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lunedì 30 giugno 2025

Film 2369 - Memoirs of a Geisha

Intro: An afternoon watch in the living room with my housemate Kate, we decided to go for a horror movie.

Film 2369
: "Memoirs of a Geisha" (2005), Rob Marshall
Watched on: My computer
Language: English
Watched with: Michael
Thoughts: I know it's not a perfect movie, but I really love it, especially the first part.
The soundrack from John Williams is a masterpiece (and one of my favourites), the costumes are impeccable and, in general, "Memoirs of a Geisha" is one of those movies really beautiful to look at. Zhang Ziyi and Gong Li banters are believable and Li is a great villain; also Michelle Yeoh plays a great mentor.
Some aspects of this production could have been more effective or pay more attention to the cultural baground and implications of their choices (see the casting controversy), but as a product of its time - not to mention, an American one - I still really enjoy rewatching "Memoirs of a Geisha".
Film 178 - Memorie di una geisha
Film 261 - Memorie di una geisha
Film 1775 - Memoirs of a Geisha
Film 2369 - Memoirs of a Geisha
Cast: Zhang Ziyi, Gong Li, Michelle Yeoh, Youki Kudoh, Kaori Momoi, Tsai Chin, Cary-Hiroyuki Tagawa, Suzuka Ohgo, Kōji Yakusho, Ken Watanabe.
Box Office: $162.2 million
Worth a watch?: I never read the book so I can't tell if the story was well translated into the movie, but I personally really like this movie: it's beautiful to look at and the soundrack is amazing. Not the masterpiece they were trying to product, but certainly a tachinally well executed final product.
Awards: 6 Oscar nominations and 3 wins for Best Art Direction, Cinematography, and Costume Design. 6 noms at BAFTAs (including Best Actress for Zhang Ziyi), it won for Best Cinematography, Costume Design, and Film Music. The movie won the Golden Globe for Best Original Score and recevied an additional nomination for Best Actress in a Drama Motion Picture (Ziyi). It won the Grammy for Best Score Soundtrack for Visual Media and was nominated at the MTV Movie & TV Awards for Sexiest Performance (Ziyi).
Key word: Mizuage.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 16 gennaio 2021

Film 1780 - Godzilla: King of the Monsters

Intro: Ero elettrizzato all'idea di ritrovare al cinema il mitico Godzilla e mi sono fiondato in sala non appena ho potuto!
Film 1780: "Godzilla: King of the Monsters" (2019) di Michael Dougherty
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Stefano
In sintesi: onestamente ho molto apprezzato il primo film che, tutto sommato, fa il suo dovere di blockbuster distruggi tutto con curiosi mostri annessi a cui appartengono una serie di versi tanto peculiari quanto interessanti. Quindi "Godzilla" numero 1 per me è stato un sì. Con questo sequel le cose si sono complicate. E senza motivo. C'era bisogno, infati, di scatenare l'estinzione della razza umana, lo sfruttamento della terra e tutto ciò che ne consegue in un prodotto come questo? O, meglio, pur volendosi anche attaccare a questo tipo di tematiche, non si poteva fare in modo di rendere il tutto meno complesso e, in fin dei conti, noioso?
Sì perché, diciamocelo, tutto è questo "Godzilla: King of the Monsters" tranne che un grande spasso. A differenza del primo episodio - che pure si prende il suo tempo per "allestire la scena" - questo nuovo capitolo getta lentamente le basi per far progredire la storia, ma si dimentica di aggiungerci l'elemento spassoso e giocoso che lo spettatore si sarebbe aspettato da un prodotto basato su un mostro gigante che spara laser dalla bocca e passa metà del tempo a gridare come un ossesso. Insomma, per capirci, siamo al cinema per vedere "Godzilla" fare il c*lo a tutti gli altri mostri, della crisi del genere umano che pare essere il vero tema portante di tutta la storia ci frega ben poco, con tutto il rispetto. Anche perché il personaggio che mette in moto tutto questo meccanismo scellerato, la dottoressa Emma Russell (Farmiga), è un personaggio tra l'inutile e l'antipatico che ha bisogno di talmente tanto tempo per spiegare quale sia l'idea dietro al suo progetto, che tutta l'eccitazione per l'avventura e l'azione promesse da questa pellicola si assopiscono a nemmeno mezz'ora dall'inizio della visione.
Insomma, è un po' un peccato che questo sequel sia stato così un buco nell'acqua, le premesse stabilite dal primo "Godzilla" di Gareth Edwards facevano ben sperare mentre qui, purtroppo, ci si è un po' troppo persi in sottotrame e complicazioni innecessarie per riportare certi personaggi sullo schermo e per dare legittimità a una storia che ha bisogno di "realismo" fino a un certo punto. Ci sarà da vedere come si comporterà il prossimo "Godzilla vs. Kong", l'imminente incontro sul grande schermo tra il re dei mostri di questo titolo e il gorilla gigante King Kong (l'appuntamento è per il 26 marzo al cinema e su HBO Max).
Film 724 - Godzilla
Film 726 - Godzilla
Film 912 - Godzilla
Film 1413 - Godzilla
Film 1780 - Godzilla: King of the Monsters
Film 2000 - Godzilla vs. Kong
Film 2268 - Godzilla vs. Kong
Film 2277 - Godzilla x Kong: The New Empire
Cast: Kyle Chandler, Vera Farmiga, Millie Bobby Brown, Bradley Whitford, Sally Hawkins, Charles Dance, Thomas Middleditch, Aisha Hinds, O'Shea Jackson Jr., David Strathairn, Ken Watanabe, Zhang Ziyi.
Box Office: $386.6 milioni
Vale o non vale: Un mix tra disaster + monster movie, questo secondo "Godzilla" funziona solo fino a un certo punto. Gli effetti speciali sono intriganti e i mostri tutto sommato riusciti, ma la trama è poco elettrizzante, Millie Bobby Brown come protagonista rimanda troppo a "Stranger Things" e il tutto risulta ampiamente sottotono. Poi, per carità, si lascia anche guardare, ma non abbiate grandi aspettative.
Premi: Candidato al Razzie per il Peggior Prequel, Remake, Rip-Off o Sequel.
Parola chiave: Orca.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 14 gennaio 2021

Film 1775 - Memoirs of a Geisha

Intro: Ritorno agli anni 2000, questa volta per uno dei miei guilty pleasure...
Film 1775: "Memoirs of a Geisha" (2005) di Rob Marshall
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: tutte le volte mi ritrovo a dire più o meno le stesse cose, ovvero che pur non essendo perfetto, "Memoirs of a Geisha" ha una colonna sonora magnifica, una fotografia pazzesca e una grande protagonista. Ah sì, e i costumi sono splendidi. Ma che volete di più?!
Tra l'altro, alla luce della recente uscita del live-action di "Mulan", non si può fare a meno di notare una certa somiglianza tra i due titoli (anche se qui siamo in Giappone e non in Cina), considerando che la cattiva della storia è sempre Gong Li - che nel suo essere meravigliosa si meriterebbe anche altri tipi di parti dal mainstream hollywoodiano... - e che gli americani hanno rimaneggiato ampiamente i vari riferimenti culturali autoctoni per tirarne fuori un mash-up global-friendly che in linea di base ha scontentato un po' tutti, ma a mio avviso ha comunque prodotto una prima parte di film che è semplicemente spettacolare da guardare. Il training di Sayuri per diventare una geisha e il suo percorso di formazione - che trova in Michelle Yeoh la perfetta alleata - sono bellissimi in termini estetici, ma anche molto interessanti da seguire, anche se il tutto un po' si guasta con l'arrivo della guerra e l'inizio del periodo di decadimento. Anche se suppongo sia proprio questa contrapposizione a rendere la prima parte così godibile e intrigante.
Insomma, pur avendo evidenti limiti (molti anche nella forma di un regista a cui a mio avviso vengono date troppe chance sulla scia, per esempio, di Robert Zemeckis) credo che questo "Memoirs of a Geisha" rimanga comunque un buon esempio di intrattenimento commerciale anche solo da un punto di vista tecnico, grazie ad una serie di elementi che lo rendono veramente piacevole da guardare (e ascoltare).
Film 178 - Memorie di una geisha
Film 261 - Memorie di una geisha
Film 1775 - Memoirs of a Geisha
Film 2369 - Memoirs of a Geisha
Cast: Ziyi Zhang, Ken Watanabe, Michelle Yeoh, Kōji Yakusho, Youki Kudoh, Kaori Momoi, Gong Li, Mako.
Box Office: $162.2 milioni
Vale o non vale: Per me sempre un titolo che rivedo con piacere perché visivamente stupendo, con una colonna sonora semplicemente magnifica e un cast di attrici che ammiro (Zhang, Yeoh, Li). Insomma, se vi piacciono le storie d'amore ambientate nel passato (in questo caso in Asia) intrecciate con la guerra e tormentate dall'impossibilità degli eventi, "Memoirs of a Geisha" è il film che fa per voi. Altrimenti saranno 2 ore e mezza di plausibile agonia...
Premi: Candidato a 6 Oscar (tecnici) il film ha vinto per Miglior scenografia, costumi e fotografia; candidato a 2 Golden Globe, ha vinto per la Miglior colonna sonora di John Williams (una delle mie preferite di sempre) mentre Ziyi Zhang è stata nominata come Miglior attrice protagonista drammatica; 6 nomination ai BAFTA (tra cui Miglior attrice protagonista), ha vinto per la colonna sonora, costumi e fotografia; Grammy vinto per Best Score Soundtrack Album for Motion Picture, Television or Other Visual Media.
Parola chiave: Chairman.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 9 gennaio 2021

Film 1769 - Pokémon Detective Pikachu

Intro: Ricordo perfettamente di averlo visto due anni fa ad Auckland allo spettacolo del mattino del multisala in centro. Mi sentivo come quando facevo fuga da scuola, solo che all'epoca il matinée non esisteva.
Film 1769: "Pokémon Detective Pikachu" (2019) di Rob Letterman
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: cosa aspettarsi dall'ennesimo film sui Pokemon, questa volta però in live-action se non potenzialmente una giga boiata? Beh, fermi tutti: "Pokémon Detective Pikachu" è una boiata molto simpatica e divertente, tanto che mi sento di dire che il film non è niente male! Chi l'avrebbe mai detto? Del resto, parliamoci chiaro, fosse stato un progetto meno ambizioso, dubito che Ryan Reynolds sarebbe saltato a bordo. E dico ambizioso perché risollevare la qualità dei prodotti cinematografici legati al franchise dei Pokémon non era cosa da poco; incassarci, poi, una montagna di soldi è stata l'impresa che io personalmente non mi aspettavo (ovviamente il sequel è già in cantiere).
Insomma, questo Detective Pikachu funziona principalmente grazie ad un Reynolds che ripropone il modello alla "Deadpool" - qui ripulito per il pubblico giovane - e si mette in gioco prestando la voce al leggendario peloso Pokémon giallo facendo centro. Poi, per carità, il film di per sé non è certo un capolavoro assoluto, eppure tutto sommato è un'avventura divertente con sufficienti dosi di mistero, azione e coloratissimo divertimento da lasciare soddisfatti. E non si può fare a meno di tornare un po' ragazzini...
Cast: Ryan Reynolds, Justice Smith, Kathryn Newton, Suki Waterhouse, Omar Chaparro, Chris Geere, Ken Watanabe, Bill Nighy, Rita Ora.
Box Office: $433 milioni
Vale o non vale: Simpatica avventura per tutta la famiglia che porta in campo alcuni di Pokémon più famosi e li propone in una computer animation che incrocia il cartone animato alla realtà (per capirci: si capisce che sono finti, ma l'effetto è reale a sufficienza da render il tutto plausibile). Non serve essere amanti del franchise per apprezzare, basta non avere troppe pretese e lasciarsi trasportare da un film che, tutto sommato, è spassoso quanto basta.
Premi: /
Parola chiave: Mewtwo.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 26 settembre 2018

Film 1512 - Inception

Intro: this is one of my favourite movies, so there shouldn't be no surprise if I decide to watch it for the umpteenth time. Also, I think this is the first time I'm watching it in English...
Film 1512: "Inception" (2010), Christopher Nolan
Watched: my laptop
Language: English
Watched with: Fre
Briefly: Nolan at his best. The movie has rhythm, a very well thought (and written) plot, and a wonderful idea behind it all: is it possible to instil ideas in people's mind and make them believe that is actually a self-produced thought? "Inception" then appears to be more than just a motion picture, it's kinda like an experiment;
the cast is great and I really believe that everyone has got the right part. DiCaprio and Cotillard are the sweetest and saddest couple;
visual effects are amazing and watching this film is really entertaining. It makes you wonder how did they manage to create a world made out of dreams. Unbelievably stunning to watch. Also, the soundtrack - by Hans Zimmer - is just amazing. listen to it to believe me.
Film 156 - Inception
Film 339 - Inception
Film 1062 - Inception
Film 1512 - Inception
Cast: Leonardo DiCaprio, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page, Tom Hardy, Cillian Murphy, Tom Berenger, Michael Caine.
Box Office: $828.3 milion
Worth watching?: the perfect choice if you need a really entertaining night. "Inceptions" requires attention and faith, it is not that kind of movie that you can just put on and pretend to listen. Follow the story and its characters carefully and you'll not be disappointed.
Awards: 4 Oscars (Cinematography, Sound Mixing, Sound Editing and Visual Effects), 3 BAFTAs (Production Design, Sound, Visual Effects) and 4 Golden Globes nominations.
Key word: Maze.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 26 settembre 2017

Film 1413 - Godzilla

Ogni tanto la voglia di mostro chiama. E io rispondo.

Film 1413: "Godzilla" (2014) di Gareth Edwards
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: C'è qualcosa in questo film che continua a piacermi ogni volta che lo rivedo. Sarà la potenza distruttrice del gigantesco mostro, sarà che pur trattandosi di un prodotto sci-fi praticamente è come se appartenesse alla categoria delle pellicole catastrofiche (che mi piacciono tanto), sarà che ho questa particolare simpatia per Elizabeth Olsen che trovo non solo molto bella, ma anche particolarmente dotata... Insomma, di fatto a me guardare "Godzilla" fa sempre piacere. Potrei dire che ogni scusa è buona.
Pur non trattandosi di un capolavoro - sicuramente meglio dell'omonimo di Roland Emmerich del 1998 -, questo film riesce nell'intento di intrattenere a dovere lo spettatore alla ricerca di un disimpegno ben architettato, addirittura contestualizzando il bestione giapponese all'interno di un contesto storico verosimile (test nucleari, bombe atomiche, Prima guerra mondiale) che conferisce al racconto quel tono drammatico e realistico che solitamente manca a prodotti del genere, più orientati a stupire attraverso gli effetti speciali che a rendere la storia anche solo vagamente plausibile. Poi, ovviamente, non manca la computer grafica, qui a supporto di una sceneggiatura che ha pensato veramente in grande: non uno, non due, ma ben tre giganteschi mostri ognuno intento a distruggere una non limitata porzione di mondo. Quando si incontreranno faranno scintille.
Quindi che dire? "Godzilla" è certamente un prodotto mainstream che, pure, ho sempre trovato sopra alla media. Ripeto, niente di indimenticabile, eppure un grande passo avanti rispetto a prodotti simili della generazione passata e non solo (quello che, per capirsi, hanno provato a fare con "Kong: Skull Island" quest'anno). Per cui lo trovo ogni volta piacevolmente godibile.
Film 724 - Godzilla
Film 726 - Godzilla
Film 912 - Godzilla
Film 1413 - Godzilla
Film 1780 - Godzilla: King of the Monsters
Film 2000 - Godzilla vs. Kong
Film 2268 - Godzilla vs. Kong
Film 2277 - Godzilla x Kong: The New Empire
Cast: Aaron Taylor-Johnson, Ken Watanabe, Elizabeth Olsen, Juliette Binoche, Sally Hawkins, David Strathairn, Bryan Cranston.
Box Office: $529.1 milioni
Consigli: Per gli appassionati di Gojira, un remake/reboot americano che, per una volta, non è fatto coi piedi. Per gli amanti dei disaster movie, un prodotto che non perde tempo a dispiacersi per quello che ti crolla addosso. Per tutti gli altri, un film che si prende il suo tempo per costruire una storia che funziona e che al suo interno prevede mostri, energia nucleare e un uomo-marito-padre che, neanche a dirlo, attraversa una nazione per ritornare dalla sua famiglia, nel frattempo salva il mondo e ne esce illeso. Se apprezzate il genere, lanciatevi senza paracadute perché amerete questo "Godzilla".
Parola chiave: MUTO.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 5 febbraio 2016

Film 1062 - Inception

Giornata non felicissima di dicembre, eppure salvata da qualche buon elemento positivo.
Film 1062: "Inception" (2010) di Christopher Nolan
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Avevo voglia di rivederlo da tempo, perché è un bel film, ha degli effetti speciali pazzeschi, una colonna sonora da urlo, un cast fantastico... e perché è di Nolan. Tutti questi elementi assieme fanno di "Inception" uno dei miei film preferiti, esempio di come una pellicola sappia colpirmi sempre e comunque per spettacolarità e inventiva, non importa quante volte l'abbia già vista.
Non c'è molto altro da aggiungere: insieme a "Il cigno nero" uno dei migliori film del 2010.
Ps. 4 Oscar, anche se quello per la sceneggiatura mancato. Il che è un delitto vero e proprio.
Film 156 - Inception
Film 339 - Inception
Film 1062 - Inception
Film 1512 - Inception
Cast: Leonardo DiCaprio, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page, Tom Hardy, Cillian Murphy, Tom Berenger, Michael Caine, Pete Postlethwaite, Dileep Rao, Lukas Haas.
Box Office: $825.5 milioni
Consigli: Quest'anno sono nuovamente sul grande schermo insieme, entrambi candidati all'Oscar: DiCaprio e Hardy, qui alleati e in "The Revenant" nemici giurati. Una coppia da cinema che funziona bene tra gli onirici sogni di Nolan quanto tra i gelidi ghiacci di Iñárritu. Insieme a loro un cast ricco di star e talenti per un viaggio adrenalinico tra fantasia e realtà, mondi paralleli, subconsci, fantasie e speranze, il tutto - un rimbalzo dopo l'altro - per tentare di instillare un'idea.
Nella lista dei miei personali capolavori.
Parola chiave: Totem.

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Bengi

lunedì 18 maggio 2015

Film 917 - The Last Samurai

Penultimo film prima dell'atterraggio a Mosca, una scelta voluta per salutare il Paese del Sol Levante. #TokyoDays: film 6.

Film 917: "The Last Samurai" (2003) di Edward Zwick
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese, giapponese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Poco furbescamente non sottotitolato in inglese, tutte le parti in giapponese mi sono rimaste oscure. E, a dispetto di quanto avessi ipotizzato a inizio visione, non sono state poche....
Al di là del divario linguistico invalicabile, ho comunque rivisto volentieri questo film, titolo emblema del mio addio al Giappone, un modo personale per salutare una terra che in effetti un po' di cuore me l'ha rubato. Quindi, carico anche di questo bagaglio sentimentale, ho scelto di vedere nuovamente "The Last Samurai" con il signor Cruise in gran spolvero, mai così tanto tutto d'un pezzo e ricolmo di valori positivi al massimo grado superlativo. La sua carriera all'epoca era ancora di quelle da invidiare, con titoli di indubbio successo, 3 Golden Globe vinti, 3 candidature all'Oscar e incassi stellari per le sue pellicole e il suo portafoglio. In quest'ottica anche "The Last Samurai" riflette lo stato di salute del suo protagonista, rigonfio di steroidi e buoni sentimenti, nobiltà d'animo e grandi azioni, per un mix finale che sa di americanata, ma non infastidisce più di tanto. Ecco, diciamo che Tom Cruise testimonial del Giappone mi fa un po' ridere, ma a questo titolo riconosco il merito di avermi fatto scoprire più di dieci anni fa Ken Watanabe, attore giapponese che tutt'ora seguo con interesse.
Insomma, a parte il finale veramente troppo teatrale, questo film ha i suoi buoni momenti e regala un po' di quella filosofia spiccia che sì è superficiale, ma ha un'evidente buona intenzione alla base. Cruise è credibile e riveste bene i panni dell'eroe a 360°, anche se spesso a rubargli la scena è proprio Watanabe, non a caso premiato con una canidatura all'Oscar per la sua interpretazione. Tutta la storia regge bene e la sceneggiatura riesce nel coinvolgere emotivamente lo spettatore, che non mancherà di parteggiare per i samurai e l'americano convertito Algren. Di certo non spensierato, ma un bel colossal.
Ps. Nel cast oltre a Cruise e Watanabe anche Timothy Spall, Billy Connolly, Tony Goldwyn, Hiroyuki Sanada, Koyuki.
Box Office: $456.8 milioni
Consigli: Prima di "Memorie di una geisha" l'America più commerciale aveva già tentato la "colonizzazione" dell'oriente con questo titolo che potremmo quasi vedere come una versione per uomini del più delicato titolo diretto da Rob Marshall. "The Last Samurai" ha una bella fotografia e presenta un'esotica curiosità per l'occhio dello spettatore occidentale grazie a bellissimi paesaggi e costumi tradizionali. Anche se la filosofia giapponese si perde in un miscuglio di valori più occidentali, questo film rimane un titolo commerciale di valore per chi desiderasse immergersi in maniera facile facile in un mondo così differente da quello che viviamo. E' intrigante e per certi versi emozionante, il che anche solo per questo vale una visione. Non è un capolavoro, ma le buone intenzioni sono evidenti.
Parola chiave: Seppuku.

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Bengi

martedì 5 maggio 2015

Film 912 - Godzilla

Primo di una lunga serie di film visti in volo alla volta del Giappone, come vuole la mia tradizione da traversata... #TokyoDays: film 1.

Film 912: "Godzilla" (2014) di Gareth Edwards
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ho cominciato da qualcosa di già visto più che altro perché, non avendo nemmeno i sottotitoli, volevo essere sicuro di capirci qualcosa. Anche perché la mia prima scelta, "This Is Where I Leave You", era talmente difficile da capire che ho dovuto abbandonare, optando per la semplicità diretta di un blockbuster... E ha funzionato!
Tra l'altro "Godzilla" lo avrei rivisto a breve comunque, aereo o meno (ho comprato il dvd appena tornato a casa...), ho solo colto l'occasione. La visione è stata un po' difficoltosa, tra una pausa cibo e bevande e l'altra, per non parlare delle difficoltà a regolare il volume, ma alla fine ce l'ho fatta. Il film mi ha soddisfatto come quando lo avevo visto al cinema e devo dire che mi è sembrato meno eternamente lungo della prima volta. Non che ne avessi sofferto, s'intende.
Ambientato tra Giappone e San Francisco (ma poi un po' in tutto il globo non appena compaiono i vari mostri), è stato buffo ritrovare nel film la destinazione (e uno degli attori-simbolo contemporanei) del mio viaggio: Ken Watanabe è il Dott. Ishiro Serizawa, lo scienziato che di fatto nella storia spiegherà a protagonista e pubblico di cosa stiamo effettivamente parlando (esplosioni nucleari, Godzilla e MUTO). Oltre a lui numerosi altri volti noti: Aaron Taylor-Johnson e Elizabeth Olsen (entrambi al cinema con "Avengers: Age of Ultron"), Bryan Cranston, Juliette Binoche, Sally Hawkins e David Strathairn. Un ottimo cast per ridare vita al preistorico mostro giapponese, un reboot hollywoodiano doveroso dopo il tremendo "Godzilla" di Roland Emmerich del 1998.
In generale ottimo risultato finale, effetti speciali (e sonori) strepitosi per una storia che si segue volentieri e funziona, che riesce a intrattenere il pubblico e - a quanto ho capito - piacere anche i fans dell'originale. Un buon lavoro.
Film 724 - Godzilla
Film 726 - Godzilla
Film 912 - Godzilla
Film 1413 - Godzilla
Film 1780 - Godzilla: King of the Monsters
Film 2000 - Godzilla vs. Kong
Film 2268 - Godzilla vs. Kong
Film 2277 - Godzilla x Kong: The New Empire
Box Office: $528.7 milioni
Consigli: Buone scene d'azione, effetti speciali a pioggia, un mostro inquietante e rumorosissimo che ha nemici intriganti quanto distruttivi. Questi gli ingredienti di "Godzilla", una scommessa più che un film, considerando cosa ne aveva fatto Hollywood del mostro giapponese neanche vent'anni fa. Ottimo risultato, un titolo commerciale ben realizzato, in grado di riaccendere la curiosità su un franchise destinato a tornare presto al cinema (il sequel nel 2018, ma anche un reboot da parte della giapponese Toho è previsto per l'anno prossimo).
Parola chiave: Energia nucleare.

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Bengi

martedì 10 giugno 2014

Film 726 - Godzilla

E dopo quello del 1998, finalmente il nuovo!

Film 726: "Godzilla" (2014) di Gareth Edwards
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Non si può dire che non ci si siano impegnati. "Godzilla" '14 prende da subito la giusta direzione evitando il ridicolo esempio del predecessore lucertole e prepara una messa in scena davvero coi fiocchi, con il personaggio principale che appare solo quando sente il desiderio di farlo (una bella oretta dopo l'inizio del film). Blockbuster doveva essere ed è stato, con budget kolossal, cast delle grandi occasioni (un Premio Oscar e tre candidati, oltre che un sempre più lanciato Bryan Cranston che dopo 3 Emmy e un Golden Globe ha vinto ieri il suo primo Tony Award) e un mostro che quando grida fa tremare il cinema. Il mal di testa arriva, ma ne vale la pena.
La storia si svolge in lungo e in largo, oltre che in uno spazio temporale piuttosto ampio, con una contestualizzazione spazio-tempo molto dettagliata e precisa. Protagonisti sono, oltre a Cranston che è trait d'union tra i vari personaggi e tra passato e presente, Aaron Taylor-Johnson ed Elizabeth Olsen (lei mangia, a differenza delle sorelle) che compongono la famiglia Brody assieme al figlioletto. Su di loro, ma anche su una miriade di altri personaggi, si concentrerà la storia influenzata dai capricci di fame, riproduzione e territorio delle svariate creature che sconvolgeranno la Terra durante i 123 minuti di pellicola. Oltre al protagonista di questo titolo, infatti, anche una doppietta di MUTO che desidera avere prole: non fosse che sono alti un grattacielo, delicati come una pioggia di trattori e famelici predatori di energia - anche nucleare, naturalmente - non desterebbero particolare interesse (sembrano dei grandi, brutti insetti). Gli umani non potranno che assistere attoniti allo scontro tra natura e natura, combattimento in cui l'uomo non solo non è richiesto, ma viene costantemente escluso. La lezione, come sempre, è che la razza umana si illude di domare la natura che, in realtà, puoi dimostrarci quando vuole che il comandante in carica è lei.
Grandi tematiche green a parte, questa pellicola è sinceramente una figata per chi ama i film commerciali ad alto budget, grandi effetti speciali e una storia che valga la pena di essere vista. In quest'ottica anche il nuovo Godzilla è stato tirato a lucido, liberato da quell'aura fumetto-videogioco del precedente esempio cinematografico e immerso in quella rinnovata dimensione di realismo e plausibilità che ha già investito Batman e parzialmente Spider-man, ma anche e soprattutto James Bond. Il risultato è buono.
Sarebbero da sforbiciare qua e là alcune scene di preambolo che allungano di non poco la durata della visione, ma per chi ha pazienza l'attesa è ben ripagata. Probabilmente se non si apprezza il genere disastro+mostro+effetti speciali si tollereranno a fatica l'attesa e il gran fracasso, ma si sa che quando si opta per questi titoli non sarà la filosofia hegeliana a farla da padrone.
In generale devo dire che ho molto apprezzato la realizzazione veramente molto curata e verosimile che gli effetti speciali hanno reso possibile, il buon cast (Taylor-Johnson, Olsen, Cranston, Juliette Binoche, Ken Watanabe, Sally Hawkins, David Strathairn) e la storia che è in grado di sorprendere lo spettatore, oltre che di portare sempre nuova carne al fuoco. Tsunami, terremoti, attacchi nucleari, mostri marini che sembrano dinosauri che poi sono Godzilla, insettoni gitanti dal nome silenzioso, combattimenti tra giganti, sfascio di qualsiasi cosa e, naturalmente, un puro, vero eroe che salverà tutti, nonostante tutto. Gli ingredienti ci sono (gli incassi un po' meno: siamo ancora troppo vicini al totale della pellicola precedente, ma senza contare l'inflazione. Manca ancora qualche mercato, però) e la realizzazione rende giustizia ad un mostro della tradizione cinematografica orientale che era stato ingiustamente ristrutturato ed americanizzato, privato di qualsiasi spessore di trama e relegato ad essere il nuovo giocattolo alla "Jurassic Park" scappato dallo zoo. Qui è tutto organizzato e gestito meglio e non lascerà scontenti i fan del franchise o quelli del genere.
Film 724 - Godzilla
Film 726 - Godzilla
Film 912 - Godzilla
Film 1413 - Godzilla
Film 1780 - Godzilla: King of the Monsters
Film 2000 - Godzilla vs. Kong
Film 2268 - Godzilla vs. Kong
Film 2277 - Godzilla x Kong: The New Empire
Box Office: $393,743,000 (ad oggi)
Consigli: Il nuovo "Godzilla" non delude. Spacca tutto, mena tutti, urla a tutti e spara colpi mortali dalla bocca. Insomma, chi ama il genere non può che seguire con interesse questo reboot cinematografico a quanto pare abbastanza fedele all'originale (cito le critiche in tal proposito, dato che non conosco la saga se non nella forma del precedente episodio al cinema). La trama equilibra bene i suoi elementi, spaziando tra nazioni (molto Giappone) e decenni, riuscendo a far combaciare i pezzi e rendere il tutto sensato. Si segue molto bene, anche se il tutto è un po' lungo (e, bisogna dirlo, molto rumoroso).
Parola chiave: Raggio radioattivo.

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Bengi

lunedì 3 febbraio 2014

Film 663 - Aiuto vampiro

Non che avessi programmato di rivederlo, ma in tv in seconda serata questo era l'unico titolo appetibile...

Film 663: "Aiuto vampiro" (2013) di Paul Weitz
Visto: dalla tv
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Questo primo "Aiuto Vampiro" tratto dalla "Cirque du Freak Trilogy" di Darren Shan non è esattamente esaltante come ti potresti aspettare dal primo episodio di quella che potrebbe diventare una saga remunerativa e divertente. Nonostante il budget da blockbuster (di serie B, ma pur sempre un alto budget) di 40 milioni di dollari, il film e la storia non decollano mai e il risultato è un prodotto carino e spensierato, ma incapace di sollevare interesse nei confronti del progetto.
La storia va a rilento e sembra non succeda mai veramente nulla di che, ci sono troppi personaggi troppo poco approfonditi e manca il ritmo. Il film, nonostante i due protagonisti ragazzini Chris Massoglia (inespressivo) e Josh Hutcherson (già promettente), è tutto sulle capaci spalle di John C. Reilly che dimostra ancora una volta di essere un attore versatile e capace di adattarsi a disparati ruoli in disparati generi (qui è un vampiro). E' solo grazie a lui se si arriva alla fine senza morire di noia. Il resto dei protagonisti - tra i più famosi cito solo Salma Hayek, Willem Dafoe, Ken Watanabe e Jane Krakowski - ha parti troppo piccole o caricaturali per risultare incisivo e, inoltre, i freak del titolo sono tali solo perché portano un elemento di disomogeneità rispetto ai soliti prodotti commerciali cui siamo abituati, non tanto perché ci sia un interesse ad analizzare la loro condizione di emarginati o perché si sia interessati ad analizzare la loro comunità o il loro modo di affrontare un'imposta diversità. Quindi, come forse ci si poteva aspettare, i freak sono accessorio di una storia principale che li include solo inizialmente in uno spettacolo teoricamente raccapricciante, ma che più che far paura, mette in piazza una specie di spettacolino del diverso come fonte di stupore e disgusto che, sinceramente, non è granché (anche perché i freak presentano caratteristiche sovraumane e sovrannaturali piuttosto che dei veri e propri 'scherzi di natura').
Insomma, "Cirque du Freak: The Vampire's Assistant" non ha alcun appeal e alla lunga non funziona granché poiché ha una trama che si concentra su troppi aspetti collaterali e fallisce nel momento in cui deve centrare il bersaglio dei temi principali della storia, mancando di brio, senso del ritmo e scene d'azione che si possano definire tali.
Ps. L'incasso mondiale non è stato in grado di coprire nemmeno le spese di produzione: $39,102,650 al box office.

Film 119 - Aiuto vampiro
Consigli: E' un incrocio tra film di serie B: da una parte quelli su vampiri + licantropi + creature misteriose alla "Shadowhunters - Città di ossa", dall'altra quelli con un gruppo di ragazzini da addestrare in una scuola per 'diversamente dotati' alla "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il mare dei mostri". Anche se questa pellicola è precedente, però, il risultato è inferiore rispetto agli esempi.
Parola chiave: «Il circo dei freak è in città, solo per una notte».

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Bengi

lunedì 30 luglio 2012

Film 431 - Batman Begins

Serata Uomo Pipistrello...


Film 431: "Batman Begins" (2005) di Christopher Nolan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Piuttosto motivato dal prossimo arrivo al cinema del capitolo conclusivo della trilogia di Nolan - che ultimamente non sbaglia un colpo - mi è venuta voglia di rispolverare i due dvd comprai anni or sono per vedere quale fosse effettivamente il mio giudizio a riguardo. Avendoli visti entrambi una sola volta al cinema, non avevo un'idea ben definita.
Il mio giudizio rimane diviso a metà: è una bella saga, ma non una di quelle che guarderei a ripetizione. Da 'una volta ogni tanto', diciamo.
Come sempre i film del regista londinese (oggi il suo compleanno) sono strutturati a strati, partono da lontanissimo per spiegare in maniera piuttosto definita e puntuale gli avvenimenti presenti della storia. Se, da una parte, il rischio è di avere sempre prodotti piuttosto lunghi, dall'altra il risultato è evidentemente molto chiaro. Anche qui, mixando tecniche orientali, arriviamo a capire come e perchè Bruce Wayne/Christian Bale diventa Batman partendo dalle sue origini e ripercorrendo gran parte della sua esistenza attraverso i passaggi chiave (morte dei genitori, paura dei pipistrelli, prigionia in Bhutan e training presso la Lega Delle Ombre). Personalmente ho trovato questo background di Batman un po' strano, ma del resto da qualche parte doveva pur aver imparato a combattere...
Il talento di Nolan, comunque, riesce a riportare la saga dell'Uomo Pipistrello ai suoi fasti originali dei due "Batman" burtoniani, ricreando un'atmosfera cupa e di violento decadimento sociale. Gotham è alla deriva, i criminali e la corruzione segnano il quotidiano della città e nessuno si aspetta che la situazione possa cambiare. L'eroe che arriva e salva la situazione, però, non è l'epilogo finale che ci si potrebbe aspettare.
Troppo astuto per segnare nettamente una divisione tra buoni e cattivi, Nolan - che è anche sceneggiatore insieme a David S. Goyer - confonde le acque e fa di Bruce Wayne un eroe moderno segnato da dubbi e incertezze, mosso da ira e necessità di vendetta capace, però, di grandi sacrifici per la sua città: diventerà simbolo della lotta al crimine, ma da bandito lui stesso.
Un po' come per l'Uomo Ragno che viene additato come criminale, anche Batman sarà costretto ad indossare parallelamente spoglie buone e cattive - ancora di più nel secondo capitolo - sacrificandosi per il bene comune e finendo per diventare capro espiatorio. E' una lunga costruzione di questo filo silenzioso della storia, che Nolan tesse scrupolosamente da questo primo "Batman Begins" per arrivare al tanto atteso finale (da noi il 29 agosto) di "Il cavaliere oscuro - Il ritorno" e tutto, nel complesso, sembra funzionare alla perfezione.
In sostanza è un ottimo prodotto, cupo e schietto, scritto con consapevolezza e intelligenza, con buoni effetti speciali e una potente colonna sonora. Sempre di più Nolan visionario.
Ps. Tra i tanti volti conosciuti moltissimi hanno poi o avevano già partecipato a film del regista: lo stesso Bale, Michael Caine, Cillian Murphy, Ken Watanabe. Altri noti comprimari sono Liam Neeson, Gary Oldman, Morgan Freeman, Tom Wilkinson e Katie Holmes.
Consigli: Con $372,710,015 Batman torna alla grande sullo schermo con un prodotto ben realizzato e carico di adrenalina. La trama è ben scritta e il film recitato al meglio (ci sono 3 premi Oscar tra gli attori), il tutto per un supereroe che torna di prepotenza ad essere uno dei più riusciti della storia del cinema.
Parola chiave: Acqua.

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Ric

mercoledì 25 maggio 2011

Film 261 - Memorie di una geisha

Nuovo film dei martedì dal Puffo.


Film 261: "Memorie di una geisha" (2005) di Rob Marshall
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo, Marco, Davide, Diego, Michele
Pensieri: Questa è una pellicola che ho decisamente rivalutato. La prima volta che l'ho vista al cinema ero rimasto sinceramente deluso da un film che aveva tradito le mie (piuttosto esigenti) aspettative. Rob Marshall, dopo un discreto lavoro con "Chicago" (eccoci ad un caso opposto: avevo decisamente sopravvalutato questo film) non era stato capace di mantenere 'magico' il suo progetto per tutta la durata dei 145 minuti.
Oggi, invece, ho rivisto sotto un'altra luce questa storia. Affascinato da musiche e costumi, da un racconto su un mondo misterioso e accattivante, ho ritrovato il piacere di questo "Memorie di una geisha", anche alla seconda visione. Già, perchè non molto tempo fa avevo riguardato con gusto l'avventurosa vita di Sayuri e ne ero rimasto più colpito rispetto alla prima visione al cinema. Non mi ripeterò - come sempre - per evitare di esprimere due volte lo stesso pensiero.
Film 178 - Memorie di una geisha
Film 261 - Memorie di una geisha
Film 1775 - Memoirs of a Geisha
Film 2369 - Memoirs of a Geisha
Consigli: Tenere sempre l'occhio sui costumi, bellissimi, e le orecchie sintonizzate sulla colonna sonora che richiama lo scorrere dell'acqua. E forse non è un caso...
Parola chiave: Direttore Generale.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 9 novembre 2010

Film 178 - Memorie di una geisha

Comprato il dvd anni fa, aspettavo il momento di rivederlo. Qualche giorno fa l'occasione giusta si è presentata.


Film 178: "Memorie di una geisha" (2005) di Rob Marshall
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Visivamente di grande impatto, un film dai colori bellissimi e una fotografia indimenticabile. Rimangono impresse nella mente le raffinatissime immagini che ricreano un mondo esotico a noi totalmente estraneo. Inutile dire che la potenza di questo film risieda tutta in questo.
Rob Marshall è un narratore spesso incapace e limitato nella visione d'insieme. Accompagnare i personaggi non basta per innalzarli al successo che meritano. Peccato, questa inaguatezza non ha reso il film del tutto indimenticabile.
Certo la spettacolarità di certe scene è innegabile, molte sono di una raffinatezza assoluta. Perfino i titoli di coda mi sono piaciuti (tranne il momento con i nomi abbinati ai volti dei personaggi, cosa che trovo piuttosto pacchiana e quindi fuori luogo per un film che narra il culto del buon gusto). Ma l'aspetto puramente tecnico non può bastare a rendere un film un capolavoro. Forse la meticolosa ricerca dell'immagine perfetta ha distolto l'attenzione dalla visione d'insieme delle cose. Rimane tutto un po' freddo, la sensazione è che manchi qualcosa. Rigidi diktat che vanno rispettati dalla geisha riflettono i rigidi canoni che Marshall ha voluto seguire per la realizzazione del suo film. Peccato che di cultura giapponese un americano ne sappia il giusto e, perdonatemi, un po' il prodotto ne risente.
Alla lunga pare che in questo film si parli per frasi fatte. Grandi massime della geisha sono, grosso modo, le seguenti: non sei fatta per amare; non puoi vivere una vita che sia tua; devi saper fermare un uomo con lo sguardo; vendi la tua verginità al più alto prezzo possibile e riscatta il tuo debito. Queste sono solo alcune delle sconcertanti asserzioni che popolano il film. Spaventosa l'idea che la vita di una persona possa essere sacrificata per l'accondiscendere alle volontà e piaceri altrui. Io non sono per niente esperto della cultura giapponese, ma un po' di amaro in bocca questo tipo di concezione della figura femminile me l'ha lasciato. La geisha non è nulla senza il suo danna, personaggio ricco che provvede a lei e alle sue spese. Non sono qui per criticare usanze e costumi di altri paesi, ovviamente. Ammetto solo che la cosa mia abbia lasciato un po' perplesso.
Il film in sé, comunque, ripercorre un tratto di storia intenso (c'è anche la seconda guerra mondiale) e lo fa attraverso il ricordo di una Sayuri/Ziyi Zhang ("La tigre e il dragone", "La foresta dei pugnali volanti") ormai anziana che narra di sé e di quando è stata la più famosa geisha di tutto l'hanamachi.
Ps. 3 Oscar su sei nomination: migliori scenografie, costumi e fotografia. Niente da fare per la stupenda colonna sonora di John Williams per cui il compositore, però, ha vinto il Golden Globe e il Grammy.
Film 178 - Memorie di una geisha
Film 261 - Memorie di una geisha
Film 1775 - Memoirs of a Geisha
Film 2369 - Memoirs of a Geisha
Consigli: Un film che lascia sicuramente incantati per come è stato ben confezionato. Va visto quantomeno per il bell'excursus all'interno di una cultura a noi totalmente ignota.
Parola chiave: Mizuage.


#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 25 ottobre 2010

Film 156 - Inception

Il film più atteso dell'anno, anche da me. Un cast stellare, un regista diventato di culto grazie ad alcune scelte decisamente azzeccate. Una storia che più complicata non si può ed effetti speciali che definire da urlo è fargli un torto. Che dire se non... sensazionale!


Film 156: "Inception" (2010) di Christopher Nolan
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea Puffo
Pensieri: C’è stato un momento – precisamente il 1997 – in cui molti di noi hanno affrontato la noiosa lungaggine del Titanic solamente per godere della morte finale del tanto odiato Leonardo DiCaprio/Jack.
Quelli erano tempi in cui il giovanissimo attore compariva in ogni dove, sbucava peggio che il signor Pattinson oggi: televisione, giornali, giornaletti, qualche film (sbagliato) come La maschera di ferro o The Beach, biografie più o meno autorizzate, poster, cartoline e tanto, tanto, tanto altro ancora.
Saturi causa indigestione da sovraesposizione, abbiamo sperato che una cosa del genere non avremmo più dovuto subirla. Che DiCaprio finisse dimenticato e che, finalmente, potessimo gustarci un film al cinema senza una marea di adolescenti innamorate con gridolino facile alla vista del biondo beniamino.
Contro molti pronostici, invece, oggi DiCaprio è una superstar. Non più per minorenni dall’ormone sensibile. In 13 anni di cammino dal famoso (o famigerato?) naufragio, ha saputo consolidare ed accrescere la sua popolarità, collaborando con alcuni tra i migliori narratori cinematografici di oggi (Scorsese in primis) diventando sempre più garanzia di grandi guadagni al botteghino. Ultimo, in ordine di tempo (da noi è uscito il 24 settembre), è Inception che, ad oggi, può vantare $804,183,607 di incasso mondiale, il film che ha guadagnato di più nel 2010 dopo Toy story 3 – La grande fuga. Si è gridato già più volte al capolavoro, lodando non solo il DiCaprio protagonista, ma anche svariati altri elementi del film. Il più evidente, sicuramente, è il grande lavoro di effetti speciali che sta dietro una resa così ben riuscita. La storia intricatissima di Nolan (altro elemento a favore) necessita di un supporto visivo davvero complesso, capace di interagire con i suoi personaggi in maniera così sofisticata che, fossero stati impiegati effetti scadenti, il film avrebbe raccolto solo fischi.
Invece Christopher Nolan è abituato a spingersi al limite: già con The Prestige aveva portato la sua storia ai confini con il fantascientifico, incastrando elementi storici con elaborazione pseudo scientifiche che, sicuramente, ad un altro avrebbero finito per sfuggire di mano. Ma il nostro regista londinese non si fa mettere nel sacco così facilmente e, anche qui, si districa egregiamente tra sogni, lavori da svolgere, generazione di idee spontanee, inseguimenti, sparatorie e una storia d’amore che più struggente non si può. Sia chiaro a tutti, il film non è per niente semplice. Richiede mente libera e concentrazione. Ma lasciarsi trascinare in fondo, nella mente dei vari protagonisti, è davvero affascinante!
Il tutto supportato da una colonna sonora da urlo, veramente azzeccata, capace di accompagnare vicende, emozioni, sentimenti tanto bene quanto solo un capace compositore come Hans Zimmer può fare. Il mio cuore è stato decisamente conquistato dall’atmosfera decadente delle track “Dream Is Collapsing” e “528491″ (ricordate questo numero, è importante) o dal ritmo trascinante di “Mombassa”.
Insomma, una combinazione vincente di elementi che – come se il resto non fosse già abbastanza – gioca inoltre su un certo appeal commerciale regalato dal cast che prevede un susseguirsi di grandi nomi (e grandi premi) del cinema contemporaneo: si passa dal nostro amato/odiato DiCaprio, ai premi Oscar Marion Cotillard (La vie en rose) e Michael Caine (Hannah e le sue sorelle e Le regole della casa del sidro, ai candidati all’Oscar Ellen Page (Juno) e Ken Watanabe (L’ultimo samurai), agli istrionici Joseph Gordon-Levitt ((500) giorni insieme) e Cillian Murphy (La ragazza con l’orecchino di perla, Il cavaliere oscuro) al viso stra-conosciuto e ormai logoro di Pete Postlethwaite (Nel nome del padre).
Insomma, questo ‘innesto’ di Nolan, nella nostra mente, è sicuramente riuscito: Inception ha davvero qualcosa di nuovo da raccontare (James Cameron impara!) e, soprattutto, da far vedere! Ringraziando il cielo che, per una volta, ci è stato risparmiato il mal di testa del 3D. E, chissà, magari il 27 febbraio ci scappa pure qualche statuetta importante…
Film 156 - Inception
Film 339 - Inception
Film 1062 - Inception
Film 1512 - Inception
Consigli: Bellissimo! Non si può davvero perdere! Un capolavoro complesso e ben realizzato che va più volte visto per non perdere tutti i particolari della trama. Davvero sorprendente!
Parola chiave: (Ce ne sarebbero tantissime! Ne scelgo 3) Mal. Realtà. 528491.




Ric

giovedì 3 giugno 2010

Film 119 - Aiuto vampiro

L'altro giorno dovevo pranzare a casa e mi andava di guardarmi qualcosa. In attesa dell'uscita di "Sex and the City 2" (quindi un po' di tempo fa...) ho deciso di guardarmi un film di cui sapevo poco e niente...


Film 119: "Aiuto vampiro" (2009) di Paul Weitz
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Orrenda locandina, un photoshop casalingo avrebbe reso meglio. E poi vago (seeee) rimando a una mascolinità vampira alla Robert Pattison che, ultimamente, sembra non guastare mai.Questo "Aiuto vampiro" non aiuta neanche sé stesso a promuoversi in maniera decente.
Se la premessa è questa non si può certo auspicare in un capolavoro... E, infatti, questo filmetto che vorrebbe cavalcare l'onda dei canini appuntiti a tutti i costi, ricorda molto il teen movie "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il ladro di fulmini" piuttosto che una rilettura in chiave 'easy' del "Freaks" (1932) di Tod Browning.
Nessuno si aspettava grandi citazioni, per carità, ma effettivamente l'assenza totale di appeal rende la visione piuttosto piatta. Banali effetti speciali, più che altro un buon make-up e via che si va, mente e cuore leggeri. Molto leggeri.
I 'freaks' non sono interessanti, forse proprio perchè deturpati (non è assurdo?!) dalla banalità degli effetti speciali che li rendono solo vanesio (e pigro) divertimento per PC, ma niente di realisticamente plausibile (e via il fascino del diverso, da guardare se non spiare). Più interessanti dei loro ruoli, invece, gli attori in piccole parti o camei che avrebbero dovuto stimolare il film: Ken Watanabe (visto ne "L'ultimo samurai", "Memorie di una geisha" e "Lettere da Iwo Jima"); Jane Krakowski (vista in "Ally McBeal" e "30 Rock"); Salma Hayek (che dopo il monociglio di "Frida" qui prova la barba); Willem Dafoe (sempre poliedrico e capace di mettersi in discussione in film come "Antichrist", "Platoon" o "Nato il quattro luglio").
Insomma, i numeri per fare il botto c'erano, ma la combinazione non ha funzionato. Non saprei dire se il pubblico si stia cominciando a stufare dei vampiri in sé oppure se effettivamente sia solo colpa della realizzazione senza pretese di questa pellicola, sta di fatto che il regista Paul Weitz non sta avendo molta fortuna con i suoi film ("American Dreamz", "In Good Company") da 'solista'. Abituato a lavorare con il fratello Chris (insieme hanno diretto il primo "American Pie" e hanno ottenuto una nomination all'Oscar - anche se per la sceneggiatura - per "About a boy - Un ragazzo"), di recente hanno cominciato a firmare pellicole proprie, senza registrare, però, clamorosi successi al botteghino (di Chris il clamoroso flop "La bussola d'oro"). Che sia ora di riunirsi ed evitare la solitudine?
Infine, per spendere ancora due parole sulla pellicola, ci terrei a sottolineare la banalità espressiva dei giovani protagonisti, scelti per rappresentare il solito conflitto giovanile tra bene e male e che qui sfocia in prese di posizione molto drastiche (il che, ovviamente, avrebbe previsto la realizzazione di capitoli successivi). Sperando che la cosa non accada, sarebbe meglio che Chris Massoglia si preoccupasse del suo futuro attoriale, magari tentando di superare la faccia 'di stucco' che tanto ricorda il Brandon Routh di "Superman Returns".
Consigli: Se avete figli non farà certo loro del male seguire questo film molto (molto molto molto) tranquillo. Non fa certo paura...
Parola chiave: Ragno.


Ric