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lunedì 26 febbraio 2024

Film 2252 - Mommie Dearest

Intro: Ne avevo sempre sentito parlare, ma non avevo mai avuto l'occasione di vederlo. Finalmente qualche settimana fa è giunto il momento...

Film 2252: "Mommie Dearest" (1981) di Frank Perry
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Jayce
In sintesi: non sapevo bene cosa aspettarmi da questo "Mommie Dearest", principalmente perché negli anni ne avevo sentito parlare malissimo oppure sentito citare da svariati concorrenti, quando non Rupaul stesso, nei vari franchise di Drag Race. Altro non sapevo.
Di fatto, preparato com'ero alla straripanza camp, ho davvero apprezzato questo film nella sua assurda esagerazione e ho finalmente compreso il motivo di tanto apprezzamento della comunità LGBT: la storia incredibile, la protagonista senza freni, lo scorcio della vita glamour di una star hollywoodiana a cui si susseguono retroscena scabrosi tra abusi e deliri... insomma, è tutto talmente eccessivo da risultare, inevitabilmente, iconico (ma non per i motivo che la produzione i aspettava).
Faye Dunaway fa il film insieme alla storia - tratta dall'autobiagrafia omonia scritta da Christina Crawford, la figlia adottiva dell'attrice - in una combinazione esplosiva di fatti raccontati all'ennesima potenza, per un risultato finale inaspettatamente comico che, pur involontario, finisce per regalare al film lo stato di titolo di culto.
Cast: Faye Dunaway, Steve Forrest, Diana Scarwid, Howard da Silva, Rutanya Alda.
Box Office: $25 milioni
Vale o non vale: Non una buona pellicola, ma sicuramente una di cui parlare. Ci sono tantissime frasi celebri tratte da questo film e può essere divertente vedere quante se ne conoscono oppure scoprirne altre che non si sapeva fossero state create per questo titolo. Iconico per tutta una serie di motivi, vedere per credere.
Premi: Candidato a 9 Razzie Awards nel 1982, ne ha vinti 7 - tra cui peggior film, attrice, attore e attrice non protagonisti (rispettivamente Steve Forrest e Diana Scarwid) e sceneggiatura - a cui se n'è aggiunto uno nel 1992 per peggior film del decennio. Nel 2005 il film è stato ulteriormente candidato, questa volta senza vincere, nella categoria peggior film degli ultimi 25 anni.
Parola chiave: Proper.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 20 marzo 2017

Film 1326 - L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo

Proposto da Sky Go - per quanto non volessi più farmi abbindolare dal loro servizio becero -, mi sono lasciato convincere.

Film 1326: "L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo" (2015) di Jay Roach
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ero e al contempo non ero curioso di vederlo. Ammetto che la sovraesposizione di Bryan Cranston me lo ha reso un po' meno simpatico rispetto ai bei tempi di "Malcolm", in ogni caso la curiosità della sua prima nomination all'Oscar ha prevalso rispetto alla mia titubanza nei confronti di questo titolo.
La mia opinione nei confronti di "Trumbo" è duale esattamente come il mio atteggiamento prima di vedere il film. Devo dire che c'è una sorta di parte ludica che mi ha davvero appassionato, anche se il risultato finale non riesce ad andare oltre una ricostruzione quasi più televisiva che cinematografica. I toni, infatti, sembrano quasi più da piccolo schermo. Per quanto riguarda ciò che mi ha convinto, invece, devo dire che ho trovato i vari retroscena, dietro le quinte, curiosità sugli Oscar e pettegolezzi della vecchia Hollywood particolarmente intriganti e interessanti, legato ad un mondo oggi impensabile fatto di pionieri, attori leggendari, producers e starlette, per non parlare di una connotazione politica così netta da essere spaventosa. Puntare nuovamente i riflettori sull'episodio della lista nera di Hollywood, con i suoi 10 sfortunati protagonisti, è certamente un'operazione oggi ancora di valore, per cui ho apprezzato certamente l'argomento e il suo sviluppo, per quanto un approfondimento meno patinato e/o caricaturale sarebbe stato preferibile (mi chiedo ancora come si faccia ad affidare il ruolo di John Wayne a David James Elliott di "JAG - Avvocati in divisa"...).
Tutto sommato, comunque, ammetto che "Trumbo" non mi è dispiaciuto. Il cast è buono e particolarmente vario e Cranston è certamente in grado di lasciare il segno (ha certamente un ruolo che non fatica a rimanere impresso) e il film ha ampiamente superato le mie aspettative. non è un capolavoro, ma l'argomento è interessante e la due ore di pellicola passano in fretta.
Ps. Candidato agli Oscar 2016 per il Miglior attore protagonista.
Cast: Bryan Cranston, Diane Lane, Helen Mirren, Louis C.K., Elle Fanning, John Goodman, Michael Stuhlbarg, Alan Tudyk, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Dean O'Gorman, David James Elliott.
Box Office: $11
Consigli: Sicuramente meno epico di quanto cerchino di promuoverlo, è comunque un film discreto che ha il merito di trattare argomenti sempre attuali (libertà di pensiero, discriminazione, credo politico) qui mixati alle stravaganze della Hollywood classica. Se piace l'atmosfera, il cast o in generale le storie vere e sufficientemente impegnate, questo è un titolo da recuperare.
Parola chiave: Comunismo.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 7 novembre 2016

Film 1234 - Café Society

Un film di Allen è sempre una buona ragione per tornare al cinema. Un motivo in più l'ha fornito la Cineteca che ha proposto in versione originale il film, invogliandomi a recarmi presso il cinema Lumière nonostante la pioggia battente.

Film 1234: "Café Society" (2009) di Woody Allen
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Non fosse che cambia il cast e ogni tanto le location, si potrebbe pensare che ogni nuovo film di Woody Allen sia semplicemente la continuazione del precedente. Il regista ormai ha dato un'impronta riconoscibile ad ogni suo lavoro che comincia non appena si illumina lo schermo: musiche e titoli di testa sono sempre gli stessi come lo sono, del resto, a fine pellicola i titoli di coda e le rispettive musiche. Una dopo l'altra, le pellicole degli ultimi anni si possono quasi considerare come una standardizzata collezione sul regista newyorkese, una sorta di retrospettiva autoprodotta che è certamente un aspetto interessante dal punto di vista della riconoscibilità. Del resto rimango un po' perplesso da questo fatto quando penso che, teoricamente, ogni nuovo progetto è un'opera a sé, quindi dovrebbe presentare anche negli aspetti più tecnici una sorta di differenziazione che la distanzi dal prodotto precedente; se poi si aggiunge che, in quanto ad atmosfere e toni, Allen tende spesso a ripropore quelli che preferisce, la somiglianza diventa anche più evidente.
"Café Society" non è da meno: location lussuone, sfondi patinati, anni '30, Hollywood e stelle del cinema, ambienti raffinati, protagonista nevrotico, vero amore e difficoltà nell'affrontarlo e conservarlo, pressioni sociali, scherzi del destino, ambizioni del protagonista, ecc ecc. Inutile continuare la lista, è evidente che sul piano della storia le novità sono relative. Per quanto riguarda il risultato finale, però, devo dire che il film è una bella, piacevole sorpresa. Jesse Eisenberg è un grandissimo protagonista, perfetto nell'incarnare le ansie alleniane da manuale e Blake Lively, per quanto semi muta, è perfetta nel ruolo di musa, quasi donna da esporre in un ruolo relativamente importante ma certamente d'effetto. Steve Carell al cinema nell'ultimo paio d'anni pare essere riuscito a trovare spazio solo nel ruolo dell'eccentrico un po' simpatico e un po' disperato, mentre Kristen Stewart (che ha una voce particolarmente profonda e devo dire sexy), non è una scelta malvagia anche se qualche volta l'ho trovata troppo nel tentativo di replica di nevrosi alla Allen (penso all'episodio del guardaroba). In ogni caso il cast è scelto bene e vedere il film in versione originale mi ha davvero soddisfatto.
Per il resto si tratta di un prodotto ben confezionato, bello da vedere e affascinante nei modi e nei toni, spesso simpatico e a volte surreale, in ogni caso in linea con gli ultimi titoli del regista e comunque molto, molto meglio di "Magic in the Moonlight". Dunque un buon Allen che, a 80 anni compiuti, sembra non perdere (molti) colpi.
Ps. Il film ha aperto, fuori concorso, il Festival del Cinema di Cannes 2016.
Cast: Jeannie Berlin, Steve Carell, Jesse Eisenberg, Blake Lively, Parker Posey, Kristen Stewart, Corey Stoll, Ken Stott, Anna Camp, Paul Schneider, Sari Lennick.
Box Office: $24.9 milioni
Consigli: Francamente non mi aspettavo granché, mentre questo "Café Society" è un film molto raffinato e delicato, piacevole. Forse l'Allen degli ultimi anni non piace a tutti, ma è innegabile che si tratti sempre di un lucido narratore capace di evocare le atmosfere giuste oltre che un'aura glam e chic non comune. Di sicuro questo suo ultimo titolo si può vedere senza alcun tipo di controindicazione, carino e spensierato.
Parola chiave: Rodolfo Valentino.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 1 ottobre 2010

Film 143 - Mulholland Drive

Primo film di una lunga serie di 'lunedì a cena dal Puffo', tra insalata e chiacchiere, ci siamo concessi uno dei film più popolari di un certo Sig. Lynch...


Film 143: "Mulholland Drive" (2001) di David Lynch
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea Puffo, Diego
Pensieri: Al mio primo approccio ufficiale con questo regista ne esco pienamente soddisfatto! Sicuramente la buona compagnia ha influito positivamente: non si può non tenere presente che contano anche atmosfera e approccio con cui ci avviciniamo a qualsiasi film. Per mia fortuna la 'prima visione' di un film di Lynch è stata decisamente positiva anche grazie a questi elementi perchè forse, da solo, i 147 mininuti di pellicola li avrei un po' sofferti. E, invece, ne sono uscito piacevolmente affascinato e invogliato a scoprire meglio il mondo di un regista sicuramente non convenzionale.
In ogni caso non avrei potuto non amare Naomi Watts, una delle attrici più belle e BRAVE nella sfera hollywoodiana e che, grazie a questo film sicuramente ha dato un vero slancio alla sua carriera, seguito l'anno dopo dalla consacrazione al grande pubblico con un enorme successo commerciale quale "The Ring". In questa pellicola rende davvero bene il suo personaggio anche in scene non facili come quella del provino o nel momento in cui si rivela il grande mistero del suo personaggio.
Proprio questo mistero sarà perno e fulcro della vicenda e condizionerà l'intero andamento della storia. Storia assurda in certi tratti, ma affascinante già dal punto di partenza: bellissima donna (Laura Harring) in una limousine viene minacciata con una pistola da uno dei due in macchina con lei, ma un incidente stradale la lascia unica superstite illesa. Con un'amnesia... Come farà a ritrovarsi, a capire da dove arrivano tutti quei soldi nella borsetta, perchè fosse su una limousine in Mulholland Drive? Solo l'evolversi della storia lo farà capire.
Giochetti della mente, inganni, effusioni, stranissimi personaggi, cadaveri, film da girare e un po' di visione Freudiana della personalità. Ce n'è davvero per tutti i gusti. Vedere e capire non andranno sempre a braccetto in questa pellicola, ma abbandonarsi a un mondo non sempre logicamente proprio è alquanto affascinante e piacevolmente disorientante. Spegnete il vostro cervello e lasciate che sia quello di Lynch a condurvi nel suo intricato labirinto.
Consigli: Ci vuole un po' di pazienza, poi il film prende il via. E, soprattutto, una mente bella sgombra: pare ci siano 10 indizi chiave per la comprensione della storia sparsi per le scene. Buona ricerca!
Parola chiave: Scatola blu.




Ric

lunedì 9 novembre 2009

1 film al giorno... Julie & Julia


Ieri sera ho finalmente visto il film "Julie & Julia" di Nora Ephron. Aspettavo da un po', curioso di capire dove sarebbero andati a parare con la storia delle 500 e passa ricette da realizzare entro l'anno di tempo.
Il film alla fine l'ho trovato gustoso, facile da digerire e sicuramente appetibile per molti, anzi moltissimi. Io personalmente non avevo proprio idea di chi fosse Julia Child - in cucina sono una frana - e dal film traspare una personalità eccentrica, colorata, rassicurante. Mi ha fatto venir voglia di approfondire su Wikipedia già a metà del primo tempo! E alla fine mi ha lasciato un dolce sapore in bocca, sensazione che il patinato cinema hollywoodiano riesce ad assicurarmi la maggior parte delle volte. Ma, oltre a questo, mi ha lasciato con un prurito, una voglia che fermentava. Un blog, 524 ricette, 365 giorni... Un percorso affascinante! Da provare?
Ma quale poteva essere il mio percorso? Quale obiettivo potevo darmi senza obbligarmi a qualcosa? C'è voluta una notte per capirlo, per ricordarmi che passo molto del mio tempo a guardare film e che mi piace moltissimo farlo. Quale idea migliore, quindi?
Dunque comincio da qui, dal primo film della mia lista:
Film 1: "Julie & Julia" (2009) di Nora Ephron
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Il film mi è piaciuto. Ho trovato originale l'idea dell'accostamento temporale che sottolinea chiaramente le differenze di due periodi storici neanche troppo distanti. Credo che il film renda giustizia alla Child, soprattutto grazie a Meryl Streep. I 123 minuti di film sono trascorsi piacevolmente, nonostante l'ora tarda - 1:30 di notte- non ho sbadigliato nemmeno una volta e non ho mai perso il filo della storia anche se ho fatto varie pause (maledetto streaming!).
Consigli: Si mangia sempre in questo film e si parla sempre di cibo o come prepararlo. Meglio non essere a stomaco vuoto. E in compagnia per commentare!
Parola chiave: Bon appetit!
Ric