Finalmente uscito al cinema, non vedevo l'ora di vederlo!
Film 1178: "Now You See Me 2" (2016) di Jon M. Chu
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Cast bomba, magie ancora più strabilianti ed effetti speciali a tutto spiano per un sequel che, però, è più meccanico del precedente, oliatissimo "Now You See Me".
Stiamo parlando di un buonissimo secondo capitolo, per carità, e la sostituzione della rossa Isla Fisher è ben gestita e rimpiazzata con un'ottima e molto simpatica Lizzy Caplan, ma nonostante le novità e i trucchetti, la grande macchina "Now You See Me 2" è talmente carica di "cose", che la sensazione è che sia un gigante che fatica a muoversi agilmente. Un po' come quando ci si ritrova con tutti gli elementi che servono per rendere perfetto qualcosa sulla carta, ma nel momento in cui lo si assembla ci si rende conto che qualcosa di strano c'è, pur non riuscendo a riconoscere perfettamente cosa sia.
Qui forse, tra le varie sorprese visive e magiche, si rimane un po' storditi e incuriositi, smaniosi di scoprire i trucchi e venire a conoscenza del come-è-stato-fatto, ma quanto tutto finisce e le luci in sala si accendono, rimane quella fastidiosa domanda celata sotto tutta la meraviglia che la tecnica ha permesso: quindi qual è il punto?
Forse il punto era semplicemente riproporre le atmosfere, i personaggi, la simpatia e le dinamiche folli e veloci del primo fortunato film e, sebbene ci siano praticamente riusciti, qui manca un po' il senso di fondo del riportare a galla questa operazione. La prima pellicola è stato un clamoroso successo anche perché la storia che raccontava, pur non particolarmente originale, rimaneva un'interessante esperimento oltre che un titolo di grande intrattenimento, fatto di inesauribili sorprese, colpi di scena e veri e propri trucchi magici.
Qui abbiamo di nuovo i Cavalieri, abbiamo di nuovo la missione segreta che si prolunga per tutte le due ore di film, ma manca la parte di genuino coinvolgimento che vi era nella precedente storia. Dove prima eravamo anche noi un Cavaliere, alla ricerca della carta per accedere all'esclusivo club, ora siamo semplici spettatori che seguono una vicenda di cui è impossibile tenere le fila, mancando praticamente tutti gli elementi del comprensibile fino alla fine della storia. Insomma, siamo passati dall'essere dentro la partita, a guardarla attraverso lo schermo. E questo è un passo indietro.
Per il resto "Now You See Me 2" non sbaglia: richiama quasi tutti i suoi protagonisti e ne ingaggia di nuovi e molto cool - volete mettere avere il vero Harry Potter a fare di nuovo qualche magia? -, prosegue la storia parzialmente raccontata nel primo capitolo e si produce in spettacolari magie (del resto David Copperfield è co-produttore della pellicola) che non mancano di incantare chi guarda. Manca, sì, quel senso di unità che conferirebbe una storia con qualcosa di più concreto da raccontare, ma non si può dire che il risultato finale sia un sequel di brutta fattura. Al contrario, è un trucco di magia ben architettato.
Film 584 - Now You See Me - I maghi del crimine
Film 1120 - Now You See Me - I maghi del crimine
Cast: Jesse Eisenberg, Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Dave Franco, Daniel Radcliffe, Lizzy Caplan, Jay Chou, Sanaa Lathan, Michael Caine, Morgan Freeman.
Box Office: $267.8 milioni
Consigli: Chi è fan del primo non potrà fare a meno di vedere questo secondo episodio. Le atmosfere e le avventure sono le stesse, le illusioni, gli effetti speciali e per certi versi il risultato nel suo complesso sono diversi. Non è un male necessariamente, semplicemente la compattezza del primo titolo è meno evidente qui, tra tutte le vicissitudini che si susseguono a raffica. Non male, anche se molto dipendente dal precedente. Veloce, caotico, simpatico.
Parola chiave: Aereo.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
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giovedì 21 luglio 2016
Film 1178 - Now You See Me 2
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martedì 15 febbraio 2011
Film 218 - The Green Hornet
Disimpegno nel weekend, ora di pranzo.

Film 218: "The Green Hornet" (2011) di Michel Gondry
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Mai avrei pensato di vedere Seth Rogen nei panni di un supereroe. Per quanto 'il calabrone verde' non rappresenti l'estetica classica di eroe contemporaneo. Britt Reid/Rogen è grasso e senza poteri, eccentrico e svogliato, privo di cultura o attitudine lavorativa. Ovviamente il suo personale percorso di formazione in questa pellicola lo porterà a migliorarsi e a capire che, in fondo, qualcosa della sua vita può essere fatto. Ma le stranezze di questo film non sono finite.
Nel ruolo della spalla senza nome Kato/Jay Chou, ovviamente il personaggio più simpatico e riuscito, meno sbruffone e più concreto, capace di tenere testa a orde di criminali con la sola forza dei suoi muscoli. Se Reid è il calabrone, Kato potrebbe essere la mosca a dimensioni.
Poi Cameron Diaz in un ruolo talmente striminzito che, ci avessero anche messo un cartonato, non ci saremmo accorti della differenza. E', scusate l'ovvietà, la bellona bionda intelligente che, grazie al suo acume, predige il futuro ai due protagonisti, mettendoli in guardia o, sempre involontariamente perchè lei non conosce le identità segrete dei suoi superiori, suggerendo cosa fare come mosse successive. Un ruolo decisamente poco impegnato e impegnativo.
Infine ritroviamo, a un anno dall'Oscar come non protagonista nel film di Tarantino, Christoph Waltz, resuscitato al cinema Hollywoodiano come Gesù dopo i tre giorni. Chi ne aveva più sentito parlare? In effetti la pausa di due anni dal mondo del cinema poteva essere una mossa strategica per un attore austriaco che si vede lanciato nell'olimpo dei 'best actors' così improvvisamente. Peccato, però, che abbia scelto questa pellicola. E', sì, campione di incassi al botteghino USA (niente di straordinario, per carità: ad oggi siamo a $92.4 milioni e un 10° posto in classifica che, arrivati a domenica 20 febbraio, lo vedrà sbalzare fuori quasi sicuramente dalla top ten del box office americano), ma non è rappresentativa di alcunché. Mossa, a mio avviso, sbagliata.
Insomma, il film non è male, ma non è così elettrizzante come avrebbe potuto essere. Buoni attori, la regia del premio Oscar Michel Gondry (ma anche lui che cosa ci fa in questo progetto?! Voleva rendersi più commerciale? O svendersi al commerciale? Non capisco...), un personaggio meno convenzionale di altri supereroi (ma Iron Man era già un antieroe...) e... E, purtroppo, poco altro. Avanti il prossimo (magari il nuovo Spider Man?).
Consigli: Un film innocuo, piacevole. Ma non spendete dei soldi per vederlo, per carità!
Parola chiave: I cattivi sono i buoni.
Ric

Film 218: "The Green Hornet" (2011) di Michel Gondry
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Mai avrei pensato di vedere Seth Rogen nei panni di un supereroe. Per quanto 'il calabrone verde' non rappresenti l'estetica classica di eroe contemporaneo. Britt Reid/Rogen è grasso e senza poteri, eccentrico e svogliato, privo di cultura o attitudine lavorativa. Ovviamente il suo personale percorso di formazione in questa pellicola lo porterà a migliorarsi e a capire che, in fondo, qualcosa della sua vita può essere fatto. Ma le stranezze di questo film non sono finite.
Nel ruolo della spalla senza nome Kato/Jay Chou, ovviamente il personaggio più simpatico e riuscito, meno sbruffone e più concreto, capace di tenere testa a orde di criminali con la sola forza dei suoi muscoli. Se Reid è il calabrone, Kato potrebbe essere la mosca a dimensioni.
Poi Cameron Diaz in un ruolo talmente striminzito che, ci avessero anche messo un cartonato, non ci saremmo accorti della differenza. E', scusate l'ovvietà, la bellona bionda intelligente che, grazie al suo acume, predige il futuro ai due protagonisti, mettendoli in guardia o, sempre involontariamente perchè lei non conosce le identità segrete dei suoi superiori, suggerendo cosa fare come mosse successive. Un ruolo decisamente poco impegnato e impegnativo.
Infine ritroviamo, a un anno dall'Oscar come non protagonista nel film di Tarantino, Christoph Waltz, resuscitato al cinema Hollywoodiano come Gesù dopo i tre giorni. Chi ne aveva più sentito parlare? In effetti la pausa di due anni dal mondo del cinema poteva essere una mossa strategica per un attore austriaco che si vede lanciato nell'olimpo dei 'best actors' così improvvisamente. Peccato, però, che abbia scelto questa pellicola. E', sì, campione di incassi al botteghino USA (niente di straordinario, per carità: ad oggi siamo a $92.4 milioni e un 10° posto in classifica che, arrivati a domenica 20 febbraio, lo vedrà sbalzare fuori quasi sicuramente dalla top ten del box office americano), ma non è rappresentativa di alcunché. Mossa, a mio avviso, sbagliata.
Insomma, il film non è male, ma non è così elettrizzante come avrebbe potuto essere. Buoni attori, la regia del premio Oscar Michel Gondry (ma anche lui che cosa ci fa in questo progetto?! Voleva rendersi più commerciale? O svendersi al commerciale? Non capisco...), un personaggio meno convenzionale di altri supereroi (ma Iron Man era già un antieroe...) e... E, purtroppo, poco altro. Avanti il prossimo (magari il nuovo Spider Man?).
Consigli: Un film innocuo, piacevole. Ma non spendete dei soldi per vederlo, per carità!
Parola chiave: I cattivi sono i buoni.
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