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mercoledì 15 luglio 2020

Film 1748 - Pride & Prejudice

Intro: Avevo bisogno di un po' di romanticismo ai tempi di Jane Austen.
Film 1748: "Pride & Prejudice" (2005) di Joe Wright
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: probabilmente ci sono trasposizioni più riuscite o più fedeli, in ogni caso a me "Pride & Prejudice" di Joe Wright lascia sempre molto soddisfatto. E adoro il dialogo tra Keira Knightley e Matthew Macfadyen sotto la pioggia, trovo la vulnerabilità di Elizabeth rincuorante e riesco, ogni volta, ad identificarmici. Go Jane Austen, go!
Film 282 - Orgoglio e pregiudizio
Film 428 - Orgoglio e pregiudizio
Film 1748 - Pride & Prejudice
Cast: Keira Knightley, Matthew Macfadyen, Brenda Blethyn, Donald Sutherland, Tom Hollander, Rosamund Pike, Jena Malone, Carey Mulligan, Judi Dench, Kelly Reilly, Rupert Friend, Penelope Wilton.
Box Office: $121.6 milioni
Vale o non vale: Esteticamente bellissimo, musicato alla perfezione e romantico al punto giusto, "Pride & Prejudice" cattura l'essenza del romanzo riuscendo con successo a riproporlo in chiave più attuale. Non un capolavoro, ma mi pare renda giustizia all'opera - meravigliosa - da cui è tratto.
Premi: Candidato a 4 Oscar per Migliore attrice protagonista (Knightley), costumi, colonna sonora e scenografie; 2 nomination ai Golden Globe per Miglior film commedia o musical (?) e attrice protagonista; nominato a 5 BAFTA per attrice non protagonista (Blethyn), sceneggiatura non originale, costumi, trucco e film britannico dell'anno. Joe Wright ha vinto il BAFTA per Most Promising Newcomer.
Parola chiave: Sentimenti.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 20 febbraio 2017

Film 1311 - Becoming Jane

Alla ricerca di un titolo per distrarci con tranquillità, abbiamo cercato tra i titoli a disposizione su Netflix, optando per questa pellicola in costume.

Film 1311: "Becoming Jane" (2016) di Julian Jarrold
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Filmetto passabile, ma troppo fotocopiato dalle tante famose storie della Austen e dalle pellicole che in tempi recenti hanno deciso di trasportarle sullo schermo. Diciamo che, piacendo i libri e i prodotti collaterali legati al mondo dell'autrice settecentesca anche questo "Becoming Jane" può essere una piacevole aggiunta ad un universo già di per sé particolarmente vasto; se consideriamo la faccenda dal punto di vista dello spettatore occasionale, il risultato è meno soddisfacente in quanto si tratta davvero di un titolo cui non si fatica ad indicarne i gemelli predecessori (bastano due titoli: "Ragione e sentimento" di Ang Lee e "Orgoglio e pregiudizio" di Joe Wright).
Qui Jane (Anne Hathaway) è una e tutte le eroine dei suoi romanzi, vive gli stessi snodi narrativi, gli stessi turbamenti e remore e, neanche a dirlo, le stesse identiche scelte di vita. Sposarsi o non sposarsi? Amore vero o unione conveniente? Rimanere se stessa o piegarsi al sistema?
Mi rendo conto che sia difficile scindere autrice e romanzi considerato il contesto storico originale e, per carità, non critico le scelte narrative - anche perché se la storia è quella, bisognerà raccontarla per com'è -, solo che la sfortuna di "Becoming Jane" è di arrivare per ultimo in un mondo di già numerosi cloni e titoli similari, venendosi così ad intaccare un risultato finale già di base non eccelso. Quindi ok, immagino che l'obiettivo della produzione non fosse esattamente creare un capolavoro, quanto dare in pasto ai fans l'ennesimo titolo che evocasse spirito ed ambientazioni cari alla famosa autrice, anche se tutto sommato questa pellicola è davvero troppo sbiadita e poco incisiva per rimanere impressa oltre le due ore della sua durata.
Cast: Anne Hathaway, James McAvoy, Julie Walters, James Cromwell, Maggie Smith, Lucy Cohu, Laurence Fox.
Box Office: $39,380,877
Consigli: Cast importante un po' sprecato per un prodotto che consegna esattamente quello che ci aspetterebbe e niente di più: un altro episodio delle "avventure" di/alla Jane Austen. Non c'è un guizzo di originalità che sia uno, né una vaga personalizzazione che elevi questo titolo oltre la miriade di prodotti similari di cui siamo già tutti a conoscenza. Dunque "Becoming Jane" si presenta come il film perfetto da vedere senza pensieri in un momento qualsiasi che non richieda alcuno sforzo mentale. Peccato solo che alla famosa scrittice non si sia voluto dedicare qualcosa di un minimo più approfondito, profondo o ricercato.
Parola chiave: Fuga d'amore.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 17 gennaio 2017

Film 1283 - Love & Friendship

Spacciato per una delle sorprese di stagione, con critiche entusiaste e caldeggianti la visione, mi sono approcciato a questa pellicola pieno di austeniane speranze...

Film 1283: "Love & Friendship" (2016) di Whit Stillman
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Lo dico subito, che ci leviamo il pensiero: "Love & Friendship" non mi è piaciuto. Mi aspettavo un film diverso, una storia diversa e probabilmente anche toni leggermente diversi e quello che ho trovato è stata tutta un'altra cosa. Probabilmente impreparato alle difficoltà tecniche di seguire senza intoppi un inglese fluentemente rapido e infastidito dal non aver trovato ciò che avrei voluto, di fatto mi sono disilluso in fretta rispetto a questo progetto.
Certamente Kate Beckinsale è stata una piacevole sorpresa e una dimostrazione alquanto inusuale del fatto che anche lei, ogni tanto, ce la possa fare. Troppo spesso bloccata in film inutili, parti sempre uguali o per nulla rilevanti, bisogna darle credito che qui, invece, sia alla fine riuscita a trovare una dimensione che le appartenga e le renda giustizia. Diversamente, ho trovato Chloë Sevigny fuori contesto, stridente in confronto alle altre interpretazioni, un po' a causa di una voce e una pronuncia strane che mi hanno lasciato perplesso ogni volta che l'attrice era in scena. Diciamo che, dove gli altri erano credibili, il suo recitare era particolarmente evidente.
Comunque, per quanto riguarda la storia - tratta da "Lady Susan" di Jane Austen -, "Love & Friendship" non mi ha impressionato e, anzi, le macchinazioni e i colpi di scena mi sono sembrati abbastanza piatti rispetto a ciò che sembrava prospettarsi all'inizio; del personaggio di Susan, la protagonista, avrei preferito una meno dichiarata ostilità e quella accortezza che, solitamente, è dote richiesta ai protagonisti di questo tipo di storie, oltre che di società. Qui è tutto così alla luce del sole che mi è parso a tratti surreale.
In ogni caso, a parte i bei costumi e scenografie naturalmente azzeccate, oltre che una presentazione dei personaggi della storia molto particolare, interessante e quasi giocosa che mi ha sorpreso in positivo, devo dire che non sono rimasto impressionato da questo titolo e, anzi, tutto sommato c'è stata anche una certa delusione.
Cast: Kate Beckinsale, Xavier Samuel, Emma Greenwell, Morfydd Clark, Jemma Redgrave, Tom Bennett, James Fleet, Justin Edwards, Jenn Murray, Stephen Fry, Chloë Sevigny.
Box Office: $19.6 milioni
Consigli: Pellicola in costume, tratta da un romanzo epistolare della famosissima Austen, con promesse di intrighi, amori segreti e pettegolezzi, un piccolo budget (3 milioni di $) e un risultato finale francamente non sufficiente. Non conoscendo l'opera letteraria da cui è tratto non so dire se quanto visto qui riporti fedelmente lo spirito del romanzo o se, semplicemente, la pellicola sia quel che è perché ne tradisce l'essenza, di fatto il risultato finale non è davvero niente di che. Si può vedere, ma tra tutto ciò che ho visto tratto dai lavori dell'autrice, questo non è certamente uno di quelli che mi sentirei di consigliare.
Parola chiave: Matrimonio.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 21 giugno 2016

Film 1164 - PPZ: Pride and Prejudice and Zombies

Ho tentato per mesi di recuperare questo film che non ero riuscito a vedere al cinema, senza successo. Poi un giorno, senza che me lo aspettassi, lo streaming ha esaudito il mio desiderio!

Film 1164: "PPZ: Pride and Prejudice and Zombies" (2016) di Burr Steers
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Nonostante la premessa intrigante, l'ottima ricostruzione, il divertimento intrinseco del classico rivisitato in salsa pulp-horror e il cast giovane, questo film è stato in tutta franchezza una grande delusione.
Un po' fine a se stesso, a tratti noioso, ho faticato seriamente a trovare il senso di tutta l'operazione oltre, appunto, la solleticante idea iniziale di far incontrare il capolavoro "Orgoglio e pregiudizio" con zombie, paletti e combattimenti vari. Il che è un gran peccato, perché sulla carta (e a livello editoriale, visto il successo del libro da cui è tratto) "PPZ: Pride and Prejudice and Zombies" sembrava destinato a sbancare.
Non so se il romanzo di Seth Grahame-Smith risulti più centrato e avvincente, di sicuro qui siamo fuori rotta: non c'è pathos, il mondo in stato di shock che presenta non è sufficientemente approfondito, la protagonista è spesso messa in ombra da un numero troppo elevato di personaggi e la questione degli zombie, che dovrebbe essere il fulcro di tutta la vicenda, è per troppo tempo lasciata ai margini della storia, quasi cornice non convenzionale che va a ri-caratterizzare la trama originale da cui questa storia è tratta. Forse meno Jane Austen e più zombie sarebbe stato un approccio più funzionale, soprattutto perché i non morti sono parte della titolazione tanto quanto il famoso romanzo. Mi rendo conto che rispettare gli snodi narrativi originali, rivisti nell'ottica di un'infestazione zombie, possa presentare un certo fascino horror-gotico, ma qui ci si perde davvero troppo in chiacchiere per essere un film d'azione. Per non dire dell'orrore.
Insomma, il punto è un po' questo: "Pride and Prejudice and Zombies" non si prende cura della dimensione orrifica che invece ostenta in titolo, locandina e trailer e, invece, preferisce soffermarsi sulle dinamiche classiche appartenenti al romanzo ottocentesco, finendo per risultare semplicemente un'altra variazione sul tema. Di cui, in tutta onestà, non c'era alcun bisogno.
Cast: Lily James, Sam Riley, Jack Huston, Bella Heathcote, Douglas Booth, Matt Smith, Charles Dance, Lena Headey, Suki Waterhouse, Ellie Bamber, Millie Brady.
Box Office: $16.4 milioni
Consigli: Mah, rimango perplesso. Chi ha amato il libro potrebbe godere della visione cinematografica di un prodotto che ha apprezzato, ma in tutta onestà non mi sento di dire che, a parte a livello tecnico, questo sia un film riuscito. Un po' uno spreco di tempo e talenti. Se avessi voluto vedere per l'ennesima volta la storia di "Orgoglio e pregiudizio", sarei approdato su altri lidi.
Parola chiave: Cervello di maiale.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 23 dicembre 2014

Film 838 - Alla ricerca di Jane

Trovato per caso su Sky Go mentre ravamo alla ricerca disperata di una commediola innoqua da guardare.

Film 838: "Alla ricerca di Jane" (2013) di Jerusha Hess
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Pellicola di certo singolare per il tema centrale che propone: un viaggio full-immersion nell'universo austeniano nell'Inghilterra contemporanea. Ovvero come assecondare le fantasie romantiche di signore invaghite dei personaggi della Austen e, che ve lo dico a fare, innamorate dell'amore stesso.
La protagonista Jane/Keri Russell ricade precisamente in questa singolare categoria umana, da sempre devota lettrice dei libri della celebre scrittice inglese, single alla ricerca di un amore da romanzo e, per forza di cose, romanzato. Ostacoli alla realizzazione dei sogni di Jane: lei è americana e vive in America + ha pochi soldi. Il risultato di questo sfortunato binomio è, sì, il viaggio fin nel Regno Unito alla volta di questa esperienza totalizzante, ma nella versione "pacchetto base". Quest'ultimo aspetto è determinante nell'impostare l'andamento dell'avventura a ritroso nel tempo della protagonista: avendo tutte le altre signore aderito ai pacchetti più esosi, la nostra poveretta viene costantemente emarginata, bistrattata e vessata dalla pazza dietro il progetto "Austenland": Mrs. Wattlesbrook/Jane Seymour.
A causa di quest'ultima (ma non solo) si realizzeranno molte delle peripezie di Jane durante il suo soggiorno, che di certo non sarà come se lo era romanticamente immaginato. Anche se, dopotutto, il dolce e zuccheroso finale ci sarà anche per lei.
Ora, non perderei tutto questo tempo a descrivere "Alla ricerca di Jane" se qualche cosa non mi avesse colpito. E' chiaramente una commedia romantica senza particolare rilievo, ma se devo essere totalmente onesto, mi hanno colpito una serie di aspetti. Innanzitutto il fatto che la storia è, sì, basata sui soliti presupposti dell'amore eterno e al primo sguardo è le smielate vicende della protagonista la faranno da padrone, eppure per tutta la storia la sensazione è quella che non ne vada una dritta alla nostra sfortunata e che, dopotutto, se lieto fine dev'essere dovrà necessariamente passare per un taglio netto con l'ingenuità infantile che muove la protagonista ad affrontare la sua avventura (leggi percorso di formazione). Inoltre c'è un certo aspetto comico dietro tutta la vicenda che, per quanto non sia sbandierato ai quattro venti, è comunque presente e godibile.
Ancora, mi è piaciuta la doppia idea della sceneggiatura di ricalcare un esempio di intreccio alla Austen (vedi Mr. Darcy ed Elizabeth Bennet), smascherarlo fin da subito facendolo rientrare all'interno del gioco narrativo proposto dall'esperienza del resort a tema, ma riuscendo di fatto a riportarlo in gioco nel finale, giocando tra finzione e realtà, messa in scena e mondo reale. Tra l'altro questo doppio binario sempre presente è anche piuttosto interessante da veder rappresentato e spinge, tra l'altro, a chiedersi cosa accada una volta che la realizzazione del nostro sogno si concretizzi e ci si ritrovi a vivere ciò che avevamo bramato fino a quel momento. E poi... se il nostro sogno ci avesse deluso?
Chiaramente "Austenland" - questo il titolo originale - non risponde a queste domande, ovvero non se ne interessa minimamente poiché il goal che intende portare a casa è un "felici e contenti" che prosegue con i puntini di sospensione e la promessa di un amore eterno che fa ritrovare alla nostra sfortunata Jane la fiducia nell'amore. Però a noi nessuno impedisce di fantasticare su come sarebbe vedere realizzate fantasie e sogni e immaginare cosa faremmo se fossimo obbligati a confrontarci con le conseguenze. Ma qui siamo già al sogno del o nel sogno, quindi lasciamo stare.
Ps. Tratto dal romanzo omonimo di Shannon Hale.
Box Office: $2,140,812
Consigli: Tutto sommato simpatico esempio di commedia romantica più atipica del solito, strampalata e surreale. Keri Russell ancora non ho capito se è maledettamente sottovalutata o fortunata a stare dove sta, comunque riesce a tenere sufficientemente bene le redini di questa storia (come era stato qualche anno fa con "Waitress - Ricette d'amore"). Suoi comprimari Jane Seymour ("La signora del West"), Bret McKenzie (che tra le altre cose ha vinto un Oscar per la Miglior canzone del film "I Muppet"), JJ Feild e Jennifer Coolidge nel solito ruolo della svampita alla ricerca di sesso (come in "American Pie" e "2 Broke Girls"). Tutto sommato, comunque, se si cerca una distrazione tranquilla e una storia meno ordinaria del solito o, ancora meglio, si ama Jane Austem, questo curioso prodotto cinematografico potrebbe riuscire perfino a soddisfarvi. Senza troppe pretese, naturalmente.
Parola chiave: Jane Austen.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 12 luglio 2012

Film 428 - Orgoglio e pregiudizio

Dopo il sapore agrodolce lasciatomi dal viaggio a Londra, ho cominciato (finalmente) la lettura di uno dei classici della Austen. Oltre ad avermi rapito - non avevo mai letto camminando per la strada - ha suscitato nuovamente in me la necessità di rivedere il film tratto dal romanzo della famosa scrittrice.

Film 428: "Orgoglio e pregiudizio" (2005) di Joe Wright
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Rivederlo mentre sto ancora leggendo il libro mi porta ad essere un po' più critico rispetto alle precedenti visioni del film di Joe Wright. Molte libertà vengono concesse rispetto all'originale romanzo, eppure devo dire che non manca un certo tocco poetico e raffinato, merito della mano del regista (ispirato anche in "Espiazione" e, speriamo, anche nel prossimo "Anna Karenina") e della bellissima colonna sonora di Dario Marianelli.
Il mio momento preferito rimane sempre la prima dichiarazione d'amore di Darcy/Matthew Macfadyen sotto il porticato in mezzo alla campagna inglese battuta dalla pioggia, con Elizabeth/Keira Knightley fradicia e ancora all'oscuro della bontà d'animo del suo interlocutore. Lizzy rifiuterà, ma l'intensità della Knightley è evidente è il duo di attori, per quanto stranamente assortito, funziona perfettamente.
Il contrasto più evidente rispetto al romanzo, comunque, risulta il tempo. Chiaro che per necessità il film deve scorrere, ma quella dimensione di attesa e faticosa pazienza, nonché incertezza dettata dall'essere totalmente in balia di eventi molto dilatati nello spazio, si perde totalmente in favore di una trama che brucia visite di settimane in passaggi che sembrano giorni, le stagioni in un giro di altalena.
Nel complesso, in ogni caso, "Pride & Prejudice" è proprio un bel prodotto, equilibrato e piacevole, piuttosto fedele all'opera della Austen specialmente in certi dialoghi tanto identici da dimostrare che, nonostante sia un libro dell'800, è capace di suscitare emozioni anche in tempi tanto frenetici come i nostri.
Film 282 - Orgoglio e pregiudizio
Film 428 - Orgoglio e pregiudizio
Film 1748 - Pride & Prejudice
Consigli: La collaborazione Joe Wright-Keira Knightley inizia con questa pellicola (che regala all'attrice la sua prima e finora unica nomination all'Oscar) che rappresenta un buon modo per farsi un'idea del lavoro di entrambi insieme.
Parola chiave: Mr. Wickham.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 12 gennaio 2012

Film 354 - Ragione e sentimento

Un grande classico per una lunga malattia.


Film 354: "Ragione e sentimento" (1995) di Ang Lee
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Un contrasto chiaro fin dal titolo, il film che riprende il classico della Austen è un buon connubio tra passione e amore, necessità e costumi, contesti avversi che si mescolano forzatamente nella vita delle sorelle Dashwood. Chiara anche l'opposizione caratteriale dei due personaggi di Emma Thompson e Kate Winslet: la prima è legata alla ragione, la seconda decisamente al sentimento.
Per chi ama i film in costume, le pellicole tratte da romanzi ben scritti, una recitazione impeccabile e le storie d'amore, questo rappresenta uno dei migliori investimenti di tempo che si possano trovare. Scritto dalla stessa Thompson (che così si aggiudica il suo secondo Oscar, una dei pochi attori ad aver vinto sia per la recitazione che per la sceneggiatura) e diretto dall'Ang Lee di "I segreti di Brokeback Mountain", è stato uno dei successi commerciali della stagione '95-96 con un incasso mondiale di $134,993,774 a fronte di una spesa di 16. Un successo inusuale per una pellicola di questo genere.
Un bel film - decisamente lungo, avverto - con un cast capace e conforme al ruolo richiesto. Bisognerà calarsi nei panni delle due sorelle, concepire adeguatamente l'epoca e la mentalità, per comprendere appieno i turbamenti che si presentano durante lo svolgimento della trama, ma se ne si ha voglia, il piacere di seguire la vicenda ripagherà lo 'sforzo'. Bello, romantico e, oserei, emancipato.
Ps. Curiosità. Alcuni membri del cast si ritroveranno, poi, a recitare assieme nella saga di Harry Potter: Emma Thompson (Sibilla Cooman), Alan Rickman (Severus Piton), Gemma Jones (Madama Chips) e Imelda Staunton (Dolores Umbridge).
Consigli: Se questo è piaciuto, non potrà che aggiungere piacere vedere il gemello "Orgoglio e pregiudizio" di Joe Wright con Keira Knightley. Cambia la trama, ma non la Austen: il risultato è altrettanto buono nonostante i 10 anni che separano le due pellicole.
Parola chiave: Vero amore.

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Ric

lunedì 18 luglio 2011

Film 282 - Orgoglio e pregiudizio

Ultimo film della serie 'Regno Unito', unico a non raccontare una storia vera, ma bensì ad essere tratto da un libro.


Film 282: "Orgoglio e pregiudizio" (2005) di Joe Wright
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Prima collaborazione cinematografica tra Joe Wright e Keira Knightley (è seguito "Espiazione" e nel 2012 "Anna Karenina"), il film è piuttosto ben riuscito. Dovendo, purtroppo, tralasciare il discorso trama e aderenza con l'originale (che non ho letto), posso dire che la produzione è decisamente ben curata. Bei dialoghi, intreccio chiaro, fotografia e costumi notevoli, musiche del toscano Dario Marianelli.
La Knightley si distingue su un cast ricco (tra gli altri Carey Mulligan, Donald Sutherland, Brenda Blethyn, Matthew Macfadyen, Rosamund Pike e Jena Malone) e capace e strappa la sua prima - e al momento unica - nomination agli Oscar come miglior attrice protagonista all'età di 21 anni. Il film non è da meno e porta a casa candidature per musiche, scenografie e costumi.
Box office ricco per un film relativamente a basso budget ($28,000,000): $120,051,592 incassati in tutto il mondo.
Film 282 - Orgoglio e pregiudizio
Film 428 - Orgoglio e pregiudizio
Film 1748 - Pride & Prejudice
Pensieri più articolati qui: Film 277 - 282.
Consigli: Poetico e romantico, è un film che può piacere sotto numerosi aspetti.
Parola chiave: Amore.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 8 luglio 2011

Film 277 - 282

Questo è decisamente un esperimento. Tra gli ultimi giorni di Maggio e la prima metà di Giugno, ho guardato una serie di film che, per tematica, collocazione temporale, ambientazione, atmosfera, possono essere discussi quasi fossero un’unica entità. Il motivo di tale sequenziale lista di titoli si lega al week-end a Londra avvenuto oramai un mese e mezzo fa.


Film 277: "L'altra donna del re" (2008) di Justin Chadwick




Film 278: "Elizabeth" (1998) di Shekhar Kapur



Film 279: "Elizabeth: The Golden Age" (2007) di Shekhar Kapur



Film 280: "Shakespeare in Love" (1998) di John Madden



Film 281: "The Young Victoria" (2009) di Jean-Marc Vallée




Film 282: "Orgoglio e pregiudizio" (2005) di Joe Wright

Pensieri: Trascinato dalla cornice Londinese che non rivedevo ormai da un paio d'anni, mi è venuta voglia di approfondire meglio determinate tematiche 'locali', anche grazie all’aiuto del cinema. In questa ottica, quindi, raggruppo sei pellicole molto diverse fra loro, ma che in comune hanno la centralità della storia britannica, i suoi avvenimenti principali, i suoi Monarchi e le loro (vere e romanzate) avventure: 1 "L'altra donna del re" (ADR) 2 "Elizabeth" (E) 3 "Elizabeth: The Golden Age" (EGA) 4 "Shakespeare in Love" (SL) 5 "The Young Victoria" (YV) 6 "Orgoglio e pregiudizio" (OP).
Per forma, toni, accuratezza storica e genere cinematografico, questi 'magnifici sei' sono totalmente differenti. E, altrettanto, è diverso il mio giudizio su di loro.
E’ già noto, per esempio, che i due "Elizabeth" siano decisamente nelle mie ‘grazie’, avendone già parlato in precedenza (Film 51 - Elizabeth e Film 59 - Elizabeth: The Golden Age), tutto merito della bravissima Cate Blanchett, dei perfetti costumi e fotografia (nel caso di EGA) e dell’avvincente storia della Regina Elisabetta I (quella vera).
Meno - decisamente meno - incentrati sulla veridicità storica i due ADR e SL e molto confuso nella trama YV, troppo concentrato ad attenersi ai fatti accaduti per accorgersi che il risultato, oltre ad essere piuttosto banale, è poco chiaro in moltissimi passaggi. A parte, invece, OP che, essendo tratto dal libro della Austen, può al limite essere aderente alla trama del libro (ma non l’ho letto e non so dire).
Molto favorevoli, comunque, i miei giudizi su i due “Elizabeth” e OP - in cui la Knightley riceve la sua prima nomination all’Oscar - che presentano una buona messa in scena generale, soprattutto aiutata da una sceneggiatura solida. Pessimo, invece, ADR che, in un incastro alla “Beautiful” propone le vicissitudini di Enrico VIII dall’unica prospettiva del suo pene. La donna, qui incarnata nella figura delle due sorelle Bolena, oggetto contenitore per figli, seduce il suo Re sicura di potergli dare finalmente il tanto cercato maschio, ma si perde in litigi tra parenti che la usano al fine di arricchire le tasche della famiglia. Peccato che il risultato si avvicini di più a 'le mirabolanti avventure di letto del re fallocentrista’, piuttosto che una rivisitazione moderna della storia della monarchia britannica (che non ci fa nemmeno tanto una bella figura, a dirla tutta).
Male anche - come dicevo - YV che si perde nei bellissimi costumi (premio Oscar) e nelle atmosfere patinate, ma nel concreto presenta un quadro della storia tra la Regina Victoria e il suo futuro marito Albert piuttosto nebuloso e lento. L’ambiguità è dietro ogni personaggio, i dialoghi sono spesso non esplicativi rispetto a ciò che sta succedendo e si ha sempre la sensazione di non aver capito qualcosa o di aver perso un passaggio. Prima di vedere questa pellicola mi ero documentato sulla vita della Regina e, in effetti, sono riuscito a spiegarmi certi passaggi (come la ‘crisi della camera da letto’ o il nomignolo di ‘Signora Melbourne’ o ancora nel finale di certe prese di posizione di Albert) solamente perché ne avevo già letto in precedenza.
Via di mezzo, quasi trait d’uninon tra le pellicole che ho apprezzato e quelle di più difficile digestione, è stato SL, un filmetto eletto a migliore del 1999 con 7 Oscar portati a casa e una lunghissima schiera di ragazzine sbavanti per il Joseph Fiennes qui Shakespeare senza musa.
E’ un brutto film, primo della classe in nessuna delle categorie in cui è stato eletto migliore, ridicolo se paragonato a film che, in edizioni differenti, hanno vinto come migliore dell’anno (ne cito alcuni per rendere chiaro il concetto: "Fronte del porto", "Amadeus", "Million Dollar Baby", "Eva contro Eva", "Schindler's List" e non vorrei infierire oltre). Non è il peggiore dei sei che ho visto, ma si colloca sicuramente nella metà di cui non ho una buona opinione. Forse cercavo più aderenza storica o più interesse per la stessa Storia, ma qui l'unico interesse è favoleggiare sull'incontro tra lo scrittore e colei che gli avrebbe ispirato la tragedia di "Romeo e Giulietta" (nel film è Gwyneth Paltrow).
Nel complesso, comunque, devo dire che rivedere questi film (tutti visti almeno una volta precedentemente) mi ha soddisfatto in quanto sapevo perfettamente a cosa andassi incontro. Il desiderio di non abbandonare quelle atmosfere 'di palazzo', di giostrarmi tra un intrigo di corte e l'altro, di rivivere i fasti (e le cadute) dell'Impero Britannico è stato pienamente accontentato in un piacevolissimo giro di giostra tra pellicole che, sparse nell'ultimo decennio, hanno tentato di raccontare al loro meglio un universo che da sempre mi affascina e mi incuriosisce come nessun altro è mai riuscito a fare.
Consigli: Il criterio che ho seguito per guardare i film è stato seguire la linea temporale dei Monarca regnanti per assicurarmi, almeno, un minimo di aderenza storica temporale. E' interessante, tra l'altro, confrontare le due versione della Regina Elisabetta I interpretate sia da Cate Blanchett (per questo ruolo due volte candidata all'Oscar, sia da Judi Dench (lei, invece, Oscar vinto per una delle interpretazioni più brevi nella storia del cinema).
Parola chiave: Regno Unito.


#HollywoodCiak
Bengi