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lunedì 28 settembre 2020

Film 1924 - Last Christmas

Intro: Di nuovo con Andrea, ma questa volta a Torino, ci siamo concessi un film natalizio che risulta, sì, fuori contesto, ma che entrambi volevamo recuperare d un po'. Ne abbiamo approfittato.
Film 1924: "Last Christmas" (2019) di Paul Feig
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Andrea
In sintesi: è difficile esprimere in parole il disappunto per la banalità di questa pellicola, principalmente a causa di una sceneggiatura superficiale, poco ispirata e farcita di cliché che mancano di far sorridere e un colpo di scena finale che fa cadere le braccia.
Nonostante le apparenti buone premesse di "Last Christmas", infatti, ci si rende presto conto che il piglio della storia non è giocoso quanto il trailer vorrebbe far credere, senza contare che non ho trovato efficace la presenza di Emilia Clarke nel ruolo da protagonista - un'attrice che, forse, abbiamo sopravvalutto troppo presto troppo in fretta?
Va detto che l'operazione commerciale di per sé non ha nulla da recriminarsi, ci sono i presupposti da commedia romantica, ci sono tutti gli step narrativi del caso, gli elementi (teoricamente) divertenti in contrapposizione a tematiche più serie a controbilanciare il tutto (malattia, immigrazione, degrado sociale), c'è perfino una strizzata d'occhio all'operazione-nostalgia che chiama in causa nientemeno che gli Wham! (a cui affida non solo il titolo del film, ma anche la colonna sonora ad hoc che, per l'occasione, sforna un singolo inedito del famosissimo duo anni '80 formato da George Michael e Andrew Ridgeley). Insomma, a ben vedere parrebbero esserci tutti gli elementi del caso a costruire un prodotto mainstream di grande successo, eppure il film non è stato il grande successo che poteva essere: perché?
La verità è che, come spesso succede, "Last Christmas" mette insieme tutti gli elementi sulla carta perfetti a decretare un successo commerciale, ma li incastra in una maniera poco felice, finendo per proporre al pubblico una storia trita che mixa frettolosamente una montagna di trame secondarie, per poi ad andare a sacrificare quella principale che, come si vedrà alla fine, metterà in scena la classica boiata strappalacrime che, per l'occasione, qui strizza l'occhio a prodotti come "Ghost", "La casa sul lago del tempo" o "Me Before You". Onestamente da una come Emma Thompson (qui anche sceneggiatrice) mi aspettavo molto, molto di più.
Cast: Emilia Clarke, Henry Golding, Michelle Yeoh, Emma Thompson, Boris Isakovic, Patti LuPone, Lydia Leonard.
Box Office: $121.6 milioni
Vale o non vale: "Last Christmas" tenta di sfruttare il contesto natalizio, la popolarità sconfinata di Emilia Clarke, la stella nascente di Henry Golding e la conseguente Asia-mania generata da "Crazy Rich Asians" per dare una nuova (ennesima) sferzata al prodotto generico della commedia romantica, nella speranza che l'aggancio musicale degli Wham! consenta di accaparrarsi anche un pubblico meno giovane e generare, così, l'ingente profitto di solito connesso a titoli come questo.
La realtà è che questa volta la formula magica non ha funzionato del tutto e se anche la Clarke ce la metta tutta e il fascino di Golding sia innegabile, il risultato finale è piatto e privo di brio, anche quando si scopre la realtà sulla coppia protagonista. Insomma, ci si poteva impegnare molto di più.
Premi: /
Parola chiave: Cuore.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 3 febbraio 2016

Film 1089 - Brooklyn

Devo ammettere che ero già rimasto incuriosito da questo titolo qualche mese fa quando ne avevo visto la locandina fresca di uscita, catturato dallo stile retrò e dal titolo accattivante ma del tutto indecifrabile. La scelta di lasciare del tutto sconosciuta la trama è rimasta valida fino a sabato, quando ho finalmente deciso di recuperare il film.
Film 1089: "Brooklyn" (2015) di John Crowley
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Pellicola delicata, dolce, di grande sentimento, "Brooklyn" è stata un'altra delle piacevoli sorprese di questa stagione, un'altra ottima scelta da parte degli Academy Awards.
Cast giovanissimo, sceneggiatura di Nick Hornby dal romanzo di Colm Tóibín e una storia tratta dal passato che può far riferimento a una miriade di altre storie veramente accadute: cosa succede quando, partendo per cercar fortuna in un altro paese, ti proietti concretamente verso il tuo futuro, ma lasci tutti quelli che ami a casa?
Nel concreto, questa storia parla di Eilis, giovane irlandese che espatria in America, di preciso a Brooklyn, alla ricerca di una vita più fortunata. Nuovo lavoro presso un grande magazzino, all'inizio cominciare è dura: si fa sentire da subito la nostalgia di casa, nuovi amici non ce ne sono e la solitudine gioca brutti scherzi. La sua fortuna saranno il corso serale di contabilità e l'incontro con Tony, idraulico di origine italiana che le daranno, finalmente, un senso e uno scopo nella nuova vita che si è creata.
I problemi - che naturalmente sempre ci sono - arriveranno anche in America e costringeranno Eilis a fare ritorno in Irlanda dove, neanche a dirlo, conoscerà il perfetto ragazzo irlandese adatto a lei e che la farà vacillare: il matrimonio con Tony, sposato in segreto prima di partire, riuscirà a resistere dopo settimane di lontananza e la piacevole e confortante aria di casa?
Al di là della storia che non vive certo di originalità, mi hanno conquistato i toni pacati, educati e signorili di questa pellicola, esplicitati sullo schermo da una Saoirse Ronan che sfodera una classe e una grazia che non mi sarei aspettato. Non so se sia per l'abbigliamento o perché proprio la storia lo richiedesse, in ogni caso l'attrice ventunenne sembra più una giovane signora che la ragazzina che di fatto è e la cosa mi ha particolarmente coplito (in positivo). L'atmosfera generale priva di quell'aggressività tipica del cinema odierno - fatto di rumori assordanti, personaggi isterici, violenti o sopra le righe - mi ha permesso di seguire il film non solo in maniera piacevole, ma anche molto coinvolta. Chi sceglierà Eilis? Rimarrà in America o tornerà in Irlanda?
Questo "Brooklyn", uscito dal Sundance dell'anno scorso, è stato davvero una bella sorpresa, prodotto di altri tempi in grado di incantare e coinvolgere lo spettatore grazie a una narrazione efficace, un'ottima protagonista, una fotografia perfetta e dei costumi belli, non eccessivi e di grande classe (tutti aspetti he avrei considerato per le candidature all'Oscar). Insomma, uno dei recenti film che mi ha lasciato più soddisfatto.
Cast: Saoirse Ronan, Emory Cohen, Domhnall Gleeson, Jim Broadbent, Julie Walters, Fiona Glascott, Nora-Jane Noone, Jessica Paré.
Box Office: $40 milioni
Consigli: Insieme a "Spotlight" la pellicola in lizza per il Miglior film agli Oscar 2016 che preferisco, "Brooklyn" è un esempio di come si possa raccontare qualcosa di bello e interessante senza il bisogno di strafare. Esteticamente molto bello, emotivamente coinvolgente, scritto bene e recitato perfettamente dalla Ronan, un titolo che mi ha davvero colpito e lasciato un piacevolissimo ricordo. Per gli amanti degli anni '50, delle storie d'amore o delle ricostruzioni storiche un must-see.
Parola chiave: Miss Kelly.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 16 settembre 2010

Film 137 - L'ospite inatteso

Me against TV: episodio 3. Questa è la volta buona.


Film 137: "L'ospite inatteso" (2007) di Thomas McCarthy
Visto: dalla TV
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Miracolosamente la tv della seconda serata mi propone qualcosa di buono, interessante e recente. Un film uscito al cinema qualche anno fa e che mi aveva colpito perchè casualmente visto dalla mia capa di allora che me lo aveva consigliato. E, in effetti, non è per niente male come film.
Molte tematiche emergono da un'unica storia, qui raccontata col garbo della semplicità, dal razzismo ai pregiudizi, dal fallimento all'amore alla musica ai sogni. C'è n'è per tutti, basta lasciarsi trasportare.
Richard Jenkins - che per questo ruolo ha ottenuto nel 2008 la sua prima nomination all'Oscar - interpreta un professore che scopre degli intrusi in una sua seconda casa e, in un primo momento di spavento, li caccia. Non ci vorrà molto perchè il prof. Vale torni suoi suoi passi per cominciare una convivenza, e un'amicizia, che cambierà le vite di tutti i protagonisti.
La solitudine dell'uomo, poi, farà sì che la sua disponibilità ad interagire ed integrarsi con quelli che erano estranei (anche a livello culturale) sia totale e, dai nuovi interessi che nasceranno, quello per la musica porterà ad avventure decisamente impensate dall'uomo che fino a pochi mesi prima si nascondeva dietro la menzogna di un lavoro soddisfacente ed appagante.
Consigli: Una pellicola decisamente alternativa in cui, per una volta, è il 'bianco' che si mescola e fonde con l'amico 'nero'. E' un bell'esperimento, garbato e profondo.
Parola chiave: Immigrazione.


Ric