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martedì 13 agosto 2024

Film 2224 - The Nest

Intro: Ne avevo sentito parlare da tempo e mi ero ripromesso di recuperarlo quanto prima. Mi ci è voluto più di un anno per decidermi a vederlo.

Film 2224: "The Nest" (2020) di Sean Durkin
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: come al solito, mi aspettavo un film diverso e, per questo motivo, non ho del tutto goduto della visione.
Lo dico fin da subito, "The Nest" è sicuramente un prodotto ben fatto e pensato, stilisticamente molto curato e recitato benissimo dai due protagonisti, dei quali mi sento particolarmente di lodare la performance di Carrie Coon. Ciò detto, non è comunque quello che stavo cercando e, lo ammetto, avevo anche in parte frainteso la trama.
Da quello che mi era parso di capire dal trailer + vari estratti della critica che avevo letto, mi era parso di capire che si trattasse quasi di un thriller psicologico che facesse l'occhiolino addirittura ad atmosfere esoteriche. C'è una vecchia casa gigantesca nel mezzo del nulla, gli interni sono bui, la relazioni interprersonali che si sgretolano dal momento in cui la famiglia si trasferisce nella nuova proprietà, la casa quasi come altro protagonista del racconto. Quest'ultimo punto è anche vero, ma non nel senso in cui avrei preferito.
Invece di misterioso c'è solo il personaggio di Rory (Jude Law) e il suo ambiguo comportamento che inevitabilmente lo metterà nei guai. Tra l'altro questa ambiguità del suo personaggio mi ha ricordato a tratti il mood di un altro iconico film con Law, "The Talented Mr. Ripley" (e il recente adattamento televisivo di Netflix, "Ripley", a dire il vero).
Insomma, il risultato finale è generalmente buono, ma non il film per me.
Cast: Jude Law, Carrie Coon, Charlie Shotwell, Oona Roche, Adeel Akhtar, Anne Reid.
Box Office: $2.1 milioni
Vale o non vale: Non c'è tanto mistero se non per quanto riguarda il suo protagonista. Dal trailer sembra quasi che la casa sia posseduta o la famiglia incorra in qualche sorta di maledizione, ma niente di tutto questo: "The Nest" è un dramma psicologico che niente c'entra con il soprannaturale. In generale un po' lento, vale per i due protagonisti, ma non lo consiglierei per una serata spensierata.
Premi: /
Parola chiave: UK.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 8 luglio 2024

Film 2293 - Who's That Girl

Intro: Una pellicola che non pensavo avrei mai recuperato, ma Michael ha il dvd ed è un mega fan di Madonna, quindi perché no?

Film 2293: "Who's That Girl" (1987) di James Foley
Visto: dalla tv
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: non sono partito assolutamente prevenuto e, anzi, mi aspettavo avrei gradito la visione. invece ho trovato questo "Who's That Girl" indigesto.
Due aspetti in particolare non ho gradito: il personaggio interpretato da Madonna e tutto il susseguirsi di imprevisti raccontato dalla storia. Ma andiamo per ordine.
Madonna. Premesso che non ho mai pensato fosse un'attrice così tremenda come l'hanno descritta negli anni (forse in "The Next Best Thing", ma non in generale diciamo), devo dire che qui il suo personaggio - o come l'ha interpretato - mi ha dato davvero sui nervi. Mi rendo conto che rendere Nikki Finn seccante ed irritante (soprattutto all'inizio della storia) fosse intenzionale, specialmente in contrasto con la seconda parte della trama in cui i due protagonisti ovviamente si innamorano, però ho davvero faticato a tollerarla. Anche solo la voce mi dava sui nervi.
In combinazione con questo primo aspetto, il fatto che la sceneggiatura sia concentrata su questa serie di (chiamiamoli) equivoci tutti causati da Nikki e che quest'ultima sia per la maggior parte del tempo insopportabile, di fatto per me ha rovinato tutto il film.
Ora, non voglio dire che ho odiato "Who's That Girl", questo no, e ho assolutamente visto di peggio, ma non mi aspettavo avrei così tanto faticato a digerire il personaggio interpretato da Madonna. Intorno a lei, poi, il caos: c'è un puma tra i personaggi principali, una foresta amazzonica su un tetto di New York, arresti, armi, incidenti in macchina, un matrimonio da organizzare e un'innocente da salvare (già, proprio il peronsaggio di Madonna). Insomma, un calderone di elementi che ho trovato estremamente caotico e difficile da digerire, per un risultato finale quasi da mal di testa.
Cast: Madonna, Griffin Dunne, Haviland Morris, John McMartin, Stanley Tucci, John Mills.
Box Office: $7.3 milioni
Vale o non vale: I fan di Madonna sicuramente avranno visto e rivisto questo film, che negli anni si è aggiudicato addirittura lo status di cult. Personalmente non ho gradito granché, quindi non mi sendo di caldeggiare una visione. La colonna sonora però, quella sì che è un cult!
Premi: Candidato al Golden Globe per Miglior canzone originale ("Who's That Girl") e al Grammy per Best Song Written Specifically for a Motion Picture or Television. 5 candidature ai Razzie Awards per peggior film, regia, sceneggiatura, canzone ("El Coco Loco (So, So Bad)") e una vittoria per la peggior attrice (Madonna).
Parola chiave: Chiave.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 1 maggio 2024

Film 2271 - Irish Wish

Intro: Uscito giusto in tempo per il giorno di San Patrizio...

Film 2271: "Irish Wish" (2024) di Janeen Damian
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: decisamente non un grande film, ma piacevole sotto alcuni punti di vista.
Innazittutto, si tratta di una pellicola spensierata e senza pretese, di quelle facili facili che non richiedono necessariamente l'attenzione dello spettatore per tutta la durata della storia.
Poi devo dire che vedere Lindsay Lohan di nuovo in gran forma è cosa gradita. E, per quanto questi nuovi progetti targati Netflix che la coinvolgono non siano certamente prodotti che passeranno alla storia, è bello vedere che anche lei abbia ritrovato serenità e si sti nuovamente dedicando al cinema.
in una nota più personale, poi, ho trovato l'incipit della storia particolarmente divertente, soprattutto per quello che per me è stato un iniziale equivoco. All'inizio del racconto, infatti, Maddie (Lohan) si reca alla presentazione del libro che ha praticamente aiutato a scrivere come ghostwriter e, insieme all'autore (di cui è segretamente innamorata), si ferma per qualche momento sul red carpet, per poi proseguire all'interno dell'edificio adiacente dove si reca al bar. Tutta questa scena, anonima suppongo per il 99% della popolazione, per me ha avuto fin da subito una chiarissima localizzazione spaziale: il Clarence Hotel che si trova a Temple Bar, in particolare l'entrata che dà su Essex St e, all'interno, il bar dell'hotel in cui sono stato un paio di volte. Ora, considerato che il titolo del film è "Irish Wish", che tutta la storia si svolge in Irlanda e che, come dicevo, ho riconosciuto immediatamente alcune location, ho dato per scontato che l'inizio del racconto fosse ambientato a Dublino. Qualche scena dopo, però, i protagonisti salgono di qualche piano nell'edificio e, all'improvviso, dalle finestre si cominciano a scorgere grattacieli, elementi architettonici assolutamente estranei al panorama irlandese in generale. A quel punto, la mia più totale confusione: ma dove siamo? Ancora qualche scena e un susseguirsi di battute, fino a quando Maddie rivela che, di fatto, saremmo a Manhattan a condividere quella stessa parte di multiverso calpestato da Carrie Bradshaw e Samantha Jones. Molto divertente (almeno per me) considerato che Dublino assomiglia a New York come una margherita a un'aquila.
Comunque, a parte queste sciocchezze, ho gradito la visione di "Irish Wish" perché sapevo esattamente cosa aspettarmi da un titolo come questo (motivo per cui ho poi deciso di vedere il film). Senza infamia e senza lode, anche se forse spinge un po' troppo sulla componente "irlandese" che, a tratti, risulta forzata. Un'ultima nota di colore: la Guinness non viene mai una volta servita nel suo bicchiere corretto. E un vero irlandese non commetterebbe mai un errore del genere.
Cast: Lindsay Lohan, Ed Speleers, Alexander Vlahos, Ayesha Curry, Elizabeth Tan, Jacinta Mulcahy, Jane Seymour.
Box Office: /
Vale o non vale: Perdibile, per carità, ma non per questo una scelta tremenda se si opta per vederlo. "Irish Wish" non è un capolavoro, ma ha un carattere bonariamente piacevole (sarà un po' per quell'elemento alla "Freaky Friday", sempre con la Lohan) che, tutto sommato, rende il risultato finale accettabile.
Premi: /
Parola chiave: Desiderio.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 4 marzo 2024

Film 2256 - Anyone But You

Intro: Passati i fasti del compleanno la sera prima, il 10 febbraio sono andato al cinema per recuperare un film facile facile che volevo vedere prima che uscisse dalla programmazione.

Film 2256: "Anyone But You" (2023) di Will Gluck
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Jayce
In sintesi: era da un po' di tempo che non usciva una commedia romantica intesa nel più classico senso del termine e, lo ammetto, ritrovare questo genere mi ha fatto piacere.
Poi "Anyone But You" non ridefinisce certo i canoni di questo tipo di prodotto e, tutto sommato, il risultato finale non è certo eclatante, eppure non posso dire di non aver seguito questa storiella con piacere.
Piacevole quanto basta, fedele alle aspettative e con due bei protagonisti che si mettono sufficientemente in gioco, questo film è esattamente ciò che ci si aspetta, overo un prodotto di facile consumo che aiuta a spegnere il cervello per un'oretta e mezza di spensieratezza e sogno. Nulla di più e non c'è niente di male.
Cast: Sydney Sweeney, Glen Powell, Alexandra Shipp, GaTa, Hadley Robinson, Michelle Hurd, Dermot Mulroney, Darren Barnet, Bryan Brown, Rachel Griffiths.
Box Office: $207.1 milioni
Vale o non vale: Commedia romantica che segue i canoni del genere e consegna allo spettatore esattamente quello che promette, un prodotto facile e divertente quanto basta per un momento di spensieratezza e cervello a sinapsi spente.
Premi: /
Parola chiave: Matrimonio.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 29 febbraio 2024

Film 2254 - Dial M for Murder

Intro: Qualche sera prima l'annosa scelta del film da vedere si era giocata tra questo titolo e "Mommie Dearest", che poi abbiamo visto. Così la scelta per cosa vedere per la seconda serata cinematografica è stata più facile del previsto.

Film 2254: "Dial M for Murder" (1954) di Alfred Hitchcock
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Jayce
In sintesi: ma cosa si può dire di questo film, se non capolavoro?
Basta, non serve altro.
Film 603 - Dial M for Murder 3D
Film 2254 - Dial M for Murder
Cast: Ray Milland, Grace Kelly, Robert Cummings, John Williams.
Box Office: $6 milioni
Vale o non vale: Fan di Hitchcok o meno, questo è davvero un bellissimo thriller da seguire avidamente (meglio non perdersi alcun dettaglio!).
Premi: Candidato al BAFTA per la Miglior attrice straniera (Kelly).
Parola chiave: Lettera.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 19 maggio 2023

Film 2188 - Bridesmaids

Intro: Era nella mia "watching" list di Netflix da tempo e, qualche settimana fa, si è presentata l'occasione perfetta per rivederlo.

Film 2188: "Bridesmaids" (2011) di Paul Feig
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: "Bridesmaids" è un film che torno sempre a vedere volentieri. E' spassoso, romantico, divertente e pazzo quanto basta per garantire una serata di svago e intrattenimento che funziona (anche a distanza di 12 anni dall'uscita del film nelle sale).
Cast è perfetto, il gruppo di attrici Kristen Wiig, Maya Rudolph, Rose Byrne, Wendi McLendon-Covey, Ellie Kemper e Melissa McCarthy fa da solo tutto il film. Mitiche.
Film 309 - Le amiche della sposa
Film 480 - Le amiche della sposa
Film 828 - Le amiche della sposa
Film 2188 - Bridesmaids
Cast: Kristen Wiig, Maya Rudolph, Rose Byrne, Wendi McLendon-Covey, Ellie Kemper, Melissa McCarthy, Chris O'Dowd, Jill Clayburgh, Matt Lucas, Rebel Wilson, Jon Hamm, Terry Crews, Annie Mumolo.
Box Office: $306.4 milioni
Vale o non vale: Un'ottima commedia con qualche tono romantico che non manca di divertire anche a oltre un decennio di distanza. Un sacco di carriere sono state lanciate con questo film (Kristen Wiig & Melissa McCarthy in primis, ma anche Wendi McLendon-Covey - "The Goldbergs" - e Ellie Kemper -"Unbreakable Kimmy Schmidt").
Premi: Candidato agli Oscar e ai BAFTA per la Miglior sceneggiatura originale e la Miglior attrice non protagonista (Melissa McCarthy). 2 nomination ai Golden Globes per Miglior film commedia o musical e Miglior attrice protagonista (Kristen Wiig).
Parola chiave: Matrimonio.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 22 gennaio 2023

Film 2161 - Sex and the City

Intro: Serata casalinga insieme tra takeaway e Netflix. Primo film del 2023 con Ciarán.

Film 2161: "Sex and the City" (2008) di Michael Patrick King
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: non è che ci sia davvero molto altro da dire su questo film che non abbia già detto le altre 400 volte che l'ho recensito. "Sex and the City" film non è "Sex and the City" serie tv, eppure negli anni si impara ad apprezzarne in parte il valore nostalgico e il tentativo di riportare in vita un progetto che, almeno cinematograficamente, sarebbe tranquillamente potuto rimanere solo un'idea. Poi, per carità, meglio questo primo film che il sequel.
Tutto sommato, comunque, un prodotto che rivedo sempre volentieri in certi momenti nostalgici.
Film 122 - Sex and the City
Film 221 - Sex and the City
Film 405 - Sex and the City
Film 1072 - Sex and the City
Film 2161 - Sex and the City Film 121 - Sex and the City 2
Film 205 - Sex and the City 2
Film 253 - Sex and the City 2
Film 406 - Sex and the City 2
Film 1377 - Sex and the City 2
Cast: Sarah Jessica Parker, Kim Cattrall, Kristin Davis, Cynthia Nixon, Jennifer Hudson, Candice Bergen, Chris Noth, David Eigenberg, Jason Lewis, Evan Handler, Willie Garson, Mario Cantone, Lynn Cohen, Gilles Marini.
Box Office: $418.8 milioni
Vale o non vale: Potendo, la serie è meglio. Per chi avesse meno tempo disposizione, qualche aspetto della magia del telefilm c'è anche qui, per quanto sbiadito. La storia è quello che è - comincia in un punto, prende una determinata direzione, per poi terminare esattamente dove si avevo iniziato - e Carrie è sempre Carrie (la meno "godibile" del gruppo che però qui mora sta una favola), in ogni caso "Sex and the City" è un innocente prodotto cinematografico che si può mettere in sottofondo senza richiedere al nostro cervello sforzi particolari.
Ps. Il momento poesie della biblioteca è cringy in ogni lingua.
Pps. La colonna sonora è ancora azzeccata.
Premi: /
Parola chiave: Abito.
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Bengi

giovedì 6 ottobre 2022

Film 2135 - 27 Dresses

Intro: Torniamo per un attimo alle romcom facili facili per una serata tranquilla.

Film 2135: "27 Dresses" (2008) di Anne Fletcher
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: non la mia commedia romantica preferita, comunque un prodotto sufficientemente innocuo da prestarsi ad ogni occasione che richieda le connessioni nervose a pilota automatico, "27 Dresses" funziona per l'idea assurda ma simpatica e una protagonista perfetta per la parte.
Film 1090 - 27 volte in bianco
Film 2135 - 27 Dresses
Cast: Katherine Heigl, James Marsden, Malin Åkerman, Judy Greer, Edward Burns, Melora Hardin, Maulik Pancholy.
Box Office: $162.7 milioni
Vale o non vale: Dimenticabile? Assolutamente.
Però un buon diversivo per una serata di disimpegno.
Premi: /
Parola chiave: Agenda.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 28 agosto 2022

Film 2128 - Wedding Season

Intro: Ho visto il trailer su Netflix e, devo ammettere, mi ha fatto subito venire voglia di recuperarlo. D'altronde è estate e qualcosa di facile e leggero ci sta!

Film 2128: "Wedding Season" (2022) di Tom Dey
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: un capolavoro del genere commedia romantica moderna? Assolutamente no. Un film piacevole e spensierato che aiuta a staccare il cervello per un'oretta e mezza di spensieratezza? Certamente sì.
"Wedding Season" è piacevole a sufficienza e i suoi protagonisti affiatati e in parte, per cui anche se il risultato finale rispecchia tante altre romcom simili che abbiamo visto in passato, non si può dire che per questo il film ne risenta. Anzi, onestamente l'ho trovato alquanto piacevole, nonsotante la trama scontata e prevedibile.
Non indimenticabile, ma perfetto per una serata estiva.
Cast: Suraj Sharma, Pallavi Sharda, Rizwan Manji, Veena Sood, Ari Afsar, Sean Kleier, Manoj Sood.
Box Office: /
Vale o non vale: Anche se a tratti ricorda un po' "27 volte in bianco", questo "Wedding Season" è una piacevole distrazione estiva che spegne il cervello senza far danni e regala qualche momento simpatico e l'inevitabile lieto fine. Che sì, lo si sapeva anche solo guardandone la locandina, però ogni tanto un filmetto d'amore facile facile fa bene al cuore e all'anima.
Premi: /
Parola chiave: Matrimonio.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 6 aprile 2022

Film 2100 - My Big Fat Greek Wedding

Intro: E ogni tanto si ritorna a certe pellicole che sappiamo perfette in certi momenti di bisogno...

Film 2100: "My Big Fat Greek Wedding" (2002) di Joel Zwick
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán (prima parte); nessuno
In sintesi: anche se non è uno di quei film che ti fa morire dal ridere, è certamente prodotto piacevole e garbato, simpatico e assurdo, perfetto per quando si stia cercando il titolo spensierato che a fine visione ti fa sentire bene (o quantomeno meglio).
Toula (Vardalos) sfiga riesce a emanciparsi dal padre-padrone, trova l'amore della vita e si sposa al cospetto di tutta la famiglia greca e chiassosa (di lei) e i compassati suoceri che si sciolgono a suo di ouzo. Facile, prevedibile, eppure non delude mai, nemmeno alla 280.249esima visione. Opa!
Film 1772 - My Big Fat Greek Wedding
Film 2100 - My Big Fat Greek Wedding
Film 1126 - Il mio grosso grasso matrimonio greco 2
Film 2213 - My Big Fat Greek Wedding 3
Cast: Nia Vardalos, John Corbett, Lainie Kazan, Michael Constantine, Gia Carides, Louis Mandylor, Andrea Martin, Joey Fatone.
Box Office: $368.7 milioni
Vale o non vale: Un classico che non delude mai, "My Big Fat Greek Wedding" si può rivedere tutte le volte che si vuole, tanto funziona sempre. Per me, poi, la gag della torta/porta vaso è cult.
Premi: Candidato all'Oscar per la Miglior sceneggiatura originale. 2 nomination ai Golden Globe per il Miglior film musical o commedia e la Miglior attrice protagonista (Vardalos).
Parola chiave: Famiglia.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 12 agosto 2021

Film 1807 - Monster-in-Law

Intro: Primo film visto durante la vacanza argentino-cilena. 35 giorni nonstop di viaggio da Cordoba a Ushuaia - la città più a sud del mondo - e ritorno, passando per ghiacciai, vulcani, colonie di pinguini reali e avvistamenti di balene. E, tra tutto questo, qualche pellicola per le (poche) serate tranquille a casa.

Film 1807: "Monster-in-Law" (2005) di Robert Luketic
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas, Sere, Luca
In sintesi: non è certo un capolavoro, ma lo trovo sempre estremamente spassoso. Principalmente merito della sempre strepitosa Jane Fonda che, con questo film, tornava sul grande schermo dopo 15 anni di assenza.
Il resto è banalmente molto romcom anni duemila, JLo rimane una certezza della tremenda recitazione e Wanda Sykes si rivela grandissima spalla comica. Insomma, certamente non perfetto, ma tutto sommato più che godibile.
Film 17 - Quel mostro di suocera
Film 821 - Quel mostro di suocera
Film 1807 - Monster-in-Law
Cast: Jennifer Lopez, Jane Fonda, Michael Vartan, Wanda Sykes, Monet Mazur, Elaine Stritch, Adam Scott, Will Arnett.
Box Office: $154.7 milioni
Vale o non vale: Simpatico, facile facile e perfetto per un momento a cervello spento, "Monster-in-Law" non è certo memorabile, ma è in grado di mantenere le promesse di divertimento e intrattenimento da commedia romantica.
Premi: Nomination al Razzie per la Peggior attrice protagonista (Lopez) nel 2006 + nomination nel 2010 (sempre) per Jennifer Lopez come Peggior attrice del decennio (nominata anche per i film "Angel Eyes", "Enough", "Gigli", "Jersey Girl", "Maid in Manhattan" e "The Wedding Planner").
Parola chiave: Matrimonio.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 23 maggio 2021

Film 2006 - Muriel's Wedding

Intro: Una commedia australiana degli anni '90 con protagonista Toni Collette?! Non potevo chiedere di meglio per una serata casalinga.

Film 2006
: "Muriel's Wedding" (1994) di P.J. Hogan
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: Salmon
In sintesi: assolutamente diverso da ciò che mi aspettavo, "Muriel's Wedding" è una pellicola simpatica che non riflette assolutamente i canoni contemporanei - o Hollywoodiani in generale - della commedia spensierata e, invece, predilige un percorso più personale che caratterizza il risultato finale in maniera totalmente personale. Mi ha fatto impazzire? No, ma sicuramente il film mi è rimasto impresso.
Toni Collette è una perfetta protagonista che incarna Muriel alla perfezione e la sua compagna di avventure Rachel Griffiths è una fantastica spalla che aggiunge carattere e un elemento pungente a tutta la storia. Storia che, diciamocelo, è una montagna russa di emozioni e situazioni al limite del paradossale che, però, nell'insieme funziona e fa divertire quanto basta. Non mancano, poi, i momenti drammatici che fanno riflettere.
Insomma, "Muriel's Wedding" è stato un piacevole diversivo dalla miriade di pellicole fotocopia prodotte ultimamente, un film con una personalità che, anche se non perfetto, non manca di lasciare il segno.
Cast: Toni Collette, Bill Hunter, Rachel Griffiths, Sophie Lee, Jeanie Drynan, Gennie Nevinson, Daniel Lapaine, Matt Day.
Box Office: $57.5 million
Vale o non vale: Simpatico e certamente originale, "Muriel's Wedding" è una commedia meno convenzionale di quanto ci si aspetterebbe che punta tutto su una protagonista impacciata e alla ricerca di se stessa e il messaggio politicamente (assolutamente) non corretto che la rivincita si misuri in termini di successo.
Premi: Candidato al Golden Globe per la Miglior attrice protagonista commedia o musical (Collette) e al BAFTA per la Miglior sceneggiatura originale.
Parola chiave: Blank check.

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Bengi

venerdì 2 aprile 2021

Film 1978 - Palm Springs

Intro: Ne stavano tutti parlando già parlando molto bene, poi sono uscite le nomination ai Golden Globe e, con due candidature in saccoccia, questo film è riuscito ad attirare definitivamente la mia attenzione.
Film 1978: "Palm Springs" (2020) di Max Barbakow
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: capolavoro? No. Simpatico? Assolutamente sì.
"Palm Springs" non mette in scena niente di mai visto, se non combinare in maniera simpatica elementi classici della fantascienza con i toni tipici della commedia. Fine degli aspetti innovativi (?). Detto ciò, la pellicola funziona alla perfezione, è una strana combo di avventure e assurdità al sapore de "Ai confini della realtà" e dà la possibilità a Andy Samberg e soprattutto Cristin Milioti di dimostrare il lovoro valore non solo a livello attoriale, ma anche comico. Sono una strana coppia che funziona. Insieme a loro, tutto un corollario di personaggi secondari qui utilizzati come punchball narrativi ed emotivi per la coppia di protagonisti Nyles e Sarah, bloccati in un loop temporale che li costringere a rivivere giorno dopo giorno il matrimonio della sorella minore di Sarah, Tala (Camila Mendes che riesce finalmente a scappare dagli orrori narrativi di "Riverdale"). Inutile dire che non mancanheranno situazioni imbarazzanti o al limite del grottesco, il tutto per una novantina di minuti che passa spensierata e piacevole. Il che, per il biennio 2020-21 è già un grande risultato.

Cast: Andy Samberg, Cristin Milioti, Peter Gallagher, J. K. Simmons, Meredith Hagner, Camila Mendes, Tyler Hoechlin, June Squibb.
Box Office: $765,535
Vale o non vale: Leggero e simpatico, con una coppia di protagonisti che funziona e una storia abbastanza assurda da farvi sembrare che sia innovativa, "Palm Springs" è la scelta perfetta per una serata di cervello spento e relax a tutto spiano.
Premi: Candidato al Golden Globe per Miglior film musical o commedia e Miglior attore protagonista (Samberg).
Parola chiave: Capra.

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Bengi

lunedì 15 febbraio 2021

Film 1954 - Written on the Wind

Intro: Consigliato dal canale YouTube Be Kind Rewind nella sua lista di film di Natale, ho deciso di recuperare questo film della Golden Age hollywoodiana di cui non avevo mai sentito parlare.
Film 1954: "Written on the Wind" (1956) di Douglas Sirk
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: in generale un bel film, anche se ammetto che per una parte del primo tempo ho faticato a mantenere l'attenzione, riconquistata dalla trama grazie ad un secondo tempo pieno di accadimenti e una buona dose di suspense.
Chiaramente si tratta di una storia d'altri tempi, con un'evidente tendenza a una recitazione molto teatrale e un modo di affrontare alcune tematiche (alcolismo, promiscuità e sterilità) che oggi verrebbero trattate in maniera differente; in ogni caso "Written on the Wind" funziona abbastanza bene anche per lo spettatore moderno, particolarmente per chi apprezza quell'allure vecchia Hollywood che mette in campo stelle del cinema USA del calibro di Rock Hudson e Lauren Bacall che, devo ammettere, è un piacere vedere in azione.
Insomma, tutto sommato una buona alternativa alla mancanza di novità imposta da questo momento storico particolare.
Cast: Rock Hudson, Lauren Bacall, Robert Stack, Dorothy Malone, Robert Keith.
Box Office: $4.3 milioni (noleggi solo negli USA e Canada)
Vale o non vale: Drammatico e teatrale, con un buon cast e un richiamo forte quanto basta alla nostalgia della Hollywood che fu, "Written on the Wind" mantiene le promesse e consegna al suo pubblico un prodotto di qualità che non sarà un capolavoro indelebile, ma è sicuramente un titolo perfetto per chi avesse nostalgia del cinema mainstream di quei tempi.
Premi: Candidato a 3 Oscar per Miglior canzone originale, attore non protagonista (Robert Stack) e attrice non protagonista (Dorothy Malone), ha vinto per quest'ultima; Malone è stata candidata anche al Golden Globe.
Parola chiave: Pistola.

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mercoledì 27 gennaio 2021

Film 1789 - The First Wives Club

Intro: Continuando a cavalcare l'onda dei cult anni '90, un altro film che Péroline non aveva visto e che andava necessariamente recuperato!
Film 1789: "The First Wives Club" (1996) di Hugh Wilson
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Péroline
In sintesi: decisamente una delle pellicole più gustose da rivedere, "The First Wives Club" è la commedia perfetta per una serata tra amici, connubio di talento e risate che, a 25 anni dalla sua uscita nelle sale, funziona ancora straordinariamente. E la formula di questo eterno, magnetico successo porta il nome delle insuperabili Diane Keaton, Bette Midler e Goldie Hawn, un trio che funziona divinamente e fa la differenza in una pellicola che deve tutto alla loro immensa bravura. Per me un cult.
Film 377 - Il club delle prime mogli
Film 459 - Il club delle prime mogli
Film 1789 - The First Wives Club
Film 2087 - The First Wives Club
Cast: Diane Keaton, Bette Midler, Goldie Hawn, Maggie Smith, Sarah Jessica Parker, Dan Hedaya, Bronson Pinchot, Marcia Gay Harden, Stockard Channing, Victor Garber, Eileen Heckart, Timothy Olyphant, Ivana Trump, Heather Locklear, J. K. Simmons, Rob Reiner, Lea DeLaria.
Box Office: $181 milioni
Vale o non vale: "The First Wives Club" è una di quelle pellicole che non importa che momento sia, che occasione sia, cosa si stesse cercando: funziona sempre e funziona alla grande. Intramontabile.
Premi: Candidato all'Oscar per miglior colonna sonora (all'epoca ancora nella suddivisione musical o commedia).
Parola chiave: Younger women.
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Bengi

lunedì 25 gennaio 2021

Film 1788 - Death Becomes Her

Intro: Per un po' di tempo io e la mia collega di lavoro Péroline ci siamo lanciati in una movie night di coppia durante le nostre serate sconsolate da single (almeno per me) ad Auckland. Questo il primo film che abbiamo visto insieme, giusto per iniziare con il botto!
Film 1788: "Death Becomes Her" (1992) di Robert Zemeckis
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Péroline
In sintesi: come ogni film di Zemeckis o quasi, la trama è praticamente secondaria alla messa in scena, ma hey che messa in scena!
"Death Becomes Her", piccolo capolavoro di effetti speciali e make-up nonché spassosissima avventura, racconta le vicissitudini di due arci nemiche (Streep e Hawn) costrette a passare l'eternità insieme in nome di un patto col diavolo per rimanere eternamente belle e giovani e tenersi l'uomo al proprio fianco (uno sballottato Willis). La trama è tutto qui, non c'è davvero nient'altro da aggiungere, ma il risultato finale è fenomenale e ancora spettacolare considerato che il film ha quasi trent'anni.
Insomma, un piacere per gli occhi e anche un po' di patriottica soddisfazione grazie alla presenza di una super sexy Isabella Rossellini nei panni della tentatrice in possesso dell'elisir di lunga vita.
Film 287 - La morte ti fa bella
Film 1788 - Death Becomes Her
Cast: Meryl Streep, Bruce Willis, Goldie Hawn, Isabella Rossellini.
Box Office: $149 milioni
Vale o non vale: Non si può non aver mai visto questo film quindi, nel caso, correte ai ripari. Per tutti gli altri, una volta ogni tanto è piacevole rivedere questa pellicola che, per quanto non certo strabiliante, rimane comunque un pezzo importante del cinema mainstream americano.
Premi: Vincitore dell'Oscar e del BAFTA per i Migliori effetti speciali; candidato al Golden Globe per la Miglior attrice protagonista commedia o musical (Streep).
Parola chiave: Natural law.
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Bengi

Film 1787 - The Big Sick

Intro: Ho scoperto dell'esistenza di questo film solo grazie alla nomination all'Oscar e così, incuriosito di vedere come fosse, ho deciso di dargli una chance.
Film 1787: "The Big Sick" (2017) di Michael Showalter
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non ho tantissimo da dire su questo film... E' carino, ma non mi ha sconvolto l'esistenza e, anzi, è molto meno commedia di quanto non tentino di farlo passare, ovvero c'è davvero tantissima malattia e ospedale.
La premessa è intrigante principalmente perché è tratto dalla storia (d'amore) vera di Kumail Nanjiani (qui anche protagonista) e della moglie per un po' in coma Emily V. Gordon (nel film interpretata da Zoe Kazan). Il fatto che nella vita vera siano sposati e abbiano scritto la storia insieme toglie un po' dell'incertezza romantica - se mai ce ne fosse stata - alla visione di questo "The Big Sick".
Cast: Kumail Nanjiani, Zoe Kazan, Holly Hunter, Ray Romano, Anupam Kher, Zenobia Shroff, Adeel Akhtar, Bo Burnham, Aidy Bryant, Linda Emond.
Box Office: $56.4 milioni
Vale o non vale: Si lascia vedere e sicuramente la storia è più originale di tante altre, anche se non è che si possa proprio definirla una commedia da sfracassarsi dalle risate. Vi ho avvisato.
Premi: Candidato all'Oscar per la Miglior sceneggiatura originale.
Parola chiave: Fotografie.
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Bengi

domenica 24 gennaio 2021

Film 1786 - A League of Their Own

Intro: Ne avevo sentito parlare, ma non avevo mai avuto l'occasione di vedere questo film. Così una sera ho deciso di recuperare.
Film 1786: "A League of Their Own" (1992) di Penny Marshall
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: nel complesso il film è carino e godibile, anche se c'è un'ombra di machismo e paternalismo che a quasi 30 anni di distanza stride non poco.
In generale "A League of Their Own" funziona grazie a un cast femminile ben assortito e capitanato da una Geena Davis in splendida forma e una Madonna che, pur praticamente interpretando se stessa (o il suo personaggio pubblico), infiamma una sceneggiatura altrimenti troppo preoccupate a veicolare certi cliché datati.
La combo baseball + campionato femminile è un soggetto molto intrigante, specialmente collocato nel contesto storico ritratto qui, ovvero quando, durante la seconda guerra mondiale, si creò una lega femminile che facesse proseguire il campionato di baseball in assenza degli uomini momentaneamente coinvolti nel conflitto bellico. La storia, come si intuisce dalla premessa, è molto interessante (e assolutamente vera) ed è lodevole che il film approfondisca l'argomento, anche se gli elementi narrativi messi in scena sono per lo spettatore moderno antiquati e arrugginiti, il che guasta un po' la visione. Tutto sommato, comunque, la pellicola della Marshall riesce nell'intento di valorizzare questa iniziativa e le sue protagoniste, dando visibilità a quelle donne che, nonostante il contesto maschilista e misogino, non si sono fatte mettere da parte partecipando ad un progetto che, visto con gli occhi di oggi, ha un grandissimo valore simbolico (e non solo).
Cast: Tom Hanks, Geena Davis, Madonna, Lori Petty, Rosie O'Donnell, Jon Lovitz, David Strathairn, Garry Marshall, Bill Pullman.
Box Office: $132.4 milioni
Vale o non vale: Il personaggio interpretato da Tom Hanks è terribile (anche se si redime verso la fine, il che comunque non cancella gli abusi verbali iniziali), ma fortunatamente le ragazze in squadra e la loro determinazione sono sufficienti a trainare tutta la baracca. Geena Davis è magnetica e devo dire che Madonna fa la sua figura. Tutto sommato un tuffo nel passato che, per quanto imperfetto, conserva un certo alone di fascino.
Premi: Candidato a 2 Golden Globes (Miglior attrice protagonista commedia o musical per Geena Davis e Miglior canzone originale "This Used to Be My Playground" di Madonna e Shep Pettibone) e una nomination ai Grammy per Best Song Written Specifically for a Motion Picture or for Television ("Now and Forever" di Carole King).
Parola chiave: Guerra.
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Bengi

martedì 12 gennaio 2021

Film 1772 - My Big Fat Greek Wedding

Intro: Cavalcando l'onda dei primi anni 2000 (sconvolgementemente accaduti ormai 20 anni fa), opto per questa commedia romantica che non passa mai di moda. Un classico.
Film 1772: "My Big Fat Greek Wedding" (2002) di Joel Zwick
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: nonostante non sia certo una delle romcom che io abbia visto di più, ho un debole per questa incasinata avventura matrimoniale della povera Toula Portokalos (Vardalos), ragazza di Chicago di origini greche schiacciata tra una famiglia opprimente e tradizioni antiquate che la vorrebbero unicamente devota ai genitori e all'impresa familiare nel frattempo che il vero amore greco bussi alla porta. Fosse stata una storia drammatica, sarebbe stata una vera e propria tragedia.
E invece "My Big Fat Greek Wedding" è un simpatico esempio di come si possa portare sul grande schermo un film divertente e non volgare che mette, sì, alla berlina una serie di usanze e stereotipi, ma al tempo stesso ne abbraccia e valorizza il messaggio di fondo: ci siamo tutti più o meno vergognati della nostra famiglia in qualche momento della vita, succede, l'importante è fare pace col fatto che, sia quel che sia, un po' di follia e imbarazzo ci può pure stare. Perché nessuno è perfetto.
Nia Vardalos, che qui scrive e recita, porta in vita una storia simpatica e spassosa che alterna momenti geniali ad altri classicamente romantici e impacchetta il tutto al sapore di pita, gyros e dolmades per un risultato finale che è presto diventato iconico grazie (mi sento di dire) a un indimenticabile Michael Constantine che fa del patriarca il personaggio secondario impossibile da dimenticare e a un'idea semplice - ma realizzata in modo non banale - che mette a confronto due culture agli antipodi e le fa collidere in maniera intelligente e divertente.
Film 1772 - My Big Fat Greek Wedding
Film 2100 - My Big Fat Greek Wedding
Film 1126 - Il mio grosso grasso matrimonio greco 2
Film 2213 - My Big Fat Greek Wedding 3
Cast: Nia Vardalos, John Corbett, Lainie Kazan, Michael Constantine, Gia Carides, Louis Mandylor, Andrea Martin, Joey Fatone.
Box Office: $368.7 milioni
Vale o non vale: Un piacere rivederlo. Simpatico e pieno di gag divertenti (e molte battute che ti rimangono in testa), vale la pena di dare una chance a questo "My Big Fat Greek Wedding", che sia la prima volta che lo vedete o la decima. Funziona sempre.
Premi: Candidato all'Oscar per la Miglior sceneggiatura originale e a 2 Golden Globe per Miglior film e attrice protagonista (Vardalos) nella categoria commedia o musical.
Parola chiave: Arance e mele.
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Bengi

domenica 29 novembre 2020

Film 1951 - The Princess Bride

Intro: Nell'ottica della mia operazione nostalgia, questa pellicola non poteva mancare!
Film 1951: "The Princess Bride" (1987) di Rob Reiner
Visto: dalla tv
Lingua: inglese
Compagnia: Victor
In sintesi: questo film è considerato un cult della filmografia per teenager americana, una fiaba a tutti gli effetti che prende il là dal romanzo di William Goldman e non si risparmia nemmeno uno degli archetipi da fiaba, per un risultato finale che oggi sarebbe considerato inaccettabile ma che, 33 anni fa, non metteva in scena nulla di sconvolgente.
Per quanto mi sia goduto la visione in generale e sia rimasto colpito dalla bellezza folgorante di Robin Wright e Cary Elwes nel particolare, va comunque segnalata una serie di elementi che lascia un po' confusi, quando non perplessi.
Innanzitutto il titolo della storia fa riferimento alla principessa (Wright), anche se il protagonista è ovviamente il personaggio maschile che non solo la salverà, ma non perderà l'occasione anche di trattarla male senza alcun motivo a causa del matrimonio reale di ripiego. L'ho trovata una scelta narrativa tremenda e detestabile. Inoltre, Buttercup (questo il nome della principessa...) è rappresentata come impotente, un oggetto da ammirare che non ha alcuna volontà propria ed esprime il suo punto di vista solo per ribadire quanto amasse e ancora ami Westley (Elwes). Per il resto è o muta o incapace di agire.
In generale la trama è sufficientemente sciocca o "innocua" da risultare digeribile a tutto il pubblico di massa a cui questo prodotto aspira, un racconto tranquillizzante che rassicura le bambine sul fatto che il principe azzurro non solo esiste, ma verrà sempre a salvarle e ricorda ai ragazzi che una prova di forza è la via per il cuore della propria amata che, una volta conquistata, può essere tranquillamente maltratta nel momento in cui non si adegua alle aspettative della mentalità patriarcale.
Mi rendo perfettamente conto che "The Princess Bride" sia un prodotto di altri tempi, venduto spesso anche come una sorta di esasperazione di quegli archetipi narrativi che per generazioni hanno dettato i canoni delle storie per ragazzi. Al tempo stesso credo sia giusto far emergere una lettura in chiave contemporanea di alcune tendenze del passato per non dimenticare che certi stereotipi sono superati e non si rischi di far passare messaggi retrogradi solo in nome di un senso di nostalgia per un prodotto commerciale. Va tutto bene fino a quando ci ricordiamo di mantenerci critici nei confronti di chiavi di lettura figlie di un'ideologia superata a cui le nuove generazioni non dovrebbero essere esposte (e quando ciò avviene, dovrebbe essere fornita la spiegazione del perché certe idee non abbiano senso, oggi più che mai).
Insomma, certo non mi aspettavo da questa pellicola la profondità narrativa di un grande prodotto di qualità, però ammetto che una parte di me non sia riuscita a digerire questa reminescenza di un'ideologia arcaica e deprecabile mostrata in maniera così evidente e senza filtri. E' chiaro che il problema non è "The Princess Bride" in sé, ma certe idee che veicola, consapevolmente o meno. E anche se il film può essere un'avventura carina e un passatempo scaccia pensieri, non posso non pensare che nel 2016 sia stato scelto dal National Film Registry americano in quanto pellicola "culturally, historically or aesthetically significant". Anche se probabilmente nessuno mai sceglierà di vedere questo titolo solo perché considerato culturalmente rilevante dal NFR, trovo in ogni caso disturbante che una rappresentazione della donna come quella che viene fatta qui possa essere associata alla definizione di un canone culturale da preservare.
Detto ciò, sperando di non aver rovinato "The Princess Bride" per nessuno, passo e chiudo.
Cast: Robin Wright, Cary Elwes, Mandy Patinkin, Chris Sarandon, Christopher Guest, Wallace Shawn, André the Giant, Peter Falk, Fred Savage, Carol Kane, Billy Crystal.
Box Office: $30.9 milioni
Vale o non vale: Narrativamente spesso lento e rappresentativo di un'ideologia del passato che al giorno d'oggi fa venire i brividi, "The Princess Bride" presenta un'idea estetica molto simile ad altri titoli (come "La storia infinita" e "Labyrinth") ma che nel complesso funziona, anche se è chiaro che tutta la storia vive della (francamente shocckante) bellezza dei due protagonisti e dell'idea di fiaba con happy ending finale. Inaspettatamente, grande cast.
Premi: Candidato all'Oscar per la Miglior canzone originale ("Storybook Love", cantata da Willy DeVille) e al Grammy per Best Album of Original Instrumental Background Score Written for a Motion Picture or Television.
Parola chiave: 6 dita.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi