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sabato 10 maggio 2025

Film 2360 - Bridget Jones: Mad About the Boy

Intro: Niamh and I have a list of film we want to watch. She doesn't necessarily remembers them all, but I do. This is one of the movies on the list that we didn't manage to watch at the movies whe it came out.

Film 2360
: "Bridget Jones: Mad About the Boy" (2025), Michael Morris
Watched on: The projector
Language: English
Watched with: Niamh, Debbi
Thoughts: I wasn't sure about a fourth movie, the "Bridget Jones"' franchise seemed to be done with the third chapter (that I particularly enjoyed after the so-so second one) and rehasing the whole gang made me a bit nervous.
Reality is, "Bridget Jones: Mad About the Boy" is a great movie, a great sequel (and fourth installment), and potentially a very well done goddbye to these characters. It's charming and endearing as a Bridget Jones' movie should be, but surprisingly deep and heartfelt at times (especially at the beginning), to the point that I shared some tears here and there. The passing of a loved one is handled in a very mature and meaningful way, never rushed and always respectful: I was really impressed.
Renée Zellweger is always a pleasure to watch, more so when she's playing Bridget. Hugh Grant - in his resurgent era - is charming and funny and although the story never says goodbye to his character's old habits, this new version of Daniel is very successfull in depicting a upgrated side of him. Additionally, Chiwetel Ejiofor and Leo Woodall are perfect new addition to the story.
Although this movie doesn't reinvent the wheel, it feels damn good to be back in the company of Bridget, cozy and charming, funny and wholehearted. "Bridget Jones: Mad About the Boy" is the sequel I didn't know I needed.
Film 850 - Il diario di Bridget Jones
Film 2260 - Bridget Jones's Diary
Film 857 - Che pasticcio, Bridget Jones!
Film 1231 - Bridget Jones's Baby
Film 1591 - Bridget Jones's Baby
Film 2360 - Bridget Jones: Mad About the Boy
Cast: Renée Zellweger, Chiwetel Ejiofor, Leo Woodall, Jim Broadbent, Gemma Jones, James Callis, Shirley Henderson, Sally Phillips, Nico Parker, Celia Imrie, Isla Fisher, Emma Thompson, Colin Firth, Hugh Grant.
Box Office: $134.9 million
Worth a watch?: Absolutely worth it, especially if you're a fun of this franchise. Renée Zellweger is a damn good Bridget and basically the whole gang is back together: it feels right (and it is!).
Awards: /
Key word: Magic.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 4 dicembre 2024

Film 2325 - Heretic

Intro: Appena visto il poster e poi guardato il trailer, ho capito subito che volevo vedere questo film.

Film 2325: "Heretic" (2024) di Scott Beck, Bryan Woods
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Michael, Niamh, Debbi, Marysia, Will
In sintesi: a quasi nessuno dei miei amici è piaciuto, ma a me devo dire che "Heretic" ha soddisfatto. Forse non l'horror/thriller intenso che mi aspettavo, ma comunque un interessante esperimento cinematografico che tenta di mescolare insieme paura e un discorso più ampio sulla religione.
Ribadisco, non esattamente ciò che ci si aspetterebbe da un titolo come questo, specialmente perché fortemente pubblicizzato come horror, per cui durante la visione bisogna un attimo ricalibrare le aspettative. E mi rendo anche conto che un filosofeggiare più o meno "hard core" relativamente a religione, fede, chiesa e compagnia bella non sia esattamente una tematica per tutti, quindi capisco perché alcuni potrebbero rimanere un po' delusi dal risultato finale.
Una volta che ho fatto pace con la mia idea di come sarebbe stato questo film vs quello che ho effettivamente visto, io ho trovato il tutto più che intrigante. Tutta la prima parte nella casa è carica di suspense, fino a quando le due ragazze non scelgono per quale porta avventurarsi. Forse è lì che, personalmente, avrei preferito la storia prendesse una strada un po' diversa e che la parte del "labirinto" continuasse, soprattutto dopo che viene addirittura tirato in ballo il gioco del Monopoli (perché a quel punto ho pensato: bene, adesso verranno spiegate le regole del gioco che, in qualche modo, centreranno con il gioco da tavola... E invece no).
A parte questo, comunque, trovo che "Heretic" sia una pellicola interessante, nonché un prodotto sufficientemente originale. Sicuramente a elevare il tutto rispetto alla miriade di titoli più o meno simili c'è il cast: ottime interpretazioni delle due Sophie Thatcher e Chloe East ma, neanche a dirlo, la scena la ruba uno Hugh Grant in magnifica forma che, da solo, vale mezzo film.
Cast: Hugh Grant, Sophie Thatcher, Chloe East, Topher Grace.
Box Office: $38 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Alcuni aspetti della trama mi hanno ricordato il "Don't Breathe" di Fede Álvarez, anche se questo film si concentra principalmente su suspense e un dialogo teologico estremamente interessante anche e soprattutto per il contesto in cui è presentato (un horror/thriller destinato al pubblico generalista). Non il classico film di paura, ma un esperimento cinematografico che, secondo me, vale la pena di recuperare.
Premi: /
Parola chiave: Candela.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 15 marzo 2024

Film 2260 - Bridget Jones's Diary

Intro: In un momento di incertezza cinematografica, ho cominciato la visione di una serie di film che avevo già visto in passato, spinto dalla certezza di dedicare il mio tempo a dei titoli che sapevo mi avrebbero lasciato soddisfatto.

Film 2260: "Bridget Jones's Diary" (2001) di Sharon Maguire
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non ricordo come mi sia tornato in mente questo film - forse mi è capitato di sentire "All By Myself" da qualche parte - sta di fatto che, capitato al momento giusto, l'ho subito voluto rivedere.
Simpatico, spensierato e con una meravigliosa Renée Zellweger nei panni dell'ormai famossissima Bridget Jones, il film ha retto perfettamente il passare del tempo e, nonostante gli oltre vent'anni dall'uscita nei cinema, funziona ancora alla perfezione.
Film 850 - Il diario di Bridget Jones
Film 2260 - Bridget Jones's Diary
Film 857 - Che pasticcio, Bridget Jones!
Film 1231 - Bridget Jones's Baby
Film 1591 - Bridget Jones's Baby
Film 2360 - Bridget Jones: Mad About the Boy
Cast: Renée Zellweger, Colin Firth, Hugh Grant, Jim Broadbent, Gemma Jones, Celia Imrie, Shirley Henderson, Embeth Davidtz, James Callis, Sally Phillips.
Box Office: $282 milioni
Vale o non vale: Romantico quanto basta, spiritoso e supportato da tre perfetti protagonisti capitanati da una Zellweger in formissima, "Bridget Jones's Diary" è il primo (e più riuscito) capitolo di una trilogia che, nonostante un tonfo con l'episodio successivo, riesce ancora ad incantare. E ogni tanto rivederlo ci sta.
Premi: Candidato all'Oscar per Miglior attrice protagonista (Zellweger). 4 nomination ai BAFTA per Miglior attrice protagonista, attore non protagonista (Firth), sceneggiatura non originale e film britannico dell'anno. 2 candidature ai Golden Globe per Miglior film musical/commedia e Miglior attrice protagonista. 1 nomination ai Grammy per Best Compilation Soundtrack Album for a Motion Picture, Television or Other Visual Media e 1 candidatura agli MTV Movie & TV Awards per il Miglior bacio (Zellweger e Firth).
Parola chiave: Amore.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 31 dicembre 2023

Film 2240 - Wonka

Intro: Dopo le 7 (sette!) canzoni presenti nell'ultimo "Hunger Gmaes" ammetto che non fossi esattamente nel mood per vedere un altro musical...

Film 2240: "Wonka" (2023) di Paul King
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: non avevo grandi aspettative per questo "Wonka", ma di sicuro la cosa che meno mi aspettassi è che si trattasse di un vero e proprio musical. Non mi ero documentato preventivamente sul film, per cui, quando già dalla prima scena si comincia con un numero cantato, ho capito che avrei dovuto faticare.
In realtà la pellicola è tutt'altro che terribile e si lascia guardare soprattutto per il grande spettacolo tecnico che mette in scena - tra l'altro perfetto per le feste - ma rimane il fatto che a) non fossi nel mood per una narrazione parzialmente canora e b) Timothée Chalamet non canta bene. Per quanto sia un attore che seguo e che mi piace, in questo ruolo l'ho trovato più accessorio che funzionale al racconto: la sua presenza scenica, solitamente magnetica, qui mi è sembrato venisse risucchiata all'interno di un mirabolante circo di colori e assurdità, di fatto andando ancora di più a evidenziare l'inadeguatezza vocale del protagonista.
Detto ciò, lo ribadisco, il risultato finale non è assolutamente terribile, semplicemente non è il tipo di prodotto cinematografico di cui sento al momento l'esigenza. In una marea di film del 2023 che hanno deluso, "Wonka" non fatica a risaltare.
Cast: Timothée Chalamet, Calah Lane, Keegan-Michael Key, Paterson Joseph, Matt Lucas, Mathew Baynton, Sally Hawkins, Rowan Atkinson, Jim Carter, Natasha Rothwell, Tom Davis, Olivia Colman, Hugh Grant.
Box Office: $296.9 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Prodotto perfetto per le feste e per tutta la famiglia. Non un capolavoro, ma sicuramente per molti la giusta scusa per tornare al cinema prima della fine delle festività.
Premi: Candidato al Golden Globe per il Miglior attore protagonista in una commedia o musical.
Parola chiave: Mamma.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 23 maggio 2023

Film 2189 - Dungeons & Dragons: Honour Among Thieves

Intro: Non che abbia mai giocato al gioco da cui è tratto, però ero super curioso di vedere questo film perché dal trailer non sembrava niente male!

Film 2189: "Dungeons & Dragons: Honour Among Thieves" (2023) di John Francis Daley, Jonathan Goldstein
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: in tutto questo marasma di blockbuster a ripetizione senza arte né parte, devo dire che "Dungeons & Dragons: Honour Among Thieves" è stato la boccata d'aria fresca che non mi aspettavo. Visto il trailer diciamo che ci speravo, ma sicuramente un buon risultato finale non era per nulla scontato.
Invece, il quarto film tratto dal famoso gioco di ruolo è spassoso e divertente, favorito da un cast di ottimi attori capitanati dalla strana coppia Chris Pine + Michelle Rodriguez che, insieme, funzionano alla grande. Se poi ci aggiungiamo uno Hugh Grant che fa Hugh Grant che fa il cattivo della situazione... il film funziona alla grande!
La storia è avventurosa quanto basta e, per quanto non totalmente innovativa per il genere, sicuramente riesce a incapsulare bene ogni elemento potenzialmente già visto nel contesto (magico) specifico a questo franchise. Tra le scene che ho apprezzato di più, il labirinto (tra "Harry Potter" e "Il galdiatore") e quella in cui i protagonisti mettono a segno il piano per entrare nel caveau.
Il risultato finale è davvero ben riuscito, la storia ha un ottimo ritmo e il film riesce a bilanciare bene i momenti comici (particolarmente divertenti) e quelli più prettamente da blockbuster (leggi effetti speciali a gogo). Onestamente "Dungeons & Dragons: Honour Among Thieves" è stata una visione inaspettatamente piacevole che ha superato apiamente le mie aspettative. E, ultimamente, questo non capita spesso.
Cast: Chris Pine, Michelle Rodriguez, Regé-Jean Page, Justice Smith, Sophia Lillis, Daisy Head, Chloe Coleman, Bradley Cooper, Hugh Grant.
Box Office: $207.4 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Assolutamente da vedere! Avventura divertente e ben scritta, "Dungeons & Dragons: Honour Among Thieves" regala l'intrattenimento perfetto per una serata spensierata all'insegna di un blockbuster che, per una volta, fa il suo dovere. Non guasta, poi, che il cast sia particolarmente azzeccato!
Premi: /
Parola chiave: Tablet of Reawakening.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 20 marzo 2018

Film 1476 - Cloud Atlas

Intro: Penso che il fatto che non mi ricordassi di averlo visto sia già sufficientemente autoesplicativo.

Film 1476: "Cloud Atlas" (2012) di Lana Wachowski, Tom Tykwer, Andy Wachowski
Visto: dall'ipad
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: ho letto di un’intervista in cui i Wachowski parlavano di questa loro creazione in termini di arte. Ho trovato “Cloud Atlas” caotico e mal gestito a livello narrativo, per nulla funzionale al racconto e trovo veramente ridicolo riferirsi a questo film quale opera d’arte. Non nel senso accademico, quantomeno. E’ un’opera artistica, derivata da chi di professione fa l’artistita, ma non credo possieda alcuna caratteristica che la elevi ad opera d’arte;
il risultato finale è incomprensibile, tanto che per interpretare e decifrare cosa si è appena visto bisogna andare a leggere il racconto lineare su Wikipedia. Per quanto stiracchiata, la storia funziona già di più;
il casting è curioso, tutti gli attori sono riciclati in ruoli paralleli e molti rivestono i panni di personaggi di entrambi i sessi. Ho trovato la cosa divertente, forse l’aspetto più peculiare che si tende ad associare a questo prodotto altrimenti privo di altri elementi davvero rilevanti. La cosa è talmente tanto ben gestita che i titoli di coda sveleranno ogni parte per i vari attori e non mancano le sorprese. D’altra parte avrei evitato di usare attori occidentali per ruoli orientali, il risultato è esteticamente bizzarro (per non dire brutto); ;
bella fotografia e belle scenografie, colonna sonora giusta per accompagnare le immagini curate.
Cast: Tom Hanks, Halle Berry, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess, Doona Bae, Ben Whishaw, James D'Arcy, Zhou Xun, Keith David, David Gyasi, Susan Sarandon, Hugh Grant.
Box Office: $130.5 milioni
Vale o non vale: tornassi indietro non lo rivedrei. Non aggiunge nulla di nuovo a quanto il cinema mi ha mostrato finora.
Premi: Candidato a un Golden Globe per la colonna sonora.
Parola chiave: Connessioni.

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Bengi

sabato 27 maggio 2017

Red Nose Day Actually

Anche voi avete amato "Love Actually"? Sarete felici di sapere, allora, che un sequel ufficiale è stato rilasciato di recente in rete grazie a BBC (che lo ha commissionato) e NBC (che lo ha, invece, trasmesso in America). L'occasione è stata quella di raccogliere fondi per l'evento Red Nose Day 2017.
Qui sotto potete vedere il film, un corto di 17 minuti in cui praticamente tutti i personaggi della prima pellicola sono presenti. Buona visione!

Film: "Red Nose Day Actually" (2017) di Richard Curtis, Mat Whitecross
This digital exclusive reunion sequel to "Love Actually" features cast members from the beloved holiday film, including Patrick Dempsey, Colin Firth, Hugh Grant, Keira Knightley, Andrew Lincoln, Laura Linney, Liam Neeson, Bill Nighy and more!
» Donate Now to Red Nose Day: http://bit.ly/RND2017
» Subscribe for More: http://bit.ly/NBCSub
» Watch Full Episodes Free of Your Favorite Shows: http://bit.ly/NBCFullEpisodes

RED NOSE DAY ON SOCIAL:
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Follow Red Nose Day US on Twitter: https://twitter.com/RedNoseDayUSA
Follow Red Nose Day on Instagram: https://www.instagram.com/rednosedayUSA/

ABOUT THE RED NOSE DAY SPECIAL:
The Red Nose Day campaign to end child poverty returns in the U.S. on Thursday, May 25, in conjunction with the third annual ""Red Nose Day Special"" on NBC. Americans across the country will come together, wear their red noses and raise money and awareness to help children living in poverty. With the support of millions of generous Americans, major partners and hundreds of celebrities, Red Nose Day has raised over $60 million in its first two years since launching in the U.S. in 2015, including more than $36 million in 2016.

Red Nose Day Actually: The Love Actually Reunion 14 Years in the Making
https://youtu.be/--oXHLZU6UE
(via NBC)
Cast: Hugh Grant, Liam Neeson, Colin Firth, Andrew Lincoln, Chiwetel Ejiofor, Keira Knightley, Martine McCutcheon, Bill Nighy, Thomas Brodie-Sangster, Lúcia Moniz, Olivia Olson, Marcus Brigstocke, Rowan Atkinson, Kate Moss, Laura Linney, Patrick Dempsey.

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Bengi

martedì 22 novembre 2016

Film 1244 - Florence Foster Jenkins

Sono due le cose che mi fanno incavolare riguardo all'arrivo in Italia di questo film. La prima è che è stato messo in programmazione con oltre 6 mesi di ritardo rispetto all'esordio inglese di maggio (in America è arrivato in agosto e da noi? Il 22 dicembre!); la seconda è che il nostro trailer sembra voler nascondere proprio quell'aspetto della storia che incuriosisce: il canto stonato.

Film 1244: "Florence Foster Jenkins" (2016) di Stephen Frears
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Florence Foster Jenkins è una donna forte ma malata il cui sogno è quello di diventare una cantante lirica apprezzata e di successo. Un sogno che persegue con fatica e metodo - anche aiutata dalle cospicue finanze - senza però ottenere alcun risultato. Florence è stonata e inconsapevole della sua mancanza di talento. Come è possibile? Semplicemente nessuno le ha mai detto la verità.
Come dicevo, la donna è malata e ha un mucchio di soldi, il che pare essere una combinazione letale che annienta l'onestà e la baratta con le necessità dei singoli: c'è chi ha bisogno di soldi e chi, come il marito di Florence, non vuole né scontentare né far aggravare la moglie. Questo mix letale di silenzi e sguardi attoniti, risatine e incoscienza porterà la donna a realizzare il suo sogno tra la sorpresa e lo sgomento di tutti, non riuscendo, però, ad evitare il classico rovescio della medaglia. E qui non vado oltre.
Stephen Frears continua a raccontare storie incentrate su personaggi femminili che hanno una storia particolare da svelare e aggiunge Florence alla sua "collezione" (dopo "Le relazioni pericolose", "Lady Henderson presenta", "The Queen - La regina", "Chéri", "Philomena"). Il risultato è buono, molto patinato, certamente migliorato dalla presenza dell'inimitabile Streep, sempre perfetta e capace di prodursi in performance credibili e spesso indimenticabili. Anche in questo caso molto del merito è suo, più che altro perché paradossalmente qui il difficile sta nel rovinare tutto, nel canto tremendo, nella caratterizzazione sopra le righe, eppure in certo verso compassata. A darle una mano, va detto, ci sono gli ottimi Hugh Grant e Simon Helberg, capaci e in parte e, soprattutto, all'altezza della loro protagonista. L'inusuale trio funziona.
In generale, "Florence Foster Jenkins" mi ha lasciato soddisfatto. Ho letto qualche critica rispetto alla troppa "perfezione" della Streep, ma mi pare un'accusa un po' sterile soprattutto perché si è scelti per un ruolo in quanto capaci di interpretarlo, dunque perché si è bravi a farlo: essere perfetti per e nella parte mi sembra il minimo sindacale. Dunque lascerei stare questo tipo di discorsi e mi concentrerei di più su una storia vera che rivive nei toni gentili di una sceneggiatura forse a volte troppo accomodante, ma che riesce comunque a catturare l'attenzione del pubblico. Credo che lo scopo fosse tifare per Florence e capirne le motivazioni, spiegarne le ingenuità e far luce su un personaggio storico dalla vita certamente singolare e, riguardo tutto questo, la pellicola riesce nel suo intento. Si tratta di fiction, naturalmente, per cui è la finzione che ci si deve aspettare: per un approfondimento dall'approccio documentaristico meglio approdare su altri lidi. Qui è sempre la storia di una donna che insegue il suo sogno a farla da padrone e, va ammesso, spesso anche la curiosità di capire quanto male potesse davvero cantare, un aspetto che i titoli di coda non dimenticheranno di svelare.
Film 1103 - Marguerite
Cast: Meryl Streep, Hugh Grant, Simon Helberg, Rebecca Ferguson, Nina Arianda, Christian McKay.
Box Office: $44.4 milioni
Consigli: Florence Foster Jenkins è una donna bizzarra, spesso dolce a modo suo, autoritaria, concentrata sul suo sogno, capace di molte gentilezze e totalmente devota alla musica. E', dunque, un personaggio complesso la cui storia è raccontata con garbo e gentilezza, pur non risparmiando i momenti più ridicoli o imbarazzanti di una carriera che, inutile nasconderlo, si è fondata sulla mancanza di talento. Un personaggio mitico, già cult prima che questa e la pellicola francese "Marguerite" ne celebrassero le stonate gesta, una donna la cui storia rimane certamente affascinante e la cui ingenuità non finisce di lasciare perplessi. E' proprio su queste due ultime caratteristiche che il film fa leva, giocando sulla curiosità del pubblico che, ovviamente, rimane quantomeno perplesso dall'abbinamento cantante lirica stonata-concerto dal vivo. Se anche voi non riuscite a capire come la Jenkins, quella vera, sia riuscita nell'impresa di farsi ascoltare da migliaia di persone accorse per vederla, questa è una pellicola imperdibile. A dire il vero lo è ancora di più per il semplice fatto che Meryl Streep vi sia presente, ma quelli, si sa, sono gusti personali.
Parola chiave: Carnegie Hall.

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Bengi

mercoledì 14 gennaio 2015

Film 857 - Che pasticcio, Bridget Jones!

Visto il primo, toccava rivedere anche il secondo!

Film 857: "Che pasticcio, Bridget Jones!" (2004) di Beeban Kidron
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Anche se meno efficace del primo episodio sulla zitellona inglese, questo successivo "Che pasticcio, Bridget Jones!" è comunque sufficientemente godibile da poter essere rivisto più di una volta.
"Bridget Jones: The Edge of Reason" è un film meno compatto a livello di trama - sembra un susseguirsi di situazioni surreali alla "Mr. Bean" - e tuttavia grazie all'ottima performance di Renée Zellweger il tutto riesce comunque nell'impresa di tramandare cinematograficamente le avventure di Bridget nell'ottica del divertimento senza pretese.
Non c'è molto altro da dire su questo film, nel senso che a parte essere divertente ed incredibilmente surreale non è rilevante per altri motivi. Il cast è esattamente lo stesso del primo film, quindi ritroviamo Colin Firth e Hugh Grant nuovamente rivali in amore, gli amici pazzi e single, la famiglia imbarazzante quanto il guardaroba di Bridget con, in aggiunta, un viaggio in Tailandia che culmina in prigionia e una collega di Mark Darcy che da plausibile amante diventa lesbica pazza della nostra protagonista.
Tra detenute tailandesi cui insegnare il testo di "Like a Virgin" (Suor Cristina chi?), un imbarazzante numero sportivo sugli sci, trucco e parrucco home made in taxi e le solite stravaganze di insicura, la nostra eroina moderna riuscirà a portare a casa l'amore e perfino qualche scoop giornalistico. Tanto basta per farle tornare il sorriso.
Film 850 - Il diario di Bridget Jones
Film 2260 - Bridget Jones's Diary
Film 857 - Che pasticcio, Bridget Jones!
Film 1231 - Bridget Jones's Baby
Film 1591 - Bridget Jones's Baby
Film 2360 - Bridget Jones: Mad About the Boy
Box Office: $262,520,724
Consigli: Commedia romantica seguito del fortunato successo "Il diario di Bridget Jones", questo secondo capito segue la stessa formula del precedente, con giusto qualche deviazione di trama per colorare questa nuova avventura. Chiaro, il primo film è migliore, più vero e meno commercialmente direzionato, eppure anche questo secondo ha i suoi buoni momenti, tutti dovuti alle capacità di una Renée Zellweger di nuovo nei panni più rotondi di Bridget (e di nuovo candidata ai Golden Globes per il ruolo). Non è certo un capolavoro, ma si lascia sguardare in maniera più che spensierata.
Parola chiave: Cocaina.

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Bengi

mercoledì 7 gennaio 2015

Film 850 - Il diario di Bridget Jones

Ogni tanto bisogna rivedere certe pellicole cult della cinematografia di massa.

Film 850: "Il diario di Bridget Jones" (2001) di Sharon Maguire
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Commedia romantica sempre carina e divertente, con una Renée Zellweger al top della forma al servizio di una trama (tratta dal libro di Helen Fielding) dissacrante sull'universo dei single londinesi non proprio tirati a lucido. Ovvero come far amare al pubblico la tenera ma incasinata Bridget Jones, zitella dalla parlantina sciolta, sigaretta cronica e guardaroba imbarazzante. La grande domanda di partenza: può la nostra eroina moderna, distillato del nuovo millennio di una maldestra donna alla Austen (non a caso anche qui abbiamo un Darcy), trovare l'amore vero?
La risposta è certamente sì, anche se per ottenerla ci vorrà un bel po' di tempo, oltre che una numerosa lista di umiliazioni, bevute ed imbarazzanti scelte di vestiario.
Bridget, in fondo, è tutta qui, un concentrato di adorabile bambinona che non vede l'ora di sposarsi e vivere una vita felice e ricolma d'amore, magari con più di un cliché da favola che faccia da cornice. Il vero problema è che a) come tutti incontra anche dei grandissimi stronzi sul proprio cammino e b) è talmente pasticciona da risultare spesso imbarazzante. Idealmente, quindi, tutti proviamo simpatia per lei, anche se francamente non so in quanti sarebbero disposti a prendersela a mano...
In ogni caso, se il film funziona, è solo grazie a Bridget e alla sua capace interprete, per un periodo vera e propria star del grande schermo, tanto stimata da ricevere perfino la sua prima nomination all'Oscar per questo atipico ruolo. Renée Zellweger è stata davvero azzeccata per questo ruolo, lo testimoniano i consensi e gli incassi, oltre al fatto che questo "Bridget Jones's Diary" ha avuto pure un seguito (divertente, ma qualitativamente inferiore a questo).
In generale, quindi, si può affermare che a più di 10 anni di distanza dall'uscita nelle sale, questa pellicola fa ancora bene il suo dovere, capace di intrattenere con semplicità (sempre di amore e sentimenti si tratta), ma con efficacia. Sarà che probabilmente abbiamo avuto tutti un periodo (o più di uno...) della vita 'alla Bridget Jones' o che le sue disavventure amorose sono piuttosto spassose o ancora che i suoi soliloqui da diario sono tanto brutali quanto veritieri, di fatto non si può non provare almeno simpatia per l'incasinatissima e un po' pazza Bridget.
Film 850 - Il diario di Bridget Jones
Film 2260 - Bridget Jones's Diary
Film 857 - Che pasticcio, Bridget Jones!
Film 1231 - Bridget Jones's Baby
Film 1591 - Bridget Jones's Baby
Film 2360 - Bridget Jones: Mad About the Boy
Box Office: $281,929,795
Consigli: Renée Zellweger, Colin Firth, Hugh Grant, qui in un triangolo amoroso moderno che profuma molto di Jane Austen, sono i 3 ottimi protagonisti di questa divertente e irriverente storia molto british in cui le confessioni segrete di una single fumatrice incallita e spesso alticcia sono lo scenario ideale per rappresentare le disavventure amorose e della protagonista e di una buona parte di altre persone nel mondo. Difficile, quindi, non entrare in empatia con lei, parteggiando per un successo relazione e lavorativo che ne riscatti la vita non esattamente da favola. I chili di troppo, invece, non sono nemmeno così evidenti da destare terrore.
Insomma, è sempre bello rivedere Bridget Jones e questo film è certamente un evergreen delle commedie romantiche meno favoletta e più vita vera.
Parola chiave: Diario.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 3 maggio 2014

Film 706 - Notting Hill

Quinto ed ultimo film ad alta quota!

Film 706: "Notting Hill" (1999) di Roger Michell
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non lo ricordavo quasi per niente, ma ricordavo perfettamente di non essermi mai particolarmente innamorato di questa pellicola, uno degli esempi più iconici di quel genere che potremmo definire "romantico".
Ci sono tutti gli elementi al posto giusto per permettere di sognare ad occhi aperti 
a chiunque desideri trovare un lieto fine dopo numerose avversità, chiunque ricerchi il vero amore e lo persegua come scopo di vita o chiunque ritenga che per dimostrarsi amore ci sia bisogno di un'infinità di discorsi col cuore in mano e decisamente carichi di parole ricchissime di significato (amoroso). Questo è - o, per meglio dire, come lo vedo io - "Notting Hill". 
Non che mi sia dispiaciuto, anzi in aereo mi è stato davvero di grande aiuto per affrontare l'ultima parte del viaggio tra l'alba e una colazione plasticosa, però non posso proprio dire che abbia ritrovato interesse per questo prodotto cinematografico. Hugh Grant qui è ai suoi massimi livelli di stropicciamenti emotivi e zerbinaggio servile nei confronti di una Julia Roberts che definire antipatica è farle un complimento al pari di definirla bellissima. Avrebbero dovuto licenziare chi ha curato i costumi del film perché è tutto un totale disastro. E ok che erano gli anni '90, ma c'è un limite a tutto.
Coppia protagonista a parte, la cosa che ho trovato più fastidiosa in assoluto è la necessità che tutto si sistemi per forza, ovvero che tutti ottengano o quello che meritano o la punizione che spetta loro. Quest'ordine cosmico tra l'happy ending e il karma per dilettanti è quanto di peggio, a mio avviso, ha prodotto la commedia romantica di un paio di decenni fa, finendo per semplificare talmente tanto le cose dal renderle totalmente irreali. Ma, naturalmente, è il prezzo da pagare quando ci si approccia a questo tipo di prodotto commerciale, quindi non posso dire non fossi preparato.
Ho apprezzato, invece, la sempre magica cornice londinese, lo spunto - che approfondito in maniera matura sarebbe stato di gran lunga più interessante di come reso qui - di contrapporre una famosa attrice a un uomo comune e di vedere cosa ne veniva fuori e, neanche a dirlo, il fantastico Rhys Ifans, spalla capace di rubare la scena ad entrambi i protagonisti ogni volta che è in scena.
In linea generale, comunque, credo si possa dire che "Notting Hill" è l'esempio più classico che possa venire in mente quando si pensa alla rappresentazione superficiale dell'amore al cinema nei tempi moderni. Come dicevo c'è tutto quello che serve perché il mix di ingredienti funzioni a creare il giusto equilibrio di amore, cuori spezzati, pseudo approfondimenti antropologici dei personaggi, grandi citazioni e, lo voglio ribadire ancora, una rappresentazione dei sentimenti che passa soprattutto attraverso dialoghi carichissimi di significati. Una profusione sentimentale in parole che cola letteralmente dalle labbra e di William e di Anna una volta che il loro amore è sbocciato. Una formula che evidentemente fa centro se si considera che alcuni dei dialoghi di questa pellicola sono diventati molto più che famosi, addirittura cult.
Box Office: $363,889,700
Consigli: 3 nomination ai Golden Globes e un incasso all'epoca stratosferico conferiscono a questa pellicola il potere curioso di attirare l'attenzione nei confronti di un prodotto che, alternativamente, parrebbe oggi non avere niente di personale da raccontare. L'errore, però, è proprio voler vedere con l'occhio di oggi un film che porta sulle spalle 15 anni di onorata carriera romantica, che sicuramente ha fatto sognare milioni di cuori infranti e non e che è diventato simbolo di un'accezione dell'amore che - seppur non condivisibile da chiunque - è certamente importante considerare più che altro per il fenomeno che questo film è stato. E' ancora oggi un prodotto legato all'immaginario collettivo popolare e la storia d'amore tra William e Anna è assolutamente una delle più conosciute in assoluto. Vale la pena, allora, ricordarsi almeno perché "Notting Hill" abbia avuto così tanto successo o sia riuscito così bene ad infiltrarsi in quella che tanto ci piace chiamare "cultura popolare". Si può rimanere affascinati o non apprezzarlo affatto, ma un fenomeno, come tutti i fenomeni del resto, non può essere ignorato. Va almeno studiato.
Parola chiave: Fama.

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Bengi

lunedì 18 giugno 2012

Film 418 - Scrivimi una canzone

Filmetto per la pace dei sensi.


Film 418: "Scrivimi una canzone" (2007) di Marc Lawrence
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non che mi apsettassi i fuochi d'artificio, comunque posso dire che questo "Music and Lyrics" è piuttosto piatto e banale.
Classica commedia romantica americana, i due fortunati di questo ennesimo esempio di mancanza di idee sono Hugh Grant e Drew Barrymore, felicemente innamorati in meno di 6 giorni al ritmo della miglior pianola anni '80.
Sì, perchè qui a fare da sfondo a tutta la vicenda c'è un fittizzio gruppo musicale "from the '8os" e uno dei suoi ex componenti (Grant) che tenta di riaffermarsi ai giorni nostri dopo anni di concerti per le fiere.
Trama scontata e battute non esattamente orginali, inoltre la Barrymore non è esattamente quella che si può definire la classica bellona da commedia romantica USA, comunque il tutto, nei termini della banalità più melensa, funziona.
$145,896,422 di incasso mondiale e una serie di canzoni su misura per il film che, da ascoltare, non sono male.
Consigli: Se deve essere una serata leggera o nostalgica (cari anni 80!), allora questa è una pellicola perfetta. Senza impegno, quasi senza trama, e con un po' di musica (e critica) dall'odierno ad andare a ritroso di 20 anni.
Parola chiave: Cora Corman.

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Ric

giovedì 12 gennaio 2012

Film 354 - Ragione e sentimento

Un grande classico per una lunga malattia.


Film 354: "Ragione e sentimento" (1995) di Ang Lee
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Un contrasto chiaro fin dal titolo, il film che riprende il classico della Austen è un buon connubio tra passione e amore, necessità e costumi, contesti avversi che si mescolano forzatamente nella vita delle sorelle Dashwood. Chiara anche l'opposizione caratteriale dei due personaggi di Emma Thompson e Kate Winslet: la prima è legata alla ragione, la seconda decisamente al sentimento.
Per chi ama i film in costume, le pellicole tratte da romanzi ben scritti, una recitazione impeccabile e le storie d'amore, questo rappresenta uno dei migliori investimenti di tempo che si possano trovare. Scritto dalla stessa Thompson (che così si aggiudica il suo secondo Oscar, una dei pochi attori ad aver vinto sia per la recitazione che per la sceneggiatura) e diretto dall'Ang Lee di "I segreti di Brokeback Mountain", è stato uno dei successi commerciali della stagione '95-96 con un incasso mondiale di $134,993,774 a fronte di una spesa di 16. Un successo inusuale per una pellicola di questo genere.
Un bel film - decisamente lungo, avverto - con un cast capace e conforme al ruolo richiesto. Bisognerà calarsi nei panni delle due sorelle, concepire adeguatamente l'epoca e la mentalità, per comprendere appieno i turbamenti che si presentano durante lo svolgimento della trama, ma se ne si ha voglia, il piacere di seguire la vicenda ripagherà lo 'sforzo'. Bello, romantico e, oserei, emancipato.
Ps. Curiosità. Alcuni membri del cast si ritroveranno, poi, a recitare assieme nella saga di Harry Potter: Emma Thompson (Sibilla Cooman), Alan Rickman (Severus Piton), Gemma Jones (Madama Chips) e Imelda Staunton (Dolores Umbridge).
Consigli: Se questo è piaciuto, non potrà che aggiungere piacere vedere il gemello "Orgoglio e pregiudizio" di Joe Wright con Keira Knightley. Cambia la trama, ma non la Austen: il risultato è altrettanto buono nonostante i 10 anni che separano le due pellicole.
Parola chiave: Vero amore.

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Ric

mercoledì 24 febbraio 2010

Film 80 - Che fine hanno fatto i Morgan?

Questo film lo volevo vedere quando lo avevo scoperto consultando IMDb americano! Una commedia con la divina dello stile e dello shopping non può che essere un piacere per il mio dopo giornata lavorativa!


Film 80: "Che fine hanno fatto i Morgan?" (2009) di Marc Lawrence
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Cavoli, ormai neanche Sarah Jessica è più una di cui potersi fidare. Siamo arrivati al punto di non ritorno, SJ?! Intendo proprio quel punto, quando pur di stare al cinema fai dei film cagata e te ne freghi a gogo della tua Carrie-ra un tempo così ben costruita. Non c'è più religione, se il tuo dio della moda si perde tra Hugh Grant e i cappelli da cow-boy... Non per girare il coltello nella piaga, ma gli ultimi film di SJ al cinema sono stati ("Sex and the City" a parte): "La neve nel cuore" (orrendo per non dire osceno), "A casa con i suoi" (scontato come la mosca sulla cacca) e questo. Non ci siamo, eh...
Ora, io le commedie americane le ADORO, ma questa NO. A) Non fa ridere; B) non ha protagonisti appetitosi e affiatati; C) è di una banalità sconfortante.
Se sull'opzione "C" sono abituato a soprassedere, mi spiace ma sulle altre non si può proprio. Ma che diavolo è successo a SJ, al suo viso, ai suoi capelli, alle sue labbra, al suo naso, ai suoi zigomi...? Bella non lo è mai stata, ma sistemata per bene faceva la sua figura. Qui è cessa da far paura alla befana! Ma si può, Carrie?! E poi: ma scegliere una sceneggiatura che abbia almeno un vago ritmo, del brio, delle trovate divertenti?
Lo spunto c'era: coppia separata prossima al divorzio assiste ad un omicidio ed è costretta ad entrare nel programma protezione testimoni. Poi però prende la piega noiosa e prevedibile, tanto prevedibile che è la stessa trama che se lo ripete da sola!!! Quando la polizia annuncia di doverli trasferire in un luogo meno pericoloso per farli stare lontani dal killer, SJ dice: "Non ci mettere mica in una cittadina imbucata dell'America desertica?" (leggi: è troppo prevedibile, porca miseria! Troppo già stravisto!!!). E dove finiscono? A Ray, cittadina del non-so-dove che ha addirittura un medico solo. Top, Allora ditevelo da soli che siete prevedibili, ma ditelo prima che un poveretto si spenda 8 euro di biglietto... Io, fortuna!, vivo di pane e streaming, quindi ringrazio il dio minore che lo ha creato.
In ogni caso non perdo neanche tempo parlando di quanto rigido e imbalsamato sia quella mummia di Hugh Grant, perchè penso sia evidente per chiunque.
Concludo con un appello a Sarah Jessica Carrie: ti prego, ti supplico, leggi i copioni prima di accettare! Hai 4 Golden Globes a casa, cazzo, datti un tono!!! Ps. La trama mi ha ricordato moltissimo quella del film "In ricchezza e in povertà", film del '97 con Tim Allen e Kirstie Alley che si fingono amish per sfuggire alle loro sventure.
Consigli: Guardare con cautela: annoia...
Parola chiave: Deserto.



#HollywoodCiak
Bengi