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martedì 21 aprile 2020

Film 1693 - Outlaw King

Intro: E torniamo indietro nel tempo, torniamo a quando ancora vivevo in ostello in quel di Auckland e mettiamoci in pari con la lista di film che avevo lasciato indietro (che è ancora lunghissima). La stagione dei premi è finita - mancano solo i David di Donatello ancora previsti per l'8 maggio - e si ricomincia ad andare in ordine cronologico.
Film 1693: "Outlaw King" (2018) di David Mackenzie
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: in qualche modo Netflix deve convincere nuovi subscribers a sottoscrivere il loro abbonamento, per cui mi sento di incasellare questa produzione (da 120 milioni di dollari, niente meno) all'interno di quella lista di titoli atta alla diversificazione dell'offerta. Netflix è tante cose, ma ultimamente non è certo più quel barlume globale di qualità e ricercatezza, schiacciato com'è tra nuovi servizi di streaming suoi simili (Amazon Prime, Apple+, Disney+, bla bla bla), perché era solo questione di tempo prima che tutti quei semafori verdi nei confronti di produzioni discutibili portassero ad un abbassamento della qualità dell'offerta in favore di una più vasta quantità di titoli disponibili. Il che ci porta necessariamente alla fase successiva, ovvero quella in cui si presenta "Outlaw King" - o "The Irishman" -, un film di cui non si sentiva la necessità, ma che serviva allo streaming provider per a) catturare un nuovo target più ricercato di utenti e b) poter nuovamente giocare la carta "qualità" (e magari vincerci anche qualche premio qua e là, cosa che non si è verificata). Non so dire onestamente quanti avrebbero effettivamente pagato per andare a vedere sul grande schermo questa pellicola, nonostante il feroce tentativo di replicare quell'aria spietata e cool alla "Game of Thrones" che incontra - teoricamente - la storia. Dico teoricamente perché a quanto pare le licenze poetice, per così dire, rispetto ai fatti originali non sono state pochine. Ciò detto, comunque, di questo "Outlaw King" cosa rimane nei fatti? Non molto, perché tra uno sbadiglio e l'altro, gli unici momenti in cui si ritrova la concentrazione vedono coinvolti spietate battaglie o il pene di Chris Pine (che poi, anche lì, vedere è un eufemismo, ma il marketing non ci ha pensato due volte a promuovere il film rendendo ben chiaro che ci fosse una scena di nudo integrale dell'attore californiano).
Per quanto riguarda la trama del film, mi permetto di citare Wiki per questioni di semplicità: "Nella Scozia medievale, il nobile Roberto I di Scozia viene dichiarato fuorilegge da Edoardo I d'Inghilterra. Inizia una feroce battaglia per riconquistare il controllo della Scozia, per salvare la sua famiglia e la sua gente dall'occupazione inglese".
Insomma, niente di nuovo sul fronte delle pellicole in costume che parlano di regni, regnanti, popoli da riunificare, leader del mondo antico da forgiare. C'è una certa dose di spettacolarità visiva grazie alle battaglie e ai costumi di scena e Pine non delude come protagonista, ma il film non decolla mai davvero.
Cast: Chris Pine, Aaron Taylor-Johnson, Florence Pugh, Billy Howle, Sam Spruell, Tony Curran, Callan Mulvey, James Cosmo, Stephen Dillane.
Box Office: /
Vale o non vale: Non lo rivedrei. Se pagate Netflix e non sapete cosa scegliere di vedere durante questa quarantena (e sono sicuro esistano milioni di altre scelte possibili da fare), provate a dare una chance a questo titolo, che pure non possiede quella grandiosità e pathos che la storia avrebbe richiesto.
Premi: /
Parola chiave: Crown.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 24 aprile 2012

Film 394 - Anonymous

Viaggio di ritorno in groppa alla speranza. La tv a disposizione di ogni viaggiatore, nel mio settore,chiaramente non va e - dopo numerose lamentele - otteniamo una proiezione di gruppo neanche fossimo alla gita di gruppo organizzata in pullman sulla via di casa. Eccoci al primo film del viaggio di ritorno!


Film 394: "Anonymous" (2011) di Roland Emmerich
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: No, la seconda visione 'ad alta quota' non ha migliorato il parere negativo che ho nei confronti di questa pellicola. Al di là di voler credere a questa versione dei fatti o meno, trovo la realizzazione di questo film piuttosto superficiale, tetra e con colpi di scena alla soap delle tre di pomeriggio.
Il cast è notevole, ma non viene sfruttato a dovere da una trama che preferisce giocare sullo sconcerto della notizia finale piuttosto che proporre qualcosa di veramente innovativo per questa pellicola commerciale, sì, ma pur sempre sulla grande figura di Shakespeare! Non c'è poesia per le opere dell'autore, c'è solo una trasposizione ammirata, sì, ma priva del trasporto necessario ad allacciare un contatto cool grande pubblico che sarebbe dovuto accorrere se la produzione fosse stata di qualità. E invece è stato flop.
Una nomination all'Oscar per i costumi e una grande interpretazione dell'attore gallese Rhys Ifans sono tra le poche cose che salvano "Anonymous".
Film 341 - Anonymous
Consigli: Tra tutti i film su intrighi a Corte e/o Shakespeare, questo non è tra i più significativi. Meglio, se proprio, "Elizabeth" o (addirittura) "Shakespeare in Love".
Parola chiave: Segreto.

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Ric

lunedì 18 luglio 2011

Film 281 - The Young Victoria

Quinto film della serie 'Regno Unito'.


Film 281: "The Young Victoria" (2009) di Jean-Marc Vallée
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: La più insulsa e confusa delle sei pellicole a livello di trama, lascia troppe domande a chi guarda ma non è informato dei fatti accaduti (nella trama anche alterati: Albert non si becca alcuna pallottola cercando di salvare Victoria da uno dei numerosi attentati a Sua Maestà. In realtà la ripara solamente, ma il colpo non c'è).
Troppa concentrazione nel confrontarsi, dettaglio dopo dettaglio, con la storia realmente accaduta, fa perdere di vista il risultato finale che confezione, purtropo, solamente un prodotto patinato, ma decisamente poco riuscito. Oscar ai costumi e flop colossale al botteghino a dimostrare che la Blunt, da sola, non è ancora in grado di portare al cinema un vasto numero di persone.
Pensieri più articolati qui: Film 277 - 282.
Consigli: Discontinuo e poco efficace, vale sopratutto per gli aspetti tecnici, molto ben realizzati (costumi, fotografia e scenografia).
Parola chiave: Trono.

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Ric

Film 279 - Elizabeth: The Golden Age

Terzo film della serie 'Regno Unito'.


Film 279: "Elizabeth: The Golden Age" (2007) di Shekhar Kapur
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Meno riuscito del primo film, questo secondo capitolo a quasi 10 anni di distanza dal primo eccelle soprattutto nelle categorie tecniche, se non si prende in considerazione la fantastica Cate Blanchett. Costumi sfarzosi (un Oscar ad Alexandra Byrne) e bellissima fotografia lo rendono, comunque, un piacevolissimo ed interessante intrattenimento.
Pensieri più articolati qui: Film 277 - 282.
Consigli: Scenari mozzafiato al servizio di una storia che, se non fosse vera, sarebbe un'avventura.
Parola chiave: Pace.

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Ric

Film 278 – Elizabeth

Secondo film della serie 'Regno Unito'.


Film 278: "Elizabeth" (1998) di Shekhar Kapur
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Tra i migliori del suo genere, metà del suo valore è dovuto alla bravura di Cate Blanchett, diva e divina in una pellicola tutta incentrata sul suo personaggio. Prima nomination all'Oscar per lei e strada spianata verso il successo mondiale.
Pensieri più articolati qui: Film 277 - 282.
Consigli: Sfarzoso e interessante, piacevole soprattutto per gli intrighi di corte ben resi dalla trama. Uno tra i migliori film in costume dell'ultimo decennio.
Parola chiave: Potere.

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Ric