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sabato 10 maggio 2025

Film 2360 - Bridget Jones: Mad About the Boy

Intro: Niamh and I have a list of film we want to watch. She doesn't necessarily remembers them all, but I do. This is one of the movies on the list that we didn't manage to watch at the movies whe it came out.

Film 2360
: "Bridget Jones: Mad About the Boy" (2025), Michael Morris
Watched on: The projector
Language: English
Watched with: Niamh, Debbi
Thoughts: I wasn't sure about a fourth movie, the "Bridget Jones"' franchise seemed to be done with the third chapter (that I particularly enjoyed after the so-so second one) and rehasing the whole gang made me a bit nervous.
Reality is, "Bridget Jones: Mad About the Boy" is a great movie, a great sequel (and fourth installment), and potentially a very well done goddbye to these characters. It's charming and endearing as a Bridget Jones' movie should be, but surprisingly deep and heartfelt at times (especially at the beginning), to the point that I shared some tears here and there. The passing of a loved one is handled in a very mature and meaningful way, never rushed and always respectful: I was really impressed.
Renée Zellweger is always a pleasure to watch, more so when she's playing Bridget. Hugh Grant - in his resurgent era - is charming and funny and although the story never says goodbye to his character's old habits, this new version of Daniel is very successfull in depicting a upgrated side of him. Additionally, Chiwetel Ejiofor and Leo Woodall are perfect new addition to the story.
Although this movie doesn't reinvent the wheel, it feels damn good to be back in the company of Bridget, cozy and charming, funny and wholehearted. "Bridget Jones: Mad About the Boy" is the sequel I didn't know I needed.
Film 850 - Il diario di Bridget Jones
Film 2260 - Bridget Jones's Diary
Film 857 - Che pasticcio, Bridget Jones!
Film 1231 - Bridget Jones's Baby
Film 1591 - Bridget Jones's Baby
Film 2360 - Bridget Jones: Mad About the Boy
Cast: Renée Zellweger, Chiwetel Ejiofor, Leo Woodall, Jim Broadbent, Gemma Jones, James Callis, Shirley Henderson, Sally Phillips, Nico Parker, Celia Imrie, Isla Fisher, Emma Thompson, Colin Firth, Hugh Grant.
Box Office: $134.9 million
Worth a watch?: Absolutely worth it, especially if you're a fun of this franchise. Renée Zellweger is a damn good Bridget and basically the whole gang is back together: it feels right (and it is!).
Awards: /
Key word: Magic.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 1 giugno 2019

Film 1601 - The Great Gatsby

Intro: Non ero elettrizzato all'idea di rivederlo, ma nell'ottica di ripercorrere la carriera di DiCaprio, ci stava anche recuperare questo titolo.
Film 1601: "The Great Gatsby" (2013) di Baz Luhrmann
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: la prima volta che ho visto questo film avevo delle altissime aspettative, sia per la presenza di DiCaprio, sia per la regia di Luhrmann che, a suo tempo, mi aveva incantato con "Moulin Rouge!"; non c'è da sorprendersi, credo, quando dico che "The Great Gatsby" non è stato per niente quello che mi immaginavo di vedere. Con questa seconda visione la situazione è stata diversa, soprattutto perché sapevo già a cosa stessi andando incontro. Ragione per cui, ammetto, ho parzialmente rivalutato questa pellicola che, nel suo eccentrico ed esagerato modo di essere propone una versione estremamente glamour e colorata di un romanzo che, leggendolo, mi ero immaginato completamente diverso. Ci sta, è una rilettura personale e per certi versi contemporanea che spinge tantissimo sull'appeal estetico, modaiolo e festaiolo e si concentra solo in parte sulla rappresentazione del tormento amoroso dei due protagonisti e del tipo di società che rappresentano. Fatta pace con questa premessa, "The Great Gatsby" può essere considerata una piacevole distrazione per gli occhi, anche se rimango convinto che non consegni al pubblico un prodotto totalmente riuscito. Esteticamente è sfarzoso, luccicante e attraente, ma manca un po' di anima. Comunque il risultato finale è accettabile.
Ps. Ma solo a me Joel Edgerton e Jason Clarke sembrano quasi la stessa persona?!
Film 552 - Il grande Gatsby
Film 1601 - The Great Gatsby
Cast: Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire, Carey Mulligan, Joel Edgerton, Isla Fisher, Elizabeth Debicki, Jason Clarke, Amitabh Bachchan.
Box Office: $353.6 milioni
Vale o non vale: Fantastica colonna sonora, costumi e scenografie curatissimi, una storia d'amore strappalacrime e un DiCaprio in gran forma per un risultato finale che è meno riuscito di quanto uno spererebbe, ma riesce in generale a convincere.
Premi: 2 Oscar vinti su 2 nomination (Migliori scenografie e costumi) e 2 BAFTA vinti nelle stesse categorie su 3 candidature; 3 candidature ai Grammy per una colonna sonora quasi perfetta e purtroppo non riconosciuta a dovere (Best Compilation Soundtrack for Visual Media, Best Song Written For Visual Media per "Young and Beautiful" di Lana del Rey, Best Score Soundtrack For Visual Media).
Parola chiave: Luce verde.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 29 maggio 2017

Film 1363 - Rango

Una proposta del catalogo di Sky Go.

Film 1363: "Rango" (2011) di Gore Verbinski
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Al momento di uscita nelle sale 6 anni fa non ero particolarmente interessato a questa pellicola e, a dirla tutta, non lo sono diventato dopo. Mi incuriosì il fatto che fosse riuscita ad aggiudicarsi l'Oscar come Miglior film d'animazione, anche se va detto che quell'anno la concorrenza non fosse particolarmente spietata (e sappiamo quanto l'Academy faccia fatica a riconoscere in questa categoria premi a produzioni extra USA).
L'approccio a "Rango", quindi, non è stato dei più entusiasti. Diciamo che, nell'ottica di una serata tranquilla, un cartoon sembrava la scelta più logica. Cosa che, in effetti, si è rivelata esatta, perché lo devo dire, di tutte le stramberie che contraddistinguono questo prodotto, la più strana è che il mix assurdo funzioni e pure bene. Divertente, estremamente personalizzato, simpatico e d'avventura, il film di Verbinski è stato una piacevole scoperta, un western moderno ricolmo di animali brutti e momenti comici ben riusciti per un risultato finale che funziona per tutta la famiglia.
Cast: Johnny Depp, Isla Fisher, Abigail Breslin, Ned Beatty, Alfred Molina, Bill Nighy, Stephen Root, Harry Dean Stanton, Ray Winstone, Timothy Olyphant.
Box Office: $245.7 milioni
Consigli: Forse non la scelta più immediata, eppure un titolo da tenere in considerazione perché intrattiene a dovere, diverte e funziona. E, cosa non banale, rimane impresso per il suo stile particolare e non convenzionale.
Parola chiave: Acqua.

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Bengi

giovedì 29 dicembre 2016

Film 1268 - Animali notturni

Tom Ford, Amy Adams e Jake Gyllenhaal. Non credo serva aggiungere altro.

Film 1268: "Animali notturni" (2016) di Tom Ford
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Un film che ho trovato magnetico e destabilizzante, una storia nella storia che non lascia scampo allo spettatore e abbina il racconto di due mondi opposti - uno reale, glaciale e senza sbavature, l'altro inventato, torrido e selvaggio - per farli procedere parallelamente in un crescendo di ansia e solitudine, paura e violenza. Per non farli mai incontrare.
La storia di Susan (Amy Adams) e dei suoi due matrimoni passa attraverso la lettura di un manoscritto, punto d'incontro tra due vicende al quadrato: una reale e che coinvolge il traballante matrimonio attuale, l'altra di finzione e che parla tra le righe del dolore causato dalla fine della prima unione. Al centro c'è naturalmente la donna che, durante l'appassionata lettura, finirà per rivalutare parte del suo comportamento nei confronti dell'ex marito (Jake Gyllenhaal), turbata dell'inaspettata violenza e ferocia della storia da lui creata e dedicata a lei.
Di questo "Nocturnal Animals" penso che l'aspetto che più mi è rimasto impresso sia la solitudine generale, il senso di vuoto attorno a Susan - una sensazione che l'ambientazione glamour, la rigida cura per l'estetica e la generale formalità che la circonda non fa altro che amplificare - e la desolante tristezza descritta nel romanzo da Edward. I mondi opposti non sono solo nell'evidenza del contrapporre fiction e reale, ma anche nell'opposizione dei due stessi protagonisti che, nonostante l'iniziale coinvolgimento emotivo, finiranno per allontanarsi (con il conseguente avverarsi della "profezia" della madre).
Al di là dei vari aspetti più o meno sottintesi relativamente ai protagonisti, rimane il fatto che la narrazione della sconvolgente storia del manoscritto sia comunque il vero catalizzatore dell'attenzione generale. Sia perché tratta di avvenimenti brutali come lo stupro e l'omicidio, oltre che la giustizia privata, sia perché le interpretazioni di Michael Shannon e Aaron Taylor-Johnson sono particolarmente efficaci e valgono davvero la visione. Se la Adams è costretta in una sorta di prigione di vetro dove le è concesso solamente il biasimo verso se stessa, ai due attori della storia "non reale" sono permesse non poche libertà che regalano a chi guarda due performance davvero d'effetto: da una parte la cattiveria gratuita e disarmante, dall'altra il niente da perdere di chi sa che ha esaurito il suo tempo. Il loro sarà uno scontro non facile da digerire.
Insomma, per quanto l'ambientazione asettica iniziale mi avesse spinto a credere che si trattasse di una di quelle pellicole tutta estetica e nient'altro, mi sono dovuto ricredere in fretta, trovandomi di fronte ad un deserto naturale ed emotivo che impone l'incontro con l'imprevedibile in un gioco perverso di violenza ed abuso non giustificabile e che mette a dura prova lo spettatore. L'emozione è forte e ci si sente esattamente come Susan: schiacciati da una pesantezza e dal senso di ingiustizia. Se è questo che Tom Ford intendeva evocare con "Animali notturni", il lavoro è compiuto egregiamente. Un film che non nasconde una certa rigidità e, nonostante questo, riesce a colpire per l'intensità che riesce a generare. Forte e, francamente, bello.
Ps. 3 candidature ai prossimi Golden Globes (regia, sceneggiatura e attore non protagonista per Taylor-Johnson) e Leone d'Argento a Venezia 2016.
Cast: Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Michael Shannon, Aaron Taylor-Johnson, Isla Fisher, Armie Hammer, Laura Linney, Andrea Riseborough, Michael Sheen, Karl Glusman, Ellie Bamber.
Box Office: $22 milioni
Consigli: La trasposizione dell'opera di Austin Wright non è certamente un film per tutte le occasioni, ma sicuramente un secondo appuntamento cinematografico riuscito per Tom Ford. Il quale riesce a sconvolgere lo spettatore con un'escalation di disarmante violenza che stempera con la freddezza di un'ambientazione contemporanea particolarmente asettica. Molto glamour e oscuro, peculiare nei suoi titoli di coda adamitici e ricolmo di ottime performance del cast (altrettanto glam), "Animali notturni" è, per il momento, uno dei film del 2016 che mi è rimasto più impresso. Sicuramente da vedere.
Parola chiave: Manoscritto.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 11 settembre 2016

Film 1209 - Grimsby - Attenti a quell'altro

Qualche tempo fa a pranzo non sapevo cosa guardare e lo streaming mi ha fornito gentilmente l'ispirazione!

Film 1209: "Grimsby - Attenti a quell'altro" (2016) di Louis Leterrier
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Bruttino e stupido, eppure qualche volta si ride. Non andrei molto oltre nella descrizione di questo "Grimsby", pellicola che riesce a mettere insieme la commedia più bassa a un budget che le consente non pochi effetti speciali e una produzione da vero film d'azione.
Cast stellare, la regia di Leterrier che di azione ne sa qualcosa ("Scontro tra titani", "L'incredibile Hulk", "Transporter: Extreme", "Danny the Dog", "The Transporter"), molta comicità fisica e una specie di clone di Borat e Ali G in versione action che è davvero irritante quanto imbecille, per un mix finale che non è sufficiente esattamente come i capelli corti sfoggiati da Penélope Cruz.
Cast: Sacha Baron Cohen, Mark Strong, Rebel Wilson, Penélope Cruz, Isla Fisher, Gabourey Sidibe, Annabelle Wallis, Ian McShane.
Box Office: $25.2 milioni
Consigli: Rebel Wilson in gran forma, Sacha Baron Cohen e Mark Strong la stranissima coppia, molta violenza e scene d'azione alla "Hardcore!", una comicità becera anche se a tratti divertente, per un risultato finale che è molto sotto le aspettative. Poteva essere esilarante e dissacrante, ma è solo tanto rumore per nulla. Si può vedere, anche se non piacerà a tutti.
Parola chiave: Missili.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 22 aprile 2016

Film 1120 - Now You See Me - I maghi del crimine

Comprato il dvd nel momento di acquisto compulsivo post esame di qualche mese fa, riemerge questo titolo dalla libreria di casa e decido di vedermelo in un momento di pausa.
Film 1120: "Now You See Me - I maghi del crimine" (2007) di David Silverman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: L'ho rivisto sia perché non me lo ricordavo poi così bene, sia perché ormai Poe mi aveva ricordato il mistero finale (ri-svelandomelo...) sia perché "I maghi del crimine 2" è in arrivo il 10 giugno al cinema. Tutti questi elementi insieme, combinati alla presenza del dvd in casa, mi hanno fatto venire la voglia di recuperare questa pellicola, simpatica, di intrattenimento e ben architettata. Anche la seconda visione mi ha lasciato un'impressione molto positiva, soprattutto perché, al di là, della sorpresona finale, la storia ha un sacco di assi nella manica che non si risparmia di distribuire durante tutti i 115 minuti di film. Senza contare che il cast è pazzesco e la magia è un tema molto affascinante...
Insomma, "Now You See Me" è stata una sopresa la prima volta e, magia!, è riuscito ad esserlo anche alla seconda visione. Speriamo che il sequel non deluda.
Film 584 - Now You See Me - I maghi del crimine
Film 1178 - Now You See Me 2
Cast: Jesse Eisenberg, Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Mélanie Laurent, Isla Fisher, Dave Franco, Michael Caine, Morgan Freeman, Michael Kelly, Common, Caitriona Balfe, Elias Koteas.
Box Office: $351.7 milioni
Consigli: Buon esempio di intrattenimento giramondo, simpatico, con molte sorprese e snodi inaspettati della trama, "Now You See Me - I maghi del crimine" è un film perfetto per chi cerchi un intrattenimento ben architettato e spolverato di qualche illusione ben fatta. Cast perfetto e secondo episodio in arrivo: da recuperare assolutamente.
Parola chiave: Lionel Shrike.

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lunedì 23 novembre 2015

Film 1033 - Ortone e il mondo dei Chi

Trovato il dvd in super offerta l'ho subito comprato perché avevo un bel ricordo di questa pellicola. E sapevo perfettamente chi l'avrebbe apprezzata insieme a me...

Film 1033: "Ortone e il mondo dei Chi" (2008) di Jimmy Hayward, Steve Martino
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Piacevolmente divertente proprio come la prima volta che lo avevo visto, "Horton Hears a Who!" è un gioiellino dell'animazione contemporanea che a mio avviso ha ottenuto meno successo di quanto non se ne sarebbe in realtà meritato.
Insieme a "Lorax - Il guardiano della foresta", queste pellicole costituiscono gli adattamenti cinematografici più recenti delle pubblicazioni del Dr. Seuss, autore legato alla narrativa per l'infanzia. E, nonostante il target, devo ammettere che entrambe riescono perfettamente a compiacere anche il pubblico adulto grazie a personaggi simpatici e accattivanti, un mondo coloratissimo e molto particolare - pur mantenendo una serie di elementi che replicano la realtà -, una storia semplice, eppure perfettamente riuscita e soddisfacente.
Dunque Ortone e il Sindachì saranno perfetti compagni d'avventura per chiunque volesse scoprire nuove favole dai toni gentili e costruttivi, senza obblighi di politically correct, ma semplicemente oneste e con un messaggio di fondo che spinge al valore del singolo, della singolarità e all'importanza di stare insieme, pur senza sovrastarsi. A me è piaciuto. br/> Film 53 - Ortone e il mondo dei Chi
Film 1033 - Ortone e il mondo dei Chi
Cast: Jim Carrey, Steve Carell, Carol Burnett, Seth Rogen, Jesse McCartney, Will Arnett, Isla Fisher, Jonah Hill, Amy Poehler, Jaime Pressly, Niecy Nash, Selena Gomez; (versione italiana) Christian De Sica, Paolo Conticini, Veronica Pivetti.
Box Office: $297.1 milioni
Consigli: Carino, divertente, spensierato e con messaggio edificante, "Ortone e il mondo dei Chi" è una pellicola educata, pacata e piacevolissima ad ogni età. Ortone è maledettamente simpatico e devo dire che il doppiaggio romanesco di De Sica non è nemmeno così insopportabile, per cui fatevi sotto e scoprite o riscoprite questo prodotto d'animazione ben confezionato e assolutamente perfetto per questo periodo di feste alle porte.
Parola chiave: Granello.

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Bengi

giovedì 19 settembre 2013

Film 584 - Now You See Me - I maghi del crimine

Ero molto, molto curioso di vedere questa pellicola!


Film 584: "Now You See Me - I maghi del crimine" (2013) di Louis Leterrier
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Premessa: grande cast con attori di Hollywood che spaziano dalla cerchia in divenire dei nuovi divi (Jesse Eisenberg, Isla Fisher, Dave Franco, Mélanie Laurent) a quelli già più collaudati (Woody Harrelson, Mark Ruffalo) passando per le vere e proprie leggende (Michael Caine, Morgan Freeman). E già qui avevo gli occhi che brillavano. Inoltre la trama sembrava davvero intrigante, tra giochi di prestigio e clamorose sparizioni per arrivare ai meno consueti furti in banca tramite giochi di prestigio. Il trucco c'è, ma per un bel po' non si vede.
Questi sono i punti forti di "Now You See Me", vera sorpresa al botteghino mondiale di quest'anno, esploso con $320,875,000 incassati (75 milioni il budget) senza alcun trucchetto magico.
La storia, neanche a dirlo, è un gioco d'incastri e di piani narrativi sovrapposti, ognuno tassello di una vicenda che si completerà solo alla fine con la spiegazione di ciò che si può cominciare a sospettare dal secondo tempo inoltrato in poi. I colpi di scena valgono l'attesa e devo aggiungere che niente mi affascina di più del capire come è stato realizzato un bel trucco di magia (anche se la storia dello specchio mi sembra un pochino troppo semplicistica). La tagline "Look closely, because the closer you think you are, the less you will actually see" rispecchia perfettamente la struttura narrative che, alla fine, è totalmente comprensibile solo quando si guarda tutta la vicenda nell'insieme (quindi tagline sensata).
Il ritmo dato alla storia attraverso il montaggio serrato e i buoni effetti speciali utilizzati aiutano a confezionare un prodotto facilmente fruibile e digeribile, l'ideale per l'estate da disimpegno e divertimento. Il gruppo di attori che costituisce i Quattro Cavalieri (Jesse Eisenberg, Isla Fisher, Dave Franco e Woody Harrelson) è sorprendentemente ben assortito e capace di funzionare, nonostante sulla carta non fosse garantito che un quartetto così eterogeneo e mai sperimentato prima funzionasse effettivamente. In particolare i miei dubbi erano principalmente legati alla presenza della Fisher come protagonista femminile che, invece, se la cava egregiamente.
Nonostante le critiche in generale abbiano lamentato un eccessivo mistero nello svelare certi passaggi chiave, penso che con l'arrivo di "Now You See Me 2" - già messo in produzione, alla regia sempre Leterrier - si potrà meglio far luce su ciò che qui può rimanere un interrogativo. Inoltre svelare tutto forse avrebbe un poco compromesso quell'alone misterioso legato al mondo della magia. Io, personalmente, mi sono appassionato alla storia e ho trovato "Now You See Me - I maghi del crimine" una pellicola davvero piacevole e ben riuscita, un blockbuster meno scontato di tanti altri e intrigante. Ovvero esattamente quello che speravo di vedere. Attenderò il secondo episodio!
Film 1120 - Now You See Me - I maghi del crimine
Film 1178 - Now You See Me 2
Consigli: Assolutamente godibile e divertente, oltre che capace di scatenare curiosità legata al mondo della magia. La trama è sufficientemente elaborata per lasciare soddisfatti (per carità, non è nulla di mai visto, ma funziona) e nell'insieme questo è uno di quei film che può essere visto e rivisto senza rischiare troppo di stancare. Carino e piacevole, una bella sorpresa.
Parola chiave: L'Occhio.

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Bengi

venerdì 24 maggio 2013

Film 552 - Il grande Gatsby

A Milano il giorno dopo il concerto di Beyoncé ci siamo ritrovati per guardare, finalmente, il tanto atteso nuovo film di Baz Luhrmann. Io, personalmente, con pochissime aspettative.


Film 552: "Il grande Gatsby" (2013) di Baz Luhrmann
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Leoo, Serena, Marta
Pensieri: Avevo bassissime aspettative e poco entusiasmo per il Gatsby di Luhrmann che, dopo "Australia", mi aveva lasciato un po' con l'amaro in bocca. Bissare qualcosa come "Moulin Rouge!" è quasi impossibile e, quindi, ero sinceramente scettico riguardo le capacità del regista-sceneggiatore di poter intraprendere con successo questo nuovo 'viaggio' cinematografico dopo il deludente esperimento precedente. Inoltre la martellante pubblicità al film in ogni dove mi aveva francamente un po' stancato. Di conseguenza mi sono approcciato a questo 'Gatsby 2013' in maniera tendenzialmente negativa. E un po' mi sono dovuto ricredere.
Per quanto io continui a pensare che Luhrmann sia più un regista da videoclip musicali che un capace narratore di storie, il suo film funziona abbastanza da lasciare soddisfatti. Lo sfavillio luccicante di sfarzo, lusso, gioielli e vestiti (Prada) copre sapientemente il vuoto lasciato dal mancato approfondimento psicologico dei personaggi (specialmente di contorno) che sembrano esistere solo in funzione del personaggio principale, unica vera rock star dello schermo. Ma anche qui c'è un problema. 

Già perchè Jay Gatsby funziona davvero bene nella prima parte del film, perdendo il suo magico fascino iniziale nella seconda, strangolato in una morsa di piattezza priva di appeal. Inevitabile che il personaggio perdesse molto del suo fascino una volta raccontata dall'onniscente Nick Carraway/Tobey Maguire la sua storia, però il divario tra inizio e fine della narrazione è francamente un po' troppo evidente. Non so se trattare una storia d'amore negli anni '00 svecchiando un classico della letteratura implichi per forza proporre il tutto come se fosse un racconto su adolescenti intimiditi dal giudizio dell'altro, ma di fatto "Il grande Gatsby" del titolo si rivelerà essere tale solamente per quanto riguarda feste, lusso sfrenato e capacità di vivere la vita ai 100km/h. Per quanto riguarda l'amore, invece, finisce schiacciato da una logica teen di gelosie, attesa di telefonate e tentativi di plagio ai danni dell'apatica Daisy Buchanan/Carey Mulligan.
E' un peccato che un personaggio così potenzialmente carismatico e magnetico sia coinvolto in una storia d'amore in cui l'unica cosa che davvero conta per lui sia che Daisy dica al marito che non l'ha mai amato. Non che desiderassi tragedie kolossal, ma elevarsi un pelo di più sarebbe stato auspicabile. Io, almeno, mi aspettavo più profondità (non sono ancora arrivato a leggere quella parte del libro di F. Scott Fitzgerald, quindi attendo di capire se davvero la love story sia affrontata in questi toni).
Dall'altra parte la Mulligan a mio avviso non è capace di trasmettere quella luce e quella gioia che, a parole, DiCaprio recita sullo schermo. Piuttosto piatta e, a dire il vero, non così bella, si trastulla tra feste, matrimonio infelice e scappattelle romantiche con l'espressione canina di un cucciolo bagnato e fallisce nell'intento di interpretare i panni di colei che è capace di catalizzare attenzioni di chiunque la veda. Più che una venere bionda è un angioletto spaurito (o annoiato). L'ho trovata appropriata, però, a livello di look: gli anni '20 in effetti le donano più che ad altri.
Decisamente ruspanti, invece, i due amanti Joel Edgerton e Isla Fisher, adatti al ruolo che rivestono ed efficaci - specialmente il primo - nella resa dei loro personaggi. Infelice e tragica la loro storia, l'ho quasi preferita a quella della coppia protagonista.
Imbambolato e poco comunicativo/espressivo Tobey Maguire, protagonista-non protagonista di un intreccio che racconta lui, ma che, di fatto, avrebbe potuto essere raccontato anche da una voce fuori campo che sarebbe stata la stessa cosa. Giusto per rendere l'idea di quanto sia riuscito ad essere incisivo.
Punto (un po') debole dei personaggi a parte, il film è un mix di generi che tutto sommato, come si diceva, funziona nell'ottica di ciò che è, ovvero un grande circo di colori, musica ed effetti speciali all'ennesima potenza (leggere pompati di steroidi). "The Great Gatsby" è 'grande' proprio in questo aspetto, essendo super ed ecessivo per ognuna di queste voci. Talmente kitsch nella resa scenica e dei costumi che fa tendenza, ennesimo esponente di un plus ultra che dell'esagerazione fa il suo fiero baluardo, da amare o detestare senza mezze misure. Nella combinazione di questi tre elementi, però, "Moulin Rouge!" era più riuscito (forse perchè l'ambientazione in un bordello giustifica la tendenza a un accanimento sull'immagine). L'ambientazione anni '20, invece, soffre un po' di più il distacco netto tra una ricostruzione storica più accurata - come nel precedente "Il grande Gatsby" del 1974 - e una più libera alla "Marie Antoinette" della Coppola.
Dal punto di vista della fedeltà al romanzo, invece, devo dire che il lavoro di Luhrmann e Craig Pearce mi ha soddisfatto in quanto piuttosto fedele (per lo meno fin dove sono arrivato con la mia lettura). Quest'aspetto mi ha colpito positivamente dato che mi immaginavo un risultato più 'liberamente ispirato a' che 'fedelmente tratto da'.
Insomma, questa pellicola non è tanto male come la mia propensione al dramma tendeva a suggerirmi. La colonna sonora - sfruttata meno di quanto ci si potesse aspettare - cala pezzi da novanta come Beyoncé, Emeli Sandé, Gotye, Fergie, Florence Welch e Lana Del Rey con quella "Young and Beautiful" che finirà per essere tema portante di tutto il film (visto il testo della canzone, trovo la scelta molto appropriata considerato che il tema del tempo è centrale per tutti i 142 minuti di pellicola). Gli ascoltatori contemporanei non potranno non gradire questo insieme di artisti che simboleggiano, ancora una volta, quanto per il regista la colonna sonora non sia solo un discorso tecnicamente annesso al film, ma una necessaria scelta per delineare stile e direzione del lavoro artistico finale. Che, a conti fatti, risulta vincente in questi aspetti tecnici particolarmente curati o spiccatamente personalizzati, ma inciampa quando si tratta di centrare il punto della questione: è travolgente, questo amore? E' rappresentato tanto forte quanto le parole utilizzate per descriverlo? Ni: DiCaprio ci si impegna, ma il troppo nominare questi profondi sentimenti finisce per renderli più idealmente presenti che reali. Si poteva sfruttare di più anche la contrapposizione temporale tra passato (che per Gatsby si può assolutamente replicare) e futuro, oltre che calcare ancora di più la mano nel triste finale che coinvolgerà i due membri della famiglia Buchanan, una volta per tutte rappresentati per ciò che veramente sono.
"Il grande Gatsby", insomma, finisce per avere una sua poetica di fondo incorniciata in un estro creativo 'alla Luhrmann' che, però, forse risulta troppo concentrato sulla messa in scena dell'estetica che lo contraddistingue che sui contenuti. In fin dei conti funziona, ma non mi ha catturato davvero.
Ps. Quando Nick Carraway e Jordan Baker (Elizabeth Debicki) prendono il té, uno dei camerieri è proprio Luhrmann.
Pps. 105 milioni di dollari per produrlo e un incasso mondiale di $138.4 milioni a sole 2 settimane dall'arrivo in sala.
Film 552 - Il grande Gatsby
Film 1601 - The Great Gatsby  

Consigli: Impossibile confrontarlo con il Gatsby con Robert Redford, sono due prodotti troppo distanti sia per tempo che per stile. Sono entrambe buone rappresentazioni del romanzo per alcuni aspetti e pessime per altri. In questo caso gli amanti del cinema del regista australiano non rimarranno delusi perchè, in effetti, ci si è impegnati a un ritorno più o meno evidente agli accenti istrionici di "Moulin Rouge!". Il tutto risulta meno riuscito quando, come per "Australia", si arriva alla necessità di rappresentare la storia e non solo i bei momenti di frenesia a tempo di musica. Comunque un prodotto con il suo fascino che merita quantomeno la chance di una visione.
Parola chiave: Dr. Eckleburg.

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Bengi

domenica 17 marzo 2013

Film 520 - Le 5 leggende

Un film che ha messo in ginocchio la DreamWorks Animation con una perdita di 83 milioni di dollari e che ha causato il licenziamento di 350 impiegati. Questo episodio mi ha spinto a chiedermi cosa ci fosse di tanto sbagliato in questa pellicola di cui, tra l'altro, avevo sentito parlare abbastanza bene. Basata sulle opere dell'autore americano William Joyce, "The Guardians of Childhood".


Film 520: "Le 5 leggende" (2012) di Peter Ramsey
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "Le 5 leggende" parte da un incipit narrativo oggettivamente accattivante, ovvero una specie di reunion di alcune delle figure dell'immaginario per bambini più famose in un mix che li presenta in chiave rivisitata. I Guardiani, infatti, sono i protettori dei bambini - capaci di esistere materialmente solo se i ragazzini credono in loro - e devono vedersela con Pitch alias l'Uomo Nero. Premesso che la trama è questa e nulla di più, ammetto che fossi affascinato dall'idea che fossero stati scomodati Babbo Natale, Dentolina (la fata del dentino), Calmoniglio (il coniglietto di Pasqua), Jack Frost e - scusate ma non sapevo chi fosse - l'Omino del Sonno (Sandman) tutti per la causa comune "Rise of the Guardians" che, a ben pensare, dal titolo ricorda qualcosa tipo un videogioco. E, purtroppo, nella sostanza non sembra molto di più.
Se nel primo tempo la pellicola mi aveva anche abbastanza interessato, la banalità con cui si sceglie di continuare devo ammettere che mi ha un po' deluso. Nessuno si aspettava un colpo di scena inaspettato come potrebbe essere la vittoria finale dell'Uomo Nero, però diciamo che il contenuto narrativo è piuttosto piatto e l'unica cosa che sono riuscito a pensare per tutto il secondo tempo è che questo film mi ricordasse veramente un qualunque videogame e niente di più. La grafica, poi, ha enfatizzato questa mia idea: particolari poco curati, movenze dei personaggi a volte piuttosto meccaniche e artificiose, sfondi e scenografie a tratti bidimensionali. Per quanto non si possa dire che "Ribelle - The Brave" sia uno dei più riusciti film della Pixar, per una serie di evidenti motivi è sicuramente superiore a questo lavoro della DreamWorks Animation.
La ribellione e l'anticonformismo del personaggio di Jack Frost, poi, sono utilizzati in maniera un po' becera, utili solo a giustificare un'immaturità di un eroe in divenire che deve ricercare la sua strada in quanto ancora sbandato e profondamente solo. Capisco che un film d'animazione per ragazzi non abbia grandi pretese di approfondimento psicologico, però sono sicuro che volendo costruire dei buoni presupposti per far funzionare un film o, meglio ancora, renderlo particolare rispetto ad una schiera di 'avversari' quotidianamente agguerriti, si potesse scegliere di caratterizzare meno banalmente i protagonisti di questo "Le 5 leggende" rendendo giustizia ad un'idea di partenza che, ripeto, ha anche un suo discreto fascino.
Tutto sommato, e per come ne avessi sentito parlare, non posso dire che questa pellicola mi abbia soddisfatto. Probabilmente mi aspettavo qualcosa che non ho trovato, prima tra tutti un'idea originale. E' comunque godibile, per carità.
Consigli: Una nomination ai Golden Globe come Miglior film d'animazione e un incasso mondiale di $303,131,036. A parte questi dati di contorno, "Le 5 leggende" è evidentemente un film per ragazzi o per tutta la famiglia riunita in un pomeriggio domenicale tipo questo. E' leggero e a tratti bidimensionale, ma per passare il tempo in compagnia è sicuramente un buon alleato. Ma mi aspettavo di più.
Parola chiave: Origini.

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Bengi

martedì 20 novembre 2012

Film 482 - The Wedding Party

In uno dei nostri raduni sentimentali abbiamo deciso di provare con la visione di questa pellicola teoricamente commedia che eravamo tutti curiosi di vedere per svagarci un po'.


Film 482: "The Wedding Party" (2012) di Leslye Headland
Visto: dalla tv della Mery
Lingua: italiano
Compagnia: Jessica, Mery, Francesco
Pensieri: Prego chiunque fosse intenzionato di vedere "The Wedding Party" di desistere. No, non è come "Le amiche della sposa" e non ci si avvicina nemmeno lontanamente. Non è neanche la classica commedia america degli stupidi equivoci. E' solo un'accozzaglia insensata di luoghi comuni - sia negativi che positivi - delle peggiori produzioni di serie B made in USA. Tra l'altro spacciata come produzione di serie A.
Già, perchè nel cast abbiamo niente meno che la brava Kirsten Dunst ("Intervista col vampiro - Cronache di vampiri", "Mona Lisa smile", "Melancholia", "On the Road"), Isla Fisher ("I Love Shopping", "2 single a nozze"), Lizzy Caplan (che era più in carne in "Mean Girls"), James Marsden (Cyclope nella trilogia di "X-Men"), Adam Scott ("Piranha 3D", "Una proposta per dire sì", "Quel mostro di suocera") e la molto strana Rebel Wilson ("Che cosa aspettarsi quando si aspetta" e proprio "Le amiche della sposa"). Insomma, una serie di nomi che, all'interno del circuito cinema easy dovrebbe essere quantomeno sinonimo di garanzia.
Invece questo "Bachelorette" non solo non ha alcun ritmo e gag trite e ritrite - si intuisce già come finisce. Ma va?! -, ma si lancia in una costante campagna contro l'amica "cicciona" che, se all'inizio potrebbe anche essere divertente, è talmente portata all'esasperazione che non funziona più. Perchè mai, in fin dei conti, dovrebbe essere un problema se il personaggio di Becky, evidentemente in sovrappeso, si sposa prima delle altre secche e alla moda 'amiche' di adolescenza?
Altrettanto fuoriluogo la serie di battute sessuali di uno spinto che - e ce ne vuole! - hanno imbarazzato perfino me. Siamo ai livelli della scena del sapone bianco in faccia di "Ted".
E, per finire, c'è un'acidità di fondo che non credo sia salutare rappresentare. Ok lo stress, ok il carattere, ma a volte è gratuita e ingiustificata. Probabilmente essendo un prodotto di così infimo livello, ha instaurato in me un meccanismo di repulsione totale anche verso aspetti che normalmente considero accettabili.
Insomma, direi che è una pellicola che non ha ragione di essere vista, come non aveva ragione di essere prodotta. Uno spreco in tutti i sensi.
Consigli: Inutile vederlo. E' brutto e insensato.
Parola chiave: Vestito da sposa.

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Ric

lunedì 26 settembre 2011

Film 305 - I Love Shopping

Primo dei (ben!) 3 film di Ferragosto. Disimpegno a volontà!

Film 305: "I Love Shopping" (2009) di P.J. Hogan
Visto: dalla tv di Jessica
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Jessica
Pensieri: Sempliciotto e di dubbio gusto, questo "Confessions of a Shopaholic" (titolo originale) poteva intrattenerci giusto nella pigrizia di Ferragosto. Comprendo perfettamente l’appeal commerciale che poteva presentare questo prodotto - molto vicino a “Sex & the city” - ma, in tutta sincerità, il risultato è mediocre.
Le situazioni comiche sono mal gestite e di una semplicità quasi infantile. Il gioco degli equivoci - che in questo genere dovrebbe farla da padrone - è di una bassezza disarmante. Nemmeno il grande sogno della protagonista è trattato con l’attenzione dovuta: scrivere per una rivista di moda come movimento portante di tutte le azioni della sua protagonista è un ‘must’ che in questa pellicola pare essere seguito solo all’inizio (per dare l’input) e alla fine (al momento del rifiuto). La parabola di Becky pare più condotta dal caos che dalle sue scelte effettive.
E, così pare, anche per il film stesso, più un generico casino cinematografico (anche i generi si mischiano: comedy, romance, chick flick) che un prodotto lineare e ben confezionato.
La protagonista è brava e adatta (Isla Fisher), ma i personaggi sono talmente superficiali da risultare assolutamente intercambiabile chiunque decida di interpretarli.
Consigli: Insomma, così così. Da vedere se si amano i film patinati su moda, accessori e riviste capeggiate da stronze sui tacchi.
Parola chiave:Saldi.

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Ric

martedì 25 gennaio 2011

Film 208 - 2 single a nozze

Cambiando decisamente i toni, fuori dal contesto premiazioni 2011, un dvd che avevo comprato qualche anno fa e che non avevo ancora rivisto.


Film 208: "2 single a nozze" (2005) di David Dobkin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Nicolò
Pensieri: Filmettino facile facile, simpatico e divertente, innocuo in definitiva.
Coppia di amici (maschi) scapoli che si imbucano ai matrimoni per deflorarne le partecipanti, finisce per rimanere coinvolta nella sua stessa trappola: l'amore raggiungerà anche loro.
Bizzarra la coppia Vince Vaughn (sempre più grasso) e Isla Fisher (allora praticamente sconosciuta), più convenzionale e noiosa quella di Owen Wilson e Rachel McAdams (sempre bella e brava). Ottimi comprimari tra cui Bradley Cooper (oggi divenuto molto più famoso grazie a film come "Una notte da leoni", "The A-Team" e "Case 39"), Christopher Walken (Oscar 1979 per "Il cacciatore", visto anche in "Il mistero di Sleepy Hollow", "Prova a prendermi") e Jane Seymour (famosa per il suo personaggio Michaela Quinn nella serie tv "La signora del West").
Di fatto nulla di speciale, in Italia il film non ha avuto particolare seguito, ma in America l'incasso è stato di $209,218,368 su un totale mondiale di $285,176,741. Per un film fatto di nulla e che parla di nulla è un bel risultato. Bisognerebbe solo interrogarsi sul perchè di tale successo.
Consigli: Un film da vedere decisamente in compagnia di qualcuno per farsi qualche risata tranquilla. Accompagna la serata in modo easy e decisamente non affatica. Si può fare.
Parola chiave: Matrimonio.


Ric