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martedì 23 maggio 2017

Film 1360 - Hell or High Water

Uno degli ultimi due film candidati agli Oscar di quest'anno per il Miglior film che ancora mi mancava. Così, quando Netflix l'ha aggiunto al suo catalogo, ho subito deciso di recuperarlo.

Film 1360: "Hell or High Water" (2016) di David Mackenzie
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Continuo a pensare che il miglior film dell'anno scorso sia stato "Elle", in ogni caso sono rimasto positivamente colpito da questo western on the road moderno che mai mi sarei aspettato sarebbe potuto piacermi. E, invece, ho gradito sia la storia che l'ottimo cast.
Per quella che è stata la mia esperienza di "Hell or High Water" (visione in italiano da pc), la sensazione che ho avuto è che regia e colonna sonora costituiscano l'elemento più riuscito di questo prodotto; insieme, perfettamente intersecate, creano scenari e situazioni riuscendo a legare praterie e sparatorie, inseguimenti e pozzi di petrolio. Questo buon connubio è ciò che più mi ha colpito del film e quello che riesce a creare l'atmosfera e l'immaginario particolare che caratterizza questo prodotto nel suo insieme, rimandandone un'idea compatta e conforme ai generi di appartenenza.
In tutto questo, Jeff Bridges è sempre un grande. Soprattutto nella scena verso la fine, dopo che ha sparato, a mio avviso si capisce quandto l'attore sia in grado di costruire un personaggio sulla base di pochi elementi (mimica e qualche gesto). Davvero magistrale. Chris Pine e Ben Foster fanno bene il loro mestiere e, nell'insieme, nonostante un cast per la maggior parte sconosciuto si può dire che ognuno stia perfettamente al suo posto. E il film funziona anche per questo.
Ps. Candidato a 4 premi Oscar: Miglior film, attore non protagonista (Bridges), sceneggiatura e montaggio.
Cast: Jeff Bridges, Chris Pine, Ben Foster, Gil Birmingham, Katy Mixon.
Box Office: $37.6 milioni
Consigli: Fratelli che diventano rapinatori per mettere insieme un bottino che dia una speranza per il futuro in una realtà che fatica a riconoscere vittorie ai propri protagonisti. Uno scenario amaro, un'umanità non esattamente facile. In mezzo ci sono due Ranger del Texas che sanno il fatto loro e una posta in gioco che diventa più alta man mano che la storia progredisce. Se volete sapere come procede il racconto, non c'è che da scegliere di vedere questo titolo che, assicuro, non deluderà.
Parola chiave: Casinò.

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Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 2 febbraio 2010

Film 70 - Welcome

Dopo aver visto il trailer di questa pellicola, ho capito subito che avrei dovuto vederla!


Film 70: "Welcome" (2009) di Philippe Lioret
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Questo è il classico film che piacerebbe alla mia amica Alice. Anche lei è un'appassionata di cinema e di solito mi consiglia sempre ottimi film! Questa volta, però, voglio consigliarne io uno a lei.
"Welcome" parla in maniera molto semplice della capacità dell'uomo di amare sé stesso e gli altri. Sul sé stesso è facile, ma è sugli altri che scivola un po'. In questo caso particolare, poi, non ci siamo proprio. Bilal/Firat Ayverdi è un ragazzino curdo che, dalla Francia, vuole arrivare nel Regno Unito per ritrovare la sua innamorata. E' clandestino e tenta di passare una prima volta la frontiera in un camion, costretto ad indossare un sacchetto di plastica in testa al momento del controllo doganale per non far avvertire la sua presenza dai sofisticati marchingegni scova-clandestino: non resiste e beccano lui e tutti gli altri sul camion. Ma il ragazzo non si arrende e decide che nuoterà fino all'altro Stato. La piscina sarà la sua evasione e il contatto più vicino ad una realtà umanamente accettabile che avrà fino all'incontro con Simon/Vincent Lindon, istruttore di nuoto della piscina. Prima le lezioni di nuoto, poi un'amicizia che porterà a entrambi un sacco di guai.
Sì perchè se non fosse chiaro, il 'benvenuto' del titolo è decisamente ironico. Perfino Simon sulle prime non accetta il ragazzo. Già la vita da clandestino non è per niente facile, se poi aggiungiamo l'accanimento di una città, Calais, che ha tolleranza zero su chi tenti di espatriare senza permesso e una nazionalità d'origine che al giorno d'oggi è reputata pericolosa, penso che chiunque sarebbe scoraggiato! E invece Bilal è determinato a non cedere, ad affrontare la sua prova e tutto solo per amore. La tenerezza di un ragazzino come lui fa sciogliere il cuore anche a chi non ce l'ha, davvero!
Insomma, questo è davvero un bel film, perchè tocca tantissimi pulsantini delicati dell'analisi 'uomo' (razzismo, accettazione del diverso, famiglia, solitudine, disperazione, motivazione) e lo fa con leggerezza e delicatezza, senza toni accesi (e qui il merito va soprattutto ai due azzeccatissimi e pacatissimi protagonisti, in particolare Simon/Philippe Lioret che più stropiacciato non si può!) e senza voler dimostrare niente a nessuno. Non c'è buonismo, non c'è l'happy end e, grazie al cielo!, non ci si piange addosso. Si racconta una storia, punto.
Per chi ha voglia di non spegnere per forza il cervello dopo una lunga giornata, "Welcome" è un bellissimo film che vale davvero la pena di vedere e far vedere!
Consigli: Pronti, commossi, via!
Parola chiave: Mina.


Ric