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domenica 4 dicembre 2022

Film 2149 - Mrs. Harris Goes to Paris

Intro: Volevo vederlo al cinema, ma, tra una cosa e l'altra, abbiamo finito per recuperarlo in streaming.

Film 2149: "Mrs. Harris Goes to Paris" (2022) di Anthony Fabian
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: non esattamente quello che mi aspettavo in termini di trama, "Mrs. Harris Goes to Paris" è stata comunque una piacevole visione.
Delicato nei toni e nei modi, deliziosamente interpretato da una Lesley Manville che nel 2022 abbiamo trovato molto occupata (un paio di settimane fa è approdata su Netflix con "The Crown" dove interpreta la Principessa Margaret), questo film funziona bene e per certi versi ricorda pellicole già viste - cosa che capita specialmente quando si tratta di prodotti che affrontano il tema della moda come quello dominante della storia, vedi "The Devil Wears Prada" o "Cruella" - ma tutto sommato presenta elementi identificativi a sufficienza per fare di questo titolo un esempio a sé stante, piuttosto che l'ennesima fotocopia sul tema. Da questo punto di vista, la caratterizzazione del personaggio fatta da Lesley Manville e il fatto che la storia sia tratta dal libro omonimo degli anni '50 di Paul Gallico sicuramente qui fanno la differenza.
Tutto sommato un prodotto di qualità che trasuda anche una certa classe e sebbene i francesi non ci facciano sempre una bella figura - ah, "Emily in Paris"... - il risultato finale è certamente buono.
Cast: Lesley Manville, Isabelle Huppert, Lambert Wilson, Alba Baptista, Lucas Bravo, Ellen Thomas, Rose Williams, Jason Isaacs.
Box Office: $27.4 milioni
Vale o non vale: Un film delicato ed educato, recitato benissimo (anche se Isabelle Huppert qui viene sfruttata veramente poco e forse non nel modo più appropriato a renderle giustizia) anche se sicuramente non un prodotto per tutti. "Mrs. Harris Goes to Paris" è sicuramente old fashioned e con un tocco nostalgico, quindi non il titolo adatto a qualsiasi pubblico o serata. Per chi ha tempo, pazienza e interesse, sicuramente una pellicola che non mancherà di conquistare.
Premi: /
Parola chiave: Abito.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 3 gennaio 2021

Film 1767 - Sahara

Intro: L'avevo visto al cinema con padre e mi pareva di ricordare mi fosse piaciuto. Siccome fu un gigantesco flop al botteghino, per non parlare delle pessime critiche, mi sembrava giunto il momento, a 15 anni di distanza, di dar a questa pellicola una seconda chance.
Film 1767: "Sahara" (2005) di Breck Eisner
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: chi l'avrebbe detto, nel 2005, che 2 dei protagonisti di questa pellicola fossero destinati a vincere un Oscar?! NESSUNO. Dai, forse Penélope era già più plausibile, ma Matthew McConaughey Miglior attore protagonista proprio non si riusciva a concepire neanche nelle più sfrenate fantasie da trip metanfetaminico. Per non parlare del fatto che questa storia racconta (anche) di un'epidemia...
Sconvolgenti avvenimenti futuri a parte, "Sahara" è un film d'avventura con budget da colossal ($160 milioni di dollari) che mixa l'ambientazione desertica de "La mummia", ci incastra dentro una sorta di caccia al tesoro alla "Il mistero dei Templari", cerca quel brivido alla 007 e rilancia con il fascino - qui francamente un po' troppo abbrustolito - di Matthew McConaughey e i suoi addominali, il tutto per un risultato finale noioso e poco elettrizzante. Sono rimasto francamente sorpreso dall'incapacità di questo prodotto commerciale di risultare di buon (o quantomeno decente) intrattenimento.
Insomma, tutto considerato, da questo "Sahara" mi aspettavo (e ricordavo) molto di più.
Cast: Matthew McConaughey, Steve Zahn, Penélope Cruz, Lambert Wilson, Glynn Turman, Delroy Lindo, William H. Macy, Rainn Wilson, Lennie James.
Box Office: $119.2 milioni
Vale o non vale: Non è certo il film più brutto della storia, ma se consideriamo che si tratta di una pellicola commerciale il cui unico intento è quello di intrattenere e divertire, "Sahara" è un clamoroso buco nell'acqua. Poi, per carità, si lascia guardare e dimenticare senza fatica, ma di certo non è di quei prodotti che ti lasciano soddisfatto.
Premi: /
Parola chiave: Carro armato.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 27 dicembre 2017

Film 1464 - The Matrix Revolutions

Visto il primo, mi lancio convinto sul secondo. O no?

Film 1464: "The Matrix Revolutions" (2003) di The Wachowskis
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Va fatta una premessa importante: credevo di stare guardando il secondo episodio e fino alla fine del film non ho neanche sospetto potesse essere il terzo da tanto che ero certo della mia convinzione. A parziale discolpa 1) la mia quasi totale ignoranza nei confronti del franchise; 2) due titoli praticamente identici e stesso anno di uscita; 3) un momento particolarmente stancante dell'esperienza australiana tra ricerca di una macchina e progetti di viaggio dietro l'angolo. Detto questo, si spiega la mia iniziale avversione nei confronti della storia che mi sembrava del tutto incomprensibile e per nulla collegata al precedente "The Matrix". Non mi sembrava vero che potesse esserci una così grande distanza narrativa tra i due progetti, tanto profonda da renderli quasi estranei. Col senno di poi tutto prende una piega diversa e, in fin dei conti, anche questo "Matrix 3" non è così male. Certamente epico, anche se un tantino esagerato in un finale preoccupato degli effetti speciali che del resto, ma sicuramente in grado di intrattenere a dovere. L'unica vera pecca è la mancanza di quel fascino dietro la premessa del primo film che aveva fatto impazzire il pubblico. Si è passati dalla realtà fittizia creata dalle macchine all'imbastimento di uno scenario di guerra che cambia decisamente le carte in tavola per chi aveva apprezzato il raconto high tech post apocalittico e anche se il cambiamento ai fini della trama era necessario, è indubbio che il risultato finale soffra di questa disparità narrativa. L'introduzione di una marea di personaggi, poi, tra cui una Monica Bellucci cui spetta ben una battuta in tutto il film, non fa che distrarre l'attenzione da quelli originali, troppo spesso sacrificati dalla storia in favore delle sottotrame collaterali, riducendoli a una sorta di comprimari; il tutto per favorire un racconto molto complicato e carico di eventi che, da solo, è il vero protagonista di questo terzo ed ultimo capitolo.
Tutto sommato, quindi, "Revolutions" non è un prodotto malvagio, semplicemente non è il primo "Matrix" e questo è di fatto la prima grande mancanza del prodotto; secondariamente si può dire che le sorelle Wachowski si siano molto concentrate sulla parte scenica - assolutamente accattivante - dimenticandosi però di caratterizzare il loro sequel in maniera un po' più personale e distintiva. Siamo ancora in quel periodo in cui il primo episodio rimaneva sempre il migliore del franchise. Oggi, fortunatamente, non è più detto che sia così.
Film 1463 - The Matrix
Film 1464 - The Matrix Revolutions
Film 2080 - The Matrix Resurrections
Cast: Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie-Anne Moss, Hugo Weaving, Jada Pinkett Smith, Mary Alice, Harry J. Lennix, Harold Perrineau, Lambert Wilson, Monica Bellucci, Gina Torres, Clayton Watson.
Box Office: $427.3 milioni
Consigli: Da evitare il mio errore di confonderlo con il secondo episodio, certamente è meglio vedere questo film nella sua sequenza prestabilita. Senza le necessarie premesse è francamente un po' ostico da interpretare. La sensazione è che si tratti di un titolo non del tutto in grado di vivere anche al di fuori del franchise che lo tiene a battesimo, fallendo nel fornire quel duplice valore che ogni sequel dovrebbe garantire: proseguire la storia originale eventualmente portandola alla conclusione e risultare godibile e piacevole anche come soluzione singola, ovvero senza la precedente visione dei capitoli precedenti.
Parola chiave: Agente Smith.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 3 febbraio 2017

Film 1294 - Timeline - Ai confini del tempo

Netflix lo ha inserito nel suo archivio e mi è tornata voglia di vederlo...

Film 1294: "Timeline - Ai confini del tempo" (2003) di Richard Donner
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Quando un ricordo è fuorviante. Mi sembrava di ricordare un'avventura simpatica, un film carino e, invece, sono rimasto deluso da questo "Timeline", addirittura infastidito dalla sua banalità. Tanto che, va detto, si tratta di una storia che si può anche non seguire attentamente per quanto è scontata e prevedibile: alla fine andrà a parare esattamente dove ti saresti aspettato.
Costellato di errori grossolani - l'inglese e il francese correnti sono utilizzati anche nel Medioevo - e scelte della trama francamente inspiegabili - non si capisce perché il personaggio di David Thewlis alla fine non rompa i vetri della macchina del tempo così da poterne sfuggire ed evitare di essere portato indietro nel tempo per sempre -, nonostante il cast particolarmente ricco, questa operazione commerciale tratta dal libro omonimo di Michael Crichton è semplicemente un brutto film incapace di andare oltre la superficie. La quale è composta e da personaggi bidimensionali, privi di una qualsivoglia caratterizzazione che vada oltre lo stereotipo di gruppo ("i francesi", "gli inglesi", "gli archeologi", "gli scienziati senza scrupoli", "il gruppo di eroi", ecc), e dall'insuccesso scenografico che lascia
allo spettatore la sensazione di trovarsi costantemente in una ricostruzione piuttosto che nella Francia del 1300, un patto infranto con la sospensione del gioudizio che ogni racconto richiede andando a minare ulteriormente credibilità ed illusione della storia.
Con un budget da 80 milioni di dollari (giusto per fare un paragone: ognuno dei 3 capitoli de "Il signore degli anelli", usciti in contemporanea a "Timeline", ne sono costati 94) e una storia dello stesso autore di "Jurassic Park", "ER" e il recentissimo "Westworld"... Beh, si poteva davvero fare molto, molto di più.
Cast: Paul Walker, Frances O'Connor, Gerard Butler, Billy Connolly, David Thewlis, Anna Friel, Neal McDonough, Matt Craven, Ethan Embry, Michael Sheen, Lambert Wilson, Marton Csokas, Rossif Sutherland.
Box Office: $43.9 milioni
Consigli: Brutto e dimenticabile, scontato e e poco interessante, per un risultato finale dimenticabilissimo e poco esaltante. Peccato, perché il viaggio nel tempo è un elemento narrativo sempre piuttosto accattivante.
Parola chiave: Occhiali da vista.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 3 agosto 2011

Film 288 - Uomini di Dio

Finita la pausa estiva comprensiva di vacanza in Puglia, torno alla tastiera per buttar giù qualche riga nonostante la calura.
Sono molto indietro con le recensioni in effetti (solo l'altro giorno - 15 Agosto - ho guardato 3 pellicole diverse), ma con calma conto di recuperare parzialmente il mio svantaggio.
Come l'anno scorso (Film 129 - Brotherhood), all'alba di un nuovo inizio dopo un periodo piuttosto lungo di assenza, un film non esattamente facilissimo.


Film 288: "Uomini di Dio" (2010) di Xavier Beauvois
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Indubbiamente la tematica non lascia indifferenti: monaci cistercensi francesi che vivono pacificamente in un villaggio musulmano dell'Algeria vengono rapiti e uccisi dopo il diffondersi delle violenze a seguito di un attacco terroristico (da parte di integralisti).
Non tengo il segreto sulla trama semplicemente perchè questo film racconta una storia realmente accaduta (1996) e basta documentarsi un minimo per sviscerarne i dettagli.
L'approfondimento di questa pellicola pare minuzioso, propone bene le fasi della vita sia nel monastero che nel villaggio, quasi che lo scopo sia di presentare allo spettatore un documentario. La quasi assenza di dialoghi, la lentezza del primo tempo (che illustra perfettamente i ritmi della vita dei monaci) e certi tagli della macchina da presa fanno pensare ad un approccio più documentaristico che di fiction. Si inverte un po' la tendenza con il procedere degli avvenimenti e il crescendo della tensione.
Non è un film facile e sicuramente non è un film estivo. Scivola via come un sussurro, ma se non si è interessati al racconto, allora si morirà di noia. Ma ogni tanto un'ottica diversa, un tema meno superficiale - anche se in balia della calura - può sempre fare la differenza. A me è piaciuto.
Consigli: Forse è meglio non gettarsi allo sbaraglio in questa storia (come ho fatto io), documentarsi un minimo prima sarebbe appropriato. Giusto perchè, se il film non prende, potrebbe essere piuttosto pesante.
Parola chiave: Aiutare.

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Ric