Visualizzazione post con etichetta Lluís Homar. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Lluís Homar. Mostra tutti i post

venerdì 28 agosto 2015

Film 980 - Latin Lover

Ero rimasto con molta curiosità rispetto a questo progetto, specialmente perché è stato l'ultimo di una grandissima attrice italiana.

Film 980: "Latin Lover" (2015) di Cristina Comencini
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Preciso che l'ho visto, ma non esattamente sentito alla perfezione. Ho deciso di vederlo lo stesso al di là del bassissimo audio (mentre facevo tapis) perché era già il terzo film che iniziavo, dopo aver mollato i primi due per la stessa problematica. Preso per sfinimento mi sono autoconvinto che in fin dei conti non mi sarei perso poi così tante battute. Il che è vero solo in parte.
Fatta questa premessa, rimane il fatto che "Latin Lover" non mi ha del tutto convinto. L'idea di base è buona: attore di fama mondiale il cui seme si è sparso un po' in ogni dove, ha avuto 5 figlie - da madri diverse - che si ritrovano alla residenza di famiglia (e della prima moglie Virna Lisi) per commemorare la figura del padre presso il suo paese natio, San Vito dei Normanni in Puglia. L'improvvisa convivenza forzata di tutte le donne è un po' come una bomba ad orologeria ed innesca un meccanismo irreversibile verso numerosi punti di rottura dopo anni di situazioni irrisolte, malumori, chiacchiere e persino qualche voce di omosessualità.
Lo spunto di partenza si sposa bene, tra l'altro, con l'idea della Comencini di celebrare una figura iconica del mondo del cinema attraverso il personaggio di Saverio (forse ispirato a suo padre, non saprei dire), permettendosi così di spaziare in epoche e generi filmici che colorano e arricchiscono moltissimo questa sua ultima fatica, prodotto italiano insolitamente fuori dagli schemi e di ampio respiro (Spagna, Svezia, America, tutte nazionalità rappresentate nel film).
Dall'altra parte, però, tutto questo disturbo non porta a granché di innovativo. Il piglio è il solito della commedia italiana, che fa tanto trambusto e poi si perde in un malinconico ricordo buonista che mette le varie voci d'accordo. Tutte le donne, infatti, hanno le loro rivalità interne, le loro fragilità personali, tutte cose che rendono molto plausibile e veritiera la storia, ma nel finale l'"abbraccio" da famiglia allargata un po' alla Özpetek arriva a snaturare il quadro, tanto che dopo la burrasca la situazione si è aggiustata perfino meglio rispetto all'equilibrio della situazione iniziale. Insomma, per semplificare, si parte bene, ma si conclude come al solito. Un po' un peccato se si considera il gruppo di attori fantastico e internazionale, i mezzi che sicuramente è riuscita ad assicurarsi la produzione e il talento della Comencini che, non dimentichiamolo, è l'unica italiana insieme a Sorrentino che sia riuscita negli anni '00 ad avere un suo film candidato all'Oscar (nel 2006 "La bestia nel cuore" è stato candidato a Miglior film straniero). Visto il trailer, poi, mi sarei aspettato qualcosa di diverso, meno bloccato alle convenzionali tappe della commedia e magari un pelo più osato (per esempio: la sorella svedese cede alla avances del marito della sorella spagnola. Già che decidi di affrontare così una parte della storia, tanto vale buttarsi, no? E invece la situazione si risolve da sola, basta un abbraccio dopo il confronto verbale e poi puff, come se niente fosse accaduto, tanto è il marito che è un marpione fin dall'inizio... Troppo semplice, mi spiace).
Insomma, "Latin Lover" è divisibile a metà: da un parte ci mostra che anche il cinema italiano - Sorrentino, Guadagnino e Muccino a parte - ha i mezzi per scostarsi dalla perpetrata immagine-fotocopia di sé che da troppo tempo si ripete; dall'altra è ancora più un ibrido che un esperimento riuscito, in quanto non riesce a ritagliarsi una dimensione propria che vada oltre le buone prmesse e proceda per tutti i 104 minuti di durata.
Ps. Un'occhiata al cast: Virna Lisi, Marisa Paredes ("Il fiore del mio segreto"), Valeria Bruni Tedeschi, Angela Finocchiaro, Candela Peña, Pihla Viitala ("Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe"), Nadeah Miranda, Francesco Scianna, Jordi Mollà ("Elizabeth: The Golden Age" e, anche lui, "Il fiore del mio segreto"), Neri Marcorè, Claudio Gioè, Lluís Homar ("Gli abbracci spezzati", "Con gli occhi dell'assassino"), Toni Bertorelli.
Pps. Il film ha ricevuto 4 candidature ai David di Donatello 2015 per Miglior attrice (Virna Lisi), costumi, acconciature e trucco.
Box Office: € 2.084.332 (solo Italia)
Consigli: Questa pellicola è dedicata, naturalmente, alla splendida Virna Lisi. Anche solo per il fatto che sia l'ultimo progetto cui si è dedicata è un valido motivo per dare una possibilità a questo storia e alle sue brave protagoniste femminili. Il cast è veramente buono e anche se la sceneggiatura finisce per rivelarsi un po' la solita minestra riscaldata, vedere "Latin Lover" non fa certo né male né danno. Lascia forse un po' di nostalgia, ma del resto parliamo di una storia sul ricordo, collettivo e personale.
Parola chiave: Famiglia.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 5 giugno 2015

Film 931 - Con gli occhi dell'assassino

Era da molto tempo che volevo vederlo, così ho coinvolto anche gli altri approfittando di una cena assieme!

Film 931: "Con gli occhi dell'assassino" (2010) di Guillem Morales
Visto: dal portatile di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Licia, Luigi
Pensieri: Già al cinema mi aveva molto colpito e rivederlo ha sortito un effetto simile. Un bell'horror, teso nei momenti giusti, carico di scene ad effetto, con una storia che si segue intrigati. Pur non essendo un capolavoro, trovo che "Los ojos de Julia" abbia i suoi buoni momenti e riesca nel suo intento di spaventare chi guarda. Immedesimarsi nella protagonista, poi, aiuta a creare la giusta situazione, portando a chiedersi: cosa farei se sentissi la presenza di qualcuno, ma fossi impossibilitato a vedere? Trovo questa combinazione di elementi davvero inquietante, principalmente perché la ciecità, unita ad una situazione pericolosa e di panico, mi genere ansia al solo pensiero. Forse è anche per questo motivo che trovo particolarmente riuscito l'intento spaventoso che la trama vuole suscitare.
Insomma, nonostante qualche assurdità classica di questo tipo di pellicole - della serie: tua sorella si è suicidata in casa perché sentiva la stessa presenza che senti tu, ma nessuno le credeva. Tu, come lei, perdi la vista e che fai? Ti rintani nella stessa casa invece di farti ricoverare in ospedale?! -, se ci si lascia trasportare dal racconto, sospendendo i plausibili dubbi su certe scelte, ci si può godere qualche buon momento di spavento.
Film 270 - Con gli occhi dell'assassino
Box Office: $12,884,923
Consigli: Horror spagnolo, prodotto da Guillermo del Toro, "Julia's Eyes" è un titolo valido se si cerca un titolo di paura diverso dalle solite americanate inconcludenti e insipide. Qui il cattivo c'è, è in carne ed ossa e ha le sue pazze motivazioni. La protagonista, perseguitata anche da demoni del passato, rischia di perdere la vista e al contempo deve affrontare una lotta per la sua vita dovendosi fidare solo di se stessa e, necessariamente, dei suoi sensi. Il tutto è leggermente guastato dal finale onirico, però se si tralascia questo scivolone il risultato finale è piacevole e ha qualche buon momento di paura. Bella la scelta di costringere anche lo spettatore a rimanere al buio per buona parte della pellicola, un'idea che aiuta chi guarda a mettersi nei panni della sfortunata Julia/Belén Rueda. Un buon titolo, lo consiglio.
Parola chiave: Flash.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 27 giugno 2011

Film 270 - Con gli occhi dell'assassino

Altro ingresso gratis altro regalo!


Film 270: "Con gli occhi dell'assassino" (2010) di Guillem Morales
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Film spagnolo piuttosto inquietante, tiene bene nella prima parte – cupa e misteriosa – e, inevitabilmente, cede un po’ nel finale.
Tutto sommato un buon lavoro, aiutato dalla perfetta fotografia di Óscar Faura che ha il non facile compito di rendere buia e cupa la Spagna in questo immaginario piuttosto spettrale che la pellicola presenta. Efficaci anche certe trovate (sicuramente non sperimentali, ma funzionali) come lo schermo nero – noi siamo la protagonista e, come lei, non possiamo vedere – “colorato” unicamente dai rumori in sottofondo e la scena finale tutta flash e brividi.
Bene anche lo spunto narrativo della malattia degenerativa della vista, un po’ meno efficaci talvolta i dialoghi o certi personaggi alquanto strani (vedi la figlia del vicino di casa) che condiscono il tutto in maniera troppo bizzarra. Un tantino troppo semplicistico il superamento del lutto della sorella Sara da parte della protagonista Julia (Belén Rueda, che interpreta entrambe), ma il ritmo spedito all’inizio serve a far ingranare bene la storia.
Rueda brava, comunque, all’inizio un attimo gelida e impassibile. Si scalderà man mano che la ‘presenza’ che la segue si farà più concreta.
Ridicolo, invece, che operata agli occhi e incapace di vedere per due settimane, Julia decida – contro ogni volontà - di trattenersi a casa della sorella (dove questa si è impiccata e dove lei sospetta ci sia stato qualcuno) piuttosto che rimanere in ospedale. Certo, lo scenario casalingo è molto più inquietante, ma dopo due impiccagioni nello scantinato (già, perché pure il marito/Lluís Homar di Julia ci finisce...) uno ci pensa bene prima di trasferirsi nel “personale” cimitero di famiglia.
Come ogni film di genere che non viva di solo splatter, è importante raccogliere gli indizi lungo il cammino, perché, una volta svelato il mistero, si potranno mettere insieme certi pezzi lì per lì giudicati un pochino assurdi.
Insomma, per dirla tutta, questo film lo rivedrei molto volentieri perché meno scontato del previsto. Qualche brivido e salto sulla sedia c’è stato e, comunque, la tensione è sempre piuttosto presente. Pare che gli spagnoli si stiano specializzando nel genere orrifico e, visto i risultati, non c’è davvero male!
Consigli: Pellicola da vedere rigorosamente immersi nel buio della propria casa. Tenete gli occhi aperti!
Parola chiave: Invisibile.

Trailer

Ric

mercoledì 27 gennaio 2010

Film 66 - Gli abbracci spezzati

Avevo iniziato a vedere questo film con Ale qualche tempo fa, ma non eravamo andati oltre i primi 10 minuti. Così, domenica, ho deciso di continuare la visione in solitaria e recuperare un film (che avevo perso e) che si annuncia essere uno tra i più nominati e premiati delle cerimonie cinematografiche di stagione!


Film 66: "Gli abbracci spezzati" (2009) di Pedro Almodóvar
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Pedro, Pedro Pedro, con "Volver" mi avevi decisamente conquistato! Questo "Gli abbracci spezzati" è un po' meno potente, però. Ovvio, è sempre e solo il mio punto di vista, ma non posso dire - visto le aspettative elevate - che mi sia piaciuto.
La storia si divide in due frammenti storici: il 2008 e il 1994. Penelope Cruz appartiene alla parte di racconto che si svolge negli anni '90. Parliamo un attimo di Penelope: è veramente divina! Non solo è bella (e non convenzionale), ma è anche bravissima. Finalmente Hollywood le ha riconosciuto il successo che meritava ben oltre i filmetti blockbuster ("Sahara") o le commediole senza senso ("Bandidas"). E di questo sono molto felice! La collaborazione con Almodóvar, poi, sembra davvero benefica e la tiene ben salda alle sue origini spagnole evitandole (o concedendole il lusso, a seconda del punto di vista) di (non) dover affermare con smania la propria presenza sul mercato americano. Così ha la possibilità di scegliere un attimo meglio le pellicole cui partecipare.
Qui Penelope è Lena, ragazza di estrazione sociale umile che si riscatta accoppiandosi con un uomo decisamente ricco. Il guaio è che quest'uomo ne è ossessivamente innamorato, tanto da farla spiare una volta che la donna prende parte alla realizzazione di un film. Ovviamente - poteva non essere? - le capiterà di innamorarsi del regista Mateo Blanco (interpretato da Lluís Homar) che, a sua volta si innamorerà di lei. Dramma su dramma, la storia finisce male e procede fino a ricongiungersi al tempo odierno, con Mateo cieco che si fa chiamare con lo pseudonimo Harry Caine. Altro non lo posso dire...
Di spezzato, in questo film, oltre al titolo abbiamo anche altre cose. Innanzitutto la cosa più evidente: la storia. Perchè? Grazie al montaggio, che alterna l'oggi al passato e ci trasporta tra un nodo e l'altro della matassa fino a districarne completamente i fili. Poi c'è l'amore, che vorrebbe essere libero, ma non può perchè nato in una situazione difficile. Ancora, la vita spezzata dei protagonisti che, in un modo o nell'altro, vedono le loro esistenze sconvolte dalla passione e da chi vuole impedire loro di vivere sereni il loro sentimento. E, infine, c'è ancora un rimando, ma qui mi limito a citare (al solito Wikipedia): 'Ad ispirare il titolo del film è "Viaggio in Italia" di Roberto Rossellini; per l'esattezza si riferisce alla sequenza del ritrovamento negli scavi archeologici di Pompei dei due cadaveri abbracciati colti dalla lava, vista da Lena e Mateo (Penélope Cruz e Lluís Homar) in un momento d'intimità'.
Di veramente apprezzabile, oltre alla bravura di Penelope, in questo film c'è sicuramente l'ottimo cast, la mano capace e sicura di Almodóvar (sia alla sceneggiatura che alla regia), una bellissima fotografia e i set (vedi quelli della vacanza della coppia) veramente straordinari!
Il tutto crea un bel film, nell'insieme, ma non quello che mi aspettavo. Come al solito, l'aspettativa genera attesa e l'attesa brucia il piacere della visione. Forse volevo un nuovo "Volver" (a proposito: solo io noto una certa somiglianza tra le locandine dei due film?! Penelope in primo piano, sfondo rosso, scritte bianche, labbra posticce con il colore rifatto al pc... Casualità?!) e, nel cercarlo, non ho trovato quello che volevo.
Consigli: Ai più sensibili un bel fazzoletto potrebbe far comodo...
Parola chiave: 'Ragazze e valigie'.




Un ps. dell'ultima ora: "Avatar" batte ufficialmente "Titanic" e diventa il film che ha incassato di più nella storia del cinema!!! (http://www.imdb.com/boxoffice/alltimegross?region=world-wide)
Con, ad oggi, $1,842,981,691 contro i $1,835,300,000 del precedente film di Cameron, che è stato primo in classifica per 12 anni, il film su Pandora ha scalzato il rivale a poco più di un mese dall'uscita nelle sale cinematografiche mondiali. Quando si fermerà avrà raggiunto almeno i 2 miliardi di dollari? Io credo proprio di sì!


Ric