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venerdì 4 giugno 2021

Film 2015 - 2012

Intro: Era onestamente da un po' che avevo voglia di rivedere questa pellicola, ma non si era mai davvero presentata l'occasione (specialmente da quando ho iniziato a viaggiare e lo schermo più grande a cui ho accesso è quello del mio MacBook Air...).

Film 2015
: "2012" (2009) di Roland Emmerich
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: recensione numero 2015 di un film del 2009 dal titolo "2012"... Tutto ciò mi fa molto ridere.
Ho voluto rivedere questa pellicola per il semplice motivo che ero stanco, cercavo una distrazione facile facile che mi assicurasse una visione piacevole e allo stesso tempo degna della nuova postazione cinematografica che l'iMac in prestito dalla DCU mi fornisce. Avevo salvato "2012" nella mia lista delle pellicole da recuperare su Netflix e... Non ho saputo resistere.
Film 20 - 2012
Film 197 - 2012
Film 533 - 2012
Film 2015 - 2012
Cast: John Cusack, Chiwetel Ejiofor, Amanda Peet, Oliver Platt, Thandiwe Newton, Danny Glover, Woody Harrelson, Zlatko Burić, Beatrice Rosen, George Segal.
Box Office: $791.2 milioni
Vale o non vale: Effetti speciali a gogo, un mondo che collassa, un disastro naturale dietro l'altro e una profezia Maya che sappiamo non essersi avverata. Ma nei termini di una avventura cinematografica al cardiopalma... questo film sa decisamente il fatto suo!
Premi: /
Parola chiave: Radio show.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 18 aprile 2017

Film 1344 - Almost Christmas - Vacanze in famiglia

Mi aveva incuriosito la locandina qualche mese fa, così appena lo streaming lo ha reso disponibile mi sono ritagliato un momento per recuperare questo film.

Film 1344: "Almost Christmas - Vacanze in famiglia" (2016) di David E. Talbert
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Comedy all black che guardo fuori tempo massimo, considerato che il tema centrale riguarda il Natale (in America il film è uscito l'11 novembre), questa pellicola è la classica boiata scaccia pensieri che chiama al cinema un pubblico abbastanza specifico che, credo si possa dire, nella nostra realtà praticamente non esiste. L'audience per un tipo di prodotto di questo genere in Italia non l'abbiamo, motivo per cui non mi stupisco che "Almost Christmas" sia uscito con tanto ritardo e soprattutto non in sala. Fatta questa analisi, passiamo subito a dire che questo film non è davvero niente di che. Stupiti? Nemmeno io.
A parte una bella sequenza iniziale che fa vivere in pochi minuti tutti gli anni che coinvolgono la famiglia Meyers e i suoi momenti più importanti - un'apertura veramente ben fatta e poetica -, devo dire che il resto rimane molto banale. Lo spirito natalizio non si avverte per nulla e la cosa che mi ha colpito particolarmente è l'uso costante di parolacce anche di fronte ai bambini, cosa che trovo sempre un po' fuori luogo, anche perché qui pur sempre di una storia per tutta la famiglia si tratta. Insomma, c'è contesto e contesto e ribadisco - come dicevo per quanto riguarda "Proprio lui?" - che usare esclamazioni forti in situazioni in cui normalmente non si utilizzerebbero (festività, vita familiare, di fronte a ragazzini) non fa neanche più scalpore, motivo per cui si potrebbe cercare di puntare su qualcos'altro che faccia davvero ridere o divertire. Conseguentemente non mi sono nemmeno stupito dell'infarcitura di cliché e zuccherosità.
Nonostante ciò, lo ammetto, ho trovato questo titolo non peggiore di altri similari che ho visto (basta che non ci sia Paula Patton e tutto va bene). I cast all black non so per quale motivo mi lasciano sempre particolarmente soddisfatto e inspiegabilmente apprezzo e ricerco volontariamente questo tipo di prodotto così specificamente targettizzato. In generale il risultato qui è scarsino, ma comunque migliore di altre cose che ho visto. Il che non è sufficiente, ovvio, ma in ogni caso conforme alle mie aspettative senza troppe pretese.
Cast: Kimberly Elise, Danny Glover, John Michael Higgins, Romany Malco, Mo'Nique, Nicole Ari Parker, J. B. Smoove, Gabrielle Union, Keri Hilson.
Box Office: $42.5 milioni
Consigli: Commediola a tema festività che coinvolge una famiglia momentaneamente disfunzionale che, naturalmente, con il passare del tempo ritroverà il proprio equilibrio. C'è ovviamente di meglio, eppure non siamo di fronte ad un prodotto totalmente da cestinare. Si poteva fare di più, ma intrattiene quanto basta per passare un paio d'ore di spensierato disimpegno.
Parola chiave: Torta di patate dolci.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 29 maggio 2016

Film 1146 - Nonno scatenato

A Ferrara per una cenetta atipica su una barca, abbiamo poi deciso di andare al cinema. Pagando. Per vedere questo.

Film 1146: "Nonno scatenato" (2016) di Dan Mazer
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Terrificante. Tremendo. Stupidissimo.
Non sto neanche a sottolineare quanto questo film sia volgare, perché non è il problema di "Nonno scatenato". La questione, infatti, ruota tutta intorno al fatto che la pellicola manca di idee, di gag divertenti che riescano ad andare oltre il sessuale o, più in generale, di una vera trama. Non succede nulla che non ci si possa aspettare, tranne l'unica cosa che da una pellicola comico-demenziale ti aspetti: ridere. Non si ride perché non è divertente. Punto.
Dunque, a parte qualche scena di pseudo-nudo, party hard, scemenza cretina e cose simili "Dirty Grandpa" non ha altro da offrire. Che spreco.
Cast: Robert De Niro, Zac Efron, Aubrey Plaza, Zoey Deutch, Julianne Hough, Jason Mantzoukas, Danny Glover, Dermot Mulroney, Jeffrey Bowyer-Chapman, Adam Pally.
Box Office: $99.7 milioni
Consigli: Vero e proprio esempio di spreco di talenti, questo titolo è una commedia senza risate, una scemata solamente stupida e un tentativo di essere oltraggiosi con l'unico risultato di scadere nel volgare fine a se stesso. Un vero fiasco se si pensa a ciò che si sarebbe potuto tirar fuori grazie all'improbabile duo Efron - De Niro. Che, nonostante tutto, funziona bene. Da vedere solo se fortemente motivati.
Parola chiave: Matrimonio.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 17 aprile 2013

Film 533 - 2012

E' inutile, il dvd ormai ce l'ho e ogni tanto lo riguardo...


Film 533: "2012" (2009) di Roland Emmerich
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Tanto non c'è niente da fare, a me questo film piace. 

Gli effetti speciali sono fatti benissimo, azione, pathos, dramma e avventura giocano tutti a favore della storia che, futuristica, catastrofica e big bluff, funziona alla grande. Niente di sofisticato, ma l'intrattenimento qui è ad alto livello.
Stereotipato quanto basta da rendere ogni Nazione presa in considerazione dalla pellicola abbastanza simile alla situazione interna di quel Paese al momento dell'uscita del film, noi italiani ci facciamo una così pessima figura che, in effetti, è imbarazzante confrontarsi con l'immagine che passa di noi attraverso i media e come questa sia ormai radicata. Quindi la pellicola è, sì, costruita un po' in maniera superficiale rispetto alla caratterizzazione di ogni personaggio e al Paese di appartenenza, però non si sa bene per quale motivo l'Italia sia stata maggiormente sbeffeggiata a dispetto di tutte le altre Nazioni che finiscono per fare una bella figura (come Russia e Germania).
A parte questo - e specificato che a me l'ironia di fondo non ha offeso, dato che ciò che abbiamo è ciò che esattamente ci meritiamo - "2012" è un bombardamento di adrenalina, sempre a preme sull'acceleratore dell'azione frenetica, caotica e di grande impatto visivo. Così crosta terrestre che si spacca, vulcani che eruttano, terremoti, tsunami e tutto ciò che di più pericoloso sulla terra vi può venire in mente, qui c'è. E non fate l'errore di pensare cosa sarebbe potuto accadervi se, in quel 21 dicembre appena passato, i Maya avessero davvero avuto ragione... Ps. $769,679,473 di incasso mondiale e un budget di 200milioni per produrlo: colossale!
Film 20 - 2012
Film 197 - 2012
Film 533 - 2012
Film 2015 - 2012
Consigli: Dolby surrond a manetta, pop-corn e qualche amico che condivide la passione per il genere sci-fy! Per chi piace è una bomba!
Parola chiave: Arche.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 13 aprile 2012

Film 379 - Il colore viola

Un classico della cinematografia USA che non ero sicuro di avere visto tutto per intero.


Film 379: "Il colore viola" (1985) di Steven Spielberg
Visto: dal computer di di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Sarà sacrilegio, ma a me non è piaciuto. Probabilmente ricordavo male certi pezzi o semplicemente ricordavo cose inventate negli anni e catalogate erroneamente come ricordi. Comunque "The Color Purple" non mi è piaciuto e non lo rivedrei. I tempi filmici sono totalmente insensati per i meccanismi di oggi, la recitazione è stramba e la storia sembra volerti sempre propinare qualcosa di ancora più triste e degradante, come se per ritrovare il paradiso fosse necessario passare non dall'inferno, ma da ancora più in basso. Non capisco perchè una persona innocente e pura dovrebbe avere bisogno di riscattarsi, tra l'altro, ma evidentemente insistere sulla condizione di sfortunata perenne del personaggio di Whoopi Goldberg/Celie Johnson doveva avere il suo senso per la scrittrice Alice Walker, l'autrice del romanzo omonimo. Io ho trovato tutta questa crudeltà gratuita, questo accanimento piuttosto fastidiosi. E' vero, un percorso di formazione è tale e non spetta a noi decidere cosa si deve passare attraverso per migliorare, però qui mi pare che si esageri un po' tra avvilimenti, percosse e delusioni. E ce n'è un po' per tutti i personaggi.
Non lo rivedrei, chiaramente, e giudico eccessive le 11 nomination all'Oscar che nel 1986 ottenne la pellicola (tra cui film, sceneggiatura e per le attrici Goldberg, Margaret Avery e Oprah Winfrey). Inutile dire che, per collegamento, viene subito in mente il recentissimo "The Help", ma, mi spiace, a mio avviso non ci sono paragoni. Sia perchè, in effetti, il tema non è così simile sia perchè per toni, trama e scorrevolezza - nonché piacevolezza nel seguire la vicenda per lo spettatore - "Il colore viola" è evidentemente un 'antenato', con tutti i limiti che la parola contiene.
Peccato, mi aspettavo una storia di dolore e riscatto, consapevolezza e affermazione con toni epici e momenti di grande intensità. Purtroppo mi sono spesso ritrovato, invece, a domandarmi se non si sia sprecata un'occasione. Sì, erano gli anni '80 e le pellicole di tutto il mondo si facevano, scrivevano e producevano in maniera molto differente rispetto ad oggi, sempre considerando che il linguaggio (filmico e non) è fortemente cambiato. Eppure non riesco, consapevole di tutto ciò, a ripensare a questo film in maniera positiva.
Consigli: Uno dei primi ruoli decisamente famosi per Whoopi, un altro grande incasso per Spielberg ($142,000,000), la prima e unica nomination all'Oscar per Oprah Winfrey. Le carte in regola per avere una chance questo film ce le ha tutte. A voi giudicare se abbia, però, valore o meno.
Parola chiave: Nettie.

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Ric

domenica 7 novembre 2010

Film 168 - Dreamgirls

Ancora costretto in casa per i sintomi influenzali, mi concentro sul cinema in compagnia di Marco e del primo film... della serata!


Film 168: "Dreamgirls" (2006) di Bill Condon
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Bello bello bello! Che carica, che grinta! E che voci! Un musical (ma qui si parla anche) di grande impatto che ripercorre la carriera delle Dreamettes tra successi e cadute. Storie di relazioni di amicizia e amore, di sogni e illusioni, tristezza e rivincite. Tutto questo ispirandosi al gruppo musicale che fu trampolino per Diana Ross, le Supremes.
Beyoncé Knowles/Deena Jones recita in un ruolo che pare cucito sulla sua di vita, dall'amicizia infantile con la compagna di gruppo (nella realtà con Kelly Rowland), al numero di componenti del gruppo stesso (3, come nelle Destiny's Child) al fatto che sia la leader del trio, che sposi un produttore musicale (Jay-Z è soprattutto rapper però) e che tenti la via della recitazione. A parte queste coincidenze, il merito di non aver reso banale, se non proprio di aver rovinato, una parte a cui, invece, ha saputo dare una buona prova attoriale evitando la monoespressività quale unica scelta possibile. Buono anche il lavoro su sé stessa (si dice abbia perso un bel po' di peso per la parte), tra sopracciglia ruspanti, parrucche mortificanti e certi vestitini che imbrazzerebbero anche la Carrà.
Stupenda l'esordiente (e subito Oscar) Jennifer Hudson che impressiona il pubblico con la sua voce potentissima (eraarrivata settima ad "American Idol") e dona al personaggio di Effie White uno spessore ed una caratterizzazione da attrice consumata. La sua voce le apre la porta per il vero successo e grazie a questo "Dreamgirls" conoscerà la fama mondiale che si merita. Davvero un talento straordinario!
Infine il grande miracolato Eddie Murphy che, grazie a questa pellicola, riceve la sua prima (e probabilmente unica) nomination all'Oscar proprio nel periodo dello scandalo con la Spice Mel B che lo imputa quale padre di sua figlia (si rivelerà corretto). Grande stupori da gossip a parte, il ruolo del sig. Murphy - che già miracolato nella vita lo era stato diventando famoso solo per una risata - nei panni del cantante James 'Thunder' Early riscuote tantissimi consensi, tanto da fargli vincere il Golden Globe.
Il resto del film è una carrellata di musica black, sentimenti espressi cantando, balletti da disco music e vestiti di sbrilluccicanti paillettes. E' bello, ben riuscito, con canzoni che rimangono saldamente ancorate alla memoria, divertente e coinvolgente. Bill Condon (regista del film "Kinsey", premio Oscar per la sceneggiatura di "Demoni e dei" e scrittore anche del più celebre "Chicago" di Rob Marshall) regge bene la regia impegnativa di un film del genere, così legata alla mimica facciale di attori che per esprimersi cantano. Non è facile reggere una performance che dura minuti con solo la possibilità di farsi capire tramite gli occhi. Il momento più d'impatto (e la regia è oculata, giostrandosi tra varie carrellate e visuali aeree che aprono l'occhio dello spettatore e aiutano a dare un senso figurato più ampio) coincide sicuramente con la struggente "And I Am Telling You I'm Not Going" cantata dalla Hudson, che regala brividi e, forse, pure qualche lacrima.
L'insieme è davvero una pellicola ben riuscita e, nel suo genere, è uno dei musical che preferisco (dopo "Moulin Rouge!", ovviamente!).
Consigli: Preparatevi prima la colonna sonora e imparatela bene: cantare le canzoni man mano che si susseguono nel film è davvero molto soddisfacente!
Parola chiave: "One Night Only".




Ric

martedì 19 ottobre 2010

Film 153 - Saw - L'enigmista

Ed eccoci al film numero due della cena a base di horror!


Film 153: "Saw - L'enigmista" (2004) di James Wan
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Diego, Marco, Andrea Puffo
Pensieri: Definire Mr. Jigsaw quale semplice enigmista risulta un pelino riduttivo. Erano anni che al cinema non si vedeva un vero pazzo scatenato ricolmo d'odio come lui. E di certo non perchè si diverte ad elaborare enigmi...
Malattia mentale, sadismo, perversione, sangue come se piovesse, prove mortali e situazioni estreme. Questi sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano il primo episodio della saga di "Saw".
Già, perchè in soli sei anni sono stati prodotti ben 6 film (i primi 4 nel mondo hanno incassato qualcosa come $554,865,556) che hanno confermato Jigsaw quale degno competitor delle migliori e più famose saghe horror di tutti i tempi.
Certo, come purtroppo quasi sempre accade, è il primo film a rappresentare più degnamente il nostro artista dei tranelli mortali. Nei capitoli successivi si perde la logica dell'effetto sorpresa che caratterizza la trama di questo primo capitolo prediligendo la virata splatter che, alla lunga, infastidisce per la sua inutilità. Negli altri episodi il meccanismo psicologico-punitivo per cui a) la tua punizione riflette i tuoi comportamenti nella vita (quasi dantesco) e b) risulta come unica occasione di espiazione e riscatto (altrimenti muori) cede lentamente il passo alla mera tortura fine a sé stessa.
Ma, per tornare al nostro film, questo num. 1 vale davvero la pena di essere visto. Un horror così ben riuscito non si vedeva da anni ormai e lo spavento che procura riporta alle angosce infantili di quando ci si impuntava per vedere un film 'dei grandi' e poi si finiva per passare la notte insonni.
Bei brividi e, per una volta, che piacere avere paura di aprire l'armadio temendo di trovarci all'interno nascosto un pazzo che tenta di ucciderci!
Bellissima, poi, la scena illuminata solo dal flash della macchina fotografica del fotografo Adam/Leigh Whannell (che è anche lo sceneggiatore del film): sentire il battito del suo cuore accelerare automaticamente autorizza il nostro a correre insieme al suo, trattenendo il respiro nell'attesa che succeda, inevitabilmente, qualcosa di brutto!
La mia approvazione va, totale, a questa pellicola: per spaventarsi non c'è nulla di meglio! Ps. Qualche faccia famosa c'è: Danny Glover, straconosciuto per il suo ruolo in "Arma letale" e i vari seguiti; Michael Emerson e Ken Leung rispettivamente Ben Linus e Miles Straume di "Lost"; Monica Potter, vista in "Patch Adams", "Nella morsa del ragno" e nel tv show (bellissimo) "Boston Legal".
Film 153 - Saw - L'enigmista
Film 2217 - Saw X
Consigli: Ovviamente guardarlo di notte in casa da soli è la situazione migliore per gustarsi un film del genere. Io, la prima volta che lo vidi, riuscii a dormire a malapena un'ora per l'angoscia che mi aveva suscitato! L'ultima volta che un film è riuscito davvero a spaventarmi. Lode al merito.
Parola chiave: Ospedale.



#HollywoodCiak
Bengi

sabato 28 novembre 2009

Film 20 - 2012

Finalmente posso narrare un'avventura cinematografica... in un cinema!


Film 20: "2012" (2009) di Roland Emmerich
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: papà
Pensieri: OH MIO DIO. Fantastico. Sono rimasto folgorato! Delle scene apocalittiche da far venire i brividi! Io e il dolby surrond potremmo sposarci! La trama poteva anche non esserci tanto son fatte bene le scene di distruzione planetaria. Sembra di stare lì, di volare tra gli edifici che collassano su sé stessi, tra le montagne inondate, i crateri che sputano lava incandescente. So perfettamente che questo film non ha alcuno spessore culturale, è una trovata commerciale allo stato puro, non hanno nemmeno bisogno di nasconderlo: qui si lavora per incassare! E se partite con questo presupposto ben chiaro in testa, non potete rimanere delusi. E' una bomba ad orologeria questo film, pronto ad esplodere scintille! Emmerich sì che sa costruire un blockbuster fatto bene! Altro che Michael Bay e il suo ultimo "Transformers 2" che mi ha regalato solo un mal di testa da tanti che erano gli effetti speciali sonori! Mamma mia che accozzagli di rumori!
Qui, invece, ci viene regalata un'apocalisse a ritmo di impeto naturale: l'uomo non può che soccombere alla forza sterminatrice di un pianeta incazzato. Ma non c'entra l'uomo questa volta. Scordatevi "The day after tomorrow", qui la colpa è dell'allineamento dei pianeti del sistema solare e non ci si può fare proprio niente. I Maya avevano avvisato, ma poi non è che gliene fregasse più di tanto visto che la data di scadenza della Terra era molto distante dalla loro epoca...
Ora, però, è il momento della resa dei conti e soli in pochi riescono a sopravvivere, grazie al loro intuito, forza, istinto, attaccamento alla vita e... soldi! Già, perchè l'idea per come sopravvivere alla catastrofe c'è, peccato che sia per pochi eletti! Delle arche (alla Noè) vengono preparate per coloro i quali si possano permettere di investire un miliardo di euro a persona per noleggiare una cabina. Sotto certi aspetti ricorda qualche passaggio del Titanic.
Comunque vorrei ragionare su alcune considerazioni. Faccio un elenco:
a) John Cusack è un attore di banali capacità (nota negativa);
b) a Emmerich piace uccidere i presidenti degli Stati Uniti dei suoi film. E distruggere la Casa Bianca;
c) gli italiani sono derisi per la metà del film: sempliciotti e creduloni (il primo ministro, nel film, non sale sull'arca perchè preferisce andare a pregare in San Pietro. Preferisce stare col popolo? Nobile. Gli cade la cupola in testa? Stupido. Ma poi siamo sicuri che Berlusconi preferirebbe morire schiacciato piuttosto che salvarsi? Ah, già, che stupido... Lui è indistruttibile!);
d) gli americani sanno creare cose meravigliose con gli effetti speciali;
e) Emmerich sa come si costruisce un successo cinematografico (è regista, sceneggiatore e produttore delle sue creazioni). Ne sono esempio i suoi ultimi film: 10,000 A. C. (2008), The Day After Tomorrow (2004), Il patriota (2000), Godzilla (1998), Independence Day (1996) e Stargate (1994). Nessuno di questi ha incassato meno di 100 milioni di dollari al box office mondiale;
f) gli scienziati sono annunciatori di sventura. Lo erano in "The day after tomorrow", lo sono anche qui. Sanno spiegare i fenomeni, ma falliscono nel prevederne la tempistica. Sembra che Emmerich tenda a proporre questa visione in slow motion della scienza, una critica non da poco. Lo scienziato, così, è sì esponente della massima sapienza, ma impotente di fronte agli avvenimenti che studia, caricandoli della grave colpa di non saper salvare il genere umano. Se si parte dal presupposto che la scienza dovrebbe migliorare la qualità della vita, questo è un enorme fallimento oltre che un'evidente critica.
Tornando al film più in generale, ribadisco che mi ha esaltato e tenuto ben ancorato alla sedia grazie alla potenza visiva che propone. Ho anche gradito la rappresentazione mondiale delle più disparate culture (come già in "The day after" ecc ecc) che, seppure non come messaggio principale, ci ricorda che il multietnico non è solo utopia.
Film 20 - 2012
Film 197 - 2012
Film 533 - 2012
Film 2015 - 2012
Consigli: Questo film ha senso solo al cinema, uno di quei multisala che ti sparano nelle orecchie il sonoro mentre vieni travolto dalle immagini attorno a te!
Parola chiave: Pensavo che avessimo più tempo!



#HollywoodCiak
Bengi