Siccome sono andato al cinema sia il giorno di uscita (13 dicembre) che quattro giorni dopo, ho pensato di raccogliere i pareri su questa pellicola - che ho visto sia in due dimensioni che in 3D - in un unico grande contenitore, cercando di esplicitare il parere su entrambe le visioni confrontandole allo stesso tempo.
Film 494: "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato" (2012) di Peter Jackson
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Era da qualche anno che non tornavo nella Terra di Mezzo. Sebbene la trilogia dell'Anello sia certamente tra le mie preferite in assoluto, era in effetti da un po' che la trascuravo in favore di altri titoli o telefilm. Tornare nella Contea, quindi, ha innanzitutto scatenato in me un effetto nostalgico.
Ero, devo ammetterlo, piuttosto scettico rispetto a questa operazione commerciale, troppo vicina a tre pellicole che, a modo loro, hanno fatto una parte di storia del cinema. La paura, come sempre in queste occasioni, era legata al fatto che questa prima parte di prequel fosse non solo inferiore alle aspettative dei fans, ma proprio una boiata pazzesca. Felicissimo di essermi dovuto ricredere.
"The Hobbit: An Unexpected Journey", infatti, è un piccolo gioiello nel suo genere e dimostra quanto Peter Jackson sia davvero portato a raccontare storie fantasy che prevedano battaglie, intrighi e momenti di forte impatto visivo. La sua mano è certamente rimasta allenata dai tempi della precedente trilogia ("La compagnia dell'anello" è del 2001) e va premiata la maestria con cui è capace di legare un'inquadratura all'altra, esaltando in particolar modo i momenti di scontro bellico che giovano di carrellate e planate dall'alto veramente spettacolari.
Aspetti tecnici a parte (gli effetti speciali sono, come al solito, un passo avanti a tutti), la storia riesce a ricollocarsi perfettamente all'interno dei precedenti racconti e, nonostante i dubbi di molti riguardo allo 'sbrodolamento' de "Lo Hobbit" in 3 nuovi film, a mio avviso questo primo episodio è di grande impatto e per niente tirato via.
Jackson ha affermato di aver ampliato la storia originale grazie all'apporto di numerosi scritti collaterali ed appendici di Tolkien, riuscendo così a tirare fuori dall'avventura di Bilbo abbastanza materiale per poter rendere appetibili gli altri due capitoli successivi a questo. Vedremo.
Il mio scetticismo rimane, più che altro riguardo al prossimo "Lo Hobbit: La desolazione di Smaug", pellicola-ponte tra un inizio e una fine che non si compiono durante la durata di quest'ultimo titolo. Come per "Le due torri", infatti, il rischio è che il capitolo di mezzo, di transizione, sia meno efficace dei due che decretano ufficialmente l'inizio e la fine della saga. Ma, anche lì, dovremo attendere fino al 12 dicembre 2013 per vedere confermate aspettative e delusioni.
Detto questo, sono rimasto piacevolmente colpito da questa nuova avventura che vede coinvolti lo hobbit Bilbo (ma perchè ne "Il Signore degli Anelli" dicono 'l'hobbit'?) e una miriade di nani folli, volgari, stupidi, coraggiosi e divertenti. Un po' come fosse la Biancaneve della situazione, Bilbo si vedrà costretto a fare un po' da balia ad un chiassoso gruppo di (inizialmente) burberi personaggi che finirà, chiaro, per conquistare. In palio c'è, oltre all'amicizia, la necessità di riscatto di un intero popolo (i nani) e la possibilità di mettersi in gioco dello stesso Bilbo. L'avventura, come già Gandalf prediceva a Frodo, lo cambierà tanto da non poter più tornare ad essere quello di prima.
Se i grandi topic, insomma, non sono cambiati, bisogna ammettere che comunque "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato" ha un suo fascino personale davvero magnetico e convince appieno sia per trama che per i suoi protagonisti.
Per un progetto così ambizioso da non aver visto la luce per anni interi, questo risultato è ovviamente una grandissima conquista.
Film 496: "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato 3D" (2012) di Peter Jackson
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Jé, Valeria, Alessandra, Laura
Pensieri: Rivedere questa pellicola una seconda volta mi ha aiutato a concentrarmi meglio su quei dettagli e passaggi che mi ero perso a causa dell'eccitazione della prima volta che mi avevano portato ad una chiacchiera compulsiva da commento di ogni cosa. Il silenzio è d'oro.
Già, perchè una delle cose più belle che caratterizzano questo film è la colonna sonora. Dopo aver musicato i precedenti tre, Howard Shore ritorna qui in grande stile, riprendendo e aggiornando i temi classici che avevano accompagnato la precedente avventura (riconoscibili i motivi della Contea e di Gollum). Con 3 nomination all'Oscar e due premi vinti, è probabile che anche questa volta l'Academy gli riconosca quantomeno una candidatura.
Stesso discorso per gli effetti speciali, anche se di certo gli avversari ("Vita di Pi" in primis) sono più agguerriti rispetto agli anni precedenti.
Il 3D - che di solito non apprezzo - risulta ben calibrato e mai fastidioso ed effettivamente appropriato in un quadro di che combina immagini mozzafiato con il meglio della tecnologia digitale disponibile. La spesa in più ha avuto, quindi, un suo senso.
Magnifico, poi, ritrovare (digitalmente molto migliorato!) uno dei personaggi più famosi della storia del cinema contemporaneo: Gollum , più sdoppiato di personalità che mai, è una vera delizia digitale. Capace di espressioni che il più impegnato Daniel Radcliffe non riuscirebbe nemmeno a sognarsi, è davvero di una potenza straordinaria: pazzo, divertente, inquietante e viscido, eppure tra i personaggi più riusciti di tutto il progetto.
Grande ritorno anche degli storici Frodo/Elijah Wood, Bilbo/Ian Holm e Saruman/Christopher Lee nonché della mia preferita Galadriel/Cate Blanchett (unico personaggio femminile ad avere più di due battute. Che poi in totale siano 5 non conta) e, chiaramente, di Gandalf/Ian McKellen tornato alla polverosa veste grigia. Riguardo a quest'ultimo va segnalato il cambio di doppiatore: Gigi Proietti ('nsomma) sostituisce Gianni Musy scomparso nel 2011.
Tornando al film, tutto sommato devo dire che la seconda visione mi è piaciuta ancora di più rispetto alla prima e il 3D mi ha lasciato stranamente (e piacevolmente) soddisfatto. Una grande pellicola che non ha nulla da invidiare a ciò che l'ha preceduta, in quanto completamente differente. Forse, proprio per questo, si poteva giocare un po' meno sui legami tra questo 'Hobbit' e i 3 'dell'Anello', ma capisco che la ghiotta possibilità di incassi record abbia potuto anebbiare la vista anche di coloro che avessero le migliori intenzioni.
Corretto il marketing, comunque visto quanto sono riusciti ad incassare ad oggi in meno di un mese: $824,820,000 in tutto il mondo.
E la New Line ringrazia, nuovamente, Peter Jackson. Chapeau.
Film 616 - Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
Film 1050 - Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
Film 641 - Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Film 701 - Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Film 1052 - Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Film 855 - Lo Hobbit - La battaglia delle Cinque Armate
Film 1059 - Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate
Consigli: Per tutti gli amanti del fantasy, de "Il Signore degli Anelli" e di Peter Jackson questo è un film assolutamente da vedere! Per tutti gli altri, un esempio: se ce l'hanno fatta i miei genitori a vederlo tutto e farselo perfino un po' piacere, ce la può fare chiunque.
Parola chiave: Azog.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
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lunedì 7 gennaio 2013
Film 494 e 496 - Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
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sabato 12 dicembre 2009
Film 33 - Will Hunting - Genio ribelle
Giovedì per cena avevo voglia di un film veloce prima di andare a casa della mia amica Claudia per fare quattro chiacchiere. Quindi ne ho visto uno che avevo cominciato qualche anno fa, senza mai finirlo.

Film 33: "Will Hunting - Genio ribelle" (1997) di Gus Van Sant
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Cosa c'è di speciale in un film come questo? Niente, non fosse che l'hanno scritto a quattro mani Matt Damon e Ben Affleck, due giovanissimi attori che grazie alla sceneggiatura di questo film hanno vinto l'Oscar. Non fosse che all'epoca erano in molti ad avere dubbi sul fatto che Affleck sapesse effettivamente scrivere, questa cosa non avrebbe fatto tanto chiasso.
Il film non è brutto, per carità, si guarda piacevolmente. Ma poi ci si ferma lì. Non ho sentito la voglia di rivederlo, per esempio. La mia curiosità iniziale era capire il valore di quest'opera e verificare se effettivamente ci fosse qualcosa di sensazionale che valesse la pena premiare. Certo, scrivere una sceneggiatura non è per tutti, ma qui ci sono tantissimi riferimenti culturali alla 'Wikipedia', ma non effettivamente granché approfonditi. Io non ce l'avrei mai fatta a scrivere una pappardella di roba del genere, quindi lode al merito, però non credo che la definizione di capolavoro sia azzeccata.
E' la storia di questo ragazzo povero, ovviamente orfano e maltrattato, che in realtà è un Einstein al quadrato. Risolve l'irrisolvibile, pensa l'inpensabile e, soprattutto, definisce Minnie Driver come 'bellissima', cosa evidentemente impossibile. Va oltre ogni limite umano, insomma. Poi però è anche estremamente odioso, antipatico, indisponente. E' geniale e mestruato. Uff, ma dov'è la novità? Nessuno lo capisce, solo lo psicologo (anche lui, ovviamente, maltrattato da piccolo) Robin Williams ci riesce perchè è fuori dal comune, lui non vuole vincere premi, vuole vivere felice e in pace con sé stesso. A sì? Nuova anche questa...
Non si va molto oltre in questo film. Will riesce a ritornare sulla retta via, addirittura si becca un lavoro vero con straordinarie opportunità future, allo psicologo torna la voglia di vivere, Ben Affleck fa una sviolinata al suo amico Matt Damon che neanche Frodo&Sam ne "Il Signore degli Anelli" e Minnie Driver non migliora esteticamente.
Tutto sommato si vede volentieri, ma è più blockbuster di quanto i 10milioni di dollari di budget non vogliano far pensare. Non ho trovato una filosofia particolarmente illuminante, né nulla che mi abbia ispirato. L'esempio del genio è una realtà che si discosta totalmente dalla mia, quindi non mi sono sentito particolarmente coinvolto. E poi non riuscivo a smettere di chiedermi se avesse scritto la sceneggiatura solo Matt Damon e poi per amicizia ci avesse aggiunto anche il nome dell'amico, come vorrebbe un pettegolezzo... Ah, i 'rumors'! ps. Qualcosa come 9 nomination agli Oscar e 2 premi vinti. A Robin Williams l'hanno dato solo perchè lo meritava da anni, ovviamente non per questa pellicola, ma meglio di niente. E, infatti, quella è stata la sua ultima nomination (ma, insieme a lui tantissimi altri attori ricevono il loro Oscar per un'interpretazione in un film che non vale, solo perchè l'Academy era in debito con loro per interpretazioni valide e non premiate. Penso a Renée Zellweger, Nicole Kidman, Judi Dench, Whoopi Goldberg, ecc ecc). pps. Casey Affleck, fratello di Ben e quindi raccomandato per un ruolo in questo film, è assolutamente identico a Mika!
Consigli: Da vedere in compagnia e deridere la faccia da maialino di Matt Damon.
Parola chiave: Problema matematico
Ric

Film 33: "Will Hunting - Genio ribelle" (1997) di Gus Van Sant
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Cosa c'è di speciale in un film come questo? Niente, non fosse che l'hanno scritto a quattro mani Matt Damon e Ben Affleck, due giovanissimi attori che grazie alla sceneggiatura di questo film hanno vinto l'Oscar. Non fosse che all'epoca erano in molti ad avere dubbi sul fatto che Affleck sapesse effettivamente scrivere, questa cosa non avrebbe fatto tanto chiasso.
Il film non è brutto, per carità, si guarda piacevolmente. Ma poi ci si ferma lì. Non ho sentito la voglia di rivederlo, per esempio. La mia curiosità iniziale era capire il valore di quest'opera e verificare se effettivamente ci fosse qualcosa di sensazionale che valesse la pena premiare. Certo, scrivere una sceneggiatura non è per tutti, ma qui ci sono tantissimi riferimenti culturali alla 'Wikipedia', ma non effettivamente granché approfonditi. Io non ce l'avrei mai fatta a scrivere una pappardella di roba del genere, quindi lode al merito, però non credo che la definizione di capolavoro sia azzeccata.
E' la storia di questo ragazzo povero, ovviamente orfano e maltrattato, che in realtà è un Einstein al quadrato. Risolve l'irrisolvibile, pensa l'inpensabile e, soprattutto, definisce Minnie Driver come 'bellissima', cosa evidentemente impossibile. Va oltre ogni limite umano, insomma. Poi però è anche estremamente odioso, antipatico, indisponente. E' geniale e mestruato. Uff, ma dov'è la novità? Nessuno lo capisce, solo lo psicologo (anche lui, ovviamente, maltrattato da piccolo) Robin Williams ci riesce perchè è fuori dal comune, lui non vuole vincere premi, vuole vivere felice e in pace con sé stesso. A sì? Nuova anche questa...
Non si va molto oltre in questo film. Will riesce a ritornare sulla retta via, addirittura si becca un lavoro vero con straordinarie opportunità future, allo psicologo torna la voglia di vivere, Ben Affleck fa una sviolinata al suo amico Matt Damon che neanche Frodo&Sam ne "Il Signore degli Anelli" e Minnie Driver non migliora esteticamente.
Tutto sommato si vede volentieri, ma è più blockbuster di quanto i 10milioni di dollari di budget non vogliano far pensare. Non ho trovato una filosofia particolarmente illuminante, né nulla che mi abbia ispirato. L'esempio del genio è una realtà che si discosta totalmente dalla mia, quindi non mi sono sentito particolarmente coinvolto. E poi non riuscivo a smettere di chiedermi se avesse scritto la sceneggiatura solo Matt Damon e poi per amicizia ci avesse aggiunto anche il nome dell'amico, come vorrebbe un pettegolezzo... Ah, i 'rumors'! ps. Qualcosa come 9 nomination agli Oscar e 2 premi vinti. A Robin Williams l'hanno dato solo perchè lo meritava da anni, ovviamente non per questa pellicola, ma meglio di niente. E, infatti, quella è stata la sua ultima nomination (ma, insieme a lui tantissimi altri attori ricevono il loro Oscar per un'interpretazione in un film che non vale, solo perchè l'Academy era in debito con loro per interpretazioni valide e non premiate. Penso a Renée Zellweger, Nicole Kidman, Judi Dench, Whoopi Goldberg, ecc ecc). pps. Casey Affleck, fratello di Ben e quindi raccomandato per un ruolo in questo film, è assolutamente identico a Mika!
Consigli: Da vedere in compagnia e deridere la faccia da maialino di Matt Damon.
Parola chiave: Problema matematico
Ric
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