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venerdì 11 luglio 2025

Film 2371 - How to Date Billy Walsh

Intro: I think I was on one of my IMDB search/down the rabbithole moment searching for Tanner Buchanan after the final season of "Cobra Kai" came out.

Film 2371
: "How to Date Billy Walsh" (2024), Alex Pillai
Watched on: My computer
Language: English
Watched with: No one
Thoughts: I'll be honest, I watched the movie just because I thought it was a gay or borderline-gay coming of age romcom. I couldn't have been more wrong.
Although it's a very avarage (aka watchable) movie, nothing about this screams original. "How to Date Billy Walsh" tries really hard to be a lot of things, many of which we've seen before, resulting in a mishmash that doesn't really work, yet is not necessarily bad. It's giving "Sex Education", "Heartbreak High", "Never Have I Ever" and "Mean Girls" (and more, even "Carrie"!) vibes, yet never as good or iconic.
I think the biggest issue here is that this film is trying too hard to channel someone else's 'personality', trying to be edgy and funny, but also smart and quirky, and it doesn't really work because there's no original point of view. Again, it's not a terrible movie, but a very forgettable one it is indeed.
Cast: Sebastian Croft, Charithra Chandran, Nick Frost, Guz Khan, Lucy Punch, Kunal Nayyar, Tanner Buchanan.
Box Office: /
Worth a watch?: Perfectly watchable, even if you're not really paying attention.
Awards: /
Key word: Love Doctor.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 20 aprile 2025

Film 2356 - Clueless

Intro: A lot has happened lately and couldn't find the energy to sit down and write about movies. I don't know, I just didn't have it in me. It's been a strange few weeks and didn't feel like myself really. Here's my first attempt at reconnecting to the things I love.

Film 2356
: "Clueless" (1995), Amy Heckerling
Watched on: My computer
Language: English
Watched with: No one
Thoughts: Funny enough, I've never seen this movie before. I don't know why, I definitely had nothing against it and God knows I love a comedy movie about a bunnch of teenagers in high school. I think it's possibly because this wasn't necessarily a big movie hit in Italy while I was growing up and then never thought of actually sitting down and watching it. But Netflix fixed that for me in a way.
After finally watching "Clueless", I have to admit I really had a good time. Alicia Silverstone is great in it and it was insane discovering how many famous actors are featured here. It's a great teen movie, but not only that, as it includes very effective satire and comedic bits, plus extremely quotable lines and iconic moments that clearly have influenced many other films after this one came out. Definitely a cult classic.
Cast: Alicia Silverstone, Stacey Dash, Brittany Murphy, Paul Rudd, Donald Faison, Jeremy Sisto, Breckin Meyer, Dan Hedaya, Wallace Shawn.
Box Office: $88 million
Worth a watch?: I really enjoyed this watch, it's fun and funny, well acted and smarter than it would appear on a first look. I'll definitely watch it again.
Awards: 2 MTV Movie + TV Awards wins for Best Female Performance and Most Desirable Female (both for Silverstone), out of 4 noms (Best Movie and Best Comedic Performance).
Key word: Shopping.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 19 settembre 2016

Film 1212 - La quinta onda

Una scleta un po' casuale, a dire il vero.

Film 1212: "La quinta onda" (2016) di J Blakeson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: La pretesa post apocalittica è smorzata da toni infantili e da scelte narrative che privilegiano un tipo di target giovanile che di fatto va ad intaccare un risultato finale così più da teen drama che da blockbuster su un futuro distopico.
Questa la premessa della storia, così ben riassunta da Wiki: "Un devastante attacco alieno ha distrutto il pianeta Terra grazie a quattro onde: interruzione di tutti i dispositivi elettrici, terremoti, epidemia del virus dell'aviaria modificato dagli alieni ed risveglio degli alieni che erano stati innestati tempo prima in alcuni umani, impedendo così ogni tentativo di preparazione e resistenza da parte dell'uomo per l'attacco successivo".
Di per sé nemmeno malaccio l'idea di partenza, ma ci si perde ampiamente strada facendo, soprattutto perché la trama è ampiamente intuibile già a metà della storia. In aggiunta, una serie di aspetti ridicoli (come il fatto che la protagonista cerca il fratello e lo incontra, ovviamente, per caso) ed effetti speciali non sempre riusciti confezionano una pellicola mediocre nonostante le buone intenzioni. Che si vede ci sono, visto l'ottimo cast, una produzione che pur non avendo un budget faraonico (35 milioni di $) prova lo stesso a proporre un certo standard qualitativo di immagine e resa finale, ma rimane il fatto che il punto debole qui sia la sceneggiatura: sciocca, concentrata troppo sul romanticismo e i temi adolescenziali. Non che mi aspettassi molto altro, lo ammetto.
Ps. Tratto dall'omonimo romanzo di Rick Yancey.
Cast: Chloë Grace Moretz, Ron Livingston, Nick Robinson, Maggie Siff, Alex Roe, Maria Bello, Maika Monroe, Zackary Arthur, Liev Schreiber, Tony Revolori.
Box Office: $110.7 milioni
Consigli: Tra i vari titoli catastrofici questo non è esattamente il più riuscito. Si lascia guardare, ma questo "The 5th Wave" non è capace di lasciare il segno, nonostante il tentativo. Si vede e si dimentica in frettissima.
Parola chiave: Testa.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 16 febbraio 2015

Film 878 - Ouija

Visto per caso il trailer poco prima dell'uscita negli Stati Uniti (ottobre 2014), ero rimasto estremamente curioso di recuperare questo titolo, da noi programmato a gennaio... Perché? Tra i tanti motivi, anche perché è il primo horror della Hasbro!

Film 878: "Ouija" (2014) di Stiles White
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Pur aspettandomi non certo niente di eccezionale, speravo almeno che questa pellicola teen riuscisse ad intrattenermi con qualche buon momento horror alla "Necropolis - La città dei morti".
In realtà, per quanto potesse essere brutto o boiata, questo "Ouija" ha superato di gran lunga le mie aspettatie negative, riuscendo a fare quasi totalmente schifo. Quel 'quasi' è relativo semplicemente all'idea centrale del film, che colpisce direttamente l'immaginario attraverso l'espediente dell'impronunciabile tavola Ouija. L'idea di partenza sarebbe anche giusta, ma la realizzazione pezzente e la trama priva di qualsivoglia guizzo creativo relegano questa pellicola a malapena allo standard degli horror per la televisione (come "7500", per capirci). Il clamoroso successo che di fatto ha incontrato il film non me lo so davvero spiegare, considerando che altri esperimenti sicuramente più riusciti non sono, invece, riusciti a sfondare sul mercato mondiale.
Ripeto, secondo me il merito principale - a parte quel naturale fascino di terrore misto voglia di essere spaventati insito nel genere horror - va all'idea della tavoletta e alla fantasia che un gioco addirittura in vendida nei negozi possa essere davvero un tramite per la comunicazione coi morti. Chi non ha mai provato da ragazzo a mettere in piedi una seduta spiritica con gli amici? Ecco, il potere magnetico di questo prodotto di bassissima qualità sta tutto lì e gioca al meglio un'idea che, fosse stata sviluppata, avrebbe sicuramente saputo rendere molto di più. Peccato, una vera delusione.
Ps. L'attrice che interpreta la sorella stronza in casa di cura è Lin Shaye, già medium nella saga di "Insidious", ma soprattutto famosa ai più per essere la costantemente abbronzata amica incartapecorita di Cameron Diaz in "Tutti pazzi per Mary".
Film 878 - Ouija
Film 1254 - Ouija: L'origine del male
Film 1611 - Ouija: Origin of Evil
Film 2305 - Ouija: Origin of Evil
Box Office: $99 milioni
Consigli: Giovanissimi divi della tv americana (Olivia Cooke da "Bates Motel", Daren Kagasoff da "La vita segreta di una teenager americana", Douglas Smith da "Big Love" ma anche il secondo "Percy Jackson") sbarcano al cinema tendenzialmente nel più totale anonimato e riescono a conquistare il primo posto del botteghino americano. Ma non fatevi ingannare, il film in questione è mal realizzato, privo di idee originali (il finale è facilmente intuibile) e con brutti effetti speciali. Il risultato finale è molto sotto la soglia della semplice insufficienza e, nonostante la buona idea della tavola Ouija che fa comunicare i giovani coi morti, di fatto è più inquietante Jumanji come gioco da tavola. E ho detto tutto.
Parola chiave: Bocca cucita.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 2 dicembre 2013

Film 625 - 17 again - Ritorno al liceo

Cineforum dell'incidentato capitolo XI: film in streaming gratuito grazie un concorso. Potevo rifiutare?

Film 625: "17 again - Ritorno al liceo" (2009) di Burr Steers
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Commediola discreta sulle seconde possibilità, ovvero quando un ex attore di successo ormai fallito finisce in una pellicola per teenagers dove il suo personaggio da giovane viene interpretato da una delle giovani superstar più sulla cresta dell'onda. Per non far nomi, Matthew Perry VS Zac Efron.
L'idea alla base di "17 Again" non ha nulla di originale e, anzi, ricalca una tipologia di trama già affrontata ad Hollywood, ovvero il ritorno al passato mixato al passato che ritorna ed è ambientato nel presente. Nel caso specifico di questa pellicola, il Mike adulto si trasforma in quello adolescente che torna dal passato ad influenzare (in positivo, ovvio) il presente. Quindi dove sta la novità? Non c'è di fatto, ma la pellicola ha i suoi momenti e bisogna ammettere che Zac Efron è capace di reggere sulle sue spalle i 102 minuti di durata.
E' tutto puramente a scopo di lucro, ma non può certo nuocere nessuno un prodotto commerciale come questo all'insegna dei buoni sentimenti, del vero amore (per la donna della vita e la famiglia) e della seconda chance che fa tanto riscatto e comprensione dei propri errori.
Insomma, se si prende "17 again - Ritorno al liceo" per quello che è, ovvero la solita commedia americana destinata al pubblico giovane + le fans ormonate dell'idolo (all'epoca) adolescente Zac Efron, si può facilmente assimilare, digerire e dimenticare senza che alcunché di spiacevole capiti a chi guarda. Se, invece, si prende tutto un po' di petto - ovvero con uno spirito critico anche solo vicino al minimo sindacale - questo film è una gran cavolata.
Ps. 40 milioni di dollari per produrlo e $136,267,476 di incasso al botteghino mondiale.
Consigli: Si guarda in maniera spensierata, lo si dimentica senza controindicazioni. Niente più che una commediola facile facile senza alcuna pretesa.
Parola chiave: Seconda possibilità.

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Bengi

mercoledì 2 ottobre 2013

Film 589 - Shadowhunters - Città di ossa

Un po' incuriosito dai rumors sulla pellicola e dalla presenza di Lily Colins, l'ingresso gratis della 3 è stato un incentivo in più per andare a vedere il primo episodio di questa nuova saga teen.


Film 589: "Shadowhunters - Città di ossa" (2013) di Harald Zwart
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Premesso che se il libro e la pellicola si chiamano "The Mortal Instruments: City of Bones" e tu li ribattezzi in italiano "Shadowhunters - Città di ossa" mi crei non poca confusione (soprattutto perché mi boicotti il titolo originale in lingua per utilizzare comunque un titolo in inglese: a che pro?!), questo film è una colossale boiata scritta senza alcuna cognizione di causa e, ciò che è peggio, ricalcando un'innumerevole quantità di altri prodotti narrativi o cinematografici già visti e rivisti. E se questo è il risultato del copia-incolla, davvero c'è da porsi serie domande sulla sceneggiatrice Jessica Postigo Paquette o, peggio ancora, sull'autrice dei romanzi Cassandra Clare.
Premesso che non avessi alcun pregiudizio nei confronti di questo film - che anzi mi aveva incuriosito -, man mano che la storia si sviluppava è cresciuta anche la delusione per colpa della pochissima fantasia narrativa, della prevedibilità assoluta e dello sconcertante scopiazzamento impunito. Solo per citare qualche esempio, faccio presente che nel film vengono scomodati vampiri, licantropi e stregoni; ci sono edifici nascosti in mezzo alla città (una specie di castello dove avvengono magie...); che la protagonista Clary Fray ha dei poteri che non sapeva di avere ed appartiene ad un mondo magico a cui non sapeva di appartenere... Mi fermo, ma si potrebbe continuare.
Il fatto non è tanto che - per così dire - si citino "Harry Potter", "Twilight", "Beastly", "Beautiful Creatures - La sedicesima luna", ma che nonostante l'ispirazione da altri, il risultato finale sia questo, ovvero di una banalità sconcertante. Non c'è pathos, le scene di lotta sono deboli e la ricerca stilistica che sta dietro le immagini è di un patinato malriuscito. Ritengo che questo film sia debole principalmente perchè vuole prendere in considerazione una miriade di fattori, senza saperli di fatto gestire. E, così, il risultato è un calderone di personaggi, situazioni, creature magiche e luoghi che cozzano tra loro senza mai amalgamarsi davvero in qualcosa di unico e nuovo. Manca di personalità e appeal, nel senso che, se proprio la necessità era quella di raccontare l'ennesima storia teen dal sapore soprannaturale, si poteva cercare una propria voce, un proprio percorso. Specialmente perché qui l'intento era quello di creare una saga. Perfino gli effetti speciali sono insipidi, per citare una delle cose su cui di solito gli americani puntano di più (il budget di 60milioni di dollari faceva ben presupporre). E, invece, scontatezza, brutti dialoghi, inespressività e noia prendono quasi subito il sopravvento. Un'occasione molto sprecata (come "The Host", per citarne un altro).
Ps. Soli $75,559,919 di incasso mondiale nonostante un cast abbastanza ricco: Lily Collins, Jamie Campbell Bower, Kevin Zegers, Jonathan Rhys Meyers, Lena Headey e Robert Sheehan. Questo ha fatto sì che la produzione del secondo capitolo sia stata posticipata a data da destinarsi...
Consigli: Dovendo scegliere cosa guardare, non punterei su questo titolo. Sinceramente ho trovato (addirittura!) più riuscito "Beautiful Creatures". Purtroppo è scontato e scritto male, il che lo rende molto deludente, perfino per un teen movie senza pretese di capolavoro.
Parola chiave: Coppa.

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Bengi

giovedì 27 giugno 2013

Film 561 - St. Elmo's Fire

Era già da un po' che mi incuriosiva vedere questo film. Ho colto l'occasione l'altra sera, alla fine di un weekend divertente e ricco di avvenimenti inconsueti.

Film 561: "St. Elmo's Fire" (1985) di Joel Schumacher
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ed è stato come tornare a casa.
Strana la sensazione che mi ha accolto all'inizio di questa pellicola, ennesimo prodotto anni '80 figlio e/o fratello di una miriade di altri a cui mi sto sempre più piacevolmente appassionando. Dopo aver visto altri prodotti simili come "Sixteen candles - un compleanno da ricordare" o "L'ammiratore segreto", e ancora "Bella in rosa" e "Breakfast Club" (quest'ultimo vero simbolo della cinematografia teen e un po' ribelle del periodo, con cui tra l'altro "St. Elmo's Fire" condivide un terzo del cast), mi sono accorto che il legame tra questo film e i precedenti è veramente molto forte, come se ognuno avesse una propria identità, ma inevitabilmente finisse per essere connesso agli altri.
La pellicola di Joel Schumacher è come se avesse ricevuto il testimone dal "Breakfast Club", come se i ragazzi avessero scontato la punizione e fossero finalmente usciti da scuola per cominciare le loro vite: con la presenza in entrambi i film di Emilio Estevez, Judd Nelson e Ally Sheedy la cosa sembra spesso, involontariamente(?), verificarsi. Eppure dove prima c'era Molly Ringwald, qui invece la bella di turno è una giovanissima Demi Moore dalla voce che più roca non si può, sensuale e magnetica dall'inizio alla fine, quando dovrà dimostrarsi, tra l'altro, la più fragile del gruppo. Completano il quadro Andrew McCarthy (proprio da "Bella in rosa"), Mare Winningham (poi vista in "Grey's Anatomy" nei panni della matrigna di Meredith) e quel Rob Lowe che finirà per recitare in tantissime produzioni televisive USA (le più famose "The West Wing", "Brothers & Sisters" e ora " Parks and Recreation"). L'effetto amicizia-di-gruppo è inevitabilmente lo stesso e finisce per riportare a quella bella sensazione che già il 'Club' mi aveva regalato.
Inutile, quindi, dire che anche questa storia mi sia piaciuta, nonostante alcuni limiti di approfondimento di trama e personaggi e alcuni aspetti sinceramente evitabili (l'infatuamento d'amore di Estevez per Andie MacDowell è sinceramente la storia più inutile).
Nonostante la storia qui sia meno originale e interessante, l'atmosfera era proprio quella che stavo cercando e, nella mia ottica, il film ha risposto bene alla mia richiesta di anni '80, drammi post adolescenza e romanticherie che, al giorno d'oggi, appartengono quasi più ai bambini che agli adulti. Negli anni '00 la timida e sfigata Wendy sarebbe stata letteralmente forzata al cambiamento in 'puttanone' dalle sue amiche più cool, invece di rispettare il suo essere ciò e chi vuole; Jules sarebbe certamente finita morta in qualche vicolo dopo essersi fatta di qualunque cosa e Kirby invece di seguire l'amata in montagna solo per riuscire a rubarle un bacio, forse si sarebbe depresso ed autocommiserato fino alla fine della storia. Ogni tanto, insomma, non fa male qualche storia all'acqua di rose.
In quest'ottica - semplificata - la caratterizzazione dei personaggi è molto spiccata, ma solo in superficie. Ognuno dei 7 ha caratteristiche decisamente evidenti (ragazzo in carriera, bella che ha bisogno di veri amici dopo che si è circondata di uomini che non la amano, sfigatina casa e chiesa che si emancipa dalla famiglia, alternativo intelligente e segretamente innamorato dell'amica, quest'ultima di classe, intelligente e con una carriera pronta a prendere il volo... ecc), ma non si approfondisce nessuno oltre il cliché che incarna. Le situazioni teen drama sono particolarmente incentrate sull'amore e le dinamiche di un gruppo che parte affiatato e sicuro, si sfalda e finirà (qui troppo semplificatamente, però) per riassemblarsi per ripartire con nuovi e più maturi presupposti.
Come al solito, a seconda dell'aspettativa che si ha, il risultato finale ne sarà potenzialmente influenzato. Di fatto io ho trovato ciò che cercavo e ho gradito "St. Elmo's Fire" come avevo gradito gli altri simili esperimenti filmici. Non è un capolavoro, mi pare ovvio, ma nel complesso funzione ed intrattiene.
Consigli: Anche in lingua originale è molto semplice da capire (io l'ho visto senza sottotitoli). Carino, fresco e senza pretese. Ottimo per una serata tranquilla alla riscoperta di un genere adesso decisamente cambiato che, ai nostalgici, finirà inevitabilmente per piacere.
Parola chiave: Amicizia.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 3 giugno 2013

Film 556 - Beautiful Creatures - La sedicesima luna

Proviamo a spegnere la testa.

Film 556: "Beautiful Creatures - La sedicesima luna" (2013) di Richard LaGravenese
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Senza infamia e senza lode. E' un film principalmente neutro, privo di brio ma non così brutto da meritarsi pessimi commenti. Più che altro è un esperimento insipido, che fallisce principalmente perchè privo di una personalità propria capace di catturare l'attenzione. Ovvero una pellicola sulla magia, ma senza magia.
I due personaggi principali Alden Ehrenreich e Alice Englert sono abbastanza normali da risultare anche carini e piacevoli e fa piacere che per una volta si sia puntato più sulla rappresentazione di una qualsiasi coppia di adolescenti che su due belloni e maledetti o i più cool della scuola. La Englert non è certo particolarmente bella e Ehrenreich sembra la versione giovane di Liev Schreiber. Non credo si possa dire, però, che l'opzione meno 'beauty' abbia coinciso con un insolito implemento delle capacità recitative. Ma "Beautiful Creatures" non richiedeva, di fatto, la necessità di esibire numerose sfumature espressive.
Interessante, invece, che due attori premi Oscar come Emma Thompson e Jeremy Irons abbiano deciso di puntare su questo prodotto che, di fatto, non aggiunge nulla alle loro fortunatissime carriere. Se ciò che cercavano era un successo commerciale facile hanno purtroppo scelto la pellicola sbagliata in quanto a livello di incassi il risultato è stato da flop (60 milioni di dollari spesi per produrlo e $60,052,138 di incasso mondiale).
A questo punto ci sarebbe da interrogarsi sui motivi di tanto sfacelo, nella speranza che ci si accorga che non basta solamente trarre da un libro di successo una storia per il cinema perchè questa si tramuti in un buon prodotto che si svincoli dalle banalità di cui siamo già sufficientemente saturi.
Il fatto che "Beautiful Creatures - La sedicesima luna" non sia nulla di che non è un risultato auspicabile per una produzione nuova che aspira a bissare i grandi successi commerciali di saghe come "Twilight" o "Harry Potter". Considerato che di partenza la storia non ha alcunché di originale - lei, futura maga, emarginata sociale, allo scoccare dei 16 anni sarà reclamata dal suo destino che letteralmente sceglierà a quale team farla appartenere: buoni o cattivi (ovvero luce o tenebre)? Nel mezzo c'è il liceo, una storia d'amore con un mortale appena sbocciata e una maledizione che, naturalmente, sembrerebbe destinata ad impedire che i giovani possano stare insieme dato che, per spezzare l'incantesimo, il vero amore di Lena dovrebbe morire... - si sarebbe dovuto puntare su qualche cosa di assolutamente unico per staccarsi da quella massa di prodotti teen misto fantasy e drammi di cui ormai si fatica a distinguerne i componenti. Io, personalmente, avrei preferito una caratterizzazione dei due personaggi di Irons e la Thompson in maniera più incisiva e aggressiva, magari privilegiando quell'antagonismo tra i due che di fatto nel film c'è, ma non è sfruttato a dovere. Due attori di quel calibro in ruoli tanto piatti... Uno spreco! E dire che la Thompson riesce a rendere credibile e maledettamente affascinante anche quel monologo della sua Sarafine in chiesa in maniera tanto naturale da far dimenticare le non poche battute piuttosto bruttine che le sono spettate dalla sceneggiatura. Insomma lei almeno ci ha provato...
"Beautiful Creatures", insomma, non ha aspetti così negativi da renderlo brutto, inguardabile o intollerabile, semplicemente non ha nulla che lo renda degno di essere ricordato.

Consigli: Il ruolo femme fatale di Emmy Rossum è probabilmente il più riuscito, sia perchè lei è credibile nei panni di Ridley Duchannes, sia perchè ho trovato davvero magnetiche le scene che la ritraggono durante la rivelazione della sua vera natura (le tenebre). In quel momento particolare, la scelta delle immagini mi è sembrata piuttosto audace per il pubblico di ragazzini a cui si rivolge la pellicola. Non viene mostrato nulla che non sia uno sguardo tra il maligno e il lascivo ma, nonstante la bellezza della Rossum non sia in quel momento particolarmente favorita, l'ho trovata ambiguamente provocante.
A parte questo, comunque, il film è guardabile nell'ottica del necessario svago spegni-cervello.
Parola chiave: Medaglione.

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Bengi

lunedì 12 novembre 2012

Film 478 - L'ammiratore segreto

E questo ci è stato raccomandato: i fans degli anni '80 aumentano!


Film 478: "L'ammiratore segreto" (1985) di David Greenwalt
Visto: dal computer di Paola
Lingua: italiano
Compagnia: Paola
Pensieri: ...e di questa pellicola non avevo mai sentito parlare. Tanto meglio, una piccola scoperta. Sia perchè il film è carino, sia perchè tra i suoi attori principali (anche in locandina) c'è Kelly Preston, moglie del sempre più in mezzo al gossip John Travolta. Siccome con lei non avevo mai visto alcun film, ero curioso di capire quanto potesse essere terribile una che ha come sole nomination segnalate da IMDb quelle ai Razzie Awards (di cui uno vinto).
Detto questo, devo ammettere che lei in questo caso non è così pessima come potevo pensare ed è perfetta per il ruolo di bellona stupida tutta moda e sentimenti preconfezionati. Tra l'altro, aggiungo, è bella davvero.
Ma al di là di lei c'è una storia buffa, commedia degli equivoci che più palese non si può, un tipo di racconto che al giorno d'oggi non 'rapisce' più nessuno, ma ha comunque il suo fascino pensando che il film ha quasi 30 anni.
La storia, infatti, vede una lettera d'amore anonima passare di mano in mano raggiungendo, sì, il suo originario destinatario, ma compiendo anche una serie di giri involontari causati da un passamano curioso che produce una serie innumerevole di incomprensioni e fraintendimenti che danno colore a tutta la storia.
Già, perchè "Secret Admirer" ruota poi intorno solo a questo, lasciando percepire un senso di vuoto per tutto il resto che fa supporre una scarsità di idee di fondo. Per carità, non c'è alcun trucco né pretesa di spacciare questo prodotto per qualcosa che non è, quindi, a regole chiare per tutti, non c'è motivo di non godersi la visione. Tra l'altro il senso nostalgico innescato dalla lettera cartacea come mezzo di comunicazione tra innamorati, la tenerezza degli 'inesperti' protagonisti, quell'ingenuità che la gioventù di oggi sembra aver perso... Fa tutto parte di un'operazione nostalgia che trovo fare molta presa su di me. Magari per alcuni può risultare fastidiosa od ormai obsoleta, ma noto sempre di più immergendomi in questo tuffo nel passato, che la cinematografia teen anni '80 mi piace senza riserve.
L'unica vera questione che vorrei sollevare su questa pellicola riguarda i due protagonisti principali C. Thomas Howell e Lori Loughlin: sono mosci, senza appeal e veramente monoespressivi. Peccato aver ceduto ad una scelta così poco azzeccata quando poi il personaggio della Preston funziona talmente bene da oscurarli nonostante il ruolo secondario.
Per il resto tutto bene: carino, simpatico e assolutamente senza pretese.
Box office pessimo: solo $8,622,757 di incasso (ma 2 di spesa per produrlo).
Consigli: Un altro tassello a comporre il puzzle della cinematografia '80s. E' nel puro stile del filone cinematografia per adolescenti tra l'arrapato e il romantico, carino per certe situazioni comiche esasperate e un retrogusto nostalgico che regala comunque un sorriso. Da vedere con gli amici.
Parola chiave: Lettera.

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BB

venerdì 12 ottobre 2012

Film 463 - Breakfast Club

E si entra nel tunnel degli anni '80...


Film 463: "Breakfast Club" (1985) di John Hughes
Visto: dal computer di Paola
Lingua: italiano
Compagnia: Paola
Pensieri: Liceo, periodo difficile. Adolescenza, momento complicato. Anni '80, stile improbabile.
Ora, uniamo tutti questi elementi in una pellicola generazionale che segna indelebilmente il momento storico in cui si presenta e diventa specchio di una miriade di giovani che si riconoscono inevitabilmente in almeno uno dei cinque protagonisti che, ad una prima occhiata, sembrerebbero non avere nulla da spartire l'uno con l'altro.
Che cos'è, poi, un film generazionale se non l'appropriarsi cosciente della personale identità attraverso il rispecchiarsi nei suoi protagonisti da parte del pubblico? Inevitabile, quindi, la necessità di un corollario ampio di "tipi umani" che conduca direttamente all'immedesimazione dei giovani che si vuole attirare al cinema.
E allora lo sportivo belloccio, la ragazza carina e ricca, il ribelle senza futuro, l'aliena sociale e lo sfigato che tenta di fare il figo. Cinque tipologie umane che conosciamo perfettamente, sia in maniera diretta (a scuola siamo andati tutti), sia perchè tòpoi della cinematografia per adolescenti, un genere filmico di cui tutti abbiamo fruito almeno una volta.
E' sempre bello, devo essere sincero, ritornare a quelle 'atmosfere da liceo americano' al sapore vintage, in scuole che negli anni '80 erano già più avanti delle nostre nuove di oggi, tra armadietti, aule, biblioteche... Sono sempre stato affascinato, lo ammetto, dal sistema educativo USA e guardo volentieri e con un pizzico di interesse le pellicole che riguardano - anche da lontano - questo aspetto.
"The Breakfast Club", poi, è davvero un prodotto carino, propriamente figlio della sua epoca (tempi a volte lunghi, dialoghi che oggi appaiono nonsense, un certo grado di innocenza ormai perduto) con tutti i pregi e difetti che ne conseguono. Il mio parere, comunque, è totalmente positivo e ho recuperato volentieri una pellicola che non avevo mai visto e che, a quanto pare, al momento della sua uscita, ottenne un grande successo ($51,525,171 di incasso a fronte di un solo milione di $ di spese produttive). Ha lanciato le carriere di - seguendo l'ordine dei cinque ruoli topici definiti sopra - Emilio Estevez (attore e regista figlio di Martin Sheen. Tra i suoi film più famosi "Bobby", "Young guns - Giovani pistole"), Molly Ringwald ("Sixteen candles - un compleanno da ricordare", "Bella in rosa"), Judd Nelson e Ally Sheedy ("St. Elmo's Fire"), Anthony Michael Hall ("Il cavaliere oscuro", "Sixteen candles - un compleanno da ricordare").

Film 463 - Breakfast Club
Film 1618 - The Breakfast Club Consigli: Film carino, divertente, con momenti per ridere e molti per ragionare. Dialoghi onesti tra ragazzi che vivono e affrontano le loro diversità per poi scoprire che, in fondo, si è differenti ma umani come chiunque altro. E allora chi dice che non si possa anche essere amici? Può sembrare tutto molto scontato, ma nel 1985 questo era anche qualcosa di nuovo. E vale la pena di studiare da vicino il fenomeno "Breakfast Club".
Parola chiave: Punizione.

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BB

martedì 18 settembre 2012

Film 449 - Shark 3D

Con Licia un piano su larga scala per prendere in considerazione la visione di tantissime pellicole horror che ci siamo persi/volevamo vedere!


Film 449: "Shark 3D" (2012) di Kimble Rendall
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Di fatto niente di granché horror o di paura per questo film (australiano, non USA!) che di titolo originale fa solo "Bait", esca. Perfetto titolo, tra l'altro, perchè attira spettatori con un'idea quando, in realtà, la pellicola non è esattamente quello che ci si aspetterebbe di vedere.
Il film, che con mia non poca sorpresa è stato presentato fuori concorso alla 69ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, ha certamente il pregio di non essere fotocopia dei soliti prodotti con squali assassini annessi, ma certamente non apporta nulla di nuovo al filone.
L'idea di partenza è anche interessante: tsunami improvviso colpisce la costa e dei cittadini, dentro un centro commerciale, sopravvivono alla grande onda, ma rimangono intrappolati all'interno dell'edificio allagato su più livelli.
In questa cornice catastrofica, la parte davvero pericolosa la fanno i due squali bianchi che si godono le corsie del supermercato e, principalmente, il sapore di chi ci è bloccato dentro.
Ma, ad essere sinceri, le vittime sono poche come lo sono le scene di paura e, oltre a qualche passaggio splatter, il resto è tutto affidato alla solita suspense. Io, che ho infinita paura dei famelici pescioni, subisco facilmente lo stress cercato dai produttori di pellicole come questa e, sinceramente, mi rendo conto di non essere troppo attendibile nella misurazione oggettiva dell'ansia da qualcosa-sta-per-accadere in questo caso. Comunque si può dire che l'atmosfera ricreata è giusta ad installare nello spettatore l'attesa del momento in cui qualcosa di brutto si verificherà.
Anche se poi la promessa non è sempre mantenuta, ho preso in simpatia questo "Shark 3D", esempio meno scontato dei banali esperimenti tutto squartamenti e poca trama che di solito passano quando si parla di animali assassini. Nonostante non sia effettivamente nulla di che - ho anche un dubbio tecnico riguardo il finale con supermercato totalmente allagato e città completamente all'asciutto e, anzi, quasi desertica - direi che si possa definire "Bait" un film guardabile e un attimino più pensato rispetto a quanto siamo solitamente abituati.
Ps. Unico attore conosciuto anche qui da noi è Julian McMahon, famoso protagonista di "Streghe" e Dottor Troy di "Nip/Tuck".
Consigli: Si può anche decidere di vederlo al cinema (io avevo l'ingresso della 3), però il 3D inizialmente è fastidioso e, diciamocelo, al solito non particolarmente necessario. Effetti speciali funzionali, ma non eccelsi. Tutto sommato è un film carino, preso per quello che è: intrattenimento easy e senza alcuna pretesa.
Parola chiave: Cagnolino.

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BB

giovedì 13 settembre 2012

Film 448 - Ribelle - The Brave

Non vedevo un film d'animazione da tempi immemori. Ma non potevo non dare una chance almeno a questa pellicola...


Film 448: "Ribelle - The Brave" (2012) di Mark Andrews, Brenda Chapman, Steve Purcell
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Erika
Pensieri: Avevo letto critiche piuttosto negative riguardo a questo film, più che altro per un messaggio antifemminista e una trama apparentemente carente di idee originali.
Si sa che la Pixar è ormai un passo avanti a tutti riguardo alla produzione di pellicole di animazione, quindi non sapevo bene cosa aspettarmi considerato che, a parte "Cars - Motori ruggenti", ho sempre gradito ogni prodotto sfornato. E, nonostante fossi prevenuto un attimo prima di entrare in sala, la visione è stata differente rispetto a ciò che avevo previsto.
Anche se in effetti rispetto ad altri racconti, la trama di "Brave" è meno originale del solito, non credo si possa dire che il lavoro fatto non sia di buona qualità. Forse, per citare una cosa che non mi è piaciuta, ho trovato un po' scontata la ricostruzione familiare con la giovane ragazza di carattere emancipato ed indipendente che pretende di vivere la sua vita seguendo quelli che sono i suoi sogni. Rendere Merida una teenager non convenzionale poteva essere un'occasione meglio sfruttata rispetto a quella che si propone nel film, ossia l'immagine del maschiaccio che tutto vuole (arco in primis), tranne che essere principessa.
Divisa tra la famiglia che la vuole presto sposa e la sua necessità di affermarsi per quella che è, finirà per trasformare sua madre in un orso a causa di un incantesimo preparatole su misura da una pazzesca strega-intagliatrice del legno. Di qui l'avventura che condurrà al finale che, chiaramente, metterà tutti d'accordo.
Se il messaggio edificante non poteva mancare - la vita ci dimostra che cambiare è possibile, specialmente per chi si vuole bene - devo dire che nel mix totale i 100 miuti di pellicola me li sono goduti piacevolmente.
Il tutto è spensieratamente divertente e visivamente potente, con una spaventosa cura del dettaglio 'chioma rossa' tanto ben realizzata da catalizzare più di una volta lo sguardo dello spettatore.
Per la versione italiana, poi, alcune canzoni riadattate e proposte dalla cantante Noemi. Non so se fosse la scelta azzeccata, visto il timbro e tono un po' cupi, comunque per qualcuno potrebbe essere motivo in più per scegliere di vedere "Ribelle - The Brave".
Per quanto mi riguarda tutto sommato il giudizio è positivo. E' vero, la trama non punta forte sull'originalità, ma comunque non si sente mai il peso del 'già visto'.
Ps. Bene al box office: $488,297,964 di incasso mondiale.
Pps. Curiosamente, tra i doppiatori di un paio di personaggi secondari compaiono per l'Italia Enzo Iacchetti e Giobbe Covatta.
Film 991 - Ribelle - The Brave
Consigli: Da guardare in compagnia o famiglia è perfetto. Non sbaglia un colpo alla voce 'intrattenimento' e, cosa che non guasta, colpisce per l'accurata realizzazione della peculiarità di Merida: la chioma rossa.
Parola chiave: Mor'du.

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BB

martedì 28 agosto 2012

Film 443 - LOL - Pazza del mio migliore amico

Un altro dei film regalati dalla 3.


Film 443: "LOL - Pazza del mio migliore amico" (2012) di Lisa Azuelos
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Lo devo dire. Con mia non poca sorpresa. Mi aspettavo di peggio.
Questo "LOL" ispirato all'originale francese "LOL (Laughing Out Loud)" con Sophie Marceau e con la stessa regia della Azuelos per entrambi i film, non è così male come potrebbe sembrare una pellicola che, assieme, include le "capacità" recitative di Miley Cyrus e Demi Moore.
Sarà che la trama è meno american-standard e più 'europea' nello stile - lo stesso dicasi per la regia -, ho trovato divertente, comunque, che nonostante i tentativi di renderla una storia più 'americanizzata', alla fine rimanga un prodotto di chiara origine europea (c'è perfino una madre che da uno schiaffo alla figlia! Fosse stata realtà avrebbe rischiato i servizi sociali nell'America di oggi...). Lo si capisce anche dal fatto che gli americani hanno ampiamente snobbato il film - nonostante la (ormai ex?) teen idol Cyrus - che, costato 11 milioni di dollari, ne ha incassati solamente $8,708,377 in tutto il mondo.
Eppure, tutto sommato, nella marea di banalità adolescenziali devo dire che ho apprezzato l'anima più personale di questo prodotto. Non che sia un capolavoro né un esempio tangibile del buon divertissement di eccelsa qualità, però bisogna ammettere che presenta uno spaccato giovanile anche credibile e rappresenta bene quei momenti di 'stupidità' collettiva di quando da ragazzi si gira con il proprio gruppo di amici.
Per quanto riguarda gli aspetti negativi, però, troppe smielosità pro ragazzine medie-liceo (che sono poi il target del film), una doppiatrice della Cyrus sbagliata che non riflette la voce naturalmente più profonda e roca della ragazza e - qui siamo già più sul personale - l'insopportabile Cyrus stessa. Che non sia in grado di recitare granché credo sia evidente un po' per tutti. Per quanto mi riguarda, però, ha quel non so che di suino che mi ha reso insofferente per la prima parte del film, fino a che non mi sono abituato.
Al di là di questo, comunque, che ripeto è personale, il grande limite di "LOL - Pazza del mio migliore amico" è che in fin dei conti è esattamente come te lo aspetti. Sì, qualche elemento più fresco, come si diceva prima, c'è, ma la trama fila liscia esattamente per come deve andare ed esci dalla sala pensando: è la solita stupidata, però mi aspettavo qualcosa di più trash. Che, visto ciò che c'è in giro, non è male, ma non è neppure un gran risultato. Specialmente per due attrici che hanno palesemente bisogno di rimettere in moto la carriera.
Consigli: Va bene per una serata molto tranquilla senza pretese. Recitazione non sempre all'altezza, ma non lo si vede certo aspettandosi un Oscar imminente per le due protagoniste...
Parola chiave: Cellulare.

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BB

lunedì 31 ottobre 2011

Film 320 - Mean Girls

Più che una pellicola ormai un must della commedia teen americana...

Film 320: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dalla tv di Marco
Lingua: italiano
Compagnia: Marco (Mi)
Pensieri: Davvero sempre spassoso e divertente, una sicurezza per passare una serata piacevole in compagnia.
Inevitabile amare la perfida di Regina George, cattiva e stronza come poche liceali lo sono mai state sul grande schermo. Apprezzabilissime le comprimarie della Lohan (Lacey Chabert, Amanda Seyfried, Lizzy Caplan, Tina Fey e Amy Poehler) che, molto spesso, finiscono per rubarle la scena.
Il liceo come metafora della giungla è un'immagine piuttosto usata, ma mai come qui il senso è stato rappresentato in maniera così letterale. Scorretto e diretto, solo apparentemente disimpegnato o superficiale, divertente e ben scritto (dalla Fey), "Mean Girls" rimane uno dei miei titoli preferiti della commedia teen USA, con certe trovate comiche davvero geniali.
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Consigli: Davvero apprezzabile per simpatia e trovate comiche. Scorre via che è un piacere, specialmente in compagnia.
Parola chiave: Popolarità.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 6 ottobre 2011

Film 310 - Monte Carlo

Imbambolato dal mio solito spirito comedy addicted, ho tentato anche questa.

Film 309: "Monte Carlo" (2011) di Thomas Bezucha
Visto: dal computer
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Risaputamente una cazzata, è stata più oscena di quanto pensassi. Cricetino Selena Gomez è "vagamente" incapace all’espressività, quindi il film naviga in un mare difficile (le due spalle Leighton Meester e Katie Cassidy sono insipide) in quanto a recitazione, gag e tempi da commedia.
Più adatto ad una dodicenne ancora rimbambita dal precedente duo Efron-Hudgnes che spera di rivedere in Gomez-Bieber la teen golden couple del momento, questa pellicola risulterà pressoché oscena a un qualunque spettatore dotato di un minimo senso critico.
Non si ride, non c’è nulla di innovativo nella trama, i colpi di fulmine si sprecano, il vero amore non va in vacanza e, anzi, bussa a tutte e tre le porte delle protagoniste.
Non pretendo realismo, creatività e guizzo istrionico, ma quantomeno che il basic della commediola americana scaccia pensieri venga rispettato. E qui non siamo nemmeno al minimo sindacale.
Consigli: Svago senza pensieri non autorizza una totale assenza di contenuti ed impegno. Questa pellicola equivale al nulla spacciato per film. Meglio evitare, davvero.
Parola chiave: Parigi.

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Ric

giovedì 25 agosto 2011

Film 292 - Beastly

Leggerezza estiva per un preserata in solitudine.


Film 292: "Beastly" (2011) di Daniel Barnz
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Anche se speravo che la 3 lo mettesse tra i film in promozione gratis (speranza vana), sono riuscito comunque ad evitare di buttare i miei soldi per questa pellicola grazie allo streaming.
In effetti mi incuriosiva sopratutto la performance 'singola' della Olsen, qui spaiata della gemella e in curiosissima veste gotica. Sinceramente? Ho visto di molto (!) peggio.
Il film in generale è scontato, perfino troppo facile definirlo brutto, perchè si incornicia perfettamente in quella categoria filmica di teen-movie da cui non ci si può che aspettare esattamente ciò che troviamo qui. Quindi nessuno si stupisce per la banalità dei temi, dei dialoghi e per un certo piattume recitativo che corrisponde più che altro ad un 'portare a casa la pagnotta'.
Protagonisti patinati (Alex Pettyfer, Vanessa Hudgens, Mary-Kate Olsen, Neil Patrick Harris), trama scontata, storia d'amore così struggente e così adolescenziale: tutto si inserisce magnificamente nell'universo della commediola per giovani al cinema con gli amici. Non lo eleva nemmeno l'escamotage di svecchiare la favola de "La bella e la bestia", qui pretesto e aggancio per una finta introspezione del bellone Kyle/Pettyfer. Deboluccio...
Consigli: Per una serata senza pensieri, magari con amici, magari come sottofondo.
Parola chiave: Aspetto esteriore/interiore.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 20 agosto 2011

Film 290 - This is Beat - Sfida di ballo

Altro regalino della 3, questo film - ci terrei a precisarlo - è quasi impossibile da trovare su IMDb.com (tenere presente che il sito registra le carriere di gente come Barbara D'Urso, Carlo Conti o Ana Laura Ribas, quindi non si può certo dire che non sia dettagliato...).


Film 290: "This is Beat - Sfida di ballo" (2011) di Robert Adetuyi
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Fratellastro di pellicole come "Step Up" che tutto devono al genere teen con annessa coreografia danzereccia (da "Save the Last Dance" in poi), è talmente mal scritto e orrendamente girato da essere clamorosamente un disastro! Non fosse che le coreografie di ballo sono suggestive a prescindere (ma queste non hanno nulla di speciale), questo film sarebbe solamente una vaccata pazzesca!
Partendo dal presupposto che la caratterizzazione dei personaggi non esiste (un filo d'erba ha più spessore) e che fin dal primo minuto si capisce chi saranno i vincitori, la narrazione è condotta con tale ingenuità da lasciare stupefatti. In una baraonda di cliché che cozzano tra loro, lo spettatore è spiazzato da un prodotto (che tenta di essere) commerciale (e commerciabile) che non si capisce come abbia ottenuto fondi ed autorizzazioni per essere girato.
Sia chiaro che l'intento non è quello di demonizzare questo "Beat the World" (titolo originale), ma chi scrive è rimasto senza parole per la banalità tanto semplicemente servita come se fosse normale che un film di serie C si arrogasse le pretese da piccola produzione di qualità (e le pretese parrebbero alte: concorrenti da tutto il mondo; rappresentazione di diverse etnie, motivazioni e stili; scenari cittani d'impatto in cui saltuariamente aggiungere balletti più o meno complessi; approccio alle più svariate tematiche socio-relazionali). Di qualità qui non c'è nulla e, anzi, si tenta di prendere da troppe parti. Il risultato finale è uno scivolone stereotipato di mondi che si incontrano ad una sfida di ballo tanto blanda quanto irreale (ma altre squadre se ne possono vedere?) finendo per rendere tutto molto ridicolo.
Il genere filmico teen del 'ballo da strada' non è certo quello che preferisco di più, ma comunque la mia modestissima cultura personale me la sono fatta ("Save the Last Dance", "Ti va di ballare?", "Honey", se vogliamo anche "Le ragazze del Coyote Ugly") e con questo capitolo non solo non si aggiunge nulla alla causa, ma non la si aiuta nemmeno. Personalmente l'ho trovato orrido.
Consigli: Tra tutti i film sul ballo che si posso scegliere di vedere, questo NON può essere tra le alternative.
Parola chiave: Gara.

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Ric

martedì 10 maggio 2011

Film 254 - Cappuccetto rosso sangue

Un film che mi aveva incuriosito molto all'uscita sul mercato USA. Con un produttore come DiCaprio e un trailer davvero accattivante, sembrava potesse uscirne qualcosa di inatteso...


Film 254: "Cappuccetto rosso sangue" (2011) di Catherine Hardwicke
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Gianpaolo, Marco, Andrea Puffo, Diego
Pensieri: Questo film è esattamente cioè che mi aspettavo anche se, ammetto, la speranza che in realtà valesse di più c'era (e mi ha fregato).
Niente da fare, mi spiace, ma la revisione in chiave horror-romantico-teen-gotico-thriller di Cappuccetto rosso non è riuscita a Catherine Hardwicke ("Thirteen - Tredici anni", "Nativity", "Twilight"). L'operazione commerciale di per sé è interessante, ma a ben ragionarci dimostra una certa disperazione di fondo dei produttori hollywoodiani (stiamo davvero rispolverando ogni fiaba che ci viene in mente?!). Potremmo dire che la Hardwicke sta a Cappuccetto rosso come Jennifer Lopez sta alla lambada: si capisce che, di base, mancano le idee.
Manca, anche, la voglia di rimbastire intelligentemente una storia da tutti conosciuta. Con tutto questo mistone di generi diversi, si finisce per non centrarne nessuno e di conseguenza di non accontentare nessuno dato che il film non ha una sua direzione definita.
Il ritmo è blando, i toni da "Twilight", il lupo mal realizzato. Si salvano gli attori (decisamente un buon cast) Amanda Seyfried ("Mamma Mia!", "Chloe - Tra seduzione e inganno"), Gary Oldman ("Harry Potter e il prigioniero di Azkaban", "Il cavaliere oscuro"), Julie Christie ("Darling", Oscar 1966 come miglior attrice protagonista, "Away from Her"), Lukas Haas ("Mars Attacks!", "Inception") e la da me stra-odiata Virginia Madsen ("Sideways - In viaggio con Jack", "Il messaggero"). I due contendenti amorosi di Cappuccetto Valerie, invece, sono i semi-sconosciuti Shiloh Fernandez ("Cadillac Records") e Max Irons ("Dorian Gray").
Consigli: Evitabile. Anche se le premesse sembravano divertenti.
Parola chiave: Lupo mannaro.

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Bengi

giovedì 5 maggio 2011

Film 249 - Kick-Ass

Un film uscito, poco considerato e diventato cult. Tutto in meno di un anno.


Film 249: "Kick-Ass" (2010) di Matthew Vaughn
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Si può davvero definire cult questa pellicola? E' plausibile pensare che rimarrà nella storia per il suo contributo peculiare al mondo cinematografico? Non saprei dire con certezza, ma non mi pare che si possa definire questo come un avveniristico esperimento degno dello sbalordio genereale.
"Kick-Ass" funziona per un milione di motivi. Presenta uno spunto interessante (nella vita vera, come sarebbero gli eroi senza poteri? Come affronterebbero il mondo del crimine?), ha dei protagonisti giovani e semi sconosciuti che sanno il fatto loro, un personaggio teoricamente secondario che ruba la scena a chiunque Hit-Girl/Chloë Grace Moretz), le scene d'azione sono travolgenti e assurde abbastanza da inebriare lo spettatore. E allora cos'è che manca? Diciamo che, per parafrasare qualcosa degli ultimi eventi che mi hanno coinvolto, a me è mancato lo scoccare della scintilla.
Ho letto di recensioni entusiaste, di colpi di fulmine per una pellicola geniale e fuori dal comune, per una Hit-Girl talmente incazzata da far venire i brividi. Chiunque, con questi presupposti, si sarebbe aspettato quantomeno un capolavoro. Invece il film è bello, sì, ma meno incazzato e anticonformista di quanto mi aspettassi.
Dovrei stupirmi perchè una 13enne dice la parola 'cazzo'? O perchè uccide senza pietà? Siamo abituati a ben più cruenti esempi di violenza.
Ma, a dirla tutta, per il resto me la sono goduta. Ripeto, i momenti d'azione sono ben realizzati, le botte fanno male, alcune gag fanno ridere. E poi davvero un bel cast: Aaron Johnson ("Nowhere Boy", "L'illusionista"), Lyndsy Fonseca ("Desperate housewives - I segreti di Wisteria Lane", "E alla fine arriva mamma!"), Christopher Mintz-Plasse ("Anno uno", "Suxbad - Tre menti sopra il pelo"), Mark Strong ("Sherlock Holmes", "Robin Hood"), Nicolas Cage (in gran spolvero) e Chloë Grace Moretz ("(500) giorni insieme", "Let Me In").
Tutto sommato è un film decisamente sopra la media, godibile e sorprendente sotto certi aspetti (cruda violenza che da un film teen non ti aspetti), ma per fare la storia ci vorrano molti altri calci nel culo. Aspettiamo il secondo capitolo.
Consigli: Da vedere in gruppo tutto d'un fiato. Ci si può scatenare!
Parola chiave: Bazooka.

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Ric

sabato 30 aprile 2011

Film 246 - The School of Rock

Secondo appuntamento cinematografico con Licia.


Film 246: "The School of Rock" (2003) di Richard Linklater
Visto: dal computer di Licia
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Perfetto connubio di comicità e buon cinema al ritmo di una trascinante ed azzeccatissima colonna sonora. E così una probabile teen-comedy si trasforma, grazie al talento di Jack Black, in un'opera interessante sia dal punto di vista musicale, sia perchè divertente e ben riuscita. Considerando, poi, la banda di ragazzini assoldata, il irschio di ricadere in un target troppo giovane era alto, ma visto il risultato si può considerare questo film come davvero per tutti.
Simpatica l'idea del fallito fanatico di rock 'n' roll che, fingendosi un suo amico, finisce a fare il supllente in una scuola elementare. Da lì i guai non tarderanno ad arrivare, considerando che l'"insegnante" Jack Black impartisce solo lezioni di musica (rock, ovviamente).
Ottimo Black per il ruolo (costruito per e su di lui da Mike White, l'attore che nel film interpreta il vero supplente Ned Schneebly) come fantastica risulta la nevrotica preside Joan Cusack ("Una donna in carriera", "In & Out", "La famiglia Addams 2"), davvero divertente. Perfetto ogni ragazzino nella sua parte e, da notare, spicca già nel gruppo la stella di Miranda Cosgrove, oggi piuttosto conosciuta negli USA per ruoli in "Drake & Josh" e "I tuoi, i miei e i nostri".
Insomma, una pellicola piacevole e riuscita, capace di intrattenere e strappare più di un sorriso, accompagnata da una valanga di grandissimi della tradizione rock. Un mix esplosivo da non perdere!
Ps. Curiosamente, la comica Sarah Silverman ha qui il ruolo serio e impostato della fidanzata/tiranna di Schneebly.
Consigli: Gli appassionati di musica non sottovalutino questo film! Potrebbe essere una piacevole sorpresa...
Parola chiave: Let's rock!

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Ric