In montagna ad inseguire i mercatini di Natale di Trento e Bolzano, per la prima serata ci siamo concessi un titolo proposto da Netflix.
Film 1286: "Source Code" (2011) di Duncan Jones
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: La storia di per sé è accattivante fino ad un certo punto (narrativo) e il film alla fine non è un cattivo intrattenimento, anche se l'impressione che ho avuto, come la prima volta che lo avevo visto, è che una volta sveltato il mistero che sta dietro alle ripetizioni all'infinito dello stesso momento, si perda un po' l'attrattiva generale. Volendo sorvolare su certi buchi narrativi.
Il risultato finale è comunque un prodotto insolitamente "pacato" per avere le sembianze del blockbuster e anche quando gli effetti speciali concorrono alla messa in scena della necessaria ricostruzione computerizzata, di fatto la sensazione di fondo è che siano altre le tematiche care alla storia (amore, vita dopo la morte, obbedienza cieca, confronto fra l'autorità e la propria coscienza umana). Questo fattore incide e fa sì che una pellicola che sarebbe potuta essere tutta testosterone e poco altro, giovi di un approccio più delicato e consegni allo spettatore sì, la dose d'azione e fantascienza che cercava, ma che si prenda anche il suo tempo per approfondire altro oltre ad esplosioni ed attentati.
Film 267 - Source Code
Cast: Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga, Jeffrey Wright, Michael Arden, Russell Peters, Scott Bakula.
Box Office: $147.3 milioni
Consigli: Non un capolavoro, ma sicuramente un prodotto buono per passare una serata all'insegna del cervello in fase relax. Bei protagonisti (Gyllenhaal e Monaghan), storia curiosa ed happy ending metafisico che personalmente mi ha rovinato un po' il senso del tutto, ma la scelta del quale posso capire nel momento in cui si punta ad una platea globale.
Parola chiave: 8 minuti.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
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lunedì 23 gennaio 2017
Film 1286 - Source Code
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domenica 19 giugno 2011
Film 267 - Source Code
Si torna al cinema per una pellicola tra azione, avventura e fantasy!

Film 267: "Source Code" (2011) di Duncan Jones
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: “Source Code” è un film commerciale che, alla resa dei conti, si è rivelato meno redditizio del previsto. Nonostante le buone premesse (regia giovane di Duncan Jones, figlio di David Bowie, il buon vecchio Jake Gyllenhaal in compagnia dell’anonima Michelle Monaghan e della quasi Oscar – nel 2010 – Vera Farmiga, una trama intricata ma interessante, effetti speciali ben resi) l’incasso U.S.A. è stato relativamente basso ($53.850.556) per un film di ampio consumo come questo.
Tralasciando ciò, comunque, posso dire che la pellicola sia decisamente carina. Ripetitiva nelle parti del ricordo in 8 minuti, ma del resto era inevitabile. Un po’ deludente la scoperta del 'cattivo' di turno, più che altro perché manca un po’ di pathos una volta riconosciuto il colpevole. Le ragioni, poi, del suo gesto non aggiungono nulla ai motivi 'epici' dei bad boys della filmografia americana.
Scivolone finale con piega mistico–etica che rovina leggermente il retrogusto thriller del film, ma tutto sommato spinge quantomeno a porsi degli interrogativi e perfora la barriera del paradosso fisico presentando uno sviluppo di trama che – troppo frettolosamente – introduce a un happy ending (necessario in un film come questo) alternativo su cui si potrebbe addirittura sviluppare un’altra pellicola.
Insomma, piena sufficienza per “Source Code”, forse più ‘mentale’ di quanto si sperasse di vedere, ma pur sempre di piacevole intrattenimento (nonostante le due attrici protagoniste – Monaghan e Farmiga – a me indigeste) con una punta di interrogativo etico che, all’uscita dalla sala, richiede allo spettatore persino di porsi qualche domanda.
Film 1286 - Source Code
Consigli: Dopo "Moon" Duncan Jones si cimenta col genere commerciale e non sbaglia. Meglio stargli dietro e non perderlo di vista!
Parola chiave: Tempo.
Trailer
Ric

Film 267: "Source Code" (2011) di Duncan Jones
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: “Source Code” è un film commerciale che, alla resa dei conti, si è rivelato meno redditizio del previsto. Nonostante le buone premesse (regia giovane di Duncan Jones, figlio di David Bowie, il buon vecchio Jake Gyllenhaal in compagnia dell’anonima Michelle Monaghan e della quasi Oscar – nel 2010 – Vera Farmiga, una trama intricata ma interessante, effetti speciali ben resi) l’incasso U.S.A. è stato relativamente basso ($53.850.556) per un film di ampio consumo come questo.
Tralasciando ciò, comunque, posso dire che la pellicola sia decisamente carina. Ripetitiva nelle parti del ricordo in 8 minuti, ma del resto era inevitabile. Un po’ deludente la scoperta del 'cattivo' di turno, più che altro perché manca un po’ di pathos una volta riconosciuto il colpevole. Le ragioni, poi, del suo gesto non aggiungono nulla ai motivi 'epici' dei bad boys della filmografia americana.
Scivolone finale con piega mistico–etica che rovina leggermente il retrogusto thriller del film, ma tutto sommato spinge quantomeno a porsi degli interrogativi e perfora la barriera del paradosso fisico presentando uno sviluppo di trama che – troppo frettolosamente – introduce a un happy ending (necessario in un film come questo) alternativo su cui si potrebbe addirittura sviluppare un’altra pellicola.
Insomma, piena sufficienza per “Source Code”, forse più ‘mentale’ di quanto si sperasse di vedere, ma pur sempre di piacevole intrattenimento (nonostante le due attrici protagoniste – Monaghan e Farmiga – a me indigeste) con una punta di interrogativo etico che, all’uscita dalla sala, richiede allo spettatore persino di porsi qualche domanda.
Film 1286 - Source Code
Consigli: Dopo "Moon" Duncan Jones si cimenta col genere commerciale e non sbaglia. Meglio stargli dietro e non perderlo di vista!
Parola chiave: Tempo.
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