Attratto da protagonisti, storia e locandina, ho proposto a Marco questa pellicola di cui, però, nessuno dei due sapeva praticamente alcunché.
Film 378: "One Day" (2011) di Lone Scherfig
Visto: dal computer di di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Oltre ad un bellissimo lavoro sul poster del film, al glam suscitato dalla Hathaway (e, perchè no, anche da Sturgess che dopo il visionario "Across the Universe" ha decisamente acquistato punti, anche se poi in effetti è praticamente sparito) e ad una trama dall'input oggettivamente affascinante (due si conoscono, decidono di rimanere amici anche se sanno di essere innamorati - ma non sono pronti - e si rivedono una volta all'anno il giorno dell'anniversario del loro primo incontro), "One Day" non mi ha colpito per molto altro.
Mi aspettavo amore travolgente, passione, vita che rema contro e amore che abbatte ogni confine, personaggi capaci di intraprendere percorsi che valgano la pena di essere raccontati. Anche se, come spesso, mi ritrovo ad attendermi cose un po' lontane da quelle che saranno raccontate, credo di poter dire con serenità che per questa pellicola si potesse fare di più. Emma e Dexter si dicono tante di quelle robe sdolcinate che, a parole, parrebbe di stare in uno di quei filmetti per ragazzine alla "Dear John" o "Le pagine della nostra vita", eppure il risultato finale è piuttosto piatto e privo di grandi slanci di cuore. Manca un po' di "anima", non so se mi spiego.
Eppure, ripeto, l'input ha delle potenzialità grandissime! Raccontare 20 anni di vita di due persone passando per quell'unico giorno dell'anno in cui da sempre si incontrano parebbe dare una rosa di possibilità tanto ampia da dare alla testa. Ma lo sceneggiatore David Nicholls (in realtà anche autore del libro "Un giorno" da cui è tratto il film) si introduce alla descrizione di personaggi troppo cliché (lui conduttore di programmi tv spazzatura di grande successo, lei maestrina che vuole cambiare la vita dei suoi studenti), bloccati nella bidimensionalità della carta da cui provengono. E poi dov'è il trasporto, l'ansia, la voglia, la centralità dell'appuntamento annuale che dovrebbe percorrere i due protagonisti dalla testa ai piedi? Mi pare proprio che manchi la simbolicità di un evento che, a partire già dal titolo, dovrebbe ricoprire la centralità della narrazione. Ho avvertito troppo debolmente questo aspetto.
Ho apprezzato, invece, la come sempre grandissima Patricia Clarkson, qui nel ruolo della mamma di Dexter, un'attrice che è un piacere veder recitare per capacità e grazia. Eppure è sempre pochissimo considerata. Abbastanza bene i due 'ragazzi', anche se la Hathaway non mi è sembrata al top della forma (l'ultima interpretazione veramente interessante è stata la Regina Bianca di "Alice in Wonderland", ma attendiamo la sua Catwoman in "Il cavaliere oscuro - Il ritorno").
Insomma, il prodotto raggiunge appena la sufficienza e, bisogna dirlo, non centra e/o soddisfa appieno le aspettative. Peccato, i numeri c'erano. Al box office, comunque, il risultato non è stato pessimo: 15milioni di dollari per produrlo e $56,706,628 di incasso totale.
Consigli: La regista è la stessa di "An Education", un paio d'anni fa silenziosa sorpresa degli Oscar che aveva conquistato la critica (io non sono mai riuscito a finire di vederlo...). Vale la pena, forse, scoprire come la regista danese si confronta, qui come allora, con un'opera tratta da un romanzo per tentare un confronto o, per meglio dire, per aggiungere un pezzo del puzzle.
Parola chiave: Incontro.
Trailer
Ric
Visualizzazione post con etichetta Alice in Wonderland. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Alice in Wonderland. Mostra tutti i post
martedì 10 aprile 2012
Film 378 - One Day
Etichette:
Alice in Wonderland,
amore,
Anne Hathaway,
box office,
David Nicholls,
futuro,
Il cavaliere oscuro - Il ritorno,
incontri,
Jim Sturgess,
One Day,
Patricia Clarkson,
scelte,
tratto da un libro,
Un giorno,
vita
giovedì 3 novembre 2011
Film 322 - Jane Eyre
Un film proposto da Ale e Leo che non mi sarei mai aspettato di vedere. Anche perchè non sapevo nemmeno fosse uscito nelle sale...
Film 322: "Jane Eyre" (2011) di Cary Fukunaga
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Ale, Leo, Ferdi
Pensieri: Come mio solito non mi sono informato in alcun modo a proposito di questa pellicola. Non conoscevo la storia del libro, non sapevo (ma avevo immaginato) che esistessero altre pellicole in merito alla sfortunata storia della Signorina Eyre.
Mai film è risultato più drasticamente lontano dalle mie aspettative. Ciò non ha alcuna connotazione negativa, semplicemente nella vuota e vaga idea riguardo alle possibili strade intraprese dalla trama, non mi sarei aspettato tale risultato.
Il film, come capita spesso per i rimaneggiamenti hollywoodiani, ha un’elevata propensione alla perfezione tecnica quasi a compensare una sceneggiatura non esattamente impeccabile. Forse troppo presi a rendere fedelmente i passaggi del libro, si sono dimenticati di rappresentarne degnamente l’atmosfera. Un primo tempo quasi horror, con una fotografia da brividi, lascia a tratti persplessi a tratti estasiati dalla piega inusuale intrapresa. Ma, come accade, alla rivelazione del mistero ogni fascino è perso.
Al di là del momento cupo, comunque, tutta la solitudine - tanto menzionata nei dialoghi - della maltratta Jane non è quasi mai percepita. Sarà che il suo personaggio non è mai da solo, sarà perché la solitudine è uno stato interiore, di fatto chi guarda non può che rimanere indifferente ai sentimenti della ragazza, in virtù del fatto che sceneggiatura, regia e montaggio non sono funzionali a rendere tale stato d’animo.
Al contrario, come si diceva, l’aspetto tecnico è tenuto in gran considerazione: fotografia eccellente, bei costumi, location e scenografie perfette.
Il cast è vario. Mia Wasikowska ("I ragazzi stanno bene", "Alice in Wonderland", "L'amore che resta") è Jane. Struccata e al limite dell’anoressia, interpreta il personaggio non sempre con la profondità necessaria, ma ha un particolare momento ‘di grazia’ durante la rivelazione del suo amore per Rochester sotto l’albero, in mezzo ai campi. Poi Judi Dench, composta e pacata, perfetta padrona di casa. L’ombroso Rochester, antipatico e superstizioso, padrone di un segreto che spezzerà il cuore di Jane e lo condurrà alla rovina è interpretato da Michael Fassbender, sempre più in auge negli ultimi tempi. Personalmente non lo trovo né così affascinante né così espressivo. Infine Jamie Bell (“Billy Elliot”), buono, ma con un risvolto poco piacevole. Non è male.
Insomma, ammetto che, all’uscita dalla sala, fossi confuso a proposito di questa pellicola. Non è un’ottimo prodotto, forse nemmeno buono, ma ha qualcosa di giusto. ll confronto post visione tra amici mi ha portato a vedere in chiave positiva l’intero progetto. Aggiungo, poi, che l’aver visto “A Dangerous Method” il giorno successivo, mi ha spinto ancor di più a pensare che, dopo tutto, questo film è molto meglio di come lo avessi giudicato in principio.
Consigli: Non è un film leggero, richiede attenzione e pazienza. Lo si ama principalmente per fotografia e paesaggi che, da soli, valgono buona parte del film.
Parola chiave: Bertha.
Trailer
Ric
Film 322: "Jane Eyre" (2011) di Cary Fukunaga
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Ale, Leo, Ferdi
Pensieri: Come mio solito non mi sono informato in alcun modo a proposito di questa pellicola. Non conoscevo la storia del libro, non sapevo (ma avevo immaginato) che esistessero altre pellicole in merito alla sfortunata storia della Signorina Eyre.
Mai film è risultato più drasticamente lontano dalle mie aspettative. Ciò non ha alcuna connotazione negativa, semplicemente nella vuota e vaga idea riguardo alle possibili strade intraprese dalla trama, non mi sarei aspettato tale risultato.
Il film, come capita spesso per i rimaneggiamenti hollywoodiani, ha un’elevata propensione alla perfezione tecnica quasi a compensare una sceneggiatura non esattamente impeccabile. Forse troppo presi a rendere fedelmente i passaggi del libro, si sono dimenticati di rappresentarne degnamente l’atmosfera. Un primo tempo quasi horror, con una fotografia da brividi, lascia a tratti persplessi a tratti estasiati dalla piega inusuale intrapresa. Ma, come accade, alla rivelazione del mistero ogni fascino è perso.
Al di là del momento cupo, comunque, tutta la solitudine - tanto menzionata nei dialoghi - della maltratta Jane non è quasi mai percepita. Sarà che il suo personaggio non è mai da solo, sarà perché la solitudine è uno stato interiore, di fatto chi guarda non può che rimanere indifferente ai sentimenti della ragazza, in virtù del fatto che sceneggiatura, regia e montaggio non sono funzionali a rendere tale stato d’animo.
Al contrario, come si diceva, l’aspetto tecnico è tenuto in gran considerazione: fotografia eccellente, bei costumi, location e scenografie perfette.
Il cast è vario. Mia Wasikowska ("I ragazzi stanno bene", "Alice in Wonderland", "L'amore che resta") è Jane. Struccata e al limite dell’anoressia, interpreta il personaggio non sempre con la profondità necessaria, ma ha un particolare momento ‘di grazia’ durante la rivelazione del suo amore per Rochester sotto l’albero, in mezzo ai campi. Poi Judi Dench, composta e pacata, perfetta padrona di casa. L’ombroso Rochester, antipatico e superstizioso, padrone di un segreto che spezzerà il cuore di Jane e lo condurrà alla rovina è interpretato da Michael Fassbender, sempre più in auge negli ultimi tempi. Personalmente non lo trovo né così affascinante né così espressivo. Infine Jamie Bell (“Billy Elliot”), buono, ma con un risvolto poco piacevole. Non è male.
Insomma, ammetto che, all’uscita dalla sala, fossi confuso a proposito di questa pellicola. Non è un’ottimo prodotto, forse nemmeno buono, ma ha qualcosa di giusto. ll confronto post visione tra amici mi ha portato a vedere in chiave positiva l’intero progetto. Aggiungo, poi, che l’aver visto “A Dangerous Method” il giorno successivo, mi ha spinto ancor di più a pensare che, dopo tutto, questo film è molto meglio di come lo avessi giudicato in principio.
Consigli: Non è un film leggero, richiede attenzione e pazienza. Lo si ama principalmente per fotografia e paesaggi che, da soli, valgono buona parte del film.
Parola chiave: Bertha.
Trailer
Ric
Etichette:
A Dangerous Method,
Alice in Wonderland,
amore,
educazione,
Imogen Poots,
istitutrice,
Jamie Bell,
Jane Eyre,
Judi Dench,
matrimonio,
Mia Wasikowska,
Michael Fassbender,
solitudine,
Valentina Cervi
mercoledì 21 settembre 2011
Film 300 - Alice in Wonderland
300° film!!!

Film 300: "Alice in Wonderland" (2010) di Tim Burton
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea Puffo, Andrea, Alice
Pensieri: Non fosse che è di Tim Burton non gli avrei dato una seconda possibilità. E, in effetti, non ne valeva granché la pena.
Il film è palesemente irreale negli effetti speciali e, sinceramente, la cosa mi ha irritato. Certo, nel sogno di un mondo delle meraviglie, è plausibile che la realisticità dei suoi componenti sia il minor fattore, però l’ho trovato fastidioso.
Interessante principalmente per il ricco cast di attori (Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Anne Hathaway, Mia Wasikowska, Michael Sheen, Alan Rickman), non mi ha effettivamente colpito per alcun motivo particolare. Alice/Wasikowska sempre imbronciata, Cappellaio/Depp fastidiosamente sopra le righe, la Regina di Cuori/Bonham Carter con una giga-testa non ben definita. Si salva la Regina Bianca/Hathaway favolosamente in estasi tra vezzo e l’altro.
In definitiva è stata una seconda visione deludente e non ha certo contribuito a migliorare l’idea poco felice che avevo di questa pellicola.
Ps. 2 Oscar su 3 nomination: migliori costumi e scenografia.
Film 90 - Alice in Wonderland 3D
Film 1357 - Alice attraverso lo specchio
Consigli: Nella filmografia di Burton, questo non è tra i migliori film della sua produzione. Da vedere giusto per rispetto a un grandissimo regista.
Parola chiave: Ciciarampa.
Se ti interessa/ti è piaciuto
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

Film 300: "Alice in Wonderland" (2010) di Tim Burton
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea Puffo, Andrea, Alice
Pensieri: Non fosse che è di Tim Burton non gli avrei dato una seconda possibilità. E, in effetti, non ne valeva granché la pena.
Il film è palesemente irreale negli effetti speciali e, sinceramente, la cosa mi ha irritato. Certo, nel sogno di un mondo delle meraviglie, è plausibile che la realisticità dei suoi componenti sia il minor fattore, però l’ho trovato fastidioso.
Interessante principalmente per il ricco cast di attori (Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Anne Hathaway, Mia Wasikowska, Michael Sheen, Alan Rickman), non mi ha effettivamente colpito per alcun motivo particolare. Alice/Wasikowska sempre imbronciata, Cappellaio/Depp fastidiosamente sopra le righe, la Regina di Cuori/Bonham Carter con una giga-testa non ben definita. Si salva la Regina Bianca/Hathaway favolosamente in estasi tra vezzo e l’altro.
In definitiva è stata una seconda visione deludente e non ha certo contribuito a migliorare l’idea poco felice che avevo di questa pellicola.
Ps. 2 Oscar su 3 nomination: migliori costumi e scenografia.
Film 90 - Alice in Wonderland 3D
Film 1357 - Alice attraverso lo specchio
Consigli: Nella filmografia di Burton, questo non è tra i migliori film della sua produzione. Da vedere giusto per rispetto a un grandissimo regista.
Parola chiave: Ciciarampa.
Se ti interessa/ti è piaciuto
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
Alan Rickman,
Alice in Wonderland,
Anne Hathaway,
Frances de la Tour,
Helena Bonham Carter,
Johnny Depp,
Lewis Carroll,
Mia Wasikowska,
Michael Sheen,
oscar,
sogno,
tim burton,
tratto da un libro
martedì 1 marzo 2011
Oscar 2011: i vincitori

Anche questo 2011 ha avuto la sua cerimonia degli Oscar. Anche quest'anno ho azzeccato più della metà dei vincitori (13 e 1/2 su 24 categorie totali). Anche quest'anno ho seguito l'evento in diretta fino all'alba del 28 febbraio. Ma, a differenza degli altri anni, questa 83esima edizione ha fatto un po' pena. Da un lato la conduzione ha fallito su molti fronti, dall'altro i vincitori non hanno aggiunto nulla di che a quanto già sentito finora.
Ma andiamo con calma. Parliamo innanzitutto dei presentatori. Anne Hathaway, bellissima, è stata la vera protagonista tra i due 'host'. James Franco, al contrario, sembrava assente, quasi lì per caso. Male, di base, che non ci sia stato un vero discorso introduttivo come ogni anno, un pezzo comico-irriverente che scuota subito il pubblico. Niente risate iniziali, solo molti sorrisi (della Hathaway) e il costante sguardo perso nel vuoto di Franco. Domanda: ma dov'è che guardava sempre? Lette le sue battute (davvero molto poche), sguardo alto alla sua destra e via, perso nei suoi meandri. Non ho mai visto un conduttore meno adatto e più in prestito di lui. Almeno Anne ha cantato (bene) e sempre cercato di smuovere un po' la situazione.
Situazione che, a dire il vero, è stata piuttosto piatta. Un susseguirsi di attoroni a presentare i premi (la più bella in assoluto era Cate Blanchett) - non tutti in grado di leggere le proprie battute (Jennifer Hudson in primis) - e una moltitudine di vincitori bistrattati dalla musica di sottofondo a tagliare violentemente i loro ringraziamenti (noiosi) a persone citate in liste chilometriche (il più resistente è stato Aaron Sorkin, sfumato dalla musica, tenace nel suo lunghissimo ringraziamento imparato a memoria).
Sostanzialmente una cerimonia poco innovativa e poco autocelebrativa con idee e sketch riciclati dagli anni precedenti (sembra tradizione ormai che si apra lo show con il/i presentatore/i inseriti grazie agli effetti speciali nei film che sono in lizza). Peccato, insomma, che non si sia fatto di meglio. Pensavo che il fondo si fosse toccato l'anno scorso con la conduzione Martin-Baldwin, ma evidentemente ero in errore. Niente di paragonabile al bellissimo numero iniziale di Hugh Jackman di due anni fa [video], quando il presentatore ha saputo calcare il palco da vera star di cinema e teatro quale è.
I poveri Franco e Hathaway non hanno saputo aggiungere nulla di personale alla conduzione, forse intimiditi da un pubblico di oltre un miliardo di persone in tutto il mondo, forse schiacciati dalla pressione di dover a tutti i costi risultare freschi, giovani e innovativi come l'Academy li aveva a forza presentati in questi mesi. Il risultato finale, comunque, ha visto un calo degli ascolti piuttosto netto e una perdita in percentuale perfino nel target giovanile che i due attori avrebbero dovuto attirare per risollevare le sorti di uno spettacolo che, ormai, piace soprattutto ai veri appassionati (come me).
Per concentrarsi, invece, su cerimonia e vincitori, direi che ci sono numerose considerazioni da fare:
a) nessuna sorpresa per quanto riguarda le categorie attoriali. Ha vinto chi ci si aspettava vincesse e, a dire il vero, meritavano tutti il riconoscimento ricevuto (forse avrei preferito la Bonham Carter alla Leo, ma è questione anche di simpatia. La Leo è una grezza, non a caso ha sparato una parolaccia in diretta, e dubito che in futuro l'Oscar l'aiuterà ad accrescere la propria popolarità). Tra l'altro vincono Firth, Portman e Leo, tutti alla loro seconda nomination;
b) Christian Bale ha ringraziato cani e porci, ma, giunto il momento di ringraziare sua moglie non si è ricordato il nome, glissando con un 'thank you my love' piuttosto imbarazzante;
c) "Il Grinta" ha fatto la fine del "Tra le nuvole" dell'anno scorso: tante nomination (10 il primo, 6 il secondo) e nessun premio vinto;
d) ai classici Disney di una volta si sono ormai sostituiti i film Pixar che, oltre a vincere inesorabilmente ogni Oscar per il film d'animazione, portano a casa anche i premi per le colonne sonore o la miglior canzone. "Up" l'anno scorso, "Toy story 3 - La grande fuga" quest'anno;
e) la lunghissima e fortunatissima saga di Harry Potter anche quest'anno non porta a casa nessun premio (su 2 nomination) e, dal primo capitolo, conserva le sue 9 nomination intatte senza mai aver ricevuto un riconoscimento dall'Academy;
f) Aaron Sorkin durante il suo discorso di ringraziamento ha 'dimenticato' di accennare al fatto che Natalie Portman lo abbia aiutato durante la stesura della sceneggiatura di "The Social Network" suggerendogli aneddoti relativi alla creazione di Facebook, avvenuta proprio nel periodo in cui l'attrice frequentava la Harvard University insieme a Mark Zuckerberg;
g) pare che, durante la loro presentazione della categoria Miglior Sceneggiatura, Javier Bardem e Josh Brolin si siano scambiati un bacio sulle labbra. Il pubblico televisivo, però, non ha assistito alla scena in quanto censurata in diretta (è ormai qualche anno che i maggiori eventi televisivi americani vengono mandati in onda con qualche secondo di differita per evitare altri scandali dopo il fuori-tetta della coppia Janet Jackson-Justin Timberlake al 'Super Bowl' di qualche edizione fa. Di fatto, però, la regia degli Oscar ha ritenuto accettabile il 'fuck' della Leo, ma non un bacio tra due uomini tra l'altro dichiaratamente etero);
h) Tom Hooper, Oscar alla regia per "Il discorso del re", pellicola incentrata sulla vita di Re Giorgio VI, aveva già vinto un Emmy per la regia del film tv "Elizabeth I", basato sulla vita di un altro monarca inglese, la regina Elisabetta I;
i) "Il discorso del re" e "Inception" si spartiscono la scena di questa 83esima edizione. Con 4 Oscar a testa, sono, rispettivamente, il vincitore delle categorie più importnati uno e di quelle considerate 'tecniche' l'altro. A seguire: 3 premi a "The Social Network", 2 a "Alice in Wonderland" e "Toy story 3 - La grande fuga", 1 a "Wolfman" e "Il cigno nero".
Ora mi sembra il caso di lasciare spazio alla lista di vincitori. Ho deciso, quest'anno, di trascrivere solamente chi ha vinto eliminando dalla lista gli altri candidati. Lascio riportati, però, i simboli riguardo alla mia personale scommessa del 'chi vincerà' annuale. Ovviamente, nel caso avessi puntato su candidati che non hanno poi effettivamente vinto, non ci sarà alcun simbolo. Vi lascio con la legenda e, di seguito, la lista dei vincitori.
* (vincerà) = 1 punto;
§ (vorrei vincesse) = 1/2 punto;
*§ = 1 punto.
83rd Annual Academy Awards
Best Motion Picture of the Year
Il discorso del re (2010): Iain Canning, Emile Sherman, Gareth Unwin
Best Performance by an Actor in a Leading Role
*§ Colin Firth for Il discorso del re (2010)
Best Performance by an Actress in a Leading Role
*§ Natalie Portman for Il cigno nero (2010)
Best Performance by an Actor in a Supporting Role
*§ Christian Bale for The Fighter (2010)
Best Performance by an Actress in a Supporting Role
* Melissa Leo for The Fighter (2010)
Best Achievement in Directing
Tom Hooper for Il discorso del re (2010)
Best Writing, Screenplay Written Directly for the Screen
Il discorso del re (2010): David Seidler
Best Writing, Screenplay Based on Material Previously Produced or Published
* The Social Network(2010): Aaron Sorkin
Best Animated Feature Film of the Year
* Toy story 3 - La grande fuga (2010): Lee Unkrich
Best Foreign Language Film of the Year
* In un mondo migliore (2010): Susanne Bier (Denmark)
Best Achievement in Cinematography
Inception (2010): Wally Pfister
Best Achievement in Editing
The Social Network (2010): Kirk Baxter, Angus Wall
Best Achievement in Art Direction
* Alice in Wonderland (2010): Robert Stromberg, Karen O'Hara
Best Achievement in Costume Design
* Alice in Wonderland (2010): Colleen Atwood
Best Achievement in Makeup
* Wolfman (2010): Rick Baker, Dave Elsey
Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Score
* The Social Network (2010): Trent Reznor, Atticus Ross
Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Song
Toy story 3 - La grande fuga (2010): Randy Newman("We Belong Together")
Best Achievement in Sound Mixing
§ Inception (2010): Lora Hirschberg, Gary Rizzo, Ed Novick
Best Achievement in Sound Editing
* Inception (2010): Richard King
Best Achievement in Visual Effects
* Inception (2010): Chris Corbould, Andrew Lockley, Pete Bebb, Paul J. Franklin
Best Documentary, Features
Inside Job (2010): Charles Ferguson, Audrey Marrs
Best Documentary, Short Subjects
Strangers No More (2010): Karen Goodman, Kirk Simon
Best Short Film, Animated
The Lost Thing (2010): Shaun Tan, Andrew Ruhemann
Best Short Film, Live Action
God of Love (2010): Luke Matheny
Termino lasciando anche il link ai Razzie della stagione 2010. Sono stati decretati, infatti, il 26 febbraio i 'vincitori' del peggio che abbiamo visto l'anno scorso al cinema. I due titoli 'trionfatori' sono "L'ultimo dominatore dell'aria" (peggior film, regia, sceneggiatura) e "Sex and the City 2" (peggiori attrici, sequel).
Ric
Etichette:
Alice in Wonderland,
Anne Hathaway,
Christian Bale,
Colin Firth,
Il discorso del re,
Inception,
James Franco,
Melissa Leo,
natalie portman,
oscar,
Sex and the City 2,
The Social Network,
Wolfman
martedì 9 novembre 2010
9 novembre 2009 - 9 novembre 2010: 1° compleanno!

Chi mai avrebbe creduto sarei riuscito davvero ad arrivare in fondo al mio fioretto di un film (e rispettiva recensione) al giorno?
Il 9 novembre 2009, punto dal prurito di confrontarmi con una sfida, ho accolto il messaggio del film "Julie & Julia" e ho inaugurato questo blog, dubbioso su quanto avrei mai potuto resistere. E, invece, ecco il primo traguardo: un anno e 181 recensioni di film visti.
No, ovviamente non sono gli sperati 365, dedicarmi ad una tale missione, ho capito, avrebbe finito per compromettere la mia vita. Cosa ne sarebbe stato del lavoro, delle mie altre passioni, della vita sociale? Scrivere, del resto, fino ad un anno fa faceva relativamente parte della mia vita.
Oggi, al contrario, è il mio quotidiano. Posso dirmi pienamente soddisfatto del lavoro fin qui svolto: ho visto una miriade di film diversissimi tra loro, alcuni li ho amati, altri non li ho potuti soffrire. Alcuni sono state vere scoperte, altri hanno fatto da sfondo alla compagnia di tantissime persone diverse. Meglio di così non potevo chiedere, direi.
E' d'obbligo, ovviamente, ringraziare chi, fino ad ora, ha creduto di più in me e in questo progetto, sicuramente per molti noioso e inutile, ma per cui ho donato, effettivamente, un pezzo di me stesso. Quindi saltate questa parte se ritenete di non comparire nei brevi ringraziamenti. Thank you to:
- Gloria e Claudia che in tutti questi anni mi hanno sempre spronato e incoraggiato a concretizzare il mio amore per il cinema;
- Ale The Body che ha condiviso con me tantissime ore di fronte alle più disparate pellicole senza mai pensare che fossi totalmente scemo;
- Ilaria che non importa in quale parte del mondo sia, trova sempre il tempo di lasciare qualche commento;
- Andrea che, oltre ad essere il più bravo dei disegnatori, è un fedelissimo compagno di divano ai nostri ritrovi; Marco, che si lascia sempre consigliare e che mi allarga sempre gli orizzonti; Andrea Puffo per aprirci quasi quotidianamente le porte di casa sua ospitando le serate cinematografiche che tanto ci appassionano;
- papà e mamma che mi chiedono sempre di mandare i link delle recensioni;
- Paolo P. e i ragazzi del blog di Goldmine che mi danno la possibilità di dire come la penso sugli argomenti che mi appassionano;
- Livia che è la mia miglior commentatrice, attenta e puntuale, sempre pronta a lasciare la sua opinione nero su bianco;
- Licia, Elisa & Girolamo con cui ho girato tanti corti che mi hanno aiutato a rendermi conto, nel piccolo delle nostre esperienze, di come ci si senta a stare dietro o davanti ad una telecamera, giudicati da chi ti guarda e non ti conosce;
- Marco che, anche se sta a Milano e ha la stessa vita mondana di Paris Hilton, qualche secondo per leggere le mie stronzate lo trova, non dico sempre, ma quantomeno spesso;
- Fabio(z) che si legge sempre tutti i miei post e si scarica pure i film(!);
- Bea, con cui ho fatto il primo esperimento di video blog;
- e poi tutti coloro con i quali sono stato al cinema, che mi hanno accompagnato agli eventi, che sono stati miei compagni di divano, sedia, poltrona o bracciolo davanti ad uno dei tantissimi film citati in questo blog.
Insomma, per tirare un po' le somme del discorso, sono stracontento di essermi goduto quel migliaio di ore di pellicole, di aver scritto 189 post (uno ogni 2 giorni circa), di aver ricevuto oltre 16.200 visite, di aver raccolto un totale di 335 commenti - con l'ottima media di 2 commenti a recensione - (il podio dei film più commentati è così composto: 3° "Harry Potter e il principe mezzosangue" e "Sex and the City 2" con 9 commenti; 2° "Alice in Wonderland" con 10 commenti; 1° "2012" con 11 commenti!) e, se è successo, di avervi in qualche modo aiutato nella scelta di un qualsiasi film.
Ovviamente non ho la minima intenzione di lasciare questo spazio a sé stesso, bensì di continuare a curarlo, non solo perchè la scrittura è diventata terapeutica, nella speranza di continuare lo scambio di opinioni, consigli ed idee con sempre maggiore successo. Per quanto mi riguarda è già un traguardo essere giunto fin qui. Il resto vedremo come andrà.
Ric
Etichette:
2012,
Alice in Wonderland,
anniversario,
compleanno,
Goldmine,
harry potter e il principe mezzosangue,
hollywoodciak.com,
julie and julia,
ringraziamenti,
Sex and the City 2
domenica 7 novembre 2010
Film 167 - Mordimi
Consigliatomi da Livia, ho approfittato di qualche momento libero costretto in casa (dal mal di gola) per farmi due risate.

Film 167: "Mordimi" (2010) di Jason Friedberg, Aaron Seltzer
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Parodia molto leggera della famosa saga di vampiri, questo "Twilight" di chi non ama "Twilight" è un ottimo modo per poter dire di odiare i film del genere deriso ritrovandosi però a visionare la copia carbone in salsa comico-demenziale del film che appunto non si sopporta.
Come si fa a ridere delle gag senza aver visto o avere quantomeno presente l'originale? Sono situazioni incomprensibili per chi non abbia un'infarinatura del genere vampiro più famoso degli ultimi anni. Non sono certo le situazioni di margine (molto margine) a dare spunto al film o linfa, sono semplicemente rapidi siparietti destinati ad un'unica apparizione (Gaga in primis).
Non vale la pena di vederlo in sala e pagare il biglietto, ma ammetto che due risatine me le sono fatte molto serenamente. Interessante, poi, la scelta di usufruire del flashback per narrare la storia fino al ricongiungersi della narrazione con la scena iniziale. Non è scelta consueta per il genere della parodia quello di usufruire di meccanismi narrativi complessi e non semplicemente funzionali alla rappresentazione della situazione divertente.
In definitiva è godibile. Nulla più.
Consigli: Come mi era stato fatto notare, effettivamente la protagonista che impersona la Becca di questo film (Jenn Proske. Nell'originale è Kristen Stewart) è espressivamente parlando molto simile a quella di "Twilight". E' molto divertente fare i paragoni pensando che, nel caso dell'originale, le facce da lessa sono considerate interpretazioni degli stati d'animo di una persona che soffre per amore. Mah...
Parola chiave: "Twilight"
Ric

Film 167: "Mordimi" (2010) di Jason Friedberg, Aaron Seltzer
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Parodia molto leggera della famosa saga di vampiri, questo "Twilight" di chi non ama "Twilight" è un ottimo modo per poter dire di odiare i film del genere deriso ritrovandosi però a visionare la copia carbone in salsa comico-demenziale del film che appunto non si sopporta.
Come si fa a ridere delle gag senza aver visto o avere quantomeno presente l'originale? Sono situazioni incomprensibili per chi non abbia un'infarinatura del genere vampiro più famoso degli ultimi anni. Non sono certo le situazioni di margine (molto margine) a dare spunto al film o linfa, sono semplicemente rapidi siparietti destinati ad un'unica apparizione (Gaga in primis).
Non vale la pena di vederlo in sala e pagare il biglietto, ma ammetto che due risatine me le sono fatte molto serenamente. Interessante, poi, la scelta di usufruire del flashback per narrare la storia fino al ricongiungersi della narrazione con la scena iniziale. Non è scelta consueta per il genere della parodia quello di usufruire di meccanismi narrativi complessi e non semplicemente funzionali alla rappresentazione della situazione divertente.
In definitiva è godibile. Nulla più.
Consigli: Come mi era stato fatto notare, effettivamente la protagonista che impersona la Becca di questo film (Jenn Proske. Nell'originale è Kristen Stewart) è espressivamente parlando molto simile a quella di "Twilight". E' molto divertente fare i paragoni pensando che, nel caso dell'originale, le facce da lessa sono considerate interpretazioni degli stati d'animo di una persona che soffre per amore. Mah...
Parola chiave: "Twilight"
Ric
Etichette:
Alice in Wonderland,
amore,
commedia,
gag,
Jenn Proske,
Kristen Stewart,
Lady Gaga,
Mordimi,
parodia,
saghe,
sangue,
twilight,
uomo lupo,
vampiri
giovedì 18 marzo 2010
Film 90 - Alice in Wonderland 3D
Non si poteva aspettare oltre, avendo rimandato dal giorno di uscita al giorno della festa della donna! E, per festeggiare a modo, io e Ale ci siamo circondati di magnifiche signorine!

Film 90: "Alice in Wonderland" (2010) di Tim Burton
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Ale, Fra, Federica, Licia, Mimma, Alessandra
Pensieri: "Ciao, sono Tim Burton e vorrei fare un film fighissimo su 'Alice nel paese delle meraviglie'! Svecchiamo un po' la favola Disney e ridiamo forma a questa bellissima storia! Che ne dite? Ci state? Sì? Bene, vado dalla Disney a chiedere se ci finanziano".
Qui, ovviamente, ci vorrebbero milioni di puntini di sospensione, ma mi limiterò a commentare acido: Tim, ma che cavolo fai?!?! La Disney?!?! Ripeto: LA DISNEY?!?! Se ci sono due cose che si oppongono sono il solito gotic-style di Burton e la tradizionale magia da fairytale della casa di produzione di Topolino e amici. Io non so che cavolo credevano di fare insieme, ma sono sicuro che il risultato finale di questo stranissimo "Alice in Wonderland" non è decisamente all'altezza delle mie aspettative. Burton è Burton e non si tocca, ma non sono d'accordo nel consacrare questo compromesso di intenti quale film da vedere assolutamente. A) Perchè la storia non mi è piaciuta poi tanto, probabilmente perchè mi aspettavo di 'rivedere' l'Alice cartone della mia infanzia B) perchè il 3D per questo film è inutile C) perchè Alice stessa non mi è piaciuta. Mia Wasikowska che (per Licia) prima di questo film era apparsa in "Defiance - I giorni del coraggio", "Amelia" e "Rogue" (e sto citando i più famosi...) ha un'espressività un po' monotona, sempre imbronciata e da malaticcia, coltivatrice di un'occhiaia che avanza e priva di guizzi recitativi evidenziabili. In poche parole non mi è piaciuta.
Il mondo del paese delle meraviglie, invece, l'ho trovato strano. Bello, sì, fantasioso e ricco di creatività, ma (sempre nel cartone) lo ricordavo più ostile (sia fisicamente che verbalmente), più antipatico e maligno. E mi ha sorpreso che proprio Burton non abbia sfruttato una potenziale scenografia così perfetta per uno dei suoi film!
Depp, poi, ha un ruolo relativamente presente. Nel senso che, trovandomelo più o meno su tutte le locandine, pensavo gli fosse stato dedicato più spazio rispetto al cartone animato. I suoi compagni (topo e lepre) sono strambi, sì, ma niente di così eccezionale. E poi il topo sembra femmina... Comunque l'unica battuta simpatica è proprio quella del leprotto che scopre di avere il cucchiaio in mano.
Mi sono piaciuti: A) Le musiche sempre perfette di Danny Elfman, che sa combinare le immagini di Burton con i suoni più adatti a rappresentarle! B) Il cast in generale, Anne Hathaway davanti a tutti, anche se quelle labbra nere abnormi e le sopracciglia non in tinta con il platino-Barbie dei capelli mi hanno fatto un po' impressione. In ogni caso ho trovato la sua interpretazione della Regina Bianca davvero divertente, con quelle mosse da vera diva che quando si muove lo fa per il suo pubblico. Top! C) La caduta di Alice giù per il buco sotto l'albero. Davvero intrigante volare con lei lungo quel corridoio verticale ripieno di oggetti e mobili! L'unica scena per cui il 3D abbia un minimo senso.
In definitiva il mio parere su questa pellicola non è negativo (estrapolandola dal contesto), ma se ripenso alle mie aspettative, devo dire che non ci siamo minimamente. Peccato, credevo sarebbe stato il film del 2010... 'Il mistero di Sleepy Hollow" non si batte!
Film 300 - Alice in Wonderland
Film 1357 - Alice attraverso lo specchio
Consigli: Non aspettatevi il cartone della Disney, non siamo allo stesso livello!
Parola chiave: Tu non sei Alice!
Se ti interessa/ti è piaciuto
#HollywoodCiak
Bengi

Film 90: "Alice in Wonderland" (2010) di Tim Burton
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Ale, Fra, Federica, Licia, Mimma, Alessandra
Pensieri: "Ciao, sono Tim Burton e vorrei fare un film fighissimo su 'Alice nel paese delle meraviglie'! Svecchiamo un po' la favola Disney e ridiamo forma a questa bellissima storia! Che ne dite? Ci state? Sì? Bene, vado dalla Disney a chiedere se ci finanziano".
Qui, ovviamente, ci vorrebbero milioni di puntini di sospensione, ma mi limiterò a commentare acido: Tim, ma che cavolo fai?!?! La Disney?!?! Ripeto: LA DISNEY?!?! Se ci sono due cose che si oppongono sono il solito gotic-style di Burton e la tradizionale magia da fairytale della casa di produzione di Topolino e amici. Io non so che cavolo credevano di fare insieme, ma sono sicuro che il risultato finale di questo stranissimo "Alice in Wonderland" non è decisamente all'altezza delle mie aspettative. Burton è Burton e non si tocca, ma non sono d'accordo nel consacrare questo compromesso di intenti quale film da vedere assolutamente. A) Perchè la storia non mi è piaciuta poi tanto, probabilmente perchè mi aspettavo di 'rivedere' l'Alice cartone della mia infanzia B) perchè il 3D per questo film è inutile C) perchè Alice stessa non mi è piaciuta. Mia Wasikowska che (per Licia) prima di questo film era apparsa in "Defiance - I giorni del coraggio", "Amelia" e "Rogue" (e sto citando i più famosi...) ha un'espressività un po' monotona, sempre imbronciata e da malaticcia, coltivatrice di un'occhiaia che avanza e priva di guizzi recitativi evidenziabili. In poche parole non mi è piaciuta.
Il mondo del paese delle meraviglie, invece, l'ho trovato strano. Bello, sì, fantasioso e ricco di creatività, ma (sempre nel cartone) lo ricordavo più ostile (sia fisicamente che verbalmente), più antipatico e maligno. E mi ha sorpreso che proprio Burton non abbia sfruttato una potenziale scenografia così perfetta per uno dei suoi film!
Depp, poi, ha un ruolo relativamente presente. Nel senso che, trovandomelo più o meno su tutte le locandine, pensavo gli fosse stato dedicato più spazio rispetto al cartone animato. I suoi compagni (topo e lepre) sono strambi, sì, ma niente di così eccezionale. E poi il topo sembra femmina... Comunque l'unica battuta simpatica è proprio quella del leprotto che scopre di avere il cucchiaio in mano.
Mi sono piaciuti: A) Le musiche sempre perfette di Danny Elfman, che sa combinare le immagini di Burton con i suoni più adatti a rappresentarle! B) Il cast in generale, Anne Hathaway davanti a tutti, anche se quelle labbra nere abnormi e le sopracciglia non in tinta con il platino-Barbie dei capelli mi hanno fatto un po' impressione. In ogni caso ho trovato la sua interpretazione della Regina Bianca davvero divertente, con quelle mosse da vera diva che quando si muove lo fa per il suo pubblico. Top! C) La caduta di Alice giù per il buco sotto l'albero. Davvero intrigante volare con lei lungo quel corridoio verticale ripieno di oggetti e mobili! L'unica scena per cui il 3D abbia un minimo senso.
In definitiva il mio parere su questa pellicola non è negativo (estrapolandola dal contesto), ma se ripenso alle mie aspettative, devo dire che non ci siamo minimamente. Peccato, credevo sarebbe stato il film del 2010... 'Il mistero di Sleepy Hollow" non si batte!
Film 300 - Alice in Wonderland
Film 1357 - Alice attraverso lo specchio
Consigli: Non aspettatevi il cartone della Disney, non siamo allo stesso livello!
Parola chiave: Tu non sei Alice!
Se ti interessa/ti è piaciuto
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
Alice in Wonderland,
Amelia,
Anne Hathaway,
bianconiglio,
brucaliffo,
classico Disney,
Danny Elfman,
Helena Bonham Carter,
Il mistero di Sleepy Hollow,
Mia Wasikowska,
regina bianca,
regina di cuori,
tim burton
giovedì 4 marzo 2010
Film 85 - Genitori & figli. Agitare bene prima dell'uso
Il cinema con i biglietti gratis mi aveva già tradito con Muccino e il suo orrendo film. Avendone avuti ancora, temevo seriamente per cosa mi sarei dovuto subire questa volta. C'è mancato poco che li buttassi via (davano "Scusa ma ti voglio sposare")...

Film 85: "Genitori & figli. Agitare bene prima dell'uso" (2010) di Giovanni Veronesi
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Licia, Mimma
Pensieri: Ma partiamo pure dal titolo: OSCENO. Cosa vorrebbe significare? La conflittualità vista e rivista tra generazioni opposte nel momento di maggior ribellione dell'essere umano? Se il tentativo era provare con un titolo nuovo per evitare che si sgamasse subito la totale assenza di altre novità in questa pellicola, la prova si potrebbe quasi dire riuscita. Ovviamente se tralasciamo la totale mancanza di senso.
Poi analizziamo il target. Ho pensato: Margherita Buy, Silvio Orlando, Michele Placido, Luciana Littizzetto, Elena Sofia Ricci... Non può essere un film per bambini. Sbagliato, perchè al cinema ti ritrovi una locandina allucinante per quanto è brutta - vedi sopra - con in bella vista un iPhone che richiama subito l'occhio del giovane-tecnologico (ossia tutti i giovani, ormai). E, peggio di tutto il resto, la pubblicità in radio che inizia così: 'Vuoi divorziare dai tuoi genitori?'. Ora io mi domando: ma che cazzo di messaggio è? Cioè, per carità, pure io non li sopportavo i miei nel luuuuuuuuuuunghissimo periodo tra i 14 e i 18anni, però non è che non li volessi più vedere. Ma sarà un messaggio da passare a uno di 15 anni che non capisce niente con tutto il pus che c'ha nel cervello?? Secondo me è un'orrenda trovata di marketing.
Comunque, a parte questo, il film è SICURAMENTE per adolescenti. Non c'è alcuna pretesa di analisi psicologica, ma solo il punto di vista di una ragazzina con l'ormone a mille che vuole perdere la verginità a tutti i costi e, quando ci riesce, cade nel cliché del 'oh mio dio magari sono incinta'. Altro messaggio molto positivo per le neomamme 16enni.
Altra cosa sicura del film è che si può perdere. No, non parlo della trama, ma del film stesso! Non c'è bisogno di regalare 8 euro a Veronesi, piuttosto investiteli - lo dico così, a scatola chiusa perchè ancora non l'ho visto - in "Alice in Wonderland"! Non si ride quasi, è molto volgare e non aggiunge niente al bagaglio culturale di nessuno.
Ps. Cameo di Gianna Nannini.
Pps. Piera Degli Esposti è la nonna più trans che io abbia mai visto!
Consigli: E' in questi casi che un bel blockbuster fa la differenza! Se proprio devi guardare una scemata, almeno che intrattenga...
Parola chiave: Banalità?
Ric

Film 85: "Genitori & figli. Agitare bene prima dell'uso" (2010) di Giovanni Veronesi
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Licia, Mimma
Pensieri: Ma partiamo pure dal titolo: OSCENO. Cosa vorrebbe significare? La conflittualità vista e rivista tra generazioni opposte nel momento di maggior ribellione dell'essere umano? Se il tentativo era provare con un titolo nuovo per evitare che si sgamasse subito la totale assenza di altre novità in questa pellicola, la prova si potrebbe quasi dire riuscita. Ovviamente se tralasciamo la totale mancanza di senso.
Poi analizziamo il target. Ho pensato: Margherita Buy, Silvio Orlando, Michele Placido, Luciana Littizzetto, Elena Sofia Ricci... Non può essere un film per bambini. Sbagliato, perchè al cinema ti ritrovi una locandina allucinante per quanto è brutta - vedi sopra - con in bella vista un iPhone che richiama subito l'occhio del giovane-tecnologico (ossia tutti i giovani, ormai). E, peggio di tutto il resto, la pubblicità in radio che inizia così: 'Vuoi divorziare dai tuoi genitori?'. Ora io mi domando: ma che cazzo di messaggio è? Cioè, per carità, pure io non li sopportavo i miei nel luuuuuuuuuuunghissimo periodo tra i 14 e i 18anni, però non è che non li volessi più vedere. Ma sarà un messaggio da passare a uno di 15 anni che non capisce niente con tutto il pus che c'ha nel cervello?? Secondo me è un'orrenda trovata di marketing.
Comunque, a parte questo, il film è SICURAMENTE per adolescenti. Non c'è alcuna pretesa di analisi psicologica, ma solo il punto di vista di una ragazzina con l'ormone a mille che vuole perdere la verginità a tutti i costi e, quando ci riesce, cade nel cliché del 'oh mio dio magari sono incinta'. Altro messaggio molto positivo per le neomamme 16enni.
Altra cosa sicura del film è che si può perdere. No, non parlo della trama, ma del film stesso! Non c'è bisogno di regalare 8 euro a Veronesi, piuttosto investiteli - lo dico così, a scatola chiusa perchè ancora non l'ho visto - in "Alice in Wonderland"! Non si ride quasi, è molto volgare e non aggiunge niente al bagaglio culturale di nessuno.
Ps. Cameo di Gianna Nannini.
Pps. Piera Degli Esposti è la nonna più trans che io abbia mai visto!
Consigli: E' in questi casi che un bel blockbuster fa la differenza! Se proprio devi guardare una scemata, almeno che intrattenga...
Parola chiave: Banalità?
Ric
Iscriviti a:
Post (Atom)