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sabato 30 aprile 2011

Film 247 - Matrimoni e altri disastri

Un film italiano ogni tanto non dovrebbe fare male alla salute. O no?


Film 247: "Matrimoni e altri disastri" (2010) di Nina Di Majo
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Che l'altro disastro del titolo sia effettivamente questa pellicola? No perchè, effettivamente, è piuttosto bruttina.
Con uno stuolo di attori solitamente piuttosto capaci (Buy, Volo, Inaudi e Berenson, quest'ultima frequenta molto il cinema italiano di recente) e una figura della comicità italiana più genuina (Littizzetto) non si doveva toppare così clamorosamente.
Un film senza brio, senza coinvolgimento, senza magia (per un film che parla di amore è abbastanza fondamentale), senza la malizia necessaria per giustificare un tradimento a un giorno dalle nozze, senza lo spirito sufficientemente anticonformista e ribelle per essere 'zitella' per scelta.
La Buy è bravissima, si sa, ma si sa altrettanto che la sua peculiarità è la nevrosi senza freni e, in un film come questo, è un po' il suo punto debole. Come può far sorridere una che, in mille situazioni imbarazzanti (da commedia) reagisce farfugliando come una 12enne incapace ancora di relazionarsi agli eventi? Stanca, ed è un peccato.
Per non parlare della relazione a tre della madre Lucrezia/Berenson di Nanà (ma che nome è?!)/Buy: imbarazzante. Un tema che sarebbe potuto essere la cigliegina sulla torta è, invece, trattato come se a viverlo fossero due adolescenti. Nanà che si chiude in bagno e non vuole parlare con nessuno, Lucrezia che dice di non saper scegliere. L'unico colpo di scena che vale (effettivamente non me l'aspettavo, ma scommetto che in molti potrebbero dire che fosse prevedibile stando un po' più 'svegli') è la verità sulla sorella Beatrice/Inaudi.
Alessandro/Volo ha un ruolo finto stronzo (in realtà - ma va?! - è solo incompreso per una vita di sfighe), ma è recitato talmente male che ogni tanto viene la pelle d'oca per l'inbarazzo. Idem, e mi spiace dirlo, per la parte di Benedetta/Littizzetto che, in un ruolo di non soli 5 minuti ("Maschi contro femmine"), fa sentire tutta la sua inesperienza. Un peccato, inoltre, che la costringano sempre in questi ruoli comici forzati. Magari c'è anche altro, ma con queste parti secondarie di spalla divertente difficilmente viene fuori.
Insomma non ci siamo.
Consigli: Eviterei di spendere troppe energie nell'attesa di vedere questo film. Non arriva nemmeno alla sufficienza. Si salva la bella cornice fiorentina.
Parola chiave: La vita è complicata.

Trailer

Ric

mercoledì 27 aprile 2011

Film 244 - Io sono l'amore

Anche se visto recentemente, il popolo del martedì ha scelto per me di (ri)vedere questo bel film italiano per la solita cena.


Film 244: "Io sono l'amore" (2009) di Luca Guadagnino
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo, Andrea, Marco, Diego, Titti, Pier, Michele
Pensieri: Ammetto che non lo avrei rivisto così presto, un film come questo. Dovevo ancora 'digerire' la precedente visione di qualche mese fa. Non perchè il film non mi sia piaciuto, anzi(!), ma perchè per il disimpegno del martedì avrei preferito vedere (o dover rivedere) qualcosa di un attimino più leggero. Ma, lo devo ammettere, questa seconda rapida visione non è stat per nulla pesante e, anzi, mi ha fatto apprezzare di più elementi che la prima volta avevo perso.
Quello che consideravo essere un film dal ritmo piuttosto lento è diventato, invece, scorrevole e la pesantezza che temevo di incontrare lungo la visione è svanita. Bellissimo, musiche fantastiche e coinvolgenti, azzeccatissime per lo squarcio della Milano 'alta' che propone la pellicola. Tra l'altro ho dato uno sguardo più 'interessato' all'interpretazione della Berenson (attrice newyorkese famosissima per film come "Morte a Venezia", "Barry Lyndon" o "Cabaret") che, in italiano, recita piuttosto bene. Ottime la Swinton e la Rohrwacher, molto fisico il cuoco Antonio Biscaglia/Edoardo Gabbriellini.
Il film è sicuramente molto interessante e inusualmente interculturale per un film italiano. Vale veramente la pena di vederlo per un'infinità di ragioni.
Consigli: La scena d'amore in mezzo al campo è bellissima e molto 'naturale'. Da vedere pensando agli odori del prato in maggio...
Parola chiave: Famiglia.

Trailer

Ric

lunedì 24 gennaio 2011

Film 207 - Io sono l'amore

Dopo un cinema a Milano, un film su Milano. Uno dei rari casi in cui l'Italia è riuscita a conquistare l'estero.

Film 207: "Io sono l'amore" (2009) di Luca Guadagnino
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Solitamente non amo i film italiani, ma questo mi aveva incuriosito già in partenza grazie alla partecipazione di Tilda Swinton (miglior attrice non protagonista agli Oscar del 2008), attrice che adoro e qui recita perfino in italiano! La Rohrwacher, poi, pare essere una delle più promettenti attrici italiane. Le critiche che avevo letto parlavano decisamente bene della pellicola. La nomination ai Golden Globes come miglior film straniero, infine, ha decretato come necessaria la visione di quest'opera di Guadagnino.
Strano, devo dirlo, il primo impatto. Svariati rimandi e coincidenze alla giornata passata a Milano esattamente 24 ore prima mi hanno coinvolto molto nella visione.
Grande famiglia benestante, profusione di sentimenti, amori nascosti quasi adolescenziali, un respiro internazionale, musiche azzeccate. Questo "Io sono l'amore" è davvero molto bello.
A differenza dei nostri film più 'tipici', l'aria che si respira non è quella solita, chiusa, magari provicinciale, magari volgare (penso ai cinepanettoni vari), ma, al contrario, l'idea è quella di una pellicola dinamica, capace di fluttuare su diverse realtà in maniera sofficie e garbata, lasciando sempre aperte mille strade da percorrere. La rigidità composta della russa Emma/Swinton viene dolcemente incrinata dall'amore per il giovane cuoco Antonio/Edoardo Gabbriellini e per il ritrovato senso della vita. Le musiche di John Adams - compositore laureato ad Harvard - accompagnano le immagini a volte fredde (della città o della quotidianità famigliare, la vita solitaria di Emma) e a volte calde e sensuali (gli incontri amorosi) con una buona simbiosi tra immagini e suoni.
Un ottimo candidato per rappresentarci all'estero, insomma, sperando che, quantomeno, domani arrivi la nomination all'Oscar come film straniero (ma l'Italia non aveva proposto "La prima cosa bella"?!) o, meglio, in molteplici categorie!
Consigli: Uno dei film da vedere per presentarsi preparati alla cerimonia degli Oscar 2011! Qualche nomination, speriamo, dovrebbe conquistarla. In ogni caso, rimane comunque un film da vedere. Bello e bravissima la Swinton.
Parola chiave: Cucina.


#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 13 ottobre 2010

Film 149 - Barry Lyndon

Comprato il dvd qualche anno fa, non avevo ancora avuto l'ispirazione giusta per guardare il film di un regista davvero importante. Ci volevano tempo e testa. Qualche settimana fa, finalmente, è stato il momento giusto.


Film 149: "Barry Lyndon" (1975) di Stanley Kubrick
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Devo ammettere due cose. La prima è che mi sono interessato al film solo qualche anno fa, quando la Canonero vinse il suo terzo Oscar per "Maria Antonietta" della Coppola e, ringraziando, citò Kubrick e questo film, suo primo Oscar per i costumi. Milena Canonero è italiana di Torino, spazia dal cinema nazionale a quello internazionale, impegnato o meno. Non potevo non documentarmi meglio su di lei.
La seconda cosa riguarda il protagonista di questo film, Ryan O'Neal: non è per niente un attore che apprezzo. Sarà che prima di questa pellicola non lo avevo visto recitare da nessun'altra parte e che le uniche informazioni su di lui le avevo dai giornali durante il tristissimo momento che ha preceduto la morte di Farrah Fawcett, sta di fatto che partivo prevenuto.
In realtà, tutto sommato, non posso dire che Ryan O'Neal, all'epoca 34enne, stoni nel quadro d'insieme che questa storia vuole riportare. Continuo a non apprezarlo, ma si è reso meno detestabile ai miei occhi. Interpreta sicuramente un ruolo complesso, quello del sig. Redmond Barry, paesanotto con aspirazioni di ricchezza e potere. Il percorso di vita del suo personaggio richiede una certa maturità, nonché una capacità recitativa che vada oltre il sorrisetto beffardo giovanile. Non l'ho trovato sempre eccellente, ma comunque decisamente bravo. Considerando quanto fossi prevenuto, è stata una piccola sorpresa.
Spostandoci al film, invece, devo ammettere che presenta una ricostruzione piuttosto dettagliata dell'epoca, molto curata nei dettagli: i già citati costumi, le scenografie (altro Oscar) e le atmosfere (per renderle ancora più realistiche, Kubrick utilizzò solo la luce naturale o quella delle candele, senza mai ricorrere ad illuminazione artificiale!) sono davvero ben resi. Mi è piaciuta molto anche l'idea di far accompagnare la storia da un narratore onniscente, voce fuori campo che sottolineerà i momenti salienti della vita dell'irlandese Barry.
Unico neo di questa pelicola, a mio avviso, è la lunghezza: 184minuti non sono sempre facilissimi da digerire...
Curiosità: ma solo io ho scambiato Marisa Berenson, la protagonista femminile del film, per una giovane Jennifer Beals (quella di "Flashdance" e "The L Word", per intenderci)?!
Consigli: Assicuratevi di avere molto tempo libero, prima di avventurarvi nella visione di questo film!
Parola chiave: Regalo di compleanno.




Ric