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giovedì 30 marzo 2017

Film 1332 - La bella e la bestia

Beh, beh, beh, mica si poteva perdere, no? Peccato l'infelice scelta della prima domenica sera d'uscita del film, tra una sala piena, una folla di bambini irrequieti e un manipolo di genitori incapaci di gestirli. Probabilmente in un contesto più neutro mi sarei goduto maggiormente la visione.

Film 1332: "La bella e la bestia" (2017) di Bill Condon
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe, Erika, Chiara, Giulia
Pensieri: Francamente pensavo molto peggio, ma il cartone animato è imbattibile.
Emma Watson sembra nata per interpretare il ruolo di Belle per fisionimia, finezza, espressività e una certa "aura sociale" che ha conseguito nel tempo (impegnata, studiosa, intelligente e propositiva) e sicuramente lei non delude le aspettative. E' perfetta per la parte e lo sa, il che non guasta. Dan Stevens l'ho visto un po' spaesato. Da "Downton Abbey" al giga carrozzone Disney il passo non è scontato. La sua bestia non entusiasma quando ritorna nuovamente umana e certamente non fa furore nelle prime scene pre-trasformazione; in ogni caso non mi sembra nemmeno che abbia troppo il physique du rôle per interpretare il principe e anche se, è vero, l'aspetto fisico non è l'unico parametro, sicuramente in un prodotto-fotocopia come questo l'essere didascalici ha un valore. Il discorso, in particolare, acquista una maggior validità quando si parla delle canzoni. Per quanto mi riguarda è questa la vera nota dolente.
"Beauty and the Beast" ha alcune delle musiche più belle tra i vari titoli disneiani, forse le migliori in assoluto, per cui mi riesce davvero difficile accettare le modifiche che la distribuzione italiana ha deciso di effettuare ai testi di capolavori come "Stia con noi", "La canzone di Gaston", "La bella e la bestia", riadattandoli al nuovo contesto live-action. Premesso che non so se il discorso valga anche per la versione anglosassone, rimane il fatto che certe cose dovrebbero essere e restare intoccabili. Il qual concetto ultimamente pare risultare estraneo alla Disney che, per far cassa - non che ne abbiano bisogno - riesuma i vari successi cartoon per ri-portarli sul grande schermo con gli attori in carne ed ossa. Nulla di male, del resto il pubblico del primo "La bella e la bestia" oggi è ampiamente in età da figli, il che non solo lo riavvicina alla storia, ma lo spinge a trascinarsi dietro anche i vari ed eventuali pargoli, ampliando ulteriormente il bacino d'utenza Disney, già di per sé sconfinato. Il business è business, è inutile stupirsi.
Volendo tralasciare, quindi, l'aspetto commerciale per ritornare al film, ribadisco che "La bella e la bestia" 2017 funziona nonostante tutto. Sicuramente il "Cenerentola" di un paio di anni fa è più riuscito, ma la nostalgia canaglia, la parte tecnica e l'atmosfera che la produzione riesce ad evocare sono tutti elementi capaci di regalare a questa pellicola un risultato finale sufficiente. Ecco, non mi spingerei oltre. Nel senso che, nel complesso, la tecnica supera una sostanza altrimenti un po' povera ed interviene a colmare delle lacune altrimenti decisamente evidenti. La storia (che già conosciamo) è leggermente rielaborata e non si capisce perché - già funzionava, non c'era bisogno di cambiare certe scelte narrative - e in ogni caso non tratta nulla che non si sia già ampiamente visto al cinema. Qui è l'estetica a fare la differenza. Effetti speciali, fotografia, costumi e scenografie sono quegli elementi spettacolari che lanciano "La bella e la bestia" direttamente nell'olimpo dei blockbuster (l'incasso lo attesa ulteriormente), per un riscontro finale che è davvero mozzafiato. Qui sì che il lavoro di riadattamento rispetto al film d'animazione è sensato e perfettamente riuscito!
Dunque, per tirare un po' le somme, si può dire che sicuramente l'operazione commerciale della Disney è riuscita. "Beauty and the Beast" è il caso cinematografico di questo primo trimestre del 2017, un fenome che secondo me non faticherà a toccare quota 1 miliardo di dollari di incasso (ha incassato 500 milioni in 9 giorni...) e revitalizzare ulteriormente due tipi di fenomeni: quello legato a questa storia specifica e, più esteso, quello che vede i live-action di vecchi cartoni animati come l'affare del momento. Che poi la pellicola sia di fatto un così così salvato in corner dalla perfezione tecnica rispetto ad un racconto un po' floscio di una storia più che nota, è un'altra storia. Ah, e non dimentichiamoci il cast: non ho mai visto una locandina così fitta di nomi importanti. Il che certamente conferisce ulteriore prestigio a tutta la produzione, andando ancora di più a veicolare il messaggio del doppio fenomeno di cui sopra.
Insomma, siamo davvero di fronte ad un'arma invincibile, lanciata sul mercato per fare strage. Ci riesce eccome, anche se da spettatore (quasi) originale del primo "La bella e la bestia" posso dire che questa versione 2.0 non vale nemmeno la metà del suo intramontabile ed innarrivabile predecessore.
Film 231 - La bella e la bestia
Film 1332 - La bella e la bestia
Film 1629 - Beauty and the Beast
Cast: Emma Watson, Dan Stevens, Luke Evans, Kevin Kline, Josh Gad, Ewan McGregor, Stanley Tucci, Audra McDonald, Gugu Mbatha-Raw, Ian McKellen, Emma Thompson.
Box Office: $720.2 milioni (ad oggi)
Consigli: Chiunque ami la favole Disney, abbia amato il cartone animato e le sue canzoni, gradisca i musical è il benvenuto. Un tripudio di effetti speciali, un gran lavoro sull'estetica e una protagonista femminile indipendente quanto basta per risultare modern(in)a per una storia che si sa già come finisce, ma è pur sempre piacevole da seguire. Niente mi convincerà mai che sia all'altezza dell'originale, in ogni caso regala un paio d'ore di perfetto stile fiabesco. Se piace, è imperdibile.
Parola chiave: Rosa.

Se ti interessa/ti è piaciuto

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 19 maggio 2014

Film 715 - WALL·E

Avevo comprato il dvd un sacco di tempo fa e avevo molta voglia di rivedere questo film!

Film 715: "WALL·E" (2008) di Andrew Stanton
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Ormai, praticamente, non me lo ricordavo più. Ricordavo che all'epoca della sua uscita, il film aveva avuto un successo pazzesco di critica e tutti ne parlavano così bene che era impossibile non desiderare vederlo. Tutto questa frenesia da "WALL·E" mi aveva naturalmente incuriosito e inevitabilmente lasciato insoddisfatto. Non che non mi fosse piaciuto, ma non mi aveva nemmeno sconvolto l'esistenza.
Rimasto con il tarlo del 'lo rivedrò', l'occasione si è ripresentata e l'ho colta al volo. Ho molto rivalutato questo film d'animazione e, anche se non è amore incondizionato come per altri film animati ("Aladdin", "La Sirenetta", "La Bella e la Bestia"), posso sinceramente dire che è un bellissimo esempio di cinema fatto con il computer.
Le idee, come spesso accade in casa Pixar, non mancano. Il robottino dal cuore d'oro (e nostalgico) che si innamora dell'irraggiungibile (e dal cuore 'green') EVE è un piacevolissima favola a tinte ecologiche in grado di risvegliare anche le coscenze più assopite riguardo il tema ambientale. Nella storia, infatti, la Terra è stata ormai abbandonata da 700 anni e gli umani, rifugiatisi nello spazio, sono ormai enormi smidollati in grado di rapportarsi gli uni agli altri solo attraverso la tecnologia. 6 anni dopo, seppure siamo ancora ancorati alla nostra gravità e possediamo una struttura ossea in grado di trasportarci, la questione della tecnologia che soppianta il rapporto con l'altro è assolutamente veritiera.
Sperando in una trama che non si verifichi essere troppo profetica, rimane comunque il fatto che "WALL·E" è un buon esempio di cinema d'animazione contemporaneo, capace di raccontare una fiaba, legarci un messaggio e incorniciare il tutto con grazia e un amore smodato per i particolari. Un film come questo, quasi muto per la maggior parte del tempo, è un prodotto che vive di immagini create ed evocate, in grado accendere ricordi e mettere in piedi una realtà tanto distante dalla nostra eppure ancora così vicina. Che cos'è, del resto, il tesoro di cianfrusaglie di WALL·E se non una macchina del tempo in grado di far sognare lui e divertire noi nonostante, in questa storia, ci sia capitato un tale futuro distopico? WALL·E e la sua compagnia sono la speranza nonché la diretta connessione con il 'noi' di oggi, ancora parzialmente in grado di guardarci negli occhi e renderci conto che siamo presenti.
Da questo punto di vista il messaggio veicolato da questa pellicola mi è molto piaciuto e, nonostante un lavoro di fiction molto spinto nel considerare il futuro della nostra specie, ho trovato molto interessante che si sia scelto un tema del genere per quello che, banalmente, viene definito un cartone animato. Evidentemente - e questo non è che un solo esempio - anche i semplici cartoni animati possono avere un'anima.
Box Office: $521,311,860
Consigli: 6 candidature all'Oscar e una statuetta vinta come Miglior film d'animazione. Una bella storia, un protagonista assolutamente adorabile e un risultato finale molto, molto carino.
Parola chiave: Pianta.

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Bengi

giovedì 20 marzo 2014

Film 684 - La bella e la bestia

Erika insisteva e la 3 regalava l'ingresso: potevamo mancare?

Film 684: "La bella e la bestia" (2014) di Christophe Gans
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Erika, Luigi
Pensieri: "La belle et la bête" non sarebbe neanche malaccio se fosse anche dotato di una trama. Così, come accessorio alle certamente belle e curate immagini che la produzione franco-tedesca è riuscita a mettere insieme.
Il film parte male fin da subito: colpita da disgrazia e pubblica derisione, la famiglia di Belle si rifugia in campagna per sparire dalla circolazione. Nell'amenità campastre Belle è l'unica a sentirsi parte integrante del contesto e lavora come una pazza per assomigliare tantissimo a Cenerentola, con cui condivide un contesto familiare altrettanto insopportabile. Quando, per un nano secondo di fortuna, il padre crede di essere riuscito a recuperare le sue ricchezze, i suoi figli sentono nuovamente scorrere in loro il fervore aristocratico e preparano una lista di cose assolutamente necessarie per il ritorno in città in grande stile. Cosa chiederà Belle al padre, unica tra tutti i sei figli? Una rosa. E già qui...
Ma poi la storia prosegue peggiorando. Il padre, per un successione di eventi, si perde nella foresta e si ritrova nel castello (della Bestia). Il castello lo accoglie con cibo e ristoro, oltre che con esattamente tutte le voci della sua lista di oggetti da comprare per i figli... tranne cosa? La rosa. (ma va?)
Lasciando il castello il padre se ne ricorderà e cercherà tra il roseto del castello, scegliendo quella per la figlia preferita: la Bestia si incavola nera, fa il suo ingresso in scena, e spiega con un ragionamento che non fa una piega, che, dopo tutto il ben di dio che l'uomo gli aveva già portato via, ora osa prendersi perfino la cosa più cara (nella fattispecie la rosa)? Sacrilegio. Blasfemia. La rosa no.
Il risultato sarà la maledizione sulla famiglia di Belle: una vita in cambio di una rosa.
E qui mi fermo con lo spoiler (il tutto si succede con estrema, superflua, lentezza). E pongo la più grande delle mie domande: perché la rosa ha questo valore iconico-simbolico se poi all'interno della trama non la si citerà praticamente più? Scordatevi la storia Disney, infatti, qui nessun petalo cadente scandise lo scorrere del tempo. E allora? Non c'è risposta.
La pellicola, invece, prosegue con una lentezza da Calende greche e, per arrivare in fondo, lo spettatore dovrà subirsi innumerevoli sproloqui della voce fuori campo, sospiri di paura, terrore, amore, tristezza, ecc e poi ancora cambi d'abito sfarzosi, balli in saloni fuoti, flashback e quel pizzico di magia che rende tutto l'assurdo che viene raccontato assolutamente plausibile.
Insomma, questo "La bella e la bestia" moderno presenta due macroaspetti evidenti: da un lato la necessità di dimostrare che anche una produzione europea (non ingelse) può investire moltissimi euro e riuscire nell'impresa di lanciare un prodotto internazionale raffinato e molto curato esteticamente, carico di un'opulenza che ferisce l'occhio ed effetti speciali che interagiscono con protagonisti anche capaci (Vincent Cassel, Léa Seydoux). Dall'altra, però, commette l'errore di fallire sul timing. I tempi non sono da cinema commerciale: tutto troppo lungo, troppo lasciato all'immaginazione dello spettatore. Manca mordente, pathos, vivacità, interesse per i personaggi. E non è poco.
In definitiva, anche se ho molto apprezzato che si sia cercata una rappresentazione estetica molto personale, il grande problema dell'assenza di una trama capace di accompagnare i 112 minuti di pellicola non può essere messo da parte. Bello da vedere, ma non c'è nulla, di fatto, da seguire.
Box Office: $26,951,840 (ad oggi)
Consigli: E' una fiaba - anche se il finale è un pelo più violento di quanto non mi sarei aspettato - e, tra l'altro, anche abbastanza stiracchiata. Lungo e senza colpi di scena. Valgono le belle immagini e rimane impresso l'esubero di pelo della Bestia. Comunque Disney batte questo film 10 a 0.
Parola chiave: Cervo.


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Bengi

martedì 9 luglio 2013

Film 564 - Hercules

Un cartone animato, precisamente il 35esimo della lista Walt Disney Animated Classics.

Film 564: "Hercules" (1997) di Ron Clements, John Musker
Visto: dal computer di Marco
Lingua: italiano
Compagnia: Marco (Mi)
Pensieri: Non ricordavo praticamente nulla di questo film, le mie reminescenze risalivano all'uscita del film nelle sale (1997), ovvero quando avevo 10 anni, quindi si può dire che fossi vagamente confuso riguardo la trama. Infatti mi pareva tutt'altra avventura.
Uno dei grandi pregi di questo cartoon è certamente il buon ritmo della narrazione, spesso aiutata da stacchetti musicali (più che altro quelli delle 5 muse, anche se inappropriatamente declinate in salsa gospel) e una serie di scene d'azione ben realizzate (come il training per diventare un eroe). In effetti non mi so ben spiegare il perchè di una certa defezione da parte del pubblico in sala che non ha particolarmente premiato questa pellicola (il box office mondiale è a quota $252,712,101), nonostante i predecessori "Il gobbo di Notre Dame" ('96) e "Pocahontas" ('95) avessero entrambi superato i 300milioni di dollari di incasso; eppure il successo di "Hercules" c'è, ma solo a metà e, di fatto, è il primo di una serie di mezzi flop - rispetto alle aspettative - o veri e propri buchi nell'acqua della macchina da guerra Disney. Da allora, va detto, i successi della casa di produzione sono stati altalenanti in proporzione al plebiscito di consensi e premi raccolti da pellicole come "La sirenetta", "Il re leone", "Aladdin", "La bella e la bestia" (2 Oscar per ogni pellicola, tanto per gradire).
Comunque questo film andrebbe, a mio avviso, un attimo riconsiderato. E' divertente, spassoso e piacevole, con una particolare ricerca estetica molto spiccata nel disegno e una coloratissima rappresentazione simil-zucchero filato dell'Olimpo veramente affascinante. I personaggi principali sono spassosi e Meg (in Italia doppiata da Veronica Pivetti) è rappresentata in maniera veramente sensuale e, di fatto, la trama ha molto a che spartire con le precedenti produzioni made in Disney: la posizione sociale di Hercules (da noi doppiato da Raoul Bova, quando canta invece la voce è di Alex Baroni) è la più alta possibile, ma un personaggio a lui vicino - geloso e desideroso del potere - approfitta della sua giovanissima età per tentare di farlo fuori. Verrà adottato da due personaggi che gli permetteranno di cominciare il suo percorso di formazione fino all'età adulta, momento in cui abbraccerà le sue responsabilità per tentare il cammino della riconquista del suo regno. Insomma, l'eco de "Il re leone" - solo per fare un esempio - mi sembra molto forte. A maggior ragione non mi spiego il perché della defiance del meccanismo porta soldi.
In ogni caso, la storia di Ercole funziona e intrattiene a dovere, è un bel cartone animato certamente superiore a tanti altri che lo hanno succeduto. Ho molto gradito questo ripasso!
Film 564 - Hercules
Film 2196 - Hercules

Consigli: Divertente e spensierato, coloratissimo e con una vena gospel che, seppure non c'entri granché, incornicia bene questa pellicola della Disney. Da vedere con gli amici o anche da soli (per un bel momento infanzia-nostalgia). Piacevole.
Parola chiave: Titani.

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Bengi

giovedì 25 agosto 2011

Film 292 - Beastly

Leggerezza estiva per un preserata in solitudine.


Film 292: "Beastly" (2011) di Daniel Barnz
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Anche se speravo che la 3 lo mettesse tra i film in promozione gratis (speranza vana), sono riuscito comunque ad evitare di buttare i miei soldi per questa pellicola grazie allo streaming.
In effetti mi incuriosiva sopratutto la performance 'singola' della Olsen, qui spaiata della gemella e in curiosissima veste gotica. Sinceramente? Ho visto di molto (!) peggio.
Il film in generale è scontato, perfino troppo facile definirlo brutto, perchè si incornicia perfettamente in quella categoria filmica di teen-movie da cui non ci si può che aspettare esattamente ciò che troviamo qui. Quindi nessuno si stupisce per la banalità dei temi, dei dialoghi e per un certo piattume recitativo che corrisponde più che altro ad un 'portare a casa la pagnotta'.
Protagonisti patinati (Alex Pettyfer, Vanessa Hudgens, Mary-Kate Olsen, Neil Patrick Harris), trama scontata, storia d'amore così struggente e così adolescenziale: tutto si inserisce magnificamente nell'universo della commediola per giovani al cinema con gli amici. Non lo eleva nemmeno l'escamotage di svecchiare la favola de "La bella e la bestia", qui pretesto e aggancio per una finta introspezione del bellone Kyle/Pettyfer. Deboluccio...
Consigli: Per una serata senza pensieri, magari con amici, magari come sottofondo.
Parola chiave: Aspetto esteriore/interiore.

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Bengi

mercoledì 16 marzo 2011

Film 231 - La bella e la bestia

Cena del martedì + film. Questa volta ritorno ai classici!


Film 231: "La bella e la bestia" (1991) di Gary Trousdale, Kirk Wise
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Marco C, Andrea, Andrea Puffo, Titti
Pensieri: Bello e cult, magico e incantevole. Nel 20esimo anniversario della realizzazione di questo piccolo capolavoro Disney (casualmente, sia chiaro), per la cena del martedì siamo riusciti ad essere tutti d'accordo su cosa vedere solo alla vista del dvd di questo film.
La versione restaurata non è male, anche se talvolta il colore è un po' troppo acceso (vedi le nuvole rosate su cielo al tramonto giallo... Leggermente zuccheroso e fastidioso alla vista). Ma l'immagine è nitida ed effettivamente molto migliorata.
Disegni bellissimi, primi approcci agli effetti speciali con il computer integrati bene, canzoni (con noi a cantarci sopra in sottofondo) evergreen rovinate solo dalla versione italiana della "Beauty and the Beast" interpretata da Gino Paoli & figlia per l'Italia e in originale dalla Dion (che si sa, hanno voci così simili...), personaggi azzeccatissimi (tutti gli oggetti del castello sono mitici!).
Il papà (lagnone) di Belle è uguale al padre di Jasmine in "Aladdin"; Mrs. Potts nella versione originale è doppiata da Angela Lansbury; questa pellicola è considerata, per ordine d'uscita, il 30esimo classico della tradizione disneyana; 2 Oscar vinti e, unico film d'animazione nella storia -prima che, due anni fa, cambiasse il regolamento e aumentassero le nomination da 5 a 10 film in gara - nomination come Miglior Film all'edizione '92 degli Oscar (vinse "Il silenzio degli innocenti"). All'epoca la categoria Miglior Film d'animazione ancora non esisteva (è stata introdotta nel 2001); nel mondo l'incasso de "La bella e la bestia" è stato di $378,300,000: se si considera che parliamo di vent'anni fa, il box office è davvero ragguardevole!
Grandissimo film, insomma, che non stento a definire un'opera d'arte moderna. Davvero bellisimo.

Film 231 - La bella e la bestia
Film 1332 - La bella e la bestia
Film 1629 - Beauty and the Beast
Consigli: L'impatto visivo del numero musicale di "Stia con noi" lascia a bocca aperta. Il salone dorato illuminato durante il ballo tra i due innamorati è davvero da favola. Canzoni bellissime. Che si può volere di più? Per tornare bambini è il film ideale.
Parola chiave: Rosa.


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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 25 gennaio 2010

Film 65 - La principessa e il ranocchio

Pare sia tornato un classico del cinema, un genere costruito da un uomo che ha reso immagini le storie più favolose (attenzione al termine!) che esistono! Niente e nessuno poteva tenermi lontano da questo film! Let the magic begin...!


Film 65: "La principessa e il ranocchio" (2009) di Ron Clements, John Musker
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Sia ben chiaro da subito: mi ha deluso. Non è il classico Disney a cui un tempo eravamo abituati, si è solo tornati al disegno manuale tralasciando, finalmente per una volta!, il digitale per un film d'animazione.
Quindi, perchè mai mi avrà deluso questo film? Non che sia brutto, per carità, è stato piacevole e i personaggi secondari, come al solito sono decisamente più spassosi dei protagonisti, ma manca decisamente la fiaba. Si sa, i film della Disney (quelli belli di una volta) raccontano delle storie magiche, ricche di fantasia e belle speranze, buoni intenti e un vissero felici e contenti che, tutto insieme, lasciano quel sorrisetto sulle labbra da 'lo sapevo però vederlo è sempre bello'. Mentre qui, in questa pellicola influenzata dai nostri tempi, si strizza più l'occhio ai teen che non ai baby e agli adulti non resta che guardare ripensando a quanto fosse bello "La Bella e la Bestia" o "La Sirenetta" o anchora "Aladdin"... Alla fine di "La principessa e il ranocchio" ti domandi quale dovrebbe essere la fiaba! Forse il sogno di Tiana di aprire un ristorante?! No ma dico, stiamo scherzando!? E che cavolo di sogno sarebbe?! E poi il principe... Ma che principe è? Alcolizzato? Drogato? Amico di Henry d'Inghilterra?! Non ci siamo proprio, mi spiace.
Poi, per carità, io non produco film, ma se il target era quello giovanile e si è scelto di optare per qualcosa di meno bambinesco, allora non so se si è fatta la scelta giusta. Perchè oltre a mancare la magia e l'effetto sdolcinato da fiaba che piace sempre, manca anche una certa ispirazione solita dei migliori capolavori Disney, che da "Pocahontas" in poi hanno preso più un senso da catena di montaggio che da produzione di film appassionata. Siamo nel 2010 e si propone al pubblico (di bambini) di ritornare al disegnato (cosa che molti di loro si erano persi), ma ci si ferma a quello, come novità. Sempre che di novità si possa parlare...
Insomma, questa principessa, che poi non è neanche tale, diciamocelo, ha di fatto queste due caratteristiche: è disegnata a mano ed è nera. I produttori Disney si saranno detti anche loro "Yes, we can", buttandosi nella mischia per approfittare del momento. Scommettiamo che appena passerà qualcosa di concreto pro coppie di fatto e/o matrimoni gay ci becchiamo il principe+principe o principessa+principessa? Forse all'alba del 2020 avremo anche la principessa trans, per il benestare di tutti. A quel punto non so che cosa tireranno fuori per portarci al cinema, però di sicuro se non si rimettono di buona lena a scrivere delle storie che siano quantomeno sufficienti, potranno anche disegnare tutto il film con i piedi, ma di sicuro non avranno centrato l'obiettivo 'grande classico d'animazione'. Biancaneve, Belle, Ariel e tutte le belle di un tempo saranno sempre regine rispetto alla povera Tiana, principessa nel titolo, ma ristoratrice di fatto. Mah... Ps. Tantissimi i numeri musicali, nessuno davvero interessante. E manca la classica canzone finale, che tutti i bambini conoscono e cantano. "I colori del vento" di Pocahontas, "La bella e la bestia" cantata da Gino Paoli, i numeri musicali stupefacenti di "Aladdin", "Baciala" e "In fondo al mar" da "La Sirenetta". Qui non c'è una musica che colpisca davvero. Il genere Disney è mutato nel tempo, ma non sono sicuro che abbia scelto l'evoluzione giusta.
Consigli: Da gustarsi i personaggi di contorno, come la lucciola Ray, il coccodrillo Louis e, soprattutto, l'amica d'infanzia di Tiana, la babolona bionda (ma anche i cartoni si fanno di botox?!) Charlotte La Bouff!
Parola chiave: Evangeline.


Ric