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giovedì 20 giugno 2024

Film 2282 - Music of the Heart

Intro: Non lo avevo mai visto e quando ho scoperto che in questo film Wes Craven dirigeva Meryl... non ho saputo resistere!

Film 2282: "Music of the Heart" (1999) di Wes Craven
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: sicuramente non uno dei titoli della filmografia di Meryl Streep che preferisco, anche se la visione non mi è dispiaciuta.
In una sorta di mix da universo parallelo tra "Dangerous Minds", "Sister Act 2", la serie tv "Abbott Elementary" e "Kramer vs. Kramer", "Music of the Heart" presenta la storia vera di Roberta Guaspari, un personaggio con cui ho faticato ad empatizzare (forse per i modi talvolta un po' bruschi), una violinista diverziata con due figli che, in cerca di lavoro, si trasferisce nel quartiere di East Harlem di New York dove inizia a insegnare come supplente di violino alla scuola Central Park East.
La realizzazione è molto 90s in termini di costumi e scenografie (l'effetto nostalgia ci sta sempre), ma mi è parso che il ritmo della storia fosse un po' troppo altalenante e molti personaggi bidimensionali. Il che è un vero peccato quando si ha adisposizione nientemeno che Angela Bassett.
In ogni caso il risultato finale non è male, ma non credo lo rivedrei.
Cast: Meryl Streep, Aidan Quinn, Angela Bassett, Cloris Leachman, Gloria Estefan, Jane Leeves, Kieran Culkin, Jay O. Sanders.
Box Office: $15 milioni
Vale o non vale: Tra tutti i film in cui compare Meryl Streep, probabilmente non quello che raccomanderei, anche se il film di per se non è male. Curiosa la combo Streep-Craven, forse l'elemento più interessante di tutta questa operazione.
Premi: Candidato a 2 premi Oscar per Miglior attrice protagonista (Streep) e cancone originale ("Music Of My Heart" di Diane Warren). 1 nomination ai Golden Globe per la Miglior attrice drammatica protagonista e 1 candidatura ai Grammy per Best Song Written for a Motion Picture, Television or Other Visual Media ("Music Of My Heart").
Parola chiave: Carnegie Hall.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 11 maggio 2021

Film 1993 - The Croods: A New Age

Intro: Ricordo che il primo film mi fosse piaciuto, pur non avendomi fatto impazzire. Però ho accolto con piacere la notizia del sequel perché, di questi tempi, ogni nuova uscita è una piccola conquista.
Film 1993: "The Croods: A New Age" (2020) di Joel Crawford
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: coloratissimo, veloce e simpatico come il primo film, "The Croods: A New Age" è un perfetto diversivo da quarantena che non richiede particolare impegno cerebrale e funziona per tutta la famiglia. Non c'è veramente molto altro da dire.
Ps. In questa pellicola uno degli ultimi ruoli di Cloris Leachman - magnifica Frau Blücher di "Frankenstein Junior" e premio Oscar per "The Last Picture Show" di Peter Bogdanovich - scomparsa il 27 gennaio di quest'anno.
Film 653 - I Croods
Film 1993 - The Croods: A New Age
Cast: Nicolas Cage, Emma Stone, Ryan Reynolds, Catherine Keener, Clark Duke, Cloris Leachman, Peter Dinklage, Leslie Mann, Kelly Marie Tran.
Box Office: $164.9 milioni
Vale o non vale: Picavole e divertente, perfetto per un diversivo di disimpegno adatto a tutte le età. C'è molto de "L'era glaciale" nell'estetica di questo franchise.
Premi: Candidato al Golden Globe per Il Miglior film d'animazione.
Parola chiave: Bananas.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 6 giugno 2019

Film 1603 - Scary Movie 4

Intro: Il terzo migliore della serie!
Film 1603: "Scary Movie 4" (2006) di David Zucker
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: non tutti e cinque gli episodi sono ben fatti, ma sicuramente trovo questo numero 4 piuttosto godibile e divertente. niente più di una scemata, ci mancherebbe, ma a volte c'è bisogno anche di prodotti come questo per alleggerirsi lo spirito.
Film 1038 - Scary Movie
Film 383 - Scary Movie 3
Film 1449 - Scary Movie 3
Film 2041 - Scary Movie 3
Film 1603 - Scary Movie 4
Film 550 - Scary Movie V
Cast: Anna Faris, Regina Hall, Craig Bierko, Bill Pullman, Anthony Anderson, Carmen Electra, Chris Elliott, Kevin Hart, Cloris Leachman, Michael Madsen, Dr. Phil McGraw, Leslie Nielsen, Shaquille O'Neal, Molly Shannon.
Box Office: $178.3 milioni
Vale o non vale: Tra i vari film presi in giro ci sono "Saw", "The Village", "The Grudge", "War of the Worlds", "Million Dollar Baby", "Brokeback Mountain" e "Hustle & Flow". Se qualcuno di questi vi è piaciuto, guardate come è stato preso in giro qui. Con affetto, si intende...
Premi: Candidato al Razzie per la Peggior attrice non protagonista (Carmen Electra).
Parola chiave: Boxe.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 9 maggio 2017

Film 1353 - Un testimone in affitto

Titolo leggero per un allenamento da tapis roulant. Mi ha salvato Netflix (come sempre).

Film 1353: "Un testimone in affitto" (2015) di David Wnendt
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Boiatona megagalattica che è stata massacrata dalla critica, "The Wedding Ringer" è semplicemente un titolo stupido fatto per intrattenere senza pensieri che non va oltre lo sforzo di qualche gag a sfondo sessuale e un cast abbastanza riconoscibile da portare gente al cinema (neanche tantissima, poi). Chiaro, il risultato finale non è sufficiente, ma non mi pare nemmeno sensato demonizzare un prodotto evidentemente fatto per un tipo di pubblico che apprezza le commedie americane che si basano su trame già viste e puntano tutto su un mix di comicità facile facile e una combo di attori di volta in volta diverso (ma che sembra sempre lo stesso). Insomma, è un titolo demenziale, è inutile sparare sulla croce rossa, no?
Come si diceva, niente di nuovo contraddistingue questa storia: la professione di testimone su richiesta ricorda tanto quella di damigella professionista di "27 volte in bianco", la gang di "amici" casinari e fuori luogo è un mix di "American Pie", "Un tuffo nel passato", "Cattivi vicini" e tantissimi altri titoli, i due innamorati dell'inizio che poi si scoprono non così tanto presi l'una dall'altro è un classico di questo tipo di prodotti, per cui inutile stupirsi se a livello narrativo o qualitativo siamo di fronte a una storia che sa di poco e niente. Qui si punta tutto sulla scemata, il fattore follia e l'alchimia stramba tra Kevin Hart e Josh Gad nella speranza di consegnare al pubblico qualcosa di sufficientemente sopra le righe da non ricordare nient'altro di già visto. Come sappiamo non è proprio così e forse anche per questo il risultato al botteghino di questo film non è stato entusiasmate. Certamente un altro fattore scatenante dev'essere stato che "Un testimone in affitto" è un prodotto tiepidino che esaurisce il suo appeal nel momento in cui è spiegato il mestiere del suo protagonista. Quindi sì, questa pellicola è una boiatona. Poi nessuno muore guardandola.
Ps. Candidato a due Razzie Awards 2016 per i Peggiori attori non protagonisti, ha visto "trinfoare" Kaley Cuoco come peggiore non protagonista femminile (mi pare un tantino eccessivo).
Cast: Kevin Hart, Josh Gad, Kaley Cuoco, Ken Howard, Cloris Leachman, Jenifer Lewis, Mimi Rogers, Olivia Thirlby, Nicky Whelan, Jorge Garcia, Alan Ritchson.
Box Office: $79.8 milioni
Consigli: Scemata innoqua perfetta per un momento privo di pretese a cervello spento. Banale e senza particolari guizzi creativi, questo film si può vedere come saltare. L'importante è essere consapevoli, nel caso, di cosa si sta per guardare.
Parola chiave: Matrimonio.

Se ti interessa/ti è piaciuto

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 20 gennaio 2014

Film 653 - I Croods

Ero rimasto indietro con questo film d'animazione. Tempo fa lo avevo iniziato, senza però proseguire la visione (pessimo streaming). Così ho recuperato, soprattutto per effettuare un confronto con gli altri prodotti d'animazione della stagione passata.

Film 653: "I Croods" (2013) di Kirk DeMicco, Chris Sanders
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: Nonostante i numerosi commenti a favore della pellicola che mi erano arrivati, devo dire che per quanto mi riguarda il risultato non va oltre il carino.
Di base c'è da dire che l'idea di ambientare la vicenda nella preistoria è azzeccata e dà origine ad una serie di spunti piuttosto originali (come la gag sulle scarpe) che strappano qualche risata a chi guarda. Più in generale, però, le mie aspettative non sono state rispettate perché alla lunga la trama non propone nulla che sullo schermo non si sia già visto altre volte, specialmente nei film d'animazione.
La storia, infatti, è diversa solo perché cambia lo scenario d'ambientazione, ma di fatto sempre di dinamiche familiari si tratta. Ovvero padre-padrone cocciuto e faticoso da abituare al nuovo; madre buona e lungimirante, ma sottomessa al marito; figlio scemo che non raccoglierà mai l'eredità del padre di capofamiglia; figlia sveglia, intelligente e furba, vero successivo leader carismatico del nucleo familiare, nonché elemento di "disturbo" in grado di attirare il nuovo all'interno del collaudato e chiuso gruppo famiglia; infine i due personaggi-spalla, ovvero per nulla caratterizzati, ma presenti solamente con lo scopo di divertire e sdrammatizzare le situazioni: la figlia più piccola e la nonna (che di fatto sono lo stesso personaggio sdoppiato in due e presentato alle estremità temporali della vita umana). Il nuovo, ovvero quell'elemento che viene introdotto per rompere gli equilibri all'interno di uno schema socio-familiare collaudato, è il giovanotto di cui la protagonista Eep si innamorerà.
Niente di troppo originale, quindi, anche se non si può dire che "The Croods" sia un brutto film! Al contrario è certamente un'ottima occasione di svago per tutta la famiglia, prodotto vicino agli altri titoli di successo di ambientazione preistorica come la saga de "L'era glaciale".
Tra i titoli d'animazione della stagione cinematografica 2013, "I Croods", "Frozen - Il regno di ghiaccio", "Cattivissimo me 2" e "Monsters University" (clamorosamente snobbato da ogni tipo di premiazione), devo dire che il mio preferito rimane proprio l'ultimo di questo elenco, capace di farmi veramente divertire strappandomi ben più di una risata. Tutti e 4 sono prodotti di evidente qualità e innegabile creatività, eppure nessuno, a parte i mostri, è riuscito davvero a strapparmi un consenso pieno. "Piovono polpette 2" l'ho adorato, ma mi rendo conto che parte del mio consenso derivi anche dalla mia genuina (e personalissima) passione per la saga, quindi non l'ho considerato.
Insomma, "I Croods" è il racconto di un'avventura buffa e scanzonata, ottimo per divertirsi in gruppo, ma anche da soli. L'eterogeneo gruppo di protagonisti crea ottime occasioni di spasso e la realizzazione grafica è di grande effetto. A parte questo, però, non molto di più.
Ps. Nomination ai Golden Globes e agli Oscar come Miglior film d'animazione (non andrà oltre la candidatura) e un bottino al box office mondiale di $587,204,668 (135milioni per produrlo).
Film 653 - I Croods
Film 1993 - The Croods: A New Age
Consigli: Per una serata casalinga o un pomeriggio domenicale è un buon passatempo spegni-cervello. I doppiatori americani sono di prim'ordine: Nicolas Cage, Ryan Reynolds, Emma Stone, Catherine Keener e Cloris Leachman. In Italia, grazie a Dio, nessun doppiatore di dubbia, alternativa provenienza.
Parola chiave: Paura.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 21 ottobre 2013

Film 601 - The Women

Criticato un po' da tutti, ero curioso di farmi una mia idea personale.


Film 601: "The Women" (2008) di Diane English
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Questo "The Women" trae ispirazione dalla pellicola "Donne" di George Cukor che, pur non avendola vista, scommetto essere decisamente più riuscita.
La più lampante considerazione a proposito di questa pellicola riguarda la superficialità impostata ad ogni livello di narrazione, che riguardi la rappresentazione della famiglia, del matrimonio o del tradimento, oltre che, inevitabilmente, della rivalità femminile. La caratterizzazione di ogni personaggio - da notare che peculiarità di questo prodotto è quello di essere rappresentato solo da, appunto, donne - è definibile attraverso uno specifico cliché (donna seria ed impegnata nel sociale che tenta di riprendere in mano la sua vita, donna in carriera priva di scrupoli e senso materno, donna sforna figli, lesbica sciupafemmine con la paura per le relazioni, ...). E questo è il limite macroscopico di questo film.
Volendo tralasciare il fatto che la trama non ha assolutamente un elemento innovativo - che non sia quello di evitare tassativamente la presenza maschile -, si sarebbe dovuto puntare tutto almeno su una caratterizzazione dei personaggi simpatica e certamente più approfondita o, perlomeno, si sarebbe dovuto tentare di slegare le situazioni standard dal personaggio standard. Le labbra di Meg Ryan si sarebbero potute impegnare in qualcosina di più rispetto alla casalinga ricca e frustrata dalla vita di volontariato in e fuori casa che ritrova sé stessa al di fuori di un matrimonio soffocante ed infelice. Anche perché decide di ritrovarsi, guarda un po', nella moda! Una collezione di grande successo! Santo cielo che novità! Al pari, lasciatemelo dire, della migliore amica spietata e, come si diceva, priva di senso materno che... è la direttrice di una rivista di moda! Oh mio dio, spietata direttrice di un fashion magazine: impensabile!
Insomma, si capisce da subito che "The Women" non ha nessuna storia da raccontare che non sia il tentativo fallito di risollevare la carriera delle labbra Meg Ryan e il tentativo commerciale di giustificare un film semplicemente inserendo scene sexy di Eva Mendes in lingerie.
Fallimento.
Ps. Il film, che tutto sommato ha incassato $50.007.546, si è anche portato a casa una nomination ai Razzie Awards del 2009 nella categoria peggiori attrici (Meg Ryan, Annette Bening, Eva Mendes, Debra Messing, Jada Pinkett Smith).
Consigli: Nonostante il cast di numerose attrici famose (Meg Ryan, Annette Bening, Eva Mendes, Debra Messing, Jada Pinkett Smith, Bette Midler, Candice Bergen, Carrie Fisher e Cloris Leachman) la pellicola non decolla mai. Non ci sono veri momenti sinceramente divertenti e la storia finisce per essere l'ennesimo esempio di un'amicizia tra donne che si ferma alla marca dei vestiti che indossano (oltre che sponsorizzare il pensiero che con i soldi si può fare e disfare qualsiasi cosa). La vita è altro, il buon cinema pure. Si può vedere e dimenticare.
Parola chiave: Manicure.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 12 febbraio 2011

Film 216 - Frankenstein Junior

Mai manifestazione cinematografica fu più gradita (e azzeccata, nel mio caso...).


Film 216: "Frankenstein Junior" (1974) di Mel Brooks
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: mamma
Pensieri: No, non ho scritto male, l'ho proprio visto al cinema. Ottima idea quella di riproporlo in questo periodo, più che altro - per quanto mi riguarda - perchè è stato fatto uscire il 2 e il 3 febbraio, a una settimana dal compleanno mio e di mia madre. Siccome entrambi siamo sempre stati grandissimi appassionati di questa pellicola di Mel Broos, non ho potuto fare a meno di sfruttare l'occasione per un festeggiamento anticipato più intimo. Erano anni, poi, che non andavo al cinema da solo con lei (l'ultima volta a vedere "Le verità nascoste" nel 2000...) e mi ero dimenticato quanto le piacesse chiacchierare durante la proiezione... Ma del resto, sapendo ogni battuta a memoria, era piuttosto inevitabile che qualche commento ci scappasse. A lei, a me e, a dirla tutta, a molte altre persone in sala.
Inutile elogiare questo capolavoro, cosa si può dire di nuovo che non sia già stato detto? Ha battute esilaranti, trovate comiche pazzesche (gobba, lupo ululì, Frau Blücher, ...), personaggi veramente ben scritti e magistralmente interpretati da grandissimi attori (Dr. Frankenstein/Gene Wilder, Igor/Marty Feldman, Frau Blücher/Cloris Leachman, Inga/Teri Garr, Elizabeth/Madeline Kahn e The Monster/Peter Boyle), una storia rivisitata in maniera geniale e, ammettiamolo, un non sottovalutabile bagaglio di tenera nostalgia.
Bello, bello, bello! Al cinema, ritrovatisi tutti gli appassionati di questa mitica pellicola, sembrava di stare in una grande famiglia. E, mi viene da dire, è un'esperienza assolutamente da rifare!
Ps. Due nomination agli Oscar del '75: miglior sceneggiatura non originale (Gene Wilder, Mel Brooks) e miglior sonoro.
Consigli: Con mia madre ci guardavamo la VHS almeno una volta all'anno quando ero bambino. Questo per dire: va visto almeno una volta nella vita. Sarebbe meglio almeno due o tre, ma intanto sarebbe già un inizio. E' geniale!
Parola chiave: Si può fare!



#HollywoodCiak
Bengi