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martedì 16 maggio 2023

Film 2187 - 80 for Brady

Intro: Non ero riuscito a vederlo al cinema, così ho recuperato a casa non appena ho potuto.

Film 2187: "80 for Brady" (2023) di Kyle Marvin
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese, italiano
Compagnia: nessuno
In sintesi: 4 attrici magnifiche che insieme fanno 5 Oscar vinti e 12 nomination in totale, per un film che non è davvero niente di che, ma regala ai fan di Lily Tomlin, Jane Fonda, Rita Moreno e Sally Field un'ulteriore occasione per amarle ancora di più.
La storia è tratta dalla vera amicizia di quattro donne fan del campione di footbal Tom Brady che, qui, decidono di andarlo a vedere al Super Bowl del 2017. Tra una vicissitudine e l'altra, non solo riusciranno ad assistere all'evento ma, neanche a dirlo, a conoscere il campione tanto amato.
Come dicevo, la storia non è granché innovativa, eppure l'idea delle quattro ultra ottantenni (Rita Moreno ne ha 91 a dire il vero ed è una spanna sopra a tutti, mentre Sally Field ne ha 76) fan sfegatate di Brady è simpatica e originale quanto basta. Inutile dire che, poi, l'innegabile fascino e carisma di Tomlin, Fonda, Moreno, Field fanno certamente la differenza e valgono da sole la visione del film.
Tutto sommato "80 for Brady" è una commedia innoqua che ricorda moltissimo altri prodotti come "Book Club" (e il suo sequel appena uscito nelle sale), "Grace and Frankie" o "One Day at a Time" e che sì, non riscrive certo la storia del cinema, ma fa certamente passare un'oretta e mezza di garbato intrattenimento e ci ricorda - servisse ancora, al giorno d'oggi - che la vita non finisce col cominciare della terza età. Anzi, qui parrebbe addirittura il contrario.
Cast: Lily Tomlin, Jane Fonda, Rita Moreno, Sally Field, Billy Porter, Rob Corddry, Guy Fieri, Bob Balaban, Sara Gilbert, Patton Oswalt, Retta, Tom Brady.
Box Office: $40.3 milioni
Vale o non vale: Simpatico e senza pretese, "80 for Brady" mette insieme l'insolito connubio donne di una certa età + sport, per un risultato finale che sì, è meno brillante di quanto non ci si sarebbe aspettato, eppure funziona grazie alle ineguagliabili quattro protagoniste.
Premi: /
Parola chiave: Super Bowl.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 23 novembre 2017

Film 1442 - The Blind Side

Non riuscivo a dormire e così ho deciso di cominciare un nuovo film sempre garantito dal mio amatissimo Netflix. Dopo il terribile horror, però, sono voluto andare sul sicuro.

Film 1442: "The Blind Side" (2009) di John Lee Hancock
Visto: dalla tv di Christian
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Era da un po' che non lo rivedevo e mi ha fatto piacere recuperare questa pellicola, una delle poche storie a sfondo sportivo che mi aggrada. La forte presenza della protagonista Sandra Bullock aiuta certamente ad aumentare la mia simpatia per "The Blind Side", senza contare il fatto che si tratta di una storia vera oltre che edificante, ovvero una serie di elementi che insieme trovo piuttosto attraenti per quanto mi riguarda. Poi, per carità, non si tratta di un prodotto perfetto - certo non il migliore del suo anno - ma sicuramente il risultato finale è funzionale al racconto e offre una grande chance alla Bullock che, come sappiamo, non se l'è fatta scappare.
Ps. Candidato a 2 premi Oscar per Miglior film e Migliore attrice protagonista, ha vinto per quest'ultima.
Film 83 - The Blind Side
Film 299 - The Blind Side
Cast: Sandra Bullock, Tim McGraw, Quinton Aaron, Jae Head, Lily Collins, Ray McKinnon, Kathy Bates, Kim Dickens.
Box Office: $309.2 milioni
Consigli: Storia edificante, percorso di formazione di un giovane ragazzo di colore sballottato da una vita fatta di abbandoni, povertà e solitudine, il film racconta come la vocazione per lo sport e la visione della sua futura mamma adottiva riescano nel concreto ad offrirgli un futuro e una famiglia. Questi i punti cardine di "The Blind Side", un titolo sportivo che, nella sua imperfezione, ha una serie di buoni momenti capaci di rendere il risultato finale godibile e soddisfacente. Non un prodotto per tutti (non a caso in Italia il film è uscito direttamente in home video).
Parola chiave: Famiglia.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 16 giugno 2017

Film 1374 - 22 Jump Street

Avevo cominciato a rivederlo qualche mese fa, senza portare a termine la visione. Così ho pensato, all'occasione giusta, di ricominciare d'accapo e vedere nuovamente questa commedia.

Film 1374: "22 Jump Street" (2014) di Phil Lord, Christopher Miller
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Alla fine mi ha fatto di nuovo divertire. Continuo a considerare la scena tra Jonah Hill e Jillian Bell una delle più esilaranti che il cinema americano abbia partorito di recente nell'ambito della commedia caciarona e, in generale, questo sequel non delude le aspettative nei confronti del primo capitolo (a sua volta tratto dalal serie tv).
L'avventura replica la formula precedente, prendendosene non poco gioco: due ragazzoni belli e fatti arrivano al college, ma sotto copertura, per scoprire chi stia vendendo una droga illegale che fa sballare gli studenti a tal punto da renderli pericolosi per se stessi. L'indagine porterà a qualche colpo di scena e, soprattutto, una serie di situazioni assurde e maledettamente divertenti che, alla fine, divertiranno lo spettatore quel tanto che basta per ricordare con piacere questa pellicola (molto estiva).
Film 638 - 21 Jump Street
Film 765 - 22 Jump Street
Cast: Jonah Hill, Channing Tatum, Peter Stormare, Ice Cube, Wyatt Russell, Amber Stevens West, Jillian Bell, Nick Offerman, Queen Latifah, Patton Oswalt, Craig Roberts, Rob Riggle, Dave Franco, Seth Rogen, Bill Hader, Anna Faris, Diplo.
Box Office: $331.3 milioni
Consigli: Prodotto simpatico, divertente, con una buona dose d'azione e due protagonisti davvero ben assortiti. Il risultato finale funziona bene e bisogna dire che "22 Jump Street" è un perfetto sequel, oltre che titolo adatto ad un'occasione di disimpegno e totale relax.
Parola chiave: Tatuaggio.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 26 maggio 2016

Film 1144 - Ace Ventura - L'acchiappanimali

Ho comprato i dvd del primo e secondo episodio e - con mia grande sorpresa! - Poe non li aveva mai visti, così ho proposto subito un recupero in direttissima!

Film 1144: "Ace Ventura - L'acchiappanimali" (1994) di Tom Shadyac
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Sarà che ci sono cresciuto con questo film, sarà che ricordo ancora quando mia nonna mi portò al cinema all'aperto di Rimini a vederlo, di fatto "Ace Ventura" è un cult della mia infanzia davvero intramontabile.
Divertente, selvaggio e pazzo, con un Jim Carrey assoluto mattatore e un colpo di scena finale che da bambino mi sconvolse, questa pellicola è riuscita a regalarmi - nonostante l'ennesima visione - una marea di risate, riportando alla memoria non pochi ricordi.
Mie personalissime scene imperdibili (insieme al finalone con "würstel") sono Ace che fa "conoscenza" con lo squalo alla festa di Ronald Camp e il momento del primo rientro a casa, quando tutta la giungla di animali esce allo scoperto non appena chiusa la porta di casa, a sancire la vocazione francesca dello stravagente detective.
Al di là del mio personale affetto verso questo titolo, comunque, "Ace Ventura: Pet Detective" è un titolo simpatico, pieno di energia, classico esempio di cinema americano spensierato anni '90 ricolmo di stereotipi, perfetto per ogni momento di disimpegno che richieda un filmetto spensierato e divertente. Il risultato finale è palesemente ironico, sciocco e sopra le righe, in ogni caso indimenticabile (scegliete voi se in bene o in male, io da che parte sto l'ho già palesato).
Cast: Jim Carrey, Courteney Cox, Sean Young, Tone Lōc, Dan Marino, Noble Willingham, Troy Evans, Raynor Scheine, Udo Kier.
Box Office: $107.2 milioni
Consigli: Non si può non aver mai visto "Ace Ventura". Piacerà o meno, ma bisogna sapere di cosa si parla! Carrey al picco della sua carriera comica che, solo nel '94 passava al cinema con Ace, "The Mask - Da zero a mito" e "Scemo & più scemo". Dunque un fenomeno di costume vero e proprio che lo elevò a vera e propria star e questo è uno dei titoli (imperdibile) che ne sancì lo status.
Parola chiave: Fiocco di Neve.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 12 maggio 2016

Film 1138 - Zona d'ombra - Una scomoda verità

Negli Usa uscito a Natale, da noi il 21 aprile... Ho dovuto attendere un po' per vederlo, ma alla fine ce l'ho fatta!
Film 1138: "Zona d'ombra - Una scomoda verità" (2015) di Peter Landesman
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Parte della contestazione riassunta nell'hashtag #OscarsSoWhite è cominciata qui, con questa pellicola e il suo protagonista escluso dall'Academy. Non è stato tanto Will Smith a iniziare la bagarre quanto sua moglie che, arrabbiata per l'esclusione del consorte e di ogni altro attore che non fosse caucasico dalle cinquine attoriali, ha proclamato pubblicamente non solo la sua indignazione, ma anche il boicottaggio alla cerimonia 2016.
Premesso che dal mio punto di vista non dovrebbe essere il colore della pelle a garantire la presenza di un attore nelle nomination all'Oscar o di qualunque altro premio, rimane il fatto che forse in questo caso un minimo di attenzione in più per il buon lavoro fatto dal sempre soddisfacente Smith poteva essere concesso.
Il film in sé non presenta nessun elemento così indimenticabile da risultare degno di una menzione particolare - pur attestandosi tutto su un ottimo lavoro svolto con evidente professionalità -, ma la forza del suo protagonista e del ritratto che ne viene fatto vale certamente le due ore di visione. Manca forse un po' di quella magia finale che ci si aspetterebbe nel momento in cui l'obiettivo di tutta la storia viene raggiunto, ma da come è impostata qui la storia, il contegno e una certa visione sottotono sono in linea con il risultato d'insieme.
Bene, insomma, "Concussion" è un biopic interessante che mischia la storia personale del Dott. Bennet Omalu con l'elemento sportivo, portando alla luce la verità che il titolo originale fa sottintendere: commozione cerebrale, colpo o trauma le traduzioni proposte dal vocabolario - prontamente eliminate dalla titolazione nostrana - che rimandano immediatamente a dove la storia andrà a parare. Si tratta, infatti, dei violenti colpi alla testa subiti dai giocatori professionisti di football americano e delle loro conseguenze sulle persone nel lungo periodo. Il dottore farà presente le sue scoperte in merito alla National Football League che, come è ovvio aspettarsi, farà di tutto per insabbiare la cosa (le sigarette vi dicono niente?).
Dunque una trama vera e avvincente, un protagonista non convenzionale e un tema scomodo, tutti elementi che avrebbero potuto decretare la fortuna di questa pellicola insieme al fatto che il protagonista è nientemeno che Will Smith, solitamente abituato ad incassi stellari al botteghino; i film sportivi, poi, in America vanno moltissimo. In realtà "Concussion" ha incassato pochino in patria come all'estero e nemmeno la polemica innescata da Jada Pinkett Smith ha favorito un interesse nei confronti della pellicola. In tutta onestà il risultato finale non è male e Smith è bravo; come dicevo all'inizio manca tutto un po' di vitalità, di sprint, ma penso sia da imputare al carattere stesso del personaggio, così sensibile e delicato nel porsi agli altri e alle questioni che gli si sottopongono. In questo si potrebbe dire che la storia rifletta bene il protagonista che ritrae. Non so se sia per tutti un valore aggiunto, ma di sicuro è apprezzabile.
Ps. Candidato ai Golden Globes per il Miglior attore drammatico.
Cast: Will Smith, Alec Baldwin, Gugu Mbatha-Raw, Arliss Howard, Paul Reiser, Luke Wilson, Adewale Akinnuoye-Agbaje, David Morse, Albert Brooks, Mike O'Malley, Stephen Moyer.
Box Office: $47.5 milioni
Consigli: In tutta onestà il film non è male. Forse rimane troppo statico nel finale, ma il risultato generale è buono, godibile e interessante. Smith è credibile, bravo e ci si appassiona al suo personaggio, così lontano dai canoni contemporanei cui siamo abituati. Insomma, una chance a "Zona d'ombra" si può dare tranquillamente.
Parola chiave: Autopsia.

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Bengi

giovedì 17 luglio 2014

Film 743 - The Best Man Holiday

Una pellicola facile facile per distrarsi un po'.

Film 743: "The Best Man Holiday" (2013) di Malcolm D. Lee
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Il tempismo della programmazione italiana è qualcosa che va oltre l'uomanamente comprensibile, ovvero come piazzare un film di Natale in piena estate.
Fosse solo questo, poi, sarebbe solo una questione di nonsense, ma se consideriamo che la cinematografia all-black non è esattamente cult nel nostro Paese e tenendo presente che per i cinema i mesi estivi sono notoriamente quelli meno affollati... non posso non chiedermi: perché? Non è poi un caso se l'incasso al primo weekend di uscita è in ventesima posizione con un "bottino" di 11.383€. Imbarazzante.
Premessa fatta - poi non lamentiamoci che in Italia la gente non va al cinema - devo dire che ho trovato questo "The Best Man Holiday" conforme alle aspettative e, anche se non avevo visto il primo film di cui questo è sequel (e l'ho scoperto solo a visione iniziata), piuttosto comprensibile, facile da seguire e prevedibile. Cavoli quanto piace ai neri parlare di Gesù.
La morale cristiana qui è sguinzagliata senza freni e le occasioni di buonismo guastano il piacere della meschineria superficiale, unica alleata di battute che facciano sorridere. Insomma, il film procede dritto per il binario della prevedibilità, tra qualche battuta e molto, molto, molto spirito natalizio. Il che, come ci tengo a ribadire, è davvero fuori tempo massimo.
Quindi, niente di che.
Box Office: $71,625,195
Consigli: Sulla scia di pellicole come "Amore e altri guai" e "L'amore in valigia", una tragicommedia romantica natalizia all black che da noi esce a luglio e che, probabilmente, sarebbe meglio vedere durante le feste. Troppo sdolcinata per questa calura estiva.
Parola chiave: Autobiografia.

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Bengi

mercoledì 21 settembre 2011

Film 299 - The Blind Side

Ultima pellicola prima della numero 300!


Film 299: "The Blind Side" (2009) di John Lee Hancock
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Rivedere questo film è stato piacevole. E' carino, ispirante, curato nella realizzazione e ha una protagonista solida e autoritaria come piace a me.
Sandra Bullock Oscar come migliore attrice è un po' una decisione coraggiosa (anche solo considerando una delle quattro rivali: Meryl Streep per "Julie & Julia"), ma in fin dei conti non posso dire di non averla amata in questo ruolo. E poi, al contrario della Roberts (un'altra che l'Oscar un pò l'ha rubato), Sandra mi è simpatica.
Tralasciando il resoconto sulla storia - di cui ho già parlato - posso dire che la pellicola, a mio parere, è ben riuscita. In italiano ho finalmente compreso i termini prettamente sportivi legati al football e, stranamente, l'energica carica della granitica Leigh Anne Tuohy/Bullock non perde il suo smalto con il doppiaggio in italiano.
Personalmente lo consiglio, in quanto è uno di quei film che ogni tanto, quando ho bisogno di una spinta al morale, mi piace rivedere (il dvd, infatti, l'ho comprato!).
Film 83 - The Blind Side
Film 1442 - The Blind Side
Consigli: Può essere una buona visione anche se non si è appassionati dello sport. Al di là della storia (vera), il film vale particolarmente per il ruolo ben riuscito della Bullock.
Parola chiave: Istruzione.

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Bengi

lunedì 1 marzo 2010

Film 83 - The Blind Side

In fase pre-Oscar, lunedì scorso io e Ale ci siamo dati alla documentazione per le nostre previsioni della serata del 7 marzo!


Film 83: "The Blind Side" (2009) di John Lee Hancock
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Ale
Pensieri: Tutti si domandano: ma come ha fatto Sandra Bullock a ricevere una nomination all'Oscar quando, fino a ieri, non riusciva nemmeno a recitare in un film che non fosse incentrato nelle dinamiche di coppia in versione simpatica? Ebbene, la risposta pare ci sia e, ovviamente, è proprio in questo film. Leigh Anne Tuohy deve essere evidentemente la sorella ricca e cotonata di Erin Brockovich, perchè altrimenti non si spiega tanta attenzione da parte delle giurie dei premi americani.
Sì, lo so bene anche io che un Oscar non equivale alla bravura, ma ormai soprattutto ad una manovra commerciale, comunque rimane ancora strano per me pensare a Sandra "Speed" Bullock come ad una delle possibili prossime vincitrici. Tra l'altro la concorrenza nella sua categoria non è delle più agguerrite, quindi si potrebbe anche pronosticare in suo favore (non a caso il riferimento ad Erin Brockovich...).
In ogni caso, sia quel che sia, il film non è male. Parla di football, quindi se mi è piaciuto vuol dire che dev'essere proprio carino... Da sottolineare, tra l'altro, la realtà della storia, ispirata alla vita del campione di football Michael Oher dei Baltimore Ravens.
Si inizia dal basso, dalla tristezza e desolazione della vita di un ragazzo senza casa e famiglia, lasciato vivere allo sbando dalla madre che di lui se ne frega fin dall'infanzia. Poi, pian pian, si risale, anzi, si scala letteralmente una vetta altissima da raggiungere, ossia l'affermazione sociale, il riscatto e il successo oltre che, ovviamente, l'amore di una vera famiglia. Le palle quadrate di Sandra Bullock/Leigh Anne Tuohy spronano un ragazzo dal quoziente intellettivo più basso della media, a diventare qualcuno nonostante le evidenti difficoltà iniziali.
Cosa deduciamo, in sintesi, noi spettatori? Beh, innanzitutto che per essere davvero qualcuno e sfondare devi avere qualcosa di speciale che ti caratterizzi. Oher è una muraglia cinese, tiene testa a qualunque altro giocatore e per questo è il migliore nel suo genere. Come copre i punti ciechi lui, nessun'altro.
Poi fa comodo un supporto. Qualcuno che veda in te il tuo potenziale e ti sproni a realizzarlo. Come? (Altra deduzione) Meglio se con un bel po' di soldi. C'è poco da fare: se non fanno la felicità, ti levano comunque un sacco di problemi! Se il gigante Oher fosse capitato a casa della zia Brockovich, sto gran cavolo che mi diventava un affermato football player! Al massimo faceva il babysitter dei nipotini...
E, per concludere, le palle quadrate fanno la differenza. Sempre.
Insomma, per finire direi che il film non è malvagio, ma porta in visione una realtà sì sfortunata, ma maledettamente fortunata alla fine. Con tutto il rispetto per queste persone che, nella vita vera, hanno saputo accogliere a braccia aperte uno sconosciuto non ben identificato, ci terrei solo a far notare che con i miliardi in banca di poveracci dalla strada ne raccogli anche 10mila... Chiusa la parentesi cinica, aggiungo che Sandra non se la cava male, ma sicuramente ha sorpreso una buona interpretazione quando l'abitudine vuole che la mediocrità la faccia da padrone. Basta questo per un Oscar?
Film 299 - The Blind Side
Film 1442 - The Blind Side
Consigli: Guardatelo sottotitolato, altrimenti tutti i termini tecnici del football vi manderanno in confusione!
Parola chiave: Ole Miss.

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