Pomeriggio di cartoni al cinema parte seconda: l'appuntamento gaio.
Film 1264: "Trolls" (2016) di Walt Dohrn, Mike Mitchell
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: In tutta onestà ero un po' dubbioso riguardo a questo film, più che altro perchè mi chiedevo cosa ci si potesse inventare per portare al cinema i trolls dai morbidi capelli colorati, cosa potesse mai avere da dire una loro storia. Un po', ammetto, mi sono ricreduto. Sì, non stiamo parlando di niente di indimenticabile, eppure la felicità contagiosa, il mix frenetico di colori e trovate "coccolose" e lo spirito musical salvano un'operazione del tutto commerciale riuscendo a veicolarne anche un'immagine meno meramente legata all'incasso finale.
Forse il punto debole di tutto - o almeno dal mio punto di vista è così - è che "Trolls" presenta una storia maledettamente simile a quella dei Puffi, semplicemente rivisitata: ci sono tanti piccoli troll che vivono in un villaggio in mezzo al bosco e ognuno di loro ha una caratteristica peculiare che ne determina la personalità. C'è un capo, anziano e saggio, c'è la protagonista femminile che si distingue, c'è il cattivo che, guarda caso, si vuole mangiare i piccoli esserini colorati ed ha come unico scopo nella vita quello di cucinarli. Insomma, le somiglianze non mancano.
Di certo una delle differenze più eclatanti sta nella chiave musical di tutta questa operazione, chiaramente lanciata anche alla ricerca di un riscontro commerciale nelle vendite della colonna sonora, di fatto l'ambito dove più facilmente questa pellicola sta riscuotendo consensi e del cui merito è principale artefice quella "Can't Stop the Feeling!" con cui Justin Timberlake ci ha già ampiamente fracassato durante l'estate. Alla canzone e alla soundtrack (#3 in America) il merito di trascinare una storia altrimenti troppo stiracchiata per risultare anche solo vagamente innovativa.
Sicuramente dal punto di vista della ricerca estetica la produzione ha fatto un lavoro particolarmente riuscito, in grado di consegnare una pellicola che è anche una colorata avventura a ritmo di irresistibili pezzi musicali - anche i nostri in italiano non sono male -, evitando di creare ex novo motivetti e andando ad affidarsi a titoli già consolidati di sicuro più adatti a coinvolgere gli spettatori, soprattutto quelli che magari hanno più di 5 anni. Quindi da questo punto di vista "Trolls" si rivela una scommessa vinta. Se, invece, si guarda un po' più attentamente al piano dei contenuti, lo scenario è, come si diceva, un filo più desolante. Trama già sentita, somiglianze e un inevitabile lietofine fanno sì che sia questo a tutti gli effetti l'anello debole di tutta l'operazione e non bastano tutti i colori e le gag di questo mondo per nascondere l'evidenza.
In ogni caso, guardando all'insieme, il risultato finale è sufficiente a consegnare un'ora e mezza di disimpegno totale capace di lasciare con il sorriso sulle labbra, ma non chiedete a questo film di andare oltre, perché "Trolls" è tutta superficie ed aspetto esteriore.
Ps. "Can't Stop the Feeling!" di Timberlake è candidata come Miglior canzone tratta da un film sia ai Golden Globes che ai Grammy 2017.
Cast: Anna Kendrick, Justin Timberlake, Zooey Deschanel, Russell Brand, James Corden, Christopher Mintz-Plasse, Gwen Stefani, Christine Baranski, John Cleese, Jeffrey Tambor, Kunal Nayyar, Quvenzhané Wallis.
Box Office: $324.1 milioni
Consigli: Carino, tutto sommato piacevole anche se non particolarmente originale, "Trolls" è un titolo per tutta la famiglia, un mix di musical e cartoon che si esprime attraverso una serie di trovate divertenti e godibili senza andare troppo a scomodare idee innovative. Si resta sulla superficie e si fa affidamento sull'effetto spettacolare che i numeri musicali, le tonalità multicolor e l'enorme quantità sbrilluccichio che tutti questi elementi assieme riescono a conferire. Se vi basta per una serata, siete accontentati: "Just dance, dance, dance...!"
Parola chiave: Glitter.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
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venerdì 23 dicembre 2016
Film 1264 - Trolls
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martedì 6 dicembre 2016
Grammy Awards 2017: nomination e vincitori
Best Compilation Soundtrack for Visual Media
Amy by Various Artists
Miles Ahead by Miles Davis & Various Artists
Straight Outta Compton by Various Artists
Suicide Squad (Collector's Edition) by Various Artists
Vinyl: The Essentials Season 1 by Various Artists
Best Score Soundtrack for Visual Media
Bridge of Spies by Thomas Newman, composer
Quentin Tarantino's The Hateful Eight by Ennio Morricone, composer
The Revenant by Alva Noto & Ryuichi Sakamoto, composers
Star Wars: The Force Awakens by John Williams, Composer
Stranger Things Volume 1 by Kyle Dixon & Michael Stein, composers
Stranger Things Volume 2 by Kyle Dixon & Michael Stein, composers
Best Song Written for Visual Media
"Can't Stop the Feeling!" — Max Martin, Shellback & Justin Timberlake, songwriters (performed by Justin Timberlake, Anna Kendrick, Gwen Stefani, James Corden, Zooey Deschanel, Walt Dohrn, Ron Funches, Caroline Hjelt, Aino Jawo, Christopher Mintz-Plasse & Kunal Nayyar), Track from: Trolls
"Heathens" — Tyler Joseph, songwriter (Twenty One Pilots), Track from: Suicide Squad
"Just Like Fire" — Oscar Holter, Max Martin, P!nk & Shellback, songwriters (performed by P!nk), Track from: Alice Through The Looking Glass
"Purple Lamborghini" — Shamann Cooke, Sonny Moore & William Roberts, songwriters (performed by Skrillex & Rick Ross), Track from: Suicide Squad
"Try Everything" — Mikkel S. Eriksen, Sia Furler & Tor Erik Hermansen, songwriters (performed by Shakira), Track from: Zootopia
"The Veil" — Peter Gabriel, songwriter (Peter Gabriel), Track from: Snowden
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Amy by Various Artists
Miles Ahead by Miles Davis & Various Artists
Straight Outta Compton by Various Artists
Suicide Squad (Collector's Edition) by Various Artists
Vinyl: The Essentials Season 1 by Various Artists
Best Score Soundtrack for Visual Media
Bridge of Spies by Thomas Newman, composer
Quentin Tarantino's The Hateful Eight by Ennio Morricone, composer
The Revenant by Alva Noto & Ryuichi Sakamoto, composers
Star Wars: The Force Awakens by John Williams, Composer
Stranger Things Volume 1 by Kyle Dixon & Michael Stein, composers
Stranger Things Volume 2 by Kyle Dixon & Michael Stein, composers
Best Song Written for Visual Media
"Can't Stop the Feeling!" — Max Martin, Shellback & Justin Timberlake, songwriters (performed by Justin Timberlake, Anna Kendrick, Gwen Stefani, James Corden, Zooey Deschanel, Walt Dohrn, Ron Funches, Caroline Hjelt, Aino Jawo, Christopher Mintz-Plasse & Kunal Nayyar), Track from: Trolls
"Heathens" — Tyler Joseph, songwriter (Twenty One Pilots), Track from: Suicide Squad
"Just Like Fire" — Oscar Holter, Max Martin, P!nk & Shellback, songwriters (performed by P!nk), Track from: Alice Through The Looking Glass
"Purple Lamborghini" — Shamann Cooke, Sonny Moore & William Roberts, songwriters (performed by Skrillex & Rick Ross), Track from: Suicide Squad
"Try Everything" — Mikkel S. Eriksen, Sia Furler & Tor Erik Hermansen, songwriters (performed by Shakira), Track from: Zootopia
"The Veil" — Peter Gabriel, songwriter (Peter Gabriel), Track from: Snowden
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giovedì 23 gennaio 2014
Grammy Awards 2014
Questa domenica notte si terranno, circa un paio di settimane prima del solito (generalmente il periodo ruota attorno all'8, 9 o 10 febbraio), i Grammy Awards 2014.
I premi più importanti della musica mondiale si preparano a fare il botto anche quest'anno con un red carpet pieno di star sia della musica che del cinema anche grazie ad alcune categorie specifiche che premieranno canzoni e colonne sonore legate al cinemadell'ultima stagione (circa). Ecco perché, quindi, è giusto prendere in considerazione anche questo evento importante che, come quelli puramente legati al mondo della settima arte, premia cantanti e musicisti che si sono impegnati a realizzare l'aspetto musicale delle pellicole. Ad alcuni sono già stati riconosciuti altri premi (Oscar, Golden Globes, BAFTA, SAG, ecc), altri sono in lizza quest'anno. Staremo a vedere cosa sentenzieranno i Grammy in questa edizione segnata dalla prepotente presenza di Justin Timberlake, Jay-Z, Lorde, Macklemore e Ryan Lewis, Daft Punk, Pharrell Williams, Robin Thicke e Bruno Mars.
Qui la lista dei candidati nelle categorie relative al cinema.
Best Compilation Soundtrack for Visual Media
NOMINEES
Django Unchained
Il grande Gatsby
Les Misérables
Muscle Shoals
Sound City
Best Song Written for Visual Media
NOMINEES
Hunger Games: La ragazza di fuoco: Guy Berryman (songwriter), Jon Buckland (songwriter), Will Champion (songwriter), Chris Martin (songwriter)
Song: "Atlas"
Il lato positivo - Silver Linings Playbook: Diane Warren (songwriter)
Song: "Silver Lining"
Skyfall: Adele (songwriter), Paul Epworth (songwriter)
Song: "Skyfall"
Vicino a te non ho paura: Colbie Caillat (songwriter), Gavin DeGraw (songwriter)
Song: "We Both Know"
Il grande Gatsby: Lana Del Rey (songwriter), Rick Nowels (songwriter)
Song: "Young and Beautiful"
Orange Is the New Black: Regina Spektor (songwriter)
Song: "You've Got Time"
Best Score Soundtrack for Visual Media
NOMINEES
Argo: Alexandre Desplat
Il grande Gatsby: Craig Armstrong
Vita di Pi: Mychael Danna
Lincoln: John Williams
Skyfall: Thomas Newman
Zero Dark Thirty: Alexandre Desplat
Bengi
I premi più importanti della musica mondiale si preparano a fare il botto anche quest'anno con un red carpet pieno di star sia della musica che del cinema anche grazie ad alcune categorie specifiche che premieranno canzoni e colonne sonore legate al cinemadell'ultima stagione (circa). Ecco perché, quindi, è giusto prendere in considerazione anche questo evento importante che, come quelli puramente legati al mondo della settima arte, premia cantanti e musicisti che si sono impegnati a realizzare l'aspetto musicale delle pellicole. Ad alcuni sono già stati riconosciuti altri premi (Oscar, Golden Globes, BAFTA, SAG, ecc), altri sono in lizza quest'anno. Staremo a vedere cosa sentenzieranno i Grammy in questa edizione segnata dalla prepotente presenza di Justin Timberlake, Jay-Z, Lorde, Macklemore e Ryan Lewis, Daft Punk, Pharrell Williams, Robin Thicke e Bruno Mars.
Qui la lista dei candidati nelle categorie relative al cinema.
56th Annual GRAMMY Awards Nominees
Best Compilation Soundtrack for Visual Media
NOMINEES
Django Unchained
Il grande Gatsby
Les Misérables
Muscle Shoals
Sound City
Best Song Written for Visual Media
NOMINEES
Hunger Games: La ragazza di fuoco: Guy Berryman (songwriter), Jon Buckland (songwriter), Will Champion (songwriter), Chris Martin (songwriter)
Song: "Atlas"
Il lato positivo - Silver Linings Playbook: Diane Warren (songwriter)
Song: "Silver Lining"
Skyfall: Adele (songwriter), Paul Epworth (songwriter)
Song: "Skyfall"
Vicino a te non ho paura: Colbie Caillat (songwriter), Gavin DeGraw (songwriter)
Song: "We Both Know"
Il grande Gatsby: Lana Del Rey (songwriter), Rick Nowels (songwriter)
Song: "Young and Beautiful"
Orange Is the New Black: Regina Spektor (songwriter)
Song: "You've Got Time"
Best Score Soundtrack for Visual Media
NOMINEES
Argo: Alexandre Desplat
Il grande Gatsby: Craig Armstrong
Vita di Pi: Mychael Danna
Lincoln: John Williams
Skyfall: Thomas Newman
Zero Dark Thirty: Alexandre Desplat
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giovedì 12 dicembre 2013
Golden Globes 2014 - Le nomination
Olivia Wilde, Aziz Ansari e Zoe Saldana hanno appena presentato le nomination per i prossimi Golden Globes Awards che si terrano di qui a un mese, proprio il 12 gennaio 2014.
Dopo le nominations degli Screen Actors Guild Awards di 24 ore fa, anche i globi d'oro hanno decretato il meglio della passata stagione sfoderando la solita valanga di candidature tra cinema e tv, comedy e drama. Va detto che non c'è una gran differenza tra i nominati. Proprio tra questi ultimi, tra l'altro, una vera e propria pioggia di nomi che ad Hollywood contano davvero: Cate Blanchett, Sandra Bullock, Julia Roberts, Jennifer Lawrence (ancora), Tom Hanks, Robert Redford, Kate Winslet, Judy Dench, Kevin Spacey, Al Pacino, Leonardo Dicaprio, Michael Douglas e Matt Damon. Insomma, si prevede già un red-carpet succulento.
Per quanto riguarda il cinema, comunque, battono tutti "12 Years a Slave" ("12 anni schiavo") di McQueen e "American Hustle - L'apparenza inganna" di David O. Russell (ormai lanciatissimo) con 7 nomination ciascuno; per la tv, invece, 4 nomination per "House of Cards" e "Dietro i candelabri" di Soderbergh, da noi adesso al cinema. Per i film d'animazione sono in lizza "Cattivissimo me 2", "Frozen" e "I Croods", mentre per la Miglior canzone originale spuntano i nomi di Taylor Swift (per la seconda volta), Justin Timberlake e i Coldplay.
Infine, come ogni anno, ne approfitto per pronunciarmi riguardo a chi secondo me vincerà (*) e chi, invece, vorrei veder trionfare (§), attribuendo il seguente punteggio:
* = 1 punto;
§ = 1/2 punto;
*§ = 1 punto.
Insieme a me (B), Lidia (L) e Luigi (Lu).
Ma ecco la lista di tutte le categorie!
Best Motion Picture - Drama
B Lu L*12 Years a Slave
Captain Phillips
B § Gravity
Lu L§ Philomena
Rush
Best Motion Picture - Musical or Comedy
B* Lu§ American Hustle - L'apparenza inganna
L§ Her
A proposito di Davis
Lu L* Nebraska
B§ The Wolf of Wall Street
Best Actor in a motion picture, drama
B* Lu§ Chiwetel Ejiofor,12 Years a Slave
Lu* B§ Idris Elba, Mandela: Long Walk to Freedom
Tom Hanks, Captain Phillips
L*§ Matthew McConaughey, Dallas Buyers Club
Robert Redford, All is Lost
Best Actress in a motion picture, drama
B* Lu§ L*§ Cate Blanchett, Blue Jasmine
B§ Sandra Bullock, Gravity
Lu* Judi Dench, Philomena
Emma Thompson, Saving Mr. Banks
Kate Winslet, Labor Day
Best Performance by an Actor in a Motion Picture - Musical or Comedy
L* Christian Bale for American Hustle - L'apparenza inganna
Lu§ Bruce Dern for Nebraska
B§ Lu* Leonardo DiCaprio for The Wolf of Wall Street
Oscar Isaac for A proposito di Davis
B* L§ Joaquin Phoenix for Her
Best Performance by an Actress in a Motion Picture - Musical or Comedy
B* Lu L*§ Amy Adams for American Hustle - L'apparenza inganna
Julie Delpy for Before Midnight
Greta Gerwig for Frances Ha
Julia Louis-Dreyfus for Non dico altro
B§ Meryl Streep for I segreti di Osage County
Best Director – motion picture
B§ L* Alfonso Cuaron, Gravity
Paul Greengrass, Captain Phillips
Lu* Steve McQueen, 12 Years a Slave
Lu L§ Alexander Payne, Nebraska
B* David O. Russell, American Hustle
Best Screenplay – Motion Picture
B L§ Spike Jonze, Her
Bob Nelson, Nebraska
Lu§ Jeff Pope Steve, Philomena
B Lu* John Ridley, 12 Years a Slave
L* David O. Russell and Eric Singer Warren, American Hustle
Best Animated Feature film
L*§ The Croods
Despicable Me 2
B Lu*§ Frozen
Best Foreign Language Film
Lu L* Blue Is The Warmest Color (France)
B*Lu§ The Great Beauty (Italy)
B§ The Hunt (Denmark)
The Past (Iran)
L§ The Wind Rises (Japan)
Best supporting Actress in a motion picture
Lu L* Sally Hawkins, Blue Jasmine
Jennifer Lawrence, American Hustle
B* Lu L§ Lupita Nyong'o, 12 Years a Slave
B§ Julia Roberts, August: Osage County
June Squibb, Nebraska
Best supporting Actor in a motion picture
Bradley Cooper, American Hustle
B L* Lu§ Michael Fassbender, 12 Years a Slave
B§ Lu* Jared Leto, Dallas Buyers Club
L§ Daniel Bruhl, Rush
Barkhad Abdi, Captain Phillips
Best Original Score – Motion Picture
All Is Lost - Alex Ebert
Mandela: Long Walk to Freedom - Alex Heffes
B§ Gravity - Steven Price
The Book Thief - John Williams
B* Lu L*§ 12 Years a Slave - Hans Zimmer
Best Original Song – Motion Picture
Lu L§ Frozen - Il regno di ghiaccio (2013): Kristen Anderson-Lopez, Robert Lopez ("Let It Go")
A proposito di Davis (2013): T-Bone Burnett, Ethan Coen, Joel Coen, Justin Timberlake, George Cromaty, Ed Rush ("Please Mr. Kennedy")
Hunger Games: la ragazza di fuoco (2013): Chris Martin, Guy Berryman, Jonny Buckland, Will Champion ("Atlas")
B Lu L* Mandela: Long Walk to Freedom (2013): Bono, Adam Clayton, The Edge, Larry Mullen Jr., Brian Burton ("Ordinary Love")
B§ One Chance (2013): Jack Antonoff, Taylor Swift ("Sweeter Than Fiction")
Best TV series, drama
B Lu* Breaking Bad
Downton Abbey
The Good Wife
B§ House of Cards
Lu§ Masters of Sex
Best Actress in a TV series, drama
Julianna Margulies, The Good Wife
Tatiana Maslany, Orphan Black
Lu*§ Taylor Schilling, Orange is the New Black
B§ Kerry Washington, Scandal
B* Robin Wright, House of Cards
Best Actor in a TV series, drama
B* Bryan Cranston, Breaking Bad
Liev Schreiber, Ray Donovan
B Lu§ Michael Sheen, Masters of Sex
Lu* Kevin Spacey, House of Cards
James Spader, The Blacklist
Best TV Series, Comedy
B Lu* The Big Bang Theory
Brooklyn Nine-Nine
Girls
Lu§ Modern Family
B§ Parks and Recreation
Best Actress in a TV Series, Comedy
Lu§ Zooey Deschanel, New Girl
Lu* Edie Falco, Nurse Jackie
Lena Dunham, Girls
B* Julia Louis Dreyfus, Veep
B§ Amy Poehler, Parks and Recreation
Best Actor, TV Series Comedy
B* Jason Bateman, Arrested Development
Don Cheadle, House of Lies
Michael J. Fox, The Michael J. Fox Show
B§ Lu*§ Jim Parsons, The Big Bang Theory
Andy Samberg, Brooklyn Nine-Nine
Best TV Miniseries or Movie
Lu§ American Horror Story: Coven
B Lu* Behind the Candelabra
Dancing on the Edge
Top of the Lake
B§ White Queen
Best Actress in a mini-series or TV movie
Jessica Lange, American Horror Story: Coven
B Lu* Helena Bonham Carter, Burton and Taylor
B Lu§ Rebecca Ferguson, The White Queen
Helen Mirren, Phil Spector
Elisabeth Moss, Top of the Lake
Best Actor in a mini-series or TV movie
B§ Matt Damon, Behind the Candelabra
B Lu* Michael Douglas, Behind the Candelabra
Chiwetel Ejiofor, Dancing on the Edge
Idris Elba, Luther
Lu§ Al Pacino, Phil Spector
Best Supporting Actress in a series, mini-series, or TV movie
Jacqueline Bisset, Dancing on the Edge
B§ Lu* Janet McTeer, The White Queen
Hayden Panettiere , Nashville
Monica Potter, Parenthood
B* Lu§ Sofia Vergara, Modern Family
Best Supporting Actor in a series, mini-series or TV movie
B Lu§ Josh Charles, The Good Wife
Rob Lowe, Behind the Candelabra
B Lu*Aaron Paul, Breaking Bad
Corey Stoll, House of Cards
Jon Voight, Ray Donovan
Bengi
Infine, come ogni anno, ne approfitto per pronunciarmi riguardo a chi secondo me vincerà (*) e chi, invece, vorrei veder trionfare (§), attribuendo il seguente punteggio:
* = 1 punto;
§ = 1/2 punto;
*§ = 1 punto.
Insieme a me (B), Lidia (L) e Luigi (Lu).
Ma ecco la lista di tutte le categorie!
71st Golden Globes Awards
Best Motion Picture - Drama
B Lu L*12 Years a Slave
Captain Phillips
B § Gravity
Lu L§ Philomena
Rush
Best Motion Picture - Musical or Comedy
B* Lu§ American Hustle - L'apparenza inganna
L§ Her
A proposito di Davis
Lu L* Nebraska
B§ The Wolf of Wall Street
Best Actor in a motion picture, drama
B* Lu§ Chiwetel Ejiofor,12 Years a Slave
Lu* B§ Idris Elba, Mandela: Long Walk to Freedom
Tom Hanks, Captain Phillips
L*§ Matthew McConaughey, Dallas Buyers Club
Robert Redford, All is Lost
Best Actress in a motion picture, drama
B* Lu§ L*§ Cate Blanchett, Blue Jasmine
B§ Sandra Bullock, Gravity
Lu* Judi Dench, Philomena
Emma Thompson, Saving Mr. Banks
Kate Winslet, Labor Day
Best Performance by an Actor in a Motion Picture - Musical or Comedy
L* Christian Bale for American Hustle - L'apparenza inganna
Lu§ Bruce Dern for Nebraska
B§ Lu* Leonardo DiCaprio for The Wolf of Wall Street
Oscar Isaac for A proposito di Davis
B* L§ Joaquin Phoenix for Her
Best Performance by an Actress in a Motion Picture - Musical or Comedy
B* Lu L*§ Amy Adams for American Hustle - L'apparenza inganna
Julie Delpy for Before Midnight
Greta Gerwig for Frances Ha
Julia Louis-Dreyfus for Non dico altro
B§ Meryl Streep for I segreti di Osage County
Best Director – motion picture
B§ L* Alfonso Cuaron, Gravity
Paul Greengrass, Captain Phillips
Lu* Steve McQueen, 12 Years a Slave
Lu L§ Alexander Payne, Nebraska
B* David O. Russell, American Hustle
Best Screenplay – Motion Picture
B L§ Spike Jonze, Her
Bob Nelson, Nebraska
Lu§ Jeff Pope Steve, Philomena
B Lu* John Ridley, 12 Years a Slave
L* David O. Russell and Eric Singer Warren, American Hustle
Best Animated Feature film
L*§ The Croods
Despicable Me 2
B Lu*§ Frozen
Best Foreign Language Film
Lu L* Blue Is The Warmest Color (France)
B*Lu§ The Great Beauty (Italy)
B§ The Hunt (Denmark)
The Past (Iran)
L§ The Wind Rises (Japan)
Best supporting Actress in a motion picture
Lu L* Sally Hawkins, Blue Jasmine
Jennifer Lawrence, American Hustle
B* Lu L§ Lupita Nyong'o, 12 Years a Slave
B§ Julia Roberts, August: Osage County
June Squibb, Nebraska
Best supporting Actor in a motion picture
Bradley Cooper, American Hustle
B L* Lu§ Michael Fassbender, 12 Years a Slave
B§ Lu* Jared Leto, Dallas Buyers Club
L§ Daniel Bruhl, Rush
Barkhad Abdi, Captain Phillips
Best Original Score – Motion Picture
All Is Lost - Alex Ebert
Mandela: Long Walk to Freedom - Alex Heffes
B§ Gravity - Steven Price
The Book Thief - John Williams
B* Lu L*§ 12 Years a Slave - Hans Zimmer
Best Original Song – Motion Picture
Lu L§ Frozen - Il regno di ghiaccio (2013): Kristen Anderson-Lopez, Robert Lopez ("Let It Go")
A proposito di Davis (2013): T-Bone Burnett, Ethan Coen, Joel Coen, Justin Timberlake, George Cromaty, Ed Rush ("Please Mr. Kennedy")
Hunger Games: la ragazza di fuoco (2013): Chris Martin, Guy Berryman, Jonny Buckland, Will Champion ("Atlas")
B Lu L* Mandela: Long Walk to Freedom (2013): Bono, Adam Clayton, The Edge, Larry Mullen Jr., Brian Burton ("Ordinary Love")
B§ One Chance (2013): Jack Antonoff, Taylor Swift ("Sweeter Than Fiction")
Best TV series, drama
B Lu* Breaking Bad
Downton Abbey
The Good Wife
B§ House of Cards
Lu§ Masters of Sex
Best Actress in a TV series, drama
Julianna Margulies, The Good Wife
Tatiana Maslany, Orphan Black
Lu*§ Taylor Schilling, Orange is the New Black
B§ Kerry Washington, Scandal
B* Robin Wright, House of Cards
Best Actor in a TV series, drama
B* Bryan Cranston, Breaking Bad
Liev Schreiber, Ray Donovan
B Lu§ Michael Sheen, Masters of Sex
Lu* Kevin Spacey, House of Cards
James Spader, The Blacklist
Best TV Series, Comedy
B Lu* The Big Bang Theory
Brooklyn Nine-Nine
Girls
Lu§ Modern Family
B§ Parks and Recreation
Best Actress in a TV Series, Comedy
Lu§ Zooey Deschanel, New Girl
Lu* Edie Falco, Nurse Jackie
Lena Dunham, Girls
B* Julia Louis Dreyfus, Veep
B§ Amy Poehler, Parks and Recreation
Best Actor, TV Series Comedy
B* Jason Bateman, Arrested Development
Don Cheadle, House of Lies
Michael J. Fox, The Michael J. Fox Show
B§ Lu*§ Jim Parsons, The Big Bang Theory
Andy Samberg, Brooklyn Nine-Nine
Best TV Miniseries or Movie
Lu§ American Horror Story: Coven
B Lu* Behind the Candelabra
Dancing on the Edge
Top of the Lake
B§ White Queen
Best Actress in a mini-series or TV movie
Jessica Lange, American Horror Story: Coven
B Lu* Helena Bonham Carter, Burton and Taylor
B Lu§ Rebecca Ferguson, The White Queen
Helen Mirren, Phil Spector
Elisabeth Moss, Top of the Lake
Best Actor in a mini-series or TV movie
B§ Matt Damon, Behind the Candelabra
B Lu* Michael Douglas, Behind the Candelabra
Chiwetel Ejiofor, Dancing on the Edge
Idris Elba, Luther
Lu§ Al Pacino, Phil Spector
Best Supporting Actress in a series, mini-series, or TV movie
Jacqueline Bisset, Dancing on the Edge
B§ Lu* Janet McTeer, The White Queen
Hayden Panettiere , Nashville
Monica Potter, Parenthood
B* Lu§ Sofia Vergara, Modern Family
Best Supporting Actor in a series, mini-series or TV movie
B Lu§ Josh Charles, The Good Wife
Rob Lowe, Behind the Candelabra
B Lu*Aaron Paul, Breaking Bad
Corey Stoll, House of Cards
Jon Voight, Ray Donovan
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domenica 17 marzo 2013
Film 519 - Di nuovo in gioco
Un film con Clint Eastwood va visto. Ero davvero curioso di vedere cosa ne usciva fuori...
Film 519: "Di nuovo in gioco" (2012) di Robert Lorenz
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco (Mi)
Pensieri: Tutto sommato questo "Trouble with the Curve" è un prodotto godibile, più che per la trama in sé, per godersi il solito ghigno del Sig. Eastwood questa volta combinato alla bravura di Amy Adams, una di quelle attrici sempre in ruoli secondari, ma capace di valorizzare il suo ruolo all'interno di prodotti concentrati non esattamente su di lei.
Il vero problema del film, invece, è che è troppo un collage di altre cose, senza una vera e propria identità. Non basta piazzare una delle leggende viventi del cinema contemporaneo per ottenere qualcosa di buono o valido da vedere. Ripeto, questa pellicola si lascia guardare e anche apprezzare per certi aspetti, ma se devo essere totalmente onesto, più di una volta ho pensato che ci fossero troppe, troppe somiglianze con "Gran Torino" e "Moneyball - L'arte di vincere".
Non c'è molto altro da aggiungere riguardo "Di nuovo in gioco" perchè, detta fra noi, Clint fa Clint, la sceneggiatura è piuttosto prevedibile (lui abbandona la figlia e sembra un colossale stronzo perchè le ha pure causato un sacco di problemi di autostima, ma poi nel finale si scoprono i veri motivi - e, permettetemi di dire che la spiegazione è un po' forzata e, peggio, il rimando onirico del cavallo è tra il pacchiano e l'ingenuo tentativo del regista e dello sceneggiatore di tentare di spacciare questo film per qualcosa che evidentemente non è, ovvero qualcosa con un messaggio e una trama di un certo spessore - e Mr. Clint recupera la stima e il rispetto della figlia, nonché del pubblico. Il tutto finisce con una grande rivincita e il colpaccio dei protagonisti), ci mancava solo che piazzassero una Gran Torino del '72 nel garage fatiscente di Clint e poi era il seguito senza asiatici Hmong di quell'ultima pellicola-capolavoro del regista attore prima di decidere di non recitare mai più. Chiaramente senza considerare questo film...
In aggiunta al cast un Justin Timberlake utile quanto un prendipolvere, ma capisco che per la scena del bagno quasi skinny dipping fosse utile avere un attore di bella presenza.
Insomma, anche se i difetti di questa pellicola sono evidenti e palesi, assicuro che guardare Eastwood recitare è sempre qualcosa di positivo e rassicurante. Amy Adams gli tiene testa con una chioma rossa che ti verrebbe voglia di pettinare ogni 10 minuti e tutto sommato la coppia padre-figlia regge sinceramente bene. Si poteva fare di meglio, approfondire in maniera meno scontata i personaggi e, soprattutto, evitare un happy ending tanto zuccheroso quanto scontato, però "Di nuovo in gioco" rimane comunque un prodotto piacevole e non volgare.
Ps. Perchè a John Goodman affibbiano sempre questi ruoli iper-secondari quando è un attore assolutamente capace? Non capisco il senso di sprecare un volto noto come il suo per quelle quattro scene che poteva recitare chiunque altro (ma qui come in "Flight", "Molto forte, incredibilmente vicino" o anche un po' in "Argo").
Consigli: Il confronto con "Gran Torino" è effettivamente impietoso (sia per la trama, sia per l'incasso: di $269,958,228 per la pellicola del 2008, $35,763,137 per questo film), ma rispetto al "Moneyball" con Brad Pitt vince decisamente "Di nuovo in gioco". Se piace Clint o la Adams è un buon esempio che testimonia le lori capacità recitative.
Leggero e senza pretese, ma comunque si guarda senza alcuna fatica.
Parola chiave: Baseball.
Trailer
Bengi

Film 519: "Di nuovo in gioco" (2012) di Robert Lorenz
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco (Mi)
Pensieri: Tutto sommato questo "Trouble with the Curve" è un prodotto godibile, più che per la trama in sé, per godersi il solito ghigno del Sig. Eastwood questa volta combinato alla bravura di Amy Adams, una di quelle attrici sempre in ruoli secondari, ma capace di valorizzare il suo ruolo all'interno di prodotti concentrati non esattamente su di lei.
Il vero problema del film, invece, è che è troppo un collage di altre cose, senza una vera e propria identità. Non basta piazzare una delle leggende viventi del cinema contemporaneo per ottenere qualcosa di buono o valido da vedere. Ripeto, questa pellicola si lascia guardare e anche apprezzare per certi aspetti, ma se devo essere totalmente onesto, più di una volta ho pensato che ci fossero troppe, troppe somiglianze con "Gran Torino" e "Moneyball - L'arte di vincere".
Non c'è molto altro da aggiungere riguardo "Di nuovo in gioco" perchè, detta fra noi, Clint fa Clint, la sceneggiatura è piuttosto prevedibile (lui abbandona la figlia e sembra un colossale stronzo perchè le ha pure causato un sacco di problemi di autostima, ma poi nel finale si scoprono i veri motivi - e, permettetemi di dire che la spiegazione è un po' forzata e, peggio, il rimando onirico del cavallo è tra il pacchiano e l'ingenuo tentativo del regista e dello sceneggiatore di tentare di spacciare questo film per qualcosa che evidentemente non è, ovvero qualcosa con un messaggio e una trama di un certo spessore - e Mr. Clint recupera la stima e il rispetto della figlia, nonché del pubblico. Il tutto finisce con una grande rivincita e il colpaccio dei protagonisti), ci mancava solo che piazzassero una Gran Torino del '72 nel garage fatiscente di Clint e poi era il seguito senza asiatici Hmong di quell'ultima pellicola-capolavoro del regista attore prima di decidere di non recitare mai più. Chiaramente senza considerare questo film...
In aggiunta al cast un Justin Timberlake utile quanto un prendipolvere, ma capisco che per la scena del bagno quasi skinny dipping fosse utile avere un attore di bella presenza.
Insomma, anche se i difetti di questa pellicola sono evidenti e palesi, assicuro che guardare Eastwood recitare è sempre qualcosa di positivo e rassicurante. Amy Adams gli tiene testa con una chioma rossa che ti verrebbe voglia di pettinare ogni 10 minuti e tutto sommato la coppia padre-figlia regge sinceramente bene. Si poteva fare di meglio, approfondire in maniera meno scontata i personaggi e, soprattutto, evitare un happy ending tanto zuccheroso quanto scontato, però "Di nuovo in gioco" rimane comunque un prodotto piacevole e non volgare.
Ps. Perchè a John Goodman affibbiano sempre questi ruoli iper-secondari quando è un attore assolutamente capace? Non capisco il senso di sprecare un volto noto come il suo per quelle quattro scene che poteva recitare chiunque altro (ma qui come in "Flight", "Molto forte, incredibilmente vicino" o anche un po' in "Argo").
Consigli: Il confronto con "Gran Torino" è effettivamente impietoso (sia per la trama, sia per l'incasso: di $269,958,228 per la pellicola del 2008, $35,763,137 per questo film), ma rispetto al "Moneyball" con Brad Pitt vince decisamente "Di nuovo in gioco". Se piace Clint o la Adams è un buon esempio che testimonia le lori capacità recitative.
Leggero e senza pretese, ma comunque si guarda senza alcuna fatica.
Parola chiave: Baseball.
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Bengi
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lunedì 23 luglio 2012
Film 429 - In Time
Dopo aver dovuto per la terza volta riorganizzare il mio weekend, sono finito sul divano a guardare questa pellicola insieme al (paziente) Andrea.
Film 429: "In Time" (2011) di Andrew Niccol
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea
Pensieri: "In Time" mi è piaciuto per l'idea che motiva questa storia: è intrigante. Al bando i soldi, nel futuro il nuovo metodo di pagamento è il tempo. Tempo che possiede ogni individuo e senza il quale, necessariamente, si giunge alla morte. Il tempo è denaro e i poveri corrono, perchè non ci si può concedere il lusso di fare una passeggiata o dormire più dello stretto necessario.
In uno scenario di potenziale immortalità, è chiaro che i giochi di potere si sprecano. I ricchi custodiscono il tempo nelle banche e ne rendono disponibile quantità elargite col contagocce. Il popolo, quindi, distratto dalla necessità di sopravvivenza finisce per rimanere soggiogato da un meccanismo che si autoalimenta: lavoro da schiavi per guadagnare tempo per saldare i debiti proprio con coloro che quel tempo gliel'hanno fatto appena faticosamente sudare.
In una cornice interessante, quindi, si sviluppa la vicenda di amore e rivoluzione tra Will e Sylvia (Justin Timberlake e Amanda Seyfried) che, inevitabilmente, finiranno per cambiare le cose. Questa è la parte debole della pellicola, quella più scontata.
In uno scenario che ricorda molto un mix tra "Hunger Games" - anche qui abbiamo i distretti - e "1984" di Orwell, la vicenda si snoda inizialmente in maniera interessante e originale, in un futuro distopico che richiede sangue e rivoluzione per riportare l'equilibrio cancellato dalla brama di potere. Nello svolgimento, però, e molto nei personaggi, si finisce per raccontare macchiette sbiadite, nulla che non sia già stato visto in decine di altri prodotti come questo.
Manca la vera spinta rivoluzionaria, l'onda travolgente che motivi il cambiamento. Il che rende "In Time" riuscito solo a metà.
Ps. Molti protagonisti della tv in questa pellicola: Vincent Kartheiser ("Mad Men"), Johnny Galecki ("The Big Bang Theory"), Olivia Wilde ("Dr. House - Medical Division"), Matt Bomer ("White Collar - fascino criminale").
Consigli: Non male l'idea di partenza, ma si poteva puntare di più sull'originalità.
Parola chiave: Henry Hamilton.
Trailer
Ric
Film 429: "In Time" (2011) di Andrew Niccol
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea
Pensieri: "In Time" mi è piaciuto per l'idea che motiva questa storia: è intrigante. Al bando i soldi, nel futuro il nuovo metodo di pagamento è il tempo. Tempo che possiede ogni individuo e senza il quale, necessariamente, si giunge alla morte. Il tempo è denaro e i poveri corrono, perchè non ci si può concedere il lusso di fare una passeggiata o dormire più dello stretto necessario.
In uno scenario di potenziale immortalità, è chiaro che i giochi di potere si sprecano. I ricchi custodiscono il tempo nelle banche e ne rendono disponibile quantità elargite col contagocce. Il popolo, quindi, distratto dalla necessità di sopravvivenza finisce per rimanere soggiogato da un meccanismo che si autoalimenta: lavoro da schiavi per guadagnare tempo per saldare i debiti proprio con coloro che quel tempo gliel'hanno fatto appena faticosamente sudare.
In una cornice interessante, quindi, si sviluppa la vicenda di amore e rivoluzione tra Will e Sylvia (Justin Timberlake e Amanda Seyfried) che, inevitabilmente, finiranno per cambiare le cose. Questa è la parte debole della pellicola, quella più scontata.
In uno scenario che ricorda molto un mix tra "Hunger Games" - anche qui abbiamo i distretti - e "1984" di Orwell, la vicenda si snoda inizialmente in maniera interessante e originale, in un futuro distopico che richiede sangue e rivoluzione per riportare l'equilibrio cancellato dalla brama di potere. Nello svolgimento, però, e molto nei personaggi, si finisce per raccontare macchiette sbiadite, nulla che non sia già stato visto in decine di altri prodotti come questo.
Manca la vera spinta rivoluzionaria, l'onda travolgente che motivi il cambiamento. Il che rende "In Time" riuscito solo a metà.
Ps. Molti protagonisti della tv in questa pellicola: Vincent Kartheiser ("Mad Men"), Johnny Galecki ("The Big Bang Theory"), Olivia Wilde ("Dr. House - Medical Division"), Matt Bomer ("White Collar - fascino criminale").
Consigli: Non male l'idea di partenza, ma si poteva puntare di più sull'originalità.
Parola chiave: Henry Hamilton.
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lunedì 7 maggio 2012
Film 403 - The Social Network
Avevo intenzione di rivederlo da quando avevo comprato il dvd qualche tempo fa. L'occasione giusta a metà aprile.

Film 403: "The Social Network" (2010) di David Fincher
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Rileggo la mia recensione di qualche anno fa ("Film 201 - The Social Network", quasi esattamente 201 pellicole orsono) e mi rendo conto che questo sia uno di quei film da rivedere almeno una seconda volta. Con la foga delle premiazioni alle porte, era necessario all'epoca stilare una veloce classifica di quello che era il meglio e il peggio della stagione, in un gigantesco rimescolio di idee ed opinioni.
No, "The Social Network" rimane un film che non mi piace, ma questa volta ho chiaro il perchè. Non tanto perchè al prodotto in sé manchi qualcosa - anzi gli aspetti tecnici sono piuttosto buoni -, ma perchè la storia mi mette tristezza. Il Mark Zuckerberg di questo racconto (scritto da Aaron Sorkin) è desolantemente solo, in balia di una costante ricerca affettiva - che siano amici o ragazze - talmente spasmodica da risultare patetica. E questa necessità lo spinge a mettere da parte persone che, effettivamente, gli avevano sempre dimostrato vera fedeltà. Ecco perchè, credo, il suo personaggio durante lo svolgimento della trama risulta così inesorabilmente antipatico.
Rispetto a due anni fa, comunque, posso trarre qualche conclusione in più. Innanzitutto Fincher, oltre ad essere diventato finalmente visibile per l'Academy, è uno che con le sue pellicole riesce sempre ad ottenere un grande impatto sul pubblico. Tra le sue 'creature', infatti, ce n'è solamente una su 9 ("Zodiac")a non aver sfondato il tetto dei 100milioni di dollari di incasso mondiale.
Poi, che alcune scommesse attoriali di "The Social Network" sono state effettivamente vinte. Prima fra tutti Rooney Mara che, sempre con Fincher, ha ricevuto quest'anno la sua prima nomination all'Oscar per "Millennium - Uomini che odiano le donne". Ancora Armie Hammer, appena visto in "Biancaneve" e "J. Edgar" e, infine, il protagonista Jesse Eisenberg che, oltre a ricevere la nomination all'Oscar per questa pellicola, è ora sugli schermi con "To Rome with love" di Allen.
Tutto sommato, comunque, è un film che ho rivisto perchè sentivo la necessità di farlo, fedele al percorso di un regista che da molti anni seguo e apprezzo. Tutto sommato il lavoro è buono, ma inevitabilmente riesce a catapultarmi in una negatività tale da rendermi difficoltosa la visione. E, se come credo, l'intento era quello di rendere sullo schermo la storia di una persona sola e ossessionata dalla necessità di essere popolare, il risultato è decisamente riuscito.
Consigli: 3 Oscar (sceneggiatura, musiche e montaggio) e 4 Gloden Globes sono indicatori su cui vale la pena di riflettere. A suo tempo le recensioni alla pellicola furono piuttosto entusiaste e forse è il caso di farsi una propria opinione sull'ottavo film di Fincher.
Parola chiave: Facebook.
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Ric

Film 403: "The Social Network" (2010) di David Fincher
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Rileggo la mia recensione di qualche anno fa ("Film 201 - The Social Network", quasi esattamente 201 pellicole orsono) e mi rendo conto che questo sia uno di quei film da rivedere almeno una seconda volta. Con la foga delle premiazioni alle porte, era necessario all'epoca stilare una veloce classifica di quello che era il meglio e il peggio della stagione, in un gigantesco rimescolio di idee ed opinioni.
No, "The Social Network" rimane un film che non mi piace, ma questa volta ho chiaro il perchè. Non tanto perchè al prodotto in sé manchi qualcosa - anzi gli aspetti tecnici sono piuttosto buoni -, ma perchè la storia mi mette tristezza. Il Mark Zuckerberg di questo racconto (scritto da Aaron Sorkin) è desolantemente solo, in balia di una costante ricerca affettiva - che siano amici o ragazze - talmente spasmodica da risultare patetica. E questa necessità lo spinge a mettere da parte persone che, effettivamente, gli avevano sempre dimostrato vera fedeltà. Ecco perchè, credo, il suo personaggio durante lo svolgimento della trama risulta così inesorabilmente antipatico.
Rispetto a due anni fa, comunque, posso trarre qualche conclusione in più. Innanzitutto Fincher, oltre ad essere diventato finalmente visibile per l'Academy, è uno che con le sue pellicole riesce sempre ad ottenere un grande impatto sul pubblico. Tra le sue 'creature', infatti, ce n'è solamente una su 9 ("Zodiac")a non aver sfondato il tetto dei 100milioni di dollari di incasso mondiale.
Poi, che alcune scommesse attoriali di "The Social Network" sono state effettivamente vinte. Prima fra tutti Rooney Mara che, sempre con Fincher, ha ricevuto quest'anno la sua prima nomination all'Oscar per "Millennium - Uomini che odiano le donne". Ancora Armie Hammer, appena visto in "Biancaneve" e "J. Edgar" e, infine, il protagonista Jesse Eisenberg che, oltre a ricevere la nomination all'Oscar per questa pellicola, è ora sugli schermi con "To Rome with love" di Allen.
Tutto sommato, comunque, è un film che ho rivisto perchè sentivo la necessità di farlo, fedele al percorso di un regista che da molti anni seguo e apprezzo. Tutto sommato il lavoro è buono, ma inevitabilmente riesce a catapultarmi in una negatività tale da rendermi difficoltosa la visione. E, se come credo, l'intento era quello di rendere sullo schermo la storia di una persona sola e ossessionata dalla necessità di essere popolare, il risultato è decisamente riuscito.
Consigli: 3 Oscar (sceneggiatura, musiche e montaggio) e 4 Gloden Globes sono indicatori su cui vale la pena di riflettere. A suo tempo le recensioni alla pellicola furono piuttosto entusiaste e forse è il caso di farsi una propria opinione sull'ottavo film di Fincher.
Parola chiave: Facebook.
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lunedì 26 marzo 2012
Film 372 - Bad Teacher - Una cattiva maestra
Ed ecco un film che mi ero perso al cinema ma che volevo assolutamente recuperare!
Film 372: "Bad Teacher - Una cattiva maestra" (2011) di Jake Kasdan
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo, Marco
Pensieri: Divertente e sbroccato, "Bad Teacher" è una di quelle classiche commedie americane che passano negli ultimi tempi. Molto fisica e poco 'filosofica', gioca tutto sull'appeal dei suoi attori (aggiungiamoci pure che qui ci sono gli ex per davvero Diaz e Timberlake) e su un certo gusto dell'irriverenza che tanto piace al pubblico medio contemporaneo. Io mi inserisco volentieri in questa categoria sociale in quanto, non ne faccio mistero, fruisco spesso e volentieri di prodotti come questo.
Sì, mi è piaciuto e trovo che, in una stagione filmica in cui non ci sono stati grandi scossoni, in effetti questo possa essere un film comico-commerciale capace di essere all'altezza del nome che porta. Chiaramente non è nulla di speciale, ma decidere di trattare l'argomento assolutamente scorretto della prof. ammiccante, sexy e assolutamente svogliata nonché cacciatrice di dote ha saputo carpire la mia attenzione. La Diaz è ottima in questa parte e, alla veneranda età di 40 anni (il 30 agosto), ha l'invidiabile physique du rôle adatto alla parte.
Imbalsamato - per necessità di copione - è, invece, Justine Timberlake, sempre più lanciato nel mondo della recitazione (ha quattro Emmy al suo attivo grazie alle apparizioni al Saturday Night Live) e, in particolare, in quello della commedia dal sesso esplicito facile. A questa pellicola, infatti, è seguita quella con la Kunis dall'esplicativo titolo "Amici di letto".
Cicciottello e impacciato, ma dal cuore d'oro - contrapposto al belloccio Timberlake - è Jason Segel, uno che di commediole americane se ne intende ("Molto incinta", "Non mi scaricare", "I Love You, Man"), oltre che di tv show di gran successo ("E alla fine arriva mamma!").
Insomma il cast è azzeccato e gioca a favore di un prodotto popolare, sì, ma che fa ridere e intrattiene. Inutile dire che bisogna essere di idee aperte ed evitare certi moralismi che renderebbero difficoltosa la visione di un film come questo, però se si è fan del genere è di sicuro un prodotto che vale la pena di essere visto.
Ps. $216,197,492 di incasso mondiale.
Consigli: Per una serata tra amici è il diversivo perfetto perchè è divertente e non impegnato, oltre che abbastanza azzardato da risultare perfetto per qualche battuta post visione.
Parola chiave: Bonus.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 372: "Bad Teacher - Una cattiva maestra" (2011) di Jake Kasdan
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo, Marco
Pensieri: Divertente e sbroccato, "Bad Teacher" è una di quelle classiche commedie americane che passano negli ultimi tempi. Molto fisica e poco 'filosofica', gioca tutto sull'appeal dei suoi attori (aggiungiamoci pure che qui ci sono gli ex per davvero Diaz e Timberlake) e su un certo gusto dell'irriverenza che tanto piace al pubblico medio contemporaneo. Io mi inserisco volentieri in questa categoria sociale in quanto, non ne faccio mistero, fruisco spesso e volentieri di prodotti come questo.
Sì, mi è piaciuto e trovo che, in una stagione filmica in cui non ci sono stati grandi scossoni, in effetti questo possa essere un film comico-commerciale capace di essere all'altezza del nome che porta. Chiaramente non è nulla di speciale, ma decidere di trattare l'argomento assolutamente scorretto della prof. ammiccante, sexy e assolutamente svogliata nonché cacciatrice di dote ha saputo carpire la mia attenzione. La Diaz è ottima in questa parte e, alla veneranda età di 40 anni (il 30 agosto), ha l'invidiabile physique du rôle adatto alla parte.
Imbalsamato - per necessità di copione - è, invece, Justine Timberlake, sempre più lanciato nel mondo della recitazione (ha quattro Emmy al suo attivo grazie alle apparizioni al Saturday Night Live) e, in particolare, in quello della commedia dal sesso esplicito facile. A questa pellicola, infatti, è seguita quella con la Kunis dall'esplicativo titolo "Amici di letto".
Cicciottello e impacciato, ma dal cuore d'oro - contrapposto al belloccio Timberlake - è Jason Segel, uno che di commediole americane se ne intende ("Molto incinta", "Non mi scaricare", "I Love You, Man"), oltre che di tv show di gran successo ("E alla fine arriva mamma!").
Insomma il cast è azzeccato e gioca a favore di un prodotto popolare, sì, ma che fa ridere e intrattiene. Inutile dire che bisogna essere di idee aperte ed evitare certi moralismi che renderebbero difficoltosa la visione di un film come questo, però se si è fan del genere è di sicuro un prodotto che vale la pena di essere visto.
Ps. $216,197,492 di incasso mondiale.
Consigli: Per una serata tra amici è il diversivo perfetto perchè è divertente e non impegnato, oltre che abbastanza azzardato da risultare perfetto per qualche battuta post visione.
Parola chiave: Bonus.
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#HollywoodCiak
Bengi
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sabato 10 dicembre 2011
Film 340 - Amici di letto
Commedia americana su sesso vs amore. Chi la spunterà?
Film 340: "Amici di letto" (2011) di Will Gluck
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Dalla stessa mano che ha diretto "Easy A"(o "Easy Girl" che dir si voglia), un'altra commedia spensierata e divertente, anche se questa volta meno piacevole e tagliente.
Delusi dalle precedenti storie d'amore appena terminate, quando si conoscono Dylan/Justin Timberlake e Jamie/Mila Kunis capiscono che potrebbero avere la soluzione ai loro problemi: sesso senza amore. Una formula più e più volte tentata e analizza dal cinema - a quello americano pare piacere parecchio - che, di recente, ha prodotto il non proprio stupefacente "Amici, amanti e..." (notare la fantasia italiana che ci stupisce con un titolo vagamente simile a quello di questa pellicola...) col duo Ashton Kutcher e la collega della Kunis in "Black Swan" Natalie Portman.
Anche in questa pellicola, seppure un certo humor frivolo di fondo aiuta ad arrivare fino in fondo, non fa pieno centro e risulta piacevole soprattutto nel primo tempo, quello più leggero e provocatorio. Inutile dire che nel secondo tempo si lascerà spazio ad amore, sentimenti, famiglia, malattia. Del resto pare che la commedia per far riflettere lo spettatore debba per forza piombare nella banalità o nel patetico.
Comunque la pellicola è godibile, i tuoi attori protagonisti sono decisamente in forma e perfetti per il ruolo, freschi e piacevoli, divertiti e divertenti. Pare che l'alchimia ci sia davvero.
Un buon cast di comprimari fa il resto: Patricia Clarkson ("Easy A", "Shutter Island"), Richard Jenkins ("L'ospite inatteso"), Woody Harrelson ("Assassini nati", "Benvenuti a Zombieland", "2012"), Jenna Elfman ("Dharma & Greg") e la stessa Emma Stone di "Easy A" (ma anche "Benvenuti a Zombieland", "Crazy, Stupid, Love." e il prossimo "The Help").
Tutto sommato si vede volentieri e ci si lascia corrompere da un certo voyeurismo nei confronti dei bei protagonisti. Niente di sensazionale, però si lascia vedere.
Consigli: Perfetta commedia svuota cervello, assolutamente da vedere per gli amanti del genere (o dei due protagonisti).
Parola chiave: Flash mob.
Trailer
Ric
Film 340: "Amici di letto" (2011) di Will Gluck
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Dalla stessa mano che ha diretto "Easy A"(o "Easy Girl" che dir si voglia), un'altra commedia spensierata e divertente, anche se questa volta meno piacevole e tagliente.
Delusi dalle precedenti storie d'amore appena terminate, quando si conoscono Dylan/Justin Timberlake e Jamie/Mila Kunis capiscono che potrebbero avere la soluzione ai loro problemi: sesso senza amore. Una formula più e più volte tentata e analizza dal cinema - a quello americano pare piacere parecchio - che, di recente, ha prodotto il non proprio stupefacente "Amici, amanti e..." (notare la fantasia italiana che ci stupisce con un titolo vagamente simile a quello di questa pellicola...) col duo Ashton Kutcher e la collega della Kunis in "Black Swan" Natalie Portman.
Anche in questa pellicola, seppure un certo humor frivolo di fondo aiuta ad arrivare fino in fondo, non fa pieno centro e risulta piacevole soprattutto nel primo tempo, quello più leggero e provocatorio. Inutile dire che nel secondo tempo si lascerà spazio ad amore, sentimenti, famiglia, malattia. Del resto pare che la commedia per far riflettere lo spettatore debba per forza piombare nella banalità o nel patetico.
Comunque la pellicola è godibile, i tuoi attori protagonisti sono decisamente in forma e perfetti per il ruolo, freschi e piacevoli, divertiti e divertenti. Pare che l'alchimia ci sia davvero.
Un buon cast di comprimari fa il resto: Patricia Clarkson ("Easy A", "Shutter Island"), Richard Jenkins ("L'ospite inatteso"), Woody Harrelson ("Assassini nati", "Benvenuti a Zombieland", "2012"), Jenna Elfman ("Dharma & Greg") e la stessa Emma Stone di "Easy A" (ma anche "Benvenuti a Zombieland", "Crazy, Stupid, Love." e il prossimo "The Help").
Tutto sommato si vede volentieri e ci si lascia corrompere da un certo voyeurismo nei confronti dei bei protagonisti. Niente di sensazionale, però si lascia vedere.
Consigli: Perfetta commedia svuota cervello, assolutamente da vedere per gli amanti del genere (o dei due protagonisti).
Parola chiave: Flash mob.
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martedì 28 dicembre 2010
Film 201 - The Social Network
Uno dei film più attesi della stagione, osannato a destra e a manca, in Italia e all'estero. E vediamocelo!

Film 201: "The Social Network" (2010) di David Fincher
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Pare questo sia l'anno buono di Fincher. Dopo il recente successo di Benjamin Button, il regista è tornato in grande stile con il biopic sulla vita di quello che è da qualche giorno l'uomo dell'anno 2010.
Mark Zuckerberg è famoso, oltre che per il cognome impronunciabile, il ciabatta-da-piscina-style e il conto in banca miliardario, specialmente per il merito di aver inventato Facebook.
Tralasciando disquisizioni riguardo al secondo sito più cliccato al mondo (il primo è Google), è bene concentrarsi sulla pellicola che ricostruisce la storia di Mark e di chi, insieme a lui, ha preso parte alla realizzazione e fondazione del social network cui si riferisce il titolo.
Partiamo col dirlo subito: Zuckerberg è antipatico. Jesse Eisenberg che lo interpreta (nomination ai Golden Globes) rende molto bene questa peculiarità sfavorevole, sicuramente aiutato da una storia (vera) che non esclude alcun colpo basso. Tra avvocati, ex amici, ex fidanzate e tantissimi sproloqui sulla proprietà intelletuale, la storia del nostro anti eroe è una spirale di sofferenza in cui l'affermazione sociale diventa, a tutti i costi, l'unica via di salvezza per un'esistenza migliore. Popolarità e consenso. Triste come inizio.
Il film, di per sé, riflette bene questo disagio del protagonista, la sua atipicità e non conformità che vengono estremizzate con una geniale glacialità e la famosa antipatia di cui si è già parlato. Zuckerberg è l'esempio perfetto di quella che in America è una figura sociale universalmente riconosciuta (e che sta effettivamente prendendo molto piede anche da noi): il nerd. Ma, al contrario dei molti 'sfigati' del grande schermo, non c'è un solo secondo in cui si tifi spassionatamente per lui. E' vero, è intelligentissimo, ha inventato uno strumento potentissimo che moltissimi usano, ma, alla fine della fiera, non rimangono che le sue uscite lapidarie e la genialità con cui affronta le avversità.
Personalmente - anche se avevo un po' sbirciato la biografia del vero Mark - ho trovato giusto fargli pagare le svariate penali per aver, di fatto, fregato buona parte di chi gli stava attorno. Che l'abbia fatto per un ''bene superiore'' (leggere la distribuzione di un oggetto tanto remunerativo quale Facebook) non ha decisamente importanza. In definitiva si può dire che si tifi spesso per la parte opposta al protagonista.
Altra caratteristica della pellicola, la totale assenza di una figura femminile di riferimento. Oltre a non esserci effettivamente un'attrice che sia davvero famosa agli occhi del grande pubblico, non esiste nemmeno un personaggio femminile all'interno della storia che si possa dire di ricordare. O che faccia la differenza. E' sicuramente un film molto maschile, forse anche a riflettere il disagio del 'nerd' con l'approccio verso l'altro sesso (l'unico modo per avere una donna è essere popolari o avere dei soldi).
Tra il cast tutto al maschile, oltre ad Eisenberg ("Benvenuti a Zombieland"), anche Andrew Garfield (nomination ai Golden Globes, già visto in "Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo" e futuro Spider Man), Justin Timberlake ("Alpha Dog") ormai avviato oltre che nel canto anche nella recitazione - anche se la sua parte in questo film è davvero brutta - e Max Minghella ("Agora", "Syriana").
Insomma, tutto sommato un film interessante per la storia che racconta (anche la sceneggiatura di Aaron Sorkin premiata con la nomination ai Globes) e per come analizza in maniera chiara tutta la vicenda dalla data d'inizio, il 2003, fino ad oggi. Io, però, vivo con meno entusiasmo l'uscita di questo film rispetto alla critica che l'ha accolto quale capolavoro dei nostri tempi. A differenza di Benjamin Button, qui Fincher (nomination anche lui) racconta una storia più semplice in maniera più complicata. Il montaggio non lineare che si districa tra flashback ed aule di tribunale, il fatto che i personaggi esistano veramente e la storia sia vera o la colonna sonora che tiene in perenne tensione, sono tutti elementi che appesantiscono il film penalizzando leggermente il risultato finale. E' una storia, si può dire, meno soggettiva, tendente ad un'esposizione dei fatti che vuole essere talmente veritiera da rendere il risultato più impersonale, quasi una cronaca romanzata degli eventi. E questo, forse, è un po' il grande limite di "The Social Network".
Ps. Rosee previsioni anche per le nominations agli Oscar 2011, dove questo titolo è uno dei più quotati tra i più presenti nelle cinquine. Attenderemo il 25 gennaio per verificare.
Consigli: E' un biopic interessante, quasi un documentario romanzato sulla vita di Mark Zuckerberg. Per gli appassionati di Facebook, documentarsi sul suo fondatore è decisamente d'obbligo!
Parola chiave: Amicizia.
Ric

Film 201: "The Social Network" (2010) di David Fincher
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Pare questo sia l'anno buono di Fincher. Dopo il recente successo di Benjamin Button, il regista è tornato in grande stile con il biopic sulla vita di quello che è da qualche giorno l'uomo dell'anno 2010.
Mark Zuckerberg è famoso, oltre che per il cognome impronunciabile, il ciabatta-da-piscina-style e il conto in banca miliardario, specialmente per il merito di aver inventato Facebook.
Tralasciando disquisizioni riguardo al secondo sito più cliccato al mondo (il primo è Google), è bene concentrarsi sulla pellicola che ricostruisce la storia di Mark e di chi, insieme a lui, ha preso parte alla realizzazione e fondazione del social network cui si riferisce il titolo.
Partiamo col dirlo subito: Zuckerberg è antipatico. Jesse Eisenberg che lo interpreta (nomination ai Golden Globes) rende molto bene questa peculiarità sfavorevole, sicuramente aiutato da una storia (vera) che non esclude alcun colpo basso. Tra avvocati, ex amici, ex fidanzate e tantissimi sproloqui sulla proprietà intelletuale, la storia del nostro anti eroe è una spirale di sofferenza in cui l'affermazione sociale diventa, a tutti i costi, l'unica via di salvezza per un'esistenza migliore. Popolarità e consenso. Triste come inizio.
Il film, di per sé, riflette bene questo disagio del protagonista, la sua atipicità e non conformità che vengono estremizzate con una geniale glacialità e la famosa antipatia di cui si è già parlato. Zuckerberg è l'esempio perfetto di quella che in America è una figura sociale universalmente riconosciuta (e che sta effettivamente prendendo molto piede anche da noi): il nerd. Ma, al contrario dei molti 'sfigati' del grande schermo, non c'è un solo secondo in cui si tifi spassionatamente per lui. E' vero, è intelligentissimo, ha inventato uno strumento potentissimo che moltissimi usano, ma, alla fine della fiera, non rimangono che le sue uscite lapidarie e la genialità con cui affronta le avversità.
Personalmente - anche se avevo un po' sbirciato la biografia del vero Mark - ho trovato giusto fargli pagare le svariate penali per aver, di fatto, fregato buona parte di chi gli stava attorno. Che l'abbia fatto per un ''bene superiore'' (leggere la distribuzione di un oggetto tanto remunerativo quale Facebook) non ha decisamente importanza. In definitiva si può dire che si tifi spesso per la parte opposta al protagonista.
Altra caratteristica della pellicola, la totale assenza di una figura femminile di riferimento. Oltre a non esserci effettivamente un'attrice che sia davvero famosa agli occhi del grande pubblico, non esiste nemmeno un personaggio femminile all'interno della storia che si possa dire di ricordare. O che faccia la differenza. E' sicuramente un film molto maschile, forse anche a riflettere il disagio del 'nerd' con l'approccio verso l'altro sesso (l'unico modo per avere una donna è essere popolari o avere dei soldi).
Tra il cast tutto al maschile, oltre ad Eisenberg ("Benvenuti a Zombieland"), anche Andrew Garfield (nomination ai Golden Globes, già visto in "Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo" e futuro Spider Man), Justin Timberlake ("Alpha Dog") ormai avviato oltre che nel canto anche nella recitazione - anche se la sua parte in questo film è davvero brutta - e Max Minghella ("Agora", "Syriana").
Insomma, tutto sommato un film interessante per la storia che racconta (anche la sceneggiatura di Aaron Sorkin premiata con la nomination ai Globes) e per come analizza in maniera chiara tutta la vicenda dalla data d'inizio, il 2003, fino ad oggi. Io, però, vivo con meno entusiasmo l'uscita di questo film rispetto alla critica che l'ha accolto quale capolavoro dei nostri tempi. A differenza di Benjamin Button, qui Fincher (nomination anche lui) racconta una storia più semplice in maniera più complicata. Il montaggio non lineare che si districa tra flashback ed aule di tribunale, il fatto che i personaggi esistano veramente e la storia sia vera o la colonna sonora che tiene in perenne tensione, sono tutti elementi che appesantiscono il film penalizzando leggermente il risultato finale. E' una storia, si può dire, meno soggettiva, tendente ad un'esposizione dei fatti che vuole essere talmente veritiera da rendere il risultato più impersonale, quasi una cronaca romanzata degli eventi. E questo, forse, è un po' il grande limite di "The Social Network".
Ps. Rosee previsioni anche per le nominations agli Oscar 2011, dove questo titolo è uno dei più quotati tra i più presenti nelle cinquine. Attenderemo il 25 gennaio per verificare.
Consigli: E' un biopic interessante, quasi un documentario romanzato sulla vita di Mark Zuckerberg. Per gli appassionati di Facebook, documentarsi sul suo fondatore è decisamente d'obbligo!
Parola chiave: Amicizia.
Ric
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