Ero veramente curioso di vedere questo film, estremamente motivato dal fatto che si è trattato di un clamoroso successo in America sia di pubblico (2 settimane all'apice del box-office) che di critica.
Film 1222: "Man in the dark" (2016) di Fede Alvarez
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Andre, Poe
Pensieri: Già che il titolo lo lasci in inglese, tanto vale confermare quello originale, soprattutto perché "Don't Breathe" non era poi così difficile da comprendere. Non più di "Man in the dark", comunque.
Dato che alle pazze titolazioni italiane siamo ampiamente abituati, inutile insistere su un aspetto in fin dei conti relativamente rilevante. La realtà è che, titolo o non titolo, questo film è davvero un ottimo prodotto di paura. Suspense e paura, per la precisione. Costruito magistralmente su un crescendo di tensione e claustrofobia, "Man in the dark" è un prodotto in grado di suscitare le giuste reazioni nel pubblico, producendo esattamente ciò che ci si aspetta da questo tipo di pellicola: ansia e salti sulla sedia.
La tensione comincia quasi subito, dal momento in cui i tre ladruncoli protagonisti si introduco in casa del veterano cieco e tentano di portargli via i 300.000$ che credono essere in suo possesso da qualche parte nella casa. Il piano si rivela fin da subito fallimentare, in quanto l'uomo non tarderà a dimostrarsi ben più che preparato a ricevere i giovani "visitatori" che credono di riuscire a sopraffare il proprietario di casa tramite i soliti trucchetti che mettono in pratica. Inutile dire quanto degeneri in fretta la situazione.
Al di là dell'ottimo lavoro narrativo che riesce a mettere insieme, nel tempo, tutti gli elementi giusti che assommati contribuiscono a determinare l'atmosfera horror misto thriller, il film di Alvarez ha anche il pregio di non esaurirsi nella sua trama principale o comunque nell'unico scopo di spaventare chi guarda. Così non sarà la reazione inaspettatamente violente la sola sorpresa dell'uomo invalido...
Dunque un prodotto commerciale ben confezionato e pensato con attenzione per ricalcare gli snodi conosciuti del genere, pur con l'attenzione di proporli in modo originale e funzionale al racconto (e non viceversa). C'è qualche incongruenza*, ma nel complesso un ottimo e godibilissimo risultato finale.
*Il fatto che la mancanza di un senso acuisca gli altri è una caratteristica che qui si sfrutta a intermittenza e, se analizzata nel concreto, concorre a indebolire leggermente la storia. Nel senso che, dal momento che l'uomo cieco non "fiuta" all'inizio l'odore dei ragazzi affianco a lui, fa poi un po' ridere che si accorga della loro presenza nella casa per il semplice odore delle scarpe presenti in una stanza...
Film 1222 - Man in the dark
Film 1624 - Don't Breathe
Cast: Jane Levy, Dylan Minnette, Daniel Zovatto, Stephen Lang.
Box Office: $129.3 milioni
Consigli: Spaventoso e splatter quanto basta, sufficientemente violento e inquietante, classico esempio di storia da cui è meglio lasciarsi guidare che tentare di decodificarla dall'inzio alla fine. Sia perché si tratta di un racconto costruito su un crescendo di ansia, paura, disorientamento e claustrofobia, sia perché non sono pochi gli assi nella manica che la narrazione saprà sfoderare (alcuni un po' involontariamente ridicoli, ma ci si può passare sopra). Nel complesso non un film per tutti, ma per chi apprezza una piacevolissima sorpresa.
Parola chiave: Cassaforte.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Visualizzazione post con etichetta claustrofobia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta claustrofobia. Mostra tutti i post
giovedì 6 ottobre 2016
Film 1222 - Man in the dark
Etichette:
buio,
cane,
cassaforte,
cieco,
claustrofobia,
Daniel Zovatto,
disabili,
Don't Breathe,
Dylan Minnette,
horror,
incidente stradale,
Jane Levy,
ladro,
Man in the dark,
omicidio,
soldi,
Stephen Lang,
suspense,
thriller
venerdì 14 agosto 2015
Film 975 - Necropolis - La città dei morti
Di nuovo cena a quattro, di nuovo film dell'orrore!
Film 975: "Necropolis - La città dei morti" (2014) di John Erick Dowdle
Visto: dalla tv di Claudia
Lingua: italiano
Compagnia: Lu, Claudia, Carla
Pensieri: Mi era talmente piaciuto che, alla fine, ho comprato il dvd. Non si tratta certo di un capolavoro, ma alla fine rimane una pellicola efficace nel creare la giusta atmosfera claustrofobica e di paura, per un risultato finale che lascia soddisfatti.
Insomma, un buon horror a basso budget che riesce perfino a proporre una storia meno scontata del solito, tirando in ballo catacombe parigini, pietre filosofali, Inferno dantesco... Diciamo pure che ci si sono impegnati e, per quanto sia una boiata, lo sforzo è apprezzabile e "As Above, So Below" lascia inaspettatamente soddisfatti. Anche alla seconda visione.
Film 794 - Necropolis - La città dei morti
Film 794 - Necropolis - La città dei morti
Film 1825 - As Above, So Below
Box Office: $41.9 milioni
Consigli: Claustrofobico, leggermente inquietante e suggestivo, questo horror ambientato a Parigi di certo non mancherà di condizionare chiunque abbia visto o intenda visitare le catacombe sotto la capitale francese. Che, dal canto loro, già di base non difettano in atmosfera lugubre (lo dico per esperienza diretta). "Necropolis" è una buona pellicola horror, perfetta per una serata estiva senza pretese da connotare con qualche brivido di paura...
Parola chiave: Tombino.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 975: "Necropolis - La città dei morti" (2014) di John Erick Dowdle
Visto: dalla tv di Claudia
Lingua: italiano
Compagnia: Lu, Claudia, Carla
Pensieri: Mi era talmente piaciuto che, alla fine, ho comprato il dvd. Non si tratta certo di un capolavoro, ma alla fine rimane una pellicola efficace nel creare la giusta atmosfera claustrofobica e di paura, per un risultato finale che lascia soddisfatti.
Insomma, un buon horror a basso budget che riesce perfino a proporre una storia meno scontata del solito, tirando in ballo catacombe parigini, pietre filosofali, Inferno dantesco... Diciamo pure che ci si sono impegnati e, per quanto sia una boiata, lo sforzo è apprezzabile e "As Above, So Below" lascia inaspettatamente soddisfatti. Anche alla seconda visione.
Film 794 - Necropolis - La città dei morti
Film 794 - Necropolis - La città dei morti
Film 1825 - As Above, So Below
Box Office: $41.9 milioni
Consigli: Claustrofobico, leggermente inquietante e suggestivo, questo horror ambientato a Parigi di certo non mancherà di condizionare chiunque abbia visto o intenda visitare le catacombe sotto la capitale francese. Che, dal canto loro, già di base non difettano in atmosfera lugubre (lo dico per esperienza diretta). "Necropolis" è una buona pellicola horror, perfetta per una serata estiva senza pretese da connotare con qualche brivido di paura...
Parola chiave: Tombino.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
alchimia,
As Above So Below,
Ben Feldman,
catacombe,
claustrofobia,
Edwin Hodge,
François Civil,
horror,
Inferno,
Necropolis - La città dei morti,
Parigi,
passato,
Perdita Weeks,
pietra filosofale,
suicidio
lunedì 1 giugno 2015
Film 926 - Black Sea
Ero assolutamente intenzionato a non perdermi questo film al cinema e, appena ho potuto, mi sono fiondato in sala costringendo gli altri ad accompagnarmici!
Film 926: "Black Sea" (2014) di Kevin Macdonald
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Cosa succede quando metti insieme su un sottomarino un equipaggio tutto al maschile, metà inglese e metà russo, che non comunica e fatica ad attenersi agli ordini? E' quanto immagina "Black Sea", un buon titolo thriller capitanato da un Jude Law sufficientemente in forma per guidare questa operazione cinematografica.
Unico vero titolare della pellicola, Law interpreta il disperato capitano Robinson, appena licenziato dalla compagnia per cui lavorava come capitano di sommergibili per il recupero di relitti. In cerca di soldi e disponibile a tutto pur di non rimanere disoccupato, si imbarcherà letteralmente per una rischiosa avventura in fondo al mare, alla ricerca di un vecchio sottomarino tedesco della Seconda Guerra Mondiale che si vocifera essere pieno d'oro. Il punto è questo: per raggiungerlo serve l'equipaggio specializzato e il mezzo giusto, due elementi che metterà insieme a fatica. Come si diceva all'inizio, le difficioltà di comunicazione, unite ai pregiudizi e al carattere non esattamente colto dell'equipaggio saranno fatali per lo svolgimento della missione segreta, già complicata da svolgere anche senza problematiche collaterali.
Il fascino di questo "Black Sea" sta proprio nella natura claustrofobica di tutta l'idea, che mette in gioco una serie di componenti psicologiche capaci di attanagliare lo spettatore, rinchiuso all'interno del sottomarino come qualunque altro membro dell'equipaggio. Lungi dall'essere un elemento nuovo, l'ambientazione è comunque in grado di suscitare non poca ansia in chi guarda e, grazie ai colpi di scena, la storia riesce nel suo intento di essere di intrattenimento e al contempo carica di suspense.
Pur non essendo un capolavoro né il migliore nel proporre un racconto ambientato in fondo al mare ("Caccia a Ottobre Rosso" decisamente migliore), questo film porta comunque sullo schermo una storia piacevole da seguire nei suoi vari, catastrofici sviluppi e, alla fine della visione, non ci si pente di essersi imbarcanti per questa missione.
Box Office: $1,171,559
Consigli: L'incasso è misero e non se ne è sentito molto parlare nonostante il famoso protagonista e un plausibile appeal legato alla misteriosa storia e il "fascino sottomarino". Eppure questa pellicola non è male, racconta una storia godibile, con una buona serie di colpi di scena ed effetti speciali ben fatti. Non è un capolavoro, ma funziona, intrattiene bene ed è perfetta per una serata che abbia bisogno di qualche emozione in più.
Parola chiave: Tute di salvataggio.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 926: "Black Sea" (2014) di Kevin Macdonald
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Cosa succede quando metti insieme su un sottomarino un equipaggio tutto al maschile, metà inglese e metà russo, che non comunica e fatica ad attenersi agli ordini? E' quanto immagina "Black Sea", un buon titolo thriller capitanato da un Jude Law sufficientemente in forma per guidare questa operazione cinematografica.
Unico vero titolare della pellicola, Law interpreta il disperato capitano Robinson, appena licenziato dalla compagnia per cui lavorava come capitano di sommergibili per il recupero di relitti. In cerca di soldi e disponibile a tutto pur di non rimanere disoccupato, si imbarcherà letteralmente per una rischiosa avventura in fondo al mare, alla ricerca di un vecchio sottomarino tedesco della Seconda Guerra Mondiale che si vocifera essere pieno d'oro. Il punto è questo: per raggiungerlo serve l'equipaggio specializzato e il mezzo giusto, due elementi che metterà insieme a fatica. Come si diceva all'inizio, le difficioltà di comunicazione, unite ai pregiudizi e al carattere non esattamente colto dell'equipaggio saranno fatali per lo svolgimento della missione segreta, già complicata da svolgere anche senza problematiche collaterali.
Il fascino di questo "Black Sea" sta proprio nella natura claustrofobica di tutta l'idea, che mette in gioco una serie di componenti psicologiche capaci di attanagliare lo spettatore, rinchiuso all'interno del sottomarino come qualunque altro membro dell'equipaggio. Lungi dall'essere un elemento nuovo, l'ambientazione è comunque in grado di suscitare non poca ansia in chi guarda e, grazie ai colpi di scena, la storia riesce nel suo intento di essere di intrattenimento e al contempo carica di suspense.
Pur non essendo un capolavoro né il migliore nel proporre un racconto ambientato in fondo al mare ("Caccia a Ottobre Rosso" decisamente migliore), questo film porta comunque sullo schermo una storia piacevole da seguire nei suoi vari, catastrofici sviluppi e, alla fine della visione, non ci si pente di essersi imbarcanti per questa missione.
Box Office: $1,171,559
Consigli: L'incasso è misero e non se ne è sentito molto parlare nonostante il famoso protagonista e un plausibile appeal legato alla misteriosa storia e il "fascino sottomarino". Eppure questa pellicola non è male, racconta una storia godibile, con una buona serie di colpi di scena ed effetti speciali ben fatti. Non è un capolavoro, ma funziona, intrattiene bene ed è perfetta per una serata che abbia bisogno di qualche emozione in più.
Parola chiave: Tute di salvataggio.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
Ben Mendelsohn,
Black Sea,
claustrofobia,
David Threlfall,
Grigoriy Dobrygin,
Jude Law,
Konstantin Khabenskiy,
Mar Nero,
oceano,
oro,
Scoot McNairy,
Seconda Guerra Mondiale,
sottomarino,
tesoro,
thriller,
U-boat
lunedì 20 aprile 2015
Film 902 - The Pyramid
Ero curiosissimo di vedere questo film, pur aspettandomi che sarebbe stato sicuramente una cavolata.
Film 902: "The Pyramid" (2014) di Grégory Levasseur
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: Horror di serie B, boiata pazzesca, tanto trash da essere perfino divertente e di intrattenimento. Sia perché non mi aspettavo niente di diverso da ciò che questa pellicola propone, sia perché l'antico Egitto riesce sempre a rimanere magneticamente affascinante, a prescindere da quanto scarsa sia l'ennesima storia che lo tratta.
"The Pyramid", che ha molti punti in comune con il recente "Necropolis - La città dei morti" (le riprese a con telecamera in spalla, discesa in cunicoli bui, ambienti claustrofobici, creature misteriose, giovani che muoiono uno dopo l'altro a causa di "qualcosa" che c'è nel buio, ecc), è pessimo sotto tutti i punti di vista - anche se il peggiore è certamente quello degli effetti speciali - eppure se avessero avuto alle spalle una produzione con più soldi e magari qualche sceneggiatore più creativo, il risultato sarebbe potuto essere qualcosa di godibile più per l'idea alla base che per l'effetto-trash che, invece, si genera. Infatti, per quanto cavolata, la storia ha comunque qualche spunto interessante e mantiene abbastanza bene la suspense finché non è richiesta la presenza del dio Anubi in scena. Esatto, proprio la divinità egizia che, come fa sapere Wiki, "Partecipava inoltre alla psicostasia ove conduceva il defunto nella 'Sala delle due verità' e ne pesava il cuore assieme al dio Thot che come scriba ne registrava la pesatura". Dio Thot a parte, per il resto il nostro film prende paro paro quando veniva descritto nel "Libro dei morti" relativamente a questa divinità, aggiungendole in più qualche caratteristica ad hoc per aumentare l'orrore o lo shock per lo spettatore che guarda. Peccato che, come dicevo, essendo tutta un'operazione mediocre, il tentativo di spavento si tramuta in risata rovinando decisamente l'atmosfera.
Ecco perché, quindi - a parte l'evidenza - "The Pyramid" risulta di fatto come una pellicola mal realizzata e palesemente interessata solamente all'incasso finale: non c'è alcuna ricerca stilistica, nessuna pretesa recitativa e a parte il fascino che il mondo egizio emana di per sé, la trama non fa altro che rubare qua e là da mitologia e altri film, per cui si finisce per assistere a qualcosa di già visto e fatto pure peggio.
Ps. Volti conosciuti: Denis O'Hare ("American Horror Story", "The Normal Heart", "The Judge", "True Blood", "Derailed - Attrazione letale", "Changeling", "Ricatto d'amore") e James Buckley ("Finalmente maggiorenni" e "The Inbetweeners 2") .
Box Office: $13.9 milioni
Consigli: Conforme alle basse aspettative, se vi interessa questo "The Pyramid" è bene ricordiate che non è nulla più che un horror mal fatto. Pessimi effetti speciali e slanci di trama che verso il finale rovinano le relativamente buone premesse sono il mix letale di questa pellicola dell'orrore che, più che altro, vive di un buon gioco di suspense creato dal costante buio, dalla claustofobia degli ambienti e l'inquietudine per le misteriose creature nel buio. Scesi a patti con il voto assolutamente insufficiente di questo titolo, può essere tranquillamente visto se si ama il genere, la cultura dell'antico Egitto o l'irresistibile fascino del trash in generale.
Parola chiave: Cuore.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 902: "The Pyramid" (2014) di Grégory Levasseur
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: Horror di serie B, boiata pazzesca, tanto trash da essere perfino divertente e di intrattenimento. Sia perché non mi aspettavo niente di diverso da ciò che questa pellicola propone, sia perché l'antico Egitto riesce sempre a rimanere magneticamente affascinante, a prescindere da quanto scarsa sia l'ennesima storia che lo tratta.
"The Pyramid", che ha molti punti in comune con il recente "Necropolis - La città dei morti" (le riprese a con telecamera in spalla, discesa in cunicoli bui, ambienti claustrofobici, creature misteriose, giovani che muoiono uno dopo l'altro a causa di "qualcosa" che c'è nel buio, ecc), è pessimo sotto tutti i punti di vista - anche se il peggiore è certamente quello degli effetti speciali - eppure se avessero avuto alle spalle una produzione con più soldi e magari qualche sceneggiatore più creativo, il risultato sarebbe potuto essere qualcosa di godibile più per l'idea alla base che per l'effetto-trash che, invece, si genera. Infatti, per quanto cavolata, la storia ha comunque qualche spunto interessante e mantiene abbastanza bene la suspense finché non è richiesta la presenza del dio Anubi in scena. Esatto, proprio la divinità egizia che, come fa sapere Wiki, "Partecipava inoltre alla psicostasia ove conduceva il defunto nella 'Sala delle due verità' e ne pesava il cuore assieme al dio Thot che come scriba ne registrava la pesatura". Dio Thot a parte, per il resto il nostro film prende paro paro quando veniva descritto nel "Libro dei morti" relativamente a questa divinità, aggiungendole in più qualche caratteristica ad hoc per aumentare l'orrore o lo shock per lo spettatore che guarda. Peccato che, come dicevo, essendo tutta un'operazione mediocre, il tentativo di spavento si tramuta in risata rovinando decisamente l'atmosfera.
Ecco perché, quindi - a parte l'evidenza - "The Pyramid" risulta di fatto come una pellicola mal realizzata e palesemente interessata solamente all'incasso finale: non c'è alcuna ricerca stilistica, nessuna pretesa recitativa e a parte il fascino che il mondo egizio emana di per sé, la trama non fa altro che rubare qua e là da mitologia e altri film, per cui si finisce per assistere a qualcosa di già visto e fatto pure peggio.
Ps. Volti conosciuti: Denis O'Hare ("American Horror Story", "The Normal Heart", "The Judge", "True Blood", "Derailed - Attrazione letale", "Changeling", "Ricatto d'amore") e James Buckley ("Finalmente maggiorenni" e "The Inbetweeners 2") .
Box Office: $13.9 milioni
Consigli: Conforme alle basse aspettative, se vi interessa questo "The Pyramid" è bene ricordiate che non è nulla più che un horror mal fatto. Pessimi effetti speciali e slanci di trama che verso il finale rovinano le relativamente buone premesse sono il mix letale di questa pellicola dell'orrore che, più che altro, vive di un buon gioco di suspense creato dal costante buio, dalla claustofobia degli ambienti e l'inquietudine per le misteriose creature nel buio. Scesi a patti con il voto assolutamente insufficiente di questo titolo, può essere tranquillamente visto se si ama il genere, la cultura dell'antico Egitto o l'irresistibile fascino del trash in generale.
Parola chiave: Cuore.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
al di là,
anima,
Anubi,
archeologia,
Ashley Hinshaw,
claustrofobia,
cuore,
Denis O'Hare,
divinità,
Egitto,
gatti,
horror,
James Buckley,
Libro dei morti,
maledizione,
mitologia,
Piramidi,
suspense,
The Pyramid
venerdì 17 ottobre 2014
Film 794 - Necropolis - La città dei morti
Tornati dalla Francia e subito un cinemino gratis con la 3.
Film 794: "Necropolis - La città dei morti" (2014) di John Erick Dowdle
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika, Frà
Pensieri: Il titolo originale un po' misterioso ("As Above, So Below") e un trailer piuttosto accattivante hanno subito catapultato questa pellicola tra i nostri 'muste see' della settimana. Se in più aggiungiamo che il genere è horror e la storia è ambientata nelle catacombe parigine che io ed Erika abbiamo visitato assieme, direi che si capisce abbastanza il perché fossimo curiosi di vedere questo film.
In sostanza, nonostante la trama sia abbastanza conforme alle aspettative, devo dire che il risultato è molto migliore di quanto potessi sperare. Basso budget di 5 milioni, eppure ottima resa letteralmente da paura.
Il mistone egizio-cristiano-dantesco-potteriano è una strana combo per un prodotto horror, eppure talmente ben combinato che per quanto kitsch possa apparire sulla carta, di fatto funziona. Ora mi spiego meglio.
Innanzitutto potteriano perché Scarlett/Perdita Weeks cerca la pietra filosofale di Nicolas Flamel (e inevitabilmente "Harry Potter e la pietra filosofale" è la prima cosa che ti fa venire in mente). Poi egizio perché la ragazza è geologa e sa leggere praticamente qualsiasi lingua morta, oltre che interpretare qualunque geroglifico (e se non lei il suo amichetto George/Ben Feldman). Cristiano evidentemente perché a) le catacombe sono un cimitero, b) trovano addirittura i templari, per non parlare del fatto che c) la storia è letteralmente ambientata all'inferno. Il che ci porta al dantesco: "Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate" è scritto in greco antico all'ingresso di uno stretto tunnel che i ragazzi dovranno intraprendere ad un certo punto. Insomma, c'è una bella commistione di generi, temi, folklore.
Il che, a ben pensarci, è anche inusuale per una pellicola come questa. C'è molta contestualizzazione, molto preambolo prima di tutta la parte claustrofobico-spaventosa e anche una specie di morale che sembrerebbe voler essere suggerita (passare l'inferno, confrontarsi con le proprie paure, affrontare un cammino che mette faccia a faccia se stessi e i propri orrori per lavare via le colpe e rinascere ripuliti nell'anima). Insomma, per dirla facile, per essere un filmetto horror accalappia incasso ci si sono messi d'impegno.
Questo aspetto mi ha fatto particolarmente gradire "Necropolis - La città dei morti" che è sì una boiata, ma non delude le aspettative ed è davvero meglio di come potevano realizzarlo. Se si riesce, poi, a farsi coinvolgere dalla storia, pareti strettissime, soffitti che cadono e colpi di scena renderanno il tutto spaventoso e ansiogeno. Ovvero come l'esperienza di un film horror dovrebbe essere.
Film 794 - Necropolis - La città dei morti
Film 794 - Necropolis - La città dei morti
Film 1825 - As Above, So Below Box Office: $39.7 milioni
Consigli: Se il trailer vi è piaciuto o comunque incuriosito vale la pena davvero di approfondire vedendo il film. Ci sono momenti inquietanti, altri paurosi e moltissimi claustrofobici che rendono la visione di "As Above, So Below" emotivamente impegnativa (ma in fondo non lo si è scelto per questo motivo?). Se, però, non siete ancora stati nelle catacombe parigine e contate di andarci a breve... meglio posticipare la visione!
Parola chiave: Specchio.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 794: "Necropolis - La città dei morti" (2014) di John Erick Dowdle
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika, Frà
Pensieri: Il titolo originale un po' misterioso ("As Above, So Below") e un trailer piuttosto accattivante hanno subito catapultato questa pellicola tra i nostri 'muste see' della settimana. Se in più aggiungiamo che il genere è horror e la storia è ambientata nelle catacombe parigine che io ed Erika abbiamo visitato assieme, direi che si capisce abbastanza il perché fossimo curiosi di vedere questo film.
In sostanza, nonostante la trama sia abbastanza conforme alle aspettative, devo dire che il risultato è molto migliore di quanto potessi sperare. Basso budget di 5 milioni, eppure ottima resa letteralmente da paura.
Il mistone egizio-cristiano-dantesco-potteriano è una strana combo per un prodotto horror, eppure talmente ben combinato che per quanto kitsch possa apparire sulla carta, di fatto funziona. Ora mi spiego meglio.
Innanzitutto potteriano perché Scarlett/Perdita Weeks cerca la pietra filosofale di Nicolas Flamel (e inevitabilmente "Harry Potter e la pietra filosofale" è la prima cosa che ti fa venire in mente). Poi egizio perché la ragazza è geologa e sa leggere praticamente qualsiasi lingua morta, oltre che interpretare qualunque geroglifico (e se non lei il suo amichetto George/Ben Feldman). Cristiano evidentemente perché a) le catacombe sono un cimitero, b) trovano addirittura i templari, per non parlare del fatto che c) la storia è letteralmente ambientata all'inferno. Il che ci porta al dantesco: "Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate" è scritto in greco antico all'ingresso di uno stretto tunnel che i ragazzi dovranno intraprendere ad un certo punto. Insomma, c'è una bella commistione di generi, temi, folklore.
Il che, a ben pensarci, è anche inusuale per una pellicola come questa. C'è molta contestualizzazione, molto preambolo prima di tutta la parte claustrofobico-spaventosa e anche una specie di morale che sembrerebbe voler essere suggerita (passare l'inferno, confrontarsi con le proprie paure, affrontare un cammino che mette faccia a faccia se stessi e i propri orrori per lavare via le colpe e rinascere ripuliti nell'anima). Insomma, per dirla facile, per essere un filmetto horror accalappia incasso ci si sono messi d'impegno.
Questo aspetto mi ha fatto particolarmente gradire "Necropolis - La città dei morti" che è sì una boiata, ma non delude le aspettative ed è davvero meglio di come potevano realizzarlo. Se si riesce, poi, a farsi coinvolgere dalla storia, pareti strettissime, soffitti che cadono e colpi di scena renderanno il tutto spaventoso e ansiogeno. Ovvero come l'esperienza di un film horror dovrebbe essere.
Film 794 - Necropolis - La città dei morti
Film 794 - Necropolis - La città dei morti
Film 1825 - As Above, So Below Box Office: $39.7 milioni
Consigli: Se il trailer vi è piaciuto o comunque incuriosito vale la pena davvero di approfondire vedendo il film. Ci sono momenti inquietanti, altri paurosi e moltissimi claustrofobici che rendono la visione di "As Above, So Below" emotivamente impegnativa (ma in fondo non lo si è scelto per questo motivo?). Se, però, non siete ancora stati nelle catacombe parigine e contate di andarci a breve... meglio posticipare la visione!
Parola chiave: Specchio.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
alchimia,
As Above So Below,
Ben Feldman,
catacombe,
claustrofobia,
Divina Commedia,
Edwin Hodge,
François Civil,
horror,
Inferno,
Necropolis - La città dei morti,
Parigi,
Perdita Weeks,
pietra filosofale
lunedì 18 ottobre 2010
Film 152 - Cube - Il cubo
Vogliosi di atmosfere orrifiche, per il lunedì cinematografico ci siamo concessi ben due pellicole di genere!

Film 152: "Cube - Il cubo" (1997) di Vincenzo Natali
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea, Diego, Marco, Andrea Puffo, Titti
Pensieri: Si sa che gli horror durano poco. Difficilmente sceneggiatori e registi si spremono per portare la loro 'creatura' oltre l'oretta e mezza di durata. E il nostro primo film non fa eccezione. 90 minuti dentro ad un cubo, in effetti, bastano e avanzano.
Ovviamente qui, più che contare su carneficine o maniaci pazzoidi, speravamo in un'insostenibile tensione claustrofobica. Diciamo che, come tutti ben sappiamo, guardare film in gruppo non aiuta a mantenere la concentrazione né tanto meno l'atmosfera necessaria ad insinuare in chi guarda l'angoscia di un ambiente privo di vie d'uscita.
Ma, anche se eravamo di fatto 6 persone concentrate più certi aspetti divertenti di questa pellicola, devo essere sincero: il film non ha pienamente soddisfatto le mie aspettative.
L'idea di base di 7 sconosciuti che si risvegliano dentro un enorme cubo è intrigante. Vengono in mente mille ipotesi solo nei primi minuti. Ma gli attori non sono un granché e Leaven/Nicole de Boer ha sempre una faccia allucinata che a tratti infastidisce. A mio avviso, poi, manca una caratterizzazione dei personaggi meno superficiale e scontata che rendesse più imprevedibile il susseguirsi delle reazioni dei vari Worth, Quentin, Leaven e compagnia.
Tra genietti matematici, cattivi che si rivelano più buoni di quelli che dovrebbero esserlo anche solo per l'istituzione che rappresentano (vedi poliziotto) e anziane crocerossino-frigide che aiutano il ritardato (in realtà genio... ma va?!) il film finisce per far rimpiangere la buona premessa da cui si era partiti.
Non riuscitissimo, ma godibile.
Consigli: Vederlo, possibilmente, di notte e da soli. Forse l'effetto potrebbe essere più disturbante...
Parola chiave: Matematica.
#HollywoodCiak
Bengi

Film 152: "Cube - Il cubo" (1997) di Vincenzo Natali
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea, Diego, Marco, Andrea Puffo, Titti
Pensieri: Si sa che gli horror durano poco. Difficilmente sceneggiatori e registi si spremono per portare la loro 'creatura' oltre l'oretta e mezza di durata. E il nostro primo film non fa eccezione. 90 minuti dentro ad un cubo, in effetti, bastano e avanzano.
Ovviamente qui, più che contare su carneficine o maniaci pazzoidi, speravamo in un'insostenibile tensione claustrofobica. Diciamo che, come tutti ben sappiamo, guardare film in gruppo non aiuta a mantenere la concentrazione né tanto meno l'atmosfera necessaria ad insinuare in chi guarda l'angoscia di un ambiente privo di vie d'uscita.
Ma, anche se eravamo di fatto 6 persone concentrate più certi aspetti divertenti di questa pellicola, devo essere sincero: il film non ha pienamente soddisfatto le mie aspettative.
L'idea di base di 7 sconosciuti che si risvegliano dentro un enorme cubo è intrigante. Vengono in mente mille ipotesi solo nei primi minuti. Ma gli attori non sono un granché e Leaven/Nicole de Boer ha sempre una faccia allucinata che a tratti infastidisce. A mio avviso, poi, manca una caratterizzazione dei personaggi meno superficiale e scontata che rendesse più imprevedibile il susseguirsi delle reazioni dei vari Worth, Quentin, Leaven e compagnia.
Tra genietti matematici, cattivi che si rivelano più buoni di quelli che dovrebbero esserlo anche solo per l'istituzione che rappresentano (vedi poliziotto) e anziane crocerossino-frigide che aiutano il ritardato (in realtà genio... ma va?!) il film finisce per far rimpiangere la buona premessa da cui si era partiti.
Non riuscitissimo, ma godibile.
Consigli: Vederlo, possibilmente, di notte e da soli. Forse l'effetto potrebbe essere più disturbante...
Parola chiave: Matematica.
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
Andrew Miller,
cena del lunedì,
claustrofobia,
Cube,
Cube - Il cubo,
cubo,
David Hewlett,
fantascienza,
horror,
Julian Richings,
matematica,
Nicky Guadagni,
Nicole de Boer,
thriller,
Vincenzo Natali,
Wayne Robson
Iscriviti a:
Post (Atom)