Visualizzazione post con etichetta lettera. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lettera. Mostra tutti i post

giovedì 14 marzo 2024

Film 2259 - Wicked Little Letters

Intro: Cinemino con Marysia dopo una veloce bevuta con chiacchiera d'aggiornamento.

Film 2259: "Wicked Little Letters" (2023) di Thea Sharrock
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Marysia
In sintesi: il problema di vedersi per bere qualcosa al volo prima del cinema (dopo una giornata di lavoro) è sempre che, vuoi o non vuoi, finisco per addormentarmi. In questo caso particolare, però, devo dire che ho opposto resistenza con una certa veemenza, considerato quanto mi interessasse il film.
Quindi sì, ammetto di aver perso qualche colpo all'inizio, ma di fatto sono riuscito a seguire tranquillamente tutta la storia che, ammetto, ho trovato abbastanza divertente. Va detto che il trailer sia un più "animato" del film nella sua interezza, però il risultato finale funziona quanto basta a lasciare soddisfatti.
L'unica vera ragione di vago disappunto sta nella gestione della questione centrale di tutta la storia: chi scrive le lettere? Sarebbe carino scoprirlo nel finale, con un colpo di scena che premi lo spettatore dopo un'oretta e mezza di tentativi per indovinare che ci sia dietro tante parole infuocate.
Nella realtà, invece, la trama sceglie stranamente di rivelare chi sia lo Shakespeare della parolaccia già a metà del racconto, di fatto dandosi un po' la zappa sui piedi: non c'è il piacere di scoprire alla fine chi sia il colpevole, mancando quindi quell'effetto a sorpresa che avrebbe aiutato a trascinare meglio tutto il racconto fino in fondo. Diciamo che si rimane con un vago senso di insoddisfazione.
A parte ciò, grandissime performance da tutto il cast, magica chimica tra Jessie Buckley e Olivia Colman e menzione speciale per Timothy Spall che è sempre una garanzia ed è un piacere ritrovare per una volta in un ruolo più prominente.
Cast: Olivia Colman, Jessie Buckley, Anjana Vasan, Joanna Scanlan, Gemma Jones, Malachi Kirby, Lolly Adefope, Eileen Atkins, Hugh Skinner, Timothy Spall.
Box Office: $8,087,718 (ad oggi)
Vale o non vale: Commedia tutto sommato simpatica, che scorre veloce e con un buon cast. Sicuramente non per tutti i palati, considerando il numero di parolacce incluse (che poi francamente io non le ho capite tutte - però quello è più un fattore di svantaggio linguistico che altro - quindi per me il linguaggio è stato provocatorio fino a un certo punto).
Premi: /
Parola chiave: Inchiostro invisibile.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 29 febbraio 2024

Film 2254 - Dial M for Murder

Intro: Qualche sera prima l'annosa scelta del film da vedere si era giocata tra questo titolo e "Mommie Dearest", che poi abbiamo visto. Così la scelta per cosa vedere per la seconda serata cinematografica è stata più facile del previsto.

Film 2254: "Dial M for Murder" (1954) di Alfred Hitchcock
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Jayce
In sintesi: ma cosa si può dire di questo film, se non capolavoro?
Basta, non serve altro.
Film 603 - Dial M for Murder 3D
Film 2254 - Dial M for Murder
Cast: Ray Milland, Grace Kelly, Robert Cummings, John Williams.
Box Office: $6 milioni
Vale o non vale: Fan di Hitchcok o meno, questo è davvero un bellissimo thriller da seguire avidamente (meglio non perdersi alcun dettaglio!).
Premi: Candidato al BAFTA per la Miglior attrice straniera (Kelly).
Parola chiave: Lettera.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

domenica 12 gennaio 2020

Film 1726 - Can You Ever Forgive Me?

Intro: Ultimo film visto in aereo prima di atterrare, nuovamente, in Nuova Zelanda. E non poteva che essere una pellicola candidata agli imminenti Oscar!
Film 1726: "Can You Ever Forgive Me?" (2018) di Marielle Heller
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non posso dire di aver amato questa pellicola, anche se bisogna ammettere che presenta una storia piuttosto intrigante. L'amicizia collerosa tra Lee Israel e Jack Hock è un cuore della storia pulsante e ben costruito, i due attori principali regalano performance perfette e la storia (spoiler, da Wiki: Dopo essere caduta in disgrazia, per pagare l'affitto la biografa Lee Israel decide di contraffare delle lettere di alcuni scrittori e di varie celebrità decedute. Quando le falsificazioni cominciano a sollevare dei sospetti, decide di rubare le vere lettere dagli archivi delle biblioteche e di venderle attraverso un ex detenuto incontrato in un bar, mentre l'FBI è in procinto di fermare la truffa) non manca di catturare l'attenzione dello spettatore. Eppure, a pellicola finita, la sensazione non è totalmente positiva, fosse anche solo per la rancorosa attitudine della protagonista o la costante pesantezza della fotografia. Insomma, una storia vera che ha dell'incredibile tradotta in un film che lascia una certa pesantezza.
Cast: Melissa McCarthy, Richard E. Grant, Dolly Wells, Jane Curtin, Ben Falcone, Anna Deavere Smith, Stephen Spinella.
Box Office: $95.9 milioni
Vale o non vale: Onestamente non lo rivedrei. Al di là delle buone interpretazioni del cast e della surreale vicenda raccontata, "Can You Ever Forgive Me?" mi ha lasciato con l'amaro in bocca. Ho apprezzato che McCarthy si sia messa in gioco con un ruolo così complesso - uscendone vincente -, anche se credo che la vera sorpresa di questo titolo sia la vincente interpretazione di Richard E. Grant.
Premi: Candidato a 3 Oscar e 3 BAFTA per Miglior attrice protagonista (McCarthy), attore non protagonista (Grant) e sceneggiatura non originale; 2 nomination per gli stessi attori ai Golden Globes.
Parola chiave: Hitler’s diary.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 8 luglio 2019

Film 1622 - Dear John

Intro: Continuando sulla scia dell'amore, guardiamo un film che non avrei mai pensato di vedere.
Film 1622: "Dear John" (2010) di Lasse Hallström
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: amore a prima vista, guerra, sguardi melanconici alla luna, lettere, non credo si potessero aggiungere altri elementi strappalacrime per indirizzare ancora di più al romanticismo questa ennesima pellicola tratta da uno dei libri scritti da Nicholas Sparks. Non sono un suo fan, quindi fatico onestamente a trovare qualcosa di positivo a proposito di questo "Dear John". Nemmeno Channing Tatum riesce a fare la sua magia tanto l'hanno ripulito e addomesticato. Noioso.
Cast: Channing Tatum, Amanda Seyfried, Henry Thomas, Richard Jenkins, Luke Benward, Scott Porter, D.J. Cotrona.
Box Office: $114.9 milioni
Vale o non vale: Per i fan di Sparks e le sue storie d'amore che funzionano solo quando lette in un libro o raccontate al cinema. Poi ci si ricorda che la vita vera è altro e di "Dear John" ci si dimentica in un attimo.
Premi: /
Parola chiave: 11 Settembre.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 25 marzo 2016

Film 1108 - 45 Years

Alla vigilia degli Oscar, il giorno stesso della diretta da Los Angeles ho recuperato gli ultimi due titoli fondamentali per affrontare la cerimonia in possesso di tutti i dati a me necessari per una visione consapevole. Questo è il primo film.
Film 1108: "45 Years" (2015) di Andrew Haigh
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Lei, lui, l'altra 45 anni dopo.
Cosa succede a un matrimonio ben più che collaudato quando l'ombra di un passato doloroso e mai dimenticato riemerge inaspettatamente? E' questa la premessa di "45 Years", pellicola non tanto eclatante di per sé, ma viva grazie all'interpretazione di due protagonisti da standing ovation, intensi, veri, fragili ed esposti come capita di rado di vedere al cinema. Soprattutto relativamente a tematiche come queste. La terza età, l'occasione di un anniversario, i sacrifici di una vita, il bilancio che, vuoi o no, alla fine arriva. E, nel momento più sbagliato, torna, appunto, il ricordo di una vita fa - quasi un'altra vita -, in cui l'altra, primo vero amore di lui, fa nuovamente la comparsa sulla soglia di casa, senza mai entrare. Il ricordo s'insinua, il dolore avvolge, i dubbi non tardano a comparire.
In questo contesto complesso e difficile da affrontare, i due protagonisti Kate e Geoff (Charlotte Rampling, Tom Courtenay) sono costretti a sviscerare punto per punto la questione, a mettersi di nuovo in gioco quando, invece, la vita sembrava averli definitivamente lasciati in pace. Arriva piano, ma arrivo lo tsunami che sconvolgerà le loro vite - più quella di lei, a dire il vero -, arriva sotto forma di lettera che, una volta letta, non potrà più essere dimenticata. Sarà un fiore conservato tra le pagine di un diario, una diapositiva, una vecchia foto e, tassello dopo tassello, sarà inesorabile ed emotivamente violento.
Non ci sono urla qui, non ci sono scenate, ma il logorio interno di una mente che, tarlata, procede a corrodersi da dentro nel tentativo di capire, indagare su un fatto tragico che, nel concreto, è stato il punto di partenza per un'altra storia, un altro racconto al quale ci approcciamo, di fatto, allo scoccare dei 45 anni dal suo inizio.
Insomma, un racconto che sembra placido per via dei modi, ma non lo è. Una storia che è sempre più un pugno nello stomaco man mano che la trama procede e lo spettatore non può fare a meno di immedesimarsi nella splendida protagonista. "45 Years" è una pellicola che sembra per molto tempo ciò che in realtà non è, ma che sa catturare l'attenzione e le emozioni di chi guarda grazie a un finale che è tanto inaspettato quanto ruvido, emotivamente violento. Un prodotto che vive della bravura dei suoi protagonisti che sono in grado di valorizzare un risultato finale buono e, soprattutto, in grado di lasciare lo spettatore con non poche cose su cui riflettere.
Ps. Prima candidatura all'Oscar in carriera per la bravissima Charlotte Rampling, particolarmente conturbante, e per entrambi i protagonisti l'Orso d'Argento come migliori attori all'ultimo Festival del Cinema di Berlino.
Cast: Charlotte Rampling, Tom Courtenay, Geraldine James, Dolly Wells, David Sibley.
Box Office: $13.6 milioni
Consigli: Non una pellicola per tutte le occasioni, ma certamente una storia interessante da seguire soprattutto per chi è interessato a quei racconti sui rapporti umani che non si esprimono per frasi fatte, filtri sociali o mettendo in mezzo le solite banalità da cinema commerciale. Un profondo e riflettuto ritratto di una coppia sposata che, nel quotidiano, affronta l'ultima fase di una vita insieme e, nello specifico, si trova a dover gestire un nuovo capitolo di una storia apparentemente abbandonata quasi 50 anni prima. Un carico emotivo non da poco che farà vacillare le fondamenta di un'unione apparentemente solidissima e ben oliata. Insomma, "45 Years" va visto (in inglese!) consci che non si tratti di un racconto facile, ma di un viaggio introspettivo, un'interrogarsi che è un mettersi in discussione nonostante tutto e tutti. Chi è pronto ad affrontare il viaggio troverà in questa pellicola un ottimo prodotto che lascia, tra l'altro, molto su cui riflettere.
Parola chiave: Lettera.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 19 febbraio 2013

Film 510 - Silver Linings Playbook

Un'altra pellicola che ha ricevuto tantissime nomination agli Oscar e sicuramente quella che aspettavo di vedere con più interesse!


Film 510: "Silver Linings Playbook" (2012) di David O. Russell
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Leoo
Pensieri: I Golden Globes l'hanno inserito nella categoria 'Musical or Comedy', facendo perfino vincere a Jennifer Lawrence il premio nella categoria Miglior attrice. Quindi cosa ti aspetti da questo "Silver Linings Playbook" se non una pellicola brillante, divertente, emozionante, sensata e ben scritta?
Ecco, nessuna delle mie aspettative/speranze è stata confermata. Anzi, a parte la buona recitazione dei (due) protagonisti (ma la nomination all'Oscar in tutte e quattro le categorie attoriali?!), non posso veramente dire che salvo nulla del film. Nulla.
Non è una commedia, non credo ci sia un momento in cui si ride. E' una storia strana che racconta la vita strana di strani personaggi che si ritrovano. Per ricominciare a vivere dopo momenti molto bui della loro esistenza.
Non c'è stato un momento in cui mi sia sentito coinvolto dal racconto, in cui abbia provato anche una minima simpatia per i personaggi, né, se devo essere sincero, sono riuscito a capire quale sia il senso di questo film. Cosa mi vuole raccontare, esattamente? C'è sicuramente un messaggio di fondo che, nel chiasso continuo delle urla di chiunque sia in scena durante i 122 minuti di pellicola, mi è sfuggito. E, a parte il mal di testa, sono arrivato ai titoli di coda con ben poche altre certezze.
Probabilmente sono state le mie insolitamente alte aspettative a guastarmi la visione di questo prodotto, per non dire le numerose pause che hanno caratterizzato la visione, però ripeto, non ho capito il punto.
Sì, mi è chiaro il percorso di formazione, la crescita dei due protagonisti, l'amore che matura e sboccia, il bello di perdersi nell'altra persona andando anche oltre ai pregiudizi degli altri, il fatto che quelli etichettati come 'pazzi, schizzati' siano alla fine più sani dei 'normali' perchè cavalcano le loro emozioni evidando di reprimersi (evitando di scoppiare o deprimersi) e sono genuini... ma il punto è sempre quello: quindi?
Non mi pare si possa dire che "Il lato positivo" sia un capolavoro del cinema contemporaneo e come si sia giunti alle 8 candidature agli Academy Awards tra cui, oltre a quelle per gli attori (Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Jacki Weaver) che citavo prima, anche quelle per Miglior film, regia, sceneggiatura rimane per me un mistero.
Una delusione su quasi tutti i fronti. Salvo solo la scena del ballo.
Ps. Questo il riassunto della trama da Wikipedia: Pat Solitano ha perso tutto: sua moglie, la sua casa e il suo lavoro. Torna così a vivere con i genitori, dopo aver passato otto mesi in un istituto psichiatrico poiché affetto da disturbo bipolare. Pat è determinato a ricostruire la sua vita e riconquistare la moglie. Quando Pat incontra Tiffany, una misteriosa e problematica giovane donna, le cose si fanno complicate; Tiffany si offre di aiutare Pat a riconquistare la moglie, ma solo se lui farà qualcosa di veramente importante per lei in cambio. Pat accetta, ma più i due si conoscono, più tra loro si forma un legame inaspettato.
Consigli: $140,372,733 sembrerebbero suggerire un ampio gradimento da parte del pubblico. Per quanto mi riguarda questo "Silver Linings Playbook" è stata una grande delusione.
Parola chiave: Lettera.

Trailer

Ric

lunedì 12 novembre 2012

Film 478 - L'ammiratore segreto

E questo ci è stato raccomandato: i fans degli anni '80 aumentano!


Film 478: "L'ammiratore segreto" (1985) di David Greenwalt
Visto: dal computer di Paola
Lingua: italiano
Compagnia: Paola
Pensieri: ...e di questa pellicola non avevo mai sentito parlare. Tanto meglio, una piccola scoperta. Sia perchè il film è carino, sia perchè tra i suoi attori principali (anche in locandina) c'è Kelly Preston, moglie del sempre più in mezzo al gossip John Travolta. Siccome con lei non avevo mai visto alcun film, ero curioso di capire quanto potesse essere terribile una che ha come sole nomination segnalate da IMDb quelle ai Razzie Awards (di cui uno vinto).
Detto questo, devo ammettere che lei in questo caso non è così pessima come potevo pensare ed è perfetta per il ruolo di bellona stupida tutta moda e sentimenti preconfezionati. Tra l'altro, aggiungo, è bella davvero.
Ma al di là di lei c'è una storia buffa, commedia degli equivoci che più palese non si può, un tipo di racconto che al giorno d'oggi non 'rapisce' più nessuno, ma ha comunque il suo fascino pensando che il film ha quasi 30 anni.
La storia, infatti, vede una lettera d'amore anonima passare di mano in mano raggiungendo, sì, il suo originario destinatario, ma compiendo anche una serie di giri involontari causati da un passamano curioso che produce una serie innumerevole di incomprensioni e fraintendimenti che danno colore a tutta la storia.
Già, perchè "Secret Admirer" ruota poi intorno solo a questo, lasciando percepire un senso di vuoto per tutto il resto che fa supporre una scarsità di idee di fondo. Per carità, non c'è alcun trucco né pretesa di spacciare questo prodotto per qualcosa che non è, quindi, a regole chiare per tutti, non c'è motivo di non godersi la visione. Tra l'altro il senso nostalgico innescato dalla lettera cartacea come mezzo di comunicazione tra innamorati, la tenerezza degli 'inesperti' protagonisti, quell'ingenuità che la gioventù di oggi sembra aver perso... Fa tutto parte di un'operazione nostalgia che trovo fare molta presa su di me. Magari per alcuni può risultare fastidiosa od ormai obsoleta, ma noto sempre di più immergendomi in questo tuffo nel passato, che la cinematografia teen anni '80 mi piace senza riserve.
L'unica vera questione che vorrei sollevare su questa pellicola riguarda i due protagonisti principali C. Thomas Howell e Lori Loughlin: sono mosci, senza appeal e veramente monoespressivi. Peccato aver ceduto ad una scelta così poco azzeccata quando poi il personaggio della Preston funziona talmente bene da oscurarli nonostante il ruolo secondario.
Per il resto tutto bene: carino, simpatico e assolutamente senza pretese.
Box office pessimo: solo $8,622,757 di incasso (ma 2 di spesa per produrlo).
Consigli: Un altro tassello a comporre il puzzle della cinematografia '80s. E' nel puro stile del filone cinematografia per adolescenti tra l'arrapato e il romantico, carino per certe situazioni comiche esasperate e un retrogusto nostalgico che regala comunque un sorriso. Da vedere con gli amici.
Parola chiave: Lettera.

Trailer

BB