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mercoledì 4 novembre 2015

Film 1025 - Frankenweenie

Aver visto "Edward mani di forbice" mi aveva messo di buon umore, oltre che ben disposto nei confronti della filmografia di Burton. Così ho deciso di recuperare subito un altro titolo, questa volta più recente.

Film 1025: "Frankenweenie" (2012) di Tim Burton
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Questo "Frankenweenie" è un bel film, un incrocio tra "Nightmare Before Christmas" e "Edward mani di forbice", con un finale alla "Sleepy Hollow"... Puro Burton, insomma! Senza contare il preambolo alla Frankenstein!
Un titolo d'animazione molto dark, perfino in bianco e nero, realizzato con la tenica dello stop-motion e tratto dal precedente corto omonimo dello stesso regista datato 1984. Il risultato finale è bello da vedere, la storia molto carina e anche divertente, pur risultando vagamente inquietante per quanto riguarda la parte del resuscitare i vari animali morti, che poi si trasformeranno in veri e propri mostri. Non so quanto del 'film per ragazzi' ci sia qui, sinceramente. Pur rimanendo di base l'anima cartoon, la realizzazione è cupa, i temi anche complessi (la morte, il dolore causato dal distacco improvviso, l'incapacità di lasciar andare chi si è voluto bene) e alcuni aspetti abbastanza grotteschi, le ambientazioni spesso funeree... Insomma, lo vedrei più adatto a una serata di Halloween, una sorta di antipasto prima di una filmografia più cruenta, piuttosto che un cartone animato per tutte le età.
In ogni caso Burton non sbaglia, la storia ha un suo perché e una realizzazione molto personale - come lo era quella dei precedenti "Nightmare Before Christmas" e "La sposa cadavere" -, il che rende la visione molto piacevole e ci ricorda che perfino un cartoon può essere una buona scelta di qualità (anche se non è della Pixar) e originalità.
Cast: Catherine O'Hara, Martin Short, Martin Landau, Charlie Tahan, Atticus Shaffer, Winona Ryder, Conchata Ferrell.
Box Office: $81.5 milioni
Consigli: Seconda candidatura all'Oscar per Burton dopo "Corpse Bride", questa pellicola lo rimette in carreggiata verso il suo stile più puro e, francamente, interessante da vedere. Dopo una serie di titoli non esattamente indimenticabili ("Dark Shadows" pessimo, "Alice in Wonderland" così così, totalmente un'altra cosa "Big Eyes"), trovare questa pellicola è stata una piacevolissima sorpresa che, sono sicuro, non deluderà chi sia fan del regista dagli albori della sua carriera. Inoltre "Frankenweenie" è un film carino, esteticamente molto curato e fuori dai soliti canoni estetici, per cui vale certamente una visione.
Parola chiave: Fulmine.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 3 novembre 2015

Film 1024 - Edward mani di forbice

Classicone intramontabile che da tempo volevo assolutamente rivedere!

Film 1024: "Edward mani di forbice" (1990) di Tim Burton
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Jé
Pensieri: Cult. Stupendo. Poetico. Inimitabile. "Edward mani di forbice" è tutto questo e sicuramente molto di più, uno dei titoli più iconici della filmografia di Burton-Depp-Ryder, capolavoro ironico, dissacrante, gotico e romantico.
Non ricordavo, davvero, che la storia di Edward fosse raccontata in maniera così sottile, regalando allo spettatore battute geniali e non poche risate, nonostante l'anima assolutamente noir della pellicola. Depp è straordinariamente portato per il ruolo di protagonista, un Edward frastornato da un piccolo mondo borghese di periferia capace di accoglierti, osannarti, ripudiarti e dimenticarti nell'arco di una telefonata di pettegolezzo fatta tra vicini. Wisteria Lane era niente, in confronto.
E così il ragazzo dalle mani di forbice subirà suo malgrado la follia della massa che prima ti cerca e poi ti cestina, finendo costretto a rifugiarsi in un eremo e rimanervi confinato per sempre. L'animo fragile di Edward rimarrà solo un ricordo nella mente di chi lo ha amato, la sua presenza inevitabile a cuasa della neve, la sua persona immortale per via della sua natura artificiale.
"Edward Scissorhands" è un bellissimo film che racconta una fiaba agrodolce che non può non lasciare un ricordo indelebile in chi guarda per stravaganza del protagonista, poesia delle immagini, potenza narrativa delle musiche (il sodalizio artistico di Burton non è solo con Depp, ma anche con il compositore Danny Elfman) e, in generale, un risultato finale che oscilla tra i generi più disparati (horror e romantico, gotico, satira) pur riuscendo nella certamente non facile impresa di realizzare un prodotto cinematografico peculiare, ispirato, bello da vedere e, in ultima battuta, assolutamente di culto.
Cast: Johnny Depp, Winona Ryder, Dianne Wiest, Anthony Michael Hall, Kathy Baker, Conchata Ferrell, Alan Arkin, Vincent Price.
Box Office: $86 milioni
Consigli: Cast pazzesco, storia incredibile, un protagonista tanto particolare da risultare bizzarro e indimenticabile fin da subito. Burton riesce nell'impresa di portare al cinema una storia non convenzionale, personalizzandola e rendendola una delle sue più riuscite di sempre, tappa praticamete obbligata per chiunque ami il regista e il suo stile, qui ancora particolarmente spiccato e originale. Ironico e ispirato, "Edward mani di forbice" è davvero un classico, imperdibile perché va visto a tutti i costi almeno una volta nella vita. Erano appena cominciati gli anni '90: 25 anni dopo Edward è ancora maledettamente attuale e bellissimo.
Parola chiave: Fiocchi di neve.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 3 novembre 2014

Film 807 - A Walk Among the Tombstones

Luigi era molto, molto curioso di vederlo, così ne abbiamo subito approfittato non appena lo streaming ce l'ha permesso.

Film 807: "A Walk Among the Tombstones" (2014) di Scott Frank
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: Molto cupo, molto violento e assolutamente crudo, una pellicola che grazie al sempre granitico Liam Neeson funziona abbastanza e adempie al compito che le è richiesto, ma che risulta assolutamente identica ad una qualunque delle altre che l'ha preceduta. Neeson è infatti ormai avvezzo più a questo genere che a qualunque altro - motivo probabile per il quale è tanto credibile in questi panni - e bisogna dire che nulla gli si può obiettare se non una certa mancanza di fantasia nella scelta dei copioni. Sono vicini a questo filone titoli come "Io vi troverò", "Taken - La vendetta", "Non-Stop", "The Grey" o "Unknown - Senza identità".
Consigli sul variare i generi a parte, penso si possa ormai dire a voce alta che Neeson rappresenta sempre di più lo stereotipo dell'uomo tutto d'un pezzo, di principi saldi, dedito al martirio se la causa lo richiede, solitamente solo perché abbandonato dalla famiglia o perché la famiglia l'ha persa. Lui più di molti altri sembra oggi incarnare questo archetipo, classico personaggio all'esterno durissimo, ma dal cuore fondamentalmente tenero. Eppure mi sembrerebbe di poter pensare che il nostro attore potrebbe fare di più. Pace, per il momento ci teniamo questo guerriero silenzioso, questo paladino immerso nell'oscurità esterna e interiore, capace di sventare attentati aerei o giustiziare molto privatamente criminali pazzoidi che, come qui, seviziano, uccidono e fanno a pezzi donne e bambini. Violento, come dicevo all'inizio e a tratti anche difficile da guardare senza chiudere gli occhi. Se piace il genere funziona e forse, anche, entusiasma. Se devo dire ho trovato il tutto troppo, troppo cupo. Non perché la cosa in sé mi dia fastidio, ma perché mi pare sia semplicemente un pretesto per calcare la mano sui toni. Le cose orrende capitano anche di giorno, d'estate, alla luce del sole e non solamente con la pioggia, la nebbia, a novembre o quando cala la sera. La "tinta dark" è ormai un trademark un po' abusato che, se da un lato ha anche il suo fascino, dall'altro rischia di declassare il prodotto a 'la solita roba un po' dark, un po' thriller, un po' mistery'. Meno male, però, che c'è Liam.
Box Office: $44.4 milioni
Consigli: Questa pellicola è tratta dal romanzo "A Walk Among the Tombstones" del 1992 di Lawrence Block. Se, come la pellicola, il libro dovesse essere così cupo c'è da farsi già venire i brividi. Agghiacciante per le perversioni umane che sviscera e porta a galla, ben realizzato tecnicamente e con un Liam Neeson sempre più convincente in questo tipo di ruolo, "La preda perfetta" (il titolo italiano) funziona abbastanza a patto che siate preparati davvero al peggio. Non adatto a una serata relax o a una domenica pomeriggio scaccia pensieri.
Parola chiave: Rapimento.

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Bengi

lunedì 30 giugno 2014

Film 734 - Maleficent

Un sacco di attese e promesse per questa pellicola. Ne è valsa la pena?

Film 734: "Maleficent" (2014) di Robert Stromberg
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika, Licia
Pensieri: La Disney deve ringraziare Angelina Jolie e il suo potere magnetico perché di questi 180 milioni di dollari spesi per produrre il film, davvero pochissimi sono stati destinati a scrivere una buona storia. O anche solo una storia.
Senza la Jolie, infatti, Malefica avrebbe forse avuto quell'aspetto intrigante, misterioso e leggermente spaventoso? No. Sarebbe, forse, riuscita a caratterizzarsi in maniera così spiccata, rendendosi iconica e già riconoscibilissimo personaggio che dal cartoon è diventato realtà? Di nuovo, no.
Ecco, allora sarebbe meglio davvero che alla Disney prendessero seriamente in considerazione di ringraziare Angie e i quasi 600 milioni di dollari d'incasso portati a casa grazie a lei e, veramente, pochissimo/i altro/i. Già, perché se lei funziona bene - senza neanche impegnarsi troppo nella recitazione, a dire il vero - tutto il resto è piuttosto carente: pochissima trama, altri personaggi davvero poco interessanti, stravolgimento di un classico.
Sinceramente non credo che la mia delusione risieda nel totale stravolgimento di una storia che per decenni ha funzionato benissimo ("La bella addormentata nel bosco"); semplicemente la storia che qui si racconta non è niente di straordinario o mai visto. Anzi, il racconto si sarebbe potuto esaurire in ben minor tempo. I canonici passaggi della fiaba ci sono tutti (con anche la redenzione del cattivo, chiaramente) e non ci risparmiamo nemmeno la caratterizzazione psicologica più banale della nostra protagonista, tradita in amore e dunque vendicativa nei confronti di colui che - vero cattivo della storia - le ha voltato le spalle e spezzato il cuore. Ci sta, per carità: l'intento non era certo di documentare la discesa agli inferi di uno dei cattivi più glam e intriganti della storia dei cartoni animati, però a mio avviso ci si poteva mettere più impegno o fantasia (premessa di partenza: angelica presenza dei boschi di natura fatata, candida e pura bambina, il suo nome qual è? Malefica. Non fa una piega).
Sono rimasto deluso, sì, perché mi aspettavo che anche la Disney avrebbe optato per uno svecchiamento o quantomeno cambio direzionale, diciamo verso una sorta di realismo che legittimasse la protagonista a più reale possibile e che, finalmente, si abbandonasse l'approccio 'fatato'. La realtà è che, nonostante i trailer facessero intuire uno sfondo dark inusuale per la casa di produzione, tra ombre, sussurri, creature magiche inquietanti, una Lana Del Rey al suo gotico massimo in "Once Upon a Dream" e mostri ricreati grazie alla computer grafica, la realtà è che, come al solito, la Disney ha optato per il terreno sicuro della favolata, senza arrischiarsi davvero per un percorso più inedito o maturo. L'happy ending c'è e anche il sospiro di sollievo finale da parte dello spettatore di 10 anni. Bene così, evidentemente i risultati ottenuti confermano che target e direzione presa erano giusti, però rimango del parere che questo "Maleficent", pompato, pubblicizzato, reso già cult dalla sua protagonista, sia un film certamente ben realizzato, ma privo di concretezza e originalità. Peccato.
Film 1851 - Maleficent: Mistress of Evil
Box Office: $585,571,000 (ad oggi)
Consigli: E' una favola Disney e rimane tale. Il mascheramento dark funziona solo per un po', ma il film finirà per rimangiarsi tutte le buone premesse iniziali (oltre che voltare le spalle al classico da cui ha trascinato fuori l'antagonista di Aurora). La conclusione con 'atto di amore' è imbarazzante al pari della banalità della conclusione, anche se non posso dire non sia una pellicola che si possa vedere con piacevole serenità. Priva di veri sbalzi narrativi in grado di colpire gli spettatori (se non forse il tradimento dell'amato), questa storia è perfetta per una serata all'insegna delle sinapsi spente e della pura celebrazione di Angelina Jolie in grado, da sola, di sostenere l'intera - troppo lunga per quello che accade - pellicola.
Parola chiave: Ali.

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Bengi

giovedì 14 giugno 2012

Film 417 - Snow White and the Huntsman

Giovedì scorso, giornata di pioggia, malumore e litigi, il mio personale rifugio è stato un cinema di Leicester Square. Esattamente una settimana dopo, oggi, ho scoperto che proprio Londra, in quella piazza, ha ospitato l'anteprima mondiale del film che ho visto.


Film 417: "Snow White and the Huntsman" (2012) di Rupert Sanders
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Il 2012 è l'anno di Biancaneve. Dopo il popolarissimo cartone Disney "Biancaneve e i sette nani" del 1937, nonostante altri tentativi, non si era mai riusciti a far tornare in auge questa storia tanto quanto oggi. Due film in poco più di tre mesi di distanza l'uno dall'altro, entrambi con cast stellari e, soprattutto, due regine cattive d'eccezione: Julia Roberts e, qui, Charlize Theron.
Se "Mirror Mirror" (da noi semplicemente "Biancaneve") e i suoi $161,476,157 di incasso sono stati un buon antipasto, questo "Snow White and the Huntsman" ("Biancaneve e il cacciatore") - che in sole due settimane è già a quota $187,685,895 - si può già considerare come la portata principale. Non che vi fossero dubbi.
Dai toni cupi e tesi, ricco di intrighi e combattimenti, questa pellicola è certamente più riuscita di quella che l'ha preceduta, che era caratterizzata da toni più fiabeschi, divertenti e spensierati. Più da bambini, per semplificare.
Fin dall'inizio ho trovato efficace e ben riuscita la cura delle immagini, tese a ricercare un tipo di inquadratura particolare o, grazie all'aiuto degli effetti speciali, a creare suggestioni visive tanto belle quanto funzionali all'animo dark del film.
Assolutamente promossa Charlize Theron, di una bellezza magnetica quasi ipnotica, vera protagonista di una storia che, senza il suo carisma e il suo fascino, avrebbe certamente toppato il risultato finale. Intrigante e crudele, dalla voce suadente e dalla bellezza ben più evidente dell'acerba Kristen Stewart, regna per tutti i 127minuti di proiezione. Non so come sarà doppiata in italiano, ma assicuro che da sola la Theron vale il prezzo del biglietto (o almeno delle mie 11.25£).
Chris Hemsworth e la Stewart sono ancora piuttosto giovani e incapaci. Lui è bravo a recitare quanto Victoria Beckham a cantare. Per la metà del tempo ha un espressione ebete e, quando parla, si esprime come un troglodita appena scappato dalla caverna. Lei, dalla voce molto mascolina, ha quel fastidioso sguardo da perennemente drogata che, su quello che dovrebbe essere il delicato visino di una principessa, non è esattamente un punto a favore. Sulla recitazione, invece, pensavo peggio.
Il tutto, comunque, nel complesso mi ha soddisfatto. Ammetto di essermi perso qualche passaggio per colpa del sonno (ero davvero stanchissimo), ma assolutamente non per colpa della pellicola. Tornerò certamente a vederla in italiano.
Film 417 - Snow White and the Huntsman
Film 709 - Biancaneve e il cacciatore
Film 1129 - Il cacciatore e la regina di ghiaccio
Film 1651 - Snow White and the Huntsman
Consigli: Ascoltare Charlize Theron recitare qui in lingua originale vale davvero la pena. E' una regina cattiva (anche se il nome Ravenna fa un po' ridere...) più che azzeccata!
Parola chiave: "Mirror mirror on the wall who's the fairest of them all?".

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 9 marzo 2011

Film 229 - Il cigno nero

Dovendo sfruttare un ingresso gratis al cinema, siamo stati felici di tornare a vedere uno dei più bei film usciti finora dall'inizio dell'anno.


Film 229: "Il cigno nero" (2010) di Darren Aronofsky
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Marco
Pensieri: Questa seconda visione ha confermato "Il cigno nero" quale uno dei migliori film dell'ultimo periodo. Vederlo di nuovo mi ha aiutato a concentrarmi su particolari nuovi, su suoni che avevo perso, su colori che da casa non avevano reso così bene.
Tutto quanto avevo già detto precedentemente nell'altro commento al film [link] lo ribadisco fermamente e, anzi, ora sono anche più convinto, oltre che della bellezza di quest'opera, anche della bravura della sua protagonista. Finalmente impugnato il suo meritatissimo Oscar, Natalie Portman è la regina incontrastata non solo del palcoscenico, ma della scena mondiale attuale. Ad appena un giorno dalla premiazione, infatti, esprime il suo sdegno per i commenti da antisemita di John Galliano, lei che con Dior ha appena stipulato un contratto. Sdegno, impegno e ribellione sono i punti di forza della grandissima Portman che, nella vita come nel film, si batte e lavora sodo per ciò in cui crede.
Grandissimo Darren Aronofsky alla regia, capace davvero di emozionare portando sullo schermo una storia così intensa, a tratti da pelle d'oca. Al cinema, man mano che l'intreccio si sviluppava, eravamo tutti noi spettatori sempre più ammutoliti tanto era il coinvolgimento per questa pellicola.
Come dicevo, per quanto riguarda la mia esperienza, ha contato tantissimo questa riscoperta dei suoi, della musica e di certi passaggi (o dettagli) che mi ero perso. Tra l'altro la scena in discoteca è la migliore scena girata in un club che io ricordi. Singolare, per un film come questo...
Bello, bello, bello! Ne vale davvero la pena.
Consigli: Un piccolo capolavoro sospeso tra danza e violenza, fisicità e sacrificio, dramma e dark. Niente male per un film solo.
Parola chiave: Specchio.


Ric

domenica 28 novembre 2010

Film 189 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I

Ebbene, come mi ero ripromesso, mercoledì sera sono tornato a vedere Harry Potter e i doni della morte: Parte I con inutile inasprimento del mio portafogli.


Film 189: "Harry Potter e i doni della morte: Parte I" (2010) di David Yates
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Jessica, Marco, Andrea Puffo, Luca
Pensieri: Cinema pieno anche stavolta, ma sala più grande (e molto più buia rispetto al multisala The Space) e poltrone più comode. Tutto a vantaggio di una seconda visione che attendevo al pari di un bambino che aspetta l'ultimo giorno di scuola.
Questo nuovo Potter, come già avevo notato, è spaventosamente più dark. Sarà che con il cambio di cinema (questa volta il Medica Palace di via Montegrappa) anche la pellicola mi pareva più scura proprio di colore, di fatto anche nei toni questo settimo episodio non scherza. Oltre alle svariate morti al suon di avada kedavra, anche torture, mutilazioni da imboscata, vecchiette-serpente e frustrazioni psicologiche da ciondolo horcrux indemoniato (che, mi spiace, ma fa molto Signore degli Anelli). Non è una passeggiata per Harry & Co. il cammino verso il confronto con il più grande mago oscuro di tutti i tempi e sicuramente Voldemort venderà cara la pelle.
Mercoledì il mio occhio critico ha tentato di focalizzarsi meglio sul prodotto filmico in sé lasciandosi meno 'imbambolare' dalla mia smaniosa necessità di giungere finalmente al tanto agognato happy(?) ending della saga. Purtroppo, anche qui, la più evidente mancanza sta proprio nel protagonista: Daniel Radcliffe, oltre ad essersi oggettivamente imbruttito, ha la fenomenale capacità di rendere ogni scena con la stessa mimica facciale. Che pianga o legga non fa differenza. La particolare caratteristica era già stata notata ampiamente dal terzo capitolo in avanti, quando la regia del sig. Cuarón richiedeva quello sforzo in più del minimo sindacale con cui il bimbo-attore era riuscito a cavarsela nei due capitoli precedenti. Inutile ricordare quanto ciò non giovi alla credibilità del suo personaggio, ma in effetti il successo di questa saga è tale da poter tralasciare 'dettagli' quali la recitazione o l'espressività. Di fatto, comunque, saranno le prossime scelte cinematografiche di Radcliffe a farci capire se un dopo-Potter per lui sarà davvero possibile.
Chi, invece, dimostra doti attoriali notevoli è la sempre più mag(r)a Hermione/Emma Watson, capace di liquidare un gesto ruffiano di Ron/Rupert Grint con una semplice occhiata da attrice consumata (vedi momento in tenda quando Ron, desideroso di farsi perdonare da Hermione il fatto di essersene andato, appoggia l'idea della ragazza votando con la mano). Per lei il futuro nel cinema non sarà certo un problema - è già al lavoro sul set dell'attesissimo "My Week with Marilyn" dove, oltre a Michelle Williams, Judi Dench e Dominic Cooper, reciterà con il professor Gylderoy Allock/Kenneth Branagh con cui aveva già lavorato per Harry Potter e la camera dei segreti - capace com'è di proporsi in maniera intelligente quale star in ascesa verticale.
Tornando al film, ma rimanendo sul piano recitativo, qualche menzione speciale va fatta: in primis i fantasticamente (e follemente) bastardi Voi-sapete-chi/Ralph Fiennes e Bellatrix/Helena Bonham Carter; la smorfiosetta sadica Dolores Umbridge/Imelda Staunton; gli assolutamente stralunati Dobby (che questa volta sembra molto più realistico) e Luna Lovegood/Evanna Lynch. Per la serie, invece, 'anche se non c'eravamo era uguale' le parti calcolabili in millesimi di secondo di zia Petunia/Fiona Shaw (nessuna battuta, è ripresa solo seduta in macchina), Rita Skeeter/Miranda Richardson (compare solo nel retro del suo libro), Neville/Matthew Lewis (la sua unica battuta è la più ridicola del film) e Nymphadora Tonks/Natalia Tena (che per la sua seconda apparizione nella saga potteriana si aggiudica addirittura meno battute che nella prima).
Per quanto riguarda gli aspetti più tecnici, la trasposizione libro-film è buona, anche se alcune differenze ci sono - come per esempio il fatto che Harry ed Hermione arrivino a Godric's Hollow senza il mantello dell'invisibilità o che, al matrimonio di Fleur e Bill, Harry non abbia usato la pozione polisucco per non essere riconosciuto - ma sostanzialmente il discorso fila e i 146 minuti di pellicola sono più che esaurienti. Grandi punti di forza, oltre alla mitica immaginazione della Rowling, la bella fotografia di Eduardo Serra, la colonna sonora di Alexandre Desplat (entrambi nominati più volte all'Oscar nelle rispettive categorie) e i sempre più all'avanguardia effetti speciali. Curioso, invece, come si sia resa necessaria un'operazione di 'pulizia' delle mani di Hermione per mettere a tacere le voci che volevano questo episodio della saga non adatto ai minori: il divieto, in America, alla fine è andato solo a favore dei minori di 13 anni mentre da noi non è stata posta alcuna censura. Sarà che il timore di un incasso inferiore alle aspettative abbia spaventato gli interessati? Di fatto, comunque, in Italia nel primo weekend di programmazione la pellicola ha incassato 7.452.767 di euro...
Accertato il successo globale - più che facilmente pronosticabile - ora a noi babbani non resta che attendere il 15 luglio 2011 per scoprire se, effettivamente, questi ultimi 10 anni di attesa siano stati spesi bene (sperando che il 3D non ci rovini un'altra pellicola). Fino ad allora... Oblivium!
1. Film 166 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 346 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 744 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 1773 - Harry Potter and the Philosopher's Stone
Film 2085 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 2201 - Harry Potter and the Philosopher's Stone
2. Film 171 - Harry Potter e la camera dei segreti
Film 348 - Harry Potter e la camera dei segreti
Film 745 - Harry Potter e la camera dei segreti
Film 1446 - Harry Potter and the Chamber of Secrets
3. Film 174 - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Film 349 - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Film 747 - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Film 1454 - Harry Potter and the Prisoner of Azkaban
Film 1645 - Harry Potter and the Prisoner of Azkaban
Film 2337 - Harry Potter and the Prisoner of Azkaban
4. Film 88 - Harry Potter e il calice di fuoco
Film 181 - Harry Potter e il calice di fuoco
Film 357 - Harry Potter e il calice di fuoco
Film 748 - Harry Potter e il calice di fuoco
5. Film 366 - Harry Potter e l'ordine della Fenice
Film 749 - Harry Potter e l'Ordine della Fenice
Film 1470 - Harry Potter and the Order of the Phoenix
6. Film 14 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 185 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 370 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 750 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 1471 - Harry Potter and the Half-Blood Prince
7. Film 186 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 189 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 297 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 420 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 752 - Harry Potter e i Doni della Morte - Parte I
Film 1495 - Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 1
8. Film 283 - Harry Potter e i doni della morte: Parte II
Film 421 - Harry Potter e i doni della morte: Parte II
Film 594 - Harry Potter e i doni della morte: Parte II
Film 755 - Harry Potter e i Doni della Morte - Parte II
Film 1497 - Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 2
9. Film 751 - Harry Potter: The Making of Diagon Alley
Film 2083 - Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts
Consigli: Per gli appassionati una 'seconda visione' è sicuramente d'obbligo. Un sacco di scene, battute o anche solo dettagli vengono alla luce come se, la prima volta, non si fosse nemmeno a guardare lo stesso film!
Parola chiave: Fratelli Peverell.



#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 9 settembre 2010

Film 134 - Wolfman

Per passare un po' il tempo mi sono dedicato a una delle solite produzioni americane ad alto budget: il remake di un classico del cinema horror!


Film 134: "Wolfman" (2010) di Joe Johnston
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sinceramente credo sia uno dei film più brutti visti recentemente. Assolutamente mal confezionato, nonostante la potenzialmente ben riuscita atmosfera dark, risulta sconclusionato e assolutamente tedioso. Un film diciamo horror, non dovrebbe spaventare? Di sicuro non annoiare...
Come sempre più spesso accade, in un marasma di non creatività, c'è chi ne approfitta per spacciare il guadagno facile per il restyling di un classico. Questa volta è toccata all'uomo lupo e ai suoi fans che si cerca disperatamente di portare al cinema riprendendo spunto dall'originale di George Waggner ("L'uomo lupo", 1941).
Peccato Benicio Del Toro non sia per niente in forma e non lo si possa certo considerare perfetto per la parte solamente a causa delle occhiaie peste che si ritrova in viso. Anthony Hopkins è sempre più la fotocopia del suo personaggio maggiormente riuscito (e famoso), con punte sadiche veramente fuori luogo e uno sguardo maligno ormai talmente tanto riproposto da non far paura nemmeno per sbaglio. Della Blunt non si può nemmeno parlare visto il ruolo insignificante affibbiatole.
Insomma, un piccolo disastro di film, capace solo di creare un'infinita pseudo suspance che non porta mai ad alcunché se non al disgusto per certe scene davvero risparmiabili. Un certo splatter che mi ha ricordato l'insensata oscenità de "Il corpo di Jennifer"... Non ci siamo.
Consigli: Non va visto neanche per sbaglio.
Parola chiave: Luna piena.


Ric