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sabato 13 agosto 2022

Film 2123 - Doubt

Intro: Ogni tanto ritornano...

Film 2123: "Doubt" (2008) di John Patrick Shanley
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: uno dei miei film preferiti che non mi stanco mai di rivedere, "Doubt" e il suo simbolismo mi lasciano ogni volta senza fiato. Motivo per cui ho voluto condividere la mia passione per questo film con Ciarán che, devo dire, ha apprezzato.
Cast pazzesco - una sorta di scontro fra titani attoriale - e storia intrigante e disturbante, "Doubt" lascia lo spettatore con, inevitabilmente, molti dubbi oltre che la possibilità di interpretare la storia secondo la propria sensibilità.
Da vedere.
Film 60 - Il dubbio
Film 125 - Il dubbio
Film 342 - Il dubbio
Film 2123 - Doubt
Cast: Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Viola Davis, Joseph Foster, Carrie Preston.
Box Office: $50.9 milioni
Vale o non vale: Una delle mie pellicole preferite in assoluto. Intelligente, ben scritto, interpretato magnificamente da un quartetto di attori assolutamente perfetti per la parte, "Doubt" richiede l'attenzione massima dello spettatore perché questo film sta tutto nei particolari.
Premi: Candidato a 5 Oscar (Miglior sceneggiatura non originale, attrice protagonista Streep, attore protagonista Hoffman e attrici non protagoniste Adams e Davis), 3 BAFTA (Miglior attrice protagonista Streep, attore non protagonista Hoffman e attrice non protagonista Adams), 5 Golden Globe (Miglior sceneggiatura non originale, attrice protagonista Streep, attore protagonista Hoffman e attrici non protagoniste Adams e Davis).
Parola chiave: Alcol.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 23 maggio 2019

Film 1594 - Mean Girls

Intro: Per me è semplicemente geniale. Lo so a memoria e lo rivedrei altre 100.000 volte.
Film 1594: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: esattamente 9 anni fa recensivo per la prima volta quello che per me è uno dei film cult su teenager e liceo americani. Nel tempo la mia passione non è scemata...
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Cast: Lindsay Lohan, Rachel McAdams, Tim Meadows, Ana Gasteyer, Amy Poehler, Tina Fey, Lacey Chabert, Amanda Seyfried, Lizzy Caplan, Daniel Franzese, Neil Flynn, Jonathan Bennett.
Box Office: $169 milioni
Vale o non vale: Dal libro "Queen Bees and Wannabes"di Rosalind Wiseman, Tina Fey trae la sceneggiatura di questo piccolo capolavoro per teenagers che è "Mean Girls" e comincia la sua vera e propria scalata verso lo stardom hollywoodiano. E' con questo film, infatti, che io - ancora inconsapevole - sono venuto per la prima volta in contatto con il genio di Fey e da allora non ho più potuto fare a meno di amarla. Se siete fan di Tina o dei suoi show questo è sicuramente un titolo imperdibile per voi, una commedia spassosissima e ben scritta con un cast perfettamente in parte e una sbalorditiva Rachel McAdams che all'età di 26 riesce a rendere credibile l'andare ancora al liceo. Vedere per credere.
Premi: /
Parola chiave: Liceo.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 24 febbraio 2012

Film 386 - The Help

Altro giro, altro regalo: ancora Miglior film e tantissime ottime interpretazioni...


Film 386: "The Help" (2011) di Tate Taylor
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Solo 4 candidature agli Oscar, eppure questo "The Help" è il film che, fino ad ora, mi ha sorpreso di più. In positivo.
Tratto dal romanzo di Kathryn Stockett, senza urlare o barcamenarsi tra mille effetti speciali, questa pellicola racconta la storia delle domestiche di colore in servizio, o meglio schiavitù, delle signore 'per bene' bianche. Dopo averle allevate, in silenzio, rimangono alle loro dipendenze una volta cresciute e sposate, senza che la situazione troppo migliori da una generazione e l'altra: diritti praticamente inesistenti e lavoro, solo lavoro.
Lo so, detta così sembrerebbe il solito film su razzismo, lotta, emancipazione e buonismo. Per carità, difficilmente si riesce a prescindere da una certa dose di buonismo in questi casi, comunque posso assicurare che non c'è autocommiserazione, ma solo desiderio di giustizia (dove la parità sembra ancora utopia).
Compatto e ben organizzato, a differenza dei film 'super nominati' che ho visto sino ad adesso, l'idea che lascia è di un piacevole senso di rivincita, di riordine della coscienza. Troppo facile, diranno alcuni, eppure non si può evitare di tifare per il trio rivoluzionario Skeeter-Aibileen-Minny (nell'ordine Emma Stone e le due candidate all'Oscar Viola Davis e Octavia Spencer, quest'ultima favorita tra le non protagoniste). Sono troppe le cattiverie e le angherie, troppa la certezza che niente di tutto quello raccontato non sia almeno una volta accaduto nella realtà. E, allora, è bello e liberatorio vedere che, nel finale, la speranza di una prospettiva migliore è possibile, anche dove non ce lo si sarebbe mai aspettato.
Nel panorama puramente celebrativo della stagione 2011, devo dire che questa pellicola è quella che mi ha colpito di più assieme a "Midnight in Paris". Purtroppo me ne mancano ancora moltissime da vedere, ma tirando un po' le somme posso essere certo che, tra realizzazione tecnica e messaggio, "The Help" vale la pena di essere visto. In inglese, poi, rende moltissimo per la stupenda parlata 'di colore'.
Inutile dire che il tifo sia sempre per loro, ma bisogna ammettere che ci sono alcuni personaggi davvero ben recitati anche nella schiera incolore. In primis ho amato la svampita e adorabile Celia/Jessica Chastain (nominata all'Oscar anche lei) che mi ha ricordato tantissimo per attitudine e parlata l'ultima Jessica Lange di "American Horror Story"; poi, bisogna dirlo, è maledettamente perfida Hilly Holbrook/Bryce Dallas Howard, figlia di un finto perbenismo e bigotta fino al midollo, capace di infettare con la sua perfidia e la sua invidia tutto ciò che le sta intorno. E' un'ape regina, per citare un'altra pellicola tutta al femminile, ma di una cattiveria ancora più subdola e, certamente, causa di complicazioni molto più pericolose e e socialmente inaccettabili. La sua punizione sarà esemplare. Si ama la Howard per l'interpretazione, si odia Holly per la sua natura da vera bitch.
Chiaramente il target di riferimento per un prodotto come questo è il pubblico femminile più incline alla lacrima dietro l'angolo, ma una rinfrescatina su temi forti e ancora attuali come questo fa sempre bene al pubblico tutto. E, se questo non bastasse, il buon cast dovrebbe convincere anche i più scettici. Oltre alla ragazze già citate, troviamo Sissy Spacek ("Carrie - Lo sguardo di Satana", Oscar per "La ragazza di Nashville", "North Country - Storia di Josey"), Allison Janney ("Juno", "West Wing"), Mike Vogel ("Pan Am", "Non aprite quella porta"), Anna Camp ("True Blood") e Chris Lowell ("Private Practice").
Nell'attesa di sapere quanti Oscar "The Help" riuscirà a portarsi a casa domenica - 1 sicuramente -, un ultimo motivo per dare al film una chanche: $25 milioni di spesa per produrlo e $206,701,321 di incasso mondiale.
Ps. Un integrazione per quanto riguarda il cast: Emma Stone, Viola Davis, Bryce Dallas Howard, Octavia Spencer, Allison Janney, Jessica Chastain, Ahna O'Reilly, Chris Lowell, Cicely Tyson, Mike Vogel, Sissy Spacek, Anna Camp, LaChanze, Mary Steenburgen, Leslie Jordan, David Oyelowo e Dana Ivey.
Film 386 - The Help
Film 395 - The Help
Film 526 - The Help
Film 1631 - The Help
Consigli: Vedere e godere. Una buona opera di trasposizione da un romanzo, equilibrata dose di sentimenti, denuncia sociale e spirito per un film chick-flick gradevolmente ambientato negli anni '60. Un post-colore viola (ma il periodo storico è differente) che vive, però, anche di momenti divertenti. Si può dire che sia decisamente un film dei giorni nostri.
Parola chiave: Torta al cioccolato.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 11 dicembre 2011

Film 342 - Il dubbio

Ampia compagnia per il film del martedì. Per l'occasione più impegnato che mai.


Film 342: "Il dubbio" (2009) di John Patrick Shanley
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Nicolò, Andrea Puffo, Diego, Andrea, Paki
Pensieri: Visto ormai abbastanza volte da ricordarmi anche i particolari più insignificanti, posso sempre di più dire che "Doubt" è uno dei migliori film di recente produzione. Non c'è cosa migliore, secondo me, che lasciare a chi guarda un interrogativo, un qualcosa di cui discutere una volta terminata la visione. Qui ci sono molte cose di cui si può parlare, terminati i 104minuti di film.
Non mi soffermerò troppo (è già la terza volta) ad elogiare la pellicola di John Patrick Shanley, autore dell'opera teatrale nonché regista e sceneggiatore del film. Ricorderò solamente le cose che saltano più all'occhio: un cast perfetto (Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Viola Davis); una sceneggiatura solita e carica di significati da interpretare; interpretazioni degne di essere definite tali. Solo per questo, a mio avviso, vale la pena di vedere e rivedere un film come "Il dubbio" anche all'infinito.
Ps. Fantastico lo scontro finale tra Sorella Aloysius Beauvier e Padre Flynn. Da lasciare col fiato sospeso. E quale sarà, poi, il peccato mortale commesso dalla Sorella? Io la mia tesi ce l'ho...
Film 60 - Il dubbio
Film 125 - Il dubbio
Film 342 - Il dubbio
Film 2123 - Doubt
Consigli: Vedere! Vedere! Vedere!
Parola chiave: Certezza.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 31 ottobre 2011

Film 320 - Mean Girls

Più che una pellicola ormai un must della commedia teen americana...

Film 320: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dalla tv di Marco
Lingua: italiano
Compagnia: Marco (Mi)
Pensieri: Davvero sempre spassoso e divertente, una sicurezza per passare una serata piacevole in compagnia.
Inevitabile amare la perfida di Regina George, cattiva e stronza come poche liceali lo sono mai state sul grande schermo. Apprezzabilissime le comprimarie della Lohan (Lacey Chabert, Amanda Seyfried, Lizzy Caplan, Tina Fey e Amy Poehler) che, molto spesso, finiscono per rubarle la scena.
Il liceo come metafora della giungla è un'immagine piuttosto usata, ma mai come qui il senso è stato rappresentato in maniera così letterale. Scorretto e diretto, solo apparentemente disimpegnato o superficiale, divertente e ben scritto (dalla Fey), "Mean Girls" rimane uno dei miei titoli preferiti della commedia teen USA, con certe trovate comiche davvero geniali.
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Consigli: Davvero apprezzabile per simpatia e trovate comiche. Scorre via che è un piacere, specialmente in compagnia.
Parola chiave: Popolarità.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 6 ottobre 2011

Film 310 - Monte Carlo

Imbambolato dal mio solito spirito comedy addicted, ho tentato anche questa.

Film 309: "Monte Carlo" (2011) di Thomas Bezucha
Visto: dal computer
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Risaputamente una cazzata, è stata più oscena di quanto pensassi. Cricetino Selena Gomez è "vagamente" incapace all’espressività, quindi il film naviga in un mare difficile (le due spalle Leighton Meester e Katie Cassidy sono insipide) in quanto a recitazione, gag e tempi da commedia.
Più adatto ad una dodicenne ancora rimbambita dal precedente duo Efron-Hudgnes che spera di rivedere in Gomez-Bieber la teen golden couple del momento, questa pellicola risulterà pressoché oscena a un qualunque spettatore dotato di un minimo senso critico.
Non si ride, non c’è nulla di innovativo nella trama, i colpi di fulmine si sprecano, il vero amore non va in vacanza e, anzi, bussa a tutte e tre le porte delle protagoniste.
Non pretendo realismo, creatività e guizzo istrionico, ma quantomeno che il basic della commediola americana scaccia pensieri venga rispettato. E qui non siamo nemmeno al minimo sindacale.
Consigli: Svago senza pensieri non autorizza una totale assenza di contenuti ed impegno. Questa pellicola equivale al nulla spacciato per film. Meglio evitare, davvero.
Parola chiave: Parigi.

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Ric

venerdì 5 novembre 2010

Film 164 - The September Issue

Weekend milanese per lo shopping sfrenato insieme all'amica autoctona: comprata neanche una sciarpa, ma imparato a dirigere una rivista di moda!


Film 164: "The September Issue" (2009) di R.J. Cutler
Visto: dalla tv di Serena
Lingua: inglese
Compagnia: Serena
Pensieri: Deluso dai retroscena semplicemente amorosi (e furiosi) del Valentino di "Valentino - L'ultimo imperatore", mi sono approcciato con diffidenza a questo documentario tutto americano sulla preparazione di quella che viene definita la bibbia della moda: il numero di settembre di Vogue. Per riflesso, ovviamente, una scusa (o una trovata geniale?) per intrufolarsi nella routine quotidiana di uno dei personaggi più controversi della moda mondiale: Anna Wintour.
Chi sia questa signora dal caschetto sempre perfetto lo sanno in molti. Forse altrettanti sanno che è anche la diretta ispiratrice del personaggio, non proprio 'role model', di Miranda Priestly (Meryl Streep) ne "Il diavolo veste Prada". In pochi, invece, conoscono la 'vera' Anna, quella che, da sola, è riuscita a mantenere stabile il potere di una rivista commerciale per oltre 20 anni.
Qui, a mio avviso, la ghiotta occasione di umanizzare un personaggio molto criticato, pubblicamente sbeffeggiato in un libro prima e in un film poi (il già citato 'diavolo'), portando l'occhio dello spettatore più vicino di quanto non possa fare un articolo di gossip. E, per quanto la Wintour non si possa considerare persona affabile o coinvolgente, non si rimane con la sensazione che sia totalmente una stronza. Come dice la tagline del film di prossima uscita (11 novembre) "The Social Network": you don't get to 500 million friends without making a few enemies (adattando: non puoi fare il direttore di Vogue senza prendere decisioni a volte impopolari).
L'aspetto più piacevole di questo film risulta sicuramente quel 'dietro le quinte' che un documentario come questo riesce ad offrire. Per chi è interessato a questo mondo non può che essere un tassello fondamentale per respirare quell'aria di eccitazione-tensione che sta dietro la preparazione di una grande rivista. E', inoltre, un ottimo prodotto filmico in sé, che dosa saggiamente interviste e momenti vissuti, portando alla luce un insieme di meccanismi che, altrimenti, lo spettatore non avrebbe mai avuto modo di venire a conoscere.
La mia impressione è stata totalmente positiva.
Ps. Cameo dell'attrice Sienna Miller: è suo il volto della copertina del famoso numero di settembre del titolo.
Consigli: Per gli appassionati di moda e di riviste che ne trattano. Ma anche per chi ama godersi un documentario ben realizzato.
Parola chiave: Soldi.




Ric

lunedì 11 ottobre 2010

Film 147 - Mean Girls

Altra cena altro film. I lunedì cominciano a diventare simbolo di serate in compagnia dove, davanti a una bella insalatona, ci si gusta anche un bel dvd. Per il quinto appuntamento, tutti riuniti dopo le vacanze estive, abbiamo scelto un film molto, molto cattivo...

Film 147: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea, Marco, Andrea Puffo, Enrico, Diego, Levino
Pensieri: Il primo film decisamente non serio delle nostre serate 'insalata&cinema', non poteva essere che il capolavoro di comicità scritto dalla brillante Tina Fey.
Di recente avevo già elogiato sia il film che la sua creatrice, donna di raffinata intelligenza, e oggi ribadirò solo che è decisamente una pellicola divertente, ben scritta e recitata da un cast di, allora, sconosciute (tranne Lindsay Lohan) che in pochi anni sarebbero entrati a far parte della Hollywood che conta: Rachel McAdams, poi vista in "Red Eye", "State of Play", "Un amore all'improvviso", "Sherlock Holmes"; Amanda Seyfried, sempre più in ascesa, diva di film come "Mamma Mia!", "Il corpo di Jennifer", "Chloe - Tra seduzione e inganno"; Amy Poehler, amica della Fey e, come lei, protagonista del "Saturday Night Live" e vista nel film "Baby Mama"; e, ovviamente, Tina Fey, ormai divenuta famosa anche da noi per la sua imitazione durante il "Saturday Night Live" di Sarah Palin, durante la scorsa campagna elettorale presidenziale USA, e per i suoi molteplici premi vinti per il tv show "30 Rock". L'abbiamo vista anche al cinema in "Baby Mama" e "Notte folle a Manhattan" Se questo non è un segno...
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Consigli: Non perdetevi tutte le cattiverie che Cady con Janis e Damian escogitano per farla pagare a Regina George: ci sarà da divertirsi!
Parola chiave: Aaron Samuels.


#HollywoodCiak
Bengi

martedì 29 giugno 2010

Film 125 - Il dubbio

Ospite a casa mia, durante il pranzo non ho potuto fare a meno di proporre a Ilaria uno dei miei film preferiti. Ovviamente non potevamo che guardarlo in inglese!


Film 125: "Il dubbio" (2009) di John Patrick Shanley
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Ilaria
Pensieri: Grande capolavoro moderno, sempre intelligente e interessate, questo "Doubt" di John Patrick Shanley non smette mai di piacermi nonostante lo abbia visto e rivisto.
La tentazione di vederlo in inglese, poi, è sempre maggiore rispetto a quella di godersi il film in italiano (anche se, per me, onde evitare di perdere qualche battuta, almeno una visione in lingua madre è sempre consigliata). Meryl Streep - inutile continuare a dirlo? - è l'imperatrice della recitazione, mostro sacro dell'espressione, mai fuori luogo, mai sopra le righe. Perfetta.
Avendolo visto da poco, comunque, non posso non confermare pienamente tutte le impressioni che avevo già descritto nel post num. 60, un film che continuo a consigliare di vedere all'infinito, alla pari di "Un tram che si chiama desiderio"!
Film 60 - Il dubbio
Film 125 - Il dubbio
Film 342 - Il dubbio
Film 2123 - Doubt
Consigli: Quando avete bisogno di un film che vi lasci qualcosa, che non vi scorra via come se niente fosse, questo è il titolo da considerare! Impegnato, non facile, ma infinitamente bello!
Parola chiave: Gossip.



#HollywoodCiak
Bengi

domenica 23 maggio 2010

Film 114 - Mean Girls

Ormai un classico della commedia teen USA, non potevo non rivederlo dopo aver comprato pure il dvd!

Film 114: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Stefano
Pensieri: Ovviamente non pretendo che tutti comprendano il mio amore spassionato per questo film, ma, vi supplico, prima di giudicare GUARDATELO. Non mi aspetto sia il film della vita per nessuno, semplicemente "Mean Girls" è stato scritto da Tina Fey, mio personalissimo idolo nonché musa, regina del "Saturday Night Live" e di quel capolavoro che è "30 Rock".
Con queste premesse, per chi conosce i riferimenti, dovrebbe esserci meno diffidenza, nonostante questa commedia veda come protagonista la Lindsay Lohan, ancora cicciottella (si fa per dire) e genuina, non smaniosa di apparire anoressica e sgualdrina a tutti i costi. Aggiungono valore, poi, i comprimari che, insieme alla Fey, formano un cast che oggi, 6 anni dopo, conferma di aver scommesso sulle facce giuste. Prima fra tutti Amanda Seyfried, ormai lanciatissima con film da assoluta protagonista ("Dear John", "Letters to Juliet") nonostante la non proprio sfolgorante bellezza. Poi la Rachel McAdams di "Sherlock Holmes", classe 1978, all'epoca della pellicola 10 in più del suo personaggio, la perfida Regina George, e nessuna difficoltà a rendere credibile una ragazzina del liceo. Poi ancora Amy Poehler, amica della Fey e compagna anche di avventure ("Baby Mama" e "Saturday Night Live"), qui madre di plastica e smaniosa di rimanere al passo coi tempi; Lizzy Caplan, rivista in "True Blood"; Ana Gasteyer del "Saturday Night Live", vista anche in "The Women" e "What Women Want"; Neil Flynn, famosissimo inserviente di "Scrubs".
Non è un caso, insomma, se questa alla fine non risulta essere la classica noiosa e stupida commediola americana per adolescenti. La storia è ben scritta e affronta anche qualche tema interessante (liceo come giungla, ormoni che fanno impazzire, accettarsi per quello che si è, affrontare le conseguenze delle proprie azioni), sviluppato ed estremizzato dalla giovane età dei protagonisti. Fortunatamente, e qui sta il genio della Fey, non si inciampa mai nella banalità o nel già visto, ma si affrontano le situazioni con un'originalità che, nel 2004, era quasi innovativa (non a caso gli oltre 120 milioni di $ al botteghino mondiale).
Le gag ci sono, sottili o decisamente evidenti (in primis quella del quinto senso di Karen Smith), tutte godibili e ben scritte. Insomma, questa pellicola è davvero piacevole da guardare, se riuscite a superare i vostri pregiudizi. Vedere per credere!
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Consigli: Per una serata tra amici è davvero il film ideale!
Parola chiave: Libro rosa.


#HollywoodCiak
Bengi

sabato 30 gennaio 2010

Film 69 - A Single Man

Il mercoledì sera è sempre un ottimo giorno per andare al cinema! Specialmente se vai a vederti un bel dramma super glam!


Film 69: "A Single Man" (2009) di Tom Ford
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Che ci fa Tom Ford alla regia? Credo se lo siano chiesto in molti, ma a quanto pare c'è del buono. Questo suo esordio comprende non solo la regia, ma anche quello alla sceneggiatura e quindi ero davvero curioso di vedere se le aspettative sarebbero state mantenute. Ebbene sì, mi è piaciuto, soprattutto perchè c'è un grandissimo Colin Firth, una - finalmente tornata - stupenda Julianne Moore e un - o mio dio è il bambino brutto e cicciotto di "About a Boy" - sorprendentemente cambiato Nicholas Hoult. Ma anche le comparsate sono degne di nota: primo fra tutti colui che adoro sopra ogni altro, il Ned dell'ex "Pushing Daisies", Lee Pace. Poi ancora Ginnifer Goodwin - ormai volto conosciuto per il tv show "Big Love", ma anche per "Mona Lisa Smile" e "La verità è che non gli piaci abbastanza" - e il modello - già di Tom Ford - Jon Kortajarena (consiglio un'occhiata).
Il signor Ford, dunque, ha pensato (bene!) che per avere successo con un film il primo passo debba essere un ottimo cast. Meno male che se ne è ricordato, ultimamente sembra che conti di più chi 'recita' fuori, nella vita. Scegliendo un attore vero, che non ama esporsi al gossip e si preoccupa solo di far bene il suo mestiere, Ford si è assicurato una certezza per la sua prima fatica.
Altra ottima mossa quella di non delegare. Ha scelto un'opera, se l'è riscritta e poi diretta. Tutto come voleva lui. Ovviamente se sei totalmente negato non puoi che fare fiasco, ma se sei effettivamente dal buonino al bravo, allora questo è sicuramente un valore aggiunto. Il bel Ford, quindi, ha saputo giocare bene le sue carte, anche scegliendo una storia che richiami un attimo l'attenzione. Professore gay della Los Angeles anni '60 perde compagno e tenta un'esistenza fatta di dolore straziante e ricordi dei bei momenti con il compagno. Vuole il suicidio e lo prepara, ma la vita lo sorprenderà, più di una volta. Il tutto in un'unica giornata.
I flashback aiutano lo spettatore a farsi un'idea della vita precedente di George/Colin Firth, una vita felice e colorata (notare i cambi di colore durante il film, che dal grigiore della vita quotidiana diventano intensi sprazzi quando qualcuno o qualcosa riporta George a pensieri positivi), ora spezzata da un dolore che gli rende faticoso perfino respirare. Se la vita continua, lui è sicuramente rimasto fermo e legato al suo passato, incapace di sopportare, rinchiudere e conservare un dolore che evidentemente l'ha sopraffatto.
In questa cornice piuttosto pesante si inserisce uno studentello (Hoult) del professore, decisamente carino e arrapato, che si approccia a George completamente in calore. Non c'è un vero contatto fisico, ma c'è un sacco di contatto visivo, specialmente perchè la maggior parte delle volte non hanno le mutande... (Ma Hoult c'è abituato dopo l'esperienza del tv show inglese "Skin")
Insomma, questo film mi è piaciuto per molte ragioni, sia visive che emotive. Ha una regia ricercata, con certe inquadrature molto interessanti (gli occhi come specchio dell'anima? Perfino il cartellone di "Psycho" ce lo ricorda!) che colgono bene gli stati psicologici del personaggio; una bellissima fotografia; delle scenografie davvero ben ricostruite e un montaggio veramente singolare, rapido, veloce che forse vuole riprendere quello scorrere repentino del tempo che, anche qui, pesa sull'esistenza umana (non a caso il trailer è scandito per intero da un ticchettio di orologio).
Solo una nota stonerà nel mio commento e riguarda un aspetto tecnico: la colonna sonora. Non è brutta, anzi, ha un motivo trainante che affascina e si lascia ricordare, ma nel complesso del film la musica è davvero troppa. Non sono sicuro al 100% che ci sia anche un solo minuto di puro silenzio. E' una continua cascata di note che, invece di accompagnare, sovrastano le immagini fino addirittura a coprire il suono delle parole in alcuni casi. Spero che il problema fosse solo del pessimo audio del così-così cinema a cui siamo stati io e Ale. Altrimenti... non ci siamo! Ps. Martedì finalmente le nomination all'Oscar: quante ne arriveranno? Almeno una sicuro!
Consigli: Da vedere pronti e già consapevoli che ci sarà del dramma. Altrimenti ci si deprime.
Parola chiave: Jim.


Ric