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mercoledì 31 agosto 2011

Film 294 - L'apprendista stregone

In solitaria serale ricordo di aver desiderato un disimpegno totale nel caldo torrido bolognese.


Film 294: "L'apprendista stregone" (2010) di Jon Turteltaub
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Poi sembra che io voglia parlar sempre male di Cage, ma la realtà è che, anche questo film, è veramente brutto. Mi spiace, perchè un attore come Jay Baruchel (di cui ho già apprezzato una certa vena nerd in pellicole come "Lei è troppo per me", "Molto incinta" o "Million Dollar Baby") è veramente sprecato per un blockbuster mal riuscito come questo.
La Disney, ormai alla frutta con le idee pare, attinge - dopo l'attrazione del parco divertimenti per "Pirati dei Caraibi" - a una delle sue scene più cult: quella de "L'apprendista stregone" nel film del 1940 "Fantasia". Costruire un film su un segmento di un altro film non è semplice. Perfino il tributo in carne ed ossa all'originale d'animazione risulta solamente un'operazione nostalgia (e commerciale) nemmeno visivamente troppo bella.
Toccare i classici, si sa, è sempre un'idea piuttosto rischiosa, fosse anche solo per il fatto che, comunque, qualcuno rimarrà deluso. Qui, invece, l'operazione è diversa, ma va a sollecitare ricordi (per me d'infanzia) che risultano inaccostabili per una pellicola fiacca come questa.
Il trio Disney+Jerry Bruckheimer+Nicolas Cage = successo assicurato (aveva funzionato, per esempio, con "Il mistero dei templari", $347,451,894 di incasso globale) per "The Sorcerer's Apprentice" (titolo originale) non ha assolutamente sortito lo stesso effetto: la pellicola è rientrata delle spese di produzione riuscendo, in più, a guadagnare solamente 1 milione di dollari.
Sarà perchè la stella di Cage per le produzioni di serie A si è offuscata da tempo, sarà perchè la trama è poi quella che è o perchè il nome del suo protagonista non è poi così conosciuto, di fatto questo film è stato un flop e una delusione su molti fronti.
Presenza femminile italiana (la parte non è granché) per Monica Bellucci che collezziona un'altra parte dimenticabile nella sua cinematografia estera.
Per carità, non è certo il male assoluto, ma anche le pellicole di disimpegno posso auspicare a livelli più alti di qualità (non parlo, ovviamente, di quella tecnica).
Consigli: Senza pretese, senza una trama, senza particolare guizzo. Non sufficiente, ma comunque se proprio non si sa cosa fare...
Parola chiave: Matrioska.

Trailer

Ric

mercoledì 22 settembre 2010

Film 138 - Fantasia

Era ora di riscoprire un classico e guardarlo non più con gli occhi di bambino. Risultato? Vediamo...


Film 138: "Fantasia" (1940) di James Algar, Samuel Armstrong
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: E' azzardato definire "Fantasia" come il fenomeno Lady Gaga degli anni '40? Di sicuro all'epoca risultò nuovo, ambizioso, non convenzionale e... anche un po' rock! Un bell'azzardo per la Disney che, a conti fatti, si trovò a dover produrre come film seguente una pellicola molto meno costosa, "Dumbo", per rientrare con le ingenti spese.
In ogni caso questo rimane uno dei film simbolo della casa Disney, con l'episodio de "L'apprendista stregone" che ancora oggi è da considerarsi assoluto cult. Chi non ricorda il mago Topolino alle prese con le scope che si moltiplicano scindendosi una dopo l'atra man mano che vengono distrutte? Bel guaio per l'apprendista che fa incavolare nero il mago (umano) terribilmente! E a che cosa rimanda il titolo originale di questo segmento? "The Sorcerer's Apprentice" dice nulla? Già, proprio quell'apprendista stregone uscito di recente nelle sale e prodotto dalla - guarda caso - Disney, con protagonisti Nicolas Cage e Monica Bellucci. Quando si dice riciclare...
In ogni caso "Fantasia" è un film assolutamente da vedere, un pezzo di storia del cinema, audace se si pensa ai tempi in cui uscì (segue solo di un anno l'uscita nelle sale di una pellicola come "Via col vento"), sicuramente non facilissimo per il pubblico di oggi, abituato ad un genere cinematografico veloce e rumoroso.
E' inevitabilmente un film lento, a tratti noioso, bisogna dirlo, ma molto poetico e con la grande capacità di accostare musica classica ad immagini disegnate. Dal mio punto di vista un vero capolavoro.
Consigli: Per molti sarà un tuffo nei ricordi d'infanzia. E' bello, sia per quello che riporta alla mente, sia perchè ti rendi conto che ti continua a piacere, nonostante l'età adulta sia giunta da un po'...
Parola chiave: Leopold Stokowski.



Ric