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domenica 18 ottobre 2020

Film 1937 - GoldenEye

Intro: Cosa guardare per l'ultima cenetta di solitudine da quarantena? Sicuramente qualcosa di non troppo impegnativo...
Film 1937: "GoldenEye" (1995) di Martin Campbell
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: nonostante io ami la canzone di Tina Turner, devo dire che non credo avessi mai visto questo Bond prima. Non mi ricordavo nessun elemento della trama, né alcun personaggio, per cui tanto meglio per me che ho visto qualcosa di nuovo.
Per quello che mi è dato capire, "GoldenEye" è il primo film con Pierce Brosnan nei panni di James Bond (che non amo) e di Judi Dench in quelli di M (che adoro), per cui questa pellicola è servita da apripista per il rinnovo del franchise dopo anni di silenzio e ricalibrazione.
Considerato a quale tipo di prodotto siamo stati abituati ultimamente con questo franchise, il dislivello con i titoli precedenti è innegabile. Al di là dello svantaggio tecnico vero e proprio - questo è anche il primo film della saga ad utilizzare effetti speciali computerizzati - trama e realizzazione lasciano comunque a desiderare, specialmente quando si tratta di ritrarre la figura femminile, l'animo sciupafemmine di Bond e quell'aspetto giocoso - qui ancora centrale - che vuole l'MI6 come una sorta di parco giochi per agenti segreti e le loro stravanti attrezzature letali. Questa rappresentazione del mondo dell'agente secreto con licenza di uccidere è non solo data, ma anche onestamente derisibile e irritante. Ecco perché faccio a tratti fatica a "digerire" l'anima campy dei precedenti episodi che finora ho visto.
Detto ciò, "GoldenEye" nel complesso funziona. Le scene d'azione sono ben architettate e anche se i modellini in scala sono talmente palesi da distogliere l'attenzione, l'insieme finale è un'avventura esplosiva che pone le sue basi su un contesto geopolitico ancora caldo (post Guerra Fredda, Usa vs Russia, chi ce l'ha più grosso, ecc ecc), ma non dimentica l'anima poliglotta del franchise. Insomma, anche qui ce n'è per tutti i gusti e si viaggia a gogo.
In generale i personaggi sono molto macchiette e che Sean Bean sia il cattivo lo si capisce dal primo secondo, in ogni caso ho molto apprezzato la magnetica presenza della stu-pen-da Famke Janssen che, anche se confinata in un ruolo assurdo e sessualmente inquietante, ruba la scena a chiunque ogni volta che viene inquadrata. Alan Cumming un po' sprecato, Judi Dench troppo poco screen-time e... Izabella Scorupco chi?!
In ogni caso, tutto considerato, un Bond accettabile.
Film 1937 - GoldenEye
Film 1526 - The World Is Not Enough
Cast: Pierce Brosnan, Sean Bean, Izabella Scorupco, Famke Janssen, Joe Don Baker, Judi Dench, Robbie Coltrane, Alan Cumming, Samantha Bond, Minnie Driver.
Box Office: $352.1 milioni
Vale o non vale: Non il miglior Bond, ma forse quello che preferisco con Pierce Brosnan come protagonista, anche se la caratterizzazione del personaggio all'epoca era più sfrontata e sfacciatamente impenitente. Comunque un'avventura godibile.
Premi: Candidato a 2 BAFTA per Miglior sonoro ed effetti speciali.
Parola chiave: Satellite.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 24 aprile 2015

Film 905 - Taken 3 - L'ora della verità

Visto l'1 e visto il 2... Potevo perdermi il 3?

Film 905: "Taken 3 - L'ora della verità" (2015) di Olivier Megaton
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Tra i tre episodi della saga di "Taken" questo è sicuramente quello più irrilevante, meno riuscito e che più si discosta dai canoni di riferimento dei precedenti due titoli. Meno puramente d'azione, infatti, "Taken 3 - L'ora della verità" si concentra maggiormente su trame e sottotrame, cattivi palesi e cattivi celati al disperato tentativo di dare una conclusione ad un franchise che più della storia ha sempre privilegiato la parte "pratica". Diciamo che se di una conclusione poteva esserci bisogno, di questa specifica conclusione magari no, considerato il buon servizio reso fino a qui a chi apprezza il genere d'azione o il sempre granitico Liam Neeson.
Quindi, per quanto il ritorno al cinema dell'iperprotettivo papà Bryan Mills e rispettiva famiglia potesse essere lieta novella, nel concreto il risultato finale di questa pellicola tutta sparatorie, incidenti automobilistici e aereoplani bloccati al decollo, ma a parte il clamore per delle scene d'azione certamente d'effetto e il colpo di scena - subito bruciato - che coinvolge la sempre un po' sfigata Lenore (Famke Janssen), questo film non ha molto altro da offrire. Un'ultima occasione bruciata.
Film 63 - Io vi troverò
Film 574 - Taken - La vendetta
Box Office: $325.7 milioni
Consigli: L'incasso è sembre ottimo, ma il risultato di questo terzo e ultimo episodio della saga ideata da Luc Besson è assolutamente l'anello debole della trilogia. Liam Neeson funziona sempre benissimo in questi ruoli fisici e non delude anche qui, nonostante la trama sia decisamente inferiore alle aspettative. Se si è fan dell'attore o del franchise è certamente un titolo imperdibile, considerando l'esplicitata conclusione legata a questa storia. Tutti gli altri possono decisamente sopravvivere anche senza vederlo, anche perché ci sono film d'azione decisamente più riusciti.
Parola chiave: Assicurazione.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 25 marzo 2014

Film 686 - Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe

Me l'ero perso quando è uscito e, in questi giorni frenetici e con poco tempo a disposizione questo film mi è sembrato un ottimo compromesso.

Film 686: "Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe" (2013) di Tommy Wirkola
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Cercavo un degno compagno di pranzo, privo di drammi, complicazioni e temi importanti e l'ho trovato. Botte, magia, streghe, splatter, parolacce e sparatorie come se piovessero, ovvero "Hansel & Gretel: Witch Hunters": una tamarrata che, se non si cercava altro, è un prodotto assolutamente fedele alle aspettative ludico-ricreative.
Bene Jeremy Renner nel ruolo di Hansel, meno bene e più insolita nei panni aderenti di paladina della caccia alle streghe Gemma Arterton che è una Gretel un po' inespressiva e troppo patinata. Benissimo - ma non che mi aspettassi il contrario - Famke Janssen nei panni dell'arrabbiatissima strega Muriel, una che se ti deve uccidere non ci sta a pensare su troppo tempo (e ho apprezzato).
Nel complesso, quindi, questo nuovo piglio fantasy-horror (a cui è giunta abbondate dose di azione) che ha coinvolto i fratelli Hansel e Gretel mi ha soddisfatto e, anzi, devo dire che mi ha anche sorpreso per quanto riguarda certe immagini sanguinolente e un nudo quasi integrale, oltre che un linguaggio spesso volgare utilizzato senza chiedere troppo scusa.
Chiaramente approfondimenti o veridicità storiche non sono in alcun modo aspetti curati dalla trama, che si concentra solo nel rendere quanto più truce possibile le morti delle streghe o i combattimenti che prendono luogo come niente durante tutta la durata del film. Nell'insieme è chiaramente una boiata senza capo né coda, bisogna dirlo, ma se si cerca puro divertimento spegni-cervello è certamente un titolo funzionalissimo allo scopo. Niente di più.
Box Office: $225,703,475
Consigli: Nonostante i critici lo abbiano ampiamente criticato, il risultato al botteghino mondiale ha convinto i produttori a mettere in cantiere un sequel per il prossimo futuro (ancora non si sa nulla). Per chi ama il cinema disimpegnato, di faciel e veloce consumo, pieno di effetti speciali e morti cruente, questa è certamente una pellicola da non perdere!
Parola chiave: Luna di Sangue.

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Bengi

giovedì 28 novembre 2013

Film 622 - X-Men - Conflitto finale

Cineforum dell'incidentato capitolo VIII: super poteri per guarire.

Film 622: "X-Men - Conflitto finale" (2006) di Brett Ratner
Visto: dalla tv dei miei
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Direi che tra tutti è il film sugli X-Men meno riuscito. Nonostante snodi della trama piuttosto importanti come la morte di Xavier, la resurrezione di Jean Grey come Fenice e nientemeno che una vera e propria guerra tra umani e mutanti, "X-Men - Conflitto finale" gestisce il tutto in maniera confusa e spesso frettolosa. I troppi personaggi che si susseguono sono presentati velocemente e nella maggior parte dei casi senza un vero e proprio scopo (per es. Angelo) e alcuni del cast delle due pellicole precedenti sono stati richiamati, si capisce fin troppo bene, solo per dare un finale al loro personaggio, ma di fatto senza che ci fosse veramente bisogno della loro presenza (Rogue e Ciclope).
I veri protagonisti di questa storia, invece, sono solo Wolverine, Tempesta e Magneto (Hugh Jackman, Halle Berry e Ian McKellen) con una parte importante di Jean/Famke Janssen tendenzialmente sprecata per mancanza di verve del personaggio e una quasi totale assenza di riflessione sul suo cambiamento. E' un peccato che si sia perso tanto potenziale preferendo caricare questo blockbuster di tanti effetti speciali, senza però pensare di presentare una trama capace di 'addomesticarli', invece che di esserne sopraffatta.
Volendo essere puntigliosi, va anche detto che la realizzazione della battaglia finale - qualcosa che sembrerebbe apocalittico per come viene anticipata - è piuttosto deludente. Il set è piccolo e si vede, le scene di lotta deboli e prive di pathos, spesso limitate ad un corpo a corpo ravvicinato che distoglie dall'idea di insieme e relega la battaglia comune più alla forma di un'idea che a qualcosa che si vede veramente sullo schermo. Inoltre il fatto che siano coinvolti tanti mutanti di fatto non protagonisti, causa un rallentamento dell'azione per il fatto che di ognuno di loro deve essere mostrata la peculiarità e come viene adoperata nella battaglia, spezzando il ritmo e, soprattutto, lasciando che il momento 'circo' prenda il sopravvento sulla vicenda che sarebbe davvero interessante, ovvero la battaglia e i suoi sviluppi.
Purtroppo, per quando gli X-Men e tutto il loro merchandise mi piaccia sempre, sono rimasto deluso da questo "X-Men: The Last Stand" sia al cinema che con la seconda visione in dvd. Non che sia un prodotto commerciale malvagio, per carità, ma a mio avviso non rende giustizia agli X-Men, al loro mondo e alla loro storia. Meno esplosioni ed effetti speciali (e rilievo a personaggi inutili) e più dinamiche di gruppo e sociali, oltre che il coltivare le relazioni umane tra i protagonisti, a mio avviso avrebbe aiutato a contestualizzare meglio la situazione e renderla più credibile.
Ps. $459,359,555 di incasso mondiale, ma $210 milioni per produrlo.
Film 622 - X-Men - Conflitto finale
Film 276 - X-Men: L' inizio
Film 582 - X-Men - L'inizio
Film 728 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1092 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1166 - X-Men: Apocalisse
Film 1778 - Dark Phoenix
Film 275 - X-Men le origini - Wolverine
Film 583 - Wolverine - L'immortale
Film 1489 - Logan
Film 1100 - Deadpool
Film 1535 - Deadpool
Film 1644 - Deadpool 2
Film 1925 - The New Mutants
Consigli: Tra tutte le pellicole sugli X-Men questo film (insieme ai due su Wolverine) è certamente il prodotto meno riuscito. E' visivamente di intrattenimento e sicuramente ci si diverte a seguirlo, ma rimane sempre la sensazione che, visti gli snodi della trama, sia un'operazione sprecata.
Se non si è fan, meglio guardare tutti i film della serie in ordine di episodio.
Parola chiave: Cura.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 27 agosto 2013

Film 583 - Wolverine - L'immortale

Proprio ieri scrivevo che mi mancava un po' ritrovarmi Famke Janssen in qualche pellicola cinematografica. E, ieri sera, me la ritrovo in questo film (orrendo). Era un segnale: dovevo anticipare questo post!


Film 583: "Wolverine - L'immortale" (2013) di James Mangold
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Ho voluto anticipare il mio pensiero su questa pellicola che ho visto ieri sera giusto perchè l'ho trovata talmente brutta che non potevo non affrettarmi a trascrivere i miei pensieri. Durante la visione, man mano che la trama procedeva, ero senza parole per la banalità sconcertante con cui si affrontavano i nodi principali della storia, tanto che ad un certo punto ho pensato che "Wolverine - L'immortale" sia un prodotto accostabile ad un qualsiasi porno.
Proprio come nel caso dei film hard, dove la trama è una qualunque cornice tra un amplesso e l'altro, così in questo "The Wolverine" la storia è uno scialbo accessorio chiamato a fare da collante tra una scena di violentissima azione e l'altra. Inutile dire che la recitazione del nostro supereroe Hugh Jackman è assolutamente un optional non compreso nel pacchetto che prevede, invece, una monolitica espressione di corrucciato dolore costante, tanto che credo gli si possano contare le rughe in viso proprio come si contano i cerchi dei tronchi d'albero: Hugh, anche basta.
Già il predecessore "X-Men: le origini - Wolverine" era stato un prodotto deludente e palesemente di serie B rispetto ai vari franchise legati agli X-Men, ma qui si fa veramente il botto dell'insopportabile. Lo sfondo asiatico di delicata saggezza non dona agli americani rumorosi che finiscono per inneggiare ad una spiritualità svuotata da ogni significato e superficialmente utilizzata a leggittimare una profondità di dialoghi che non c'è. A malapena le battute dei personaggi femminili vanno oltre la prima frase e il parallelismo narrativo tra l'orso inizialmente abbattutto dalle frecce e Wolverine usato nel finale come tiro a segno dai Samurai (poi, chiaramente, anche per lui la freccia avvelenata a dire che, forse, nuovamente il cacciatore ha dominato la bestia) è di un'elementarità che definire spiazzante è farne una lode.
Per la maggior parte del tempo, poi, non si capisce dove diavolo si voglia andare a parare e come sia possibile che Yashida sia a conoscenza della struttura ossea di adamantio di Wolverine tanto da fargli venire in mente di costruirne un robot/cella di longevità. Addirittura ne perforerà i famosi artigli attraverso lunghe viti succhia-DNA tanto da barattare la decadenza della malattia con l'immortalità della condizione del supereroe. La nipote fragilina, ma già concubina del nostro mutante, finirà il nonno pazzo per dar vita ad una nuova dinastia al potere della potentissima Corporation che Yashida era riuscito a mettere in piedi negli anni dopo Nagasaki.
Insomma, un'inaspettata trama dove - nonostante fino alla quasi fine non si capisca una mazza - in soldoni non si fa altro che ricalcare sulla solita rivalità familiare per eredità e potere qui mischiata con la ricerca dell'eterna giovinezza.
Oltre al nostro mutante, poi, viene sfoggiata solamente una Viper/Svetlana Khodchenkova che è più che altro identica a Poison Ivy/Uma Thurman e un ricordo di Jean Grey/Famke Janssen che è più che altro vestaglia e photoshop.
Per il resto "Wolverine - L'immortale" è una rumorosa pacchianata che ha ragione di esistere solo in funzione del botteghino che, puntualmente, non ha tardato a saggheggiare: $350,679,463 di incasso mondiale.
Film 622 - X-Men - Conflitto finale
Film 276 - X-Men: L' inizio
Film 582 - X-Men - L'inizio
Film 728 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1092 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1166 - X-Men: Apocalisse
Film 1778 - Dark Phoenix
Film 275 - X-Men le origini - Wolverine
Film 583 - Wolverine - L'immortale
Film 1489 - Logan
Film 1100 - Deadpool
Film 1535 - Deadpool
Film 1644 - Deadpool 2
Film 1925 - The New Mutants
Consigli: Sinceramente è il più brutto di tutti i film sugli X-Men. I fans di Wolverine apprezzeranno certamente un nuovo capitolo sul supereroe Marvel, ma non si può certo dire che ci si stia impegnando granché per dare a Logan un proprio spazio cinematografico degno di dona. Banale, scontato e caotico oltre che estremamente violento.
Parola chiave: Nagasaki.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 26 agosto 2013

Film 574 - Taken - La vendetta

Avevo visto il primo episodio e ne ero rimasto sinceramente colpito (più per la trama in sé, per il fatto che una produzione francese riuscisse nel creare un prodotto così filo-americano da risultare fotocopia di una qualunque operazione commerciale cinematografica made in USA). Ero curioso di verificare se anche questa volta la magia da copia-carbone fosse riuscita...


Film 574: "Taken - La vendetta" (2012) di Olivier Megaton
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sinceramente continuo a non sapermi spiegare il perché dell'enorme successo della prima pellicola, considerando che la produzione è francese e, Liam Neeson a parte, Famke Janssen e Maggie Grace non sono certo attrici di enorme appeal mondiale. Evidentemente il genere funziona, considerando il solo incasso americano di $139,854,287...
Va detto che non ho disprezzato il primo film e, anzi, l'ho trovato anche divertente nel suo essere pura, sola adrenalina. Questo secondo capitolo è esattamente identico e differisce solo per location e trama che, questa volta, porta avanti la narrazione da dove il primo "Taken" (in italiano "Io vi troverò") l'aveva lasciata. Per farla breve, in questo episodio vengono rapiti praticamente un po' tutti i protagonisti. Inutile dire come potrà andarà l'imprevedibile finale...
Insomma, "Taken 2" non è nulla di che, inferiore al suo predecessore, ma ai fini di una serata spensierata e concentrata sull'azione fa egregiamente il suo dovere. Non ci si annoia mai, Neeson è certamente un carismatico, granitico protagonista e - per me personalmente - è sempre un piacere rivedere Famke Janssen in qualche produzione (che dagli X-Men in poi mi è un po' sparita...).
Niente di trascendentale, quindi, ma comunque certamente perfettamente incasellato nel suo genere. Non avrà deluso i fans del primo capitolo.
Ps. $376,141,306 di incasso al botteghino mondiale.
Consigli: Non sconvolgerò nessuno dicendo che che non è proprio nulla di che. Evitabile o godibile a seconda che piaccia o meno l'adrenalina da inseguimenti in macchina, sparatorie, scazzottate e tecnologia ultramoderna. La trama è un'intercambiabile cornice, ma di sicuro Luc Besson ha dimostrato di saper mettere in piedi una grande produzione commerciale al pari di una qualunque produzione americana. Chapeau.
Parola chiave: Rapimento.

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Bengi

venerdì 22 gennaio 2010

Film 63 - Io vi troverò

Dopo l'adrenalina di "Avatar" avevo bisogno di rimanere carico lunedì, perchè il giorno dopo sarebbe cominciata la mia nuova carriera lavorativa...!


Film 63: "Io vi troverò" (2008) di Pierre Morel
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Cosa dicono sempre i genitori? Che la violenza non serve a nulla. Sarà vero nella vita, ma al cinema, con Liam Neeson, questo discorso non vale!
Per tutta la durata del film si spara. A chiunque. Anche senza motivo. Evvai!
Ora, senza voler scherzare, per tutto il film c'è davvero una sparatoria continua! E' impressionante quanto ogni scusa sia buona per mirare e sparare. Certo, a Liam hanno rapito la figlia 17enne (che sarebbe poi la Maggie Grace alias Shannon di "Lost" - prima e seconda stagione - che 17 anni li aveva nel 2000...), ma non è che la carneficina è d'obbligo, qualche anima risparmiata non danneggerebbe certo il testosterone! No, qui no. O son buoni o muoiono. Tra l'altro, caso strano, i cattivi sono albanesi e altri dell'est (scusate, non ricordo esattamente, ma di sicuro la maggioranza è albanese!), quindi mi sono chiesto: ma gli albanesi fanno film dove i cattivi sono gli americani?! E gli americani cosa spaccerebbero... Britney Spears?! Comunque, luoghi comuni a parte, non posso proprio dire che sia un brutto film, anzi, il contrario. Mi è piaciuto perchè fa bene il suo dovere, come del resto fa Liam/Bryan Mills, che per trovare la figlioletta pseudo 17enne vola fino a Parigi e la rintraccia in una rete complicatissima di prostituzione e schiavitù di ragazze rapite. Non c'è un errore nella serie di azioni di Bryan, fa quello che deve e sapendone conseguenze e complicanze, quindi è già preparato al da farsi successivo. Una specie di robot sfascia tutto. Tra l'altro quando la figlia lo chiama e gli dice che la stanno venendo a prendere sembra quasi che lui se lo aspettasse e le dice per filo e per segno cosa deve fare e cosa accadrà! Ma che padre è?!
Tra l'altro questo film, che ha sbancato il botteghino americano, è stato scritto dal regista e scrittore francese Luc Besson e interpretato, oltre che dai già citati, anche dalla bellissima Famke Janssen, la Jean Grey della trilogia di X-Men, e dalla prima ex attrice, poi ex cantante e adesso (boh) di nuovo attrice(?) Holly Valance, quella che, per intenderci, cantava "Kiss Kiss" nuda senza alcuna ragione di esserlo.
Consigli: Per chi ama il genere d'azione è una vera boccata d'ossigeno!
Parola chiave: "Possiedo delle capacità molto particolari..."



#HollywoodCiak
Bengi