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mercoledì 13 ottobre 2021

Film 1838 - A Cure for Wellness

Intro: Così, all'improvviso, mi era tornata in mente questa pellicola. E perché non recuperarla, dato che Eric non l'aveva mai vista?

Film 1838: "A Cure for Wellness" (2016) di Gore Verbinski
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Eric
In sintesi: non che questo film sia un capolavoro, ma l'idea su cui la storia si basa è sufficientemente inquietante (per quanto non originale in assoluto) da funzionare.
Onestamente non capisco perché "A Cure for Wellness" non abbia avuto alcun riscontro con il pubblico - l'incasso è imbarazzante considerando che il film è costato 40 milioni di dollari - e ricollego un po' la sua performance deludente a un cast privo di appeal hollywoodiano, ai 146 minuti di durata e, da non sottovalutare, la data di uscita in febbraio, un mese che non è certo sinonimo di orrori e paura.
Detto ciò, e considerati tutti i limiti della storia specialmente nel finale, rimane il fatto che questo non sia un titolo malvagio e che, tutto considerato, il film in sé funzioni. Soprattutto grazie alla visione di Verbinski e a una coesa estetica d'insieme molto particolare. Vedere per credere.
Film 1337 - La cura dal benessere
Film 1838 - A Cure for Wellness
Cast: Dane DeHaan, Jason Isaacs, Mia Goth, Harry Groener, Celia Imrie, Lisa Banes, Godehard Giese.
Box Office: $26.6 milioni
Vale o non vale: Non ricordavo molto la storia, per cui è stato a tratti come vederlo la prima volta (con la differenza che questa volta mi è piaciuto di più). Non un capolavoro e sicuramente nemmeno il classico horror americano, ma certamente un titolo da tenere presente se si fosse in cerca di qualche spavento più psicologico e mentale.
Premi: /
Parola chiave: Water.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 1 maggio 2019

Film 1570 - Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest

Intro: Secondo capitolo di una delle tante saghe che stiamo rivedendo.
Film 1570: "Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest" (2006) di Gore Verbinski
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: non riuscito quanto il suo predecessore, questo capitolo di passaggio della (allora) trilogia sui Pirati dei Caraibi riesce nell'intento di regalare nuovamente allo spettatore le bizzarrie di Jack Sparrow combinate ai toni epici di una nuova, indimenticabile avventura predisponendo, tra l'altro, le basi per l'episodio successivo. Come spesso accade per titoli come questo - grande attesa del pubblico, necessità di replicare il successo precedente, ecc - il vero problema alla base di "Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest" è l'eccesso di elementi in gioco, per un insieme di trame e sottotrame capaci di stordire anche il più devoto dei fan. Insomma, c'è troppa carne al fuoco.
Film 240 - La maledizione della prima luna
Film 1560 - Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl
Film 1570 - Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest
Film 1579 - Pirates of the Caribbean: At World's End
Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
Film 1415 - Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales
Cast: Johnny Depp, Orlando Bloom, Keira Knightley, Stellan Skarsgård, Bill Nighy, Jack Davenport, Kevin R. McNally, Jonathan Pryce, Tom Hollander, Lee Arenberg, Mackenzie Crook, Naomie Harris, Geoffrey Rush.
Box Office: $1.066 miliardi
Vale o non vale: In generale un titolo d'intrattenimento che mette in scena un sacco di elementi, per un risultato finale certamente avventuroso, non di meno caotico. I fan del franchise e, soprattutto, Jack Sparrow adoreranno.
Premi: Candidato a 4 Oscar, ha vinto quello per i Migliori effetti speciali. 1 candidatura ai Golden Globe per Depp (Miglior attore), 5 nomination ai BAFTA e una vittoria per gli effetti speciali.
Parola chiave: Chiave.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 29 maggio 2017

Film 1363 - Rango

Una proposta del catalogo di Sky Go.

Film 1363: "Rango" (2011) di Gore Verbinski
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Al momento di uscita nelle sale 6 anni fa non ero particolarmente interessato a questa pellicola e, a dirla tutta, non lo sono diventato dopo. Mi incuriosì il fatto che fosse riuscita ad aggiudicarsi l'Oscar come Miglior film d'animazione, anche se va detto che quell'anno la concorrenza non fosse particolarmente spietata (e sappiamo quanto l'Academy faccia fatica a riconoscere in questa categoria premi a produzioni extra USA).
L'approccio a "Rango", quindi, non è stato dei più entusiasti. Diciamo che, nell'ottica di una serata tranquilla, un cartoon sembrava la scelta più logica. Cosa che, in effetti, si è rivelata esatta, perché lo devo dire, di tutte le stramberie che contraddistinguono questo prodotto, la più strana è che il mix assurdo funzioni e pure bene. Divertente, estremamente personalizzato, simpatico e d'avventura, il film di Verbinski è stato una piacevole scoperta, un western moderno ricolmo di animali brutti e momenti comici ben riusciti per un risultato finale che funziona per tutta la famiglia.
Cast: Johnny Depp, Isla Fisher, Abigail Breslin, Ned Beatty, Alfred Molina, Bill Nighy, Stephen Root, Harry Dean Stanton, Ray Winstone, Timothy Olyphant.
Box Office: $245.7 milioni
Consigli: Forse non la scelta più immediata, eppure un titolo da tenere in considerazione perché intrattiene a dovere, diverte e funziona. E, cosa non banale, rimane impresso per il suo stile particolare e non convenzionale.
Parola chiave: Acqua.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 6 aprile 2017

Film 1337 - La cura dal benessere

Ero deciso a non perdermelo già da quando avevo visto il trailer in inglese. Poi, finalmente uscito in Italia, anche Poe si è incuriosito e ci siamo fiondati a vederlo.

Film 1337: "La cura dal benessere" (2016) di Gore Verbinski
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe, Jessica
Pensieri: Questo film sembra un horror, ma non lo è nemmeno tanto. Ne ha qualche caratteristica venata di un paio di scene splatter o (semplicemente) disgustose ma, in generale, mi è sembrato più un mistery-thriller in cui la suspense e l'ansia causata dall'elemento ignoto la fanno da padrone. Il buon gioco di pathos creato, però, si perde molto a causa di un finale che scivola nel già visto, per una conclusione francamente meno all'altezza della premessa.
In ogni caso rimangono dei buchi: (spolier) come fa la ragazza a sopravvivere per 200 anni e, soprattutto, a scampare alla morte nel momento in cui viene gettata in acqua appena nata? E da cosa derivano le "maschere" che il padre indossa per nascondere la sua vera identità ed età?
Questi pochi elementi lasciati indietro dalla sceneggiatura già compromettono un risultato globale che vede nella conclusione l'elemento più debole del prodotto nel suo insieme.
L'aspetto certamente più riuscito di tutta questa operazione è certamente quello tecnico: fotografia efficace - così plumbea e salmastra, spesso pesante e "umida" -, ottima colonna sonora in grado di sottolineare con maestria i momenti più disturbanti e spaventosi; ho gradito anche la regia di Verbinski che, in questo genere, mi pare a suo agio. Lo dico soprattutto perché il regista è lo stesso del primo remake americano di "The Ring", mio personalissimo cult adolescenziale. Per tutto il primo tempo ho continuato a pensare che le due pellicole si somigliassero per certi versi, non tanto per le storie, che sono differenti, quanto per l'impatto visivo che entrambi i titoli possiedono: stesse atmosfere, stessi colori, certe inquadrature molto simili(*), e una generale sensazione di "solitudine fra la moltitudine" che mi ha davvero suggestionato, tanto che più volte mi sono trovato a fare il confronto fra i due film.
Per quanto riguarda il cast, invece, sicuramente Dane DeHaan qui dimostra di essere un capace protagonista anche disposto a mettersi non poco in gioco - solo una cosa non mi ha convinto: ti infilano a forza un tubo in gola, costringendoti ad ingerire acqua e pesci (?), e tu non versi nemmeno una lacrima per la sensazione di soffocamento?! - e certamente la scelta di affidargli il ruolo di protagonista funziona. Mia Goth è particolarmente inquietante e non so se funzionerebbe al di fuori di un contesto disturbante come questo; Jason Isaacs sembra nato per fare il cattivo sotto mentite spoglie, gli riusciva bene in Harry Potter, gli riesce bene qui. Per quanto riguarda la parte attoriale, comunque, è tutto sotto controllo.
Purtroppo, come dicevo, il vero problema sta in una conclusione scema, banalmente al sapore di soap opera, troppo incompleta per tornare del tutto. Ed è un peccato, perché di base "A Cure for Wellness" poteva essere un'agghiacciante (dis)avventura.
(*) macchine solitarie riprese dall'alto che attraversano boschi impossibili da identificare, grattacieli ammassati dai quali è riconoscibile un'unica finestra che è poi quella del protagonista, l'inquadratura attraverso lo sguardo di un animale (in "The Ring" un cavallo, qui la testa di un alce).
Film 1337 - La cura dal benessere
Film 1838 - A Cure for Wellness
Cast: Dane DeHaan, Jason Isaacs, Mia Goth, Ivo Nandi, Adrian Schiller, Celia Imrie, Harry Groener.
Box Office: $24.2 milioni
Consigli: Clamorosamente flop al botteghino (costato 40 milioni), eppure si lascia vedere e intriga per quasi tutta la sua durata, toppando nel finale. Le atmosfere giuste ci sono, il protagonista adatto pure e la storia funziona finché non decide di virare per la boiata. Si poteva fare decisamente meglio, anche se va detto che per una serata di disimpegno al sapore di mistero e qualche scena un po' cruda, questo film è una buona scelta.
Parola chiave: Vitamine.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 4 gennaio 2017

Film 1272 - The Ring

Da ragazzino l'ho visto milioni di volte e dato che era da un po' che non lo riprendevo, ho deciso fosse arrivato il momento.

Film 1272: "The Ring" (2002) di Gore Verbinski
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Mio personalissimo cult horror, nonché prima cotta per la magnifica Naomi Watts - per la quale avevo già intravisto un roseo futuro hollywoodiano -, "The Ring" è stato per me un vero e proprio colpo di fulmine.
Per quanto non sia un titolo più spaventoso di altri, ho trovato fin da subito geniale ed intrigante l'idea alla base della storia (che come si sa è un remake del giapponese "Ringu" o "リング"), più inquietante per le implicazioni, il conto alla rovescia e, naturalmente, la vicenda nascosta che si cela dietro alla misteriosa videocassetta e al fatto che, in un modo o nell'altro, l'unica via di scampo sia diffonderne il messaggio. Non si può fare a meno di chiedersi: io in quei 7 giorni cosa avrei fatto? E avrei messo in circolazione altre copie, contribuendo alla morte certa di altri, solo per sopravvivere?
Lo so, sono due domande sciocche da porsi relativamente a un prodotto commerciale di pura fantasia, ma l'attrattiva magnetica di "The Ring" risiede proprio nell'inevitabilmente empatia che riesce a generare nello spettatore, giocandogli il brutto scherzo dell'immedesimazione. Insomma, Rachel è una come tante - esattamente come lo sono le altre vittime dell'inarrestabile Samara - il che ci rende tutti potenziali spettatori della VHS maledetta. Ecco la vera genialità di questa operazione: ognuno è una possibile vittima, sia tra i personaggi del film che tra gli spettatori, il che rende chi guarda particolarmente suggestionabile rispetto a ciò che vede sullo schermo. Che non è, come dicevo, più spaventoso di altri film dell'orrore, semplicemente riesce a coinvolgere lanciando un'esca molto semplice: e se capitasse a te di vedere questo video?
Film 1272 - The Ring
Film 2219 - The Ring
Film 1333 - The Ring 3
Cast: Naomi Watts, David Dorfman, Martin Henderson, Brian Cox, Jane Alexander, Amber Tamblyn, Pauley Perrette, Sara Rue, Adam Brody.
Box Office: $249.3 milioni
Consigli: Bella fotografia, qualche effetto speciale funzionale, un cast particolarmente azzeccato e due protagonisti spaventosi che sono già cult: Samara e la VHS. Il freddo blu costante delle immagini contribuisce a creare un'atmosfera glaciale e plumbea, quasi umida, che non fatica a riconnettersi alla profondità del pozzo che vedremo essere centrale nella storia.
Un bell'horror che presenta una sua estetica forte, anche se non ostentata, capace di molte suggestioni e di veicolare un senso di profonda solitudine; un film funzionale al suo scopo e certamente ancora capace di affascinare nonostante i quasi 15 anni di età. Una buona scelta per una serata all'insegna di qualche spavento grazie a un titolo che, nel suo genere, presenta un magnetico fascino oscuro.
Parola chiave: «Tu non capisci Rachel. Lei non dorme mai».

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 18 aprile 2011

Film 240 - La maledizione della prima luna

Per un pomeriggio in tranquillità.


Film 240: "La maledizione della prima luna" (2003) di Gore Verbinski
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Alessandro
Pensieri: Non sono uno di quelli che, a suo tempo, è impazzito per la saga dei Pirati. In effetti questo primo capitolo è piuttosto riuscito e divertente, ma trovo i successivi più mirati ad incassare che a proporre un decente prodotto commerciale...
Con ben 5 candidature all'Oscar non fruttate (la più importante era la prima - già, solo la prima - nomination a Johnny Depp come miglior attore protagonista), questo blockbuster sulla vita dei Pirati e, in particolare, sulle avventure dello strambo Jack Sparrow/Depp è stato un enorme successo commerciale ($653,200,000 guadagnati in tutto il mondo) nonché di critica.
La pellicola possiede in effetti tutti gli elementi giusti per attirare il pubblico in sala: a) un cast stellare (oltre a Depp Geoffrey Rush, Orlando Bloom - all'epoca fresco fresco di 'Signore degli Anelli' - e Keira Knightley - allora diva in rapida ascesa); b) un regista (Gore Verbinski) accorto e già abituato ai successi ("The Mexican", "The Ring"); c) effetti speciali all'avanguardia; d)un produttore come Jerry Bruckheimer (suoi, tra i tantissimi, "Top Gun", "Giorni di tuono", "Armageddon - giudizio finale", "Pearl Harbor", "Prince of Persia: Le sabbie del tempo" e tutti i "CSI").
Con questi presupposti, quantomeno un buon riscontro al botteghino c'era da aspettarselo. Ovviamente non così esagerato! Ad oggi la trilogia dei Pirati ha incassato qualcosa come $2,677,500,693 in soli 4 anni (i film vanno dal 2003 al 2007) e, a maggio, è prevista l'uscita del quarto capitolo, "Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare" che, sicuramente, non farà attendere ottimi profitti.
Ma, per tornare a questo film, cosa si può dire in più riguardo ad aspetti tecnici? Bene costumi e fotografia, grandissima la colonna sonora di Klaus Badelt e Hans Zimmer, regia e montaggio funzionali ad un genere di misto avventura-horror che per la Disney era sicuramente un terriorio poco esplorato. L'insieme di buoni elementi è riuscito a svecchiare il trend negativo delle pellicole sui corsari e a creare un film di genere assolutamente in linea coi tempi: battutine taglienti, personaggi strambi ma accattivanti, azione e desimpegno.
In tutta sincerità continuo a non andarne pazzo, ma non posso non ammettere che rivederlo non mi abbia divertito.
Film 240 - La maledizione della prima luna
Film 1560 - Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl
Film 1570 - Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest
Film 1579 - Pirates of the Caribbean: At World's End
Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
Film 1415 - Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales Consigli: Perfetto per una serata tranquilla tra divano, patatine e buona compagnia!
Parola chiave: Tesoro.

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