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lunedì 12 agosto 2024

Film 2223 - Killers of the Flower Moon

Intro: Torniamo nuovamente indietro all'elenco di titoli che avevo lasciato indietro l'anno scorso.

Film 2223: "Killers of the Flower Moon" (2023) di Martin Scorsese
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Paul
In sintesi: la prima parte di film - o forse, per meglio dire, i primi due terzi - mi è molto piaciuta, ero decisamente molto interessato e coinvolto dalla storia e i suoi personaggi. Poi, però, ho perso interesse.
A dire il vero perdere interesse non descrive nemmeno lontanamente come mi sia sentito. Il racconto volge a una conclusione naturale: i "cattivi" sono identificati, chi si deve rimettere si rimette e la storia sembrerebbe essere giunta alla fine, conclusa. E invece no, si continua, e non per poco tra l'altro. Già, perché "Killers of the Flower Moon" dura nientepopodimeno che 206 minuti, ovvero 3 ore e 20 minuti, di cui l'ultima ora, ora e venti (il che fa ridere solo a pensarci, considerato che un prodotto cinematografico generalmente dura un'ora e trenta) per me è stata un vero tormento. Ho già espresso in passato la mia attuale difficoltà a seguire pellicole dalla durata epica e, forse, il problema è nato proprio qui.
Capisco perfettamente come sia nato questo progetto: è quasi un "vanity project" di Scorsese, prodotto da Apple (sganciando $200–215 milioni solo per produrlo) che sicuro non ha problemi di soldi (quindi ha meno interesse a trovare un riscontro positivo al box-office), quanto più un interesse a stabilirsi come casa di produzione di prodotti di qualità: in questo senso, penso sia stata lasciata carta bianca al leggendario regista (che qualunque cosa realizza ha garanzia di essere quantomeno candidata all'Oscar). Il contrappasso di questa decisione è, però, un prodotto difficilissimo da piazzare commercialmente, in quanto una durata così lunga limita il numero di proiezioni giornaliere del film, per non parlare del fatto che una buona fetta di audience si è sicuramente lasciata spaventare dall'eccessiva lunghezza oltre che, va detto, da una trama dai temi alquanto pesanti.
Questo discorso per dire che, lo ammetto, anche io sono caduto un po' in questo "mood" generale. "Killers of the Flower Moon" è girato meravigliosamente, la fotografia è impeccabile e la regitazione, neanche a dirlo, è superba come ci si aspettava, eppure questo non basta a salvarlo del tutto o, quantomeno, a riscattarne il finale. Perché la storia finisce a un certo punto, ma il film decide di andare avanti e, francamente, continuo ancora a non comprenderne il motivo. So che si tratta di un prodotto tratto dal romanzo di David Grann, dunque mi aspetto che la trama si adegui alla conclusione del libro, ma non posso fare a meno di chiedermi se certe parti non potessero davvero essere tagliate o accorciate.
Certamente questo non ha aiutato troppo la mia visione, anche se conservo un ricordo positivo del film tutto sommato, specialmente grazie alle magnifiche performance del trio Leonardo DiCaprio, Lily Gladstone e Robert De Niro (che però fa sempre un po' la stessa parte).
Continuo a pensare che se Lily Gladstone fosse stata candidata come non protagonista agli Oscar avrebbe avuto più possibilità di vincere, soprattutto perché Emma Stone in "Poor Things" di fatto è il film, mentre qui Gladstone manca per parte della storia e anche se sì, di fatto lei è la protagonista femminile del film, non so quanto si possa dire che sia la protagonista in generale (protagonista che, invece, è DiCaprio). Peccato, perché Gladstone è sicuramente la rivelazione di questo "Killers of the Flower Moon" e forse il suo elemento più innegabilmente riuscito e, per questa performance, un Oscar se lo sarebbe davvero meritato.
Cast: Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Lily Gladstone, Jesse Plemons, John Lithgow, Brendan Fraser, Elden Henson, Tantoo Cardinal.
Box Office: $157 milioni
Vale o non vale: Prodotto tecnicamente inattacabile, recitato benissimo e dalla storia potente e rilevante più che mai, "Killers of the Flower Moon" non è però un film per tutti anche a causa della sua durata eccessiva. I fan di Scorsese dovrebbero apprezzare.
Premi: Candidato a 10 premi Oscar per Miglior film, regia, attrice protagonista (Gladstone), attore non protagonista (De Niro), fotografia, montaggio, costumi, scenografia, colonna sonora e canzone originale ("Wahzhazhe (A Song for My People)" di Scott George). 9 nomination ai BAFTA (film, regia, attore non protagonista, casting, fotografia, costumi, montaggio, trucco e acconciature, colonna sonora e scenografia) e una vittoria ai Golden Globe per Lily Gladstone come Miglior attrice protagonista su 6 nomination nella categoria drama (film, regia, attore protagonista per DiCaprio, attore non protagonista, sceneggiatura e colonna sonora). Nomination come Miglior film straniero ai David di Donatello 2024.
Parola chiave: Insulina.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 31 gennaio 2022

Film 2081 - Don't Look Up

Intro: Costretti a casa per un mio contatto stretto da Covid-19, ci (ri)dedichiamo al cinema, questa volta scegliendo il titolo Netflix del momento. Comodamente goduto dal divano letto di casa mia.

Film 2081: "Don't Look Up" (2021) di Adam McKay
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas
In sintesi: tra chi lo ha detestato e chi lo ha amato, mi sento di dire che io questo "Don't Look Up" l'ho trovato più divertente del previsto. Tragicamente divertente.
Segnato da un cast pazzesco capitanato da 5 premi Oscar e una trama che mette alla berlina non pochi aspetti della contemporeneità, l'ultimo di film di Adam McKay rappresenta la quintessenza della cinematografia del regista e sceneggiatore: una marea di personaggi di cui molti al limite dell'assurdo, una sovrabbondanza di sottotrame di cui si fa fatica a tenere il conto, uno stile tagliente a tratti sopra le righe. In più, in questo caso, il focus su una vicenda che ha certamente dell'incredibile - cosa succederebbe se una cometa stesse per schiantarsi sulla terra? - anche se per niente impensabile, specialmente nel modo in cui McKay decide di ritrarre la società e i suoi modi di confrontarsi con l'imminente catastrofe. Il finale prevede un momento alla "Melancholia" e una scena post titoli esilarante e senza veli (da non perdere).
Poi sì, bisogna ammettere che "Don't Look Up" sia un po' lunghino (2 ore e 18 minuti) e vista la miriade di storie raccontate a volte si possa percepire più "corposo" di quanto non lo sia nella realtà, comunque tutto sommato se se ne apprezza l'irona disarmante e ci si concentra sulla magica performance di DiCaprio e l'irresistibile Meryl Streep versione preseidente americano politicamente scorretta, ci si accorge che questa pellicola ha molto da dire e non poco su cui far ragionare. Ps. Ariana Grande e Kid Cudi - entrambi nel cast del film - cantano la canzone portante del film, "Just Look Up", che è uno spasso da ascoltare parol(acci)a per parol(acci)a.
Cast: Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Meryl Streep, Cate Blanchett, Rob Morgan, Jonah Hill, Mark Rylance, Tyler Perry, Timothée Chalamet, Ron Perlman, Melanie Lynskey, Himesh Patel, Paul Guilfoyle, Ariana Grande, Kid Cudi.
Box Office: $1.5 milioni
Vale o non vale: Non per tutti, ma sicuramente se preso con lo spirito giusto è un film divertente e con non poco su cui far riflettere. Forse molti si aspettavano una pellicola più leggera (o superficiale) dal momento che veniva proposta direttamente nel catalogo Netflix, ma chi ha familiarità con la filmografia di Adam McKay sa che i suoi film sono tutt'altro che un mero divertissement.
Premi: Candidato a 4 Golden Globes nella categoria musical o commedia per Miglior film, attore protagonista (DiCaprio), attrice protagonista (Lawrence) e sceneggiatura. 4 nomination ai BAFTA per Miglior film, attore protagonista (DiCaprio), sceneggiatura originale e colonna sonora.
Parola chiave: Real.
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Bengi

lunedì 13 dicembre 2021

Golden Globes 2022: nomination e vincitori


79th Golden Globe Awards

Best Motion Picture - Drama
Belfast
CODA
Dune
King Richard
The Power of the Dog

Best Motion Picture - Musical or Comedy
Cyrano
Don't Look Up
Licorice Pizza
tick, tick... BOOM!
West Side Story

Best Performance by an Actress in a Motion Picture – Drama
Jessica Chastain, The Eyes of Tammy Faye
Olivia Colman, The Lost Daughter
Nicole Kidman, Being the Ricardos
Lady Gaga, House of Gucci
Kristen Stewart, Spencer

Best Performance by an Actor in a Motion Picture — Drama
Mahershala Ali, Swan Song
Javier Bardem, Being the Ricardos
Benedict Cumberbatch, The Power of the Dog
Will Smith, King Richard
Denzel Washington, The Tragedy of Macbeth

Best Performance by an Actress in a Motion Picture — Musical or Comedy
Marion Cotillard, Annette
Alana Haim, Licorice Pizza
Jennifer Lawrence, Don’t Look Up
Emma Stone, Cruella
Rachel Zegler, West Side Story

Best Performance by an Actor in a Motion Picture — Musical or Comedy
Leonardo DiCaprio, Don’t Look Up
Peter Dinklage, Cyrano
Andrew Garfield, Tick, Tick… BOOM!
Cooper Hoffman, Licorice Pizza
Anthony Ramos, In the Heights

Best Performance by an Actress in a Supporting Role in any Motion Picture
Catriona Balfe, Belfast
Araiana Debose, West Side Story
Kirsten Dunst, The Power of the Dog
Aunjanue Ellis, King Richard
Ruth Negga, Passing

Best Performance by an Actor in a Supporting Role in any Motion Picture
Ben Affleck, The Tender Bar
Jamie Dornan, Belfast
Ciarán Hinds, Belfast
Troy Kotsur, CODA
Kodi Smit-McPhee, The Power of the Dog

Best Director
Kenneth Branagh – Belfast
Jane Campion – The Power of the Dog
Maggie Gyllenhaal – The Lost Daughter
Steven Spielberg – West Side Story
Denis Villeneuve – Dune

Best Screenplay
Paul Thomas Anderson – Licorice Pizza
Kenneth Branagh – Belfast
Jane Campion – The Power of the Dog
Adam McKay – Don't Look Up
Aaron Sorkin – Being the Ricardos

Best Original Score
Alexandre Desplat – The French Dispatch
Germaine Franco – Encanto
Jonny Greenwood – The Power of the Dog
Alberto Iglesias – Parallel Mothers
Hans Zimmer – Dune

Best Original Song
"Be Alive" (Dixson, Beyoncé) – King Richard
"Dos Oruguitas" (Lin-Manuel Miranda) – Encanto
"Down to Joy" (Van Morrison) – Belfast
"Here I Am (Singing My Way Home)" (Carole King, Jennifer Hudson and Jamie Hartman) – Respect
"No Time to Die" (Billie Eilish and Finneas O'Connell) – No Time to Die

Best Animated Feature
Encanto
Flee
Luca
My Sunny Maad
Raya and the Last Dragon

Best Foreign Language Film
Compartment No. 6 (Finland)
Drive My Car (Japan)
The Hand of God (Italy)
A Hero (Iran)
Parallel Mothers (Spain)

Best Television Series — Drama
Lupin
The Morning Show
Pose
Squid Game
Succession

Best Television Series — Musical or Comedy
The Great
Hacks
Only Murders in the Building
Reservation Dogs
Ted Lasso

Best Miniseries or Television Film
Dopesick
Impeachment: American Crime Story
Maid
Mare of Easttown
The Underground Railroad

Best Performance by an Actress In A Television Series – Drama
Uzo Aduba, In Treatment
Jennifer Aniston, The Morning Show
Christine Baranski, The Good Fight
Elisabeth Moss, The Handmaid’s Tale
Michaela Jaé Rodriguez, Pose

Best Performance by an Actor In A Television Series – Drama
Brian Cox, Succession
Lee Jung-jae, Squid Game
Billy Porter, Pose
Jeremy Strong, Succession
Omar Sy, Lupin

Best Performance by an Actress in a Television Series – Musical or Comedy
Hannah Einbinder, Hacks
Elle Fanning, The Great
Issa Rae, Insecure
Tracee Ellis Ross, black-ish
Jean Smart, Hacks

Best Performance by an Actor in a Television Series – Musical or Comedy
Anthony Anderson, black-ish
Nicholas Hoult, The Great
Steve Martin, Only Murders in the Building
Martin Short, Only Murders in the Building
Jason Sudeikis, Ted Lasso

Best Performance by an Actress in a Limited Series or Motion Picture Made for Television
Jessica Chastain, Scenes From a Marriage
Cynthia Erivo, Genius: Aretha
Elizabeth Olsen, WandaVision
Margaret Qualley, Maid
Kate Winslet, Mare of Easttown

Best Performance by an Actor in a Limited Series or Motion Picture Made for Television
Paul Bettany, WandaVision
Oscar Isaac, Scenes From a Marriage
Michael Keaton, Dopesick
Ewan McGregor, Halston
Tahar Raheem, The Serpent

Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Series, Limited Series or Motion Picture Made for Television
Jennifer Coolidge, The White Lotus
Kaitlyn Dever, Dopesick
Andie MacDowell, Maid
Sarah Snook, Succession
Hannah Waddingham, Ted Lasso

Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Series, Limited Series or Motion Picture Made for Television
Billy Crudup, The Morning Show
Kieran Culkin, Succession
Mark Duplass, The Morning Show
Brett Goldstein, Ted Lasso
O Yeong-su, Squid Game

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Bengi

martedì 14 gennaio 2020

Oscar 2020: nomination e vincitori

92nd Academy Awards

Best Motion Picture of the Year
Ford v Ferrari (Fox), Peter Chernin, Jenno Topping and James Mangold, Producers
The Irishman (Netflix), Martin Scorsese, Robert De Niro, Jane Rosenthal and Emma Tillinger Koskoff, Producers
Jojo Rabbit (Fox Searchlight), Carthew Neal and Taika Waititi, Producers
Joker (Warner Bros.), Todd Phillips, Bradley Cooper and Emma Tillinger Koskoff, Producers
Little Women (Sony), Amy Pascal, Producer
Marriage Story (Netflix), Noah Baumbach and David Heyman, Producers
1917 (Universal), Sam Mendes, Pippa Harris, Jayne-Ann Tenggren and Callum McDougall, Producers
Once Upon a Time in Hollywood (Sony), David Heyman, Shannon McIntosh and Quentin Tarantino, Producers
Parasite (Neon), Kwak Sin Ae and Bong Joon Ho, Producers

Best Performance by an Actor in a Leading Role
Antonio Banderas (Pain and Glory)
Leonardo DiCaprio (Once Upon a Time in Hollywood)
Adam Driver (Marriage Story)
Joaquin Phoenix (Joker)
Jonathan Pryce (The Two Popes)

Best Performance by an Actress in a Leading Role
Cynthia Erivo (Harriet)
Scarlett Johansson (Marriage Story)
Saoirse Ronan (Little Women)
Charlize Theron (Bombshell)
Renée Zellweger (Judy)

Best Performance by an Actor in a Supporting Role
Brad Pitt (Once Upon a Time in Hollywood)
Al Pacino (The Irishman)
Joe Pesci (The Irishman)
Tom Hanks (A Beautiful Day in the Neighborhood)
Anthony Hopkins (The Two Popes)

Best Performance by an Actress in a Supporting Role
Kathy Bates (Richard Jewell)
Laura Dern (Marriage Story)
Scarlett Johansson (Jojo Rabbit)
Florence Pugh (Little Women)
Margot Robbie (Bombshell)

Best Achievement in Directing
Bong Joon Ho (Parasite)
Sam Mendes (1917)
Todd Phillips (Joker)
Martin Scorsese (The Irishman)
Quentin Tarantino (Once Upon a Time in Hollywood)

Best Original Screenplay
1917 (Sam Mendes & Krysty Wilson-Cairns)
Knives Out (Rian Johnson)
Marriage Story (Noah Baumbach)
Once Upon a Time in Hollywood (Quentin Tarantino)
Parasite (Bong Joon Ho & Jin Won Han)

Best Adapted Screenplay
The Irishman (Steven Zaillian)
Jojo Rabbit (Taika Waititi)
Joker (Todd Phillips & Scott Silver)
Little Women (Greta Gerwig)
The Two Popes (Anthony McCarten)

Best Achievement in Cinematography
1917, Roger Deakins
The Irishman, Rodrigo Prieto
Joker, Lawrence Sher
The Lighthouse, Jarin Blaschke
Once Upon a Time in Hollywood, Robert Richardson

Best Achievement in Film Editing
Ford v Ferrari, Andrew Buckland & Michael McCusker
The Irishman, Thelma Schoonmaker
Jojo Rabbit, Tom Eagles
Joker, Jeff Groth
Parasite, Jinmo Yang

Best Achievement in Production Design
The Irishman, Production Design: Bob Shaw; Set Decoration: Regina Graves
Jojo Rabbit, Production Design: Ra Vincent; Set Decoration: Nora Sopková
1917, Production Design: Dennis Gassner; Set Decoration: Lee Sandales
Once Upon a Time in Hollywood, Production Design: Barbara Ling; Set Decoration: Nancy Haigh
Parasite, Production Design: Lee Ha Jun; Set Decoration: Cho Won Woo

Best Achievement in Costume Design
The Irishman, Sandy Powell and Christopher Peterson
Jojo Rabbit, Mayes C. Rubeo
Joker, Mark Bridges
Little Women, Jacqueline Durran
Once Upon a Time in Hollywood, Arianne Phillips

Best Achievement in Makeup and Hairstyling
Bombshell, Kazu Hiro, Anne Morgan and Vivian Baker
Joker, Nicki Ledermann and Kay Georgiou
Judy, Jeremy Woodhead
Maleficent: Mistress of Evil, Paul Gooch, Arjen Tuiten and David White
1917, Naomi Donne, Tristan Versluis and Rebecca Cole


Best Achievement in Music Written for Motion Pictures (Original Score)
Joker, Hildur Guðnadóttir
Little Women, Alexandre Desplat
Marriage Story, Randy Newman
1917, Thomas Newman
Star Wars: The Rise of Skywalker, John Williams

Best Achievement in Music Written for Motion Pictures (Original Song)
"I Can't Let You Throw Yourself Away, " Toy Story 4, Music and Lyric by Randy Newman
"(I'm Gonna) Love Me Again," Rocketman, Music by Elton John; Lyric by Bernie Taupin
"I'm Standing With You," Breakthrough, Music and Lyric by Diane Warren
"Into The Unknown," Frozen II, Music and Lyric by Kristen Anderson-Lopez and Robert Lopez
"Stand Up," Harriet, Music and Lyric by Joshuah Brian Campbell and Cynthia Erivo

Best Achievement in Sound Mixing
Ad Astra, Gary Rydstrom, Tom Johnson and Mark Ulanobr
Ford v Ferrari, Paul Massey, David Giammarco and Steven A. Morrow
Joker, Tom Ozanich, Dean Zupancic and Tod Maitland
1917, Mark Taylor and Stuart Wilson
Once Upon a Time in Hollywood, Michael Minkler, Christian P. Minkler and Mark Ulano

Best Achievement in Sound Editing
Ford v Ferrari, Donald Sylvester
Joker, Alan Robert Murray
1917, Oliver Tarney and Rachael Tate
Once Upon a Time in Hollywood, Wylie Stateman
Star Wars: The Rise of Skywalker, Matthew Wood and David Acord

Best Achievement in Visual Effects
Avengers: Endgame, Dan DeLeeuw, Russell Earl, Matt Aitken and Dan Sudick
The Irishman, Pablo Helman, Leandro Estebecorena, Nelson Sepulveda-Fauser and Stephane Grabli
The Lion King, Robert Legato, Adam Valdez, Andrew R. Jones and Elliot Newman
1917, Guillaume Rocheron, Greg Butler and Dominic Tuohy
Star Wars: The Rise of Skywalker, Roger Guyett, Neal Scanlan, Patrick Tubach and Dominic Tuohy

Best Documentary Feature
American Factory (Netflix), Steven Bognar, Julia Reichert and Jeff Reichert
The Cave (National Geographic), Feras Fayyad, Kirstine Barfod and Sigrid Dyekjaer
The Edge of Democracy (Netflix), Petra Costa, Joanna Natasegara, Shane Boris and Tiago Pavan
For Sama (PBS), Waad al-Kateab and Edward Watts
Honeyland (Neon), Ljubo Stefanov, Tamara Kotevska and Atanas Georgiev

Best Documentary Short Subject
In the Absence, Yi Seung-Jun and Gary Byung-Seok Kam
Learning to Skateboard in a Warzone (If You're a Girl), Carol Dysinger and Elena Andreicheva
Life Overtakes Me, John Haptas and Kristine Samuelson
St. Louis Superman, Smriti Mundhra and Sami Khan
Walk Run Cha-Cha, Laura Nix and Colette Sandstedt

Best Animated Feature Film
How to Train Your Dragon: The Hidden World (Dreamworks), Dean DeBlois, Bradford Lewis and Bonnie Arnold
I Lost My Body (Netflix), Jérémy Clapin and Marc du Pontavice
Klaus (Netflix), Sergio Pablos, Jinko Gotoh and Marisa Román
Missing Link (United Artists Releasing), Chris Butler, Arianne Sutner and Travis Knight
Toy Story 4 (Pixar), Josh Cooley, Mark Nielsen and Jonas Rivera

Best Animated Short Film
Dcera (Daughter), Daria Kashcheeva
Hair Love, Matthew A. Cherry and Karen Rupert Toliver
Kitbull, Rosana Sullivan and Kathryn Hendrickson
Memorabl, Bruno Collet and Jean-François Le Corree
Sister, Siqi Song

Best Live Action Short Film
Brotherhood
Nefta Football Club
The Neighbors' Window
Saria
A Sister

Best International Feature Film
Corpus Christi (Poland)
Honeyland (North Macedonia)
Les Misérables (France)
Pain and Glory (Spain)
Parasite (South Korea)

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giovedì 5 settembre 2019

Film 1800 - Once Upon a Time in Hollywood

Intro: Sabato sera a Wellington ho deciso di andare al cinema e ho puntato tutto su questo film.
Film 1800: "Once Upon a Time in Hollywood" (2019) di Quentin Tarantino
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: opinioni contrastanti, come sempre quando si tratta di un film di Tarantino, "Once Upon a Time in Hollywood" dura 2 ore e 40 minuti di cui una buona ora è praticamente esercizio di stile. Il film carbura solamente verso la fine e anche se è magnifico vedere DiCaprio - e Pitt, diciamocelo - costruire il proprio personaggio, a una certa si fatica a capire dove stia andando a parare la storia. Non temete, anche stavolta Tarantino non delude e confeziona un finale bomba che riscatta tutta quella parte di sceneggiatura che sembra più un cazzeggiare riempitivo che una vera e propria storyline con qualcosa da raccontare.
Detto ciò, la pellicola funziona e soprattutto grazie ai due mitici protagonisti e alla bellezza sconvolgente di Margot Robbie, qui più che altro in vetrina, per un trittico attoriale che è davvero un piacere seguire e ammirare. Rick Dalton (DiCaprio) è un magnifico, piccolo scemo attore di western televisivi che non mancherà di momenti esilaranti, una grande interpretazione e il riscatto finale; Cliff Booth (Pitt), controfigura di Dalton, è inarrestabile e granitico, capace di sfottere Bruce Lee, sfidare la setta di Manson, essere il migliore dei padroni, nonché il meraviglioso protagonista del finale perfetto che questa pellicola si meritava; Sharon Tate (Robbie) è dolce, gentile, bellissima. Insieme, questi tre personaggi fanno tutto il film e nonostante la miriade infinita di personaggi che ronzano loro intorno - il che alla lunga un po' stanca, ma a Tarantino i camei e ruoli minori piacciono tantissimo -, è a loro che tutta la storia ruota intorno. Storia che, diciamocelo pure, nonostante i toni crudi e violenti ha certamente un tocco fiabesco che da uno come il regista di "Kill Bill" ammetto non mi sarei aspettato. La storia, vera, della Tate e del destino che il 9 agosto '69 toccò a lei e altre 4 persone - Jay Sebring, Wojciech Frykowski, Abigail Folger, Steven Parent - è ben diversa, triste e raccapricciante. Qui, per banalizzare, il bene trionfa e il male viene sconfitto, nonché profondamente ridicolizzato. Il potere narrativo di Tarantino sta proprio qui, nel riuscire a prendere per il culo Manson e la sua setta di pazzi - come già aveva fatto, tra l'altro, con Hitler e nazisti in "Inglourious Basterds" -, nel riuscire a trattare argomenti scabrosi e taboo fornendone nuovi punti di vista, approcci, finali alternativi. Non è da tutti essere in grado di affrontare questo tipo di tematiche ed uscirne vincente e, anche solo per questo Tarantino con "Once Upon a Time in Hollywood" ha vinto la sua scommessa. Poi che potesse sforbiciare qua e là è un altro discorso, in ogni caso diciamo che nel primo tempo si gode principalmente del grande talento di DiCaprio e Pitt.
Cast: Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Emile Hirsch, Margaret Qualley, Timothy Olyphant, Austin Butler, Dakota Fanning, Bruce Dern, Al Pacino, Mike Moh, Luke Perry, Damian Lewis, Brenda Vaccaro, Rafał Zawierucha, Lena Dunham, Maya Hawke, Rumer Willis, Dreama Walker, Rebecca Gayheart, Kurt Russell, Zoë Bell, Michael Madsen, James Remar.
Box Office: $285 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Decisamente non per tutti. Lunghissimo, violento, politicamente scorretto. Insomma, ce n'è per tutti (i gusti), specialmente per chi ha apprezzato i più recenti lavori del regista. Per tutti gli altri è un po' un terno al lotto: o lo riscatta il finale o è una perdita di tempo.
Premi: In concorso a Cannes per la Palma d'Oro, il film ha vinto il Palm Dog Award.
Parola chiave: Hollywood.

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mercoledì 10 luglio 2019

Film 1626 - The Aviator

Intro: La prima volta l'ho visto quando uscì al cinema: avevo 17anni e sicuramente non possedevo ancora la maturità e la pazienza per apprezzare un titolo come questo. Rivisto 14anni dopo, il risultato è stato decisamente differente.
Film 1626: "The Aviator" (2004) di Martin Scorsese
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: rivedere certi film di Scorsese in età adulta mi ha aperto gli occhi e, devo dire, fatto riscoprire veri e propri classici; con questo "The Aviator" è successa la stessa cosa e sono contento di aver deciso, finalmente, di rivederlo. Non solo ci sono due grandissimi DiCarpio e Blanchett, ma tutto il film in sé è un grandissimo capolavoro, tra costumi mozzafiato, location e scenografie sontuosissime, una storia veramente interessante e, che ve lo dico a fare, una regia pazzesca. Ricordo una volta di aver letto sulla copertina di Ciak una citazione di ciò che DiCaprio avrebbe detto relativamente a questo titolo e la sua interpretazione; diceva più o meno così: "Dimenticatevi Titanic, voglio l'Oscar per The Aviator".

Come dargli torto, del resto? Tutto ciò che riguarda questa pellicola è epico, monumentale, da vero colossal contemporaneo - a partire da un budget di 110 milioni di dollari - e il risultato finale è pura magia cinematografica. Sicuramente lunghissimo (170 minuti), ma mai banale e sempre in grado di catturare l'attenzione dello spettatore per qualche motivo, "The Aviator" è un ulteriore omaggio di Scorsese al cinema, un regalo che chi ama la settima arte non potrà fare a meno di trovare maledettamente perfetto.
Cast: Leonardo DiCaprio, Cate Blanchett, Kate Beckinsale, John C. Reilly, Alec Baldwin, Alan Alda, Ian Holm, Danny Huston, Gwen Stefani, Jude Law, Adam Scott, Frances Conroy.
Box Office: $213.7 milioni
Vale o non vale: Da vedere assolutamente. DiCaprio è perfetto, e Cate Blanchett è straordinaria nel ruolo iconico di nientemeno che Katharine Hepburn (è l'unico attore ad aver vinto un Oscar per aver interpretato un altro attore premio Oscar)! Basti aggiungere che la regia è di Scorsese e niente, non vi rimane che vedere "The Aviator".
Premi: Vincitore di 5 premi Oscar (Miglior attrice non protagonista, fotografia, montaggio, costumi e scenografie) su 11 nomination (tra cui Miglior film, regia, sceneggiatura originale ed attore protagonista). Vincitore di 3 Golden Globes (film, attore protagonista, colonna sonora) su 6 nomination e 4 BAFTA (film, attrice non protagonista, trucco e scenografie) su 14 nomination (tra cui regia, attore protagonista e sceneggiatura originale). Una nomination ai Grammy per Best Score Soundtrack Album for Motion Picture, Television or Other Visual Media.
Parola chiave: The Hercules.

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lunedì 10 giugno 2019

Film 1607 - Django Unchained

Intro: Guilty pleasure...
Film 1607: "Django Unchained" (2012) di Quentin Tarantino
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: Film 512 - Django Unchained
Film 1095 - Django Unchained
Film 1607 - Django Unchained
Cast: Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Kerry Washington, Samuel L. Jackson, Walton Goggins, Dennis Christopher, James Remar, Michael Parks, Don Johnson, Quentin Tarantino, Franco Nero, Amber Tamblyn, Bruce Dern, Jonah Hill.
Box Office: $425.4 milioni
Vale o non vale: Bellissimo, pazzesco, violentissimo, geniale, con una colonna sonora magnifica, un DiCaprio spaventosamente brutale, un cast stellare e, non bastasse tutto ciò, la sceneggiatura e regia di Tarantino. Imperdibile!
Premi: Candidato a 5 premi Oscar (tra cui Miglior film) ha vinto per la Miglior sceneggiatura e attore non protagonista (Waltz); stesse vittorie sia ai Golden Globe (su 5 nomination tra cui Miglior film) e ai BAFTA (su 5 candidature tra cui Miglior regia). Candidato come Miglior film straniero ai César e vincitore, nella stessa categoria, ai David di Donatello; 1 candidatura ai Grammy per Best Compilation Soundtrack for Visual Media.
Parola chiave: Mandingo.

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sabato 1 giugno 2019

Film 1601 - The Great Gatsby

Intro: Non ero elettrizzato all'idea di rivederlo, ma nell'ottica di ripercorrere la carriera di DiCaprio, ci stava anche recuperare questo titolo.
Film 1601: "The Great Gatsby" (2013) di Baz Luhrmann
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: la prima volta che ho visto questo film avevo delle altissime aspettative, sia per la presenza di DiCaprio, sia per la regia di Luhrmann che, a suo tempo, mi aveva incantato con "Moulin Rouge!"; non c'è da sorprendersi, credo, quando dico che "The Great Gatsby" non è stato per niente quello che mi immaginavo di vedere. Con questa seconda visione la situazione è stata diversa, soprattutto perché sapevo già a cosa stessi andando incontro. Ragione per cui, ammetto, ho parzialmente rivalutato questa pellicola che, nel suo eccentrico ed esagerato modo di essere propone una versione estremamente glamour e colorata di un romanzo che, leggendolo, mi ero immaginato completamente diverso. Ci sta, è una rilettura personale e per certi versi contemporanea che spinge tantissimo sull'appeal estetico, modaiolo e festaiolo e si concentra solo in parte sulla rappresentazione del tormento amoroso dei due protagonisti e del tipo di società che rappresentano. Fatta pace con questa premessa, "The Great Gatsby" può essere considerata una piacevole distrazione per gli occhi, anche se rimango convinto che non consegni al pubblico un prodotto totalmente riuscito. Esteticamente è sfarzoso, luccicante e attraente, ma manca un po' di anima. Comunque il risultato finale è accettabile.
Ps. Ma solo a me Joel Edgerton e Jason Clarke sembrano quasi la stessa persona?!
Film 552 - Il grande Gatsby
Film 1601 - The Great Gatsby
Cast: Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire, Carey Mulligan, Joel Edgerton, Isla Fisher, Elizabeth Debicki, Jason Clarke, Amitabh Bachchan.
Box Office: $353.6 milioni
Vale o non vale: Fantastica colonna sonora, costumi e scenografie curatissimi, una storia d'amore strappalacrime e un DiCaprio in gran forma per un risultato finale che è meno riuscito di quanto uno spererebbe, ma riesce in generale a convincere.
Premi: 2 Oscar vinti su 2 nomination (Migliori scenografie e costumi) e 2 BAFTA vinti nelle stesse categorie su 3 candidature; 3 candidature ai Grammy per una colonna sonora quasi perfetta e purtroppo non riconosciuta a dovere (Best Compilation Soundtrack for Visual Media, Best Song Written For Visual Media per "Young and Beautiful" di Lana del Rey, Best Score Soundtrack For Visual Media).
Parola chiave: Luce verde.

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lunedì 27 maggio 2019

Film 1598 - Gangs of New York

Intro: Non vedevo l'ora di rivedere questo film. Avendolo visto una sola volta - non so nemmeno quanti anni fa - avevo un ricordo vago e non esattamente affidabile, per cui desideravo recuperarlo per rinfrescarmi la memoria. Sapevo che mi sarebbe piaciuto! Second time's a charm...
Film 1598: "Gangs of New York" (2002) di Martin Scorsese
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: come per "The Departed", anche per questo titolo di Scorsese provavo inizialmente una certa avversione, dettata probabilmente dalla mia giovane età al tempo d'uscita... A 15 anni forse non hai la capacità di apprezzare un certo modo di fare cinema. All'epoca, poi, non apprezzavo particolarmente DiCaprio. Col senno di poi devo dire che "Gangs of New York", con la sua sete di sangue e vendetta, mi ha davvero conquistato. Privo di fronzoli, diretto e crudo, con un cast azzeccatissimo - Cameron, davvero?! Chi se lo aspettava! - e una regia assolutamente consapevole di ciò che deve raccontare e far vedere, questo film riesce a portare a casa un risultato straordinariamente realistico nonostante la ogni tanto evidente finzione scenografica da ricostruzione in studio (Cinecittà, tra parentesi). Menzione speciale per Daniel Day-Lewis, qui grandissimo co-protagonista e spietato macellaio. Un'interpretazione magistrale.
Cast: Leonardo DiCaprio, Daniel Day-Lewis, Cameron Diaz, Jim Broadbent, John C. Reilly, Liam Neeson, Henry Thomas, Brendan Gleeson, Gary Lewis, Eddie Marsan, Barbara Bouchet.
Box Office: $193.8 milioni
Vale o non vale: Forse non un titolo per tutti, ma sicuramente imperdibile per gli amanti di DiCaprio e Scorsese e chi apprezza, tra l'altro, le loro molteplici collaborazioni. Il film è un vero e proprio colossal, non solo per i soldi spesi per produrlo, ma anche per ciò che riguarda la storia e la realizzazione. Da vedere.
Premi: Candidato a 10 premi Oscar, tra cui Miglior film, regia, attore protagonista, sceneggiatura e canzone originale (degli U2); nominato a 5 Golden Globe ne ha vinti 2 per Miglior regia e canzone originale ("The Hands That Built America"); 12 nomination ai BAFTA (tra cui Miglior film e regia) e 1 premio portato a casa per Day-Lewis come attore protagonista; nominato al César come Miglior film straniero.
Parola chiave: Priest.

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martedì 30 aprile 2019

Film 1569 - The Revenant

Intro: Avevamo già provato a rivederlo, ma il dvd che avevamo a disposizione era rovinato e non siamo riusciti. Fortuna che esistono streaming e download.
Film 1569: "The Revenant" (2012) di Alejandro G. Iñárritu
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: avevo un sacco voglia di rivederlo, principalmente per confermare una serie di ricordi che avevo relativamente alla mia prima visione: DiCaprio e Hardy fantastici, atmosfera desolata e destabilizzante, una messa in scena potentissima grazie alla crudezza della realizzazione, una storia (semi-biografica) molto forte. Tutto confermato.
Film 1081 - The Revenant
Cast: Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Domhnall Gleeson, Will Poulter, Forrest Goodluck, Paul Anderson, Lukas Haas.
Box Office: $533 milioni
Vale o non vale: Potente, agghiacciante, fortissimo. Imperdibile!
Premi: Vincitore di 3 premi Oscar per Miglior regia, attore protagonista e fotografia su 12 nomination (tra cui Miglior film e attore non protagonista), 3 Golden Globes su 4 nomination (Miglior fil, regia, attore protagonista) e 5 BAFTA su 8 candidature (Miglior film, regia, attore protagonista, sonoro e fotografia).
Parola chiave: Hawk.

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mercoledì 17 aprile 2019

Film 1548 - The Departed

Intro: Visto solo una volta al cinema, era ora che gli dessi una seconda chance...
Film 1548: "The Departed" (2006) di Martin Scorsese
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: la prima volta che ho visto "The Departed" non mi è piaciuto. L'avevo trovato complicato ed eccessivamente violento. Ma avevo 19 anni, un'estetica e gusti diversi. Rivederlo a 12 anni di distanza ha certamente fatto la differenza: è un bellissimo film, davvero ben fatto. Cast pazzesco, storia intricata ma geniale, ritmo e - che ve lo dico a fare - una regia che spacca;
ricordo che all'epoca non sapessi darmi pace per la presenza della sconosciuta Vera Farmiga, a mio avviso non in grado di mantenere l'altissimo standard recitativo proposto qui. Una grande cazzata: Vera è un'ottima attrice che col tempo ha dimostrato di essere perfettamente in grado di spaziare tra ruoli diversissimi uscendone sempre vincente. Meno male che col tempo le prime impressioni possono essere smentite;
insomma, questa seconda visione è il mio personale mea culpa messo nero su bianco: "The Departed" è un prodotto di grande qualità, capace di intrattenere il pubblico e lasciarlo perfettamente soddisfatto grazie a una serie di colpi di scena non da poco della trama - il film è un remake del cinese "Infernal Affairs" di Alan Mak e Felix Chong - e un altissimo livello del prodotto finale.
Cast: Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Jack Nicholson, Mark Wahlberg, Martin Sheen, Ray Winstone, Vera Farmiga, Anthony Anderson, Alec Baldwin.
Box Office: $291.5 milioni
Vale o non vale: Bel film, ma non per tutti. Non solo dura 2 ore e mezza, ma presenta anche molta violenza e una trama un po' complicata, per quanto esaltante. Se vi piacciono le storie di doppiogiochisti e talpe, gangster vs poliziotti, eccovi il film che fa per voi. Se amate Scorsese o gente come DiCaprio, Damon, Nicholson, Wahlber allora fatevi sotto. Gli altri sappiano a cosa vanno incontro.
Premi: Vincitore di 4 Oscar su 5 nomination (Miglior film, regia, sceneggiatura e montaggio) e 1 Golden Globe per Scorsese su 6 candidature (tra cui Miglior film); 6 candidature ai BAFTA (film, regia, sceneggiatura, montaggio, attore protagonista, attore non protagonista).
Parola chiave: Busta.

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mercoledì 26 settembre 2018

Film 1512 - Inception

Intro: this is one of my favourite movies, so there shouldn't be no surprise if I decide to watch it for the umpteenth time. Also, I think this is the first time I'm watching it in English...
Film 1512: "Inception" (2010), Christopher Nolan
Watched: my laptop
Language: English
Watched with: Fre
Briefly: Nolan at his best. The movie has rhythm, a very well thought (and written) plot, and a wonderful idea behind it all: is it possible to instil ideas in people's mind and make them believe that is actually a self-produced thought? "Inception" then appears to be more than just a motion picture, it's kinda like an experiment;
the cast is great and I really believe that everyone has got the right part. DiCaprio and Cotillard are the sweetest and saddest couple;
visual effects are amazing and watching this film is really entertaining. It makes you wonder how did they manage to create a world made out of dreams. Unbelievably stunning to watch. Also, the soundtrack - by Hans Zimmer - is just amazing. listen to it to believe me.
Film 156 - Inception
Film 339 - Inception
Film 1062 - Inception
Film 1512 - Inception
Cast: Leonardo DiCaprio, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page, Tom Hardy, Cillian Murphy, Tom Berenger, Michael Caine.
Box Office: $828.3 milion
Worth watching?: the perfect choice if you need a really entertaining night. "Inceptions" requires attention and faith, it is not that kind of movie that you can just put on and pretend to listen. Follow the story and its characters carefully and you'll not be disappointed.
Awards: 4 Oscars (Cinematography, Sound Mixing, Sound Editing and Visual Effects), 3 BAFTAs (Production Design, Sound, Visual Effects) and 4 Golden Globes nominations.
Key word: Maze.

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giovedì 12 aprile 2018

Film 1486 - Romeo + Juliet

Intro: Ci è stata prestata una tv con lettore dvd incorporato e, naturalmente, tutta una serie di dvd da vedere. Abbiamo deciso di cominciare con questo film, sempre per continuare a riscoprire la carriera di Leo, senza contare che ci sembrasse giusto iniziare omaggiando il paese che ci ospita…
Film 1486: "Romeo + Juliet" (1981) di Baz Luhrmann
Visto: dalla tv di Tracey
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: detto tra noi, non ho capito una mazza. La pellicola propone la famosissima storia di “Romeo e Giulietta” made in Shakespeare adattandola al contesto modero. L’idea è interessante, peccato che i dialoghi siano quelli originali, per noi anche in inglese e senza sottotitoli (che anche ci fossero, non sappiamo mettere, la tv non ha il telecomando). Dire che ho capito poco è un eufemismo e ringrazio ancora di conoscere già la storia, altrimenti non so come ne sarei uscito da questa visione. Che, tra parentesi, non è stata comunque semplice. Il film è abbastanza pesante e anche se esce tantissimo l’anima istrionica di Baz Luhrmann, la verità è che si ha più spesso la sensazione di assistere a un film strano che a uno bello, specialmente all’inizio. Le belle scenografie e i pazzi costumi non mancano di sorprendere e colorare l’atmosfera, ma il risultato finale in ogni caso quantomeno complesso; .
DiCaprio ha ancora l’aura da ragazzino e fa un po’ impressione vederlo in mezzo a questi omoni armati e scazzottanti. Perfino l’amico en travesti e più macho di lui. Ma non conta, Leo era presente per dar sfoggio della sua anima dandy e sicuramente qui molto impegnata, tra un verso e l’altro di nientemeno che uno Shakespeare. Non è male, è già bravo, rimane però l’effetto leggermente straniante. Claire Danes è sempre brava, anche lei molto acerba; .
il risultato finale è folleggiante, caotico e molto frenetico. La ricontestualizzazione moderna ha il suo perché e la sceneggiatura la sfrutta a dovere, sottolineando il potere dei media, la ferocia della cieca violenza, l’immobilità dell’ostinazione nei confronti di vecchie abitudini. A parte questo, “Romeo + Juliet” è stato arduo da digerire.
Cast: Leonardo DiCaprio, Claire Danes, Brian Dennehy, John Leguizamo, Pete Postlethwaite, Paul Sorvino, Diane Venora, Harold Perrineau, Paul Rudd.
Box Office: $147.5 milioni
Vale o non vale: per i fan di Leo o di Lurman è certamente un must see. Per gli altri può essere un optional.
Premi: Candidato all'Oscar per la scenografia e a 7 BAFTA (vincitore per la regia, sceneggiatura, scenografia e musica)
Parola chiave: Amore.

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lunedì 26 marzo 2018

Film 1481 - Shutter Island

Intro: Ho sempre amato questo film, dalla prima volta in cui l’ho visto al cinema. Non mi capacito di come possa essere stato così palesemente snobbato da premi e riconoscimenti, comunque assolutamente uno dei miei preferiti del sodalizio Scorsese-DiCaprio.
Film 1481: "Shutter Island" (2010) di Martin Scorsese
Visto: dal computer portatile della Fre
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: giusto qualche giorno fa ragionavo sul fatto che, al cinema, con le donne DiCaprio non sia esattamente fortunato: Giulietta muore, Rose lo lascia ghiacciare, Mal sabota ogni suo sogno e qui… beh qui gli va proprio di merda. Non a caso va giù di testa. Ma nel farlo non si accontenta della classica reclusione e, anzi, sceglie un elaboratissimo modo per venire a patti con la sua incapacità di affrontare il suo passato. E grazie a questo noi ci godiamo una grandissima storia;
Leo è come sempre un grandissimo. Vale ogni minuto della pellicola (che è lungaaa!) e da solo fa metà del lavoro. Dico metà perché in realtà anche tutto il resto di “Shutter Island” funziona benissimo: Scorsese alla regia è un grandissimo (che ve lo dico a fare?), il cast è strepitoso e Mark Ruffalo è un coprotagonista da brividi, la storia ha un finale da applausi, musiche tese e un’ambientazione piacevolmente horror;
uno Scorsese più inedito rispetto ai suoi altri prodotti recenti e assolutamente una piacevole sorpresa.
Film 91 - Shutter Island
Film 364 - Shutter Island
Film 1481 - Shutter Island
Cast: Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Michelle Williams, Emily Mortimer, Patricia Clarkson, Max von Sydow, Elias Koteas.
Box Office: $294.8 milioni
Vale o non vale: bello, teso e compatto. Funziona dall’inizio alla fine. E se lo rivedete, godetevi tutti i dettagli che si possono cogliere solo sapendo già la storia.
Premi: /
Parola chiave: Faro.

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venerdì 17 febbraio 2017

Film 1308 - Prova a prendermi

Da molti anni volevo rivedere questo film. Ricordavo solo di averlo visto al cinema e nient'altro, per cui alla prima occasione ho rimediato.

Film 1308: "Prova a prendermi" (2002) di Steven Spielberg
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Steven Spielberg è un grande narratore, non c'è niente da fare. Come le racconta lui le storie, anche quelle brutte, non ci riescono in molti. Prima dei tanti passi falsi recenti,
15 anni fa il regista regalò al mondo questa pellicola sull'assurda storia di Frank Abagnale Jr. che, non fosse vera, sarebbe semplicemente una delle tante americanate simpatiche e un po' furbette. Non fosse che, appunto, questi fatti sono realmente accaduti.
Così la storia di Spielberg assume anche quella connotazione eclatante, roboante e quasi magica che tutte le imprese del protagonista le assicurano man mano, in un crescendo di assurdità che rimane  saldamente ancorato a fatti concreti tanto assurdi e pazzeschi da lasciare storditi. Ovvero: può un ragazzino minorenne spacciarsi efficacemente per un pilota, un dottore, un agente dei servizi segreti e un avvocato (superando anche l'esame di abilitazione)? A quanto pare Frank Abagnale Jr. c'è riuscito e pure con successo. Chapeau.
Al di là delle sue clamorose "avventure" però, per come la sua storia è raccontata qui ne esce il ritratto di una persona sofferente e insicura, un giovane adulto incapace di distinguere realtà e fantasia, giusto e sbagliato a causa di una coppia di genitori alla soglia dell'omertà e con già problemi personali pregressi (il padre con la giustizia, la madre attenta a badare solo a se e quando ci sono i soldi). Frank vuole solo rivedere unita la sua famiglia e farà quello che crede essere il suo dovere per ricomporre i cocci del matrimonio finito dei suoi. Certo in una maniera davvero molto personale e fantasiosa. E illegale.
Andando oltre le follie di questa storia, "Prova a prendermi" risulta meno il racconto compatto della vita di un uomo e più l'insieme di tutta una serie di sketch e momenti tragicomici in cui entrano in scena le numerose comparse che, presto o tardi, spariranno di nuovo. A tratti sembra quasi più una carrellata di ruoli, oltre che oggi quasi un gioco a trovare le star che ce l'hanno fatta (tra le tante: Amy Adams, Jennifer Garner, Ellen Pompeo, Elizabeth Banks). In quest'ottica mi è parso mancasse un senso unitario finale, anche se naturalmente parte di questa sensazione dipende dal materiale originale da cui è tratto il film.
Per quanto riguarda il cast, DiCaprio con questa performance comincia a dimostrare davvero il suo talento camaleontico. Oscillando esteticamente tra il periodo "Titanic" e quello de "La maschera di ferro", il ragazzo si produce in una performance solo apparentemente facile, andando finalmente oltre il bel visino d'angelo e i ruoli da sex symbol romantico. Hanks, invece, ha un personaggio strano che oscilla tra il tenero-simpatico e l'imbecille arrogante. Gli riesce bene. Infine non posso dire che l'interpretazione di Christopher Walken mi abbia così convinto e sbalordito da meritare addirittura una nomination all'Oscar (ed ha vinto addirittura un BAFTA come attore non protagonista!). E' bravo, ma DiCaprio qui mette tutti in ombra.
In definitiva, comunque, la ritrovata visione di "Catch Me If You Can" mi ha lasciato soddisfatto, andando a confermare i pochi ricordi che avevo relativamente a questa pellicola. Si tratta di un buon prodotto, spesso divertente e certamente interessante per le vicende e i fatti che racconta. Manca, appunto, di una certa compattezza d'insieme, ma la peculiarità della storia e l'ottimo cast, oltre che la spassosa caccia al ladro rendono il tutto piacevolmente godibile.
Ps. 2 candidature all'Oscar: Miglior attore non protagonista (Walken) e colonna sonora.
Cast: Leonardo DiCaprio, Tom Hanks, Christopher Walken, Martin Sheen, Nathalie Baye, Amy Adams, James Brolin, Jennifer Garner, Ellen Pompeo, Elizabeth Banks.
Box Office: $352.1 milioni
Consigli: Pellicola piacevole e sufficientemente spensierata (soprattutto la prima parte), perfetta per un disimpegno di qualità che ricalca le pazzesce vicissitudini di un giovane Frank Abagnale Jr. ai suoi esordi criminali. Ora l'uomo è un rispettabile cittadino, nonché consulente per l'FBI, per cui il lietofine è assicurato. Insomma, una pellicola perfetta per godersi qualche ora di intrattenimento tanto assurdo da essere persino vero.
Parola chiave: Identità false.

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martedì 9 agosto 2016

Film 1185 - The Wolf of Wall Street

Avevo comprato il dvd già l'anno scorso, per cui è strano che ci abbia messo così tanto per decidermi a rivederlo.

Film 1185: "The Wolf of Wall Street" (2013) di Martin Scorsese
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Difficilmente ho rivisto un film di Scorsese, non tanto perché non mi piacciano (al contrario!), quanto perché richiedono una situazione "particolare", oltre che una disposizione d'animo e sufficiente tempo a disposizione. "The Wolf of Wall Street" ha fatto velocemente eccezione, dato che era già da un po' che avevo intenzione di rivederlo. L'ottima scusa è stata che Poe non lo aveva mai visto.
Ho davvero apprezzato di nuovo questo film, ben fatto, forte, dinamico e con un DiCaprio in grandissima forma. Si tratta, ovviamente, di una storia sconvolgente, dai toni che eufemisticamente possiamo definire colorati, maschilista, caotica e che spesso rasenta l'assurdo, eppure è una grande storia cinematografica. Certo, conta non poco che a raccontarla sia uno dei registi viventi migliori al mondo...
Insomma, un inedito Scorsese - rampante, vitale, aggressivo, ironicissimo -, un DiCaprio già qui da Oscar, la scoperta della stupenda Margot Robbie e della storia vera del broker fraudolento Jordan Belfort, tutto in un mix vitale, divertente e irriverente come non se ne vedeva da un po' al cinema. Capolavoro contemporaneo, davvero.
Ps. 5 candidature all'Oscar tra cui Miglior film, regia, attore protagonista e non protagonista e un Golden Globe vinto da DiCaprio come Milgior attore.
Film 659 - The Wolf of Wall Street
Cast: Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Jon Bernthal, Matthew McConaughey, Kyle Chandler, Rob Reiner, Jon Favreau, Jean Dujardin, Rob Reiner, Joanna Lumley.
Box Office: $392 milioni
Consigli: Tra i film di Scorsese recenti forse il migliore. Assolutamente imperdibile: non vi spaventi la lunghezza, le 3 ore di durata non si percepiscono!
Parola chiave: Wall Street.

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domenica 6 marzo 2016

Film 1095 - Django Unchained

Altro dvd dalla mucchia dell'acquisto selvaggio, stesso weekend senza la rete.
Film 1095: "Django Unchained" (2012) di Quentin Tarantino
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sarà almeno un mese che tento di finire "The Hateful Eight" e non ne ho mai voglia, ma di rivedere "Django" ero davvero impaziente.
E' bel film, ben fatto, divertente, di intrattenimento, agghiacciante e vero e proprio omaggio, se non dichiarazione d'amore, al genere western da parte di un Tarantino più ispirato che mai. Che, tra le altre cose, riesce a radunare non pochi cameo (quello di Franco Nero su tutti).
Francamente non ricordavo che il film fosse così splatter, ma la mancanza è mia. In ogni caso credo che la cosa sia dovuta più che altro al fatto che, al cinema, ero rimasto particolarmente colpito e coinvolto dalla performance di DiCaprio, magnetico, inquietante e bestiale nel ruolo di Calvin Candie. Quando si arrabbia davvero, scoperta la bugia dei due protagonisti, fa veramente paura. Ed è così bravo che è impossibile distrarsi, tanto è magnetico. Quantomeno una nomination all'Oscar gliela potevano dare.
L'Oscar, invece, lo ha vinto Christoph Waltz che, grazie a Tarantino e nel giro di soli 3 anni, si aggiudica il secondo riconoscimento da parte dell'Academy. Foxx che invece è protagonista, non se lo sono considerati in molti. Anche se, devo ammetterlo, il ruolo qui gli calza a pennello.
In ogni caso - e nonostante la lunghezza della pellicola (2h e 45 minuti) - il film scorre benissimo e funziona per tutto il tempo, grazie a una sceneggiatura ben scritta che si prende i suoi tempi e gioca con i personaggi prendendola sempre da lontano, ma trovando il modo per giustificare premesse così lunghe. Insomma, "Django Unchained" è un ottimo film.
Ps. Oscar a Waltz e alla sceneggiatura di Tarantino.
Film 512 - Django Unchained
Film 1095 - Django Unchained
Film 1607 - Django Unchained
Cast: Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Kerry Washington, Samuel L. Jackson, Don Johnson, Walton Goggins, James Remar, Dennis Christopher, James Russo, David Steen, Franco Nero.
Box Office: $425.4 milioni
Consigli: Gli amanti di Tarantino andranno in brodo di giuggiole per questo titolo, degno successore dell'altrettanto riuscitissimo "Bastardi senza gloria". Il cast di attori è azzeccatissimo, lo splatter e le sparatorie di certo non mancano, la storia è avvincente e ben scritta e la colonna sonora pazzesca. tarantino fa sempre il suo sporco lavoro con dedizione e attenzione e si vede davvero quanto il suo amore per il cinema e per il fare cinema sia genuino. E "Django", come dichiarazione, gli è venuto proprio bene. Da vedere.
Parola chiave: Tedesco.

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lunedì 29 febbraio 2016

Oscars 2016: What a surprise!

Non avevo pensato di pubblicare un altro post sugli Oscar, ma la cosa si rende necessaria.
Solitamente i pronostici sono più o meno azzeccati, per cui risulta inutile aggiungere altro rispetto ai commenti precedenti alla cerimonia, ma quest'anno 2 o 3 soprese di rilievo ci sono state, a partire dal premio per il Miglior film. Contro ogni pronostico, infatti, è stato "Spotlight" a vincere e non il super favorito "The Revenant" che, comunque, si è portato a casa 3 premi. Il film di Tom McCarthy, invece, si aggiudica solo due vittorie e sì, il 'solo' è voluto. E' dal 1953 con "Il più grande spettacolo del mondo", infatti, che una pellicola premiata come miglior film dell'anno riceve meno di 3 riconoscimenti: sembra strano ed è strano, eppure IL film dell'anno secondo l'Academy lo è in assoluto, ma non in tutti i suoi aspetti.
Da questo punto di vista è "Mad Max" a farla da padrone con ben 6 Oscar su 10 nomination, il che mi ha fatto perfino ben sperare per un istante: magari non avrebbe vinto per la regia, ma avrebbe trionfato come Miglior film o viceversa. E invece no, ogni tanto le sorprese ci sono anche agli spesso prevedibili Academy Awards.
Rimanendo sulle sorprese, credo che la successiva più eclatante sia la vittoria di Mark Rylance per "Bridge of Spies" contro il favorito Stallone. Non che l'attore non lo meriti, ma sicuramente l'idea dell'happy ending per Rocky Balboa dopo una tanto tribolata carriera cinematografica pareva quella cigliegina sulla torta che tanto piace agli americani. Così non è stato, si accontenterà del più scontato Golden Globe che, per non smentirsi, aveva optato per un'altra scelta facile nella categoria attoriale, quella della Miglior attrice non protagonista. L'Academy, invece, snobba la Winslet - che, hey, è una delle migliori attrici in circolazione, ma no, questo ruolo non era il suo migliore - e premia giustamente Alicia Vikander per una parte solo apparentemente facile. Ho sperato fin dall'inizio per la sua vittoria e vederla trionfare è stato un piacere.
L'ultimo vero momento inaspettato della serata è legato alla miglior canzone: Lady Gaga, dopo il Golden Globe di gennaio, si becca una candidatura agli Oscar con una canzone sugli abusi sessuali per un documentario sullo stesso tema. La vittoria sembrava scontata, pareva davvero il suo anno. La sua performance durante la serata è stata tutto tranne che sobria e, anzi, l'ho trovata esagerata e la canzone - che non avevo mai sentito - non mi è piaciuta per niente. Eppure la tematica impegnata e le indiscusse doti canore erano tutte a favore di Gaga. Invece, sopresa, a vincere è stato Sam Smith per la canzone portante di "Spectre", la seconda di fila della saga di James Bond a vincere nella categoria dopo "Skyfall" di Adele.
Smith, evidentemente scioccato per la vittoria, sul palco ha dedicato la vittoria alla comunità LGBT in quanto primo omosessuale dichiarato a vincere un Oscar (la polemica derivava da Ian McKellen che, dopo la questione della mancanza di diversità nelle categorie attoriali per il secondo anno di fila, ha fatto notare che anche la comunità omosessuale si è vista spesso non tenuta in considerazione dall'Academy).
Dunque una serata inaspettatamente e solo per certi versi imprevedibile, il che è sempre un bello spettacolo. Sono felice per molte delle scelte risultate da questi Oscar 2016, in primis per DiCaprio. Per i vincitori di tutte le categorie, il link di seguito:
Oscars 2016: nomination e vincitori
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