Un cult di nuovo al cinema e inaspettatamente in 3D. Non potevo perdermelo.
Film 603: "Dial M for Murder" (1954) di Alfred Hitchcock
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Marco, Claudia, Paola, Andrea, Luigi, Jon
Pensieri: Anticipato da un'introduzione nientemeno che del Signor Scorsese (qua se foste curiosi), "Il delitto perfetto" torna sul grande schermo con quella che fu l'originale idea del suo regista, ovvero la rappresentazione in 3 dimensioni, che oggi pare l'innovazione del secolo; inutile sottolineare quanto sia ingenuo pensarlo, considerando che il film di Hitchcock uscì nel 1954. La cosa, però, che sorprende è la bellezza di questo 3D, al contrario di quello che finora ho visto in sala: la terza dimensione è percepita in maniere inequivocabile e tangibile già dai titoli di testa, così reali davanti a te da farti credere davvero di poterli toccare.
Considerando, quindi, che già amavo questa pellicola e che questa partenza in 3D mi ha da subito esaltato, non posso che consigliare - chi ancora potesse - di fare quest'esperienza certamente rarissima.
La storia del marito Ray Milland che vuole uccidere la bellissima moglie Grace Kelly facendolo sembrare un furto sfociato in aggressione è estramente affascinante e ben scritta, con un susseguirsi di trovate geniali architettate dal quasi uxoricida che non smette di sorprendere lo spettatore. Come sulle montagne russe, quello che è un piano architettato in ogni dettaglio sembrerebbe poter crollare da un momento all'altro dal fallito delitto in poi, ma l'astuto consorte sarà sempre in grado di districarsi tra i tranelli del destino con sangue freddo, astuzia e freddezza. O, meglio, quasi sempre.
Gli sfuggirà, infatti, un unico microscopico dettaglio invisibile all'occhio ed intuibile solo dopo numerosissimi ragionamenti (dell'ispettore Hubbard/John Williams) e che finirà per rovinargli quello che, altrimenti, sarebbe stato a tutti gli effetti un piano perfetto.
Questa ennesima visione del classico hitchockiano mi è veramente piaciuta e riscoprire il film in inglese è stato molto interessante (anche un po' per prescindere dai soliti doppiatori italiani di quegli anni, bravissimi ma molto impostati e, doppiando tutto il panorama cinematografico approdato in penisola, causa di un'inevitabilmente standardizzazione vocale alla lunga fastidiosa). Personalmente "Dial M for Murder" è uno dei film di Hitchcock che preferisco, capace tutte le volte di lasciarmi con il fiato sospeso e catturato dalla trama dall'inizio alla fine. La scena del tentato omicidio, poi, è qualcosa di ipnotico: impossibile distogliere lo sguardo!
Un vero classico.
Consigli: Imprescindibile. Se si ama Hitchcock, se si ama il cinema, se si amano le belle storie, questo è uno dei film assolutamente da vedere. Capolavoro senza tempo. Bellissimo.
Parola chiave: Chiave.
Trailer
Bengi
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giovedì 24 ottobre 2013
Film 603 - Dial M for Murder 3D
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martedì 8 maggio 2012
Film 404 - Fuga da Alcatraz
Un classico che dovevo assolutamente vedere prima o poi!
Film 404: "Fuga da Alcatraz" (1979) di Don Siegel
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Bello e interessante, ho davvero apprezzato la visione. Senza particolari effetti speciali, giocato sulla mimica e la tensione che luoghi come la prigione sanno autogenerare (poi qui siamo ad Alcatraz, mica robetta), "Escape from Alcatraz" tiene ancorati alla visione i suoi spettatori.
Seguendo la storia di numerosi detenuti, di cui tre tenteranno la fuga dal famoso penitenziario, si viene catapultati in una realtà drammatica e si è spinti spesso a chiedersi che cosa avremmo fatto al posto dei protagonisti. Reclusione in celle singole e microscopiche, compagni detenuti non certo amichevoli e una cerarchia interna assodata che vuole il nuovo come sottomesso a tutti i costi. Ovviamente il nostro Frank Morris/Clint Eastwood non si farà mettere i piedi in testa da nessuno e, anzi, riuscirà nell'intento di reclutare altri volenterosi (e motivati) scavatori per il suo piano di evasione.
Le scene finali che riprendono la fuga sono davvero ben riuscite, lasciate ai giochi di luci ed ombre naturali e privi di colonna sonora, il tutto a sottolineare un momento di rigoroso silenzio necessario a rimanere invisibili.
Naturalmente c'è più di un momento in cui questo silenzio è 'condizionato' dalla post produzione del film che, evidentemente, ha lavorato sull'audio per cancellare suoni che altrimenti sarebbero stati più evidenti. E, per quanto d'effetto, lascia perplessi il momento in cui Eastwood si sostituisce al suo manichino nel letto mentre la guardia gli intima di svegliarsi. C'è l'effetto sorpresa perchè lo avevamo visto fino ad un secondo prima intento alla perlustrazione dietro le pareti delle celle, ma è troppo evidente la diversità tra il corpo del fantoccio (specialmente nei capelli) e quella di Clint, quindi il trucchetto delude leggermente.
Nel complesso, comunque, è una pellicola ben realizzata, ottima per farsi ulteriormente un'idea sul grande Clint attore, dallo sguardo freddo e mai impaurito. Altro che Steven Seagal o Chuck Norris...
Consigli: Sicuramente un bel film da vedere. Per tutti gli amanti di Eastwood e non.
Parola chiave: Crisantemo.
Trailer
Ric
Film 404: "Fuga da Alcatraz" (1979) di Don Siegel
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Bello e interessante, ho davvero apprezzato la visione. Senza particolari effetti speciali, giocato sulla mimica e la tensione che luoghi come la prigione sanno autogenerare (poi qui siamo ad Alcatraz, mica robetta), "Escape from Alcatraz" tiene ancorati alla visione i suoi spettatori.
Seguendo la storia di numerosi detenuti, di cui tre tenteranno la fuga dal famoso penitenziario, si viene catapultati in una realtà drammatica e si è spinti spesso a chiedersi che cosa avremmo fatto al posto dei protagonisti. Reclusione in celle singole e microscopiche, compagni detenuti non certo amichevoli e una cerarchia interna assodata che vuole il nuovo come sottomesso a tutti i costi. Ovviamente il nostro Frank Morris/Clint Eastwood non si farà mettere i piedi in testa da nessuno e, anzi, riuscirà nell'intento di reclutare altri volenterosi (e motivati) scavatori per il suo piano di evasione.
Le scene finali che riprendono la fuga sono davvero ben riuscite, lasciate ai giochi di luci ed ombre naturali e privi di colonna sonora, il tutto a sottolineare un momento di rigoroso silenzio necessario a rimanere invisibili.
Naturalmente c'è più di un momento in cui questo silenzio è 'condizionato' dalla post produzione del film che, evidentemente, ha lavorato sull'audio per cancellare suoni che altrimenti sarebbero stati più evidenti. E, per quanto d'effetto, lascia perplessi il momento in cui Eastwood si sostituisce al suo manichino nel letto mentre la guardia gli intima di svegliarsi. C'è l'effetto sorpresa perchè lo avevamo visto fino ad un secondo prima intento alla perlustrazione dietro le pareti delle celle, ma è troppo evidente la diversità tra il corpo del fantoccio (specialmente nei capelli) e quella di Clint, quindi il trucchetto delude leggermente.
Nel complesso, comunque, è una pellicola ben realizzata, ottima per farsi ulteriormente un'idea sul grande Clint attore, dallo sguardo freddo e mai impaurito. Altro che Steven Seagal o Chuck Norris...
Consigli: Sicuramente un bel film da vedere. Per tutti gli amanti di Eastwood e non.
Parola chiave: Crisantemo.
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Ric
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giovedì 9 settembre 2010
Film 134 - Wolfman
Per passare un po' il tempo mi sono dedicato a una delle solite produzioni americane ad alto budget: il remake di un classico del cinema horror!

Film 134: "Wolfman" (2010) di Joe Johnston
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sinceramente credo sia uno dei film più brutti visti recentemente. Assolutamente mal confezionato, nonostante la potenzialmente ben riuscita atmosfera dark, risulta sconclusionato e assolutamente tedioso. Un film diciamo horror, non dovrebbe spaventare? Di sicuro non annoiare...
Come sempre più spesso accade, in un marasma di non creatività, c'è chi ne approfitta per spacciare il guadagno facile per il restyling di un classico. Questa volta è toccata all'uomo lupo e ai suoi fans che si cerca disperatamente di portare al cinema riprendendo spunto dall'originale di George Waggner ("L'uomo lupo", 1941).
Peccato Benicio Del Toro non sia per niente in forma e non lo si possa certo considerare perfetto per la parte solamente a causa delle occhiaie peste che si ritrova in viso. Anthony Hopkins è sempre più la fotocopia del suo personaggio maggiormente riuscito (e famoso), con punte sadiche veramente fuori luogo e uno sguardo maligno ormai talmente tanto riproposto da non far paura nemmeno per sbaglio. Della Blunt non si può nemmeno parlare visto il ruolo insignificante affibbiatole.
Insomma, un piccolo disastro di film, capace solo di creare un'infinita pseudo suspance che non porta mai ad alcunché se non al disgusto per certe scene davvero risparmiabili. Un certo splatter che mi ha ricordato l'insensata oscenità de "Il corpo di Jennifer"... Non ci siamo.
Consigli: Non va visto neanche per sbaglio.
Parola chiave: Luna piena.
Ric

Film 134: "Wolfman" (2010) di Joe Johnston
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sinceramente credo sia uno dei film più brutti visti recentemente. Assolutamente mal confezionato, nonostante la potenzialmente ben riuscita atmosfera dark, risulta sconclusionato e assolutamente tedioso. Un film diciamo horror, non dovrebbe spaventare? Di sicuro non annoiare...
Come sempre più spesso accade, in un marasma di non creatività, c'è chi ne approfitta per spacciare il guadagno facile per il restyling di un classico. Questa volta è toccata all'uomo lupo e ai suoi fans che si cerca disperatamente di portare al cinema riprendendo spunto dall'originale di George Waggner ("L'uomo lupo", 1941).
Peccato Benicio Del Toro non sia per niente in forma e non lo si possa certo considerare perfetto per la parte solamente a causa delle occhiaie peste che si ritrova in viso. Anthony Hopkins è sempre più la fotocopia del suo personaggio maggiormente riuscito (e famoso), con punte sadiche veramente fuori luogo e uno sguardo maligno ormai talmente tanto riproposto da non far paura nemmeno per sbaglio. Della Blunt non si può nemmeno parlare visto il ruolo insignificante affibbiatole.
Insomma, un piccolo disastro di film, capace solo di creare un'infinita pseudo suspance che non porta mai ad alcunché se non al disgusto per certe scene davvero risparmiabili. Un certo splatter che mi ha ricordato l'insensata oscenità de "Il corpo di Jennifer"... Non ci siamo.
Consigli: Non va visto neanche per sbaglio.
Parola chiave: Luna piena.
Ric
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