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giovedì 7 dicembre 2023

Film 2235 - Dream Scenario

Intro: Seratina cinematografica con la mia nuova collega brasiliana. E per il nostro primo appuntamento al cinema, ci siamo concessi qualcosa di meno commerciale delle solite offerte cinematografiche da multisala.

Film 2235: "Dream Scenario" (2023) di Kristoffer Borgli
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Débora
In sintesi: avevo grandi aspettative per questo film, che solo in parte si sono avverate.
Sicuramente l'elemento di stranezza legato a questa storia c'è tutto, la pellicola è un crescendo di situazioni surreali e assurde, tutte a mettere alla prova un protagonista dalla vita mediocre che trova fama e (per un po') gloria nella premessa del film: cosa succede quando gran parte della popolazione mondiale sogna di continuo la stessa persona, ovvero il nostro protagonista, senza apparente motivo?
Il problema per me, però, sta proprio qui, il fatto che la casualità iniziale di questa suggestione di massa non venga mai di fatto spiegata. Il che lascia lo spettatore un po' insoddisfatto, tanto frustrato quando Paul (Nicolas Cage), il protagonista di questo "Dream Scenario". Certo, il fatto che manchi una motivazione aiuta sicuramente a veicolare il senso di confusione e insensatezza che la trama vuole mettere in scena, però dopo tanto caos mi avrebbe fatto piacere scoprire il motivo alla base di un avvenimento tanto particolare (e un'idea per un film così originale).
Mancando di dare un senso agli accadimenti del film, Kristoffer Borgli (sceneggiatore e regista) fa certamente una scelta di stile per la sua creatura cinematografica, una scelta che non necessariamente soddisferà tutti.
Fatta pace con questa particolarità di "Dream Scenario", il risultato finale è comunque molto buono: Nicolas Cage è fantastico e perfetto per questo ruolo, ultimamente davvero in gran spolvero (penso ai recenti "The Unbearable Weight of Massive Talent" e, anche se non mi è piaciuto, "Renfield") e la sensazione che ho avuto per tutta la visione è che si trattasse di un'opera di Michel Gondry dei bei tempi di "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" o "I'm Thinking of Ending Things" di Charlie Kaufman. Quindi, per chi amasse quel tipo di intrattenimento, "Dream Scenario" non mancherà di incantare.
Cast: Nicolas Cage, Julianne Nicholson, Michael Cera, Tim Meadows, Dylan Gelula, Dylan Baker, Noah Centineo, Nicholas Braun.
Box Office: $4.6 milioni
Vale o non vale: Non per tutti, ma sicuramente un interessante esperimento cinematografico. Richiede una certa dose di concentrazione
Premi: /
Parola chiave: Subconscio collettivo.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 9 luglio 2022

Film 2117 - The Black Phone

Intro: La scelta era tra questa pellicola e "Elvis". Ero sicuro che Ciarán avrebbe scelto "Elvis", dato che non guarda horror, eppure dopo aver visto il trailer di questo film qualche settimana fa, gli era rimasto impresso. E quindi sì, per la prima volta io e Ciarán siamo andati al cinema a vedere una pellicola horror insieme.

Film 2117: "The Black Phone" (2021) di Scott Derrickson
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: "The Black Phone", ovvero il thriller che non ti aspetti.
Mascherata da horror - a mio avviso per motivi commerciali - la pellicola di Scott Derrickson ("The Exorcism of Emily Rose", "Sinister", ma anche il primo "Doctor Strange") è in realtà un mix davvero ben bilanciato di soprannaturale e thriller, con un quanto basta di spaventoso per tenere lo spettatore incollato alla sedia dall'inizio alla fine, pronto a saltare al minimo accenno di possibile spavento. Che, immancabile, arriva.
Questa pellicola fa un ottimo lavoro in termini di suspense e tensione, regala ottime performance da parte di un cast di giovani attori davvero dotati - specialmente Madeleine McGraw, qui talvolta anche elemento comico della storia - e un Ethan Hawke maledettamente inquietante anche con una maschera sulla faccia per il 95% del film, il tutto per un risultato finale che è una montagna russa emotiva, andando a tirare in ballo classici elementi horror, insieme a momenti più legati al soprannaturale e una maggiorparte (inaspettata) di classici momenti thriller e temi per niente scontati in un prodotto che mira al più largo consumo possibile come questo: rapimento di bambini e il loro omicidio, plausibili abusi, oltre che un padre violento alcolizzato. Insomma, non esattamente il classico titolo dell'orrore.
Ma "The Black Phone" gestisce tutto questo mix di elementi apparentementi difficili da mescolare insieme davvero alla grande e il risultato finale è un tour de force che lascia davvero soddisfatti.
Cast: Mason Thames, Madeleine McGraw, Jeremy Davies, James Ransone, Ethan Hawke.
Box Office: $99.1 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Decisamente una bella sorpresa per un titolo che potrebbe apparire il classico horror un po' banale e tirato via che, invece, sorprende positivamente per una trama ben pensata, un grande cast e un risultato finale pauroso quanto basta e sorprendentemente interessante da seguire.
Premi: /
Parola chiave: Sogni.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 6 marzo 2021

Film 1965 - Cocktail

Intro: Mi prendo una pausa dalla ricerca per il mio progetto universitario e decido di vedere un film di cui avevo sempre sentito parlare e non avevo mai avuto l'occasione di recuperare. E del quale conoscevo una scena iconica.
Peccato che fosse il film sbagliato.
Film 1965: "Cocktail" (1988) di Roger Donaldson
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: "Cocktail" è tutto quello che non mi aspettavo da questo film e, soprattutto, non il film che pensavo di stare per vedere (che era poi "Risky Business", recuperato qualche sera dopo). Insomma, una sorpresa sotto molteplici punti di vista.
Un po' perché si tratta di una gran boiata, un po' perché si tratta di una di quelle boiate che si prende molto sul serio, il che rende il risltato finale ancora più godibile, devo ammettere.
Poi, diciamoci la verità, rivedrei "Cocktail"? Assolutamente no, però togliersi uno sfizio non ha mai fatto del male a nessuno (anche se era lo sfizio sbagliato).
Cast: Tom Cruise, Bryan Brown, Elisabeth Shue, Gina Gershon, Kelly Lynch, Lisa Banes.
Box Office: $171.5 milioni
Vale o non vale: Un po' 80s nostalgia, un po' baggianata per teenagers desideros* di una shakerata da Tom Cruise, "Cocktail" mette in scena una serie considerevole di elementi drammatici (come suicidio e disperazione), mixando il tutto in un calderone che si prende molto sul serio, ma non riesce a stare al passo con il tono che vorrebbe dare al prodotto finale. Quindi va un po' così, prendere o lasciare.
Premi: Candidato al Golden Globe e al Grammy per la Migliore canzone originale ("Kokomo"). Candidato a 4 Razzie Per Peggior film, sceneggiatura, regia e attore protagonist (Cruise), il film ha vinto nelle prime due categorie.
Parola chiave: Cocktails & Dreams.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 13 settembre 2020

Film 1920 - Nightmare 2 - La rivincita

Intro: Avendo visto il primo, ci eravamo fissati con l'idea di vedere anche il sequel...
Film 1920: "Nightmare 2 - La rivincita" (1985) di Jack Sholder
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea
In sintesi: dove posso arrivare a capire il successo del primo film, qui fatico a comprendere. Sicuramente meno riuscito e carente di idee, "Nightmare 2" fatica ad ingranare per una moltitudine di motivi il cui principale sta nel protagonista. Jesse Walsh (Mark Patton) è, infatti, uno strano personaggio che convince poco in tutti i campi - un esempio: è un nerd, ma sta con la bella ragazza e fa a botte col bulletto della squadra - e, rispetto alla storia, non è un elemento che aggiunge assolutamente niente rispetto ad un corso degli eventi che sa già di predestinato, in quanto Freddy non potrà che uccidere le sue vittime nei sogni, ma risultare comunque sconfitto nel finale.
Il piglio sorprendete qui, invece, è di altro tipo: c'è un elevatissimo tasso di sessualità che, inaspettatamente, si sviluppa tra gli elementi maschili della storia. Jesse viene presentato sudato e in mutande (con tanto di mano che va a "sistemare" non appena si alza dal letto), poi la lotta con il bulletto, un ritrovo in un bar gay, una delle vittime di Freddy che, nuda, viene presa a frustate sul sedere mentre è sotto la doccia dello spogliatoio, un'altra ancora che viene uccisa in pantaloncini... Insomma, la sceneggiatura sembra giocare molto con un piglio omoerotico che francamente mai mi era capitato di trovare in un prodotto di genere horror, indirizzato ad un pubblico teen e che, soprattutto, è stato concepito 35 anni fa. Senza che ci sia alcunché di male, ovviamente, ho trovato la cosa un po' distraente e, in certe scene, anche un tantino ridicola. Non mi è dato sapere se ci fosse un intento comico/parodistico.
In ogni caso "A Nightmare on Elm Street 2: Freddy's Revenge" non è certo un sequel che mi abbia colpito per qualità di sceneggiatura o capacità attoriale. Ha i suoi evidenti limiti, anche se tutto sommato risulta innocuo.
Film 1917 - Nightmare - Dal profondo della notte
Film 1920 - Nightmare 2 - La rivincita
Film 272 - Nightmare
Cast: Mark Patton, Kim Myers, Robert Rusler, Clu Gulager, Hope Lange, Robert Englund.
Box Office: $30 milioni (solo USA)
Vale o non vale: Un numero 2 che tenta di riproporre l'idea originale con un nuovo twist narrativo, pur fallendo in una realizzazione che risulta lenta e mal recitata. I fan della saga apprezzeranno, gli altri potrebbero trovarlo naïf.
Premi: /
Parola chiave: Possessione.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 5 febbraio 2016

Film 1062 - Inception

Giornata non felicissima di dicembre, eppure salvata da qualche buon elemento positivo.
Film 1062: "Inception" (2010) di Christopher Nolan
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Avevo voglia di rivederlo da tempo, perché è un bel film, ha degli effetti speciali pazzeschi, una colonna sonora da urlo, un cast fantastico... e perché è di Nolan. Tutti questi elementi assieme fanno di "Inception" uno dei miei film preferiti, esempio di come una pellicola sappia colpirmi sempre e comunque per spettacolarità e inventiva, non importa quante volte l'abbia già vista.
Non c'è molto altro da aggiungere: insieme a "Il cigno nero" uno dei migliori film del 2010.
Ps. 4 Oscar, anche se quello per la sceneggiatura mancato. Il che è un delitto vero e proprio.
Film 156 - Inception
Film 339 - Inception
Film 1062 - Inception
Film 1512 - Inception
Cast: Leonardo DiCaprio, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page, Tom Hardy, Cillian Murphy, Tom Berenger, Michael Caine, Pete Postlethwaite, Dileep Rao, Lukas Haas.
Box Office: $825.5 milioni
Consigli: Quest'anno sono nuovamente sul grande schermo insieme, entrambi candidati all'Oscar: DiCaprio e Hardy, qui alleati e in "The Revenant" nemici giurati. Una coppia da cinema che funziona bene tra gli onirici sogni di Nolan quanto tra i gelidi ghiacci di Iñárritu. Insieme a loro un cast ricco di star e talenti per un viaggio adrenalinico tra fantasia e realtà, mondi paralleli, subconsci, fantasie e speranze, il tutto - un rimbalzo dopo l'altro - per tentare di instillare un'idea.
Nella lista dei miei personali capolavori.
Parola chiave: Totem.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 17 aprile 2012

Film 381 - Nuovomondo

Una pellicola che guardo sempre volentieri.


Film 381: "Nuovomondo" (2006) di Emanuele Crialese
Visto: dal computer di di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Nel 2006 a Venezia Crialese con "Nuovomondo" vince tutto tranne che il Leone d'Oro. Ai David di Donatello si porta a casa 3 premi (costumi, scenografia, effetti speciali), ma nessuno di quelli importanti. Lo propongono come candidato italiano per il Miglior film straniero agli Oscar, ma non entra in cinquina.
Nel 2011, sempre Crialese, questa volta con "Terraferma", a Venezia vince molto, ma niente Leone d'Oro. Ai David di Donatello riceve 3 nomination (film, regia, attrice protagonista) e agli Oscar viene nuovamente scelto come rappresentante italiano per la categoria film straniero, ma anche in questa occasione non viene scelto.
Ora vorrei trarre delle facili conclusioni. Innanzitutto a Crialese piace coniare per le sue pellicole nuove parole composte da due separate. E, lo si deduce anche solo dai trailer, c'è uno stretto legame con il mare in entrambe. Lo trovo curioso. Poi, evidentemente, è un autore che in Italia piace, ma a cui non si da il pieno appoggio. Il che non è funzionale ad un supporto a livello internazionale tale da giustificare un richiamo di pubblico. Se tutti, da noi, dicessero che è un film che
va visto, allora forse anche all'estero si prenderebbero la briga di riconoscerci qualcosa. Ma non tocchiamo un tema sconfinato come questo. Direttamente collegato a quanto appena detto, poi, un fatto bizzarro. Crialese risulta sempre la seconda scelta del nostro Paese quale candidato rappresentante italiano agli Oscar. Fu così con "La sconosciuta" di Tornatore (che aveva battuto la pellicola in oggetto ai David nelle categorie principali tra cui Miglior film) e che venne proposto come 'rappresentante' per l'anno successivo a "Nuovomondo" ed è stato così quest'anno quando, impossibilitati per motivi di regolamento a scegliere "This Must Be the Place" (negli USA il film non sarebbe uscito in tempo nelle sale per risultare idoneo a competere) si è finito per proporre "Terraferma".
"The Golden Door", come è stato ribattezzato il film a livello internazionale, è uno di quei rari casi in cui il cinema italiano riesce ad emergere per qualità e capacità oltre che per un certo tono visionario e creativo e, nonostante questo, non viene comunque universalmente osannato. Non perchè serva per forza che la critica si compatti tutta e lotti per un prodotto di qualità, ma perchè, per una volta, sarebbe bello udire un unico coro di voci che, invece di commentare facile il tono idiota di un qualunque prodotto medio nostrano (cito alcune perle: "Femmine contro maschi", "Ex", "Natale in crociera", "Benvenuti al nord", "Com'è bello far l'amore"), esalta un film che vale la pena di essere visto per diversi motivi.
La trama è, innanzitutto, interessante e tocca una realtà storica che nel nostro Paese ha coinvolto numerose famiglie: l'emigrazione verso il paradiso USA. Poi il cast, a partire dai bravissimi Vincenzo Amato e Charlotte Gainsbourg (una nomination anche a lei per qualche premio non la si poteva dare, dato che recita pure in italiano? Quando si dice un'occasione persa...) che da prova di essere davvero azzeccato per i ruoli richiesti dalla pellicola. Infine un'attenzione per i particolari che, generalmente, non appartiene al nostro cinema.
Bellissima, per esempio, la scena in cui, finalmente lasciatisi Ellis Island alle spalle, i protagonisti riemergono da un mare di candida acqua bianca, quasi a voler suggerire l'inizio di un futuro ancora tutto da scrivere, pulito e pieno di possibilità che aspettano solo di essere colte. Un bagno che pulisce l'anima, insomma, da tutto ciò che è stato prima. Visivamente potentissimo oltre che piuttosto poetico.
Molto belle, ancora, le allucinazioni degli ortaggi giganti che suggestionano Salvatore - e non solo lui - nell'attesa di mettersi in viaggio verso l'America. Le foto dei soldi che crescono sugli alberi, poi, fanno il resto. Molto curato, insomma, l'universo di contorno alla storia, funzionale a raccontare una psicologia dei personaggi approfondita e resa attraverso meccanismi efficaci, con un linguaggio visivo semplice ma azzeccato.
In una specie di Titanic per sfollati, dunque, si sviluppa la vicenda di una famiglia che impacchetta sogni e speranze di un'esistenza migliore e lascia la terra natia (una Sicilia che più rurale non si può) per imbarcarsi nella scommessa più grande della loro vita. Si lega a loro la vicenda di Lucy Reed che finirà per rimanere più coinvolta del previsto.
Al di là della vicenda umana in sé, comunque, incuriosisce la ricostruzione meticolosa delle ispezioni ad Ellis Island in cui i nuovi arrivati venivano sottoposti a controlli sull'igiene e le funzioni mentali. Successivo step quello del matrimonio 'forzato', nel senso che chi non aveva un consorte locale pronto all'arrivo negli Stati Uniti, veniva presto imbarcato nuovamente per essere rimpatriato.
I destini di tanti si incrociano in un unico lunghissimo momento, tra speranza e paura, curiosità e aspettative, ma non tutti saranno così fortunati da poter varcare il tanto agognato cancello per il paradiso.
Consigli: Cinema italiano da esportazione, cast internazionale, storia di qualità. Se non basta questo a convincervi, lasciatevi almeno tentare dalle verdure giganti o... gli alberi dei soldi!
Parola chiave: Matrimonio.
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Ric

mercoledì 7 dicembre 2011

Film 339 - Inception

Dovevo rivederlo prima o poi...


Film 339: "Inception" (2010) di Christopher Nolan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Comprato il dvd qualche tempo fa, ho approfittato di una serata in casa per rivedere uno dei film che più ho apprezzato la scorsa stagione.
Potente sia visivamente che a livello di trama, musiche fantastiche e un cast da far brillare gli occhi degli appassionati, "Inception" è un gioiello della cinematografia contemporanea, nonchè avanguardia - dal mio punto di vista - per la regia di Nolan, sempre più lanciato in esperimenti filmici di alto livello. Dopo aver riportato in auge la Gotham City di Batman e aver partecipato alla stesura della sceneggiatura del nuovo Superman di Zack Snyder "Man of Steel" (2013), il regista incanta con una pellicola ad elevatissimo budget (160 milioni di $) che per molti aspetti si potrebbe definire blockbuster, ma anche solo grazie alla sceneggiatura riesce ad elevarsi rispetto alla semplice definizione di film commerciale che, di certo, non rappresenta appieno questa pellicola.
Spettacolare e contorto, un sogno nel sogno che tiene col fiato sospeso lo spettatore che, attento, non riesce a staccare gli occhi dal video. una serie infinita di set, location vere e digitali, camere d'albergo che ruotano, contraccolpi per il risveglio, inseguimenti e rischi da film d'azione e suspance degna di un buon thriller.
Inutile dire quanto abbia avuto piacere di rivedere "Inception" per mille motivi che non si possono elencare. E' più facile consigliare, a chi vuole, di vederlo per lasciarsi affascinare. Il finale sarà agrodolce.
Ps. 4 Oscar: fotografia, effetti speciali, missaggio e montaggio sonoro. $825,532,764 di incasso mondiale senza l'escamotage del 3D.

Film 156 - Inception
Film 339 - Inception
Film 1062 - Inception
Film 1512 - Inception
Consigli: Seguire attentamente, usufruire del dolby surround e godersi la colonna sonora. Tecnicamente superiore.
Parola chiave: 528491.

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Ric

lunedì 12 settembre 2011

Film 296 - Appaloosa

Ne avevo letto e sentito parlare, ero curioso...


Film 296: "Appaloosa" (2008) di Ed Harris
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "Appaloosa" è un bel western che non avrei mai pensato potesse appassionarmi. Il genere di per sé non mi appartiene e, in effetti, non subisco quasi mai il fascino dei duelli all'ultimo colpo di pistola. Ma apprezzo molto Ed Harris (qui anche regista) e non ho potuto non dare una possibilità a questa pellicola, una delle ultime in cui Renée Zellweger ha effettivamente azzeccato il ruolo.
Viggo Mortensen è il più affascinante tra i personaggi (com'è che è sempre così?) e il suo silenzioso ma fedele Everett Hitch è magnetico in maniera impressionante. Uno degli attori più dotati di questi tempi, sempre a cavallo di nuove sfide recitative, ma tenuto un pò in disparte dai grandi fasti celebrativi forse proprio per questa sua tendenza a sperimentare. Bravo, sempre una certezza.
Come si diceva, poi, azzeccata la Zellweger, doppia e sottile, vulnerabile e calcolatrice, sottomessa alla necessità di protezione che crede di poter trovare solo nel 'capo branco'. E' brava e rende ottimamente il personaggio per cui a tratti proviamo antipatia, a tratti compassione.
Harris, invece, è tutto d'un pezzo, una roccia granitica su cui puoi fare affidamento al 100%. E' un personaggio classico, ma sicuramente il nostro ha il physique du rôle e il personaggio di Virgil Cole ci piace proprio per la sua durezza semplice.
In tutto questo il cattivo di turno è Jeremy Irons in un ruolo che, lo ammetto, non mi ha particolarmente sconvolto.
Bene il duello finale, l'onore e la virilità sono al centro della contesa, l'amore e la vita al centro della storia. Il tutto è un bel mix, un film passato in sordina, ma che risulta piacevolmente riuscito. Nonostante sia un western.
Consigli: Se piace il genere meglio non perderselo! (in streaming e download si trova tranquillamente)
Parola chiave: Amicizia.

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Ric

mercoledì 29 giugno 2011

Film 272 - Nightmare

Cambio radicale di toni e genere per una serata casalinga nel buio della camera...


Film 272: "Nightmare" (2010) di Samuel Bayer
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Non si può certo parlare molto bene di questa pellicola, se non per quanto riguarda la bella fotografia, ben riuscita e funzionale all'atmosfera cupa che si necessita per un horror hollywoodiano. Manca, però, la paura vera che non sia causata semplicemente dal disgusto per uno squartamento o un intestino fuori posto. E' vero, un po' di tensione c'è, ma è tutta dovuta alla notevole fama del suo protagonista - capace di trasformare sogni in incubi presentandosi nella mente dei malcapitati - piuttosto che ad un vero merito del film stesso. Si attende che Freddy Krueger se ne esca fuori con la sua versione geneticamente modifica di Wolverine per sbrindellare qualcuno e, nell'attesa, si è sempre un po' sul chi vive. Ma questo basta a catalogare un film come 'di paura'?
Il cast di mezzi sconosciuti (che per l'horror è quasi un must) comprende Jackie Earle Haley/Freddy ("Watchmen" e candidato all'Oscar per "Little Children" con la Winslet), la depressa e deprimente Rooney Mara ("The Social Network", ma sinceramente non ho idea del perchè sia famosa), Kyle Gallner ("Il corpo di Jennifer", "Il messaggero"), Kellan Lutz (l'Emmett Cullen della saga "Twilight") e una serie di ancora più sconosciuti personaggi/futura carne da macello (nel film, per carità!) che è sinceramente inutile nominare.
Non coadiuvata dal cast, insomma, la pellicola fatica ad ingranare su molti fronti. Anche il ritmo non è dei più serrati, nonostante - come si diceva - la fama stessa del protagonista di questo ennesimo "Nightmare" (il nono) induca lo spettatore ad uno stato di costante e sottesa tensione. Lo slancio, poi, drammatico con accusa di pedofilia (lo so, viene svelato solo nel finale, ma si capisce fin dall'inizio) e conseguente rogo-sacrificio è un tocco 'da lacrimuccia' che non si incastra bene con l'immagine sadica della saga. Genitori carnefici come l'omicida dei figli è un cliché (anche abusato) di cui non si sentiva davvero il bisogno. Un rilancio più costruttivo e meno scontato di questa serie (di cui non sono fan) sarebbe stato più gradito. I $113,400,000 incassati nel mondo, comunque, fanno tendenzialmente capire che, qualcuno, ha, però, effettivamente apprezzato.
Film 1917 - Nightmare - Dal profondo della notte
Film 1920 - Nightmare 2 - La rivincita
Film 272 - Nightmare
Consigli: Per aumentare un pelo la tensione è meglio godersi il film da soli, di notte e al buio. E' un valore aggiunto da non sottovalutare!
Parola chiave: Sogni.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 25 maggio 2011

Film 262 - A Sud di New York

Per una serata a casa di Alice carica di nebbia e alcol, serviva una botta trash per completare in bellezza la serata. Mai film fu più azzeccato, purtroppo.


Film 262: "A Sud di New York" (2010) di Elena Bonelli
Visto: dal computer di Alice
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Alice
Pensieri: Questo film è talmente brutto da essere imbarazzante. Imbarazzante nella recitazione, nella scelta del cast, nella trama proposta, nella ricaduta dei generi assolutamente insensata (commedia? Musical? Trashata? B-Movie?). Un film come questo, che più che andare al cinema potrebbe al massimo aspirare ad una proiezione in trattoria, è un insulto alla produzione cinematografica nostrana (già di per sé molto carente). A peggiorare la situazione i fondi - sprecati - del Ministero dei Beni Culturali per un ammontare del budget a circa 2 milioni di euro (secondo IMDb.com). Scandaloso, credetemi.
Suggerirei di sprecare tempo per questa pellicola solo per verificare in prima persona quanto ridicola possa essere una produzione come questa. Far lavorare gli 'amici di Maria' per dimostrare al pubblico (ma poi che pubblico?) che passare per di lì è davvero fonte di successo tangibile immediato lascia un amaro in bocca che difficilmente se ne va. Di quali doti recitative parliamo? Canore? Un talento generale?
No, niente 'talenti' per questo "A Sud di New York" che fa della baracconata la sua forza, con un vanto tale da sembrare quasi crederci seriamente. A parte il trash non c'è niente, nemmeno un piglio spiritoso che renda scanzonato il tutto.
L'eccesso spacciato per divertente (vestirsi come Fran Drescher non ti rende "La tata"), l'assurdo come plausibile (una discoteca intera - piena al completo - commossa per un duetto stonato), la copiatura forzata dei format americani nel disperato tentativo di mascherare una carenza di idee disarmante, rendono questo un film detestabile, piacevole solamente come tiro a bersaglio per commenti taglienti durante la sua visione.
Soldi buttati (ci sarebbe chi il cinema vero vorrebbe farlo) e tempo sprecato. Un insulto.
Consigli: Spazzatura pura. Da vedere solo per deriderlo.
Parola chiave: New York.

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Ric

lunedì 25 ottobre 2010

Film 156 - Inception

Il film più atteso dell'anno, anche da me. Un cast stellare, un regista diventato di culto grazie ad alcune scelte decisamente azzeccate. Una storia che più complicata non si può ed effetti speciali che definire da urlo è fargli un torto. Che dire se non... sensazionale!


Film 156: "Inception" (2010) di Christopher Nolan
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea Puffo
Pensieri: C’è stato un momento – precisamente il 1997 – in cui molti di noi hanno affrontato la noiosa lungaggine del Titanic solamente per godere della morte finale del tanto odiato Leonardo DiCaprio/Jack.
Quelli erano tempi in cui il giovanissimo attore compariva in ogni dove, sbucava peggio che il signor Pattinson oggi: televisione, giornali, giornaletti, qualche film (sbagliato) come La maschera di ferro o The Beach, biografie più o meno autorizzate, poster, cartoline e tanto, tanto, tanto altro ancora.
Saturi causa indigestione da sovraesposizione, abbiamo sperato che una cosa del genere non avremmo più dovuto subirla. Che DiCaprio finisse dimenticato e che, finalmente, potessimo gustarci un film al cinema senza una marea di adolescenti innamorate con gridolino facile alla vista del biondo beniamino.
Contro molti pronostici, invece, oggi DiCaprio è una superstar. Non più per minorenni dall’ormone sensibile. In 13 anni di cammino dal famoso (o famigerato?) naufragio, ha saputo consolidare ed accrescere la sua popolarità, collaborando con alcuni tra i migliori narratori cinematografici di oggi (Scorsese in primis) diventando sempre più garanzia di grandi guadagni al botteghino. Ultimo, in ordine di tempo (da noi è uscito il 24 settembre), è Inception che, ad oggi, può vantare $804,183,607 di incasso mondiale, il film che ha guadagnato di più nel 2010 dopo Toy story 3 – La grande fuga. Si è gridato già più volte al capolavoro, lodando non solo il DiCaprio protagonista, ma anche svariati altri elementi del film. Il più evidente, sicuramente, è il grande lavoro di effetti speciali che sta dietro una resa così ben riuscita. La storia intricatissima di Nolan (altro elemento a favore) necessita di un supporto visivo davvero complesso, capace di interagire con i suoi personaggi in maniera così sofisticata che, fossero stati impiegati effetti scadenti, il film avrebbe raccolto solo fischi.
Invece Christopher Nolan è abituato a spingersi al limite: già con The Prestige aveva portato la sua storia ai confini con il fantascientifico, incastrando elementi storici con elaborazione pseudo scientifiche che, sicuramente, ad un altro avrebbero finito per sfuggire di mano. Ma il nostro regista londinese non si fa mettere nel sacco così facilmente e, anche qui, si districa egregiamente tra sogni, lavori da svolgere, generazione di idee spontanee, inseguimenti, sparatorie e una storia d’amore che più struggente non si può. Sia chiaro a tutti, il film non è per niente semplice. Richiede mente libera e concentrazione. Ma lasciarsi trascinare in fondo, nella mente dei vari protagonisti, è davvero affascinante!
Il tutto supportato da una colonna sonora da urlo, veramente azzeccata, capace di accompagnare vicende, emozioni, sentimenti tanto bene quanto solo un capace compositore come Hans Zimmer può fare. Il mio cuore è stato decisamente conquistato dall’atmosfera decadente delle track “Dream Is Collapsing” e “528491″ (ricordate questo numero, è importante) o dal ritmo trascinante di “Mombassa”.
Insomma, una combinazione vincente di elementi che – come se il resto non fosse già abbastanza – gioca inoltre su un certo appeal commerciale regalato dal cast che prevede un susseguirsi di grandi nomi (e grandi premi) del cinema contemporaneo: si passa dal nostro amato/odiato DiCaprio, ai premi Oscar Marion Cotillard (La vie en rose) e Michael Caine (Hannah e le sue sorelle e Le regole della casa del sidro, ai candidati all’Oscar Ellen Page (Juno) e Ken Watanabe (L’ultimo samurai), agli istrionici Joseph Gordon-Levitt ((500) giorni insieme) e Cillian Murphy (La ragazza con l’orecchino di perla, Il cavaliere oscuro) al viso stra-conosciuto e ormai logoro di Pete Postlethwaite (Nel nome del padre).
Insomma, questo ‘innesto’ di Nolan, nella nostra mente, è sicuramente riuscito: Inception ha davvero qualcosa di nuovo da raccontare (James Cameron impara!) e, soprattutto, da far vedere! Ringraziando il cielo che, per una volta, ci è stato risparmiato il mal di testa del 3D. E, chissà, magari il 27 febbraio ci scappa pure qualche statuetta importante…
Film 156 - Inception
Film 339 - Inception
Film 1062 - Inception
Film 1512 - Inception
Consigli: Bellissimo! Non si può davvero perdere! Un capolavoro complesso e ben realizzato che va più volte visto per non perdere tutti i particolari della trama. Davvero sorprendente!
Parola chiave: (Ce ne sarebbero tantissime! Ne scelgo 3) Mal. Realtà. 528491.




Ric

mercoledì 8 settembre 2010

Film 133 - Revolutionary Road

Tornato alla mia più tradizionale vocazione americana, scelgo un film che volevo vedere da un po' per una serie di motivi. Primo fra tutti? Kate Winslet.


Film 133: "Revolutionary Road" (2008) di Sam Mendes
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non sempre l'amore basta a salvare la vita di coppia dalle insidie della vita quotidiana. Banale, direte voi.
Un po', ma è il fulcro e la ragion d'essere del film del Sig. Mendes, ex Mr. Winslet (sono separati da poco), che riprende il racconto dallo stesso titolo dello scrittore Richard Yates e ne confeziona una pellicola molto curata e raffinata in cui la celeberrima coppia del "Titanic" tenta il bis maturo per dimostrare che la loro barca in effetti non è ancora affondata. Niente di più vero, tra l'altro, confermato anche da i due Golden Globes vinti dalla Winslet nell'edizione 2009 - quindi per la stagione cinematografica 2008 - di cui uno proprio per questo film (ma l'Oscar è arrivato per "The Reader") e dai recenti successi al botteghino di DiCaprio, prima con "Shutter Island" di Scorsere e adesso con "Inception" di Nolan.
Insieme i due belli (ma è la Winslet quella che la spunta in bellezza, questa volta) formano una coppia di attori degni di nota e spessore, capaci di rendere con estremo realismo la drammaticità che un racconto come questo richiede. Ottimo anche il contorno attoriale, con Kathy Bates (vi dice niente? Già, "Titanic" anche lei!) e il nominato all'Oscar, per questo ruolo, Michael Shannon qui in versione pazzoide.
Qual è, quindi, il deficit principale del film? E la causa del suo successo molto sotto le aspettative? Beh, come sempre accade, dopo 11 anni le cose non sono più le stesse, i fans hanno guardato oltre e chi urlava e scalpitava per il DiCaprio adolescente, ora forse è meno interssato a vederlo collocato in un sobborgo residenziale anni '50 che si deprime per il lavoro poco soddisfacente e la gabbia in cui si è auto rinchiuso. Insomma, il confronto con un colosso (per quanto discutibile) come il "Titanic" (11 Oscar e, fino a quest'anno, record assoluto di incassi di tutta la storia del cinema) risulta difficile perfino agli attori stessi che lo interpretarono nel lontano '97. Le storie sono imparagonabili, i temi e i toni pure. Ma, nonostante questo, si è puntato buona parte della campagna promozionale sulla 'reunion' dei due attori che, a suo tempo, furono capaci di creare una magia che ad oggi è difficile ricreare.
Valorizzare la pellicola per altri motivi sarebbe stato probabilmente mossa meno commerciale, ma più interessante. Meno gossip da red carpet e più prestigio a recitazione e storia avrebbe sicuramente giovato.
Il film è bello, difficile, toccante in certi punti. Non è IL capolavoro di Mendes (pare che sia ''American Beauty''), ma dimostra di saper dirigere bene i suoi attori, cosa non da poco. Sottovalutarlo per la scelta di averlo pubblicizzato come dopo-Titanic sarebbe un errore. Ps. Bellissimi fotografia e costumi. 3 nominations agli Oscar 2009: attore non protagonista, costumi e scenografia.
Consigli: Una bella sfida, non sempre totalmente riuscita, ma avvincente e interessante. Drammatico e non semplicissimo da digerire, soprattutto ai nostri giorni in cui siamo abituati ad un certo livello di emancipazione oltre che ad assecondare i nostri desideri costi quel che costi.
Parola chiave: Aborto.


Ric