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venerdì 11 ottobre 2024

Film 2311 - Ecce bombo

Intro: Non mi capita spesso di andare al cinema in Italia, men che meno di andare a vedere un vecchio film in un cinema da poco restaurato. Così, quando la mia amica Alessandra mi ha proposto di andare a vedere una vecchia pellicola di Nanni Moretti al Modernissimo di Bologna, ho accettato al volo.

Film 2310: "Ecce bombo" (1978) di Nanni Moretti
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Alessandra, Pippo
In sintesi: forse quello che mi è piaciuto di più di questa esperienza cinematografica è stata la cornice architettonica del Modernissimo, restaurato ad opera d'arte. Per chiunque ne abbia l'opportunità, un'occasione da non perdere.
Per il resto, devo ammettere che "Ecce bombo" non sia un prodotto che faccia per me: trama difficile da seguire - ne ho dovuto leggere il riassunto su Wikipedia per capire meglio le sfumature di certe parti che non avevo capito - e una particolare modalità recitativa monotono, insieme a un montaggio asettico, hanno reso la visione difficile e a tratti soporifera (non è stato saggio andare a fare aperitivo prima della visione, tra l'altro cominciata alle 10 di sera passate).
Insomma, nonostante tutte le mie buone intenzioni, per me "Ecce bombo" è un no.
Cast: Nanni Moretti, Fabio Traversa, Luisa Rossi, Glauco Mauri, Lina Sastri, Piero Galletti, Susanna Javicoli.
Box Office: /
Vale o non vale: I fan di Moretti della prima ora apprezzeranno. Per lo spettatore medio o chi non sia abituato con questo tipo di pellicole, una visione confusa e difficile da seguire.
Premi: In concorso a Cannes 1978.
Parola chiave: Autocoscienza.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 26 agosto 2024

Film 2229 - Charlie's Angels

Intro: L'ho ritrovato su Netflix e mi è tornata voglia di vederlo.

Film 2229: "Charlie's Angels" (2000) di McG
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: sempre divertente, è stato un piacere rivederlo.
Le scene d'azione sono ancora pazzesche (iconiche perfino in certe parti), la colonna sonora è una bomba ("Independent Women Part I" delle Destiny's Child chiude il film) e trovo sempre che la combo Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu sia perfetta, un trio di personalità che si bilanciano e complimentano magnificamente a vicenda.
Per me una pellicola che non delude mai.
Film 783 - Charlie's Angels
Film 2229 - Charlie's Angels
Cast: Cameron Diaz, Drew Barrymore, Lucy Liu, Bill Murray, Sam Rockwell, Tim Curry, Kelly Lynch, Crispin Glover, Matt LeBlanc, Luke Wilson, Tom Green, LL Cool J, John Forsythe.
Box Office: $264.1 milioni
Vale o non vale: Veloce e frenetico, dal ritmo e montaggio azzeccati, "Charlie's Angels" di McG è un concentrato di energia a ritmo di una colonna sonora perfetta e un trio di coprotagoniste azzeccato e vincente. Una rivisitazione piuttosto estrema rispetto alla serie tv da cui è tratto, però a mio avviso il film funziona e racchiude perfettamente l'essenza dei primi anni 2000.
Premi: Candidato al Grammy per Best Song Written for a Motion Picture, Television or Other Visual Media ("Independent Women Part I" delle Destiny's Child). 6 nomination agli MTV Movie + TV Awards e 2 vittorie per Best Dance Sequence e Best On-Screen Team (Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu).
Parola chiave: Dad.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 9 luglio 2024

Film 2294 - Dodgeball: A True Underdog Story

Intro: Era una vita che volevo rivedere questo film che, negli anni, avevo già riguardato più volte, ma mai di recente.

Film 2294: "Dodgeball: A True Underdog Story" (2004) di Rawson Marshall Thurber
Visto: dal proiettore
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non ho mai particolarmente apprezzato Vince Vaughn come attore e anche se negli anni ho visto un sacco di suoi film, non mi sono mai davvero appassionato alla sua carriera. Storia diversa per questo "Dodgeball: A True Underdog Story" che, ricordo, vidi addirittura al cinema. Negli anni, poi, l'avrò rivisto almeno altre 2 o 3 volte, ma mai dopo aver cominciato a tenere questo blog. Così, con la scusa del proiettore, ho colto... la palla al balzo!
Ammetto che non ricordassi molto della storia e, forse, è stato meglio così. Certo, me lo ricordavo un po' più divertente, ma considerato che sono passati letteralmente 20 anni dall'uscita di questo film in sala, ci può stare che non tutta la comicità dell'epoca si ancora totalmente efficace.
In ogni caso, ho gradito la visione e tutto sommato, per quanto prodotto facile facile, "Dodgeball" funziona ancora bene anche oggi, soprattutto grazie a un cast perfetto e personaggi iconici come il White Goodman di Ben Stiller e il pirata. >br/> Divertente e spensierato.
Cast: Vince Vaughn, Ben Stiller, Christine Taylor, Justin Long, Stephen Root, Alan Tudyk, Joel David Moore, Missi Pyle, Gary Cole, Jason Bateman, William Shatner, Julie Gonzalo, Hank Azaria, Patton Oswalt, Rip Torn; cameo: Lance Armstrong, Chuck Norris, David Hasselhoff.
Box Office: $168.4 milioni
Vale o non vale: Non so se sia una questione di scelte di traduzione o se mi sia perso delle battute per strada, ma ricordavo la versione italiana del film più "volgare". In ogni caso, "Dodgeball: A True Underdog Story" è esattamente il prodotto che ci siaspetta, se non addirittura meglio: spassoso, simpatico e stupido al punto giusto (oltre che ricolmo di una marea di apparizioni speciali da parte di vari attori). Per i fan della commedia americana un po' sciocca ma dal cuore d'oro, un ottimo titolo del passato che non ha perso il suo smalto. Da recuperare.
Premi: 3 nomination agli Mtv Movie + TV Awards (Best Comedic Performance, Best On-Screen Team) e vittoria nella categoria Best Villain per Ben Stiller. Stiller anche nominato al Razzie per il peggior attore.
Parola chiave: Treasure.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 8 luglio 2024

Film 2293 - Who's That Girl

Intro: Una pellicola che non pensavo avrei mai recuperato, ma Michael ha il dvd ed è un mega fan di Madonna, quindi perché no?

Film 2293: "Who's That Girl" (1987) di James Foley
Visto: dalla tv
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: non sono partito assolutamente prevenuto e, anzi, mi aspettavo avrei gradito la visione. invece ho trovato questo "Who's That Girl" indigesto.
Due aspetti in particolare non ho gradito: il personaggio interpretato da Madonna e tutto il susseguirsi di imprevisti raccontato dalla storia. Ma andiamo per ordine.
Madonna. Premesso che non ho mai pensato fosse un'attrice così tremenda come l'hanno descritta negli anni (forse in "The Next Best Thing", ma non in generale diciamo), devo dire che qui il suo personaggio - o come l'ha interpretato - mi ha dato davvero sui nervi. Mi rendo conto che rendere Nikki Finn seccante ed irritante (soprattutto all'inizio della storia) fosse intenzionale, specialmente in contrasto con la seconda parte della trama in cui i due protagonisti ovviamente si innamorano, però ho davvero faticato a tollerarla. Anche solo la voce mi dava sui nervi.
In combinazione con questo primo aspetto, il fatto che la sceneggiatura sia concentrata su questa serie di (chiamiamoli) equivoci tutti causati da Nikki e che quest'ultima sia per la maggior parte del tempo insopportabile, di fatto per me ha rovinato tutto il film.
Ora, non voglio dire che ho odiato "Who's That Girl", questo no, e ho assolutamente visto di peggio, ma non mi aspettavo avrei così tanto faticato a digerire il personaggio interpretato da Madonna. Intorno a lei, poi, il caos: c'è un puma tra i personaggi principali, una foresta amazzonica su un tetto di New York, arresti, armi, incidenti in macchina, un matrimonio da organizzare e un'innocente da salvare (già, proprio il peronsaggio di Madonna). Insomma, un calderone di elementi che ho trovato estremamente caotico e difficile da digerire, per un risultato finale quasi da mal di testa.
Cast: Madonna, Griffin Dunne, Haviland Morris, John McMartin, Stanley Tucci, John Mills.
Box Office: $7.3 milioni
Vale o non vale: I fan di Madonna sicuramente avranno visto e rivisto questo film, che negli anni si è aggiudicato addirittura lo status di cult. Personalmente non ho gradito granché, quindi non mi sendo di caldeggiare una visione. La colonna sonora però, quella sì che è un cult!
Premi: Candidato al Golden Globe per Miglior canzone originale ("Who's That Girl") e al Grammy per Best Song Written Specifically for a Motion Picture or Television. 5 candidature ai Razzie Awards per peggior film, regia, sceneggiatura, canzone ("El Coco Loco (So, So Bad)") e una vittoria per la peggior attrice (Madonna).
Parola chiave: Chiave.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 2 luglio 2024

Film 2286 - The Fall Guy

Intro: Il trailer era dappertutto, non potevamo astenerci dal vederlo.

Film 2286: "The Fall Guy" (2024) di David Leitch
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: considerato quanto ci hanno speso per produrlo (125–150 milioni di dollari) e chissà quanto in marketing per promuoverlo, il risultato finale di questo "The Fall Guy" al botteghino è particolarmente deludente.
Il film di per sé non è male, ma non è nemmeno così innovativo o "interessante" come potrebbe sembrare dal trailer. Per carità, la storia è anche divertente e il duo Gosling - Blunt funziona anche bene, ma non è sufficiente a mio parere a giustificare tutto il rumore mediatico creato per spingere il film.
Insomma, per quanto "The Fall Guy" nel complesso funzioni, non aggiunge niente a quanto non si sia già visto nel passato in pellicole simili. E considerato quanto il pubblico si stia rivelando più selettivo ultimamente, non è decisamente sufficiente a convincere lo spettatore medio a recarsi al cinema. "Bullet Train" (il precedente film del regista David Leitch), che pure non aveva fatto sfacieli al box-office, almeno presentava una storia più particolare e unica nel modo di costruire il racconto. Qui la trama intricata e la durata di oltre 2 ore non aiutano.
Peccato, sulla carta pareva il titolo perfetto per cominciare la stagione cinematografica estiva.
Cast: Ryan Gosling, Emily Blunt, Aaron Taylor-Johnson, Hannah Waddingham, Teresa Palmer, Stephanie Hsu, Winston Duke, Jason Momoa.
Box Office: $174.6 milioni
Vale o non vale: Si lascia guardare tranquillamente e Ryan Gosling è, come sempre, un ottimo protagonista, ma il film di per sé non aggiunge niente di nuovo al genere action. Sequenze d'azione molto ben costruite, ma non mi aspettavo niente di diverso da Leitch che delle "botte da orbi" ci ha fatto il suo marchio di fabbrica.
Premi: /
Parola chiave: Incidente.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 7 maggio 2024

Film 2273 - The Persian Version

Intro: Domenica al cinema a sopresa dopo brunch casalingo.

Film 2272: "The Persian Version" (2023) di Maryam Keshavarz
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: devo dire che "The Persian Version", nonostante non sia un film perfetto, mi è piaciuto.
Alcuni dei problemi che ho avuto con la storia:
a) a volte la storia sembra troppo disconessa e i pezzi del puzzle sembrano faticare a stare insieme;
b) ci sono troppi personaggi, molti dei quali a malapena abbozzati;
c) il flashback sulla madre è troppo lungo per trovarsi a metà della trama e nel modo in cui è presentato. Si perde il contatto con la storia raccontata fino a quel momento, ci si inserisce in un racconto nuovo, praticamente un piccolo film all'interno del film stesso e, per quanto estremamente ben realizzato, la sensazione è che la pausa che ci si prende per seguire questo nuovo racconto sia troppo lunga. Fosse stato diviso in vari flashback sparsi durante tutta la durata della pellicola, secondo me, avrebbe funzionato meglio.
A parte questo, comunque, il film ha un punto di vista molto personale e molto evidente, il che per un prodotto come questo è fondamentale per emergere dalla mischia di altri prodotti simili. Di fatto "The Persian Version" mischia commedia e dramma (molto bene) ed era necessario che trovasse il suo modo di miscelare questi due elementi. Il risultato finale è buono, dolceamaro ma coinvolgente.
Cast: Layla Mohammadi, Niousha Noor, Bijan Daneshmand, Bella Warda, Tom Byrne.
Box Office: $765,427
Vale o non vale: Un buon prodotto, diverso dalle solite produzioni americane a cui siamo abituati (e che ci hanno ambiamente anestetizzato). Layla Mohammadi è un'ottima protagonista e, in generale, il cast di comprimari è molto valido. Un piccolo film per quando si ha bisogno di qualcosa di diverso.
Premi: /
Parola chiave: Madre.
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#HollywoodCiak
Bengi

Film 2272 - Drive-Away Dolls

Intro: Uscito giusto in tempo per il giorno di San Patrizio...

Film 2272: "Drive-Away Dolls" (2024) di Ethan Coen
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: il mio film preferito? Assolutamente no, però tutto sommato mi aspettavo molto di peggio, viste le critiche.
Ho trovato le performance delle due protagoniste Margaret Qualley e Geraldine Viswanathan piuttosto riuscite, si complimentano a vicenda. La storia di per sé è tutta un po' "troppo", però le ragazze riescono ad umanizzare un film che, altrimenti, finirebbe per mettere in scena solo macchiette.
Cast: Margaret Qualley, Geraldine Viswanathan, Beanie Feldstein, Colman Domingo, Pedro Pascal, Bill Camp, Joey Slotnick, Miley Cyrus, Matt Damon.
Box Office: $6.8 milioni
Vale o non vale: Non il titolo più memorabile di Ethan Coen e sicuramente non una storia per tutti i palati, però "Drive-Away Dolls" non è così terribile come in tanti lo hanno dipinto.
Premi: /
Parola chiave: Valigetta.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 2 novembre 2023

Film 2213 - Bottoms

Intro: Avevo voglia di un film leggero e spensierato e che possibilmente mi facesse ridere. Il grande successo di una commedia americana a tinte queer sembrava il titolo che facesse al caso mio.

Film 2213: "Bottoms" (2023) di Emma Seligman
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: come al solito, aver letto critiche entusiaste prima della visione del film mi ha creato delle aspettative che poi la visione non è stata in grado di uguagliare.
In tutta onestà, se solitamente questa discrepanza tra l'hype della critica e il mio gusto personale non inficia troppo la mia opinione finale sulla pellicola di turno, in questo caso devo dire che "Bottoms" non mi ha per niente convinto. L'ho trovato caotico e poco divertente, strambo in una maniera non di mio gusto, per un risultato finale che mi ha lasciato più perplesso che soddisfatto della visione. Senza contare che il film è estremamente violento, il che non è certo un problema in generale, ma considerato che mi aspettavo di vedere una commedia queer, diciamo che mi aspettassi tutto tranne che ci si prendesse a botte, si tentasse di assassinare le gente e ***SPOILER*** il tutto finisse in un bagno di sangue.
Probabilmente parte del mio disappunto è derivato dal fatto che o non ho capito le battute o mi mancasse il contesto o i riferimenti culturali per abbracciare appieno un prodotto così profondamente "made in the USA", di fatto "Bottoms" è stato tutto il contrario di quello che mi aspettassi, non mi ha fatto ridere e non è stato per niente quello che cercavo da questa visione.
Cast: Rachel Sennott, Ayo Edebiri, Ruby Cruz, Havana Rose Liu, Kaia Gerber, Nicholas Galitzine, Miles Fowler, Dagmara Domińczyk, Marshawn Lynch.
Box Office: $12 milioni
Vale o non vale: Personalmente non mi ha convinto. Sarà che cercavo (e di conseguenza mi aspettavo) qualcos'altro, forse non ne ho capito lo humor, di fatto "Bottoms" non mi ha fatto ridere e, invece, mi ha colpito per una certa deliberata violenza un po' troppo gratuita e spavalda. Come si dice in inglese, not my cup of tea.
Premi: /
Parola chiave: Pineapple.
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Bengi

lunedì 23 ottobre 2023

Film 2210 - Bring It On

Intro: Di nuovo in aereo, questa volta sulla via del ritorno, scelgo un film che Ciarán aveva visto all'andata e mi aveva consigliato di recuperare.

Film 2210: "Bring It On" (2000) di Peyton Reed
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non un capolvaoro ma simpatico, "Bring It On" sembra più un prodotto di pieno anni '90 che di inzio duemila.
Un po' perché sia Kirsten Dunst che, in particolare, Eliza Dushku erano al picco della loro carriera (o, per Dunst, il picco della prima parte, quantomeno), un po' perché l'atmosfera ricorda titoli più o meno simili di quel periodo come "American Pie", "Clueless", "10 Things I Hate About You", "Drop Dead Gorgeous" e per certi versi anche "Miss Congeniality".
Il risultato finale è a tratti abbozzato, sembra quasi che la storia investa un sacco di tempo a creare una certa aspettitiva rispetto ad alcuni avvenimenti specifici, poi quando ci si arriva improvvisamente c'è un cambio di passo e le cose si fanno più frettolose e si rimane con un finale che si realizza davvero nel giro di pochi minuti.
Comunque "Bring It On" ha il suo charme, soprattutto per i nostalgici di quel tipo di cinema americano adolescenziale che oggi sono si produce più.
Cast: Kirsten Dunst, Eliza Dushku, Jesse Bradford, Gabrielle Union.
Box Office: $90.5 milioni
Vale o non vale: Divertente quanto basta, leggero e consapevolmente "sciocchino", "Bring It On" funziona soprattutto grazie al suo tono spensierato che non si prende mai troppo sul serio e un cast giovanissimo ma palesemente già ricolmo di talenti, Kirsten Dunst in testa (all'epoca delle riprese 17enne) che per buona parte porta da sola la storia sulle spalle.
Premi: Candidato all'MTV Movie Award per Best Dance Sequence.
Parola chiave: Nationals.
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Bengi

martedì 10 ottobre 2023

Film 2204 - Joy Ride

Intro: Dopo aver letto critiche molto positive sul progetto, ero curioso di recuperare questa commedia. E sera, alla prima occasione, me la sono vista.

Film 2204: "Joy Ride" (2023) di Adele Lim
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non che questa pellicola non sia divertente, per carità, però come al solito leggere prima le critiche un po' guasta l'effetto sorpresa e, devo ammettere, da "Joy Ride" mi aspettavo qualcosa di più.
Invece, per un motivo o per un altro, il film ne ricorda tanti altri che abbiamo già visto - in particolare "Girls Trip" - e la sensazione è che, a parte per qualche battuta spinta e il contesto culturale differente rispetto ad altri prodotti simili, di fatto questa non sia altro che la stessa storia raccontata in maniera leggermente diversa.
Tutto sommato, comunque, il risultato finale è godibile e anche se i personaggi non sono particolarmente innovativi - la parte di Lolo (Sherry Cola) 5 anni fa sarebbe andata ad Awkwafina - è stato comunque un piacere ritrovare Stephanie Hsuin dopo il gigantesco successo di "Everything Everywhere All at Once" e la nomination all'Oscar (e il ruolo in "American Born Chinese").
Cast: Ashley Park, Sherry Cola, Stephanie Hsu, Sabrina Wu, Ronny Chieng, Annie Mumolo, Daniel Dae Kim, Baron Davis.
Box Office: $15.2 milioni
Vale o non vale: Carico e sufficientemente caotico da risultare simpatico. Interessante la cornice asiatica che dà un tocco più personale ad una trama che, altrimenti, avrebbe finito per propinare la stessa solfa per l'ennesima volta (il viaggio alla ricerca di sé e della madre che abbandona lo ha fatto anche Britney Spears in "Crossroads"...). Buono per una serata a cervello spento.
Premi: /
Parola chiave: Madre biologica.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 29 settembre 2023

Film 2199 - No Hard Feelings

Intro: Sia io che Ciarán volevamo vederlo, quindi ci siamo regalati un "cinema date", una delle nostre cose preferite da fare assieme.

Film 2199: "No Hard Feelings" (2023) di Gene Stupnitsky
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: non mi aspettavo che la cosa più "scioccante" (o memorabile, a seconda dei punti di vista) di questa pellicola sarebbe stata l'inaspettato nudo integrale di Jennifer Lawrence, eppure mesi dopo aver visto "No Hard Feelings" è la cosa che ricordo più vividamente. Con questo non voglio dire che il film sia pessimo, sicuramente è sufficientemente divertente per una serata di spensieratezza, però ecco, di certo non si tratta di un capolavoro.
E' davvero un peccato che ultimamente il genere commedia/commedia romantica sia in declino e che sia sempre più difficile trovare prodotti nuovi che abbiano qualcosa da dire. "No Hard Feelings" si impegna a cercare quell'appiglio di originalità, si vede che ci prova con le unghie e con i denti, ma il risultato finale non è così divertente quanto ci si aspetterebbe e tutta l'operazione finisce troppo velocemente nel dimenticatoio: non ci sono momenti indimenticabili o scene "cult" e se nemmeno il nudo di una delle attrici più famose di Hollywood riesce a fare la differenza in termini di incassi - ricordiamoci che 2009 "The Proposal" cavalcò ampiamente l'onda della prima sceda di "nudo" di Sandra Bullock e il film finì per incassare qualcosa come $317.4 milioni di dollari al box-office mondiale - questo da solo ci dà un po' il polso della situazione. Perché un prodotto come questo, 8-10 anni fa avrebbe fatto furore al botteghino. E no, il problema non è solo il Covid (l'anno scorso "The Lost City" ha incassato $192.9 milioni).
In ultima analisi, comunque, ho visto volentieri questo film, anche se onestamente mi aspettavo un po' di più.
Cast: Jennifer Lawrence, Andrew Barth Feldman, Laura Benanti, Natalie Morales, Matthew Broderick, Scott MacArthur, Ebon Moss-Bachrach, Hasan Minhaj.
Box Office: $87 milioni
Vale o non vale: Jennifer Lawrence da tutta se stessa per questo progetto (è anche produttrice) e si vede. La chimica col suo co-protagonista maschile (Andrew Barth Feldman) c'è tutta e la trama sicuramente non si risparmia niente in termini di politicamente non corretto. Detto ciò, il risultato finale non è esilarante e parte della comicità che si sceglie di mettere in scena risulta un po' datata. Non terribile, ma già vista. Tutto sommato, comunque, il film si lascia guardare.
Premi: /
Parola chiave: Macchina.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 19 maggio 2023

Film 2188 - Bridesmaids

Intro: Era nella mia "watching" list di Netflix da tempo e, qualche settimana fa, si è presentata l'occasione perfetta per rivederlo.

Film 2188: "Bridesmaids" (2011) di Paul Feig
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: "Bridesmaids" è un film che torno sempre a vedere volentieri. E' spassoso, romantico, divertente e pazzo quanto basta per garantire una serata di svago e intrattenimento che funziona (anche a distanza di 12 anni dall'uscita del film nelle sale).
Cast è perfetto, il gruppo di attrici Kristen Wiig, Maya Rudolph, Rose Byrne, Wendi McLendon-Covey, Ellie Kemper e Melissa McCarthy fa da solo tutto il film. Mitiche.
Film 309 - Le amiche della sposa
Film 480 - Le amiche della sposa
Film 828 - Le amiche della sposa
Film 2188 - Bridesmaids
Cast: Kristen Wiig, Maya Rudolph, Rose Byrne, Wendi McLendon-Covey, Ellie Kemper, Melissa McCarthy, Chris O'Dowd, Jill Clayburgh, Matt Lucas, Rebel Wilson, Jon Hamm, Terry Crews, Annie Mumolo.
Box Office: $306.4 milioni
Vale o non vale: Un'ottima commedia con qualche tono romantico che non manca di divertire anche a oltre un decennio di distanza. Un sacco di carriere sono state lanciate con questo film (Kristen Wiig & Melissa McCarthy in primis, ma anche Wendi McLendon-Covey - "The Goldbergs" - e Ellie Kemper -"Unbreakable Kimmy Schmidt").
Premi: Candidato agli Oscar e ai BAFTA per la Miglior sceneggiatura originale e la Miglior attrice non protagonista (Melissa McCarthy). 2 nomination ai Golden Globes per Miglior film commedia o musical e Miglior attrice protagonista (Kristen Wiig).
Parola chiave: Matrimonio.
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Bengi

lunedì 23 gennaio 2023

Film 2163 - Violent Night

Intro: L'avevo iniziato con Ciarán, ma non sembrava essere di suo gusto, così l'ho continuato da solo.

Film 2163: "Violent Night" (2022) di Tommy Wirkola
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: "Violent Night" va a parare esattamente dove ti immagini, poi ogni tanto spazia in territori che non ti aspetti, il tutto per un risultato finale piacevole quanto sopra le righe, per una pellicola natalizia in sala action che funziona sopratutto grazie a un magnifico David Harbour (sempre più incastrato nella parte dello scontroso dal cuore tenero).
Il film funziona bene perché va subito al sodo (1 ora e 52 minuti di durata sono niente al giorno d'oggi) e propone allo spettatore esattamente quello che ha pagato per vedere: un bagno di sangue a Natale.
Frega poco della premessa familiare, ancora meno delle motivazioni dei cattivi, chi guarda "Violent Night" vuole gente che si mena e si spara, oltre che un babbo Natale fuori controllo e quanto più politicamente scorretto possibile (mi aspettavo di peggio, sarò onesto) e questo ottiene.
La storia ne ricorda altre già viste - alcune le cita pure! - tra "Mamma, ho perso l'aereo" e "Babbo bastardo", ma poco importa perché in generale il film è grado di proporre il tutto in un nuovo mix che tocca commedia, action, humor nero e persino qualche momento commovente, riuscendo così a rendersi sufficientemente unico da spiccare rispetto al resto dei titoli usciti nel periodo natalizio e di recente.
Cast: David Harbour, John Leguizamo, Alex Hassell, Alexis Louder, Beverly D'Angelo, Cam Gigandet, Edi Patterson, Leah Brady.
Box Office: $75,642,715
Vale o non vale: Certo non per tutti i gusti e spettatori, ma per chi apprezza questo tipo di humor e chi apprezza David Harbour (che è sempre più una garanzia), "Violent Night" dovrebbe essere una degna alternativa ai classici film natalizi tra amore, famiglia, scambio di regali e favole su Babbo Natale.
Premi: /
Parola chiave: Vault.
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Bengi

martedì 6 dicembre 2022

Film 2150 - Triangle of Sadness

Intro: In vacanza tra Belgio e Olanda, la prima sera a Bruxelles ho deciso di regalarmi una capatina al cinema per recuperare il vincitore della Palma d'oro di quest'anno.


Film 2150: "Triangle of Sadness" (2022) di Ruben Östlund
Visto: al cinema
Lingua: inglese, svedese, tedesco, francese, greco, tagalog
Compagnia: nessuno
In sintesi: un film che è una scatola cinese, "Triangle of Sadness" comincia in un punto e finisce a uno totalmente opposto, in una serie di twist e sorprese difficilmente prevedibli.
In un mix tra "Titanic", "Below Deck", "Gosford Park" e/o "Downton Abbey", "Il signore delle mosche", "Lost" e persino "Old" di Shyamalan e la scena del vomito di "Piccola peste torna a far danni", questa pellicola ne ricorda tante altre, pur lasciando ben impresso il proprio marchio di fabbrica.
Tutto merito di una sceneggiatura sorprendentemente fuori dai canoni mainstream, nonché di un cast brillante inizialmente sorretto da un Harris Dickinson, sempre più lanciato, che poi passa il testimone a Woody Harrelson, che la fa da padrone nella parte centrale della storia, che a sua volta passa il testimone a una magnetica Dolly De Leon, che regala una performance indimenticabile, divertentissima e inaspettatamente vitale per il film. Probabilmente il suo è alla fine il ruolo che si ricorda di più (non a caso si parla di una possibile nomination all'Oscar per lei).
Per il resto il film è una vera e propria odissea raccontata in quasi 2 ore e mezza di durata. C'è il mondo della moda, quello degli influencer, i ricconi in crociera, serviti e servitori, una nave che cola a picco, un gruppo di sopravvissuti su una spiaggia deserta, la legge del più forte (o del più intelligente) e un finale shock che lascia lo spettatore con domande su cui interrogarsi. Il tutto farcito di uno humor che più nero non si può.
Sicuramente non un film facile e certamente non per tutti, ma "Triangle of Sadness" è una potentissima esperienza cinematografica che stupisce, fa riflettere e lascia decisamente un segno.
Cast: Harris Dickinson, Charlbi Dean, Dolly de Leon, Zlatko Burić, Henrik Dorsin, Vicki Berlin, Woody Harrelson.
Box Office: $15.4 milioni
Vale o non vale: Non un film per tutte le occasioni e sicuramente non per tutti i palati, la pellicola di Ruben Östlund è tante cose, tranne che un prodotto scontato. Di nicchia per certi versi, eppure mainstream per molti altri (a partire dal cast), "Triangle of Sadness" è divertente e deprimente, farcito di momenti indimenticabili e un paio di performance che da sole valgono la visione.
Premi: Vincitore della Palma d'oro a Cannes 2022 come Miglior film.
Parola chiave: Pretzel sticks.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

Artwork by MadMikeT

lunedì 28 novembre 2022

Film 2147 - Bros

Intro: Molto, molto interessato a vedere questo film specialmente al cinema.

Film 2147: "Bros" (2022) di Nicholas Stoller
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: non il successo di pubblico sperato, "Bros" è affondato, complice un momento storico in cui non solo c'è da abbattere barriera, sfatare pregiudizi, combattere gli stereotipi E lo streaming, ma anche i postumi di una pandemia globale che non accenna a mollare la presa sul cinema.
In questo panorama di difficoltà, il film scritto e interpretato da Billy Eichner - la prima romcom gay prodotta da una major, ovvero la Universal Pictures - non è riuscito a richiamare al cinema spettatori interessati e paganti, nonostante "Bros" sia effettivamente un prodotto riuscito nel suo genere.
Da omosessuale posso dire di aver gradito la rappresentazione sul grande schermo di una coppia in cui potermi rispecchiare, nonostante le dinemache estreme da commedia rendano la storia di Bobby (Eichner) e Aaron (Luke Macfarlane) alquanto sopra alle righe. Ci sono, però, bei momenti di normalizzazione di un amore che è, sì, dello stesso sesso, ma finalmente non è l'unico focus della storia. L'amore gay è come l'amore etero, lo sappiamo e ce ne siamo fatti quasi tutti una ragione. Per chi non ci arriva, chiaramente questo non è il film adatto. E probabilmente nemmeno il pianeta.
Detto questo, "Bros" ha anche qualche momento di connessione genuina con il pubblico, soprattutto attraverso il personaggio di Bobby, difficile e complicato, indurito da una solitudine che pare essere più una corazza che una vera e propria scelta di vita. Il suo monologo sulla spiaggia non passa inosservato.
Onestamente trovo un peccato che questa pellicola non abbia trovato un riscontro di pubblico, soprattutto quello della comunità LGBTQIA+, adeguato alla conquista ottenuta dalla sua uscita nelle sale. Il mancato ritorno economico (il film è costato 22 milioni di dollari solo per produrlo) temo metterà un freno all'entusiasmo arcobaleno degli studi di produzione che, magari, ci penseranno su due volte prima di affidare il ruolo di protagonisti di una storia d'amore ad aspirazioni mainstream a due persone dello stesso sesso. Il che, al di là dei giudizi personali su questo film in sé, è onestamente un vero peccato.
Cast: Billy Eichner, Luke Macfarlane, Ts Madison, Debra Messing, Guillermo Díaz, Monica Raymund, Jim Rash, Dot-Marie Jones, Bowen Yang, Symone, Ben Stiller, Kenan Thompson, Amy Schumer, Seth Meyers, Kristin Chenoweth.
Box Office: $14.7 milioni
Vale o non vale: Billy Eichner e Luke Macfarlane fanno un egregio lavoro e anche sullo schermo traspare la chimica che c'è tra loro. Ad accompagnarli, una miriade di esponenti più o meno di punta della comunità LGBTQIA+ americana, tra camei importanti (Debra Messing, Ben Stiller, Kenan Thompson, Amy Schumer, Seth Meyers, Kristin Chenoweth, Bowen Yang) e qualche volto noto della corte di RuPaul (Ts Madison, Symone).
Il film è carino e fa ridere, forse a volte un po' troppo spudorato, ma è chiaro che pur essendo una romcom, "Bros" non punta al pubblico di tutte le età, quanto a uno specifico tipo di pubblico tramite il quale aprire la pista per altri progetti futuri simili a questo.
La risposta non c'è stata nei termini sperati, il che genera un po' di tristezza. Resta il fatto che ogni conquista va celebrata e ricordata come un nuovo, piccolo successo.
Premi: /
Parola chiave: Museo.
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Bengi

giovedì 27 ottobre 2022

Film 2143 - Do Revenge

Intro: Molto, molto interessato a recuperare questo film, non appena ho potuto me lo sono sparato su Netflix.

Film 2143: "Do Revenge" (2022) di Jennifer Kaytin Robinson
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: per la prima parte della storia, il film parrebbe andare a parare proprio dove te lo aspetti e tutto fila liscio secondo i piani. Poi, improvvisamente, la virata narrativa che dovrebbe sconvolgere la trama e lo spettatore. Il problema è che in realtà questo colpo di scena lo si sospetta già da un po'. Il che non è necessariamente terribile, ci ricorda solo che questa pellicola è meno scaltra di quanto non vorrebbe far credere.
In ogni caso "Do Revenge" è sufficientemente carino da risultare godibile, trainato da due protagoniste affiatate e dal carisma naturale di Maya Hawke che conquista dal primo istante. C'è qualcosa di lei che affascina e ammalia e il film non può che giovarne.
Poi, sì, ci troviamo davanti all'ennesimo prodotto Netflix da vedere e dimenticare, uno di quei titoli che prova ad emulare in chiave moderna qualche classico del passato - qui si cita "Le relazioni pericolose", ma io ci ho rivisto più un incrocio tra "Schegge di follia" e "Mean Girls" sinceramente - ma il risultato finale non è sufficientemente tagliente o memorabile per riuscire ad avvicinarsi a pellicole di quel calibro.
Poco male, non ci aspettavamo certo la redifinizione di qualche canone cinematografico. Quindi, per quello che è, "Do Revenge" funziona. Ma ci fermiamo lì.
Cast: Camila Mendes, Maya Hawke, Austin Abrams, Rish Shah, Talia Ryder, Alisha Boe, Ava Capri, Jonathan Daviss, Paris Berelc, Maia Reficco, Rachel Matthews, Sophie Turner, Sarah Michelle Gellar.
Box Office: /
Vale o non vale: Cast giovane ed estremamente contemporaneo, il ritorno sul grande (?) schermo della divina Sarah Michelle Gellar, qualche colpo di scena a scuotere un racconto veloce e a ritmo di una colonna sonora al passo coi tempi, "Do Revenge" si offre come passatempo adeguato per chi apprezzi le commedie dark incentrate sui drammi del liceo (contemporaneo) a suon di revenge porn e reputazione da mantenere. Camila Mendes di "Riverdale" conduce tutta l'orchestra, anche se sembrerebbe non riuscirsi a scrollare di dosso il ruolo di Veronica Lodge che l'ha resa famosa. E' vera che non esiste cattiva pubblicità, ma le servirebbe interpretare qualcos'altro.
Premi: /
Parola chiave: Passato.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 26 aprile 2022

Film 2104 - The Lost City

Intro: Martedì scorso ho deciso di passare la mia serata libera al cinema, in un momento particolarmente prolifico di pellicole che mi interessa recuperare. Al momento non c'è tempo per vederle tutte, per cui ho scelto il film di cui mi sembrava di avere più bisogno in quel momento: una commedia.

Film 2104: "The Lost City" (2022) di Aaron Nee, Adam Nee
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: certamente non indimenticabile, anche se divertente quanto basta, l'ultima pellicola con Sandra Bullock e Channing Tatum regala qualche momento divertente e ci ricorda perché, oggi più che mai, il genere comico andrebbe riportato in auge grazie a titoli ben più potenti (e creativi) di questo.
In una sorta di mix narrativo che chiama in campo avventura ed elementi d'azione (e mi ha ricordato moltissimo la premessa di "Alla ricerca dell'isola di Nim"), "The Lost City" funziona principalmente grazie alla buona chimica tra i due protagonisti che certamente fanno del loro meglio - specialmente Tatum - per portare a casa un risultato soddisfacente e credibile nonostante un modello di comicità che abbiamo visto già tante altre volte. In questo senso mi sento di dire che il personaggio di Beth (Da'Vine Joy Randolph) rappresenta l'esempio più banale e malamente sfruttato di tutto il film, pescando a mani basse in quella serie di cliché legati alla figura autoritaria e insolente della donna afroamericana dalla "sassy attitude" che abbiamo visto in svariate sfumature e toni riproporsi milioni di altre volte in altre titoli (penso a Tiffany Haddish in "Girls Trip", Mo'Nique in "Almost Christmas", Retta in quel gioiellino di "Parks and Recreation", ma anche il personaggio di Madea interpretato da Tyler Perry e così via).
Al contrario, ho particolarmente apprezzato l'evoluzione attoriale di Daniel Radcliffe, qui sorprendentemente in grado di regalare al suo personaggio una buona gamma emozionale specialmente nei momenti di rabbia e frustrazione, ovvero quella presenza scenica che gli è mancata per tutta la saga potteriana. Chapeau.
Per il resto, come si diceva, "The Lost City" intrattiene quanto basta e va a parare precisamente dove ci si aspetterebbe, per un risulato finale tanto prevedibile quanto confortante. Perché, in fin dei conti, è proprio quello che ci aspettavamo (e volevamo) da questo tipo di film.
Cast: Sandra Bullock, Channing Tatum, Daniel Radcliffe, Da'Vine Joy Randolph, Brad Pitt, Patti Harrison, Oscar Nunez, Bowen Yang.
Box Office: $128.1 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Non indimenticabile, ma buono quanto basta a far passare una serata spensierata. Sandra Bullock sembra sempre un po' scazzata (sarà solo il personaggio che interpreta?), ma Channing Tatum è perfettamente in parte e da solo regala i momenti di spensierata leggerezza che questa storia cerca di portare sullo schermo. E sopratutto fa dimenticare la caratterizzazione un po' bizzara di certi altri personaggi. Tutto sommato, comunque, godibile.
Premi: /
Parola chiave: Crown of Fire. (Che quando lo dice Daniel Radcliffe non fa che ricordare il ben più famoso Goblet of Fire o Calice di fuoco...)
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 6 aprile 2022

Film 2100 - My Big Fat Greek Wedding

Intro: E ogni tanto si ritorna a certe pellicole che sappiamo perfette in certi momenti di bisogno...

Film 2100: "My Big Fat Greek Wedding" (2002) di Joel Zwick
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán (prima parte); nessuno
In sintesi: anche se non è uno di quei film che ti fa morire dal ridere, è certamente prodotto piacevole e garbato, simpatico e assurdo, perfetto per quando si stia cercando il titolo spensierato che a fine visione ti fa sentire bene (o quantomeno meglio).
Toula (Vardalos) sfiga riesce a emanciparsi dal padre-padrone, trova l'amore della vita e si sposa al cospetto di tutta la famiglia greca e chiassosa (di lei) e i compassati suoceri che si sciolgono a suo di ouzo. Facile, prevedibile, eppure non delude mai, nemmeno alla 280.249esima visione. Opa!
Film 1772 - My Big Fat Greek Wedding
Film 2100 - My Big Fat Greek Wedding
Film 1126 - Il mio grosso grasso matrimonio greco 2
Film 2213 - My Big Fat Greek Wedding 3
Cast: Nia Vardalos, John Corbett, Lainie Kazan, Michael Constantine, Gia Carides, Louis Mandylor, Andrea Martin, Joey Fatone.
Box Office: $368.7 milioni
Vale o non vale: Un classico che non delude mai, "My Big Fat Greek Wedding" si può rivedere tutte le volte che si vuole, tanto funziona sempre. Per me, poi, la gag della torta/porta vaso è cult.
Premi: Candidato all'Oscar per la Miglior sceneggiatura originale. 2 nomination ai Golden Globe per il Miglior film musical o commedia e la Miglior attrice protagonista (Vardalos).
Parola chiave: Famiglia.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 29 dicembre 2021

Film 2073 - Red Notice

Intro: Netflix me lo ha proposto e riproposto per giorni, tutti ne parlavano... Per cui alla fine ho ceduto.

Film 2073: "Red Notice" (2021) di Rawson Marshall Thurber
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: critiche estremamente negative per un prodotto che sì, non è certamente niente di che, ma nemmeno così terribile.
Manca di originalità? Sì. Si poteva fare di meglio, anche considerato budget e cast? Assolutamente. Il risultato finale è una ciofeca inguardabile? Decisamente no. Semplicemente si tratta di un prodotto di facilissimo consumo che mantiene le promesse fatte dal trailer di disimpegno e divertimento mainstream. A mio avviso chi si aspettava di più aveva sbagliato pellicola a priori.
Poi che questo "Red Notice" ricordi una miriade di altri prodotti più o meno recenti è indubbio - penso a "Indiana Jones", "Black Widow", "Wonder Woman", "Il mistero dei Templari", "The Hitman's Bodyguard" e chi più ne ha più ne metta - e dubito sia stato prodotto per portare sullo schermo qualcosa di nuovo e innovativo, quanto più per generare un profitto che, magari, tecnicamente non c'è stato (dato che il film non è uscito nelle sale ma su Netflix a causa della pandemia), ma ha comunque fatto notizia per altri motivi (è diventato il film Netflix più visto nel suo weekend di debutto) tanto da vedersi già garantito un sequel. Insomma, purché se ne parli...
Cast: Dwayne Johnson, Ryan Reynolds, Gal Gadot, Ritu Arya, Chris Diamantopoulos, Vincenzo Amato, Ed Sheeran.
Box Office: $178,143
Vale o non vale: Da vedere e dimenticare, perfetto per una serata a cervello spento e comunque non peggiore di tanti altri prodotti visti di recente, "Red Notice" è un prodotto passabile che diverte il giusto e intrattiene a dovere. Grande cast, anche se ormai Dwayne Johnson fa Dwayne Johnson in ogni film. Ps. Secondo film consecutivo dopo "Last Night in Soho" ad utilizzare la canzone "Downtown" di Petula Clark, qui canticchiata da Gal Gadot (ma la versione interpretata da Anya Taylor-Joy è imbattibile).
Premi: /
Parola chiave: Cleopatra's Eggs.

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martedì 26 ottobre 2021

Film 2048 - Io, lui, lei e l'asino

Intro: Tornato in Italia per tre settimane tra la fine di agosto e settembre, ricomincio a lavorare per qualche tempo al mio amato Cinema Galliera. Questa la prima pellicola - di cui non avevo mai sentito parlare prima - che ho recuperato comodamente seduto in poltrona e rigorosamente munito di mascherina.

Film 2048: "Io, lui, lei e l'asino" (2020) di Caroline Vignal
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
In sintesi: basato sul percorso descritto nell'opera di Robert Louis Stevenson, "Travels with a Donkey in the Cévennes", questo film racconta in maniera simpatica la storia di una maestra (Laure Calamy) che ha una storia clandestina con il papà (Benjamin Lavernhe) di una delle sue alunne e decide di seguirlo durante la vacanza che l'uomo farà insieme alla sua famiglia che la moglie ha organizzato all'ultimo minuto. Particolare - non da poco - di questa avventura nelle campagne francesi? Il viaggio si farà sulle spalle di un asino.
La commedia di Vignal è piacevole quanto basta a far passare una buona oretta e mezza in compagnia della strana coppia maestra-asino che, bisogna ammettere, funziona piuttosto bene sullo schermo. Il personaggio principale (umano) inizialmente si fa fatica ad apprezzare per una serie di nevrosi e ingenuità che rendono difficile per lo spettatore i tentativi di provare empatia per una così cieca testardaggine e illusione sentimentale. Man mano che la storia procede, però, bisogna ammettere che Antoinette riesce a farsi scoprire più profondamente - anche grazie alla contrapposizione con il padre/amante, un brutto personaggio che non si fatica a disprezzare - per cui non si potrà fare a meno di tifare per lei. Non tanto sulla sfera amorosa (disastrosa), quanto per il suo percorso di formazione che procede di pari passo ai chilometri di viaggio macinati. E, strano a dirsi, all'"aiuto" del quadrupede.
Insomma, "Io, lui, lei e l'asino" non è un capolavoro del cinema moderno francese, ma è certamente un racconto piacevole di una piccola avventura on the road che ha un sapore molto intimo e personale e che dà valore alla riscoperta di sé e al trovare la propria forza per affrontare le sfide della vita (qui in particolare quelle amorose). Personalmente non mi sarei aspettato un tale numero di candidature ai César, ma abbiamo visto prodotti ben peggiori trovare anche maggior riscontro.
Ps. Io licenzierei chiunque della distribuzione italiana abbia deciso di approvare un titolo così imbarazzante, anche considerato che il "lui" cui si fa riferimento ha un ruolo minore all'interno della storia e nel secondo tempo non è nemmeno presente. Detto ciò, il titolo originale è "Antoinette dans les Cévennes".
Cast: Laure Calamy, Benjamin Lavernhe, Olivia Côte, Marc Fraize, Jean-Pierre Martins.
Box Office: $6.3 milioni
Vale o non vale: Simpatico piccolo film francese che, non si sa bene come, riesce a rendere un asino protagonista di tutta la vicenda. Forse il concentrarsi più sulle tappe del viaggio che sull'aspetto amoroso avrebbe aiutato a "vendere" allo spettatore più un'esperienza che una storia, ma tutto sommato "Antoinette dans les Cévennes" lascia soddisfatti.
Premi: Candidato a 8 César 2021 tra cui Miglior film, sceneggiatura, attore non protagonista (Lavernhe) e montaggio, il film ha vinto per la Miglior attrice protagonista (Calamy). In concorso a Cannes 2020.
Parola chiave: Patrick.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi